Biografia [modifica]
Studi e carriera professionale [modifica]
Gianfranco Micciché nasce in una famiglia agiata della borghesia palermitana. Compie i suoi studi in scuole laiche a Firenze e a Palermo[1].
È stato dirigente d'azienda, per undici anni, presso l'Istituto Regionale per il Finanziamento delle Industrie (IRFIS) in Sicilia.
Nel 1984, grazie alla conoscenza di Marcello Dell'Utri[1], diventa dirigente di Publitalia '80, azienda di Silvio Berlusconi, per la quale è direttore della sede di Palermo prima e di Brescia poi.
Attività politica [modifica]
Micciché si avvicina alla politica negli anni '70, aderendo al movimento di sinistra extraparlamentare Lotta Continua[1].
La sua esperienza politica ricomincia nel 1993, quando è chiamato da Silvio Berlusconi con altri uomini di Publitalia '80 ad impegnarsi in Forza Italia, di cui assume l'incarico di coordinatore regionale in Sicilia.
Sottosegretario e Viceministro [modifica]
Viene eletto deputato alla Camera nel 1994 nel Polo delle Libertà, e poi riconfermato nel 1996. Nel primo governo Berlusconi è sottosegretario di Stato al Ministero dei Trasporti e della Navigazione.
Alle elezioni amministrative del 1997 si candida Sindaco di Palermo per il Polo per le Libertà, ma viene sconfitto dal candidato del centrosinistra Leoluca Orlando.
Rieletto alla Camera nel 2001, con la formazione del Governo Berlusconi II, viene nominato vice-ministro al ministero dell'Economia e delle Finanze con delega allo sviluppo del Mezzogiorno ed ai rapporti con l'Unione Europea e con le Regioni
Ministro per lo Sviluppo (2005-2006) [modifica]
Dopo la crisi di governo del 2005, con il nuovo Governo Berlusconi III, Miccichè è nominato Ministro dell'appena istituito Ministero per lo Sviluppo e la coesione territoriale (senza portafoglio).
Sempre dal 2001 diviene docente a contratto di “Politiche di sviluppo e pianificazione delle opere pubbliche nelle aree deboli” all’interno del Dottorato di ricerca in Trasporti dell’Università di Reggio Calabria[2].
Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana [modifica]
Alle elezioni politiche del 2006 conferma il suo seggio a Montecitorio e nella XV legislatura fa parte della VI commissione finanze. Due mesi dopo diviene deputato regionale in Sicilia cedendo il seggio appena conquistato al Parlamento a Ida D'Ippolito.
Nel luglio del 2006 è eletto Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana. Da Presidente della Fondazione Federico II Miccichè nomina direttore generale l'ex deputato Alberto Acierno che sarà arrestato dalla Guardia di Finanza nel 2009 per peculato e appropriazione indebita di fondi della stessa Fondazione. Secondo gli accertamenti dei finazieri le carte di credito della Fondazione erano utilizzate per pagare viaggi, bollette Sky ed Enel, telefonia, hi-fi e scommesse presso casinò on line.
Nei primi mesi del 2008, Miccichè ha invitato alle dimissioni il governatore siciliano e suo ex alleato storico Salvatore Cuffaro, ufficialmente non più appoggiato a causa della condanna di primo grado a cinque anni per favoreggiamento semplice. A febbraio del 2008, dopo averlo a lungo smentito[3], annuncia di volere candidarsi alla Presidenza della Regione Siciliana con una lista propria dal nome "rivoluzione siciliana", anche in contrasto con Silvio Berlusconi, non potendo appoggiare il candidato in pectore del MPA e dell'UDC Raffaele Lombardo a causa del suo stretto legame con Salvatore Cuffaro. Miccichè, dopo le critiche dei suoi alleati di Alleanza Nazionale[4] e del suo stesso Partito che lo invitano a desistere ed un incontro con Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri, rinuncia alla corsa solitaria in cambio di una posizione importante nel futuro governo Berlusconi. Il 24 febbraio annuncia quindi il proprio sostegno a Raffaele Lombardo.
