Pietro Berti

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Anchorage

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domenica 30 gennaio 2011

Futuro e Libertà per l'Italia (FLI)

Sono denominati Futuro e Libertà per l'Italia[1] (FLI) i gruppi parlamentari di Camera e Senato, di orientamento liberal conservatore[senza fonte], nati per scissione dai gruppi del Popolo della Libertà[2] e che fanno riferimento a Gianfranco Fini.
Il 5 ottobre 2010, nel corso di una riunione dei gruppi, è stata decisa la trasformazione in partito politico, prevista per il 27 gennaio 2011, 16º anniversario della Svolta di Fiuggi[3]. Il 10 dicembre successivo è stato annunciato che l'assemblea costituente si terrà invece dal 11 al 13 febbraio 2011[4].
Il 15 dicembre 2010 Futuro e Libertà aderisce al Polo della Nazione, coalizione nata dall'incontro con Alleanza per l'Italia, Movimento per l'Autonomia, Unione di Centro, Liberal Democratici e alcuni esponenti liberali e repubblicani.[5].
Indice[nascondi]
1 Storia
1.1 Scissione dal Popolo della Libertà
1.2 L'«area di responsabilità»
1.3 Verso il nuovo partito
2 Organigramma
2.1 I coordinatori regionali
3 Adesioni
3.1 Camera dei deputati
3.2 Senato della Repubblica
3.3 Euro-deputati
4 Fondazioni, associazioni e centri studi che sostengono il gruppo
4.1 Stampa e web
5 Note
6 Voci correlate
7 Collegamenti esterni
//
Storia [modifica]
Scissione dal Popolo della Libertà [modifica]
La formazione del nuovo gruppo parlamentare scaturisce dal contrasto di linee politiche sorto tra Silvio Berlusconi, presidente del Popolo della Libertà, e Gianfranco Fini, co-fondatore di tale partito politico e già leader di Alleanza Nazionale. Il gruppo parlamentare così costituito, denominato Futuro e Libertà. Per l'Italia, nasce il 30 luglio 2010, dopo il deferimento ai probiviri di tre "fedelissimi" di Fini (Italo Bocchino, Fabio Granata, Carmelo Briguglio) e l'approvazione di un documento, redatto dall'Ufficio di Presidenza del Popolo della Libertà (con 33 voti favorevoli e 3 contrari), in cui viene sancita l'incompatibilità di Gianfranco Fini con i principi fondanti del partito e viene affermata la sfiducia verso di lui, anche in qualità di Presidente della Camera[6][7]. Tali provvedimenti vengono successivamente giudicati dai finiani come paragonabili nella storia politica italiana esclusivamente alla radiazione del gruppo de Il manifesto da parte del PCI nel 1969[8]. Il 2 agosto successivo viene costituito un gruppo parlamentare anche al Senato.
L'«area di responsabilità» [modifica]
In occasione della mozione di sfiducia al sottosegretario al Ministero della Giustizia, Giacomo Caliendo, il neonato gruppo dei finiani di Futuro e Libertà per l'Italia, l'Unione di Centro, l'Alleanza per l'Italia e il Movimento per le Autonomie scelgono di astenersi[9]. Pier Ferdinando Casini ha definito questa alleanza «un'area di responsabilità nazionale»[10]. Francesco Rutelli ha parlato della necessità di «unire le forze che vogliono fare le riforme ed esercitare una grande responsabilità»[11]. Dello stesso avviso anche il capogruppo di FLI, Italo Bocchino, che in un editoriale su Il Secolo d'Italia ha scritto che si tratta di una «responsabilità spesso messa sotto i piedi da un violento spirito di parte, da una faziosità senza limiti e da una partigianeria che non possiamo condividere»[12]. Gli astenuti totali sono stati 75[13]. Sono stati molti, tra giornali e intellettuali, a definire questa alleanza tra moderati, un possibile embrione di "terzo polo"[14][15][16].
