Pietro Berti

Pietro Berti

VILLA BERTI - IMOLA VIA BEL POGGIO 13

PER ESPRIMERE IL VOSTRO PARERE

PER CHI VOLESSE ESPRIMERE IL PROPRIO PARERE SUGLI ARGOMENTI TRATTATI O VOLESSE RICHIEDERE IN MERITO AGLI STESSI DELUCIDAZIONI O CHIARIMENTI, E' POSSIBILE COMUNICARE CON ME INVIANDO UN COMMENTO (cliccando sulla scritta "commenti" è possibile inviare un commento anche in modo anonimo, selezionando l'apposito profilo che sarà pubblicato dopo l'approvazione) OPPURE TRAMITE MAIL (cliccando sulla bustina che compare accanto alla scritta "commenti")







FUSIORARI NEL MONDO

Majai Phoria


UN UOMO GIACE TRAFITTO DA UN RAGGIO DI SOLE, ED E’ SUBITO SERA

Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da gloriam

Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da gloriam

VIAGGIA CON RYANAIR

JE ME SOUVIENS

JE ME SOUVIENS

VILLA BERTI VIA BEL POGGIO N. 13 IMOLA http://www.villaberti.it/


Condizioni per l'utilizzo degli articoli pubblicati su questo blog

I contenuti degli articoli pubblicati in questo blog potranno essere utilizzati esclusivamente citando la fonte e il suo autore. In difetto, si contravverrà alle leggi sul diritto morale d’autore.
Si precisa che la citazione dovrà recare la dicitura "Pietro Berti, [titolo post] in http://pietrobertiimola.blogspot.com/"
E' poi richiesto - in ipotesi di utilizzo e/o citazione di tutto o parte del contenuto di uno e/o più post di questo blog - di voler comunicare all'autore Pietro Berti anche tramite e-mail o commento sul blog stesso l'utilizzo fatto del proprio articolo al fine di eventualmente impedirne l'utilizzo per l' ipotesi in cui l'autore non condividesse (e/o desiderasse impedire) l'uso fattone.
Auguro a voi tutti un buon viaggio nel mio blog.

Anchorage

Anchorage

sabato 4 dicembre 2010

Stevanin: il serial-killer delle prostitute








il materiale sottostante è tratto dal sito
http://www.serialkiller.it/serialkiller.aspx?aree_id=1&sottoaree_id=8&contenuti_id=6&lang=ita

