Specializzazioni del fante moderno[modifica]
Fucilieri[modifica]
Etimologicamente, sono i soldati armati di fucile e costituiscono la componente base della fanteria. Da quando sono state introdotte le armi di reparto (mitragliatrici, armi controcarro leggere, a volte anche mortai) anche ai livelli ordinativi più bassi (plotone e squadra), questi reparti hanno perso la possibilità di essere identificati tramite l'omogeneità dei componenti. Infatti, a suo tempo era diffusa l'abitudine di identificare con la tipologia dei componenti anche il reparto (plotone fucilieri, plotone mitraglieri ecc.): ora non più. I fucilieri non costituiscono più l'unica tipologia di fanti inquadrati in una determinata unità (seppur piccola), per cui, in molti eserciti, la denominazione di fuciliere identifica il componente di una qualsiasi unità base di fanteria. Nell'Esercito Italiano, questa denominazione viene usata solo nel corpo degli Alpini, le altre specialità tendono a chiamare Assaltatori i fanti delle unità base. Come componenti base della fanteria, sono inquadrati in qualunque tipologia di unità: da quelle meccanizzate, passando per le aerotrasportate e d'artiglieria (vedi i Fux Fucilieri_di_Sicurezza della 3ª_Brigata_missili_"Aquileia"). Perfino nelle unità di fanteria che non sono parte dell'esercito, bensì della Marina (vedi i fucilieri dell'ex-battaglione San Marco o i commando dei Royal Marine inglesi, che sono tutti reparti delle rispettive marine). Equipaggiati con armamento individuale e/o con armi di reparto (mitragliatrici pesanti, armi anticarro) sono destinati allo svolgimento di ogni attività militare sui generis (assalto ed attacco di postazioni nemiche, difesa di posizioni, manovre di avvolgimento) e di tutte le attività che coinvolgono specificatamente la fanteria, comprese quelle di pattugliamento, sorveglianza, difesa stanziale. Tra gli uomini di fanteria maggiormente predisposti al tiro con il fucile, vengono selezionati gli elementi che affronteranno ulteriori corsi di specializzazione per diventare tiratori scelti[1]. Questi ultimi sono distribuiti tra i vari reparti di fanteria per fornire ai comandanti di battaglione o di compagnia la possibilità di far effettuare tiri di precisione nei confronti di bersagli particolarmente paganti e sensibili. Spesso è una specializzazione molto diffusa tra le truppe speciali costituite da incursori e commando.
Incursori e commando[modifica]
Tiratore scelto mimetizzato
Sono i fanti maggiormente specializzati. Inquadrati in unità di fanteria leggera, spesso con ulteriori qualifiche che li rendono idonei all'aviolancio con paracadute ad apertura comandata ed all'utilizzo di autorespiratori per il nuoto subacqueo, sono in grado di operare in qualunque teatro o condizione. Queste unità sono destinate ad azioni veloci verso bersagli di grande valenza sia a livello tattico che strategico (incursioni, acquisizione obiettivi, sabotaggio, guerriglia, antiguerriglia, rapimento o eliminazione di figure di spicco avversarie) e dotate di armamento individuale specifico che spesso si differenzia da quello in dotazione agli altri reparti dell'esercito a cui appartengono, oltre ad avere in dotazione esplosivi per effettuare le loro missioni di sabotaggio e demolizione. Nel contesto di conflitti convenzionali di media/alta intensità, il loro impiego è spesso previsto per eseguire missioni oltre le linee nemiche, motivo per cui vengono addestrati all'esecuzione di operazioni che prevedono infiltrazioni ed esfiltrazioni, ovvero le tecniche che permettono di entrare e muoversi in territorio nemico, nonché di uscirne nel modo più sicuro senza essere scoperti.
