« La vittoria è un'illusione dei filosofi e degli stolti »
« Il passato non è morto e sepolto. In realtà non è neppure passato »
« Dopo tutto, dico io, i soldi non hanno alcun valore; quello che conta è il modo in cui li spendi. »
(William Faulkner)
William Faulkner
Nobel per la letteratura 1949
William Cuthbert Faulkner (New Albany, 25 settembre 1897 – Oxford, 6 luglio 1962) è stato uno sceneggiatore e drammaturgo statunitense, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1949 e considerato uno dei più importanti romanzieri statunitensi, autore di opere spesso provocatorie e complesse. Le opere di William Faulkner sono caratterizzate da una scrittura densa di pathos e di grande spessore psicologico, da periodi lunghi e sinuosi e da una cura meticolosa nella scelta dello stile e del linguaggio. Nella pratica stilistica, fu considerato il rivale di Ernest Hemingway, che gli si oppone con il suo stile conciso e minimalista. È stato ritenuto forse l'unico vero scrittore modernista statunitense degli anni trenta: Faulkner si allaccia alla tradizione sperimentale di scrittori europei quali James Joyce, Virginia Woolf, e Marcel Proust, ed è noto per l'uso di strumenti espressivi innovativi: il flusso di coscienza, narrazioni elaborate da punti di vista multipli e salti temporali nella cronologia del racconto.
Indice
[nascondi]- 1 Biografia
- 1.1 Gli anni dell'infanzia
- 1.2 La nascita della tradizione letteraria di famiglia
- 1.3 Gli anni della adolescenza
- 1.4 Il corso all'aeronautica britannica
- 1.5 I primi scritti
- 1.6 A New York e all'ufficio postale
- 1.7 Un anno a New Orleans e in Europa
- 1.8 Il ritorno a Oxford
- 1.9 Mosquitos
- 1.10 Il matrimonio con Estelle
- 1.11 Sartoris
- 1.12 The Sound and the Fury
- 1.13 As I Lay Dying
- 1.14 Sanctuary
- 1.15 Il lavoro a Hollywood
- 1.16 Light in August
- 1.17 Pylon
- 1.18 Absalom, Absalom!
- 1.19 The Unvanquished
- 1.20 Opere successive
- 1.21 Il Nobel e oltre
- 1.22 La morte
- 2 Opere
- 3 Note
- 4 Voci correlate
- 5 Altri progetti
- 6 Collegamenti esterni
Biografia[modifica]
Faulkner nacque William Falkner (senza la "u": uno dei primi editori scrisse per errore il nome di Falkner come "Faulkner" e l'autore decise di mantenere quel cognome) a New Albany, nel Mississippi a cinquanta chilometri da Oxford, figlio di Murry Falkner e Maud Butler[1]. Murry Falkner si era recato a New Albany per lavorare nella compagnia ferroviaria del padre, John Wesley Thompson Falkner, il nonno dello scrittore, che aveva ereditato dal padre, il "vecchio colonnello" William Clark Falkner, bisnonno dello scrittore, che l'aveva fondata nel 1868 chiamando il tronco ferroviario "Ripley Ship Island and Kentucky". Quando il giovane William nacque, il padre era capostazione a New Albany e in seguito, nominato amministratore della compagnia, si trasferì con la famiglia a Ripley, poi, quando fu costretto a lasciare il posto il 24 settembre 1902, dato che la ferrovia venne venduta dal padre, a Oxford dove si interessò di allevamento, divenne rappresentante della "Standard Oil", di un frantoio di semi di cotone, di una fabbrica di ghiaccio e di una ditta di ferramenta, fino a ottenere, nel 1918, la carica di segretario e amministratore dell'Università.
Gli anni dell'infanzia[modifica]
A Oxford i Faulkner erano andati a vivere vicino ai genitori materni e paterni, e impiegarono una domestica, Caroline Barr (detta "Mammy Callie") che insegnò ai ragazzi i nomi delle piante e degli uccelli e raccontava storie. William divenne amico della cugina Sallie (nata nel 1899), ma soprattutto di Estelle Oldham, figlia dei vicini, compagna di giochi, suo primo amore e più tardi, dopo altri amori, sua moglie. L'infanzia del piccolo William fu lieta e le esperienze fatte nell'ambiente del profondo sud aiutarono il formarsi del suo mondo fantastico. Egli trascorreva molto tempo con il padre accanto ai recinti dei cavalli e quando ebbe l'età per cavalcarlo gli venne regalato un pony. Sempre con il padre esplorava la natura, girando per i boschi e osservando con occhio sempre più attento l'impoverimento dovuto allo sfruttamento economico. Ma si dava anche alle letture esplorando la letteratura di Melville, Twain, Shakespeare, Conrad, Joel Chandler Harris o Sherwood Anderson. Iniziò allora l'interesse per gli ex schiavi negri che vedeva umiliati per la discriminazione razziale e soprattutto incominciò l'amore per tutti i miti e le leggende della sua terra alla quale lo scrittore s'accostò ascoltando le storie sulla sua famiglia e in particolare sul bisnonno, William Clark Falkner.