VERONA: Due donne sparite nel nulla, una prostituta violentata, il ritrovamento di un tronco umano nella proprietà di un agricoltore, una condanna per stupro , per lo stesso agricoltore sospettato anche di aver ucciso e occultato almeno due persone. Tutti questi avvenimenti sono legati tra loro da un unico nome: Gianfranco Stevanin accusato di aver commesso i succitati delitti. Lo Stevanin, nato a Montagnana (PD) il 2/10/1960, è uno stupratore feticista, un perverso violentatore. Nel Gennaio 1994 sparisce la prima ragazza, l'altra sette mesi dopo. Nel Novembre 1994 lo Stevanin viene arrestato per aver aggredito e violentato una prostituta somigliante alle due ragazze scomparse, Gabriella Muster. Nella sua villa a Terrazzo, vengono ritrovate delle fotografie porno, degli indumenti e meccanismi sadomaso, dei peli pubici femminili in una scatola e i vestiti i gioielli e i documenti delle due ragazze scomparse. Aumenta sempre di più la paura dopo aver ritrovato una carcassa umana nei terreni agricoli di Stevanin; si attende solo l'esame del DNA per scoprire a chi appartenevano quei resti uma
MA CHI ERANO LE DUE DONNE SPARITE NEL NULLA? Claudia Pulejo, 29 anni, tossicodipendente, la sera del 15 Gennaio indossava un vestito nero scollato degli stivaloni ed una borsetta. Si stava recando a casa di Stevanin, definito da alcuni giornali il "Re dei Feticisti", che le aveva promesso 15 scatole di Roipnol, un potente farmaco per le crisi di astinenza, in cambio di alcune foto per le quali la ragazza avrebbe dovuto posare. La proposta poteva essere allettante per la giovane tossicomane purtroppo però la giovane non fu più vista uscire dalla villa dello Stevanin. Tutti i suoi indumenti ed altri effetti personali furono ritrovati nella villa il giorno dopo l'arresto di Gianfranco Stevanin, il quale ha cercato di discolparsi asserendo che si trattava semplicemente di souvenir di avventure sessuali, che la giovane gli avrebbe ceduto spontaneamente. Ma se tutto ciò che la Pulejo aveva con se quella notte è stato ritrovato a casa di Stevanin , dove può essere andata una giovane , nuda, in una notte gelida come quella del 15 Gennaio? La situazione diventa sempre più intrigante quando vengono trovati nella stessa villa i vestiti ed il passaporto di una prostituta serba, Biljana Pavlovic, 25 anni, scomparsa a metà Luglio del 1994. Finora allo Stevanin si attribuiscono gli omicidi della minorenne mai completamente identificata di Claudia Pulejo, di Biljanas Pavlovic, di Blazenca Smoljo, e di Roswita Adlassnig. Restano da identificare invece alcune foto di ragazze rinvenute nell'abitazione dello Stevanin. Gli inquirenti stanno inoltre cercando Silvana Kovac, amica di Blazenka Smoljo, che dovrebbe avere la residenza nella zona di Verona e forse potrebbe essere a conoscenza di particolari utili alle indagini ancora in corso.
UNO STUPRO La notte tra il 15 e il 16 Novembre 1994 Gianfranco Stevanin si trova a Vicenza per rimorchiare una prostituta austriaca, Gabriella Mugser. Si recano nell'abitazione della famiglia Stevanin a Terrazzo, vicino Legnago, dove ovviamente non vi era nessuno. Dopo averle dato alcuni indumenti da indossare, scatta circa sette foto dopo le quali scatta la lite tra i due a causa di un'altra foto da fare in posizione degradante per la donna che per questo rifiuta. E' a questo punto che Stevanin prende una pistola a salve di marca Bruni, cal. 8, usata per minacciare la donna. Più tardi dopo aver sfondato la porta del bagno per recuperare la sua vittima, si recano in camera da letto dove il ragazzo violenta la donna. Decide di lasciarla andare solo quando la donna le promette venticinque milioni in cambio della sua libertà. Mentre l'accompagna verso la sua abitazione, all'altezza del casello autostradale di Vicenza ovest, la donna si getta fuori dalla macchina fermando una volante della Polstrada che arresta il giovane.da quel momento in poi inizia il vero e proprio incubo per i familiari delle vittime ed in particolare per i familiari delle ragazze sparite. Inseguito al suo arresto verrà perquisita l' abitazione dove oltre agli indumenti delle ragazze, il 3 Luglio 1995, si effettuerà una scoperta estremamente agghiacciante: delle ossa umane dentro un sacco di juta, trovate nei terreni dello Stevanin , da un uomo che vi stava lavorando. Immediatamente viene svuotato il fossato dove erano state ritrovate le ossa, si scava nei terreni e nel letamaio dove affiorano una siringa, una boccetta con del liquido rosso ed un osso di grandi dimensioni. Si apprende in seguito che le ossa trovate nei campi non appartengono ne alla Pulejo, ne alla Pavlovic. Questo però ci suggerisce due ipotesi una delle quali andrebbe a favore di Stevanin: il colpevole potrebbe essere un altro serial killer. L'altra incolperebbe proprio Stevanin di aver commesso altri omicidi oltre a quelli della Pulejo e della Pavlovic.
