Processo a Carra

Enzo Carra (Roma, 8 agosto 1943) è un giornalista e politico italiano, già esponente teodem della Margherita e del Partito Democratico, aderisce in seguito all'UDC.

dal sito http://it.wikipedia.org/wiki/Enzo_Carra

Biografia [modifica]
Dopo la maturità classica, si è laureato in giurisprudenza.
È stato portavoce di Arnaldo Forlani. Giornalista professionista, lavorò dal 1970 al 1987 come redattore politico ed editorialista per Il Tempo. Dal 1989 al 1992 è stato capoufficio stampa della Democrazia Cristiana.
Dal 1994 al 2001 è stato autore di numerosi reportage televisivi, tra cui l'ultima intervista a Madre Teresa di Calcutta.
Nel 2001 viene eletto alla Camera dei Deputati nella lista della Margherita, nel collegio di Napoli e provincia. Nel 2006 è rieletto alla Camera nella lista dell'Ulivo, nel collegio di Roma 1.
Nel 2008 viene eletto per il Partito Democratico nel collegio Sicilia 1 (Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Trapani). Alle primarie di ottobre 2009 è eletto, nella lista "Democratici per Franceschini", all'assemblea nazionale del PD nel collegio romano Trastevere-Gianicolense. Fa parte del gruppo dei teodem.
Il 14 gennaio 2010 ha dichiarato di abbandonare insieme a Renzo Lusetti il PD in favore dell'Unione di Centro in quanto entrambi delusi dal progetto politico[1].
Provvedimenti giudiziari [modifica]
Durante l'inchiesta Mani Pulite viene ascoltato come persona informata dei fatti dal Procuratore Antonio Di Pietro, sulla base delle rivelazioni di Graziano Moro, braccio destro del vicesegretario Dc Silvio Lega, su 5 miliardi ricevuti dal Partito per l'operazione Enimont[2]. Carra, Moro e Lega appartengono alla corrente del Grande centro capeggiata da Forlani. Carra nega di avere mai parlato a Moro di questi 5 miliardi e continua a sostenere questa posizione anche dopo che gli viene ricordato l'obbligo di dire la verità. Dopo le prime ammissioni ricomincia a negare tutto e viene incriminato per falsa testimonianza e arrestato in flagranza[2].
Il 4 marzo 1993 viene condotto dal carcere al tribunale con gli schiavettoni ai polsi, insieme ad altri arrestati. La foto del suo ingresso in aula suscita un vasto clamore[3]. Il Tribunale convalida l'arresto, dispone la custodia in carcere e decide per il giudizio per direttissima; la pubblica accusa nega il consenso al rito abbreviato (che prevede uno sconto di pena). Il processo si celebra all'inizio di marzo e Moro conferma la sua versione mentre Carra riprende ad alternare limitate ammissioni con recise negazioni. Alla fine, Carra viene condannato in primo grado a due anni con la sospensione condizionale per false dichiarazioni al pubblico ministero (la richiesta dell'accusa era di due anni e sei mesi)[4]. Per i giudici, la reticenza di Carra sulla questione della maxitangente Enimont è una “grave condotta antigiuridica” per «assicurare l’impunità a colpevoli di corruzione, falso in bilancio e finanziamento illecito».
In secondo grado la Corte d'appello concede a Carra il rito abbreviato, con relativo sconto che fa scendere la pena a 1 anno e 4 mesi (la richiesta dell'accusa era stata di 2 anni e 8 mesi)[5]. La sentenza, del 28 giugno 1994, riconosce a Carra “un raro senso della dignità quando conferma di essere stato e di essere ancora amico di Moro” ma ribadisce la gravità dei fatti e del comportamento omertoso tenuto da Carra.
In terzo e ultimo grado, il 5 aprile 1995 la Corte Suprema di Cassazione conferma la sentenza di condanna.
Note [modifica]
^ Pd: Lusetti e Carra passano all'Udc. ANSA. URL consultato il 14-01-2010.
^ a b Luca Fazzo, Stefano Marroni. «IN CELLA L' UOMO DI FORLANI». la Repubblica, 20 02 1993, p. 7. URL consultato in data 06-11-2010.
^ «Carra fa pace con Di Pietro: non volle lui quelle manette». Corriere della Sera, 18 01 2003, p. 8. URL consultato in data 06-11-2010.
^ «CARRA CONDANNATO A DUE ANNI DI CARCERE». la Repubblica, 10 03 1993, p. 6. URL consultato in data 06-11-2010.
^ «CARRA, PENA RIDOTTA». la Repubblica, 29 06 1994, p. 7. URL consultato in data 06-11-2010.
Bibliografia [modifica]
Il caso Citaristi, Palermo, Sellerio Editore, 1999. ISBN 88-389-1542-3
P. Gomez, M. Travaglio, Se li conosci li eviti, Chiarelettere, ISBN 9788861900547.
Collegamenti esterni [modifica]
Il Blog di Enzo Carra
Date personali e incarichi nella XIV legislatura
Date personali e incarichi nella XV legislatura
Portale Biografie
Portale Politica
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Categorie: Giornalisti italiani del XXI secolo Politici italiani del XXI secolo Nati nel 1943 Nati l'8 agosto Deputati italiani Politici della Democrazia Cristiana Politici della Margherita Politici del Partito Democratico (Italia) Politici dell'Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro [altre]