Studi e carriera professionale [modifica]
Gianfranco Micciché nasce in una famiglia agiata della borghesia palermitana. Compie i suoi studi in scuole laiche a Firenze e a Palermo[1].
È stato dirigente d'azienda, per undici anni, presso l'Istituto Regionale per il Finanziamento delle Industrie (IRFIS) in Sicilia.
Nel 1984, grazie alla conoscenza di Marcello Dell'Utri[1], diventa dirigente di Publitalia '80, azienda di Silvio Berlusconi, per la quale è direttore della sede di Palermo prima e di Brescia poi.
Attività politica [modifica]
Micciché si avvicina alla politica negli anni '70, aderendo al movimento di sinistra extraparlamentare Lotta Continua[1].
La sua esperienza politica ricomincia nel 1993, quando è chiamato da Silvio Berlusconi con altri uomini di Publitalia '80 ad impegnarsi in Forza Italia, di cui assume l'incarico di coordinatore regionale in Sicilia.
Sottosegretario e Viceministro [modifica]
Viene eletto deputato alla Camera nel 1994 nel Polo delle Libertà, e poi riconfermato nel 1996. Nel primo governo Berlusconi è sottosegretario di Stato al Ministero dei Trasporti e della Navigazione.
Alle elezioni amministrative del 1997 si candida Sindaco di Palermo per il Polo per le Libertà, ma viene sconfitto dal candidato del centrosinistra Leoluca Orlando.
Rieletto alla Camera nel 2001, con la formazione del Governo Berlusconi II, viene nominato vice-ministro al ministero dell'Economia e delle Finanze con delega allo sviluppo del Mezzogiorno ed ai rapporti con l'Unione Europea e con le Regioni
Ministro per lo Sviluppo (2005-2006) [modifica]
Dopo la crisi di governo del 2005, con il nuovo Governo Berlusconi III, Miccichè è nominato Ministro dell'appena istituito Ministero per lo Sviluppo e la coesione territoriale (senza portafoglio).
Sempre dal 2001 diviene docente a contratto di “Politiche di sviluppo e pianificazione delle opere pubbliche nelle aree deboli” all’interno del Dottorato di ricerca in Trasporti dell’Università di Reggio Calabria[2].
Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana [modifica]
Alle elezioni politiche del 2006 conferma il suo seggio a Montecitorio e nella XV legislatura fa parte della VI commissione finanze. Due mesi dopo diviene deputato regionale in Sicilia cedendo il seggio appena conquistato al Parlamento a Ida D'Ippolito.
Nel luglio del 2006 è eletto Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana. Da Presidente della Fondazione Federico II Miccichè nomina direttore generale l'ex deputato Alberto Acierno che sarà arrestato dalla Guardia di Finanza nel 2009 per peculato e appropriazione indebita di fondi della stessa Fondazione. Secondo gli accertamenti dei finazieri le carte di credito della Fondazione erano utilizzate per pagare viaggi, bollette Sky ed Enel, telefonia, hi-fi e scommesse presso casinò on line.
Nei primi mesi del 2008, Miccichè ha invitato alle dimissioni il governatore siciliano e suo ex alleato storico Salvatore Cuffaro, ufficialmente non più appoggiato a causa della condanna di primo grado a cinque anni per favoreggiamento semplice. A febbraio del 2008, dopo averlo a lungo smentito[3], annuncia di volere candidarsi alla Presidenza della Regione Siciliana con una lista propria dal nome "rivoluzione siciliana", anche in contrasto con Silvio Berlusconi, non potendo appoggiare il candidato in pectore del MPA e dell'UDC Raffaele Lombardo a causa del suo stretto legame con Salvatore Cuffaro. Miccichè, dopo le critiche dei suoi alleati di Alleanza Nazionale[4] e del suo stesso Partito che lo invitano a desistere ed un incontro con Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri, rinuncia alla corsa solitaria in cambio di una posizione importante nel futuro governo Berlusconi. Il 24 febbraio annuncia quindi il proprio sostegno a Raffaele Lombardo.
