Pietro Berti

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Anchorage

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lunedì 24 gennaio 2011

Partito Marxista-Leninista Italiano (PMLI)


Il Partito Marxista-Leninista Italiano (PMLI), è un partito comunista extraparlamentare fondato a Firenze il 9 aprile 1977. I militanti fondatori entrarono nel 1967 nel Partito Comunista d'Italia (marxista-leninista) per poi uscirne nel 1969 fondando l'Organizzazione Comunista Bolscevica Italiana marxista-leninista, che nel 1977 diede vita al PMLI.
Indice[nascondi]
1 Linea politica
2 Storia
2.1 l'OCBI m-l e "Il Bolscevico"
2.2 La nascita del PMLI
2.3 Situazione attuale
3 Contatti esteri
4 Commemorazione di Stalin
5 Segretari generali
6 Congressi nazionali
7 Note
8 Bibliografia
9 Voci correlate
10 Collegamenti esterni
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Linea politica [modifica]
Il PMLI non presenta il proprio simbolo durante le elezioni perché è contrario alla democrazia parlamentare borghese ed è favorevole invece alla dittatura del proletariato[1]. Pertanto, durante le elezioni il partito svolge un'impegnata campagna astensionistica[2]. Ciò però non toglie che spesso il PMLI partecipi ad alcune manifestazioni sindacali[3] e ai referendum abrogativi[4].
Il PMLI è un partito maoista, quindi si ritiene fedele agli ideali di Karl Marx, Friedrich Engels, Lenin, Stalin e Mao Zedong, definiti infatti «i 5 grandi maestri del proletariato internazionale»[5]. Autodefinendosi rivoluzionario, tale movimento auspica la rivoluzione popolare, in modo da realizzare l'Italia «unita, rossa e socialista»[6]. Il PMLI sostiene che il maoismo è stato il punto più alto raggiunto dal movimento operaio nella sua lotta per la società socialista[7].
Un ruolo particolare viene affidato dal PMLI alla figura del leader comunista Stalin, meritevole, secondo il PMLI, di aver costruito il socialismo nell'Unione Sovietica e di aver favorito la diffusione di altri regimi comunisti in Europa[8]. Contestualmente, il PMLI rifiuta il trotskismo, in quanto ritenuto deviazione borghese e anticomunista[9].
I membri del Partito Marxista-Leninista Italiano prendono a modello la Costituzione sovietica del 1936 come prova della realtà del sistema socialista in URSS.Delle caratteristiche socialiste della società russa i marxisti-leninisti ricordano in particolar modo: la proprietà di Stato della terra, delle fabbriche e dei mezzi di produzione e di scambio; la "soppressione dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo"; il diritto di ogni cittadino al lavoro, all'istruzione, all'assistenza necessaria; la direzione dello Stato da parte della classe operaia come classe d'avanguardia nella società; l'eguaglianza dei diritti economici, sociali, culturali e politici di tutte le nazioni e le razze; l'eguaglianza dei diritti dei cittadini indipendentemente dalla condizione, dall'origine, dal sesso, dal lavoro svolto, ecc.; la garanzia, sulla base del principio della "democrazia socialista", non solo dei diritti dei cittadini ma anche dei mezzi necessari all'esercizio di questi diritti[10].
In quanto marxista il PMLI è un partito ateo. Seguendo l'esempio di Mao Zedong sono accettati però come simpatizzanti di partito e possono svolgere propaganda per il partito i credenti anticlericali rivoluzionari e progressisti[11].
Il PMLI ha un organo editoriale ufficiale settimanale, Il Bolscevico[12]. Dalla sua fondazione, il segretario del Partito Marxista-Leninista Italiano è Giovanni Scuderi[13]. Tale movimento ha cinque sedi dislocate in varie parti d'Italia: una a Forlì (Cellula "Stalin"), a Napoli (Redazione de Il Bolscevico), a Troina (Cellula "Mao Zedong"), a Milano (Cellula "Mao Zedong") e una a Firenze (sede centrale)[14].
