L'Associazione Politica Nazionale Lista Marco Pannella, o più comunemente Lista Pannella, dal 2000 Lista Bonino e dal 2009 Lista Bonino Pannella, è un'associazione politica radicale, liberale, liberista, libertario e antiproibizionista - legata al movimento politico dei Radicali Italiani - fondata il 3 febbraio 1992 da Marco Pannella in seguito alla trasformazione del Partito Radicale in Partito Radicale Transnazionale e che quindi non poteva più presentare il proprio simbolo per competizioni politiche.
La Lista fa parte, insieme ai Radicali Italiani, all'Associazione Luca Coscioni, alla onlus Nessuno tocchi Caino, all'associazione Non C'è Pace Senza Giustizia, all'Esperanto Radikala Asocio, al sito Anticlericale.net e alla Lega Internazionale Antiproibizionista, alla galassia radicale che ruota attorno al Partito Radicale Nonviolento transnazionale e transpartito.
Indice[nascondi]
1 Storia
1.1 I radicali dopo il 1989: i Club Pannella-Riformatori
1.2 Lista Marco Pannella
1.3 Lista Emma Bonino
2 Valori e ideali
3 Risultati elettorali
3.1 Politiche
3.2 Europee
3.3 Amministrative Roma
4 Voci correlate
5 Collegamenti esterni
5.1 Siti Web
5.2 Documenti
5.3 Loghi
6 Note
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Storia [modifica]
I radicali dopo il 1989: i Club Pannella-Riformatori [modifica]
Il Consiglio Federale del Partito Radicale (fondato nel 1955), riunito a Trieste dal 2 al 6 gennaio 1988, decide di dar vita a un Partito Radicale Transnazionale e transpartitico, che nascerà l'anno seguente. I politici radicali sono così liberi di candidarsi con altri partiti: alle elezioni europee del 1989 alcuni formano i Verdi Arcobaleno; alcuni formano la Lista antiproibizionista sulla droga contro la criminalità politica e comune; il leader radicale si candida nella lista unica PLI-PRI. Alle elezioni regionali del 1990 viene ripetuta l'esperienza della Lega Antiproibizionista sulla Droga, che a livello nazionale ottiene circa l'1 %.
A seguito di queste esperienze Marco Pannella decide dikkkkk creare una propria lista, da presentare a tutte le elezioni, affiancata dal Movimento dei Club Pannella-Riformatori, un organismo politico composto dai Club Pannella-Riformatori. Suo leader è stato lo stesso Pannella e suoi segretari sono stati Benedetto Della Vedova, Rita Bernardini e Marco Cappato.
Lista Marco Pannella [modifica]
1993, simbolo della Lista Pannella per il Partito Democratico-Antiproibizionisti
Marco Pannella
Alle elezioni politiche del 1992 la Lista Marco Pannella si presenta[1], ma i risultati non furono dei più soddisfacenti. La Lista Pannella ottenne 485.339 voti alla Camera dei deputati, pari all'1,2%, eleggendo sette deputati: Marco Pannella, Emma Bonino, Marco Taradash, Elio Vito, Roberto Cicciomessere, Pio Rapagnà e Gianni Elsner (che però abbandonò il gruppo poco dopo la proclamazione). Nel 1992 il Gruppo Federalista Europeo (che raccoglieva i sei deputati eletti nella Lista Pannella) fu il primo sostenitore della candidatura di Oscar Luigi Scalfaro alla Presidenza della Repubblica; il sostegno a Scalfaro, definito da Pannella il Pertini cattolico, è venuto meno nel corso degli anni, fino a quando i deputati Federalisti Europei sono arrivati a chiederne la messa in stato d'accusa.
La Lista Pannella ha continuato a presentare i propri candidati nelle successive tornate elettorali, sia amministrative sia politiche: in occasione delle elezioni del 1993 sostenne i candidati del centro-sinistra, ottenendo un risultato discreto a Roma, dove i voti delle Lista furono importanti per l'elezione a sindaco di Francesco Rutelli.