Verso il nuovo partito [modifica]

Fini a Mirabello
Nei primi giorni di agosto 2010 diversi esponenti hanno annunciato per il 5 settembre 2010 la nascita di un nuovo movimento politico, con il manifesto che sarà lanciato da Gianfranco Fini, a conclusione dell'annuale festa Tricolore dei finiani, a Mirabello, nel ferrarese[17][18] (il 25 agosto 2010 Fabio Granata ha specificato che il nuovo soggetto politico sarà "una destra europea e legalitaria"[19]).
A Mirabello il presidente della Camera pronuncia un discorso che chiude definitivamente le porte della riconciliazione tra finiani e PdL. Il PdL, secondo Fini, non esiste più, e quindi non c'è possibilità che FLI possa rientrare in ciò che non esiste[20].
Durante il discorso, il leader della nascente forza politica, usa parole di fuoco contro il Giornale e Libero (definiti "infami") e, attraverso proposte politiche, critica l'operato e il pensiero del governo su alcune parti della manovra, sulla legge elettorale, sulla parole dette da Gheddafi durante la visita a Berlusconi, sulla giustizia e sul processo breve, sulla critica espressa dal PdL riguardo alla proposta finiana di dare il voto agli extra-comunitari regolari ecc.[21].
Il presidente della Camera, poi, denuncia l'impossibilità di esprimere il dissenso in un partito che si definisce "della Libertà" e "dell'amore" e afferma che il PdL liberale e di massa come lo avevano pensato, cioè una casa moderata e riformatrice, non è di fatto quello che oggi si vede in politica e TV[22].
Il 29 settembre 2010 viene decisa la convocazione per il 5 ottobre dei gruppi parlamentari FLI di Camera, Senato e Parlamento europeo per dare vita al comitato promotore del nuovo movimento[23]. In quel giorno infatti viene stabilito che, per il successivo 13 ottobre, le associazioni Forum delle idee, Farefuturo e Libertiamo si sono riunite per elaborare una prima bozza del manifesto programmatico, presentato poi il 25 ottobre 2010, denominato "Manifesto d'ottobre" e firmato da un centinaio di intellettuali[24].
Il 2 novembre 2010 viene presentato il simbolo di FLI[25].
Il "Manifesto per l'Italia"[26] è presentato a Bastia Umbra (PG) alla prima Convention nazionale di Futuro e Libertà del 6 e 7 novembre 2010, dove Fini, davanti a 7 mila aderenti, annuncia il ritiro della delegazione di FLI al governo e chiede a Berlusconi di presentare le dimissioni per formare un nuovo governo di legislatura insieme all'Udc.
L'assemblea costituente del partito di FLI è stata convocata a Milano per l'11, 12 e 13 febbraio 2011[4].
Organigramma [modifica]
Il 4 agosto 2010 sono stati formalizzati gli incarichi: portavoce unico dei gruppi è Silvano Moffa (poi Benedetto Della Vedova), capogruppo alla Camera Italo Bocchino, vice Benedetto Della Vedova e Giorgio Conte. Capogruppo al Senato Pasquale Viespoli. Il Responsabile Propaganda è Enzo Raisi, responsabile Territorio Roberto Menia[27].
Il 6 ottobre 2010, su richiesta di Fini, viene designato coordinatore politico-organizzativo di FLI Adolfo Urso[28], già coordinatore di Alleanza Nazionale prima del congresso costitutivo di Fiuggi. Capo della segreteria politica è stato nominato il 3 novembre 2010 Carmelo Briguglio. Segretario amministrativo Nino Lo Presti. Gruppi di FLI si sono costituiti nei consigli regionali dell'Abruzzo, del Molise e delle Marche e all'Assemblea regionale siciliana[29] (7 su 90).
I coordinatori regionali [modifica]
Il 14 ottobre 2010 il coordinatore Adolfo Urso, e il responsabile Organizzazione Roberto Menia, hanno nominato i coordinatori regionali dei comitati costituenti[30]:
Piemonte: Roberto Rosso.
Liguria: Enrico Nan.
Lombardia: Giuseppe Valditara. Coordinamento Regionale: Lombardia FLI
Trentino Alto Adige: Alessandro Urzì.
Veneto: Maurizio Saia.
Friuli Venezia Giulia: Roberto Menia.