Storia [modifica]
l'OCBI m-l e "Il Bolscevico" [modifica]
I primissimi fondatori del PMLI, che il Partito ricorda come «i quattro pionieri», iniziarono la loro militanza marxista-leninista nel 1967, quando entrarono nel Partito Comunista d'Italia (marxista-leninista). Essi erano Giovanni Scuderi, Mino Pasca, Nerina "Lucia" Paoletti e Patrizia Pierattini. Successivamente, nel 1969, uno degli anni più densi della Rivoluzione culturale in Cina, questi cosiddetti quattro pionieri denunciarono il PCd'I (m-l) come partito revisionista, giudicato «copertura a sinistra del PCI»[15].
Il 14 dicembre 1969 i quattro dirigenti con il Comitato provinciale di Firenze si scissero dal PCd'I (m-l) e fondarono l'Organizzazione Comunista Bolscevica Italiana marxista-leninista, per poi stampare dal giorno successivo, il primo numero dell'organo ufficiale dell'Organizzazione, Il Bolscevico. In questo numero, denso di citazioni di Marx, Lenin, Stalin e Mao Zedong, l'Organizzazione scriveva:
« Il presidente Mao ha detto spesso che "senza distruzione non c'è costruzione. La distruzione è la critica, è la rivoluzione. Per la distruzione occorre il ragionamento e questo significa la costruzione. La distruzione viene in primo luogo, essa porta naturalmente con sé la costruzione". Dalla distruzione del PCd'I di Firenze è sorta, su basi completamente marxiste-leniniste, la Organizzazione Comunista Bolscevica Italiana marxista-leninista. Essa si propone di costruire il partito rivoluzionario che assuma il marxismo-leninismo-pensiero di Mao Tsetung quale base teorica che guida il suo pensiero. »
Il PCd'I veniva accusato di tradire le sue originali aspirazioni rivoluzionarie:
« (NdQ: PCd'I) ormai completamente smascherato e corroso all'interno da mille insanabili contraddizioni, - e della crescente maturità ideologica e politica dei rivoluzionari che in numero sempre più grande smascherano le organizzazioni falsamente marxiste-leniniste e sulla base dell'invincibile pensiero di Mao Tse Tung[16]. »
L'Organizzazione nasceva dunque dallo sfaldamento del PCd'I (m-l) spaccatosi nella cosiddetta "linea rossa" e "linea nera"[17].
Il lavoro dell'OCBI m-l, dunque, era principalmente quello di raccogliere le forze per creare un partito rivoluzionario. Già nel 1970 venne riconosciuta ufficialmente dal Partito Comunista Cinese (PCC), tant'è vero che l'ambasciata di Roma inviterà i dirigenti dell'Organizzazione alle feste ufficiali della Repubblica Popolare Cinese, mentre l'Organizzazione invierà diversi messaggi al PCC, riguardo lo svolgimento del suo X Congresso e di cordoglio per le morti di Zhu De e Zhou Enlai, per avere poi una corona di fiori di fianco alla salma di Mao il 18 settembre 1976, al termine delle onoranze funebri[senza fonte].
Sin dai primi numeri, il ritratto e le citazioni di Mao campeggiano sulla prima pagina de Il Bolscevico, venendo successivamente spostati di fianco alla testata. Ma erano anni difficili per i militanti dell'Organizzazione, il cui lavoro era ostacolato soprattutto dalla mancanza di fondi. Giovanni Scuderi, facendo il bilancio della storia del PMLI al 3º Congresso del Partito, li ricorderà con queste parole[18]:
« Quando abbiamo iniziato la lotta per il Partito non avevamo né una penna, né una sedia, né un pennello, né una sede. Successivamente abbiamo preso in affitto un fatiscente locale di quattro stanzette abitato dai topi, dagli scarafaggi e dai ragni, da noi restaurato durante le ferie estive del '68. Ci siamo tolti il pane di bocca per dare un organo di stampa e un minimo di attrezzatura al Partito e quando abbiamo potuto abbiamo dato una mano ai partiti fratelli in maggiore difficoltà di noi. »
Infine, dopo aver radunato alcune decine di militanti provenienti da Toscana, Lombardia, Sicilia e Calabria, l'Organizzazione, nel fuoco della rivolta del 1977, fonderà il Partito Marxista-Leninista Italiano.