La nascita della tradizione letteraria di famiglia[modifica]
Il bisnonno[modifica]
Il bisnonno era stato una figura importante nella storia dello Stato: era giunto nel Mississippi, nella contea di Tippah a Ripley nel 1839, dopo essere fuggito da casa a soli 14 anni per raggiungere uno zio che gli aveva fatto in seguito studiare giurisprudenza, aveva combattuto durante la guerra civile tra i confederati con il grado di colonnello e guidato nel 1871 la battaglia di Manassas, chiamata dai nordisti "Bull Run", costruito una ferrovia, e dato il proprio nome, Falkner, a una cittadina della vicina contea. Si era sposato, aveva visto morire la moglie in seguito al parto del primogenito John, il nonno di William, aveva partecipato ad alcuni duelli, si era risposato con una compagna d'infanzia dalla quale aveva avuto tre figli e due figlie e da queste vicende il pronipote scrittore avrebbe poi costruito la saga e la leggenda della sua famiglia. Ebbero inoltre importanza per la carriera del pronipote le sue opere, fra cui molti romanzi, che diedero vita a una tradizione letteraria familiare. Il "vecchio colonnello" aveva infatti scritto un romanzo, dal titolo The White Rose of Memphis, uscito dapprima a puntate sul giornale di Repley e in seguito diventato un vero bestseller, nel quale raccontava le sue avventure. Nel 1882 aveva pubblicato un altro romanzo ambientato a New York e nel 1884 le sue impressioni di un viaggio fatto in Europa dove raccontava che in Italia si era fatto scolpire una statua che sarà poi messa davanti alla sua tomba, di fronte alla ferrovia. Questa storia sarà poi narrata da Faulkner in Sartoris, dove l'ispirazione per il personaggio di John Sartoris deriverà proprio dalla figura del bisnonno, e in altri racconti, sia in quelli raccolti in The Unvanquished, sia in molti altri. Data la peculiarità sociale e storica del sud degli Stati Uniti, è comprensibile che il giovane Faulkner sia stato influenzato e abbia attinto dalla storia della propria famiglia e della sua regione. Il Mississippi ha segnato il suo sense of humor, il suo sentire la tragica contrapposizione tra neri e bianchi, le sue caratterizzazioni nitide dei personaggi tipici e i suoi temi ricorrenti, come l'idea che dietro l'apparenza di sempliciotti e di eterni bravi ragazzi, si potessero scovare menti brillanti e fuori dal comune. Faulkner stesso raccontava un aneddoto spiritoso al quale faceva risalire la sua decisione di diventare scrittore. Raccontava che da giovane si ubriacava, la sera, con gli amici[2]. Tra questi c'era l'allora già noto scrittore Sherwood Anderson. Osservandolo, Faulkner pensò: “Bel mestiere scrivere. La mattina lavori, il pomeriggio correggi un po' e prima di cena sei libero di andare ad ubriacarti con gli amici”. Comunicò quindi ad Anderson che aveva deciso di diventare uno scrittore anche lui. Da quella sera, per un mese, Anderson disertò le riunioni etiliche. Alla fine del mese la moglie di Sherwood Anderson bussò alla porta di Faulkner e gli disse: “Sherwood dice che se giuri di non parlargli mai di letteratura ti farà pubblicare dal suo editore. Non ne può più di stare tappato in casa per paura di incontrare un altro scrittore”. Faulkner era un burlone, ovviamente, e si divertiva a colorire questo aneddoto, ma il suo primo romanzo fu effettivamente pubblicato dall'editore di Sherwood Anderson.
Il nonno[modifica]
Il nonno di William, il "giovane colonnello", era un tipo facile al litigio e piuttosto arrogante con una reputazione di grande bevitore. Aveva fondato nel 1912 la Banca di Oxford che era poi fallita e ne aveva fondata una tutta sua, la First National dalla quale però aveva in seguito ritirato il suo denaro per trasportarlo nella banca rivale perché non era stato rinominato amministratore. Morì nel 1922, quando William aveva 25 anni.
Il padre[modifica]
Dal padre William ereditò invece solamente il nome: era un uomo tranquillo e viveva da sudista decaduto. Insieme ai fratelli e alla nutrice afro-americana, William bambino trascorreva il tempo nei boschi a prendere le uova degli uccelli dai nidi o a scovare le vecchie reliquie di guerra disseminate ovunque dai soldati durante la guerra civile. Alla domenica andava a messa con i fratelli o passava il tempo, nei giorni di cattivo tempo, a giocare in una stanza che essi stessi avevano dipinto di rosso. Era una esistenza felice e tranquilla, a contatto con le donne di colore che lavoravano in casa come domestiche, il cocchiere afro-americano che gli insegnò a guidare il calesse, le ex-cuoche ed ex-lavandaie che, insieme al padre, andava a trovare nelle loro abitazioni. Saranno questi personaggi a diventare i protagonisti di molti della sua narrativa dove molte volte descrisse i personaggi senza cambiarne neppure il nome.
Gli anni della adolescenza[modifica]
Durante il periodo dell'adolescenza, che trascorse serenamente, iniziò il suo interesse per le arti e scrisse le sue prime poesie. Nel 1915 abbandonò la scuola e per due anni studiò da autodidatta mentre lavorava malvolentieri nella banca del nonno. Poi si mise a frequentare il campus dell'University of Mississippi, senza esservi iscritto.
Il corso all'aeronautica britannica[modifica]
Nel 1918, Estelle, della quale il giovane era innamorato, annunciò il suo fidanzamento con un altro, Cornell Franklin, laureato in legge e praticante legale nelle Hawaii. William si dichiarò ai genitori di lei, ma questi gli preferirono l'altro, che offriva maggior sicurezza. Allora lui lasciò il lavoro presso la banca per trasferirsi a Oxford dove lavorò per un breve periodo di tempo in un negozio di armi. In seguito cercò di entrare nell'aeronautica ma non venne accettato sia perché non aveva frequentato l'Università, sia per la statura troppo bassa. Provò allora con l'aeronautica britannica, dove si fece registrare come nato in Inghilterra, e a Toronto iniziò l'8 luglio di quell'anno un corso di aggiornamento che gli valse, il 22 dicembre, il brevetto di sottotenente ad honorem.
I primi scritti[modifica]
Nell'inverno del 1918-1919 pubblicò le sue prime poesie e i suoi primi racconti sul giornale "Eagle" di Oxford, sulla rivista universitaria "The Mississippian" e su "New Republic" (il 6 agosto 1919, la lunga poesia intitolata L'après-midi d'un faune). L'estate del 1919 Faulkner la trascorse come istruttore di golf presso il campus dell'università e a settembre venne ammesso a un corso speciale per ex-combattenti. Seguì per alcuni trimestri i corsi di francese, di spagnolo e di letteratura inglese, senza però mai conseguire la laurea. Oltre ai primi suoi scritti, collaborò a "The Mississippian" anche con traduzioni (da Paul Verlaine) e recensioni (su Conrad Aiken, Edna St. Vincent Millay, Eugene O'Neill), aiutò a costruire il campo da tennis e frequentò il gruppo filo-drammatico dei "The Marionettes". Tra l'altro incontrò Estelle, che faceva visita ai suoi dalle Hawaii portando con sé la figlia Victoria[3], e le regalò un dattiloscritto di poesie di 88 pagine intitolato Vision in Spring.
A New York e all'ufficio postale[modifica]
Nel novembre del '19 andò a New York a trovare l'amico Stark Young, che abitava in una camera in affitto presso Elizabeth Prall, futura moglie di Sherwood Anderson. Lei dirigeva la libreria di Scribner e accettò di lavorare in essa come commesso. Il 3 dicembre del 1921 ritornò a Oxford e a marzo del 1922 ottenne un posto presso l'ufficio postale dell'università dove lavorava il padre. Non sempre collaborativo con colleghi e clienti, tratteneva le riviste agli abbonati fino a quando le aveva lette o le aveva prestate agli amici, e soprattutto passava il tempo a scrivere più che riordinare la posta. Lo stipendio era basso ed egli s'inventò i lavori più disparati: fondò una società d'assicurazione, la "Bluebird Insurance Company", che assicurava gli studenti dalle bocciature, ma che fu messa in seguito fuori legge dall'università stessa, organizzò un gruppo di Boy scouts e accompagnava i ragazzi nei boschi per studiare storia naturale. Nell'ottobre del 1924 lasciò il posto presso l'ufficio postale e a dicembre di quell'anno uscì, a proprie spese e con l'aiuto e la prefazione di Phil Stone, una raccolta di poesie in 1.000 copie dal titolo The Marble Faun della quale riuscì a venderne solamente una cinquantina.
