«Non hanno fermato la movida»
Indagati prefetto e Cancellieri
Denunciati da 12 residenti della zona. Rumori notturni oltre i 55 decibel, si muove il pm
Piazza San Francesco
Lei presto se ne andrà. Lui invece resta. Entrambi, però, la commissaria Anna Maria Cancellieri e il prefetto Angelo Tranfaglia, da un anno a questa parte hanno avuto una bella gatta da pelare: i luoghi di ritrovo del divertimento notturno. Piazza Verdi, Pratello, piazza San Francesco. Lì i residenti, esasperati dalle notti insonni, non hanno guardato in faccia nessuno. E adesso la loro guerra al caos pare sia costata a Cancellieri e Tranfaglia l’iscrizione nel registro degli indagati. Dalla Procura non trapela nulla, ma quando ci sono esposti con precise ipotesi di reato che fanno nomi e cognomi di presunti colpevoli, lo sbocco naturale è l’iscrizione nel registro degli indagati. Ecco i fatti. Quasi un anno e mezzo fa, in seguito a numerosi esposti inviati dai residenti del Pratello a Comune, Prefettura, Questura e polizia municipale, il pm Morena Plazzi aprì un fascicolo sul caos notturno. Dalla loro parte i residenti avevano una relazione dell’Arpa che metteva nero su bianco gli sforamenti continui dei decibel nella fascia oraria 22-6. I numeri parlavano chiaro: 70 decibel nelle ore notturne, quando la media da non oltrepassare è di 55 decibel. Dodici residenti che si affacciano su piazza San Francesco hanno diffidato le autorità per le presunte inadempienze. Non ricevendo risposte da Comune e Prefettura, sono andati oltre, hanno unito le forze (economiche) pur non conoscendosi tutti e pur non appartenendo a un comitato, si sono affidati a un avvocato. Tre mesi fa hanno fatto una denuncia-querela a Cancellieri e Tranfaglia, molto probabilmente finita nello stesso dossier «anti-baccano» della Procura. «La commissaria — dice uno dei residenti che hanno sottoscritto la denuncia — non ha mai risposto ai nostri esposti, mentre il prefetto ha risposto al nostro atto di diffida e messa in mora con una lettera del 4 gennaio 2011 in cui rinvia la faccenda al Comitato per la sicurezza». Nella lettera a uno dei cittadini il prefetto dice la sua: «Alla luce dei documenti prodotti con l’esposto nei quali si fa riferimento agli esiti delle rilevazioni dell’Arpa, ho richiesto alle forze di polizia e del Comune di acquisire tutti gli elementi di valutazione per un approfondito esame che sarà effettuato nel prossimo Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica». Ma ai residenti non è bastato. «Quello del prefetto — dicono — è un semplice atto formale e non soddisfa l’obbligo delle autorità di intervenire a riportare l’ordine pubblico e a salvaguardare la salute dei cittadini». Quindi sostanziano le loro affermazioni con una sentenza della Cassazione: «Decorsi 30 giorni dalla richiesta di intervento, commissaria e prefetto dovevano emettere un provvedimento correttivo o rispondere per iscritto alle ragioni del ritardo». Insomma, si ipotizza per Cancellieri e Tranfaglia il reato di omissione di atti d’ufficio. Incalzano i residenti: «Non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo. In questo caso sarebbe perciò ipotizzabile un concorso delle due autorità nei reati di lesioni personali, disturbo delle occupazioni e del riposo dei residenti». La parola, ora che l’estate (con le sue lunghe notti) è iniziata, spetta ai pm. Intanto la commissaria inizia a fare le valigie: a gestire le notti bolognesi adesso sarà il sindaco Merola.
Daniela Corneo
19 maggio 2011 estratto da: http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2011/19-maggio-2011/non-hanno-fermato-movida-indagati-prefetto-cancellieri--190681270961.shtml
Locali fracassoni al Pratello
Indaga la Procura
Il Prefetto: "Fatto il dovuto"
Il Commissario Cancellieri: "Sono tranquilla, non ho ricevuto atti ufficiali".