La nascita del PMLI [modifica]
Il 9 aprile 1977 si tenne a Firenze il Congresso fondativo del PMLI. Nel corso di questo Congresso, ne vennero adottati lo Statuto e il Programma, il simbolo (falce e martello neri sovrastati dall'effige di Mao, in campo rosso) e gli inni (L'Internazionale, "Il Sole Rosso" e Bandiera rossa). Giovanni Scuderi venne acclamato all'unanimità Segretario generale[senza fonte].
Per il PMLI, idealmente questa data rappresenta l'inizio di una "nuova fase" per la classe operaia. I marxisti-leninisti italiani sostengono che la prima fase, che va dal 1882 al 1920, fu dominata dalla socialdemocrazia e dal riformismo del Partito Socialista Italiano. La seconda fase inizia con il Partito Comunista Italiano ed è dominata dal suo revisionismo, e proseguirebbe ancor oggi con i suoi eredi, DS, PRC e PdCI[senza fonte].
In occasione del ventesimo anniversario della fondazione del PMLI, Giovanni Scuderi dirà[19]:
« Il PMLI è un partito totalmente inedito e radicalmente diverso da quelli, come del resto da qualsiasi altro partito o raggruppamento politico italiano che si rifà a parole alla classe operaia e al comunismo. Il PMLI, infatti, per fondamento teorico, linea politica, struttura organizzativa, composizione di classe, stile di lavoro, dedizione alla causa del socialismo, pratica sociale, combattività e spirito di sacrificio non ha precedenti nella storia del movimento operaio italiano. »
Il PMLI ha vinto una causa che aveva intentato nei confronti dei quotidiani Libero e La Padania che avevano accusato il PMLI di rapporti con organizzazioni islamiche fondamentaliste e qaediste.I quotidiani sono stati condannati a versare un risarcimento economico al Pmli per diffamazione [20].
Situazione attuale [modifica]
Il PMLI comincia subito il suo lavoro politico. Si tratta di attirare più lavoratori e studenti al Partito e di portare avanti la campagna elettorale astensionista. Attraverso questo metodo di lavoro, si creano nuovi "nuclei" marxisti-leninisti, fino ad arrivare alla presenza in quasti tutte le regioni del paese. In special modo, il PMLI si radica al Sud[senza fonte].
Vengono a crearsi numerose Cellule, tra le più rilevanti quelle di Forlì, Napoli, Milano, Troina e Rimini che hanno anche una sede[senza fonte].
Contatti esteri [modifica]
Il PMLI ha avuto stretti contatti con il Partito Comunista Cinese fino al 1981, quando denuncia la presa del potere di Deng Xiaoping e rompe ogni rapporto. Ha tentato di avere rapporti con il Partito del Lavoro d'Albania (che aveva contatti ufficiali con il PCd'I (m-l)), fino al 1979, quando, a seguito della rottura di Enver Hoxha con il maoismo, lo attacca come partito trotzkista[senza fonte].
Dopo il 1975, il PMLI ha stretto un solido rapporto con il Partito Comunista di Kampuchea, anche dopo l'invasione della Cambogia da parte del Vietnam: nel 1981, infatti Dario Granito, un dirigente del PMLI si recò in una zona della Cambogia in mano ai Khmer Rossi. Dal 1997, però, il Partito denunciò il tradimento dei Khmer Rossi, che avevano arrestato Pol Pot e che poco dopo sciolsero l'allora divenuto Partito del Kampuchea Democratico[senza fonte].
Quando trionfò la Rivoluzione iraniana, nel 1979, il PMLI la sostenne subito come rivolta antimperialista e nel febbraio 1992, nell'anniversario della vittoria, sempre Dario Granito venne invitato dal governo iraniano a partecipare ai festeggiamenti[senza fonte].
