Pietro Berti

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domenica 30 gennaio 2011

Francesco Rutelli e Alleanza per l'Italia (ApI)


Francesco Rutelli (Roma, 14 giugno 1954) è un politico italiano.
Ha ricoperto le cariche di Ministro per i beni e le attività culturali e di Vicepresidente del Consiglio nel governo Prodi II, mentre è co-fondatore e co-presidente (assieme a François Bayrou) del Partito Democratico Europeo (PDE) presso il Parlamento europeo.
È stato segretario e parlamentare per il Partito Radicale dal 1983 al 1990. Ha quindi fondato i Verdi Arcobaleno ed è stato eletto capogruppo alla Camera dei Verdi nel 1992. È stato eletto sindaco di Roma nel 1993 e nel 1997 e ha ricoperto la carica fino al gennaio 2001. Infine è stato presidente nazionale e leader del partito politico "La Margherita" dal 2001 al 2007, ossia dall'anno della sua fondazione fino allo scioglimento nel PD, avvenuto nel 2007.
È stato ricandidato sindaco di Roma per il centrosinistra nel 2008, sconfitto al secondo turno da Gianni Alemanno. Eletto senatore alle elezioni del 2008, il 31 ottobre 2009 ha annunciato ufficialmente l'uscita dal Partito Democratico.
Indice[nascondi]
1 Biografia
1.1 L'attività politica nel Partito Radicale
1.2 La fondazione dei Verdi Arcobaleno e la nomina a Ministro
1.3 Sindaco di Roma
1.4 Leader dell'Ulivo e della Margherita
1.5 Gli incarichi nel Governo Prodi e la nascita del Partito Democratico
1.6 Il ritorno come candidato sindaco a Roma
1.7 La vicenda delle consulenze al Comune di Roma
2 Posizioni politiche
3 L'abbandono del Pd
3.1 Alleanza per l'Italia
4 Vita privata
5 Note
6 Voci correlate
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni
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Biografia [modifica]
Nato a Roma il 14 giugno 1954 da genitori d'origini toscane. Sposato con la giornalista Barbara Palombelli (con rito civile, 1982; con rito religioso, 1995), hanno quattro figli.Figlio di Marcello Rutelli (architetto) e Sandra Gentili. Bisnipote dello scultore Mario Rutelli, autore di famose opere a Roma (tra cui la Fontana della Najadi a Piazza della Repubblica e il monumento ad Anita Garibaldi al Gianicolo) e Palermo. Il nonno materno, Mario Gentili, è stato proclamato "Giusto tra le Nazioni" presso lo Yad Vashem di Gerusalemme per aver salvato nel 1943-44 un giovane ebreo durante l'occupazione tedesca di Roma.
Studia presso il Liceo Classico Massimo, gestito dai gesuiti, finendo il Liceo nello statale Socrate,[1] dove consegue la maturità classica. Si iscrive alla Facoltà di Architettura dell'Università La Sapienza, ma non porta a termine gli studi, cominciando a dedicarsi a tempo pieno all'attività politica. Ha ricevuto Lauree honoris causa dalla John Cabot University, dalla American University of Rome e dalla Temple University [2].
L'attività politica nel Partito Radicale [modifica]
Rutelli si avvicina alla politica iscrivendosi al Partito Radicale. Particolare è la decisione di aderire al partito di Marco Pannella: Rutelli, infatti, ha da giovane una formazione ed una pratica cattolica da cui si distacca all'età di vent'anni, in seguito alla morte nel 1973 dopo una lunga malattia della madre Sandra [2]. Alla fede cattolica si riavvicinerà dopo un lento percorso negli anni successivi.
Nel 1979, a 25 anni, è segretario regionale per il Lazio del partito, e un anno dopo viene eletto alla segreteria nazionale.
Nel 1983 viene eletto alla Camera dei deputati ed è capofila nelle battaglie per i diritti civili proposte dai radicali. Viene eletto Presidente del Gruppo Parlamentare radicale.