La politica del Movimento dei Club Pannella-Riformatori, l'organizzazione politica che in qualche modo sostituiva sulla scena italiana il vecchio Partito Radicale' in questi anni è stata segnata da un massiccio uso dei referendum abrogativi, attraverso successive campagne dagli esiti quasi sempre negativi, aspramente criticate anche dai sostenitori della prima ora.
Risale all'anno successivo lo spostamento, in ogni caso controverso e mai definitivo, verso l'area di centro-destra[2] e Silvio Berlusconi. L'11 febbraio 1994 muta nome in Lista Pannella-Riformatori e alle Politiche del 1994 ottiene il 3,5% dei consensi alla Camera, ma insufficiente per potere eleggere i propri rappresentanti. Sei deputati pannelliani furono eletti in altrettanti collegi del Nord Italia nelle file del Polo delle Libertà (Emma Bonino, Marco Taradash, Lorenzo Strik Lievers, Giuseppe Calderisi, Paolo Vigevano, Elio Vito), mentre lo stesso Marco Pannella, impegnato in una competizione frontale in un collegio romano contro il segretario dell'allora Msi Gianfranco Fini, non risultò eletto, uscendo dal Parlamento dopo quasi vent'anni. Al Senato l'alleanza con il centro-destra portò all'elezione di Sergio Stanzani, mentre con il solo emblema Lista Pannella-Riformatori fu eletta la senatrice Francesca Scopelliti (già compagna di Enzo Tortora) attraverso il recupero proporzionale nella regione Lombardia. Il già sparuto gruppo era destinato a smembrarsi nel corso della legislatura: alla nomina di Emma Bonino a commissario europeo non seguì l'elezione del candidato riformatore Giovanni Negri alle elezioni suppletive; a questo seguì il passaggio di Marco Taradash, Elio Vito, Giuseppe Calderisi e Francesca Scopelliti a Forza Italia, riducendo la presenza dei parlamentari della Lista Pannella-Riformatori in parlamento a soli tre esponenti.Nello stesso anno alle Europee il risultato fu deludente col 2,14 % e con soli due parlamentari eletti: Pannella e Bonino.
L'iniziale sostegno al governo Berlusconi nel 1994 non fu privo di riserve, dovute sia alla mancata nomina di Marco Pannella al Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana, sia alla politica del governo. Successivamente, il progressivo discostamento di Pannella dall'area di centro-destra ha portato alla rottura con parte dei parlamentari eletti, e la presentazione alle elezioni regionali del 1995 della Lista Pannella al di fuori delle alleanze con entrambi gli schieramenti politici e con candidati autonomi, come Marco Pannella candidato in Lombardia e Veneto.
Il 23 febbraio 1996 muta nuovamente nome in Lista Pannella-Sgarbi, in seguito a un'alleanza con il critico d'arte ed esponente di Forza Italia Vittorio Sgarbi; tuttavia lo stesso Sgarbi abbandonò la lista, che pure portava il suo nome, pochi giorni prima delle elezioni e il risultato elettorale alle Politiche 1996 fu tra i peggiori: fu eletto un solo senatore (Pietro Milio, già difensore di Bruno Contrada) in Sicilia, grazie al recupero proporzionale e all'assenza del candidato del Polo delle Libertà in quello stesso collegio.
Alle Amministrative del 1997 la lista si presenta come Lista Pannella Antiproibizionista e Referendaria e appoggia Rutelli a sindaco di Roma[3]. Il 13 luglio 1997, al suo terzo congresso, si scioglie il parallelo Movimento dei Club Pannella-Riformatori[4].
Lista Emma Bonino [modifica]
2001, Simbolo della Lista Emma Bonino alle Elezioni Politiche
Emma Bonino
L'11 aprile 1999 la Lista Pannella muta il logo in modo da rendere visibile il nome di Emma Bonino, Commissario europeo per la Salute uscente, e partecipare così alle elezioni europee del 1999 i radicali toccano il massimo storico: 8,5 % e quarto partito italiano per rappresentanza. I sette eletti sono Emma Bonino, Marco Cappato, Gianfranco Dell'Alba, Benedetto Della Vedova, Olivier Dupuis, Marco Pannella e Maurizio Turco, che siedono del gruppo dei Non Iscritti.