Emilia Romagna: Enzo Raisi.
Toscana: Angelo Pollina.
Umbria: Franco Zaffini.
Marche: Mario Baldassarri.
Lazio: Antonio Buonfiglio.
Abruzzo: Daniele Toto.
Molise: Enrico Gentile.
Campania: Enzo Rivellini.
Puglia: Francesco Divella.
Basilicata: Egidio Digilio.
Calabria: Angela Napoli.
Sicilia: Giuseppe Scalia.
Sardegna: Ignazio Artizzu.
Adesioni [modifica]
Camera dei deputati [modifica]

In blu i seggi dei 32 deputati che aderiscono al gruppo parlamentare Futuro e Libertà per l'Italia all'interno della Camera dei Deputati
Il 30 luglio 2010 si costituisce il gruppo alla Camera dei deputati al quale aderiscono inizialmente 33 deputati. Si aggiungono poi Chiara Moroni il 7 settembre 2010, il presidente della Camera Gianfranco Fini l'8 settembre 2010 (alla ripresa dell'attività parlamentare)[31] e Giampiero Catone il 23 settembre 2010. Sempre in tal giorno torna invece nel gruppo del PdL la deputata Souad Sbai, che inizialmente aveva lasciato per aderire a Futuro e Libertà[32]. Il 3 novembre 2010 i deputati Roberto Rosso e Daniele Toto lasciano il gruppo del PdL per aderire a Futuro e Libertà. Il 16 novembre torna nel gruppo del PdL il deputato Giuseppe Angeli[33].
È stato eletto capogruppo il deputato Italo Bocchino, vice Benedetto Della Vedova.
Il 14 dicembre 2010, in occasione del voto sulla mozione di sfiducia al Governo firmata dai deputati di Fli (con la sola eccezione di Giampiero Catone), Udc, Mpa e Api, tre membri del gruppo non hanno seguito le indicazioni della stessa mozione a cui avevano in precedenza aderito. Hanno votato contro la sfiducia Catia Polidori (entrata poche ore dopo nel gruppo misto) e Maria Grazia Siliquini (entrata assieme a Giampiero Catone nel gruppo misto il giorno successivo). Dopo aver chiesto le dimissioni del capogruppo Bocchino, non ha partecipato al voto invece Silvano Moffa (anch'egli entrato nel gruppo misto poche ore dopo)[34][35].
Attualmente aderiscono quindi al gruppo i seguenti 32 deputati[36]:
Luca Barbareschi;
Claudio Barbaro;
Luca Bellotti;
Italo Bocchino;
Giulia Bongiorno;
Carmelo Briguglio;
Antonio Buonfiglio;
Giuseppe Consolo;
Giorgio Conte;
Giulia Cosenza;
Benedetto Della Vedova;
Aldo Di Biagio;
Francesco Divella;
Gianfranco Fini;
Fabio Granata;
Donato Lamorte;
Nino Lo Presti;
Roberto Menia;
Chiara Moroni;
Angela Napoli;
Gianfranco Paglia;
Carmine Santo Patarino;
Flavia Perina;
Franco Proietti Cosimi;
Enzo Raisi;
Andrea Ronchi;
Roberto Rosso;
Alessandro Ruben;
Giuseppe Scalia;
Daniele Toto;
Mirko Tremaglia;
Adolfo Urso.
Senato della Repubblica [modifica]

In blu i seggi dei 10 senatori che aderiscono al gruppo parlamentare Futuro e Libertà per l'Italia all'interno del Senato della Repubblica
Al gruppo al Senato della Repubblica aderiscono fin dall'inizio 10 senatori[37], numero minimo consentito per la formazione di un gruppo autonomo, non tutti di provenienza ex An (Barbara Contini è stata eletta in quota Forza Italia).
È stato eletto capogruppo il senatore Pasquale Viespoli[27], vice Maria Ida Germontani.
Attualmente aderiscono al gruppo i seguenti senatori:
Mario Baldassarri;
Barbara Contini;
Candido De Angelis;
Egidio Digilio;
Maria Ida Germontani;
Giuseppe Menardi;
Francesco Pontone;
Maurizio Saia;
Giuseppe Valditara;
Pasquale Viespoli.