Dal PDL a Forza del Sud [modifica]
Nelle elezioni politiche italiane del 2008 è ritorna alla Camera dei deputati con il Popolo della Libertà. Il 12 maggio 2008 il Consiglio dei ministri nomina Miccichè Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega al CIPE.
Nonostante sia stato tra i parlamentari che hanno sostenuto la riforma federale voluta dalla Lega Nord, durante la primavera del 2008 Miccichè annuncia più volte la volontà di partecipare alla costruzione di un nuovo Partito del Sud, in grado di bilanciare il crescente e forte squilibrio che nel governo Berlusconi IV si va affermando a favore del nord del Paese. Il progetto, che lo vede inizialmente co-protagonista assieme al Presidente della Regione Siciliana e leader dell'MPA Raffaele Lombardo, naufraga dopo le pressioni di Silvio Berlusconi.
IL 3 novembre 2009 è uno dei promotori, insieme ai "finiani", della scissione nel Popolo della Libertà in Sicilia, facendo nascere all'Assemblea Regionale Siciliana il gruppo del PdL Sicilia[5].
Nel marzo 2010 Miccichè dichiara di essere disposto a lasciare il Pdl per creare il Partito del Sud[6].
Nell'estate del 2010 il rapporto tra Gianfranco Miccichè e Raffaele Lombardo si deteriora. Quello che era il Pdl Sicilia si spacca in Futuro e Libertà per l'Italia (nuova formazione politica guidata a livello nazionale da Gianfranco Fini) e nel gruppo di ex Forza Italia guidati da Miccichè che annunciano la nascita di un nuovo partito[7]. Nel rimpasto che da vita al quarto Governo della Presidenza Lombardo, il gruppo di Miccichè viene tagliato fuori e si colloca all'opposizione[8].
Leader di partito [modifica]
Il 12 ottobre 2010 Miccichè fonda il nuovo partito denominato Forza del Sud, con un gruppo parlamentare all'ARS di 5 deputati[9], che viene presentato ufficialmente il 30 ottobre successivo[10][11].
Note [modifica]Nelle elezioni politiche italiane del 2008 è ritorna alla Camera dei deputati con il Popolo della Libertà. Il 12 maggio 2008 il Consiglio dei ministri nomina Miccichè Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega al CIPE.
Nonostante sia stato tra i parlamentari che hanno sostenuto la riforma federale voluta dalla Lega Nord, durante la primavera del 2008 Miccichè annuncia più volte la volontà di partecipare alla costruzione di un nuovo Partito del Sud, in grado di bilanciare il crescente e forte squilibrio che nel governo Berlusconi IV si va affermando a favore del nord del Paese. Il progetto, che lo vede inizialmente co-protagonista assieme al Presidente della Regione Siciliana e leader dell'MPA Raffaele Lombardo, naufraga dopo le pressioni di Silvio Berlusconi.
IL 3 novembre 2009 è uno dei promotori, insieme ai "finiani", della scissione nel Popolo della Libertà in Sicilia, facendo nascere all'Assemblea Regionale Siciliana il gruppo del PdL Sicilia[5].
Nel marzo 2010 Miccichè dichiara di essere disposto a lasciare il Pdl per creare il Partito del Sud[6].
Nell'estate del 2010 il rapporto tra Gianfranco Miccichè e Raffaele Lombardo si deteriora. Quello che era il Pdl Sicilia si spacca in Futuro e Libertà per l'Italia (nuova formazione politica guidata a livello nazionale da Gianfranco Fini) e nel gruppo di ex Forza Italia guidati da Miccichè che annunciano la nascita di un nuovo partito[7]. Nel rimpasto che da vita al quarto Governo della Presidenza Lombardo, il gruppo di Miccichè viene tagliato fuori e si colloca all'opposizione[8].