Alle elezioni politiche del 2001 si presenta la Lista Bonino-Pannella, con logo uguale alle ultime europee e con l'aggiunta de "www.radicali.it" sito del partito Radicali Italiani, che nascerà lo stesso anno due mesi dopo le elezioni. La Lista si presenta fuori dai poli[5], che ciò ridimensiona il consenso su valori in linea con la media dei risultati dei radicali (2,2%). La lista segue l'azione politica dei due massimi esponenti radicali, come alternativa ai due schieramenti del bipolarismo italiano, ottenendo nella quota proporzionale per l'elezione della Camera dei deputati circa 800 mila voti, ossia il 2,2%.
Con la nascita del partito dei Radicali Italiani la Lista diventa la lista elettorale con la quale si candidano gli esponenti radicali in tutte le elezioni, come nelle Europee 2004 con la Lista Bonino, che ottiene il 731.536 voti, il 2,25 % e due seggi.
Alle Regionali del 2005 i radicali chiedono "ospitalità" ad entrambe le coalizioni per presentare delle liste col nome di Luca Coscioni, ma il tentativo trova l'opposizione dei cattolici in entrambi gli schieramenti, che contestano la matrice anticlericale dei Radicali, e dalla sinistra a causa della visione economica liberista e del filo-atlantismo. Le liste così, senza appoggi, non vengono presentate.
Alle Politiche del 2006 la Lista non si presenta, dal momento che i radicali si alleano coi socialisti dello SDI nella Rosa nel Pugno, coalizione che però non ha successo.
Alle Politiche del 2008 viene presentato al Viminale il simbolo Lista Bonino per Pannella Presidente, ma la Lista non si presenta perché trova l'accordo con il Partito Democratico e alcuni politici radicali vengono eletti tra le file del PD.
Alle Europee del 2009 però i radicali decidono di presentarsi da soli. Emma Bonino, Marco Pannella, l'urbanista Aldo Loris Rossi, Marco Cappato e Mina Schett Welby guidarano le cinque circoscrizioni. In lista anche il segretario di Nessuno tocchi Caino Sergio D'Elia al Sud e Silvio Viale a Nord-ovest. Sempre a Nord-ovest i co-presidenti dell'associazione Luca Coscioni Gilberto Corbellini e Maria Antonietta Farina Coscioni. La Lista però ottiene solo il 2,43 %, risultato in linea con gli ultimi, ma ben lontano dalla clausola di sbarramento fissata al 4 % e così, per la prima volta, nessun radicale entra nel Parlamento Europeo.
La Lista si ripropone sembra col doppio nome Bonino-Pannella anche alle Regionali del 2010 in tutta Italia, con candidati autonomi in Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Basilicata; appoggiando i candidati PD in Piemonte, Veneto e Campania; appoggiando Vendola in Puglia; appoggiando il candidato IdV in Calabria; candidando Emma Bonino in Lazio e ottenendo su questa candidatura l'appoggio di tutto il centro-sinistra.
Valori e ideali [modifica]
Gli obiettivi e le campagne della Lista Bonino Pannella sono gli stessi del movimento Radicali Italiani e del Partito Radicale.
Per approfondire, vedi la voce Radicali_Italiani#Valori.
Voci correlate [modifica]La Lista fa parte, insieme ai Radicali Italiani, all'Associazione Luca Coscioni, alla onlus Nessuno tocchi Caino, all'associazione Non C'è Pace Senza Giustizia, all'Esperanto Radikala Asocio, al sito Anticlericale.net e alla Lega Internazionale Antiproibizionista, alla galassia radicale che ruota attorno al Partito Radicale Nonviolento transnazionale e transpartito.