Un anno a New Orleans e in Europa[modifica]
Nel gennaio del 1925 si recò a New Orleans per incontrare Sherwood Anderson con l'intenzione di partire poi da lì per l'Europa ma, essendo stato rimandato il viaggio di sei mesi, iniziò a collaborare alla rivista "The Double Dealer" e all'edizione della domenica del "Times-Picayune" che lo pagava dieci dollari alla settimana. In questo periodo conobbe anche Anita Loos e si innamorò di Helen Baird, scultrice[4]. A marzo arrivò Sherwood con Joseph Conrad che era tra gli scrittori più apprezzati da Faulkner e sotto il suo influsso incominciò a scrivere prosa. In poche settimane scrisse The Soldier's Pay (La paga dei soldati, durante la lavorazione intitolato Mayday) che, grazie alla raccomandazione di Sherwood presso il suo editore, "Boni & Living", uscirà nel 1926 ottenendo poco successo e poca vendita. Intanto riuscì a partire con l'amico pittore William Spratling per l'Europa e visitò l'Italia, la Svizzera e Parigi, dove visse sulla riva sinistra della Senna e si fece crescere la barba. Pare che incontrò anche James Joyce di cui aveva letto Ulysses.
Il ritorno a Oxford[modifica]
Verso la fine del 1925 Faulkner ritornò a Oxford e durante la primavera del 1926 fece l'istruttore di golf mentre nel periodo estivo lavorò dapprima presso una segheria e in seguito sui battelli da pesca. Insieme a Soldiers' Pay (che la madre giudicò scandaloso e il padre si rifiutò di leggere) vide le stampe una raccolta di caricature di personaggi celebri di New Orleans, Sherwood Anderson and Other Famous Creoles, in collaborazione con disegni di William Spratling e che gli costò la perdita dell'amicizia con Sherwood. Intanto Estelle era tornata anche lei a Oxford e stava divorziando dal marito. William regalò alla figlia di lei per l'ottavo compleanno un coloratissimo altro manoscritto intitolato The Wishing Tree. Nel marzo 1927 Helen Baird si sposò anche lei con un altro.
Mosquitos[modifica]
Nell'aprile 1927 venne pubblicato Mosquitoes (Zanzare) che descrive in modo satirico la società letteraria di New Orleans. Il libro non ebbe alcun successo e l'editore, "Boni & Liveright" che già aveva pubblicato Soldier's Pay, sospese il contratto con il quale si era impegnato a pubblicare altri tre libri dell'autore.
Il matrimonio con Estelle[modifica]
Nonostante anche Flags in the Dust venisse rifiutato (attraverso l'amico Ben Wasson, ora agente letterario a New York, da ben 11 case editrici), Faulkner non si scoraggiò e continuò a scrivere, mentre cercava di guadagnarsi da vivere facendo lavori disparati e saltuari, come l'imbianchino e il falegname. Il 20 giugno 1929, dopo che il suo divorzio è diventato definitivo, sposò la sua mai dimenticata Estelle che rimarrà la sua prima e unica moglie e lo sosterrà con fiducia fino alla fine dei suoi giorni. Tra i lavori saltuari dell'estate del 1929, prima che uscisse Sartoris (versione tagliata e retitolata di Flags in the Dust), ci fu quello di fuochista alla centrale elettrica dell'Università, ma Faulkner, durante gli orari di minor lavoro, di solito tra la mezzanotte e le quattro del mattino continuava instancabilmente a scrivere.
Sartoris[modifica]
Nel 1929 uscì Sartoris, nell'edizione "Harcourt, Brace", il primo romanzo ambientato nella mitica Yoknapatawpha County che era la fedele riproduzione della vera Contea Lafayette dove Faulkner trascorse quasi tutto l'arco della sua vita.
La storia narrata nel romanzo è quella del bisnonno e del nonno dell'autore e darà inizio al filone faulkneriano con la ricostruzione immaginaria ma in fondo realistica della storia del Sud ottocentesco.
Conobbe in questa occasione lo scrittore James Silver, diventato in seguito professore presso l'Università del Mississippi, che gli aveva portato da leggere la sua tesi di Laurea sulla guerra civile e ne divenne grande amico.
The Sound and the Fury[modifica]
Nell'ottobre di quell'anno (1929) uscì anche The Sound and the Fury (L'urlo e il furore) che narra il dramma di una vecchia famiglia del Sud, i Compson, una volta ricca e ora in decadenza. Il romanzo, pur essendo considerato dallo stesso autore il suo migliore e ricevendo critiche buone o entusiastiche, non ebbe successo e rimane ancor oggi una tra le sue opere più difficili.
As I Lay Dying[modifica]
Per approfondire, vedi la voce Mentre morivo.
Nel 1930 venne poi pubblicato As I Lay Dying (Mentre morivo), scritto velocemente dal 15 ottobre all'11 dicembre dell'anno precedente, ma, come già accaduto per L'urlo e il furore, il libro non raccolse alcun consenso. Nel frattempo la rivista "Forum", a distribuzione nazionale, gli pubblicò nel numero di aprile il racconto A Rose for Emily, "The Saturday Evening Post" nel numero di settembre Thrift, e "Scribner's" nel numero di gennaio 1931 Dry September. Nell'aprile del 1930 William ed Estelle comprarono una casa in rovina su un terreno appena fuori Oxford, le diedero nome "Rowan Oak" e cominciarono i lavori, fatti anche dallo stesso Faulkner, per renderla abitabile. Quando riuscirono a trasferirsi, più tardi nell'anno, oltre ai due figli di Estelle, andarono a vivere con loro anche i domestici Caroline Barr e Ned Barnett, detto "zio Ned". La vendita dei racconti Red Leaves e Lizards in Jamshyd's Courtyard a "The Saturday Evening Post" fruttarono alla coppia 750 dollari, più di tutti i romanzi scritti finora. L'11 gennaio del 1931 nacque prematuramente la figlia Alabama, che morì in soli 9 giorni.
