Pietro Berti

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Anchorage

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domenica 30 gennaio 2011

Euripes: omicidi in famiglia, 10 al mese: vittime le donne

Euripes: omicidi in famiglia, 10 al mese: vittime le donne

ROMA - Nel biennio 2009-2010, in Italia, secondo il rapporto Eurispes, si sono registrati 235 omicidi domestici (122 nel 2009 e 113 nel 2010), in pratica dieci al mese: quasi la meta' sono stati commessi nel Nord (52,5% nel 2009 e 47,8% nel 2010), mentre al Centro se ne sono registrati il 21,3% nel 2009 e il 18,6% nel 2010, e al Sud e nelle Isole sono stati il 26,2% e il 33,6% rispettivamente nel 2009 e nel 2010. La maggior parte degli autori di omicidi domestici, nel biennio 2009-2010, sono stati maschi (85,7% nel 2009 e 84,9% nel 2010), mentre le donne sono le vittime sacrificali, ''forse perche' piu' deboli o peggio perche' non piu' disposte ad accettare soprusi e angherie''.
Sono state il 70,5% le donne uccise nel 2009 e il 62,8% quelle che hanno perso la vita nel 2010, tra le mura domestiche. Tra queste, la maggior parte erano mogli o conviventi (34,4% nel 2009 e 20,3% nel 2010). Considerando i maschi vittime di omicidi (29,5% nel 2009 e 37,2% nel 2010), se nel 2009, questi erano per lo piu' figli (12,3%), seguiti dai padri (4,9%), nel 2010, invece, erano i padri (10,6%) i principali bersagli della furia omicida, seguiti dai figli (9,7%). Nelle fasce d'eta' piu' mature, quelle dei 35-44enni e dei 45-64enni si conta, in media, il maggior numero di ''autori'' (30,6% nel 2009 e 29% nel 2010) mentre le ''vittime'' sono, nel maggior numero dei casi anziane (il 25,1% in media delle vittime dai 65 anni in su), 35-44enni (il 21,3% in media) e 46-64enni (il 20% in media). Nel biennio 2009-2010, sono risultati 39 i figlicidi (25 nel 2009 e 14 nel 2010). Di questi, nel 2009, 14 sono stati compiuti da padri, 11 da madri. Nel 2010, invece, 4 sono stati compiuti da padri e 10 da madri. Per quanto riguarda i genitoricidi, ad essere stati uccisi per mano dei propri figli sono stati, nella maggior parte i padri (6, nel 2009 e 14, nel 2010); i matricidi, invece, sono stati 8 nel 2009 e 10 nel 2010.
NEL 2009 UN REATO OGNI 5 MINUTI, SOPRATTUTTO FURTI - Nel 2009 in Italia sono stati denunciati 2,6 milioni di reati, con una media di 300 all'ora - 5 al minuto - e 525 reati ogni 10 mila cittadini maggiorenni. E' quanto si legge nel rapporto dell'Eurispes. La fattispecie delittuosa piu' frequente e' costituita dai furti, che da soli rappresentano oltre la meta' dei reati (1,3 milioni), seguita dai danneggiamenti (oltre 415 mila), dalle truffe e frodi informatiche (quasi 100 mila reati). Le province di Milano, Roma, Torino e Napoli sono in testa per numero di delitti in termini di valori assoluti. La provincia di Milano, in particolare, e' al primo posto per i furti, i danneggiamenti e le minacce. Rapportando il numero dei delitti con la popolazione maggiorenne, Milano si posizione sempre al primo posto, seguita da Rimini e Torino, mentre Roma scende in 10/a posizione. All'ultimo posto c'e' la provincia di Oristano, con 225 delitti ogni 100 mila persone. Un capitolo a parte riguarda l'usura, con un incremento significativo del numero dei reati nel biennio 2008-2009 (464 denunce in Italia, +23% rispetto al 2008). A livello provinciale si conferma il primato di Napoli, con 49 reati denunciati nel 2009, seguita da Roma (39), Bari e Milano (26). Complessivamente, dal 2007 al 2009 i commercianti coinvolti in rapporti usurari sono aumentati di un terzo, da 150 mila ad oltre 200 mila, con un contestuale aumento del giro d'affari da 8 a 20 miliardi.
INFANTICIDI IN AUMENTO, 1 OGNI 20 GIORNI NEL 2010 - Nel 2010 e' stato compiuto un infanticidio ogni 20 giorni. Un anno prima la cadenza era di uno ogni 33 giorni e, nel 2008, di uno ogni 91. E' l'escalation fotografata dal Rapporto Eurispes Italia 2011 che ha dedicato un capitolo alla depressione post partum (DPN). Nei casi gravi, questo disturbo puo' sfociare anche nell'infanticidio. In numeri assoluti, i casi sono stati 4 nel 2008, 11 nel 2009 e 20 nel 2010. Il rapporto ha calcolato anche i costi economici da sostenere per la cura di una donna colpita da depressione post partum, disturbo che incide per il 10-20% nella popolazione femminile. Incrociando i dati relativi alle risorse economiche necessarie per affrontare una terapia farmacologica e una psicoterapia, l'Eurispes ha calcolato che un percorso di cura per ogni donna costa 3.392 euro. La depressione post partum e' un disturbo di tipo depressivo, non psicotico che ha inizio ed evolve in maniera conclamata tra le otto e le dodici settimane dal parto. I sintomi definiscono un quadro molto simile a quello di un disturbo depressivo. Una caratteristica e' la sua variabilita'. I primi segnali possono essere fraintesi e venire scambiati per un normale stato di disagio legato alla stanchezza per il parto, per l'allattamento e per la riorganizzazione del proprio stile di vita.