Leader di partito [modifica]
Il 12 ottobre 2010 Miccichè fonda il nuovo partito denominato Forza del Sud, con un gruppo parlamentare all'ARS di 5 deputati[9], che viene presentato ufficialmente il 30 ottobre successivo[10][11].
^ a b c Emanuele Lauria. «Gianfranco e Totò, così vicini così lontani quindici anni di accordi e sgambetti». la Repubblica, 21 02 2008. URL consultato in data 19-11-2009.
^ Ministro per lo Sviluppo e la Coesione territoriale: On. Gianfranco Miccichè
^ Candidato Io? Certamente No... in blog di Gianfranco Miccichè. URL consultato il 26-01-2008.
^ «Sicilia, Lo Porto a Miccichè: Progetto in barba a etica alleanza». Il Velino, 22 02 2008. URL consultato in data 03-11-2009.
^ «La scissione di Micciché, nasce Pdl Sicilia». Corriere della Sera, 03 11 2009. URL consultato in data 03-11-2009.
^ «Miccichè lancia il Partito del Sud "Sono disposto a dire addio al Pdl"». la Repubblica, 13 03 2010. URL consultato in data 14-03-2010.
^ «Miccichè: "Faccio un partito siciliano ma a Roma restiamo con Berlusconi"». la Repubblica, 18 09 2010. URL consultato in data 23-09-2010.
^ Massimo Lorello. «Ecco la nuova giunta regionale Nasce sull'asse tra Pd e finiani». la Repubblica, 21 09 2010. URL consultato in data 23-09-2010.
^ Antonella Romano. «Miccichè in campo». la Repubblica, 13 10 2010, p. 4 sezione:Palermo. URL consultato in data 16-10-2010.
^ Emanuele Lauria. «Miccichè battezza "Forza del Sud" "Ora il premier cambi stile di vita"». la Repubblica, 30 10 2010. URL consultato in data 31-10-2010.
^ «Micciché dà vita alla Forza del Sud A Berlusconi: «Fedeltà non è infinita»». Corriere della Sera, 30 10 2010. URL consultato in data 31-10-2010.
estratto dal sito web http://it.wikipedia.org/wiki/Gianfranco_Miccich%C3%A9
Biografia in date
Nato a Palermo il 1 aprile 1954.
Dirigente d’azienda, per undici anni, presso l’IRFIS – Istituto Regionale per il Finanziamento delle Industrie in Sicilia.
Dirigente di Publitalia ‘80 dal 1984. Direttore della sede di Palermo e in seguito Direttore della sede di Brescia. Dal 1989 alla sede di Milano.
Nel 1993 è promotore della nascita di Forza Italia in Sicilia. Nel 1994 è chiamato dal Presidente Silvio Berlusconi a ricoprire il ruolo di Coordinatore Regionale. Nel 2004 gli viene conferito l’incarico di Vice coordinatore Nazionale.
Sottosegretario di Stato al Ministero dei Trasporti e della Navigazione nel 1994 – primo governo Berlusconi.
Nel 1995 è componente della 9^ Commissione permanente – Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati.
Nel 1996 è componente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari.
Nel 1998 è componente della V Commissione permanente – Bilancio della Camera dei Deputati.
Nel 2001 è componente della XIV Commissione permanente – Politiche dell’Unione Europea.
Nel 2001 è Viceministro dell’Economia e delle Finanze con delega allo Sviluppo Economico del Mezzogiorno, alle attività delle Società a partecipazione pubblica che operano a sostegno dello sviluppo economico del Mezzogiorno ed ai rapporti con l’Unione Europea e con le Regioni, per le materie relative – secondo governo Berlusconi.
Nel 2005 è Ministro per lo Sviluppo e la Coesione territoriale – secondo governo Berlusconi.
Dal giugno del 2006 è Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Nel 2008 eletto al Parlamento Nazionale per la XVI legislatura.