Nel novembre 1993, il PMLI prese parte attiva al Seminario internazionale sul pensiero di Mao[senza fonte].
Attualmente, il PMLI è strettamente legato al Partito Comunista Marxista-Leninista di Grecia, al Nucleo Marxista-Leninista del Messico e al Partito Marxista-Leninista d'Ucraina. Ha inoltre rapporti con il Partito Comunista delle Filippine, il Partito Comunista Rivoluzionario d'Argentina, il Partito Comunista d'India (marxista-leninista) Liberation e altri[senza fonte].
Commemorazione di Stalin [modifica]
Il 2 marzo 2003 il partito fu al centro di svariate polemiche a seguito della volontà di commemorare il cinquantenario della morte di Stalin[21]. Un mese prima, il 5 febbraio, Italo Bocchino a nome di tutto il gruppo parlamentare di Alleanza Nazionale svolse un'interrogazione parlamentare sulla liceità della commemorazione. Il governo non poté che constatare che essa «non si pone[va] contro i principi del nostro ordinamento», pur condividendo il «giudizio politico negativo su una manifestazione che vuol rendere onore ad uno dei più grandi criminali della storia, condannato da ogni coscienza civile e democratica»[22].
Il gorno della commemorazione a Firenze avranno luogo tre contromanifestazioni organizzate da Forza Italia, Alleanza Nazionale e Forza Nuova[23].
In seguito l'esponente del partito Mino Pasca partecipò alla trasmissione 8 e 1/2 condotta da Giuliano Ferrara. Alla trasmissione partecipava l'esponente di Rifondazione Comunista Rina Gagliardi che Pasca attaccò definendola trotzkista[24].
Segretari generali [modifica]
Giovanni Scuderi (1977-in carica)
Congressi nazionali [modifica]
I Congresso nazionale - Firenze, 9-11 aprile 1977
II Congresso nazionale - Firenze, 6-8 novembre 1982 - Avanti sulla via dell'Ottobre
III Congresso nazionale - Firenze, 27-29 dicembre 1985 - Il socialismo è l'avvenire della classe operaia e dei lavoratori italiani
IV Congresso nazionale - Firenze, 26-28 dicembre 1998 - Costruiamo un grande, forte e radicato PMLI per combattere la seconda repubblica neofascista, presidenzialista e federalista e realizzare l'Italia unita, rossa e socialista
V Congresso nazionale - Firenze, 6-8 dicembre 2008 - Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista
Note [modifica]
^ NON C'E' CONTRADDIZIONE TRA GLI INSEGNAMENTI DI LENIN E L'ASTENSIONISMO DEL PMLI?
^ NEL FUOCO DELLA BATTAGLIA ELETTORALE ASTENSIONISTA FACCIAMO EMERGERE I CARATTERI DI CLASSE DEL PMLI
^ Tutti a Roma Con la Cgil il 29 settembre. Con la Fiom il 16 ottobre
^ VOTA NO contro il federalismo del "centro-sinistra e quello del governo del neoduce Berlusconi
^ Il PMLI, figlio e erede del Sessantotto, tiene vivi gli insegnamenti di quella rivolta storica
^ LA POSIZIONE DEL PMLI SULLA VIOLENZA RIVOLUZIONARIA E IL TERRORISMO
^ Non è contradditorio avere come base ideologica il marxismo-leninismo e il pensiero di Mao?
^ L'esemplare vita di Stalin
^ Potete rispondere a queste domande sul comunismo?
^ La nuova Costituzione sovietica
^ Essere dialettici verso i credenti
^ Il Bolscevico
^ Sandro Bordone, La normalizzazione dei rapporti tra PCC e PCI, in "Il Politico. Rivista italiana di scienze politiche", a. XLVIII n. 1, Pavia, Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Pavia–Giuffrè, 1983, p. 143.
^ Le nostre sedi...