MINORI TEPPISTI, RAPINATORI E KILLER IN AUMENTO - E' aumentato progressivamente il numero di minori collocato in comunità, passati da 1.339 (2001) a 2.100 unità (2009). E' quanto rileva il Rapporto Italia 2011. Ancora una volta questa misura è stata prevista prevalentemente per i minori italiani: se nel 2001 entravano in Comunità 804 minorenni nati e cresciuti nel nostro Paese, nel 2009 se ne segnala la presenza di 1.419. Gli stranieri erano invece 535 nel 2001 e sono aumentati a 824 nel 2008 per poi diminuire drasticamente nel 2009 (681). I Centri di Prima Accoglienza hanno registrato la presenza di un numero di minori in lenta diminuzione: dalle 3.685 presenze medie giornaliere rilevate nel 2001 a 2.422 nel 2009. La quota di minori italiani ha subìto nel corso del tempo un progressivo rialzo (2001: 46%; 2009: 62%), mentre la tendenza che riguarda gli stranieri ha raggiunto un livello pari al 38% delle presenze. Per quanto riguarda gli Istituti penali per minori, i dati relativi al periodo tra il 2006 e il 2009 evidenziano un aumento delle presenze medie giornaliere, arrivate a 503 unità.
Nel 2009, sono stati collocati presso gli Ipm 296 ragazzi italiani, a fronte di 207 minorenni di nazionalità straniera. Per reati contro il patrimonio, nel 2009, sono stati condannati a scontare una pena detentiva 293 minori (di cui 175 italiani e 118 stranieri). Particolarmente diffusi sono i capi d'accusa per rapina (162 in totale, di cui 113 a carico di italiani) e furto (in questo caso il numero dei minori stranieri detenuti è superiore a quello degli italiani: 47 contro 21). Per quanto riguarda i reati contro la persona (80 minorenni detenuti), è sconfortante che il maggior numero di condanne siano state emesse per casi di omicidio (23) o tentato omicidio (21). Un altro crimine che coinvolge un numero rilevante di giovani presenti presso gli Ipm sono le violenze sessuali di gruppo (22; 15 italiani e 7 stranieri).
CARCERI, TRA SOVRAFFOLLAMENTO E SUICIDI - L'Italia e' il paese europeo che ha avuto l'aumento piu' consistente di popolazione carceraria dal 2007 a oggi. Secondo i dati del ministero della Giustizia, citati nel rapporto Eurispes, a fine 2010 il numero di detenuti presenti nelle 'patrie galere' era pari a 67.961 soggetti, a fronte di una capienza regolamentare pari a 45.022 condannati. In pratica, circa 150 persone devono dividersi lo spazio previsto per 100. A livello regionale, si legge nel rapporto, la bandiera nera spetta alla Puglia, dove la popolazione carceraria conta 4.755 presenze sulle 2.528 regolamentari, con un esubero di 88 detenuti ogni 100 posti. Altrettanto drammatica la situazione in Emilia Romagna, dove il surplus e' pari a 83 unita'. Isola felice (o quasi) e' la Sardegna che conta nei suoi 12 istituti 2.217 presenze, con le 1.970 regolamentari. Meglio ancora va in Trentino Alto Adige, con 405 presenze a fronte delle 394 attese. Eurispes cita anche uno studio condotto dall'associazione 'Ristretti Orizzonti' che ha evidenziato una stretta relazione tra il tasso di sovraffollamento e il numero dei detenuti suicidi: nelle 9 carceri analizzate, dove l'affollamento e' del 22% oltre la media, si e' registrata una frequenza dei suicidi piu' che doppia. Il picco massimo dei suicidi si e' raggiunto nel 2009 quando, su un totale di 177 detenuti deceduti, 72 hanno volontariamente deciso di togliersi la vita. Nel 2010, invece, i casi di suicidio sono scesi a 66 su un totale di 173 decessi. Sempre meno le risorse a disposizione per la gestione del sistema carcerario, passate da 3 miliardi e 95 milioni del 2007 a 2 miliardi e 770 milioni di euro nel 2010.
VOLONTARI ISPIRANO FIDUCIA PIU' DI CARABINIERI - Volontari piu' affidabili persino di carabinieri e preti. Emerge anche questo dall'ultimo rapporto Eurispes sullo stato del Paese. Le associazioni di volontariato rappresentano, tra le istituzioni italiane, l'unica realta' capace di conservare, nel tempo, un livello di fiducia elevato presso la maggior parte dei cittadini. Il 79,9% degli italiani, infatti, ha dichiarato nel 2011 di avere fiducia nelle associazioni di volontariato, percentuale superiore anche a quella raccolta dalle Forze dell'ordine - Carabinieri 72,6%, Polizia 66,8%, Guardia di finanza 64,9% - e dalla Chiesa, 40,2%. Notevole, poi, il divario rispetto a istituzioni come la scuola: 43,7%. A fronte della crisi della politica, il mondo del non profit in questi anni - rileva l'Eurispes - e' significativamente cresciuto in numeri e qualita': l'Istat stima in circa 5,4 milioni i cittadini che partecipano alle attivita' gratuite di volontariato (il 9% della popolazione italiana), in circa 5,3 milioni quelli che partecipano a riunioni di associazioni culturali (8,8%), in circa 9,5 milioni coloro che versano denaro a un'associazione (15,8%). Il tallone d'Achille del settore sembra essere la spiccata tendenza alla frammentazione, alla disorganizzazione, alla scarsa capacita' di fare sistema, di fare sintesi sul piano della rappresentanza.

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