Nel 1987 viene nuovamente eletto alla Camera dei deputati con il Partito Radicale. Nel 1990 si dimette, per il principio di rotazione dell'incarico, vigente nel Partito, lasciando il seggio ad Emma Bonino. [3]
In questi anni Rutelli, con i Radicali, porta avanti battaglie pacifiste per un antimilitarismo non violento, per l'obiezione di coscienza e contro il nucleare, oltre che sostenere posizioni anticlericali tipiche del movimento politico radicale.
La fondazione dei Verdi Arcobaleno e la nomina a Ministro [modifica]
Nel 1989 il Partito Radicale si trasforma in Partito Radicale Transnazionale e cessa di partecipare a competizioni elettorali di qualunque natura. Rutelli promuove la nascita, insieme a militanti radicali, ambientalisti ed esponenti di Democrazia Proletaria, di una nuova formazione ecologista progressista: i Verdi Arcobaleno[4] In questi anni, tra i principali temi politici trattati da Rutelli e dai Verdi Arcobaleno risultano: la lotta globale contro i mutamenti climatici, le politiche per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e la tutela della fascia di ozono, la cooperazione con i paesi del Terzo Mondo per l'applicazione dei programmi di tutela ambientale.[5] I Verdi Arcobaleno confluiranno poi (con le Liste Verdi) nella Federazione dei Verdi, della quale Rutelli viene eletto dapprima coordinatore nazionale e nel 1992, dopo le elezioni politiche, capogruppo alla Camera.
L'anno seguente Carlo Azeglio Ciampi lo vuole nel suo governo come ministro dell'Ambiente e delle Aree Urbane: Rutelli accetta, ma si dimette dopo solo un giorno, assieme agli altri ministri del PDS, per protestare contro il Parlamento che ha contraddetto i suoi impegni e negato l'autorizzazione a procedere penalmente contro Bettino Craxi, già presidente del Consiglio dei ministri. Famoso l'augurio che nelle polemiche della successiva campagna elettorale farà al leader socialista, allora latitante, di "mangiare il rancio a San Vittore". Lo stesso Rutelli, nel 2000, ha ammesso che questa frase era stata "troppo forte e dura". Tale affermazione causò un contenzioso giudiziario con la figlia del leader socialista Stefania Craxi, che si concluse in tribunale con una sanzione pecuniaria a carico della Craxi.[6]
Sindaco di Roma [modifica]

Rutelli a Rocca di Papa (il quarto a partire da sinistra)
Nel dicembre del 1993 la coalizione di centrosinistra lo propone come sindaco di Roma: Francesco Rutelli batte al ballottaggio Gianfranco Fini, leader del Movimento Sociale Italiano (poi Alleanza Nazionale) diventando, così, il primo Sindaco della capitale direttamente eletto dai cittadini. È riconfermato in questa carica anche nel 1997, battendo il candidato del Polo delle Libertà Pierluigi Borghini e conseguendo il numero più alto di consensi popolari - 985.361 voti [7] - raccolto nelle diverse elezioni tenute a Roma dal 1993 ad oggi.
Durante il suo secondo mandato da sindaco gestisce la preparazione e l'organizzazione del Giubileo del 2000, anche come Commissario Straordinario del Governo Prodi [8]. Tra le opere realizzate dal Comune di Roma con i fondi speciali per il Giubileo, la risistemazione dei Musei Capitolini, la "galleria Pasa" sotto il Gianicolo con il parcheggio per i pullman annesso, il sottovia di Ponte Vittorio e la ripavimentazione di alcune importanti vie e piazze della città. Sotto i mandati di Francesco Rutelli vengono completate o realizzate a Roma rilevanti trasformazioni: viene riqualificata a cura di una società del gruppo delle FS la Stazione Termini ed è raddoppiata dalle FS il tratto dalla stazione di San Pietro a Bracciano della linea Roma-Viterbo. Sono inaugurati il nuovo centro Agroalimentare a Lunghezza e la linea tram n 8 (due progetti ereditato dalla precedente amministrazione del sindaco Franco Carraro), vengono ampliati a cura dell'ANAS il Grande Raccordo Anulare e l'autostrada Roma-Fiumicino. Nel 2000, è prolungata fino a via Mattia Battistini la linea A della metropolitana, un altro progetto ereditato dalle precedenti amministrazioni. La città si dota poi di nuovi musei, quali le Scuderie del Quirinale (di competenza del Ministero dei Beni Culturali), la Centrale Montemartini, il Macro.[9] Vengono anche iniziati i lavori per opere che saranno poi inaugurate dal successivo sindaco Walter Veltroni: l'Auditorium Parco della Musica di Renzo Piano (quest'ultimo promosso durante il mandato di Franco Carraro), il Museo dell'Ara Pacis dell'architetto Richard Meier e la Galleria Giovanni XXIII, un tunnel stradale che unisce la zona del Ministero degli Affari Esteri con le vie della Pineta Sacchetti e Trionfale.[10]
Nel 1999 è eletto deputato al Parlamento europeo nelle file del movimento politico i Democratici (riformisti filoeuropeisti), animato anche dal movimento dei sindaci Centocittà, fondato con Massimo Cacciari ed Enzo Bianco. Al Parlamento europeo è membro del Gruppo Liberaldemocratico. Tra i temi politici di cui si occupa a Bruxelles figurano: l'impegno dell'Unione Europea per l'abolizione della pena di morte [11], per la tutela della libertà e del pluralismo dell'informazione [12] e per la lotta contro la corruzione [13].
