Pietro Berti

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Anchorage

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giovedì 2 dicembre 2010

Caso Battisti

Cesare Battisti (Sermoneta, 18 dicembre 1954) è un ex terrorista e scrittore italiano. È stato condannato in contumacia all'ergastolo, con sentenze passate in giudicato, per aver commesso quattro omicidi in concorso durante gli anni di piombo. Nel corso della sua latitanza in Francia, dove beneficiò a lungo della dottrina Mitterrand, è diventato uno scrittore di romanzi noir. Attualmente si trova detenuto in carcere in Brasile.

Biografia
L'adolescenza nell'illegalità
Nel 1968, Cesare Battisti si iscrisse al liceo classico, ma già nel 1971 abbandonò la scuola. Protagonista di una fase giovanile piuttosto burrascosa, punteggiata da atti di teppismo che lo segnalarono più volte all'attenzione delle forze dell'ordine, Battisti fu per la prima volta arrestato nel 1972, per una rapina compiuta a Frascati. Nel 1974 venne nuovamente tratto in arresto per una rapina con sequestro di persona compiuta a Sabaudia e, successivamente, denunciato (ma non condannato) per aver commesso atti di libidine su una persona che i verbali definiscono "incapace". Dopo aver raggiunta la maggiore età, nel 1977 fu arrestato, sempre per rapina, e rinchiuso nel carcere di Udine dove entrò in contatto con Arrigo Cavallina, ideologo dei PAC, che lo accolse nell'organizzazione[1].
Gli anni dell'eversione
Trasferitosi a Milano, iniziò a partecipare alle azioni del gruppo eversivo, responsabile prima di varie rapine a banche[2] e supermercati nel quadro di quelli che venivano definiti "espropri proletari"[3] (come ammise anche lo stesso Battisti in una lettera del 2009 indirizzata ai giudici della Corte suprema del Brasile)[4], e successivamente anche di alcuni omicidi di commercianti e appartenenti alle forze dell'ordine[5][6] (Battisti tuttavia, pur riconoscendo la sua militanza nei PAC all'epoca di tali omicidi, nel 2009 dichiarò la sua estraneità ad essi).[7]
Le condanne per omicidio In Italia Cesare Battisti è stato condannato come responsabile di quattro omicidi - tre come concorrente nell'esecuzione, uno co-ideato ed eseguito da altri:
6 giugno 1978 a Udine, Antonio Santoro, maresciallo della Polizia penitenziaria; A sparare, secondo gli inquirenti, furono Battisti e una complice[8][9] Santoro era accusato dai PAC di maltrattamenti ai danni di detenuti.[10]
16 febbraio 1979 a Santa Maria di Sala (VE), Lino Sabbadin, macellaio di Mestre; Battisti fu complice facendo da "copertura armata" all'esecutore materiale Diego Giacomin. Sabbadin si era opposto con le armi al tentativo di rapina del suo esercizio commerciale.
16 febbraio 1979 a Milano, Pierluigi Torregiani, gioielliere; Battisti fu condannato come co-ideatore e co-organizzatore. Nel corso dell'assassinio di Pierluigi Torregiani venne coinvolto anche suo figlio Alberto, che da quel giorno vive paralizzato su una sedia a rotelle per un colpo sparato dal padre durante il conflitto a fuoco con gli attentatori.[11] Torregiani, il 22 gennaio precedente, aveva ucciso un rapinatore durante una tentata rapina in una pizzeria in cui si trovava con i gioielli che aveva mostrato ad una vendita televisiva.
19 aprile 1979 a Milano, Andrea Campagna, agente della DIGOS; omicidio, eseguito con diversi colpi d'arma da fuoco al volto, di cui fu riconosciuto come l'esecutore materiale. Campagna aveva partecipato ai primi arresti legati al caso Torregiani.
Sia Campagna che Antonio Santoro saranno insigniti della Medaglia d'oro al merito civile alla memoria.
Nel 2006 Battisti ha proclamato la sua innocenza per i fatti sopracitati, mutando così la precedente linea difensiva che prevedeva l'astensione dal commentare pubblicamente la vicenda giudiziaria circa le sue responsabilità negli omicidi commessi dai PAC.[10][12][13] Nel 2009 Battisti si è detto pronto ad incontrare i parenti delle vittime degli omicidi a lui contestati e ha dichiarato di avere già avuto un rapporto epistolare "di amicizia, sincerità e rispetto" con Alberto Torregiani.[14]
Arresto in Italia e fuga
Nel 1979 Battisti venne arrestato nell'ambito di un'operazione antiterrorismo di vaste proporzioni e detenuto nel carcere di Frosinone, a seguito di un'istruttoria che si basava, in parte[15], sulle dichiarazioni di alcuni pentiti.
