Roma, 18 gen. (TMNews) - Il caporal maggiore Sanna è stato ucciso alle 12.05 ora italiana nell'avamposto Highlander, nell'area di Bala Murgab, nel nord della regione ovest dell'Afghanistan. Secondo i primi accertamenti, di cui il ministro La Russa ha riferito in conferenza stampa, l'uccisione del militare italiano è avvenuta con modalità non nuove in Afghanistan ma nuove per il contingente italiano".
Il sottoufficiale "è stato colpito da una persona che indossava una divisa afgana, che si era avvicinato con ogni probabilità adducendo uno stratagemma e dicendo che gli si era inceppata l'arma". Ma appena giunto nei pressi del militare italiano e di un suo collega, rimasto ferito a una spalla, "ha esploso colpi d'arma da fuoco colpendo i due militari", ha affermato La Russa. Per Sanna, centrato alla testa, non c'è stato nulla da fare.
La Russa ha spiegato che "l'attentatore si è potuto allontanare" e per questa ragione "non è possibile dire se indossava una divisa, come sembra probabile, o se fosse un infiltrato ab origine".
A soli 18 giorni dall'uccisione di Matteo Miotto, nell'avamposto Snow nel Gulistan, l'Italia paga dunque un nuovo tributo di sangue alla missione Isaf. "Registriamo un abbassamento delle minacce con gli ordigni esplosivi improvvisati (Ied), ma si comincia a manifestare un'inversione di tendenza data dal numero crescente di scambi di colpi d'arma da fuoco negli avamposti del nord e del sud della nostra regione di competenze", ha precisato La Russa. "Diminuita la minaccia degli Ied, un'altra altrettanto e forse più pericolosa ci impone d verificare se accrescere le condizioni di sicurezza" in cui operano i nostri soldati", ha insistito La Russa. A questo scopo il ministro ha chiesto di parlare a breve con il comandante della missione Nato in Afghanistan, il generale americano David Petraeus.
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