Leader dell'Ulivo e della Margherita [modifica]
Nel 2001 è proposto dalla coalizione di centro-sinistra, L'Ulivo, quale candidato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. La coalizione guidata da Francesco Rutelli - che si presenta senza Rifondazione Comunista, Lista Di Pietro, Democrazia Europea e Radicali - perde la competizione elettorale contro Silvio Berlusconi e la Casa delle Libertà, con una differenza di circa due punti percentuali nel voto maggioritario.[14]
Nel 2002 contribuisce a condurre I Democratici, il PPI e Rinnovamento Italiano a fondersi nel nuovo partito di centrosinistra [15] "Democrazia è libertà - La Margherita", di cui viene eletto presidente federale. Verrà rieletto Presidente della Margherita con voto unanime nei Congressi del 2004 e 2007.
In questa veste fu favorevole al progetto della Federazione dei Riformisti (composta dai DS, dalla Margherita, dallo SDI e dal Movimento Repubblicani Europei) ed accolse la proposta di Romano Prodi di presentare alle elezioni europee del 2004 una lista unitaria Uniti nell'Ulivo.
Nel 2004, con François Bayrou, fonda il Partito Democratico Europeo [16] di cui viene nominato Presidente Onorario Romano Prodi. Il Partito è pensato sul modello statunitense del Partito Democratico. Il PDE godrà subito di un rapporto privilegiato con il Partito del Socialismo Europeo (PSE). Tuttavia, all'interno del Parlamento Europeo il PDE forma in alleanza con diversi partiti liberali europei il gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali Europei (ADLE), collocandosi alla sinistra del PPE e alla destra del PSE.
Il Partito Democratico Europeo darà vita nel 2005, insieme al Partito Democratico statunitense e al Consiglio Asiatico dei Liberali e Democratici [17], all'Alliance of Democrats [18], un network di forze politiche di centro-sinistra e moderate, indirizzato allo sviluppo del confronto politico internazionale tra i Democratici sulle sfide globali. Negli anni il network si allargherà a formazioni politiche africane e sud americane [19]. Francesco Rutelli è co-chair della Alliance of Democrats insieme a Francois Bayrou ed Ellen Tauscher; Gianni Vernetti ne è il Coordinatore.
In Inciucio Peter Gomez e Marco Travaglio sostengono che dalla fine del 2004 Rutelli abbia smesso di battersi contro la censura televisiva perché la moglie Barbara Palombelli ottenne un contratto da, forse[20], 300.000 euro con la RAI.[21].
