Quell'incontro non s'aveva da fare: Facebook non perdona.
dal sito web http://www.net1news.org/renzi-ad-arcore-facebook-non-lo-perdona.html
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Matteo Renzi, sindaco di Firenze, ha incontrato Silvio Berlusconi ad Arcore e i suoi "amici" gli hanno dimostrato tutta la loro disapprovazione sul social network: gli rinfacciano di essersi venduto, di aver tradito le aspettative di chi lo sosteneva, di aver cercato solo visibilità.
A niente è servita la nota pubblicata dalla stesso Renzi, il quale spiegava di aver "chiesto al Presidente del Consiglio di mantenere gli impegni per Firenze che il PDL si era preso in campagna elettorale, a partire dalla legge speciale. Per me un impegno in campagna elettorale va rispettato, sempre". Prosegue Reanzi: "se il Governo vuole mantenere gli impegni, l'occasione più logica è il decreto mille proroghe che va in votazione a stretto giro. Nulla ci è dovuto, ma in tutte le campagne elettorali (politiche 2008, comunali 2009, regionali 2010) il centrodestra ha speso parole e promesse, davanti ai fiorentini e a tutti i media locali. Io non mi fermo all'ideologia, io voglio vedere se mantiene la parola. Se il Governo non vuole mantenere gli impegni potrò dire ai fiorentini che ci ho provato davvero, fino alla fine, senza guerre ideologiche e con la concretezza di un amministratore che si occupa dei suoi asili e dei suoi centri anziani"Le repliche non sono certo mancate, anche al limite dell'insulto. E' stato consumato un tradimento; i renziani delusi assistono preoccupati ad una svolta pericolosa: il "rottamatore" dei dinosauri del Pd rischia di seguire le orme della migliore tradizione inciucista à la D'Alema. In fondo la domanda che gli pongono con più frequenza è: ma perchè proprio Arcore e non una sede istituzionale?
Il commento di Civati, l'altro "rottamatore": "Non sarei andato ad Arcore, come ha fatto Matteo ieri. Avrei preferito una sede istituzionale (anche perche’ Arcore porta parecchia sfortuna, ultimamente) e un momento diverso da questo, con B che sta per cadere (o, almeno, lo speriamo tutti).Anche se le motivazioni sono serie (soprattutto perche’ richiamano tutti a una maturita’ di rapporti tra chi rappresenta, a diverso titolo, lo Stato), il gesto puo’ essere strumentalizzato". Ed infine conclude: "Mi pare che qualcuno stia esagerando, pero’, con la dietrologia anche perche’ lo stesso Bersani, ad Arcore, ci sarebbe andato anche a piedi, ricordate?”.
A niente è servita la nota pubblicata dalla stesso Renzi, il quale spiegava di aver "chiesto al Presidente del Consiglio di mantenere gli impegni per Firenze che il PDL si era preso in campagna elettorale, a partire dalla legge speciale. Per me un impegno in campagna elettorale va rispettato, sempre". Prosegue Reanzi: "se il Governo vuole mantenere gli impegni, l'occasione più logica è il decreto mille proroghe che va in votazione a stretto giro. Nulla ci è dovuto, ma in tutte le campagne elettorali (politiche 2008, comunali 2009, regionali 2010) il centrodestra ha speso parole e promesse, davanti ai fiorentini e a tutti i media locali. Io non mi fermo all'ideologia, io voglio vedere se mantiene la parola. Se il Governo non vuole mantenere gli impegni potrò dire ai fiorentini che ci ho provato davvero, fino alla fine, senza guerre ideologiche e con la concretezza di un amministratore che si occupa dei suoi asili e dei suoi centri anziani"Le repliche non sono certo mancate, anche al limite dell'insulto. E' stato consumato un tradimento; i renziani delusi assistono preoccupati ad una svolta pericolosa: il "rottamatore" dei dinosauri del Pd rischia di seguire le orme della migliore tradizione inciucista à la D'Alema. In fondo la domanda che gli pongono con più frequenza è: ma perchè proprio Arcore e non una sede istituzionale?
Il commento di Civati, l'altro "rottamatore": "Non sarei andato ad Arcore, come ha fatto Matteo ieri. Avrei preferito una sede istituzionale (anche perche’ Arcore porta parecchia sfortuna, ultimamente) e un momento diverso da questo, con B che sta per cadere (o, almeno, lo speriamo tutti).Anche se le motivazioni sono serie (soprattutto perche’ richiamano tutti a una maturita’ di rapporti tra chi rappresenta, a diverso titolo, lo Stato), il gesto puo’ essere strumentalizzato". Ed infine conclude: "Mi pare che qualcuno stia esagerando, pero’, con la dietrologia anche perche’ lo stesso Bersani, ad Arcore, ci sarebbe andato anche a piedi, ricordate?”.
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