Osservatori ed esploratori[modifica]
Fanti specializzati nelle missioni di raccolta informazioni sull'entità delle forze nemiche e sulle caratteristiche del territorio. Essi sono inquadrati in piccole unità specializzate ed hanno due connotazioni principali: una a carattere tattico per essere a disposizione o del comandante di una grande unità (Divisione o Brigata) o di quello di una unità base (Reggimento o Battaglione) ed una a carattere strategico per essere a disposizione diretta dello stato maggiore dell'esercito di appartenenza (eventualmente tramite un comando intermedio che gestisce tutte le forze speciali) e per eseguire missioni molto simili a quelle delle forze speciali da incursione, con la differenza che non effettuano azioni di combattimento dirette (se non per autodifesa nel caso in cui siano scoperti) ma solo di osservazione od acquisizione obiettivi. Nell'Esercito Italiano, unità di esploratori/osservatori di questo tipo sono previste solo a livello strategico (dal 1º aprile 2000 il 185º Reggimento di Artiglieria Paracadutista è stato convertito in 185º Reggimento Ricognizione e Acquisizione Obiettivi recuperando le finalità e le metodologie operative del 13º GRACO formalmente disciolto nel 1991 assieme alla grande unità a cui apparteneva: la 3ª Brigata missili "Aquileia"), mentre in altri eserciti esistono reparti di questo tipo anche a livello tattico (non solo divisionale, ma anche reggimentale o a livello battaglione), come nell'esercito statunitense (US Army) nel quale è previsto un plotone scout inserito nella Weapons Company (compagnia armi) di ogni battaglione di fanteria. Per le unità impiegate a livello strategico (o comunque nell'"area di interesse" di una grande unità almeno divisionale) le modalità di impiego, prevedono metodologie e tecniche affini se non identiche a quelle utilizzate dagli incursori dei corpi speciali, soprattutto riguardo infiltrazione ed esfiltrazione. Occorre ricordare che missioni da ricognizione ed esplorazione possono essere effettuate anche da altre unità non di fanteria. Queste sono l'evoluzione delle unità di cavalleria: unità veloci, generalmente meccanizzate (o dotate di elicotteri), destinate all'esplorazione avanzata della zona di operazioni, allo scopo di acquisire informazioni sull'entità delle forze nemiche e sulle caratteristiche del territorio per conto del comando di cui sono alle dipendenze. In questo caso, sono ampiamente in grado di ingaggiare il combattimento in caso di contatto, ma per loro natura non sono destinate allo scontro prolungato. Oltre all'armamento individuale sfruttano le armi a lungo raggio di cui sono dotati i mezzi che li trasportano.
Unità di fanteria nell'Esercito italiano[modifica]
Per approfondire, vedi la voce Arma di Fanteria.
Fregio dell'Arma di Fanteria dell'Esercito Italiano
I più antichi reggimenti di fanteria italiana hanno origine nei reparti della fanteria sabauda, le cui prime unità organiche nascono nel 1619 sotto Carlo Emanuele I.
Nel 1664 sei reggimenti saranno ordinati e denominati come le province dello stato sabaudo, ad eccezione delle "Guardie".
Nel 1798, dopo l'occupazione francese, Carlo Emanuele IV scioglie le truppe dal giuramento. Le unità nazionali saranno ricostituite dopo il 1814, ed arriveranno ad essere 24 nel 1848. L'Arma di Fanteria, formata dai Granatieri e dalle unità di linea, si sviluppa progressivamente aprendosi a nuove specialità.
Nel 1836, da un'intuizione del capitano Alessandro La Marmora, nascono i Bersaglieri da alcune unità dei Granatieri. Nel 1872 è la volta di Giuseppe Perrucchetti con gli Alpini. Durante la Prima guerra mondiale l'esercito italiano fu organizzato con un numero elevato di reggimenti di fanteria come in nessun altro momento della storia, raggiungendo i 235 reggimenti organizzati in 115 brigate (per lo più costituite da 2 reggimenti, tranne 5 brigate da 3 reggimenti). Nell'estate del 1917, in piena Grande guerra, nacquero ufficialmente gli Arditi (vedi anche Reparti d'assalto), presso la 2.a armata, per iniziativa del Gen. Capello (com.te della 2.a armata), del Gen. Grazioli (com.te della brigata Lambro) e del ten. col. Bassi (com.te di un btg. f.). Il 12 giugno, in località Russiz, frazione di Capriva del Friuli, fu costituita una compagnia di formazione, agli ordini di Bassi, con 4 plotoni di fanteria, una sezione mitragliatrici e una artiglieria someggiata, con elementi provenienti dalla 2.a armata. Risultando poi, nel proseguire (il 5 luglio fu autorizzata la costituzione del Iº Reparto d'assalto), insufficiente il campo di Russiz, venne creato un nuovo campo d'addestramento sulla riva destra del Natisone, in località Sdricca di Manzano, con tanto di collina "tipo" per le esercitazioni. Nel campo di Sdricca il Iº Reparto d'assalto fu "consacrato" dalla visita del re (effettuata il 29 luglio, che restò come data di nascita del corpo degli Arditi). Il battesimo del fuoco degli Arditi si ebbe con la battaglia della Bainsizza (18 e 19 agosto 1917), allorché la 1ª e la 2ª compagnia del Iª Reparto d'assalto aprirono la via alla 22ª divisione del XXVII CdA, passando l'Isonzo a Loga e Auzza e conquistando le alture del monte Fratta. Nelle stesse giornate la 3ª compagnia effettuò un attacco in località Belpoggio, sul monte S. Marco vicino a Gorizia. Fra il 1938 ed il 1939 nascono le prime unità paracadutisti. Nel 1950 nascono i Lagunari, la specialità più giovane dell'Arma tra quelle ancora esistenti. Nel 1953 nasce il nucleo di quelli che saranno gli incursori moderni dell'Esercito Italiano e che diventeranno il 9º reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin". Negli anni settanta iniziarono ad essere usate anche in Italia le dizioni Fanteria d'arresto, motorizzata e meccanizzata per qualificare l'uso e le capacità dei vari battaglioni, che ora si chiamano semplicemente di fanteria solo se addetti all'addestramento delle reclute.