Dal 12 maggio 2008 Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega al CIPE.
estratto dal sito web http://www.gianfrancomicciche.net/info/
Forza del Sud
Forza del Sud è un partito politico italiano, fondato dal politico siciliano Gianfranco Micciché, ex Forza Italia ed ex Popolo della Libertà, il 30 ottobre 2010 a Palermo, ispirato al meridionalismo.
Indice[nascondi]
1 Storia
1.1 Pdl Sicilia nell'ARS
1.2 Forza del Sud
2 Note
3 Voci correlate
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Storia [modifica]
Pdl Sicilia nell'ARS [modifica]
Nel novembre del 2009 il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianfranco Micciché dà vita, insieme ai finiani, al gruppo parlamentare Pdl Sicilia[1] all'interno dell'Assemblea Regionale Siciliana. Tra le motivazioni della rottura il continuo scontro con l'area del partito facente capo al Ministro Angelino Alfano, al Presidente del Senato Renato Schifani ed ai coordinatori Giuseppe Castiglione e Domenico Nania sulle posizioni nei confronti del Governo Regionale Siciliano guidato da Raffaele Lombardo. Dopo la scissione lo scontro all'interno della maggioranza siciliana si acuì al punto che i deputati del Pdl ufficiale votarono contro il DPEF del Governo[2], mettendo in crisi Lombardo che arrivò a dichiarare: "Con la bocciatura del Dpef, c'è stata la dissoluzione della maggioranza"[3].
Nel marzo 2010 Gianfranco Micciché dichiara di essere disposto a lasciare il Popolo della Libertà per creare il Partito del Sud[4]. Ipotesi che invece viene esclusa dai finiani, che continueranno a sostenere Lombardo, senza lasciare il PdL[5].
Forza del Sud [modifica]
La rottura tra Micciché e Lombardo si consuma con la creazione del quarto governo regionale dal 2008, detto Lombardo Quater, che incassa la fiducia di Movimento per le Autonomie, Udc, Finiani, Api e anche del Partito Democratico. Proprio l'appoggio di quest'ultimo causa il divorzio tra i due[6] e Micciché dà vita al gruppo parlamentare nell'Assemblea Regionale Siciliana Forza del Sud, a cui aderiscono cinque parlamentari siciliani: Michele Cimino, Titti Bufardeci, Cateno De Luca (designato Capogruppo), Toni Scilla e Franco Mineo[7].
Il 30 ottobre 2010 Micciché fonda ufficialmente a Palermo Forza del Sud, a cui aderiscono nove parlamentari nazionali: oltre a Micciché altri cinque deputati, Giacomo Terranova, Pippo Fallica, Francesco Stagno D'Alcontres, Antonino Minardo e Ugo Grimaldi; tre senatori Salvo Fleres, Roberto Centaro e Mario Ferrara. I nove parlamentari nazionali hanno però garantito che non lasceranno i gruppi parlamentari del Pdl alla Camera ed al Senato[8].
A fine novembre viene lanciato il segno distintivo dei membri del partito: la cravatta arancione, adottata sul modello leghista[9].
Note [modifica]
^ «La scissione di Micciché, nasce Pdl Sicilia». Corriere della Sera, 03 11 2009. URL consultato in data 19-12-2009.
^ «L'Ars affossa il Dpef, governo verso la crisi». La Repubblica, 11 11 2009. URL consultato in data 19-12-2009.
^ «Lombardo, bocciatura Dpef ha dissolto la maggioranza». ANSA, 02 12 2009. URL consultato in data 19-12-2009.
^ «Miccichè lancia il Partito del Sud "Sono disposto a dire addio al Pdl"». La Repubblica, 13 03 2010. URL consultato in data 14-03-2010.