Il 4 ottobre 1981 Battisti riuscì ad evadere e a fuggire in Francia.
Per circa un anno visse da clandestino a Parigi, dove conobbe la sua compagna e futura moglie, con la quale poi si trasferì in Messico, dove nacque la sua prima figlia. Là iniziò a scrivere, essendo uno dei fondatori della rivista culturale "Via Libre". Terminò il primo romanzo, pubblicato, a sua insaputa, da un suo amico che si spacciò per l'autore — o almeno questo sostiene lo stesso Battisti in un articolo apparso su Paris Match il 22 luglio 2004 in cui comunque non fece il nome né del romanzo, né della persona che se ne sarebbe attribuita la paternità.[16]
Durante la sua latitanza messicana, i giudici italiani lo condannarono in contumacia all'ergastolo perché giudicato responsabile dei quattro omicidi e di varie rapine.
Ritorno a Parigi e inizio della attività di scrittore
Nella capitale francese frequentò la comunità di latitanti italiani che vi viveva grazie alla dottrina Mitterrand. Intanto terminò un romanzo e visse traducendo in italiano racconti di autori noir francesi, tra i quali Didier Daeninckx e Jean-Patrick Manchette.
Poco tempo dopo venne arrestato a seguito di una richiesta di estradizione del governo italiano. Nell'aprile 1991, dopo quattro mesi di detenzione, la Chambre d'accusation di Parigi lo dichiarò non estradabile. Nel frattempo, nel 1993, Gallimard pubblicò nella sua Série Noire il suo romanzo "Travestito da uomo". La sua attività letteraria proseguì con libri in cui espose la sua analisi sull'antagonismo radicale, il più significativo dei quali fu "Orma rossa".
La seconda richiesta di estradizione e la nuova latitanza
La magistratura italiana richiese nuovamente la sua estradizione, che venne concessa dalle autorità francesi il 30 giugno 2004: poco prima il presidente Jacques Chirac, successore di Mitterrand, aveva palesato il suo consenso all'estradizione in Italia in caso di esito negativo del ricorso in Cassazione presentato dai legali di Battisti. Il Consiglio di Stato francese[17] e la Corte di Cassazione[18], con due successive decisioni sulla richiesta di estradizione, autorizzarono la consegna di Battisti alle autorità italiane.A seguito di tale provvedimento francese Battisti si rese latitante, lasciando la Francia e facendo perdere le sue tracce.
Un ultimo ricorso, presentato alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, contro la sua estradizione in Italia, venne dichiarato dalla stessa Corte inammissibile nel dicembre del 2006 in quanto manifestamente infondato[19] .
Alcuni esponenti politici italiani hanno lanciato delle raccolte firme a favore dell'estradizione di Cesare Battisti.[20][21]
Arresto in Brasile
Venne arrestato a Copacabana, in Brasile, il 18 marzo 2007, a seguito di indagini congiunte di agenti francesi e carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale. Assieme a lui venne arrestata temporaneamente una donna, esponente dei comitati di sostegno ai latitanti italiani, che avrebbe dovuto consegnargli del denaro[22].