Note[modifica]
- ^ Per una diversa «filosofia», e per una conseguente diversa dottrina d'impiego del «tiratore scelto», si veda anche la voce marksman.
Voci correlate[modifica]
Altri progetti[modifica]
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Fanteria
Collegamenti esterni[modifica]
- Esercito Italiano - L'Arma di Fanteria
- Associazione Nazionale del Fante
- (EN) US Army field manual FM7-20: The infantry battalion (manuale dell'esercito americano sull'organizzazione e sui compiti del battaglione di fanteria)
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Questa voce fa parte della serie: Storia militare
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Portale Seconda guerra mondiale
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Fanteria"
« La regina di tutte le battaglie »
(All'ingresso della Scuola di Fanteria di Cesano)
Fregio dell'Arma di Fanteria dell'Esercito Italiano (usato per la Fanteria di Linea)
L'Arma di fanteria
è un'Arma dell'Esercito Italiano che impiega combattenti appiedati, detti appunto i fanti. Viene considerata come l'ossatura della Forza Armata in quanto la maggioranza dei suoi reparti di manovra appartengono proprio all'Arma di Fanteria. L'Arma affonda le sue radici nelle millenarie legioni dell'antica roma, ma la data ufficiale della sua nascita viene associata a quella della costituzione dell'Esercito Italiano (4 maggio 1861).
La caratteristica principale delle unità dell'Arma è il costo relativamente economico dell'armamento e dei suoi mezzi.
Sin dalla Prima guerra mondiale essa ha costituito la massa d'urto delle Forze Armate ed il nucleo fondamentale dell'Esercito.
Durante e dopo tale conflitto essa è divenuta più mobile, più efficiente e più tecnica.
Complessivamente, dalle guerre d'indipendenza ai giorni nostri la Fanteria ha avuto circa 900.000 Caduti.
Specialità[modifica]
L'arma di Fanteria comprende al suo interno le specialità di:
- Fanteria di linea o meccanizzata
- Granatieri
- Alpini
- Paracadutisti
- Lagunari
- Bersaglieri
Risulta soppressa la Fanteria d'Arresto
Dal 1927 al 1999 i carristi hanno fatto parte dell'arma di fanteria, oggi sono inquadrati nell' Arma di Cavalleria.
Reggimenti di Fanteria di Linea attualmente in vita aggiornato 2010[modifica]
Tradizionalmente i reggimenti di fanteria di linea sono sempre stati creati a coppie e gli è stato assegnato un nome inerente al nome di una città, attualmente esistono due brigate e 13 reggimenti 1 Battaglione (di questi 7 rgt sono inquadrati nelle unità operative e 5 rgt ed 1 btg nell'addestramento dei volontari): ( il 28 rgt fanteria pavia è stato configurato in altro ente infatti perde il fregio di fanteria è gli vengono cambiate le mostrine)
- Brigata Meccanizzata "Aosta", di cui fa parte:
- Brigata Meccanizzata "Sassari", di cui fa parte:
- Divise in diverse brigate sono:
- 9º Reggimento fanteria "Bari"
- 66º Reggimento fanteria "Trieste" (specializzato nell'elisbarco)
- 82º Reggimento fanteria "Torino"
- Facenti parte del Raggruppamento unità addestrative:
- 17º Reggimento "Acqui"
- 47º Reggimento "Ferrara"
- 57º Battaglione "Abruzzi"
- 80º Reggimento "Roma" (responsabile della formazione degli allievi sergenti)
- 85º Reggimento "Verona"
- 123º Reggimento di Fanteria "Chieti"
- 235º Reggimento "Piceno"
La formazione d'arma è curata dalla Scuola di Fanteria (Cesano di Roma) il cui comandante assume il titolo di Ispettore per l'Arma di Fanteria. Il santo patrono dell'Arma di Fanteria è S.Martino di Tours L'Associazione Nazionale del Fante è la tenutaria del medagliere nazionale (che conta 2 Ordini Savoia e oltre 700 medaglie d'oro al Valor Militare)
Voci correlate[modifica]
- Esercito Italiano
- Armi e Servizi dell'Esercito Italiano
- Atto di nascita dell'Esercito Italiano
- Armoriale della Fanteria dell'Esercito Italiano
- Medaglie, decorazioni ed ordini cavallereschi italiani
- 45º Reggimento "Reggio"
Portale Seconda guerra mondiale
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Arma_di_fanteria"
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