piazza transennata durante i soccorsi
Sul Nettuno per due ore «Datemi casa e lavoro»
In mutande e calzini, si è seduto sulla testa della statua
È sceso con il neo direttore del Comune
Si è spogliato, rimanendo solo in mutande, e poi si è arrampicato sulla fontana del Nettuno: su, fino in cima sedendosi sulla testa del dio del Mare nella centralissima piazza omonima. Due ore ad alta tensione in cui Salah Bouzaitouna , marocchino di 41 anni, ha urlato la propria rabbia contro l’ex commissario Anna Maria Cancellieri, contro Roma «il ministero è il male e i poliziotti sono i suoi denti», contro lo Stato e soprattutto contro una vita non facile.
Il 41enne, in apparente stato di ubriachezza, è sceso solamente quando sulla scala dei vigili del fuoco è salito Giacomo Capuzzimati, neo direttore generale di palazzo d’Accursio: «Ha chiesto semplicemente un po’ d’attenzione». Arrampicatosi sulla statua poco prima delle 19, l’uomo è apparso arrabbiato e deluso: «Voglio un lavoro, una casa, non è giusto come trattano gli stranieri, fatemi parlare con qualcuno del Comune altrimenti non scendo». Quasi nudo, in boxer scuri, e con un piccolo lettore mp3 di musica in mano, Salah ha urlato senza sosta mentre polizia e vigili transennavano la piazza tentando di allontanare i curiosi.
Almeno un centinaio le persone, giovani e meno, armate di telefonino e macchine fotografiche pronte a immortalare ogni movimento del marocchino, minuto per minuto senza alcun pudore, con continue telefonate agli amici «corri, c’è un tizio che forse si butta dal Nettuno». I vigili sono saliti sulla scala anti-incendio un paio di volte per consegnargli un pacchetto di sigarette e farlo calmare con l’aiuto di un medico ma non è servito: Salah voleva parlare con un referente del Comune: «Voglio morire per abolire lo Stato, fatemi parlare con un ministro o con il Sindaco, Dio mi ha creato libero e io vado dove voglio».
A terra, insieme a Milena Naldi neo presidente del quartiere San Vitale e grande esperta di storia dell’arte preoccupata per la sorte della statua (che pare non aver subito danni), c’è anche Capuzzimati in continuo contatto con il sindaco Virginio Merola. Il direttore non ha esitato e all’ennesimo richiamo del marocchino è salito con un pompiere: lunghi minuti di conversazione agitata che hanno calmato l’uomo, convintosi a scendere dalla fontana. Immediato è scattato l’applauso della folla mentre il nuovo direttore generale del Comune si spogliava della propria camicia per darla al marocchino. «Voleva attenzione», ha raccontato Capuzzimati una volta a terra: «Gli ho spiegato che noi ci prendiamo cura di tutte le persone che hanno bisogno, è una ragazzo sfortunato, ma noi come amministrazione ci siamo, anche il Sindaco è sempre stato presente e in contatto».
Salah ha un passato complicato, in Italia da anni ha un permesso di soggiorno per protezione internazionale: secondo quanto raccontavano alcuni suoi conoscenti in piazza si sarebbe macchiato di alto tradimento, un reato punito con la pena di morte in Marocco. Un altro amico con lui al momento della scalata ha spiegato che soffre di problemi psichici e sarebbe in cura all’ambulatorio Zanolini. È conosciuto da tempo in questura per i suoi numerosi precedenti per furto, ricettazione, resistenza: l’ultimo episodio risale a ieri notte quando una volante del 113 l’ha sorpreso in via Drapperie, nel centro di Bologna, mentre cercava di rubare una bicicletta legata con una catena. Una volta a terra è stato accompagnato all’ospedale Sant’Orsola.
Sarah Buono
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