» Argomenti Collegati:
[Il Processo]
[Le Vittime]
[Profilo psicologico
Dossier Gianfranco Stevanin scritto da Carla Cigognini tratto dal sito http://www.latelanera.com/serialkiller/serialkillerdossier.asp?id=Gianfranco_Stevanin&pg=3
Nome completo: Gianfranco Stevanin
Soprannome: Il mostro di Terrazzo
Data di nascita: 2 ottobre 1960
Data di morte: in vita
Vittime accertate: 6, di cui 4 identificate
Modus operandi: soffocava o strangolava le sue vittime durante atti di sesso estremo.
L'infanzia e l'adolescenza.Gianfranco nasce il 2 ottobre 1960 a Montagnana, in provincia di Padova, da Noemi Miola e Giuseppe Stevanin. Il bambino trascorre i primi quattro anni di vita in quella campagna assolata poi i genitori lo mandano in collegio, dai preti, mentre la madre sta portando avanti una gravidanza che si concluderà con un aborto.Al ritorno, Gianfranco inizia a frequentare le scuole elementari: è un bambino socievole e non ha problemi a rapportarsi con i compagni e a creare delle amicizie.Verso i sette anni si ferisce mentre usa un attrezzo agricolo. La ferita alla testa richiede quattro punti di sutura ma poteva andare decisamente peggio. I genitori si preoccupano talmente tanto che decidono, per tenerlo lontano dai guai, di mandarlo in un collegio di suore. Qui rimane fino al primo anno delle superiori.Dopo il collegio il ragazzo decide di continuare gli studi in una scuola pubblica di Legnano ma il 21 novembre 1976 ha un grave incidente stradale con la moto.L'incidente procura a Stevanin una frattura frontale e un trauma cranico. Viene sottoposto a un’operazione ma le lesioni sono molte e gravi: lesione bilaterale dei lobi frontali e delle vie nervose collegate al sistema limbico. L'atrofia provoca poi delle crisi epilettiche. Da quel momento la vita di Stevanin cambia in modo radicale, ha riportato un danno neurologico rilevante e le conseguenze si faranno sentire molto presto.Lui stesso ammetterà: “Dopo il trauma sono cambiato, ho dovuto cambiare. Sono tornato dall'ospedale e mi sono ritrovato senza amici, senza compagnia. Non potevo più fare il motocross, il mio sport preferito. Ero diventato più tranquillo, misuravo le parole e i fatti. Mia madre era diventata ancora più protettiva di prima, ero sempre sotto una cappa. A scuola non riuscivo a rimanere concentrato a lungo e avevo forti emicranie”.E così Stevanin lascia gli studi.Nel 1980, a 20 anni incontra Maria Amelia e rimane con lei fino ai 25. Per lui è stato il rapporto più lungo e importante. A un certo punto la ragazza si ammala e su pressione dei genitori la coppia si scioglie. Stevanin dà la colpa alla famiglia. “Finì per colpa dei miei genitori. Hanno fatto di tutto perché la lasciassi. Intervenivano sempre, non mi consideravano un adulto. (...) Dopo di lei ho avuto altri rapporti sentimentali ma si sono sempre interrotti perché io cercavo la sua sosia e non la trovavo”.A quel punto Stevanin si dedica solo a rapporti occasionali, fatti di una notte e via, senza legami. Scopre così il mondo delle prostitute. Con il sesso a pagamento può soddisfare quelle fantasie che fino alla maggiore età erano rimaste sono nella sua mente. Il ragazzo confessa però che “le fantasie sarebbe meglio che rimanessero tali. Passando alla realtà non mi eccitavano più”.
Il sesso.Il sesso è una parte importante nella vita di Gianfranco Stevanin ed è praticamente essenziale e intrinseco negli omicidi.Stevanin ammette di aver scoperto la sessualità intorno ai dodici anni e a tredici di aver avuto il primo rapporto sessuale con una ragazza di 24, sposata. Lui stesso confessa: “Lei mi ha usato e non mi è dispiaciuto, in questo modo ho conosciuto il sesso in prima persona”.La famiglia di Stevanin era però molto cattolica e la sessualità era vista in modo rigido, sua madre gli regalò un libro sull'educazione sessuale ma senza mai parlarne di persona. Del resto il ragazzo aveva già imparato da altre fonti. Libri scientifici, riviste porno. Un giorno la madre trova le riviste in casa e scoppia il finimondo. Ma poi tutto si calma. Per Stevanin il sesso non era peccato, solo una parte naturale della vita.La cattura.Non ci sono