Pietro Berti

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martedì 24 maggio 2011

Sindrome di Rubens

Sindrome di Rubens: musei più erotici di una discoteca

L' INDAGINE Sindrome di Rubens: musei più erotici di una discoteca Il museo dell' Accademia di Firenze sarebbe più stimolante sul piano erotico di una discoteca. Secondo l' Istituto di Psicologia di Roma, su 2.000 visitatori di musei, il 20% avrebbe consumato un' avventura erotica o avuto un approccio amoroso all' ombra di un' opera d' arte. La chiamano «sindrome di Rubens»: lo stato d' animo che si crea nel consumo tranquillo di un capolavoro predisporrebbe a questo tipo di incontri.

Pagina 19
(10 giugno 2001) - Corriere della Sera estratto da: http://archiviostorico.corriere.it/2001/giugno/10/Sindrome_Rubens_musei_piu_erotici_co_0_01061010499.shtml

Il museo galeotto

Sesso all’ombra delle opere d’arte

Dell’esistenza della sindrome di Stendhal eravamo più o meno tutti a conoscenza. Per chi non l’avesse presente, si tratta di un disturbo che porta chi ne è colpito a subire crisi di panico e mancamenti di fronte alle opere d’arte.
Decisamente meno nota, ma assai più intrigante, è la sindrome di Rubens. Ovvero lo stato d’animo che si crea durante la visita a un museo, quella sorta di estasi dei sensi che solo un’opera d’arte sa infondere e che per alcune persone può risultare decisamente eccitante.
Proprio così. Né più né meno di un bel giornaletto di dubbio gusto ed evidente malcostume. Solo che al posto delle donnine nude, a fungere da irresistibile stimolo erotico qui sono le opere d’arte in ogni loro forma, dipinti e sculture; mentre a recepire cotanto stimolo non sono i soliti maschiacci in versione voyeur, ma uomini e donne alla stessa stregua, uniti in un unico sensualissimo fremito dal comune denominatore della sindrome di Rubens.
Una realtà che i puristi dell’arte e gli integralisti della sacralità del museo faranno fatica ad accettare. Ma gli psicologi garantiscono che non esistono margini per il dubbio: dati alla mano, su duemila visitatori di musei, almeno il 20% ha sperimentato una fugace avventura erotica o un approccio concreto con l’altro sesso infrattato nell’ala di qualche galleria d’arte.
Sempre a detta dell’Istituto di Psicoanalitica di Roma, la hit dei musei più eccitanti, secondo gli italiani, vedrebbe al primo posto Palazzo Doria di Genova, al secondo posto la Pinacoteca di Brera e al terzo la Galleria di arte moderna di Torino. Nella top ten troviamo però anche il Vittoriano di Roma e il Museo Capodimonte di Napoli.
E mentre l’immaginazione galoppa fervida verso questi amanti, tratti in tentazione non da libri galeotti, ma da un labirinto erotico fatto di Tiepolo e Masaccio, Van Gogh e Chagall, ecco arrivare la conferma, per bocca di un esperto doc: Vittorio Sgarbi, che ammette senza mezzi termini di aver vissuto d’arte e d’amore in contemporanea all’ombra di più di un capolavoro.
28 giugno 2001 estratto da: http://news2000.libero.it/editoriali/4900.jhtml

Sedotti da un’opera d’arte

Nei musei italiani scoppia la passione: una serissima indagine ha reso noto che i giovani di oggi vengono travolti da un irresistibile desiderio erotico all’interno di determinati palazzi e di fronte a certe opere d’arte. Un desiderio che qualcuno ha realizzato...

pubblicato mercoledì 7 novembre 2001
È meno conosciuta della Sindrome di Stendhal, ma miete sicuramente più vittime: è la Sindrome di Rubens, una sorta di impulso sessuale che colpisce il visitatore durante la contemplazione di alcune opere d’arte custodite all’interno di magnifiche sale adibite a museo o giardini principeschi. Lo ha rivelato l’indagine condotta dal Professor Massimo Cicogna, presidente dell’IPSA, Istituto di Psicologia Psicoanalitica di Roma.Il satiro di Rubens
Questi i dati: su 2000 ragazzi intervistati all’uscita di alcune strutture museali, il 20% ha rivelato di aver desiderato, o addirittura di aver consumato, una fugace storia d’amore all’ombra di un’opera d’arte. “Era una delle teorie di Freud: scoprire il mondo fa eccitare – ha spiegato ad Exibart il professor Cicogna – “e trovarsi di fronte ad un’opera d’arte, provoca un’eccitazione legata alla percezione estetica dell’immagine”. Ecco in dettaglio la Teoria della mitopoiesi elaborata da Cicogna: “i giovani di oggi si sono di nuovo appassionati all’arte: di fronte ad essa vivono una sorta di contemplazione estetica. La cognizione dell’immagine infatti è l’acquisizione del mondo nel modo più originale che ci sia. È un processo normale: l’uomo per comprendere avvicina l’ignoto al noto. E l’arte sta proprio in questo: nel riconoscimento di certi elementi, in una percezione di tipo estetico delle immagini. Ecco perché la scoperta delle cose nell’uomo è connaturata ad un’eccitazione di tipo erotico”. Bernini, Ratto di Proserpina
Dagli studi del professor Cicogna è nata una classifica speciale dei musei 'a rischio', di luoghi d’arte all’interno dei quali la Sindrome di Rubens colpisce più spesso. Primo posto spetta al Palazzo Doria Pamphilj di Genova, dove si trova il Satiro di Rubens, l’artista fiammingo che ha dato il nome alla sindrome. Al secondo c’è la Pinacoteca di Brera di Milano; al terzo la Gam, Galleria d’arte moderna di Torino, da molti indicato come il museo più sensuale d’Italia, “dove molti visitatori si sono lasciati sedurre specialmente dalla 'Nuda', un nudo di donna sdraiata su pelliccia bianca, dipinto da Giacomo Grosso, un pittore torinese attivo tra la fine del 1800 e l’inizio del ‘900”, come ci ha confessato Marcella Pralormo, dell’ufficio mostre della Gam.Giacometti Woman Walking Scorrendo la classifica, scopriamo che le altre strutture incriminate sono la Galleria dell’Accademia di Firenze, la Collezione Guggenheim di Venezia, Villa Panza a Varese, e la Galleria Borghese di Roma. Infine: sono i luoghi o le opere d’arte a causare la Sindrome di Rubens? “I luoghi principalmete, – conclude Cicogna – ma è pur vero che le due cause spesso si manifestano contemporaneamente. A certi capolavori è davvero impossibile resistere: come trattenersi, per esempio, di fronte ad alcune opere di Rubens? o ai dipinti del Caravaggio? Per non parlare del 'Ratto di Proserpina' del Bernini, ospitato dalla Galleria Borghese di Roma, il vertice di sensualità, erotismo e passione mai toccato da un’opera d’arte”. Attenzione: la prossima vittima potreste essere voi.
Link correlati
Palazzo Principe Doria, Genova
Pinacoteca di Brera, Milano
Galleria di Arte Moderna, Torino
Galleria dell’Accademia, Firenze
Villa Panza, Varese
Collezione Guggenheim, Venezia
Galleria Borghese, Roma
Cinzia Tedeschi

estratto da: http://www.exibart.com/notizia.asp/IDCAtegoria/198/IDNotizia/3396

 

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