Il 13 gennaio 2009, il Brasile ha deciso di accordare lo status di rifugiato politico a Cesare Battisti.[23] Il ministro della giustizia Tarso Genro, esprimendosi in modo contrario rispetto alla decisione dal CONARE (l'organismo brasiliano che esamina le richieste di asilo politico) votata due mesi prima[24], ha motivato la decisione su quello che definisce il fondato timore di persecuzione del Battisti per le sue idee politiche, nonché sui dubbi espressi sulla regolarità del procedimento giudiziario nei suoi confronti. Il Tribunale Supremo Federale ha, tuttavia, bloccato la scarcerazione di Battisti, contestando la ricostruzione del Ministro.[25] Il Procuratore generale della Repubblica Brasiliana Antonio Fernando de Souza, che nel 2008 si era espresso a favore dell'estradizione[26], ha considerato legittima e costituzionale la decisione del governo brasiliano e ha chiesto l'archiviazione del processo di estradizione di Cesare Battisti.[26][27]
La decisione del governo brasiliano ha suscitato aspre reazioni sia da parte del governo italiano sia da parte dell'opposizione di centro-sinistra[28][29] sfociate nella mozione bipartisan, approvata all'unanimità dal parlamento, per richiedere la revoca dello status di rifugiato politico dell'ex terrorista.[4] Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha in seguito inviato una lettera al suo omologo Luiz Inácio Lula da Silva in cui ha espresso il proprio stupore e rammarico per la decisione del governo brasiliano.[30]
Secondo la stampa brasiliana Carla Bruni sarebbe intervenuta tramite il marito Nicolas Sarkozy sul governo brasiliano per determinare la decisione del Ministro della Giustizia Genro[31]; la notizia è stata pubblicamente smentita in diretta alla trasmissione "Che tempo che fa" del 25 gennaio 2009 dalla stessa Carla Bruni. Sulla decisione brasiliana è da ultimo intervenuto il Parlamento europeo che ha approvato una risoluzione che chiede al governo brasiliano di tenere conto delle sentenze italiane sul caso Battisti[32] e ha osservato un irrituale minuto di silenzio in memoria delle vittime (l'europarlamentare Roberta Angelilli ha chiesto di utilizzare il suo tempo di parola per il silenzioso omaggio).[33] In attesa della pronuncia definitiva del Tribunale Supremo, Battisti ha tenuto per 10 giorni uno sciopero totale della fame.[34]
Il 18 novembre 2009 la più alta istituzione giurisdizionale del Brasile, il Supremo Tribunal Federal, ha considerato illegittimo lo status di rifugiato politico concesso dal governo brasiliano. La pronuncia, 5 voti favorevoli e 4 contrari, è favorevole all'estradizione di Battisti in Italia, ma ha lasciato alla Presidenza della Repubblica del Brasile la parola definitiva sulla sua effettiva esecuzione.[35] Le motivazioni della sentenza del Supremo Tribunal sono stata depositate il 15 aprile 2010, e divulgate il giorno successivo.[36]
Il 5 marzo 2010 Battisti subisce dal Tribunale di Rio de Janeiro una condanna a due anni da scontare in regime di semilibertà per uso di passaporto falso[37][38].
La solidarietà a Cesare Battisti [modifica]
Un movimento di solidarietà a Cesare Battisti si è sviluppato in Francia in occasione della seconda richiesta di estradizione accettata dalle autorità francesi. Vari intellettuali e personalità del mondo della cultura e della politica francese hanno aderito, tra i quali Bernard-Henri Lévy, che ha curato la prefazione all'ultimo suo libro ("Ma Cavale"), lo scrittore Serge Quadruppani e Daniel Pennac.[39][40]
In particolare Cesare Battisti ha ricevuto il supporto della scrittrice francese Fred Vargas, che in questi anni lo ha sostenuto economicamente fino ai giorni dell'arresto in Brasile (dovuto ad una telefonata rintracciata dalle autorità brasiliane fatta dal Battisti proprio alla abitazione parigina della Vargas).[41] Suo il libro La Vérité sur Cesare Battisti, non ancora edito in Italia.
Altre manifestazioni di solidarietà sono venute dallo scrittore colombiano Gabriel Garcia Marquez e da 500 tra scrittori, intellettuali e rappresentanti di organizzazioni non governative per i diritti umani brasiliani, firmatari di un documento per la concessione dello status di rifugiato politico a Cesare Battisti.[42][43] Solidarietà a Cesare Battisti è arrivata anche dall'Italia. Il sito internet Carmilla Online nel 2007 ha organizzato una raccolta di firme di solidarietà per Cesare Battisti coinvolgendo oltre 1.500 firmatari nel panorama politico-culturale di Francia e Italia.[44] Tra i firmatari del documento compare il giornalista Roberto Saviano autore di Gomorra che tuttavia, nel gennaio 2009, ritira la sua firma in segno di rispetto per le vittime.[45] Questa raccolta di firme ha suscitato l'attenzione dei media soprattutto grazie all'interessamento del settimanale Panorama.[46][47]
I sostenitori di Cesare Battisti contestano le modalità con cui si è svolto il processo contumaciale a carico dell'ex militante dei PAC, in particolare sostengono che le accuse sono state prodotte sulla base delle dichiarazioni del pentito Pietro Mutti, anch'esso appartenente ai PAC, che avrebbe accusato il compagno per garantirsi gli sconti di pena concessi dalla legge speciale antiterrorismo italiana.[48]
In Brasile, solidale con Battisti è stato Eduardo Matarazzo Suplicy[49], senatore di origini italiane del Partito dei Lavoratori.[50]
La solidarietà alle vittime
Sul caso Battisti ha espresso solidarietà alle famiglie delle vittime in particolare l'Associazione Italiana vittime del terrorismo[51].
