Sciopero a sorpresa in Spagna: chiusi tutti gli aeroporti
I controllori aerei hanno incrociato le braccia. Il governo: no ai ricatti. Intervengono i militari.
MILANO - Spagna a terra e passeggeri infuriati. Lo spazio aereo è rimasto chiuso venerdì sera in tutta la Spagna, ad eccezione dell’Andalusia, nel sud del Paese, a causa di uno sciopero a sorpresa dei controllori aerei. Lo spazio aereo spagnolo è rimasto chiuso perché «il 90 per cento degli addetti al traffico aereo ha abbandonato il suo posto di lavoro», ha precisato la stessa fonte. Tre controllori aerei sono tuttavia rimasti al loro posto per monitorare l’atterraggio di aerei in caso di emergenze, ha indicato questo portavoce. Una riunione si svolgerà tempestivamente «tra Aena, Eurocontrol (l’organismo europeo di controllo aereo) e Faa (il suo omologo americano) per vedere quello che può essere fatto a proposito dei voli transatlantici», ha aggiunto. La chiusura dello spazio aereo giunge in concomitanza con l’inizio dei congedi di cinque giorni, visto che l’inizio della prossima settimana è festivo in Spagna. «Questo causa gravi disagi del traffico aereo in tutta la Spagna» e colpisce, secondo l’Aena, quasi 250mila persone. L'Iberia ha annunciato di aver cancellato tutti i suoi voli fino alle 11 di domani mattina.
IL GOVERNO: «NO AL RICATTO» - Il governo spagnolo non consentirà "il ricatto" dei controllori del traffico aereo ha affermato il ministro dei Trasporti spagnolo, José Blanco. «Noi non siamo intenzionati a permettere questo ricatto che prende i cittadini in ostaggio», ha affermato il ministro durante una conferenza stampa. «Il comportamento dei dispositivi di controllo aereo è intollerabile. Per questa ragione, il governo agirà con la massima determinazione e la massima fermezza utilizzando tutta la forza della legge per finirne con questa situazione. Se i dispositivi di controllo non raggiungono immediatamente i loro posti di lavoro, il governo ricorrerà alle misure straordinarie necessarie», ha infine affermato.
INTERVENTO DEI MILITARI - Alle 21,30 è poi entrato in vigore il decreto regio che consente ai militari di prendere il controllo del traffico aereo in risposta allo sciopero selvaggio degli uomini radar che ha paralizzato gli aeroporti di tutto il Paese. Il governo aveva dato un ultimatum ai controllori di volo per le 21:30, scaduto il quale, l'organizzazione, la pianificazione, la supervisione e il controllo dei voli è passata sotto la responsabilità del ministero della Difesa. Negli aeroporti sono rimaste comunque centinaia di persone in attesa di sapere se poter partire.
IL GOVERNO: «NO AL RICATTO» - Il governo spagnolo non consentirà "il ricatto" dei controllori del traffico aereo ha affermato il ministro dei Trasporti spagnolo, José Blanco. «Noi non siamo intenzionati a permettere questo ricatto che prende i cittadini in ostaggio», ha affermato il ministro durante una conferenza stampa. «Il comportamento dei dispositivi di controllo aereo è intollerabile. Per questa ragione, il governo agirà con la massima determinazione e la massima fermezza utilizzando tutta la forza della legge per finirne con questa situazione. Se i dispositivi di controllo non raggiungono immediatamente i loro posti di lavoro, il governo ricorrerà alle misure straordinarie necessarie», ha infine affermato.
INTERVENTO DEI MILITARI - Alle 21,30 è poi entrato in vigore il decreto regio che consente ai militari di prendere il controllo del traffico aereo in risposta allo sciopero selvaggio degli uomini radar che ha paralizzato gli aeroporti di tutto il Paese. Il governo aveva dato un ultimatum ai controllori di volo per le 21:30, scaduto il quale, l'organizzazione, la pianificazione, la supervisione e il controllo dei voli è passata sotto la responsabilità del ministero della Difesa. Negli aeroporti sono rimaste comunque centinaia di persone in attesa di sapere se poter partire.
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