^ UNISCITI AL PMLI PER STRAPPARE L'ITALIA ALLA GUERRA ALL'IRAQ
^ Documento di rottura del Comitato provinciale di Firenze col PCd'I
^ Il Partito Comunista d'Italia (marxista-leninista) da Quando la Cina era vicina, BFS e CDP, 1998, pp. 108-116
^ "Il socialismo è l'avvenire della classe operaia e dei lavoratori italiani", Rapporto di Giovanni Scuderi al 3º Congresso del PMLI
^ Discorso di Giovanni Scuderi al ricevimento per il XX anniversario del PMLI (9 aprile 1997)
^ Bollettino OSSERVATORIO SULLA LEGALITA' onlus - Notizie
^ Gli stalinisti d'Italia celebrano «Baffone» «Crimini? No, fece solo qualche errore»
^ Manifestazione commemorativa del cinquantesimo anniversario della morte di Stalin prevista a Firenze il prossimo 2 marzo 2003 - n. 3-01890
^ EVENTO STORICO
^ Pasca difende ed esalta Stalin e smaschera la trotzkista Gagliardi
Bibliografia [modifica]
Giuseppe Vettori (a cura di), La sinistra extraparlamentare in Italia. Storia, documenti, analisi politica, Roma, Newton Compton, 1973.
Paolo Murialdi et al., Storia della stampa italiana, V, La stampa italiana del neocapitalismo, Roma-Bari, Laterza, 1976.
Sandro Bordone, La normalizzazione dei rapporti tra PCC e PCI, in "Il Politico. Rivista italiana di scienze politiche", a. XLVIII n. 1, Pavia, Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Pavia–Giuffrè, 1983, pp. 115-158.
Adalberto Baldoni, con Sandro Provvisionato, La notte più lunga della repubblica. Sinistra e destra, ideologie, estremismi, lotta armata. 1968-1989, Roma, Serarcangeli, 1989.
Archivio del Centro di documentazione di Lucca, I periodici politici, Firenze, Regione Toscana, 1994.
Michele Brambilla, Dieci anni di illusioni. Storia del Sessantotto, Milano, Rizzoli, 1994. ISBN 88-17-84328-8
Attilio Mangano, con Antonio Schina, Le culture del Sessantotto. Gli anni Sessanta, le riviste, il movimento, Pistoia-Bolsena, CDP-Massari, 1998. ISBN 88-457-0117-4
Roberto Niccolai, Quando la Cina era vicina. La rivoluzione culturale e la sinistra extraparlamentare italiana negli anni 60 e 70, Pisa-Pistoia, BFS-CDP, 1998. ISBN 88-86389-37-X
Dolores Negrello, A pugno chiuso. Il Partito comunista padovano dal biennio rosso alla stagione dei movimenti, Milano, FrancoAngeli, 2000. ISBN 88-464-2146-9
Alan John Day, Directory of European Union political parties, London, Harper, 2002, p. 149. ISBN 0953627861
Alan John Day, Political parties of the world, London, Harper, 2002, p. 274. ISBN 095362787X
Sabina Morandi, In movimento. Da Seattle a Firenze. Diario di una mobilitazione globale, Roma, DeriveApprodi, 2003. ISBN 88-88738-04-5
Silvia Casilio, Il cielo e caduto sulla terra! Politica e violenza politica nell'estrema sinistra in Italia, 1974-1978, Roma, Edizioni associate, 2005. ISBN 88-267-0402-3
Passare il segno: la forma della contestazione. Catalogo del Fondo '68-'77 della Biblioteca di via Senato, Milano, Biblioteca di via Senato, 2008. ISBN 9788896040072
Voci correlate [modifica]
Comunismo
Marxismo
Leninismo
Marxismo-leninismo
Stalinismo
Maoismo
Organizzazione Comunista Bolscevica Italiana marxista-leninista
Partito Comunista d'Italia (marxista-leninista)
Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista
Collegamenti esterni [modifica]
Sito ufficiale del PMLI
Lo statuto del partito
Una delle pagine del PMLI nella Biblioteca Multimediale Marxista
L'inno del PMLI
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v · d · m Partiti politici italiani
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Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Partito_Marxista-Leninista_Italiano"
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