Operazione partita da Cosenza, ma che sotto le Due Torri ha portato i sigilli a un negozio di via Castiglione e a tre locali tra il capoluogo e Calderara
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2010/12/02/news/maxi_operazione_anti_ndrangheta_sequestrati_negozi_e_pizzerie-9768221/
Operazione partita da Cosenza, ma che sotto le Due Torri ha portato i sigilli a un negozio di via Castiglione e a tre locali tra il capoluogo e Calderara
Ci sono anche cinque residenti in Emilia-Romagna tra i 77 provvedimenti di fermo che da questa mattina il Nucleo di polizia tributaria e lo Scico della Guardia di Finanza insieme ai carabinieri del comando provinciale di Cosenza stanno eseguendo in varie regioni italiane nei confronti dei presunti appartenenti a un'organizzazione di trafficanti internazionali di droga legata alla ndrina Muto e Chirillo di Cetraro, in provincia di Cosenza.I fermi, disposti dalla Dda di Catanzaro, sono stati eseguiti a Bologna (tre), a Ferrara e a Piacenza. A Bologna, in particolare, gli investigatori, anche con il coordinamento della Dda del capoluogo emiliano, hanno individuato persone che avrebbero fornito supporto logistico, con possibilità di stoccaggio della merce e ospitalità dei complici, nell'ambito del traffico di cocaina. Sono stati sequestrati tre pizzerie e un negozio riconducibili ai fermati.In manette a Bologna sono finiti Francesco Galdi, 36 anni, del Cosentino ma residente a Bologna, e Gerardo Giordano, coetaneo del Salernitano, anche lui residente sotto le Due Torri. Fermato anche quello che viene considerato uno dei corrieri dell'organizzazione, Giovanni Battista Romano, cosentino di 39 anni. Tutti e tre hanno precedenti di polizia ma di piccolo spessore. Altre tre persone sono state fermate nel Piacentino, nel Ferrarese e nel Ravennate. Per tutti il pm della Dda di Bologna, Marco Mescolini, si appresta a chiedere la convalida del fermo, emesso per associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata al traffico di droga.E' stato tra l'altro disposto il sequestro preventivo dei locali (che però non saranno chiusi, ma verranno affidati ad una gestione terza per garantire la continuazione dell' attività) nell'ipotesi che siano stati acquistati utilizzando il denaro frutto del traffico di droga: si tratta di una pizzeria d'asporto del centro di Bologna, di due ristoranti-pizzeria della periferia e di Calderara, oltre che di un negozio di via Castiglione. Una pizzeria e il negozio sono direttamente intestati ai due fermati residenti a Bologna, gli altri esercizi fanno capo a loro tramite un prestanome. Durante le perquisizioni non sarebbe comunque emerso nulla di rilevante.
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