Sanctuary[modifica]
In questi anni Faulkner, nel tentativo di guadagnare, ebbe l'idea di Sanctuary (Santuario), un romanzo dal valore sensazionale, scritto in uno stile che anticipa il pulp e che venne pubblicato nel 1931 portandogli finalmente il successo e mettendo fine in gran parte ai problemi economici. In Santuario Faulkner affronta, in modo incredibilmente attuale, i temi della corruzione e del male con un tono definito gotico. Il libro produsse a Oxford uno scandalo notevole e come scrive Fernanda Pivano[5] "Amici e parenti lessero il libro di nascosto, avvolgendolo in carte pesanti mentre lo portavano dal negozio di MacReed a casa, e subito andando a protestare dall'autore. Era fin troppo evidente, oltre tutto, che l'autore mostrava di conoscere un po' troppo da vicino gli ambienti che in quegli Anni Rosa sembravano malfamati: i contrabbandieri di alcool, i bordelli, le maîtresses". Ma intanto Faulkner, grazie agli introiti dovuti dalle vendite del romanzo, ma anche alle prime edizioni europee dei suoi libri che cominciavano a uscire a Londra e a Parigi, poté finire di restaurare la casa rendendola alla fine una bella palazzina in stile coloniale a due piani. La casa era stata costruita nel 1836 da un piantatore irlandese, ereditata poi dalla famiglia Anderson che la usava come fattoria, nel cui frutteto William e i fratelli rubavano la frutta quando andavano a fare una nuotata nello stagno del bosco. Essa, quando Faulkner l'acquistò, era senza elettricità né tubature dell'acqua correnta, ma aveva un pascolo discretamente vasto che avrebbe potuto diventare un galoppatoio e un campo da tennis facilmente trasformabile in un'ampia spianata, come fu presto reso possibile fare.
Il lavoro a Hollywood[modifica]
Con l'uscita di Santuario arrivò il successo. Uscirono il racconto Spotted Horses su "Scribner's" (giugno 1931) e la raccolta di racconti These 13 a settembre presso "Cape & Smith", ma soprattutto Faulkner ha modo di partecipare a conferenze, incontrare colleghi scrittori (tra cui Dorothy Parker, H. L. Mencken, Robert Benchley, John O'Hara, John Dos Passos, Frank Sullivan, Dashiell Hammett, Lillian Hellman, Nathanael West ecc.) e altri editori. Il successo però significava ricevere l'attenzione dei produttori di Hollywood dove Faulkner cominciò a collaborare e poi lavorò per i vent'anni successivi, alternando il suo tempo tra la frenetica città del cinema e il ritmo di vita tranquillo e poco appariscente di Oxford. Tra i racconti pubblicati Turn About (su "The Saturday Night Evening Post" di marzo 1932), l'introduzione alla nuova edizione di Sanctuary (1932), Idyll in the Desert (pubblicato da Random House in edizione limitata di 400 copie). Nel maggio 1932 lavorò per la Metro-Goldwyn-Mayer, ma resistendo meno di una settimana, poi venne assunto da Howard Hawks per scrivere il film Rivalità eroica.
Light in August[modifica]
Nel 1932 pubblicò Light in August (Luce d'agosto) e vendette i diritti per realizzare il film Perdizione. L'anno successivo prese il brevetto di pilota e il 24 giugno nacque la figlia, battezzata Jill. Comprò un biplano in autunno dall'amico pilota Vernon Omlie, e per aiutare il fratello Dean, chiese a lui di insegnargli a volare. I tre faranno diversi voli e anche qualche dimostrazione pubblica con il nome di "W. Faulkner Famous Author Air Circus". Il fratello morirà poi il 10 novembre 1935 in un incidente aereo. Nell'aprile 1934 uscì la raccolta di racconti Doctor Martino and Other Stories e successivamente, ancora su "The Saturday Evening Post", i racconti Ambuscade, Retreat e Raid.
Pylon[modifica]
Ne marzo del 1935 uscì Pylon (Pilone). La morte del fratello Dean, che lasciò la moglie Louise incinta, lo gettò nello sconforto e si sentì responsabile. Tuttavia tenne dietro in qualche modo al rapporto con Howard Hawks, per il quale lavorò a diversi progetti della 20th Century Fox. Nello stesso anno cominciò una relazione amorosa con la segretaria di lui, Meta Doherty Carpenter (1908-1994), che lo terrà impegnato e a tratti confuso per oltre 15 anni.
Absalom, Absalom![modifica]
Mentre terminava Absalom, Absalom! (Assalonne, Assalonne!, 1936) e la sceneggiatura di Le vie della gloria finì in ospedale per alcolismo. Anche la moglie cominciò il vizio di bere. I due per un periodo vissero a Santa Monica (California), mentre lui scriveva la sceneggiatura di La più grande avventura, poi diretto da John Ford. Nel 1937, durante un viaggio a New York, recuperò l'amicizia con Sherwood Anderson. Poi viene riaccompagnato dall'amico Eric J. Devine a Oxford, perché si riprenda dal problema del bere. Alla fine dell'anno, mentra lavorava a diverse storie, poi pubblicate con The Wild Palms, leggeva ad alta voce John Keats e A. E. Housman alla figliastra Victoria, tornata a casa dalla madre dopo il collasso del suo primo matrimonio.
The Unvanquished[modifica]
Nel 1938 uscì The Unvanquished (Gli invitti), poi considerato uno dei suoi capolavori. Dalla vendita dei diritti cinematografici guadagnò abbastanza per comprare e allargare i confini della sua tenuta. Alla fine dell'anno prese Harold Ober come nuovo agente letterario. Il successo fu però provvisorio se si considera che tra il 1931 e il 1945 la sua opera passò quasi inosservata in America e la sua fama era maggiore in Europa, soprattutto in Francia, dove Faulkner veniva pubblicato da Gaston Gallimard e aveva l'appoggio di intellettuali quali Gide, Malraux e Sartre.