Negli anni 2005-2006 risultano diverse prese di posizione di Rutelli e della Margherita, partito da lui presieduto, contro la censura e la concentrazione dei media [22]
Gli incarichi nel Governo Prodi e la nascita del Partito Democratico [modifica]

Rutelli a Trieste (2007)
Nel maggio del 2005, dopo il buon risultato della Margherita alle elezioni regionali, si apre nel Partito (che continua a sostenere il progetto della Federazione dei Riformisti) un acceso dibattito sulla presentazione di una Lista Unitaria per le elezioni politiche del 2006. Nell'ottobre del 2005, dopo il successo di partecipazione delle elezioni primarie dell'Unione, l'Assemblea Federale del Partito approva all'unanimità di promuovere una lista unitaria alla Camera dei Deputati, basata innanzitutto su un'intesa tra DS e DL e guidata da Romano Prodi. L'Assemblea impegna inoltre il partito a presentare proprie liste al Senato, confermando così una presenza autonoma indispensabile nel corso della costruzione dell'ambizioso progetto unitario del Partito Democratico, il cui raggiungimento Rutelli considera un sogno politico [23].
Alle elezioni politiche del 2006, candidato capolista dell'Ulivo nella circoscrizione Lazio 1, viene eletto alla Camera. Il 17 maggio 2006 viene nominato Vicepresidente del Consiglio, carica che ricopre con Massimo D'Alema nello stesso governo, e Ministro per i Beni e le attività Culturali del Governo Prodi II. Come Ministro realizza tra l'altro la riforma del Codice del Paesaggio [24], la norma del Tax credit per il finanziamento del cinema [25] , ottiene il rientro in Italia di decine di capolavori archeologici trafugati all'estero [26].
Dal 23 maggio 2007 è uno dei 45 membri del Comitato nazionale per il Partito Democratico che riunisce i leader delle componenti del futuro PD.
A fine luglio dichiara il proprio sostegno alla candidatura di Walter Veltroni a segretario del PD e si fa promotore di un manifesto politico-programmatico con altre note personalità del mondo della cultura e della politica intitolato "Per il coraggio delle riforme"[27] (poi ribattezzato "Manifesto dei coraggiosi"). Il manifesto è stato sottoscritto da alcuni esponenti e amministratori locali di quello che diventerà il Partito Democratico e da significativi esponenti del mondo della cultura, dello sport e dell'economia. Il nucleo del manifesto consiste in un incitamento al nuovo partito affinché si faccia promotore di riforme in senso liberale: crescita economica, snellimento burocratico, sì alle infrastrutture, tutela dell'ambiente e del clima, sostegno alle famiglie, impegno per la pace e la solidarietà con l'Africa. In chiusura del manifesto si sottolinea la necessità di attuare le riforme vincendo il "conservatorismo di sinistra" e, qualora il Governo Prodi non riuscisse ad attuare le riforme auspicate, indica la strada possibile di un centrosinistra diverso ("di nuovo conio") rispetto all'Unione. Il documento sostiene esplicitamente la candidatura Veltroni.
Il ritorno come candidato sindaco a Roma [modifica]
In seguito alle annunciate dimissioni da sindaco di Walter Veltroni per correre con il Partito Democratico alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008, a Roma vengono indette elezioni anticipate per il rinnovo dell'Amministrazione Comunale. Francesco Rutelli viene da più parti sollecitato a candidarsi a Sindaco di Roma [28]. L'8 febbraio annuncia una campagna d'ascolto della città della durata di 10 giorni. Durante questa campagna, che prende il titolo di "Roma merita ascolto", conduce una serie di blitz a sorpresa nei vari quartieri della città per ascoltare dal vivo l'opinione degli abitanti. Il 18 febbraio 2008 scioglie la riserva e accetta di candidarsi a sindaco di Roma costituendo il Comitato per Rutelli Sindaco.
Il 27 febbraio annuncia il raggiunto accordo tra il Partito Democratico e la Sinistra Arcobaleno per il sostegno della sua candidatura. Nei giorni successivi la sua coalizione registra l'alleanza con i Radicali Italiani, L'Italia dei Valori e l'Unione Democratica dei Consumatori. Della coalizione fanno parte anche la Lista Civica per Rutelli, la Lista Under 30 e la lista I Moderati per Roma - Al centro con Rutelli. A sinistra esprimono dissenso per la candidatura: Sinistra Critica, che presenta un suo candidato per poi al secondo turno invitare gli elettori a votare contro il candidato della destra Gianni Alemanno[29], e movimenti quali l'Arcigay[30].