Euro-deputati [modifica]
Hanno aderito a FLI, senza però costituire un proprio gruppo al Parlamento europeo, i seguenti cinque euro-deputati:
Giovanni Collino;
Cristiana Muscardini;
Enzo Rivellini;
Potito Salatto;
Salvatore Tatarella.
Fondazioni, associazioni e centri studi che sostengono il gruppo [modifica]
Futuro e Libertà per l'Italia dispone del sostegno della galassia dei cosiddetti "finiani", con l'appoggio esplicito di:
Fondazione Farefuturo (presieduta da Gianfranco Fini e della quale è segretario Adolfo Urso);
Associazione Generazione Italia (di Italo Bocchino, Fabio Granata e Carmelo Briguglio);
Associazione Area Nazionale (vicina a Roberto Menia);
Associazione Libertiamo (di Benedetto Della Vedova);
Associazione Area Destra (di Andrea Urso);
Associazione Riforme e Libertà (di Giuseppe Valditara e Cristiana Muscardini);
Associazione Socialismo e Libertà (di Chiara Moroni);
Associazione Nazione Futura (di Andrea Ronchi);
Associazione Arcipelago Nazionale;
Centro studi Economia Reale (di Mario Baldassarri);
Stampa e web [modifica]
Futuro e Libertà per l'Italia ha il sostegno del quotidiano Il Secolo d'Italia, diretto da Flavia Perina, e dei periodici on-line:
FareFuturo Web magazine (diretto da Filippo Rossi);
Libertiamo.it (diretto da Carmelo Palma).
Note [modifica]
^ Modifica nella denominazione di un gruppo parlamentare.. Camera.it, 8-9-2010. URL consultato il 9-9-2010.
^ L'esercito di Fini: 33 deputati e 10 senatori. Con questi numeri i fedelissimi del presidente della Camera potranno avere gruppi parlamentari autonomi. Corriere della sera, 30 luglio 2010
^ Nasce il partito di Futuro e Libertà Fini: "Non An in piccolo, Pdl in grande". la Repubblica, 5 agosto 2010
^ a b Il Congresso costituente di Futuro e Libertà si svolgerà a Milano dall’11 al 13 febbraio.
^ http://libero-news.it/news/551880/Casini__Fini_e_Rutelli_varano_il_Polo_della_nazione__il_partito_dei_perdenti.html
^ Berlusconi: «Non abbiamo più fiducia nel presidente della Camera». Corsera.it, 29 luglio 2010
^ Pdl: la bozza del documento dell'ufficio di presidenza. Corsera.it, 29 luglio 2010
^ Costituito il gruppo dei finiani al Senato. ANSA, 3 agosto 2010
^ Patto Fini-Casini-Rutelli: nasce il fronte dei moderati. Adnkronos, 4 agosto 2010
^ Caliendo: Casini, astenersi prova responsabilità e serietà. 5 agosto 2010
^ Prove di centro. Rai News, 3 agosto 2010
^ Nessun “terzo polo”, ma sì al dialogo sui singoli provvedimenti. Generazione Italia, 4 agosto 2010
^ Respinta la sfiducia a Caliendo. Rissa tra finiani ed ex. Alfano: «P3 frutto di un'elaborazione dei pm». Il Sole 24 ORE, 4 agosto 2010
^ È partita sul terzo polo. Il Pd: governo alla fine. Bresciaoggi, 5 agosto 2010
^ Il "Grande Centro": Cuando Caliendo el sol, sorge il "terzo polo".. Agor@ magazine, 4 agosto 2010
^ Terzo Polo: Casini, non è manovra palazzo, si allargherà nel paese. Asca, 5 agosto 2010
^ Fini pensa già al nuovo partito a Mirabello il manifesto politico. la Repubblica, 17 agosto 2010
^ A settembre debutterà il partito dei finiani. Il Tempo, 17 agosto 2010
^ Granata: noi forza di destra europea e legalitaria. Siciliaoggi, 25 agosto 2010
^ Fini varca il Rubicone. L'espresso, 6 settembre 2010
^ Il discorso di Fini. AgoraVox, 6 settembre 2010
^ Il manifesto di Fini per una nuova Destra. la Repubblica, 6 settembre 2010
^ Fini lancia il partito: dovranno trattare su tutto
^ Manifesto d'ottobre
^ Fini lancia il simbolo E per il premier un nuovo ultimatum
^ Il testo del manifesto di Futuro e Libertà per l’Italia. Ultime Notizie, 7 novembre 2010
^ a b “Futuro e libertà”: Bocchino eletto capogruppo, vice è Della Vedova. Blitzquotidiano.it, 04/08/2010
^ Fli/ Urso nominato coordinatore politico-organizzativo
^ Sicilia: nasce all'Ars gruppo parlamentare 'Fli-Sicilia'
^ FLI: nominati coordinatori regionali. Rivellini per la Campania. URL consultato il 15-10-2010.