Opere successive[modifica]
Dopo queste opere, Faulkner ha scritto cose di forza meno incisiva come The Wild Palms (Palme selvagge, 1939), The Hamlet (Il borgo, 1940, parte della trilogia cosiddetta "Snopes", dal nome della famiglia protagonista, che comprende anche The Town, 1957 e The Mansion, 1959), il racconto The Bear (su "The Saturday Evening Post" del novembre 1941) o Go Down, Moses (1942, da lui considerato un romanzo nonostante l'editore volle aggiungere and Other Stories). È questo un periodo di nuove difficoltà economiche, con la guerra che ha stretto i cordoni della borsa o convertito le storie che produce in propaganda bellica, a Hollywood, dove non riuscendo a trovare lavoro se ne andava a pescare con Clark Gable. Riuscì comunque a collaborare al film Arcipelago in fiamme. Nel 1944 venne ospitato dall'amico scrittore A. I. Bezzerides e lavorò ai film Acque del sud, tratto da Ernest Hemingway; Il grande sonno, da Raymond Chandler; e Il romanzo di Mildred da James M. Cain. Nel 1946, grazie al critico Malcom Cowley che divulgò la sua difficile prosa inserendolo in un'antologia da lui curata The Portable Faulkner pubblicata per la Viking Press, l'opera di Faulkner venne rilanciata. Inoltre, il racconto An Error in Chemistry vinse il secondo premio a un concorso di "Ellery Queen's Mystery Magazine". L'anno successivo lavorò a La valle del sole (titolo originale: Stallion Road) e brevemente a L'uomo del Sud di Jean Renoir. In qualche modo però si sentiva in crisi con la Warner Bros. per la quale stava lavorando e si rifugiava a Rowan Oak. Ad aprile tenne sei lezioni di letteratura presso l'università del Mississippi, a condizione che non venissero registrate né che si potessero prendere appunti[6]. Nel 1948 Faulkner pubblicò il romanzo Intruder in the Dust (Non si fruga nella polvere) e nel 1949 una raccolta di racconti gialli intitolata Knight's Gambit dove il protagonista era Gavin Stevens (apparso anche in Luce d'agosto e in Scendi, Mosè), detective e avvocato, profondo conoscitore della vita e delle abitudini degli abitanti della contea di Yoknapatawpha. Molti dei suoi racconti e dei suoi romanzi hanno per teatro l'immaginaria contea di Yoknapatawpha, per descrivere la quale si è ispirato alla contea reale, quasi identica in termini geografici, di Lafayette nel Mississippi, il cui capoluogo è la sua città natale, Oxford. Yoknapatawpha è il suo marchio di fabbrica ed è considerata una delle più monumentali creazioni di fantasia nella storia della letteratura.
Il Nobel e oltre[modifica]
Nel 1949 gli fecero visita scrittori come Eudora Welty e registi come Clarence Brown, mentre vinse il "Premio O. Henry" per il racconto A Courtship. Poi si offrì come mentore a Joan Williams e pubblicò Collected Stories of William Faulkner (1950), senza aspettarsi, come gli venne annunciato il 10 novembre e consegnato il 10 dicembre il Premio Nobel per la letteratura per l'anno 1949 (ritardato al 1950). Dapprima riluttante, poi decise di recarsi a Stoccolma, accompagnato dalla figlia Jill. Nel 1951 scrisse Requiem for a Nun (Requiem per una monaca), una commedia in tre atti preceduta da lunghi prologhi senza dialogo. Di fatto lo scritto era per metà un'opera narrativa e per metà un'opera teatrale, con le due parti alternate tra di loro. Lo stesso Faulkner, interrogato in proposito dai giornalisti, dichiarò che quella era semplicemente "la forma che riteneva più congeniale alla storia che voleva raccontare". Da Requiem per una monaca, che integrava parti drammatiche, e la cui introduzione consisteva in un'unica frase prolungata per almeno due pagine, venne tratta, a opera di Albert Camus, una versione teatrale in francese nel 1956. Nel 1951 collaborò anche alla sceneggiatura di La mano sinistra di Dio, nuovamente per Howard Hawks ma che venne realizzato anni dopo da Edward Dmytryk senza la firma di Faulkner. Nel 1952, allevando cavalli, cadde due volte danneggiando la schiena. Poi accettò la laurea honoris causa in Lettere dalla Tulane University, decidendo durante la cerimonia che non ne avrebbe mai più accettate altre. Durante un viaggio a Parigi, dove cadde più volte, si accorsero che la schiena aveva diverse fratture, ma rifiutò di operarsi, anche quando più tardi a Memphis venne ricoverato per lo stesso problema (e per depressione e alcolismo). Nel 1953 scrisse il saggio quasi autobiografico Mississippi per "Holiday" (aprile 1954) e volle partecipare al funerale di Dylan Thomas da poco conosciuto. Collaborò quindi alla sceneggiatura di La regina delle piramidi. Nel 1954 pubblicò il romanzo allegorico A Fable (Una favola), che gli fece ottenere il National Book Award per la narrativa e il Premio Pulitzer. Lo stesso anno la figlia Jill sposò Paul D. Summers e si trasferì a Charlottesville in Virginia. Nel 1955 pubblicò An Innocent at Rinkside per "Sports Illustrated" e la conferenza On Privacy su "The Harper's" (ma scritta per l'University of Oregon e per l'University of Montana dove la pronunciò in aprile). Lo stesso anno uscì una nuova raccolta di racconti, Big Woods sul tema della caccia, poi finì la trilogia (formata da The Hamlet, The Town e The Mansion, come si è detto). Diversi film di successo furono tratti da sue opere, con l'autore ancora in vita, come La lunga estate calda (tratto da The Hamlet) e The Sound and the Fury, entrambi di Martin Ritt, o Il trapezio della vita di Douglas Sirk (tratto da Pylon). Nel 1962 uscì il suo ultimo libro, The Reivers (I saccheggiatori).
La morte[modifica]
Nonostante l'ultima parte della sua vita fu segnata dal grave problema dell'alcolismo ed entrasse e uscisse da diversi ospedali in giro durante i suoi lunghi viaggi (in Europa, ma anche in America latina e in Giappone e nelle Filippine), il suo comportamento non gli impedì di presenziare all'assegnazione del Premio Nobel per la letteratura e di pronunciare uno dei discorsi dal punto di vista morale più significativi mai ascoltati in tale occasione. Faulkner decise, inoltre, di devolvere il proprio premio per la costituzione di un fondo che avesse come scopo quello di aiutare e incoraggiare nuovi talenti letterari, il Premio Faulkner. Morì a sessantaquattro anni, il 16 luglio 1962, a Oxford, Mississippi, dove è sepolto presso il St. Peter Cemetery. La vecchia casa di Oxford è stata donata all'università del Mississippi in ricordo dello scrittore e con l'intento di fornire alloggio per gli studenti di giornalismo.