via del pratello (fotoschicchi)
Bologna, 19 maggio 2011 - L’ACCUSA è omissione d’atti d’ufficio. Tradotto: non avrebbero fatto il loro dovere, cioè intervenire contro i locali fracassoni del Pratello togliendo loro la deroga a chiudere alle tre di notte. I residenti, ormai esasperati e furenti per non aver ricevuto risposta nonostante le tante segnalazioni, mesi fa hanno presentato un esposto in Procura accusando senza mezzi termini il commissario uscente Anna Maria Cancellieri e il prefetto Angelo Tranfaglia di inerzia nei confronti delle ‘notti folli’ del Pratello. E la Procura ha aperto un’inchiesta, come atto dovuto. Il pm Morena Plazzi indaga appunto per omissione d’atti d’ufficio e ha affidato le indagini alla polizia giudiziaria. Commissario e prefetto avrebbero dovuto, secondo le accuse dei denuncianti, intervenire per porre un freno ai decibel che di notte tolgono il sonno ai residenti. Il comitato ‘Al Crusel’ da anni si batte su questo fronte. L’esposto, depositato tramite un avvocato a febbraio-marzo, non è stato presentato dal comitato, ma dai residenti singolarmente, che hanno firmato in massa. OVVIAMENTE, eventuali responsabilità sono tutte da accertare, visto che le indagini sono in corso. E’ prematuro tirare le somme. Quel che è certo è che a settembre è arrivato il responso dell’Arpa, incaricata dalla polizia di misurare il livello di rumore nelle notti del Pratello. Il risultato è stato, in alcuni casi, superiore ai 70 decibel, quando il limite è 55. L’Europa, peraltro, ha chiesto all’Italia di abbassarlo a 40. Con questo dato in mano, i residenti a novembre si sono rivolti, con formale diffida, al commissario Cancellieri, al prefetto Tranfaglia e ai vigili urbani. La richiesta era di togliere la deroga ai locali più fracassoni. Il regolamento prevede che bar e osterie, se lo richiedono, possono chiudere alle tre invece che all’una. Su 27 locali, 18 hanno chiesto e ottenuto la deroga. Ma sono non più di 5-6 quelli problematici, secondo i residenti, che nel corso degli anni hanno presentato alle autorità petizioni, proteste, lamentele. Risultato: zero. Stavolta, però, speravano di ottenere qualcosa, con i dati alla mano. Ma, scrivono nell’esposto, Cancellieri e Tranfaglia non solo non hanno preso provvedimenti, ma non li hanno neppure ricevuti. Di qui la denuncia per omissione d’atti d’ufficio. A distanza di alcuni mesi, non dovrebbero ormai tardare i primi riscontri d’indagine, in un senso o nell’altro. E’ infatti evidente che prefetto e commissario potrebbero anche risultare esenti da addebiti. FIN QUI il Pratello. Ma in piazza Verdi non va meglio. Anche qui i residenti muovono un’accusa di inerzia. Alle forze dell’ordine e, in particolare, alla polizia municipale. Ieri al Carlino ha scritto un lettore lamentando le molte chiamate alla centrale per gli schiamazzi notturni. Risultato: nessun intervento. Nei giorni scorsi ai vigili ha segnalato (invano) che gli organizzatori di una manifestazione si attaccavano a un palo della luce (pubblico) per attingere elettricità, con una derivazione di fortuna. Ora chiede: "Perché nessuno ha controllato?". QUESTA la dichiarazione del prefetto, Angelo Tranfaglia: “Costituisce motivo di amarezza apprendere dalla stampa l’accusa di colpevole indifferenza del Prefetto per il problema del rumore che affligge alcuni cittadini bolognesi. E lo è anche perché il Prefetto, per il ruolo e la funzione svolta, avverte fortemente il dovere della massima attenzione e cura nell’operare per la più ordinata e civile convivenza; anche per quello che riguarda lo specifico problema delle condizioni di vivibilità del Pratello, il Prefetto ha svolto tutti gli interventi e assunto tutte le iniziative che, nell’ambito delle sue competenze, doveva e poteva svolgere e assumere. Di questo siano certi i cittadini di Via del Pratello così come tutti i bolognesi dei quali avverto costantemente il sostegno e la fiducia”. IL COMMISSARIO Anna Maria Cancellieri: "Non so nulla, non ho ricevuto atti ufficiali. Sono tranquilla, abbiamo sempre fatto quello che dovevamo. Ho molta fiducia nella magistratura".
di GILBERTO DONDI
estratto da: http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2011/05/19/508354-pratello.shtml
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