Note
^ Articolo su Il Tempo
^ http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/cronaca/battisti-brasile-2/battisti-27feb/battisti-27feb.html
^ http://archivio.panorama.it/home/articolo/idA020001026440
^ a b "Battisti scrive alla Corte suprema brasiliana"
^ http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/cronaca/battisti-brasile-2/lettera-battisti/lettera-battisti.html
^ http://www.corriere.it/cronache/09_gennaio_14/battisti_scheda_9c1568b0-e228-11dd-b227-00144f02aabc.shtml
^ http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/cronaca/battisti-brasile-2/lettera-battisti/lettera-battisti.html
^ Tutte le vittime di Battisti
^ Battisti: due ergastoli per 4 omicidi; gli anni in Messico, scrittore a Parigi
^ a b Le FAQ sul caso Battisti da Carmillaonline
^ http://www.libero-news.it/adnkronos/view/34751
^ Battisti: "Non ho ucciso", da La Repubblica
^ Cesare Battisti: "Io non ho ucciso", da La Stampa
^ Cesare Battisti intervistato: “Torregiani sa che io non c’entro con gli omicidi”, da Panorama.it
^ "Considérant que la circonstance que certaines des charges retenues contre M. Battisti, et qui ont donné lieu aux condamnations précitées, reposent pour partie sur des déclarations de témoins " repentis ", n'est pas contraire à l'ordre public français et ne constitue pas une méconnaissance, par les autorités italiennes, des stipulations de l'article 6 de la convention européenne de sauvegarde des droits de l'homme et des libertés fondamentales (...)". Conseil d'Etat, Assemblée du contentieux N° 273714, Séance du 11 mars 2005 Lecture du 18 mars 2005,M. BATTISTI. Cfr.:la specificazione: "reposent pour partie"
^ L'articolo di Paris Match del 22 luglio 2004, tradotto in italiano
^ Conseil d'État http://www.conseil-etat.fr/ce/jurispd/index_ac_ld0515.shtml
^ in Bulletin criminel 2004 N° 241 p. 872
^ INFORMATION NOTE No. 92
^ http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/articoli/politica_estera/estradizione_per_battisti.php
^ http://www.anpavia.it/
^ Cesare-Battisti - Italia - Panorama.it
^ Il Brasile nega l'estradizione di Battisti, La Repubblica, 14/01/2009
^ Il Brasile boccia Battisti No alla richiesta di asilo - Repubblica.it » Ricerca
^ Napolitano a Lula: Sbagliate su Battisti - Repubblica.it » Ricerca
^ a b Estradizione di Battisti, no del Brasile L'Italia richiama l'ambasciatore - Corriere della Sera
^ Rainews24.it
^ Battisti, rammarico della Farnesina. Maroni: "Grave errore, offesa Italia" - cronaca - Repubblica.it
^ Battisti: Veltroni, Berlusconi Chiami Lula e protesti News La Repubblica.It
^ Battisti, Napolitano scrive a Lula "Sono stupito e rammaricato" - cronaca - Repubblica.it
^ http://oglobo.globo.com/mundo/mat/2009/01/18/lula-nao-vai-comentar-carta-do-presidente-italiano-sobre-caso-battisti-754034091.asp Articolo de "O Globo"
^ http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+20090205+TOC+DOC+XML+V0//IT
^ Caso Battisti, l'Europarlamento interviene con il Brasile - Corriere della Sera
^ Battisti ha sospeso sciopero fame - Top News - ANSA.it
^ Battisti: si' estradizione, 'ma a Lula ultima parola' - Mondo - ANSA.it
^ la sentenza del Supremo Tribunal Federal - il testo integrale
^ Fonte: La Repubblica, 05.03.2010, "Cesare Battisti condannato a 2 anni perché in possesso di un passaporto falso"
^ Fonte: La Repubblica, 16.04.2010, "Battisti, i motivi del no all'asilo «Sull'estradizione ora decide Lula»"
^ Carmilla on line ®
^ Pennac: La libertà a Battisti è un problema tutto francese - Repubblica.it » Ricerca
^ http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/cronaca/battisti-brasile/battisti-vargas/battisti-vargas.html Battisti, la battaglia di Fred Vargas «Lotto contro un'ingiustizia», La Repubblica
^ Ministério da Justiça recebe abaixo-assinado apoiando refúgio a Battisti - Última Instância
^ Rainews24.it
^ Appello per la liberazione di Cesare Battisti: le prime 1.500 firme. Carmilla on line. URL consultato il 19-1-2009.