Indice[nascondi]
1 Storia
1.1 I radicali dopo il 1989: i Club Pannella-Riformatori
1.2 Lista Marco Pannella
1.3 Lista Emma Bonino
2 Valori e ideali
3 Risultati elettorali
3.1 Politiche
3.2 Europee
3.3 Amministrative Roma
4 Voci correlate
5 Collegamenti esterni
5.1 Siti Web
5.2 Documenti
5.3 Loghi
6 Note
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Storia [modifica]
I radicali dopo il 1989: i Club Pannella-Riformatori [modifica]
Il Consiglio Federale del Partito Radicale (fondato nel 1955), riunito a Trieste dal 2 al 6 gennaio 1988, decide di dar vita a un Partito Radicale Transnazionale e transpartitico, che nascerà l'anno seguente. I politici radicali sono così liberi di candidarsi con altri partiti: alle elezioni europee del 1989 alcuni formano i Verdi Arcobaleno; alcuni formano la Lista antiproibizionista sulla droga contro la criminalità politica e comune; il leader radicale si candida nella lista unica PLI-PRI. Alle elezioni regionali del 1990 viene ripetuta l'esperienza della Lega Antiproibizionista sulla Droga, che a livello nazionale ottiene circa l'1 %.
A seguito di queste esperienze Marco Pannella decide dikkkkk creare una propria lista, da presentare a tutte le elezioni, affiancata dal Movimento dei Club Pannella-Riformatori, un organismo politico composto dai Club Pannella-Riformatori. Suo leader è stato lo stesso Pannella e suoi segretari sono stati Benedetto Della Vedova, Rita Bernardini e Marco Cappato.
Lista Marco Pannella [modifica]
1993, simbolo della Lista Pannella per il Partito Democratico-Antiproibizionisti
Marco Pannella
Alle elezioni politiche del 1992 la Lista Marco Pannella si presenta[1], ma i risultati non furono dei più soddisfacenti. La Lista Pannella ottenne 485.339 voti alla Camera dei deputati, pari all'1,2%, eleggendo sette deputati: Marco Pannella, Emma Bonino, Marco Taradash, Elio Vito, Roberto Cicciomessere, Pio Rapagnà e Gianni Elsner (che però abbandonò il gruppo poco dopo la proclamazione). Nel 1992 il Gruppo Federalista Europeo (che raccoglieva i sei deputati eletti nella Lista Pannella) fu il primo sostenitore della candidatura di Oscar Luigi Scalfaro alla Presidenza della Repubblica; il sostegno a Scalfaro, definito da Pannella il Pertini cattolico, è venuto meno nel corso degli anni, fino a quando i deputati Federalisti Europei sono arrivati a chiederne la messa in stato d'accusa.
La Lista Pannella ha continuato a presentare i propri candidati nelle successive tornate elettorali, sia amministrative sia politiche: in occasione delle elezioni del 1993 sostenne i candidati del centro-sinistra, ottenendo un risultato discreto a Roma, dove i voti delle Lista furono importanti per l'elezione a sindaco di Francesco Rutelli.
La politica del Movimento dei Club Pannella-Riformatori, l'organizzazione politica che in qualche modo sostituiva sulla scena italiana il vecchio Partito Radicale' in questi anni è stata segnata da un massiccio uso dei referendum abrogativi, attraverso successive campagne dagli esiti quasi sempre negativi, aspramente criticate anche dai sostenitori della prima ora.
Risale all'anno successivo lo spostamento, in ogni caso controverso e mai definitivo, verso l'area di centro-destra[2] e Silvio Berlusconi. L'11 febbraio 1994 muta nome in Lista Pannella-Riformatori e alle Politiche del 1994 ottiene il 3,5% dei consensi alla Camera, ma insufficiente per potere eleggere i propri rappresentanti. Sei deputati pannelliani furono eletti in altrettanti collegi del Nord Italia nelle file del Polo delle Libertà (Emma Bonino, Marco Taradash, Lorenzo Strik Lievers, Giuseppe Calderisi, Paolo Vigevano, Elio Vito), mentre lo stesso Marco Pannella, impegnato in una competizione frontale in un collegio romano contro il segretario dell'allora Msi Gianfranco Fini, non risultò eletto, uscendo dal Parlamento dopo quasi vent'anni. Al Senato l'alleanza con il centro-destra portò all'elezione di Sergio Stanzani, mentre con il solo emblema Lista Pannella-Riformatori fu eletta la senatrice Francesca Scopelliti (già compagna di Enzo Tortora) attraverso il recupero proporzionale nella regione Lombardia. Il già sparuto gruppo era destinato a smembrarsi nel corso della legislatura: alla nomina di Emma Bonino a commissario europeo non seguì l'elezione del candidato riformatore Giovanni Negri alle elezioni suppletive; a questo seguì il passaggio di Marco Taradash, Elio Vito, Giuseppe Calderisi e Francesca Scopelliti a Forza Italia, riducendo la presenza dei parlamentari della Lista Pannella-Riformatori in parlamento a soli tre esponenti.Nello stesso anno alle Europee il risultato fu deludente col 2,14 % e con soli due parlamentari eletti: Pannella e Bonino.