sospetti su questo ragazzo e sui suoi terribili segreti fino al 16 novembre 1994 quando iniziano le macabre scoperte, quando la misteriosa vita di Stevanin, quella da serial killer, viene a galla.Siamo a novembre, Stevanin abborda una ragazza per strada. Si chiama Gabriele Musger, è austriaca. Le chiede di poterle scattare delle foto, lei si fida di quel giovane dall'aria perbene, accetta e sale in macchina con lui. Nell'abitazione di Stevanin la donna è vittima di rapporti violenti e di giochi erotici al limite dell'estremo. Vengono scattate anche delle foto porno. A un certo punto Gabriele si rifiuta categoricamente di farsi bendare e legare al tavolo e Stevanin la minaccia con una pistola. La ragazza, per liberarsi, gli offre 25 milioni di lire, per tutta risposta viene violentata e poi costretta a salire sulla macchina per andare a prendere i soldi.Presso il casello autostradale di Vicenza Ovest, mentre lui paga il pedaggio, Gabriele scende dal veicolo e fugge verso una pattuglia che, quella notte, prestava servizio sulla strada.La polizia la tranquillizza, perquisisce l'automobile e in seguito il cascinale del giovane a Terrazzo, in provincia di Verona. Qui iniziano le prime scoperte, il cascinale è una vera alcova a luci rosse. Il ragazzo lo aveva riempito con gli oggetti più disparati. Da santini e testi religiosi a oggettistica erotica e pornografica come intimo femminile, riviste, videocassette, vibratori, vestiti di cuoio, cinghie, lettere di amanti. Fin qui nulla di particolarmente strano se non fosse per quelle settemila fotografie, schede particolareggiate delle donne che aveva incontrato e dei contenitori per peli pubici.Stevanin ammette che quei peli erano di alcune donne che lui stesso aveva rasato: “Provavo piacere a vedere una ragazza adulta come una ragazzina, mi piaceva sentire la pelle liscia, senza peli” e poi: “Tenevo i peli pubici e i capelli perché pensavo di farmi l'imbottitura di un piccolo cuscino, c'erano già i peli e mi sono detto: perché non mettere anche dei capelli?”.I poliziotti si trovano di fronte a un ragazzo innegabilmente perverso e iniziano a guardare preoccupati quei documenti trovati nel cascinale, sono di Biljana Pavlovic e di Claudia Pulejo, due ragazze scomparse nel nulla nel 1994.Iniziano i controlli mentre Stevanin viene condannato a tre anni di reclusione per violenza sessuale, sequestro di persona e tentata estorsione di 25 milioni contro Gabriele Musger.
Gli omicidi e le vittime. Difficile, praticamente impossibile, definire con sicurezza la prima vittima di Stevanin, probabilmente gli omicidi iniziarono nel 1993. Certamente le vittime sono state uccise nell'abitazione di Stevanin e poi fatte scomparire. Difficile ricostruire cronologicamente la storia degli omicidi poiché le donne sono state ritrovate dopo un periodo di scomparsa più o meno lungo, o in avanzato stato di decomposizione, o smembrate, o non ancora identificate. Dai ritrovamenti, dalle foto e dai documenti trovati nel cascinale e dalle ricostruzioni seguenti risultano almeno quattro vittime certe più due sconosciute.Blazenka Smoljo, il cui corpo fu ritrovato il 3 luglio 1994 in un fosso a Terrazzo da un contadino. Di lei non si sa niente altro.Biljana Pavlovic, sparita nel 1994, era originaria della Ex-Jugoslavia, faceva la prostituta. Il suo corpo fu ritrovato il 12 novembre 1994, seppellito in uno dei poderi della famiglia Stevanin. Claudia Pulejo, soffocata, era scomparsa il 15 gennaio del 1994. Claudia era tossicodipendente e a volte si prostituiva per procurarsi la droga. Era anche amica di Gianfranco, sembra che fosse andata da lui per farsi dare delle medicine utili in caso di crisi di astinenza e in cambio avrebbe dovuto posare per delle foto. Il corpo di Claudia fu ritrovato il 1 dicembre 1995.Abbiamo poi Roswita Adlassing che scomparve nel maggio del 1993 ma il suo corpo non fu mai ritrovato. Di lei rimane una scheda redatta da Stevanin con giudizi sulle sue prestazioni sessuali. La macabra lista si chiude con due sconosciute, una ragazza trovata tagliata a pezzi in un sacco e una mutilata nelle parti intime, di cui rimangono solo delle foto.Stevanin non confessa. A questo punto viene affidato a due esperti per una obbligatoria perizia psichiatrica.La perizia psichiatrica.Durante i colloqui con i medici Stevanin ricorda a tratti, come se fosse colpito da flash, ricorda di aver fatto del male a quattro donne, ricorda di aver fatto a pezzi un cadavere, ricorda lunghi capelli biondi, ricorda del sangue. Ricorda. Ma quando non vuole parlare si nasconde dietro a piccole improvvise amnesie.La perizia alla fine si esprime: lucido, sveglio, intelligente, assolutamente sano di mente. Quindi processabile.