^ Saviano, Pincio e i pentiti dell'appello pro Battisti
^ Giovanni Fasanella. Intellettuali e pallottole: quelli che firmarono per Battisti. Panorama.it, 2 dicembre 2007. URL consultato il 19-1-2009.
^ Articolo di Carmilla sullo scoop di Panorama
^ Carmilla on line ®
^ Il "giuramento" e la stretta di mano del 17.11.2009 nel carcere di Papuda a Brasilia del senatore Eduardo Matarazzo Suplicy con Cesare Battisti
^ Fonte: Panorama.it, 02.03.2009 "Il senatore brasiliano: 'Perché chiedo verità sul caso Battisti' "
^ Lettera di Barbara Spinelli su www.vittimeterrorismo.it
Bibliografia [modifica]
Valerio Evangelisti, Giuseppe Genna, Wu Ming 1 e altri, Il caso Battisti, NdA Press, 2004. Il volume raccoglie alcuni interventi pubblicati sul sito Carmillaonline
Fred Vargas, La vérité sur Cesare Battisti, Viviane Hamy, 2004
Guillaume Perrault, Génération Battisti: ils ne voulaient pas savoir, Plon, 2005 ISBN 978-2-259-20325-8
Opere [modifica]
Travestito da uomo, Granata Press, Bologna, 1993 (Les habits d'ombre, Gallimard, Parigi, 1993)
Nouvel an, nouvelle vie, Ed. Mille et une nuit, Parigi,1994
L'orma rossa, Einaudi, 1999 (L'ombre rouge, Gallimard, Parigi, 1995)
Buena onda, Gallimard, Parigi, 1996
Copier coller, Flammarion, Parigi, 1997. Romanzo per ragazzi
J'aurai ta Pau, Balene, Parigi, 1997 (nella serie "Le Poulpe")
L'ultimo sparo, Derive-Approdi, Roma, 1998 (Dernières cartouches, Joelle Losfeld, Parigi, 1998)
Naples, Eden Production, Parigi, 1999. Raccolta di cinque racconti di Cesare Battisti, Jean-Jacques Busino, Carlo Lucarelli, Jean-Bernard Pouy e Tito Topin
Jamais plus sans fusil, du Masque, Parigi, 2000
Terres brûlées, (curatore), Rivages, Parigi, 2000
Avenida Revolución, Nuovi Mondi Media, Ozzano nell'Emilia, 2003 (Avenida Revolución, Rivages, Parigi, 2001)
Le cargo sentimental, Joelle Losfeld, Parigi, 2003
Vittoria, Eden Production, Parigi, 2003
L'eau du diamant, du Masque, Parigi, 2006
Ma cavale, Grasset/Rivages, Parigi, 2006 (con prefazione di Bernard-Henri Lévy e postafazione di Fred Vargas)
Voci correlate [modifica]
Terrorismo italiano
Anni di piombo
Lista delle principali organizzazioni armate di sinistra
Proletari Armati per il Comunismo
Altri progetti [modifica]
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Cesare Battisti (1954)
Collegamenti esterni [modifica]
Articolo su Cesare Battisti, a cura dell'Associazione Italiana Vittime del Terrorismo
Campagna Andrea
Lettera a Romano Prodi da parte del Presidente dell'Associazione Italiana Vittime del Terrorismo
Le FAQ (Frequently Asked Questions) su Cesare Battisti di Valerio Evangelisti
Il caso Battisti: tutti i dubbi sui processi e le condanne esposti punto per punto. Perché il Brasile ha accolto il "mostro", a cura della redazione di Carmilla on line.
Il caso Battisti e la storia di comodo, riflessioni di Gianni Minà
Il caso Cesare Battisti e l'Italia vista dal Brasile, articolo di Luca Baiada
Numerosissimi articoli sui romanzi di Cesare Battisti e, soprattutto, sulla sua vicenda giudiziaria
(FR) Sito dedicato a Cesare Battisti e alla sua vicenda giudiziaria
(FR) Sito con iniziative di intellettuali francesi e italiani a sostegno di Cesare Battisti
fascicolo elettronico del processo di estradizione in Brasile

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