Al primo turno, 13 e 14 aprile, ottiene il miglior risultato con il 45.77% dei voti (761.126 voti assoluti), seguito da Gianni Alemanno del centrodestra con il 40.74% dei voti (677.350 voti assoluti)[31]. Al ballottaggio del 27 e 28 aprile 2008, tuttavia, è sconfitto da Alemanno, ottenendo il 46,343 % contro il 53,656 % del suo avversario.[32]
La vicenda delle consulenze al Comune di Roma [modifica]
Negli anni in cui è stato Sindaco di Roma (1993-2001), Rutelli ha affidato incarichi professionali a collaboratori esterni (personale di segreteria e addetti alle PR) al Comune. Contro ciò e contro analoghe attribuzioni di incarichi professionali da parte di altri 13 Assessori l'opposizione di destra, guidata dai consiglieri comunali Antonio Alibrandi e Teodoro Buontempo, ha presentato un esposto-denuncia nell'ottobre del 1995. La Corte dei Conti, Seconda Sezione Giurisdizionale, definitivamente pronunciandosi in Appello con la sentenza n. 137 del 22 aprile 2002 [33] ha condannato Rutelli e gli altri assessori, in funzione della maggiore o minore responsabilità, al pagamento di somme a titolo di risarcimento in favore del Comune di Roma (Rutelli verserà 40.000 euro più altri 25.000 euro assieme agli altri assessori chiamati in causa). Questa sentenza ridimensiona la somma complessivamente determinata in primo grado dalla Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per il Lazio, di un milione di Euro [34], riconoscendo parzialmente i vantaggi recati al Comune di Roma dalle prestazioni professionali in questione e gli avvenimenti che prima dell'insediamento della Giunta Rutelli avevano turbato l'apparato comunale, con vicende giudiziarie e di amministrazione straordinaria [33]. Infine nel 2006 il ricorso di Rutelli e degli altri coimputati condannati in primo grado contro la sentenza di Appello della Corte dei Conti del 2002 viene respinto dalla Corte di Cassazione[35] chiudendo definitivamente la vicenda. Secondo la Corte dei Conti, Rutelli e gli altri assessori, dal 1994 al 1996, "hanno conferito e/o rinnovato incarichi e consulenze professionali esterne in violazione di norme contenute nella legge n. 142 del 1990 e nel d. lgs. n. 29 del 1993, recepiti nello Statuto Comunale e nel Regolamento per l'Organizzazione degli Uffici e dei Servizi dell'Amministrazione Comunale". In altri termini Rutelli e gli altri coimputati sono stati condannati in quanto, appurarono i giudici, all'interno dell'amministrazione esistevano le professionalità assunte con incarichi esterni e (fino all'approvazione nel 1997 di una legge di regolamentazione della stipula di contratti al di fuori della dotazione organica di personale delle pubbliche amministrazioni [36]) "si sarebbe potuto ricorrere alla collaborazione di estranei all'amministrazione solo nel caso di inadeguatezza del personale in servizio"[35].
Posizioni politiche [modifica]
A settembre 2006, nell'ambito del dibattito sull'eutanasia riproposto dal Presidente Napolitano, ha dichiarato la sua contrarietà alla "dolce morte" «finché c'è speranza per il malato», ribadendo anche la necessità di evitare l'accanimento terapeutico.[37]
Nell'autunno 2008, ha rilanciato il Centro per un Futuro Sostenibile [38], da lui promosso nel 1989, nell'ambito dell'impegno per prevenire e mitigare i cambiamenti climatici.
L'abbandono del Pd [modifica]
Da sempre critico nei confronti di un Pd a suo dire sbilanciato a sinistra, Francesco Rutelli aveva annunciato che se dal congresso fosse uscito vincitore Bersani, allora avrebbe dovuto immaginare "una nuova strada per sé e per i moderati del Pd". Il 27 ottobre 2009 abbandona ufficialmente il Partito Democratico, avviando il progetto di un nuovo partito moderato e riformista che entri nella Costituente di Centro di Pierferdinando Casini[39][40].
Alleanza per l'Italia [modifica]
L'11 novembre 2009 Rutelli fonda con Bruno Tabacci, Lorenzo Dellai, Linda Lanzillotta, Gianni Vernetti, Claudio Gustavino e altri il movimento Alleanza per l'Italia[41]. Il Movimento si presenta col proprio simbolo in diverse regioni italiane in occasione delle elezioni regionali 2010.