L'iniziale sostegno al governo Berlusconi nel 1994 non fu privo di riserve, dovute sia alla mancata nomina di Marco Pannella al Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana, sia alla politica del governo. Successivamente, il progressivo discostamento di Pannella dall'area di centro-destra ha portato alla rottura con parte dei parlamentari eletti, e la presentazione alle elezioni regionali del 1995 della Lista Pannella al di fuori delle alleanze con entrambi gli schieramenti politici e con candidati autonomi, come Marco Pannella candidato in Lombardia e Veneto.
Il 23 febbraio 1996 muta nuovamente nome in Lista Pannella-Sgarbi, in seguito a un'alleanza con il critico d'arte ed esponente di Forza Italia Vittorio Sgarbi; tuttavia lo stesso Sgarbi abbandonò la lista, che pure portava il suo nome, pochi giorni prima delle elezioni e il risultato elettorale alle Politiche 1996 fu tra i peggiori: fu eletto un solo senatore (Pietro Milio, già difensore di Bruno Contrada) in Sicilia, grazie al recupero proporzionale e all'assenza del candidato del Polo delle Libertà in quello stesso collegio.
Alle Amministrative del 1997 la lista si presenta come Lista Pannella Antiproibizionista e Referendaria e appoggia Rutelli a sindaco di Roma[3]. Il 13 luglio 1997, al suo terzo congresso, si scioglie il parallelo Movimento dei Club Pannella-Riformatori[4].
Lista Emma Bonino [modifica]
2001, Simbolo della Lista Emma Bonino alle Elezioni Politiche
Emma Bonino
L'11 aprile 1999 la Lista Pannella muta il logo in modo da rendere visibile il nome di Emma Bonino, Commissario europeo per la Salute uscente, e partecipare così alle elezioni europee del 1999 i radicali toccano il massimo storico: 8,5 % e quarto partito italiano per rappresentanza. I sette eletti sono Emma Bonino, Marco Cappato, Gianfranco Dell'Alba, Benedetto Della Vedova, Olivier Dupuis, Marco Pannella e Maurizio Turco, che siedono del gruppo dei Non Iscritti.
Alle elezioni politiche del 2001 si presenta la Lista Bonino-Pannella, con logo uguale alle ultime europee e con l'aggiunta de "www.radicali.it" sito del partito Radicali Italiani, che nascerà lo stesso anno due mesi dopo le elezioni. La Lista si presenta fuori dai poli[5], che ciò ridimensiona il consenso su valori in linea con la media dei risultati dei radicali (2,2%). La lista segue l'azione politica dei due massimi esponenti radicali, come alternativa ai due schieramenti del bipolarismo italiano, ottenendo nella quota proporzionale per l'elezione della Camera dei deputati circa 800 mila voti, ossia il 2,2%.
Con la nascita del partito dei Radicali Italiani la Lista diventa la lista elettorale con la quale si candidano gli esponenti radicali in tutte le elezioni, come nelle Europee 2004 con la Lista Bonino, che ottiene il 731.536 voti, il 2,25 % e due seggi.
Alle Regionali del 2005 i radicali chiedono "ospitalità" ad entrambe le coalizioni per presentare delle liste col nome di Luca Coscioni, ma il tentativo trova l'opposizione dei cattolici in entrambi gli schieramenti, che contestano la matrice anticlericale dei Radicali, e dalla sinistra a causa della visione economica liberista e del filo-atlantismo. Le liste così, senza appoggi, non vengono presentate.
Alle Politiche del 2006 la Lista non si presenta, dal momento che i radicali si alleano coi socialisti dello SDI nella Rosa nel Pugno, coalizione che però non ha successo.