^ Camera: Fini passa a Gruppo FLI. URL consultato il 8-9-2010.
^ Fli, arrivano adesioni dal Pdl,a la Sbai torna indietro
^ Amedeo La Mattina. «Sette deputati nel mirino il calciomercato sul Fli». La Stampa, 17 11 2010. URL consultato in data 17-11-2010.
^ Camera dei deputati - XVI Legislatura - Seduta n. 408 di martedì 14 dicembre 2010 - Mozioni Franceschini, Donadi ed altri n. 1-00492 e Adornato ed altri n. 1-00511 di sfiducia al Governo (Seguito della discussione) - Votazione - Resoconto stenografico dell'Assemblea.
^ I decisivi. Moschettieri, colombe e astensionisti: chi ha fermato Fini.
^ Composizione del gruppo Futuro e Libertà. Per l'Italia. Camera.it. URL consultato il 15-12-2010.
^ Composizione del gruppo Futuro e Libertà per l'Italia. Senato.it. URL consultato il 5 agosto 2010.
Voci correlate [modifica]
Festa Tricolore
Gianfranco Fini
Governo Berlusconi IV
Polo della Nazione
Provenienza dei politici appartenenti a Futuro e Libertà per l'Italia
Collegamenti esterni [modifica]
Sito ufficiale di Futuro e Libertà per l'Italia
Sito ufficiale di Arcipelago Nazionale
Sito ufficiale di Area Nazionale
Sito ufficiale di Area Destra
Sito ufficiale di FareFuturo Webmagazine
Sito ufficiale di Generazione Italia
Sito ufficiale di Libertiamo.it
Sito ufficiale di Nazione Futura
Sito ufficiale de "Il Secolo d'Italia"
Sito ufficiale di Socialismo e Libertà
Berlusconi incassa la fiducia al Senato e alla Camera, tensioni e defezioni nel partito di Fini
Il governo passa alla Camera e al Senato. Il partito di Fini si astiene al senato e si divide (due voti a favore del governo e Moffa che vota la sfiducia ma chiede le dimissioni del capogruppo Italo Bocchino) alla Camera.

DIRETTA VIDEO / Il voto di fiducia al senato
DIRETTA VIDEO / Il voto di fiducia alla camera
Chi è Silvano Moffa, il finiano che media (di Sara Bianchi)
Chi sono i tre transfughi che ora (forse) tifano Berlusconi
Alla Camera come a Wall Street (di Lina Palmerini)
L'instabilità peggior nemico dei mercati(analisi di Dino Pesole)
Il Punto (video) di Stefano Folli: Falliscono le trattative dell'ultim'ora
Leggi i testi degli interventi
Berlusconi incassa la fiducia al Senato, con 162 voti favorevoli, 135 no, 11 astenuti. I senatori presenti sono stati 309, la maggioranza era di 155, i votanti sono stati 308. A favore del governo Berlusconi hanno votato Pdl e Lega Nord. I no sono arrivati da Pd, Idv , Udc, Mpa e Api. I dieci senatori di Fli si sono invece astenuti, come annunciato in sede di dichiarazione di voto dal capogruppo al Senato, Pasquale Viespoli. Ora, ha detto Viespoli, «Berlusconi si dimetta ed eviti la conta alla Camera», visto che in caso di sfiducia a Montecitorio, i finiani saranno disponibili solo a un nuovo governo di centrodestra, senza fare ribaltoni. Ma con un premier diverso da Silvio Berlusconi». L'undicesimo astenuto è stato Enrico Musso, ex senatore Pdl ora al gruppo misto.