I GIORNALI DELL'EPOCA

le tangenti dell' ENI ai partiti
processo a Enzo Carra
dopodomani sara' processato per direttissima il portavoce di Forlani, inquisito nella vicenda ENIMONT
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------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ ENIMONT TITOLO: Processo a Enzo Carra - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - MILANO . Processo per direttissima, dopodomani, per Enzo Carra, che fu portavoce dell' ex segretario nazionale della Dc Arnaldo Forlani. Carra, arrestato 16 giorni fa con l' accusa di falsa testimonianza nell' ambito dell' inchiesta sulle tangenti pagate dall' Eni ai partiti, comparira' davanti ai giudici della I sezione penale. Come testimoni sfileranno Maurizio Prada e Ottavio Pisante. Carra era stato chiamato in causa da Graziano Moro, ex amministratore delegato di Eni Ambiente, il quale, in un confronto, aveva sostenuto che Carra era al corrente delle tangenti pagate dall' Eni alla Dc.
Pagina 6(2 marzo 1993) - Corriere della Sera dal sito http://archiviostorico.corriere.it/1993/marzo/02/processo_Enzo_Carra_co_0_9303029923.shtml

Processo per direttissima, all' ex portavoce dc 2 anni (ma la pena e' sospesa) Carra condannato: ha detto il falso Davigo: chiedo una sanzione efficace, che serva per altri Sei ore prima era arrivato il via libera alla scarcerazione

dal sito http://www.archivionews.it/?azione=notizia&id=58069

MILANO.
In piedi, a testa alta, le mani giunte, silenzio che entra il Tribunale... E allora Enzo Carra, libero cittadino da appena sei ore, si volta di scatto, spalle al Tribunale che se ne va: . Ancora silenzio, un minuto lunghissimo, il labbro che trema, tic da tensione e incredulita': . Carra non e' stato creduto. Per il Tribunale un Carra bugiardo: come sostenuto dal pm Piercamillo Davigo. E' gia' sera quando Carra lascia Palazzo di Giustizia. La postazione Fininvest, in fondo allo scalone di Porta Vittoria, alle sette sta trasmettendo in diretta il faccione di Emilio Fede e la notizia. Carra, con la moglie e gli avvocati, va a San Vittore a ritirare il bagaglio, a salutare gli altri ospiti del ma raggio, quelli che restano. Condannato, ma libero. Gia' a mezzogiorno, subito dopo l' interrogatorio in aula, gli avvocati Dino Bonzano e Mimmo Contestabile l' avevano sollecitato. . aveva appoggiato Antonio Di Pietro. Libero, dunque. Libero di raccontare, fino al momento della sentenza, sollievo e patimenti, innocenza e speranze, progetti e voglia di politica. E invece niente, condanna. Gli avvocati mugugnano, il pm Davigo non ha bisogno di troppi commenti. Tutto chiaro, per lui: Graziano Moro, gia' amministratore delegato di Eni Ambiente, nonche' collaboratore del dipartimento economico dc, ha detto di aver saputo da Carra che l' ex vice presidente Eni Alberto Grotti era appoggiato dal vertice della dc forlaniana . Carra: . E' tutto qui il processo, tutta qui la vicenda. Messo a confronto con Moro, l' ex portavoce di Forlani e della dc dal no e' passato a frasi piu' generiche, piu' sfumate. Dice Carra, in aula: In aula poco e' cambiato. Prima Moro, poi Carra. Interrogatori sul suo ruolo nella dc, sulle riunioni della giunta esecutiva di Piazza del Gesu'. No, Carra di beghe nell' Eni o questione Enimont non ha mai sentito parlare. Solo , voci magari . Poi riferite ai grandi capi dc? . Per Davigo, e per tutta la Procura, la sentenza di condanna e' una buona notizia. Ovvio il perche': i magistrati sono convinti che Carra, pur non essendo nemmeno sospettato di tangentomania, sapesse. Sono convinti che le sue reticenze, le sue false dichiarazioni, servissero (e servano) a coprire il finanziamento illecito della dc la corruzione, il falso in bilancio. E adesso andranno avanti a battere questa pista. Carra paga, ma per questo Davigo ha chiesto l' attenuante, . Per la difesa e' vero il contrario. Moro, imputato per altre inchieste e tangenti, sarebbe un accusatore di comodo. E Carra, non si offenda, nel suo incarico di portavoce di Forlani e basta. , dice l' avvocato Bonzano. Che non si e' accorto, all' inizio dell' udienza, dell' ingresso in aula di Umberto Bossi, arrivato per stringere la mano a Di Pietro (resoconto stenografico dell' incontro in corridoio. Bossi: . Di Pietro: . ) Non se n' era accorto neppure Carra, ma poi non ha gradito. Il pm aveva chiesto una condanna a 2 anni e sei mesi, con affidamento al servizio sociale: . Carra, in attesa della sentenza, si era mostrato signore, tranquillo, fiducioso al limite dell' ottimismo. Proprio non se l' aspettava. Come non s' aspettava, l' altro giorno, schiavettoni e catene. Prima di andarsene ha lasciato un grazie: . Giovanni Cerruti

09-03-1993 - Interno

sulla polemica (ancora aperta) per i ceppi con cui fu condotto Carra in Tribunale cfr http://iltafano.typepad.com/il_tafano/2010/06/manette-si-manette-no-figli-figliastri-e-indignazione-a-targhe-alterne.html

e

http://disinformazia.ilcannocchiale.it/?TAG=garantismo