Opere[modifica]
- The Marble Faun (poesie), Four Seas. Boston, 1924
- Soldier's Pay, Boni Liveright, New York, 1926
- La paga del soldato, tr. di Massimo Alvaro, Milano: Garzanti, 1953, 1954, 1960, 1964, 1965, 1970, 1976; Milano: Euroclub, 1978
- La paga dei soldati, tr. e presentazione di Mario Materassi, Milano: Garzanti, 1986; Milano: Adelphi, 2008
- Father Abraham (scritto nel 1926-27, pubblicato nel 1983)
- Mosquitoes, Boni & Liveright, New York, 1927
- Zanzare, tr. Giulio De Angelis, Mondadori, 1957 («Medusa»); con introduzione di Fernanda Pivano, Mondadori, 1990 («Oscar»); a cura di Massimo Bacigalupo, con una testimonianza di William Spratling, Torino: Einaudi, 2001
- Sartoris, Harcourt, Brace, New York, 1929; la versione originale non tradotta, Flags in the Dust, è stata pubblicata da Random House, New York, 1973
- Sartoris, tr. Filiberto Storoni, Milano-Roma: Jandi- Sapi, 1946
- Sartoris, tr. Maria Stella Ferrari, Milano: Garzanti, 1955, 1964, 1975
- Bandiere nella polvere, tr. Pier Francesco Paolini, a cura e con introduzione di Douglas Day, prefazione all'ed. it. di Agostino Lombardo, con una nota di Mario Materassi, Milano: Bompiani, 1984, 1987, 1989, 1996
- The Sound and the Fury, Cape & Smith, New York, 1929
- L'urlo e il furore, tr. Augusto Dauphiné, Milano: Mondadori, 1947 («Medusa» 203), 1956, 1959, 1963, 1970, 1974
- L'urlo e il furore, tr. Vincenzo Mantovani, Bergamo: Euroclub Italia, 1981; postfazione di Attilio Bertolucci, Milano: Mondadori, 1980 («Medusa» n.s. 12); Novara: Istituto Geografico De Agostini, 1986, 1990; introduzione di Fernanda Pivano, Milano: Mondadori, 1989 («Oscar»), 1995 (in Romanzi, vol. 1, «Meridiani»), 1996, 2001, 2004 (con nuova Avvertenza, in Opere scelte, vol. 1, ivi), 2005; con introduzione di Emilio Tadini, postfazione di Attilio Bertolucci, Torino: Einaudi, 1997, 2002, 2005; Roma: Gruppo editoriale L'Espresso, 2002; Milano: RCS Quotidiani, 2007
- As I Lay Dying, Cape & Smith, New York, 1930
- Mentre morivo, tr. Giulio De Angelis, Milano: Mondadori, 1958 («Medusa» 397), 1970; con una intervista di Jean Stein van den Heuvel, Milano: Studio Editoriale, 1987; con la stessa intervista e introduzione di Fernanda Pivano, Milano: Mondadori, 1990 («Oscar»)
- Mentre morivo, tr. e cura di Mario Materassi, Milano: Adelphi, 2000, 2007; Roma: Gruppo editoriale L'Espresso, 2007
- Idyll in the Desert, Cape & Smith, New York, 1931
- A Rose for Emily (1930)
- Una rosa per Emily, tr. David Mezzacapa e Luciana Pansini Verga, Milano: Adelphi, 1997, 2006 («PBA» 384)
- Spotted horses (1931)
- Ambuscade e Spotted horses, con introduzione e note di Nemi D'Agostino, Milano: Mursia, 1965
- Cavalli pezzati, tr. Alessandro Vescovi e Giuliana Iannaccaro, Palermo: Sellerio, 1997
- Sanctuary, Cape & Smith, New York, 1931; la versione originale, Sanctuary, The Original Test, è stata pubblicata da Random House, New York, 1981
- Santuario, tr. Aldo Scagnetti, Milano-Roma: Jandi Sapi, 1943, 1946
- Santuario, tr. Paola Ojetti Zamattio, con otto illustrazioni di Renato Guttuso, Milano: Mondadori, 1946 («Il ponte» 9), 1950, 1958 («Medusa» 411), 1960, 1961, 1963, 1966, 1968, 1974 («Biblioteca»); con introduzione di Fernanda Pivano, Milano: Mondadori, 1972 («Oscar»), 1980, 1984, 1990, 1995 (in Romanzi, vol. 1, «Meridiani»), 2001; Milano: Garzanti, 1986
- Santuario, tr. Giorgio Monicelli, Milano: Club degli editori, 1964, 1981; Milano: Mondadori, 2004 (in Opere scelte, vol. 1, «Meridiani»), 2005; prefazione di Emilio Cecchi, Torino: UTET, 1964, 1978 (in Le opere); Milano: CDE, 1986;
- Santuario, tr. a cura di Mario Materassi, Milano: Adelphi, 2006 («Biblioteca» 499)
- These 13, Cape & Smith, New York, 1931
- Questi tredici, tr. e introduzione di Francesco Lo Bue, Torino: Lattes, 1948
- Light in August, Smith & Haas, 1932
- Luce d'agosto, tr. Elio Vittorini, Milano: Mondadori, 1939 («Medusa» 98), 1954 («Biblioteca contemporanea» 13), 1968 («Il bosco» 190), 1970, 1972 («Oscar»), 1974, 1989, 1994, 1995 (in Romanzi, vol. 1, «Meridiani»), 1996, 2001, 2004 (con nuova Avvertenza, in Opere scelte, vol. 1, ivi), 2005; prefazione di Emilio Cecchi, Torino: UTET, 1964, 1978 (in Le opere); Milano: Club degli editori, 1964, 1981
- Luce d'agosto, tr. e cura di Mario Materassi, Milano: Adelphi, 2007 («Biblioteca» 516)
- Smoke (1932)
- Fumo, tr. Alberto Rollo, Pordenone: Studio tesi, 1993
- Fumo', tr. Alessandro Vescovi e Giuliana Iannaccaro, in Cavalli pezzati, Palermo: Sellerio, 1997
- Smoke - Fumo, tr. Emanuela Turchetti, Roma: Gruppo editoriale L'Espresso, 2008
- Miss Zilphia Gant (1932)
- La pallida Zilphia Gant, tr. e prefazione di Fernanda Pivano, Milano: Il Saggiatore, 1959
- Miss Zilphia Gant, in Una rosa per Emily, tr. David Mezzacapa e Luciana Pansini Verga, Milano: Adelphi, 1997, 2006 («PBA» 384)
- A Green Bough, Smith & Haas, New York, 1933
- Doctor Martino and Other Stories, Smith & Haas, New York, 1934
- Il dottor Martino e altri racconti, tr. Giorgio Monicelli e Attilio Landi, Milano: Mondadori, 1968 («Medusa» 528)
- Ambuscade (1934)
- Ambuscade / Spotted horses, tr. con introduzione e note di Nemi D'Agostino, Milano: Mursia, 1965
- Pylon, Smith & Haas, New York, 1935