Vita privata [modifica]
Si è sposato con la giornalista Barbara Palombelli nel 1982 con rito civile. Dalla loro unione è nato Giorgio. Hanno inoltre tre figli adottivi: Francisco, Serena e Monica. Nel 1995 fu celebrato il matrimonio religioso dal cardinale Achille Silvestrini.[42] La moglie attualmente lavora per conto del Gruppo Mediaset e in radio per Radio Due (dal 2001 conduce la famosa striscia "28 Minuti"). Ama ascoltare la radio. Tra i suoi musicisti preferiti: i Beatles, Ennio Morricone, Trovajoli. Tra gli artisti contemporanei ammira Anselm Kiefer, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Jodice. È tifoso della S.S. Lazio[43].
Note [modifica]
^ Francesco Rutelli - La vita & le opere. Oikos. URL consultato il 2007-03-15.
^ a b http://www.francescorutelli.it/ . URL consultato il 2009-13-03.
^ http://legislature.camera.it/_dati/leg10/lavori/stenografici/sed0494/sed0494.pdf . URL consultato il 2009-13-01.
^ Roma ricomincia Rutelli . URL consultato il 2009-13-01.
^ http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/10/21/uscita-dal-nucleare-stato-un.html . URL consultato il 2009-13-01.
^ http://archiviostorico.corriere.it/2002/giugno/16/Parolacce_Sono_nel_linguaggio_giovanile_co_0_0206169319.shtml . URL consultato il 2009-13-01.
^ http://www.elezioni.comune.roma.it/roma97/sind199.htm
^ http://archiviostorico.corriere.it/1997/dicembre/05/Giubileo_Rutelli_supercommissario_co_0_9712059075.shtml
^ "Guida alla nuova Roma" , ed. Newton & Compton, 2000
^ "Roma, dieci anni di una Capitale", ed. Donzelli, 2003
^ http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//NONSGML+MOTION+P5-RC-2001-0484+0+DOC+WORD+V0//IT&language=IT . URL consultato il 2009-30-01.
^ http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+E-2003-1444+0+DOC+XML+V0//IT&language=IT . URL consultato il 2009-30-01.
^ http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//NONSGML+REPORT+A5-2003-0367+0+DOC+WORD+V0//IT&language=IT . URL consultato il 2009-30-01.
^ http://elezionistorico.interno.it/liste.php?tp=C&dt=13/05/2001&cta=I&tpEnte=A&tpSeg=L&numEnte=0&sut1=&sut2=&sut3=&descEnte=&descArea=ITALIA&codTipoSegLeader=
^ http://www.margheritaonline.it/margherita/scheda.php?sezione=1&id_margherita=227
^ http://www.pde-edp.net/
^ http://cald.org/site/
^ http://en.wikipedia.org/wiki/Alliance_of_democrats
^ http://sherpatv.net/media/khumbu/57703agendanewdemcrats.pdf
^ A pag 368 in Inciucio Travaglio pone un punto interrogativo accanto a tale somma per indicare il fatto che non è certo sia quello l'importo esatto
^ "Recensione di Inciucio, di Peter Gomez e Marco Travaglio" su Indipendenza n. 19-20 (febbraio/maggio 2006), riportata sul sito non ufficiale dedicato a Marco Travaglio.
^ http://archiviostorico.corriere.it/2006/gennaio/26/Rai_Cdl_approva_norma_blocca_co_9_060126037.shtml - http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/01_Gennaio/26/santoro.shtml - http://archiviostorico.corriere.it/2005/gennaio/25/Bufera_sul_meteo_Fazio_non_co_9_050125052.shtml - http://www.margheritaonline.it/dipartimenti/scheda.php?id_dipartimenti=7130&sezione=2 - http://www.margheritaonline.it/foto/images/enzobiagi.jpg -http://www.margheritaonline.it/notizie/scheda.php?id_notizie=21681&sezione=1
^ http://www.margheritaonline.it/dipartimenti/scheda.php?sezione=14&id_dipartimenti=10082
^ http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2008/03/codice-paesaggio-beni-culturali.shtml?uuid=556ff050-f5bc-11dc-aa17-00000e25108c&DocRulesView=Libero#
^ http://www.close-up.it/spip.php?article4063
^ http://www.beniculturali.it/ministero/RutelliEvidenza2.asp?nd=mi,mn
^ http://www.margheritaonline.it/dipartimenti/attachments/manifesto__per_il_coraggio_delle__riforme_92007.pdf
^ Giovanna Vitale. 10 giorni per ascoltare Roma. La Repubblica. URL consultato il 03/12/2008.