Sentenza e prigionia. Così il 5 novembre 1996 viene rinviato a giudizio. La Corte d'Assise, il 6 ottobre dell'anno dopo, apre il processo. Un viaggio estenuante, lunghissimo, complicato. 19 udienze, più di 100 giorni passati in aula, 90 testimoni. I capi di imputazione sono tantissimi, si parla di mutilazioni di parti intime, cadaveri deturpati, sadismo, sesso estremo.Stevanin non reagisce, è tranquillo, non si scompone nemmeno davanti ai parenti delle donne che ha ucciso. Siede vicino ai suoi avvocati (invece che nella gabbia) e sfoggia un nuovo look. Si è tagliato i capelli a zero e mostra, quasi orgoglioso, come se fosse una prova della sua innocenza, la lunga cicatrice che gli attraversa la testa, ricordo indelebile dell'incidente del 1976. La perizia psichiatrica della difesa infatti punta il dito verso questa cicatrice e sottolinea il fatto che quell'incidente abbia provocato nel giovane dei problemi psicologici fortissimi. I periti parlano di persona malata con la parte destra del cervello danneggiata, affermano che la materia grigia ha subito dei danni che hanno colpito la parte dell'istinto, dell'aggressività, della sessualità, della memoria. Parlano insistentemente di un “buco nero”. Puntano anche sul rapporto con la madre che è sempre stata oppressiva, iperprotettiva, “peggio di uno 007” per usare le parole di Stevanin. Questo rapporto tra i due, secondo i periti della difesa, era composto di un amore-odio talmente forte che ha finito con danneggiare i successivi rapporti di Stevanin con le donne. L'imputato è dunque malato?Stevanin dal canto suo non chiede mai perdono né si mostra pentito per quello che è successo. Salendo sul banco dei testimoni si dice “amareggiato” e aggiunge: “Non mi so spiegare perché di certi fatti, erano tutte persone con le quali c'era un certo sentimento. Farei di tutto per farle tornare in vita. (...) Mi considero discretamente bene, sono una brava persona che ha solo bisogno di cure”. I parenti delle vittime rimangono allibiti quando sentono dire da quel ragazzo rasato e tranquillo: “Io non ho ucciso le mie donne, erano loro che morivano”.Parla delle “sue” donne con tranquillità: “Mi piaceva quella ragazza. Una straniera, credo fosse una prostituta. Una sera le proposi di venire da me. Ricordo che durante il rapporto le tenevo un braccio stretto al collo. Ogni tanto la stringevo. È stato solo quando abbiamo finito che mi sono accorto che lei non si muoveva più. Era morta”.E parlando di un'altra dice: “Non so chi fosse e che nome avesse. Facemmo l'amore piegati su un fianco, io le misi le mani intorno al collo e lei morì. Lasciai lì il corpo un paio di giorni, poi presi un taglierino da balsa, tagliai una gamba in due pezzi, poi l'altra, poi le braccia. Le ho tagliato anche la testa, l'ho rasata e non ricordo se ho fatto dei pezzi anche del tronco”.Prosegue raccontando di una terza: “Quella sera al casolare la feci spogliare, le legai le mani dietro la schiena e la feci mettere a faccia in giù. Poi tirai la corda dalle mani fino intorno al collo. Le infilai un sacchetto di nylon sulla testa, per provare un piacere più intenso. Quando finimmo di fare l'amore mi accorsi che era morta. Presi il cadavere, lo piegai in due, lo misi in un telo cerato azzurro e poi lo seppellii. Bruciai gli abiti e la borsetta”.Il 28 gennaio 1998 Stevanin viene condannato all'ergastolo. Il ragazzo commenta soltanto: “Non mi hanno capito”.La storia però non finisce qui, come si potrebbe pensare. Nel 1999 la Corte d'Assise d'Appello di Venezia dichiara Gianfranco Stevanin non punibile per i reati di omicidio perché “incapace di intendere e di volere”. Così la condanna di ergastolo sfuma e si trasforma in dieci anni e sei mesi di reclusione. I parenti delle vittime insorgono e così pure l'opinione pubblica. Cresce anche la paura per un assassino seriale che presto potrebbe uscire dal carcere.Ma i colpi di scena continuano. Nel 2000 il Pg Augusto Nepi richiede una nuova perizia psichiatra e inizia il processo d'appello parte seconda. Passano sei mesi e la prima sessione della corte di cassazione di Roma annulla la sentenza della corte di Venezia per “illogica motivazione”. Ora la sentenza è di nuovo ergastolo. Nel 2002 la Suprema Corte chiude la vicenda confermando la pena.Stevanin è attualmente in carcere.

