Roma, 25 mag. (TMNews) - La Corte Suprema cinese ha chiesto a tutti i tribunali del paese di concedere una moratoria di due anni alle esecuzioni delle sentenze capitali, tranne nei casi di estrema gravità. Lo scrive l'agenzia Nuova Cina.
La Corte, massima istanza giudiziaria del Paese, ha chiesto che la pena di morte venga applicata solo a un "ristretto numero di criminali responsabili di reati estremamente gravi".
A febbraio il legislatore aveva emendato il Codice penale cinese riducendo il numero di reati punibili con la pena di morte a 55. I 13 reati che non comportano più la condanna capitale sono di natura finanziaria e non-violenta. La riforma del Codice penale è entrata in vigore il primo Maggio. E' la prima volta dall'entrata in vigore nel 1979 del Codice penale che la Cina riduce il numero dei reati punibili con la morte.
Lo scorso febbraio il primo intervento volto a ridurre i reati punibili con pena capitale. Oggi chiesta la sospensione di due anni alle esecuzioni. Questa la Cina della "giustizia temperata con pietà" - Secondo quanto riferito dall'agenzia Nuova Cina, la Suprema corte del popolo cinese (Spc), massima istanza giudiziaria del Paese, ha chiesto a tutti i tribunali di applicare una moratoria di due anni alle esecuzioni con pena capitale attualmente previste. La richiesta, presentata nel rapporto annuale, prevede l'applicazione della pena di morte solo ad "un piccolo numero di criminali responsabili di reati estremamente gravi". Si tratta del secondo emendamento apportato al codice penale cinese, entrato in vigore nel 1979. Nello scorso febbraio, infatti, il legislatore aveva ridotto il numero dei crimini punibili, da 55 a 13, eliminando la pena di morte per i reati di natura finanziaria e non violenta. Già in base alla legge del 2007, nell'ambito della politica della "giustizia temperata con pietà", tutti i verdetti devono essere visionati dalla Scp, che finora ha ribaltato il 10 percento di tutte le pene di morte comminate.
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