^ A Roma votiamo antifascista per fare opposizione. URL consultato il 02/12/2008.
^ http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/03/02/arcigay-votiamo-solo-chi-ci-sostiene.html
^ Elezioni Comunali del 13 - 14 aprile 2008 - I Turno. Ministero dell'Interno. URL consultato il 05/12/2008.
^ Elezioni Comunali del 27 - 28 aprile 2008 - II Turno. Ministero dell'Interno. URL consultato il 28/4/2008.
^ a b http://bddweb.corteconti.it/bdddaccessibile/ricerca.aspx
^ http://files.meetup.com/300838/condanna.pdf
^ a b Sentenza della Cassazione sulle consulenze al Comune di Roma. AmbienteDiritto.it. URL consultato il 2008-03-15.
^ http://www.parlamento.it/leggi/97127l.htm
^ Bertinotti: «Giusto l'invito di Napolitano». Corriere della Sera, 25 settembre 2006. URL consultato il 9-12-2007.
^ http://www.ilvelino.it/edizione.php?IdVelino=11448
^ «"E' necessario un tragitto differente''. Rutelli dice addio al Pd targato Bersani». Adnkronos, 27 10 2009. URL consultato in data 11-11-2009.
^ Federica Fantozzi. «Rutelli verso l'addio. Sarà "ponte" tra Pd e Udc. Primo obiettivo, il gruppo parlamentare». l'Unità, 27 10 2009. URL consultato in data 11-11-2009.
^ «Rutelli fonda «Alleanza per l'Italia» «Il simbolo sarà scelto online»». Corriere della Sera, 11 11 2009. URL consultato in data 11-11-2009.
^ Marco Castoro. Rossella sorprende tutti: Palombelli al Tg5. il Tempo, 29 settembre 2006. URL consultato il 2007-03-15.
^ Luigi Coldagelli. «il sindaco Rutelli tifa contro Zoff». Corriere della Sera, 08 12 1993, p. 4. URL consultato in data 02-12-2009.
Voci correlate [modifica]
Partito Radicale
Governo Prodi II
La Margherita
L'Ulivo
L'Unione
Partito Democratico (Italia)
Sindaci di Roma
Alleanza per l'Italia
Altri progetti [modifica]
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Wikinotizie contiene notizie di attualità su Francesco Rutelli
Collegamenti esterni [modifica]
Sito Francesco Rutelli
Scheda Senato
Scheda su Openpolis
Registrazioni audiovideo di Francesco Rutelli su Radio Radicale
Predecessore:
Sindaco di Roma (categoria)
Franco Carraro
1993 - 2001
Walter Veltroni
MPE italiano
1999 - 2001
ELDR
I Democratici
I Democratici
Presidente della Margherita
2002 - 2007
Ministro per i Beni e le Attività Culturali
Rocco Buttiglione
17 maggio 2006 - 8 maggio 2008
Sandro Bondi
Rocco Buttiglione
Sandro Bondi
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Rutelli"


ALLEANZA PER L'ITALIA


Alleanza per l'Italia (ApI) è un partito politico italiano di orientamento centrista e liberale fondato l'11 novembre 2009 da:
Francesco Rutelli, co-fondatore del Partito Democratico (e in precedenza de La Margherita)
Bruno Tabacci, co-fondatore dell'Unione di Centro (e in precedenza della Rosa Bianca)
Lorenzo Dellai, fondatore dell'Unione per il Trentino (e in precedenza della Civica Margherita)[1].