^ Sicilia Today - Si va avanti ma senza i finiani
^ Siciliainformazioni Mossa a sorpresa: Micciché ritira due assessori
^ Giornale di Sicilia - Miccichè: oggi all'Ars è nato Forza del Sud
^ Siciliainformazioni Forza del Sud, nove parlamentari tra Camera e Senato
^ http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/politica/2010/23-novembre-2010/guerra-colori-parlamento-arriva-arancione-forza-sud--1804229006670.shtml
Voci correlate [modifica]
Gianfranco Micciché
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1 Storia
1.1 Pdl Sicilia nell'ARS
1.2 Forza del Sud
2 Note
3 Voci correlate
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Storia [modifica]
Pdl Sicilia nell'ARS [modifica]
Nel novembre del 2009 il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianfranco Micciché dà vita, insieme ai finiani, al gruppo parlamentare Pdl Sicilia[1] all'interno dell'Assemblea Regionale Siciliana. Tra le motivazioni della rottura il continuo scontro con l'area del partito facente capo al Ministro Angelino Alfano, al Presidente del Senato Renato Schifani ed ai coordinatori Giuseppe Castiglione e Domenico Nania sulle posizioni nei confronti del Governo Regionale Siciliano guidato da Raffaele Lombardo. Dopo la scissione lo scontro all'interno della maggioranza siciliana si acuì al punto che i deputati del Pdl ufficiale votarono contro il DPEF del Governo[2], mettendo in crisi Lombardo che arrivò a dichiarare: "Con la bocciatura del Dpef, c'è stata la dissoluzione della maggioranza"[3].
Nel marzo 2010 Gianfranco Micciché dichiara di essere disposto a lasciare il Popolo della Libertà per creare il Partito del Sud[4]. Ipotesi che invece viene esclusa dai finiani, che continueranno a sostenere Lombardo, senza lasciare il PdL[5].
Forza del Sud [modifica]
La rottura tra Micciché e Lombardo si consuma con la creazione del quarto governo regionale dal 2008, detto Lombardo Quater, che incassa la fiducia di Movimento per le Autonomie, Udc, Finiani, Api e anche del Partito Democratico. Proprio l'appoggio di quest'ultimo causa il divorzio tra i due[6] e Micciché dà vita al gruppo parlamentare nell'Assemblea Regionale Siciliana Forza del Sud, a cui aderiscono cinque parlamentari siciliani: Michele Cimino, Titti Bufardeci, Cateno De Luca (designato Capogruppo), Toni Scilla e Franco Mineo[7].
Il 30 ottobre 2010 Micciché fonda ufficialmente a Palermo Forza del Sud, a cui aderiscono nove parlamentari nazionali: oltre a Micciché altri cinque deputati, Giacomo Terranova, Pippo Fallica, Francesco Stagno D'Alcontres, Antonino Minardo e Ugo Grimaldi; tre senatori Salvo Fleres, Roberto Centaro e Mario Ferrara. I nove parlamentari nazionali hanno però garantito che non lasceranno i gruppi parlamentari del Pdl alla Camera ed al Senato[8].
A fine novembre viene lanciato il segno distintivo dei membri del partito: la cravatta arancione, adottata sul modello leghista[9].
Note [modifica]
^ «La scissione di Micciché, nasce Pdl Sicilia». Corriere della Sera, 03 11 2009. URL consultato in data 19-12-2009.
^ «L'Ars affossa il Dpef, governo verso la crisi». La Repubblica, 11 11 2009. URL consultato in data 19-12-2009.
^ «Lombardo, bocciatura Dpef ha dissolto la maggioranza». ANSA, 02 12 2009. URL consultato in data 19-12-2009.
^ «Miccichè lancia il Partito del Sud "Sono disposto a dire addio al Pdl"». La Repubblica, 13 03 2010. URL consultato in data 14-03-2010.
^ Sicilia Today - Si va avanti ma senza i finiani
^ Siciliainformazioni Mossa a sorpresa: Micciché ritira due assessori
^ Giornale di Sicilia - Miccichè: oggi all'Ars è nato Forza del Sud
^ Siciliainformazioni Forza del Sud, nove parlamentari tra Camera e Senato
^ http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/politica/2010/23-novembre-2010/guerra-colori-parlamento-arriva-arancione-forza-sud--1804229006670.shtml
Voci correlate [modifica]
Gianfranco Micciché
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