Anche Prodi aveva "solidi legami" con Putin e Gheddafi
Lo sottolineava il NYTimes nel 2008 raccontando una lusinghiera offerta fattagli da Gazprom.
In quell’anno Gazprom aveva offerto all’ex premier italiano la presidenza di South Stream, il progetto di gasdotto russo in società con l’Eni. Prodi declinò. Nel raccontarlo - come segnala un blog"eretico" - il NewYorkTimes del 28 aprile metteva in luce i "solidi legami" del nostro da poco ex premier con Putin, grazie ai quali Eni e Gazprom stringevano accordi, fra cui l’intesa appena siglata per portare il gas della Libia in Europa attraverso il Mediterraneo. Enfatizzandoli. Non solo Berlusconi, insomma, nel mirino degli Usa per le sinergie petrolifere con Russia e Libia.
Ma solo in Italia critiche e/o ironie dell'Alleato d'Oltreatlantico fanno scalpore ( o si approfitta per indebolire lteriormente Berlusconi, senza riguardo agli interessi dell'Italia)Certo, la teatralità del nostro non paga. Nessun premier europeo si sognerebbe di esibire platealmente foto e gesti di dubbio gusto, e perfino regali (il famoso lettone) come prova d intimità con questo o quel leader. Tanto meno con i più scomodi e/o chiacchierati, come appunto Putin e Gheddafi. Eppure, con loro in tanti fanno affari. Per limitarci a gas & petrolio, Gazprom, la società petrolifera che Putin ha ri-statalizzato (sottraendola alle mani straniere dell'era Eltsin) e fornisce all’Europa 1/4 del suo fabbisogno energetico, ha già molti rapporti operativi con la Germania. Coopera con società tedesche nell’estrarre petrolio in Siberia e in Libia, e nel 2005 si è consorziata con petrolifere germaniche nel progetto North Stream capeggiato dall’ex cancelliere Schroeder, socialdemocratico. Mentre l’anglo-olandese Royal Dutch Shell ha da poco stretto con Gazprom un importante accordo strategico di cooperazione in Russia e in altri paesi. NorthStream è un gasdotto di 1223 Km che dal 2011 porterà il gas russo nell’Europa centrale attraverso il mar Baltico, bypassando Bielorussia e Ukraina che negli anni scorsi hanno creato grandi problemi, con una guerra dei prezzi che ha bloccato i rifornimenti e danneggiato mezza Europa. Fortemente appoggiato dalla Russa, ma mal visto dagli Usa, il progetto è stato infine approvato dalla Ue, ed è già in costruzione.Vi partecipano le tedesche BASF SE e E.On Ag, più società finlandesi e olandesi. Ultimamente anche la francese GDF Suez. Ma torniamo a Prodi e al NewYorkTimes del 2008.
L’offerta arriva in aprile, poco dopo le elezioniche hanno visto prevalere Berlusconi, fattapersonalmente a Roma dal capo in testa di Gazprom. E’ allettante, ma il portavoce Sircana fa sapere che Prodi“ha deciso di non accettare cariche di questo genere”. Citando analisti, il NYT sostiene che l’offerta di Gazprom a Prodi mostra “la determinazione ad affiancare il suo crescente potere energetico a un’influenza politica”. La Russia “sta capitalizzando l’incapacità dell’Europa di darsi una politica energetica chiara…”(leggi: l’Europa dovrebbe staccarsi un po’ dalla Russia, invece sta assecondando la sua politica espansiva). Sottolineato il sodalizio con la Germania, sigillato da Schroeder, e l’opposizione al North Stream di Polonia e paesi baltici (i più legati agli Usa) , si prosegue citando il coinvolgimento Eni-Gazprom nel progetto di gasdotto South Stream (che l’America vede come il fumo negli occhi). Scaroni (il presidente Eni), giudica la scelta di Prodi “eccellente”, “una grande idea, mettevi a capo un ex presidente della Commissione Ue”. “Prodi è vicino all’Eni – rimarca il NYT – che in questo mese ha stretto anche un’intesa con Gazprom per portare il gas libico all’Europa meridionale. Una decisione che corona gli stretti legami fra Prodi e il colonnello Gheddafi”.
Si ricorda che Prodi, "da presidentedella Commissione Ue, aveva invitato il leader libico a Bruxelles nel 2004, il suo primo viaggio in Europa da 15 anni". "Prodi, che aveva apprezzato la decisione di Gheddafi di rinunciare alle armi di distruzione di massa (atomiche), rompendo le convenzioni era perfino andato a riceverlo in aeroporto". Nel novembre 2006 Gazprom e Eni avevano siglato un accordo per vendere all’Italia 3 miliardi di metri cubi di gas all’anno direttamente ai consumatori italiani (buon per noi). In cambio, l’Italia aveva ricevuto garanzie di rifornimenti fino al 2035, e avrebbe partecipato allo sviluppo di risorse energetichei in Russia. “Un modello di relazioni bilaterali” lo aveva definito Prodi (aveva torto?). Prodi era anche venuto in soccorso dell’Eni intercedendo con il Kazakistan che minacciava di rompere il contratto con la compagnia italiana. Prodi era andato direttamente dal premier kazako, riuscendo a salvare il contratto. Il NYT continua sottolineando che sia Schroeder che Prodi hanno anche costruito solidi legami con Putin. Il primo ha difeso Putin a spada tratta come “impeccabile democratico” (esagerato!), ha adottato una bambina russa e ha invitato Putin a casa sua. Prodi ha più volte ricevuto Putin in Italia.
dal sito
Nessun commento:
Posta un commento