Iran, impiccata olandese per droga L'Aja congela i rapporti con Teheran
Zahra Bahrami, con doppia cittadinanza, era stata arrestata nella manifestazione anti-governative del 2009. Poi l'hanno accusato di aver importato cocaina
Zahra Bahrami, con doppia cittadinanza, era stata arrestata nella manifestazione anti-governative del 2009. Poi l'hanno accusato di aver importato cocaina
TEHERAN - "Una trafficante di droga di nome Sahra Bahrami (...), condannata per aver venduto e posseduto droga è stata impiccata sabato mattina". Così il regime di Teheran ha annunciato sul sito della tv nazionale l'esecuzione, mediante impiccagione, di Zahra Bahrami, 46 anni, una donna con doppia cittadinanza iraniana e olandese. L'avevano arrestata nelle manifestazioni anti-governative del 2009 e poi condannata a morte per traffico di stupefacenti.A salvarle la vita non sono bastati l'intervento dell'Olanda né l'interessamento del Parlamento europeo. L'hanno riconosciuta colpevole di avere importato in Iran cocaina. Secondo l'agenzia Mehr, in una perquisizione nella sua casa la polizia avrebbe trovato 450 grammi di cocaina. I familiari della donna affermano invece che quelle relative alla droga erano accuse fabbricate dalle autorità iraniane dopo l'arresto della Bahrami, nel dicembre del 2009, nelle manifestazioni contro la rielezione alla presidenza di Mahmud Ahmadinejad, nel giugno precedente.La notizia della condanna a morte era stata annunciata il 2 gennaio scorso e il governo dell'Aja aveva cercato di avere informazioni da Teheran e di ottenere che suoi diplomatici potessero incontrare la detenuta. Richieste rifiutate dall'Iran, che non riconosce la doppia cittadinanza e pertanto riteneva Zahra Bahrami esclusivamente propria cittadina. Il ministro degli Esteri olandese, Uri Rosenthal, è tornato a chiedere oggi spiegazioni sul caso all'ambasciatore iraniano in Olanda, che è stato convocato presso il ministero. In serata fonti del governo olandese hanno annunciato di aver congelato i rapporti con l'Iran.Le manifestazioni contro la rielezione di Ahmadinejad furono stroncate con un bilancio di decine di morti e migliaia di arresti. Il 24 gennaio scorso due uomini, Jafar Kazemi e Mohammad Ali Hajaghai, finiti anch'essi in carcere per aver partecipato ai raduni di protesta, sono stati impiccati per cooperazione con i Mujaheddin del Popolo, la principale organizzazione di opposizione armata al regime.
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