- Oggi si vola, tr. Lorenzo Gigli, Milano: Mondadori, 1937 («Medusa» 81), 1947, 1966 («Oscar»), 1973, 1980, 1981, 1986, 1988, 1995; Novara: De agostini, 1989
- Pilone, tr. e cura di Mario Materassi, Milano: Adelphi, 2009 («Biblioteca» 549)
- Absalom, Absalom!, Randon House, New York, 1936
- Assalonne, Assalonne, tr. Glauco Cambon, con otto illustrazioni di Bianca De Feo, Milano: Mondadori, 1954 («Il ponte» 34); con presentazione del traduttore, Milano: Garzanti, 1989; Milano: Adelphi, 2001; Milano: Mondolibri, 2002
- The Unvanquished, Random House, New York, 1939
- Gli invitti, tr. Alberto Marmont, Milano: Mondadori, 1948 («Medusa» 221), 1958; con introduzione di Fernanda Pivano, ivi 1989 («Oscar»), 2004 (in Opere scelte, vol. 2, ivi)
- Gli invitti, tr. e cura di Maurizio Ascari, Torino: Einaudi, 2003
- If I Forget Thee Jerusalem (The Wild Palms / Old Man), Randon House, New York, 1939
- Palme selvagge, tr. Bruno Fonzi, Milano: Mondadori, 1956 («Medusa» 364), 1959, 1965, 1991 («Oscar»); Milano: SE, 1989; a cura e con una nota di Mario Materassi, Milano: Adelphi, 1999 («Biblioteca» 372)
- The Hamlet, Random House, New York, 1940
- Il borgo, tr. Cesare Pavese, Milano: Mondadori, 1942 («Medusa» 136), 1958, 1966; con introduzione di Fernanda Pivano, 1980 («Oscar»), 1988; a cura e con una nota di Mario Materassi, Milano: Adelphi, 2005
- Tomorrow (1940)
- Domani, tr. Alessandro Vescovi e Giuliana Iannaccaro, in Cavalli pezzati, Palermo: Sellerio, 1997
- Go Down, Moses, romanzo d'occasione formato da sette racconti precedentemente pubblicati, tra cui "Pantaloon in Black", "The Old People", "The Bear", "Delta Autumn" e appunto Go Down, Moses, Random House, New York, 1942
- Scendi, Mosè, tr. Edoardo Bizzarri, Milano: Mondadori, 1947 («Medusa» 186); con introduzione di Fernanda Pivano, ivi, 1981 («Oscar»), 1990, 2004 (in Opere scelte, vol. 2, ivi)
- Go down, Moses, tr. Maurizio Ascari e Nadia Fusini, con uno scritto di Nadia Fusini, Torino: Einaudi, 2002
- The Portable Faulkner, Viking, New York, 1946
- 664 pagine di William Faulkner, con introduzione e note di Malcom Cowley, tr. di Edoardo Bizzarri e altri, Milano: Il Saggiatore, 1959; Milano: Club degli editori, 1959
- Intruder in the Dust, Random House, New York, 1949
- Non si fruga nella polvere, tr. Fernanda Pivano, Milano: Mondadori, 1951 («Medusa» 284), 1956, 1965; con appendice della stessa, ivi, 1989 («Oscar»), 2004 (in Opere scelte, vol. 2, ivi); Torino: Einaudi, 1998
- Knight's Gambit, (racconti), Random House, New York, 1949
- Sei racconti polizieschi: Gambetto di cavallo e altre storie, tr. Emanuela Turchetti e Ottavio Fatica, Roma: Theoria, 1989; Torino: Einaudi, 2000, 2002
- Collected Stories of William Faulkner, Random House, New York, 1951
- Requiem for a Nun, Random House, New York, 1951
- Requiem per una monaca, tr. Fernanda Pivano, Milano: Mondadori, 1955 («Medusa» 347), 1958, 1959, 1960, 1964 («Il bosco» 145), 1966; con introduzione della stessa, ivi 1967 («Oscar»), 1972, 1977, 1982, 1988, 1996, 2001, 2004 (in Opere scelte, vol. 2, ivi); Novara: De Agostini, 1986; Milano: SE, 1992
- A Fable, Random House, New York, 1954
- Una favola, tr. Luciano Bianciardi, Milano, Mondadori, 1971
- Privacy (1955)
- Privacy: il sogno americano: cosa ne è stato?, Verona-Roma: Istituto grafico editoriale romano, 2001; tr. e introduzione di Mario Materassi, con un saggio di Piero Boitani, Milano: Adelphi, 2003 («PBA» 499)
- Big Woods, Random House, New York, 1955
- La grande foresta, tr. Roberto Serrai, introduzione di Mario Materassi, Milano: Anabasi, 1995; Milano: Adelphi, 2002 («Biblioteca» 431)
- The Town, Random House, New York, 1957
- La città, tr. Giorgio Monicelli e Bruno Tasso, Milano: Mondadori, 1961 («Medusa» 454), 1963
- New Orleans Sketches, Rutgers University Press, New Brunswick, 1958
- New Orleans, tr. Cesare Salmaggi, prefazione di Carvel Emerson Collins, Milano: Il Saggiatore, 1959, 2009
- Storie di New Orleans, tr. Eileen Romano, prefazione di Mario Materassi, Milano: Anabasi, 1992
- The Mansion, Random House, New York, 1959
- Il palazzo: romanzo della famiglia Snopes, tr. Luciano Bianciardi, Torino: Frassinelli, 1963
- The Reivers, Random House, New York, 1962
- I saccheggiatori, tr. Giorgio Monicelli, Milano: Mondadori, 1963 («Medusa» 478), 1965
- Early Prose and Poetry, Little-Brown, Boston, 1962
- Essays, Speeches & Public Letters, Random House, New York, 1966
- The Wishing Tree, Random House, New York, 1967
- L'albero dei desideri, tr. Rosella Mamoli Zorzi, illustrazioni di Silvana Siclari, Milano: Emme, 1980
- L'albero dei desideri, tr. e cura di Andrea Molesini, illustrazioni di Grazia Nidasio, Milano: Mondadori, 1998
- The Big Sleep, sceneggiatura di Faulkner, J. Furthman e L. Brackett, Irvington, New York, 1971
- Mayday (1977)
- Calendimaggio: una storia d'amore scritta e illustrata per la donna del cuore, tr. Nicoletta Della Casa, Como: Red, 1989
- Adolescence (1979)
- Adolescenza, in Una rosa per Emily, tr. David Mezzacapa e Luciana Pansini Verga, Milano: Adelphi, 1997, 2006 («PBA» 384)
- To Have and Have not, sceneggiatura di Faulkner e Furtman, University of Wisconsis Press, 1980
- The Road to Glory, sceneggiatura di Faulkner e J. Sayre, Carbondale & Edwardswille. Southern Illinois University Press of Mississippi, 1984