Alle Politiche del 2008 viene presentato al Viminale il simbolo Lista Bonino per Pannella Presidente, ma la Lista non si presenta perché trova l'accordo con il Partito Democratico e alcuni politici radicali vengono eletti tra le file del PD.
Alle Europee del 2009 però i radicali decidono di presentarsi da soli. Emma Bonino, Marco Pannella, l'urbanista Aldo Loris Rossi, Marco Cappato e Mina Schett Welby guidarano le cinque circoscrizioni. In lista anche il segretario di Nessuno tocchi Caino Sergio D'Elia al Sud e Silvio Viale a Nord-ovest. Sempre a Nord-ovest i co-presidenti dell'associazione Luca Coscioni Gilberto Corbellini e Maria Antonietta Farina Coscioni. La Lista però ottiene solo il 2,43 %, risultato in linea con gli ultimi, ma ben lontano dalla clausola di sbarramento fissata al 4 % e così, per la prima volta, nessun radicale entra nel Parlamento Europeo.
La Lista si ripropone sembra col doppio nome Bonino-Pannella anche alle Regionali del 2010 in tutta Italia, con candidati autonomi in Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Basilicata; appoggiando i candidati PD in Piemonte, Veneto e Campania; appoggiando Vendola in Puglia; appoggiando il candidato IdV in Calabria; candidando Emma Bonino in Lazio e ottenendo su questa candidatura l'appoggio di tutto il centro-sinistra.
Valori e ideali [modifica]
Gli obiettivi e le campagne della Lista Bonino Pannella sono gli stessi del movimento Radicali Italiani e del Partito Radicale.
Per approfondire, vedi la voce Radicali_Italiani#Valori.
Marco Pannella
Emma Bonino
Radicalismo in Italia
Radicali Italiani
Partito Radicale
Collegamenti esterni [modifica]
Siti Web [modifica]
Lista Bonino Pannella - Sito ufficiale.
Emma Bonino - Sito ufficiale.
Partito Radicale Nonviolento transnazionale e transpartito - Sito ufficiale.
Radicali Italiani - Sito ufficiale.
Documenti [modifica]
Statuto del Movimento dei Club Pannella-Riformatori.
I Congresso Nazionale del Movimento dei Club Pannella - Riformatori.
II Congresso Nazionale del Movimento dei Club Pannella - Riformatori.
III Congresso Nazionale del Movimento dei Club Pannella - Riformatori (congresso di chiusura del movimento).
Elenco candidati Lista Bonino Pannella alle Europee 2009.
Loghi [modifica]
Logo Lista Marco Pannella Politiche 1992.
Logo Movimento dei Club Pannella - Riformatori (1994-1997).
Logo Lista Pannella - Riformatori Politiche 1994 (Senato) / Europee 1994.
Logo Lista Pannella per il Partito Democratico Politiche 1994 (Camera)
Logo Lista Pannella - Sgarbi Politiche 1996.
Logo Lista Pannella Antiproibizionista e Referendaria Amministrative 1997.
Logo Lista Emma Bonino Europee 1999 / Amministrative 2000.
Logo Lista Bonino - Pannella Politiche 2001 / Europee 2004-
Logo Radicali Comunali Firenze 2004.
Logo Lista Riformatori per Ferrara Antiproibizionisti Provinciali Ferrara 2004.
Logo Lista Bonino per Pannella Presidente presentato nel 2008.
Logo Lista Bonino - Radicali Amministrative 2008.
Logo Lista Bonino - Pannella Europee 2009 / Amministrative 2010.
Note [modifica]
^ LISTE PANNELLA ECCO LA SORPRESA DEI RADICALI PER IL 5 APRILE
^ PANNELLA IL DUELLANTE SCOMMETTE SULL' EN PLEIN
^ IL VALZER DI PANNELLA 'APPOGGIO RUTELLI'
^ PANNELLA HA SCIOLTO I SUOI CLUB
^ Pannella lancia la sfida ai due poli 'Siamo noi la vera alternativa'
Portale Politica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di politica
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_Bonino_Pannella"
Categoria: Liste elettorali italiane
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