Voto favorevole da parte del Pdl. Per il capogruppo azzurro, Maurizio Gasparri «la strada per rafforzare il governo non è certo quella delle lacerazioni». Secondo Gasparri «chi ha presentato le mozioni di sfiducia sa solo dire dei no» e fa proposte «ispirate alla ritualità della vecchia politica, delle quali l'Italia non ne può più». «Abbiamo comunque apprezzato - ha aggiunto - l'astensione di Fli e colto questo segnale positivo».
Voto contrario dal Pd. Per Anna Finocchiaro l'unica alternativa in caso di crisi è «un governo di responsabilità nazionale». «Ma se si andrà a votare - ha aggiunto - noi siamo pronti». Disco rosso anche da parte di due dei tre senatori del Mpa. La loro decisione è stata motivata così da Giovanni Pistorio: «Berlusconi ha tradito gli elettori meridionali sottraendo le risorse Fas». Il terzo senatore Mpa, Sebastiano Burgaretta, ha votato la fiducia al governo Berlusconi.
Semaforo rosso anche dall'Udc. Che attraverso il capogruppo al Senato, Giampiero D'Alia, ha spiegato il voto contrario «perché questo Governo è frutto di una politica che ha espulso i moderati dalle decisioni, affidandole alle forze più estreme». Il partito di Pier Ferdinando Casini ha chiesto quindi al premier «le dimissioni» e la creazione di un «governo di responsabilità che promette solo quello che può mantenere».
Scontato invece il voto di fiducia della Lega Nord. Il capogruppo del Carroccio a palazzo Madama, Federico Bricolo ha sottolineato come «la Lega voglia continuare a governare ma non arrivare a fine legislatura e basta. Vuole arrivarci cambiando il paese con le riforme». E rivolto agli esponenti di Fli ha aggiunto: «Le critiche costruttive vanno bene, ma se svolte all'interno della maggioranza hanno senso positivo, farle da fuori significa tradire il voto degli elettori».
Voto contrario al governo da parte dell'Api. Francesco Rutelli ha ricordato come il voto di oggi abbia comunque chiuso «una stagione politica iniziata 17 anni fa quando il premier scese in campo appoggiando Gianfranco Fini nella corsa alla poltrona di sindaco di Roma, poi andata al sottoscritto». Disco rosso anche da parte dell'Idv, che per bocca del capogruppo a palazzo Madama, Felice Belisario ha accusato il premier di essere «il mandante politico della più grossa compravendita di parlamentari. I cambi di casacca sono deprecabili e condannabili sempre e oggi sono favoriti dal suo entourage solo per fornirle qualche voto in più per sopravvivere a sé stesso». Belisario ha quindi invitato il premier «ad andare al Quirinale e dimettersi», prima del voto alla Camera.
Non hanno partecipato al voto di fiducia al Senato i tre senatori della Svp. La senatrice Helga Thaler Ausserhofer è stata molto critica con Fini: «È irresponsabile avere determinato la crisi. È doveroso distinguere i ruoli istituzionali investiti dai protagonisti con i ruoli politici».
Tutti assenti i sei senatori a vita per la fiducia al Governo Berlusconi. Andreotti, Ciampi, Colombo, Levi Montalcini, Pininfarina e Scalfaro non hanno quindi votato. Non hanno votato neanche il presidente del Senato, Renato Schifani e il senatore siciliano del Pdl Galioto, assente. Oltre a Burgaretta, dell'Mpa, hanno invece votato la fiducia i senatori Fosson (Union Valdotaine), Villari (Misto) e Cuffaro (ex Udc). estratto dal sito web http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-12-14/berlusconi-incassa-fiducia-senato-102818.shtml

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