- Faulkner: A Comprehensive Guide to the Brodsky Collection. Volume III: The De Gaulle Story, University Press of Mississippi, 1984
- Jean Stein, Intervista con William Faulkner, tr. Valerio Piccolo, introduzione di Goffredo Fofi, Roma: Minimum fax, 1999
- William Faulkner: premio Nobel per la letteratura 1949, Milano: Fabbri, 1967
- contiene: Il conferimento del premio Nobel a William Faulkner, di Kjell Stromberg, Discorso ufficiale di Gustav Hellstrom, La vita e l'opera di William Faulkner di Ruggero Jacobbi, Bibliografia
- Thinking of home
- Pensando a casa: lettere alla madre e al padre 1918-1925, a cura di James G. Watson, ed. it. a cura di Elisabetta Stefanini, prefazione di Mario Materassi, Milano: Archinto, 1993
- Otto storie della contea di Yoknapatawpha, tr. e cura di Mario Materassi, Milano: Garzanti, 1993
- Tutte le opere di William Faulkner, a cura e con introduzioni di Fernanda Pivano, Milano: Mondadori, 1960-66
- vol. 1: La famiglia Stevens, tr. Giorgio Monicelli, Fernanda Pivano e Elena Vivante
- vol. 2: I negri e gli indiani, tr. Edoardo Bizzarri e altri
- contiene: Scendi, Mosè, Non si fruga nella polvere, Foglie rosse (Red Leaves, 1930), Un giudice (A Justice, 1931), Il guado (Lo! , 1934), Un corteggiamento (A courtship, 1948), Corsa nel mattino (Race at morning, 1955)
- vol. 3: I piantatori e i poveri bianchi, tr. Glauco Gambon, Alberto Marmont, Giorgio Monicelli e Fernanda Pivano
- vol. 4: Le donne del Sud, tr. Glauco Gambon, Alberto Marmont, Giorgio Monicelli e Fernanda Pivano
- I volumi 3 e 4 contengono: Assalonne, Assalonne, Wash (1934), Vittoria di montagna (Mountain Victory, 1932), Gli invitti, La nonna Millard (My Grandmother Millard and General Bedford Forrest and the Battle of Harrykin Creek, 1943), Tutti i piloti morti (All the Dead Pilots, 1931), Ad Astra (1931), C'era una regina (There Was a Queen, 1933)
-
- Vol. 6: La famiglia Stevens, tr. Giorgio Monicelli, Fernanda Pivano e Elena Vivante
- contiene: Santuario, Requiem per una monaca, Scacco di cavallo (Knight's Gambit, 1949)
- The ghosts of Rowan Oak
- I fantasmi di Rowan Oak: storie di sogno e di paura, tr. e introduzione di Luca Scarlini, Roma: Donzelli, 2005
- contiene I fantasmi di Rowan Oak, The hound (1931) e The wishing tree (1967)
- I fantasmi di Rowan Oak: storie di sogno e di paura, tr. e introduzione di Luca Scarlini, Roma: Donzelli, 2005
Produzioni teatrali[modifica]
Sceneggiature cinematografiche[modifica]
- Today We Live, (Rivalità eroica), diretto da Howard Hawks, MGM, 1933
- The Road to Glory, (Le vie della gloria), diretto da Howard Hawks, di Faulkner e J. Sayre, 20th Century-Fox, 1936
- To Have and Have Not, (Acque del sud) (tratto dai tre racconti Avere e non avere di Ernest Hemingway, diretto da Howard Hawks) di Faulkner e L. Brackett, Warner Bros, 1944
- The Big Sleep, (Il grande sonno) tratto dall'omonimo romanzo di Raymond Chandler, diretto da Howard Hawks, di Faulkner, Furthman e L. Brackett, Warner Bros, 1946
- Land of Pharaohs, (La regina delle piramidi), diretto da Howard Hawks, di Faulkner, H. Kurnitz e H. J. Bloom, Warner Bross, 1955
Filmografia[modifica]
- Story of Temple Drake, tratto da Santuario (inedito in Italia), regia di Stephen Roberts, sceneggiatura di Oliver H.P. Garrett, produzione Paramount, 1933
- Intruder in the Dust (Nella polvere del profondo Sud), regia di Clarence Brown, sceneggiatura di Ben Maddow, interpreti David Brian, Claude Jarman. Jr., Elizabeth Patterson, Produzione Metro Goldwin Mayer, 1949
- The Long Hot Summer (La lunga estate calda), tratto dai racconti "Barn Burning. The Spotted Horses, Hamlet", regia di Martin Ritt, sceneggiatura di Irving Ravetch e Harriet Frank Jr., interpreti Paul Newman, Joanne Woodward, Orson Welles, produzione Fox, 1957
- Sanctuary (Il grande peccato), regia di Tony Richardson, sceneggiatura di James Poe, produzione Darryl Zanuck, 1960
- The Reivers (Boon il saccheggiatore), regia di Mark Rydell, sceneggiatura di Irving Ravetch e Harriet Frank Jr., interpreti Steve McQueen, Mitch Vogel, produzione Cinema Center Films, 1969
Note[modifica]
- ^ Nata nel 1919 avrà il fratello Malcolm nel 1923. Entrambi i bambini resteranno alla madre dopo il divorzio.
- ^ A lei regalò una sequenza di poesie scritte a mano con il titolo Helen: A Courtship.
- ^ Fernanda Pivano, "Santuario", in Mostri degli anni Venti, Roma: La Tartaruga, 2002
- ^ In ogni caso pare che avesse parlato di Thomas Wolfe, John Dos Passos, John Steinbeck e, male, di Ernest Hemingway che informato si offese e pretese le sue scuse.
Voci correlate[modifica]
Altri progetti[modifica]
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su William Faulkner
- Wikiquote contiene citazioni di o su William Faulkner
Collegamenti esterni[modifica]
Premio Nobel per la letteratura
Thomas Stearns Eliot
1949
Bertrand Arthur William Russell
Thomas Stearns Eliot
Bertrand Arthur William Russell
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/William_Faulkner"
Categorie: Sceneggiatori statunitensi | Drammaturghi statunitensi | Nati nel 1897 | Morti nel 1962 | Nati il 25 settembre | Morti il 6 luglio | Premi Nobel per la letteratura | Realismo magico | Vincitori del National Book Award | Vincitori del Premio Pulitzer | [altre]
Nessun commento:
Posta un commento