Nessun commento:

Posta un commento

Presentazione candidature in quota UDC a Bologna - Lista Aldrovandi Sindaco

PLAYLIST MUSICALE 1^

Post più popolari

Elementi condivisi di PIETRO

Rachel

Rachel

FORZA JUVE! E BASTA. FORZA DRUGHI!

FORZA JUVE! E BASTA. FORZA DRUGHI!

GALWAY - IRLANDA

GALWAY - IRLANDA

PUNTA ARENAS

PUNTA ARENAS

VULCANO OSORNO

VULCANO OSORNO

Fairbanks

Fairbanks

Nicole Kidman - Birth , io sono Sean

Nicole Kidman - Birth , io sono Sean

DESERTO DI ATACAMA

DESERTO DI ATACAMA

Moorgh Lake Ramsey, Isle of Man

Moorgh Lake Ramsey, Isle of Man

Port Soderick

Port Soderick

TRAMONTO SU GERUSALEMME

TRAMONTO SU GERUSALEMME

Masada, l'inespugnabile

Masada, l'inespugnabile

KATYN

KATYN

I GUERRIERI DELLA NOTTE

I GUERRIERI DELLA NOTTE

L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford

L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford

THE WOLFMAN

THE WOLFMAN

Sistema Solare

Sistema Solare

TOMBSTONE

TOMBSTONE

coco

coco

PLAYLIST MUSICALE I^

Rebecca Hall

Rebecca Hall