Al partito hanno aderito principalmente ex-margheritini e rutelliani del PD e moderati dell'Italia dei Valori. Ha tenuto la prima assemblea nazionale l'11 e il 12 dicembre a Parma[2]. Il 22 dicembre 2009 viene presentato il simbolo del partito: un tondo con due api tricolori che volano intorno a un fiore d'arancio, su sfondo azzurro chiaro[3]. In occasione della terza assemblea nazionale, il 23 aprile 2010, il simbolo viene ritoccato, con l'aggiunta di una fascia tricolore in basso e colori più forti e decisi[4][5]. Il simbolo viene poi nuovamente modificato, con la scomparsa delle api e l'ingrandimento del nome, il tutto su uno sfondo blu.
Il 15 dicembre 2010 l'Alleanza per l'Italia aderisce al Polo della Nazione, coalizione nata dall'incontro con Futuro e Libertà per l'Italia e l'Unione di Centro[6].
Indice[nascondi]
1 Storia
1.1 Elezioni regionali del 2010
1.2 Assemblea de La Margherita
1.3 Festa nazionale "Alleanza per il Futuro"
1.4 Il Fronte Moderato e il Polo della Nazione
2 Ideologia
2.1 Punti di riferimento
3 Promotori
4 Precedenti usi del nome
5 Assemblea nazionale
6 Presidenti dei gruppi parlamentari
7 Risultati elettorali
8 Note
9 Voci correlate
10 Collegamenti esterni
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Storia [modifica]
Dall'estate 2008, Francesco Rutelli cominciò a criticare il PD, considerato troppo a sinistra[7][8][9]. Nel gennaio 2009 il presidente della provincia di Trento, Lorenzo Dellai chiarì che la propria formazione politica, l'Unione per il Trentino, non era una lista civica legata al PD, ma qualcosa del tutto separata perché suo intento era di creare una forza politica che desse voce alla cultura popolare ed a quella autonomista[10]. Il 12 settembre 2009, Francesco Rutelli fu ospite degli Stati Generali del Centro organizzati dall'UDC, dove ribadì il suo desiderio di un'alleanza con il partito di Casini[11]. Il 30 settembre, Rutelli pubblicò il suo libro La svolta. Lettera a un partito mai nato[12] in cui espose le sue critiche al PD. Era critico soprattutto su tre punti chiave, già posti all'atto dello scioglimento de La Margherita:
l'adesione del partito all'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento europeo[13][14];
il collateralismo con la CGIL, che aveva contrassegnato i DS[15];
l'assenza di pluralismo politico nel PD, secondo Rutelli "non c'è un partito nuovo, ma il ceppo del PDS con molti indipendenti di centrosinistra"[15], accentuato dal passaggio di segreteria da Dario Franceschini a Pier Luigi Bersani.
Il 28 ottobre 2009 Lorenzo Dellai, Rutelli e Tabacci lanciarono, con altri, l'associazione Cambiamento e Buongoverno e il Manifesto per il Cambiamento e il Buongoverno. Molti videro questa associazione come l'intento di Tabacci e Rutelli di dar vita ad un nuovo partito sul modello del Kadima israeliano.[16] Tre giorni dopo, il 31 ottobre, Rutelli lasciò ufficialmente il PD[17]. Nel mentre, anche Massimo Calearo, deputato del PD, criticò lo spostamento a sinistra del PD e questo attirò i consensi di Lorenzo Dellai, che il 6 novembre lo invitò a collaborare per la nascita di un "nuovo centro"[18].
L'8 novembre 2009 Tabacci lasciò l'UdC accusandolo di essere troppo accondiscendente nei confronti del centro-destra[19]. Il 9 novembre Calearo annunciò di iscriversi al gruppo misto per dar vita ad un "partito moderato"[20] e dicendosi da sempre interessato all'idea della Rosa Bianca di Bruno Tabacci [21]. Non sono mancati distinguo, come quello di Calearo, che, l'11 novembre, in vista del lancio dell'ApI, tenne a precisare che il nuovo movimento politico non era: il "partito di Rutelli", "ma ha tra gli ispiratori il presidente del Trentino Lorenzo Dellai, Bruno Tabacci, Francesco Rutelli e me stesso"[22].
Proprio sulla scorta del Manifesto per il cambiamento e il buongoverno, nasce Alleanza per l'Italia, che ha avuto l'assemblea fondativa a Parma l'11 e il 12 dicembre 2009,[23], e che si propone come un nuovo movimento politico di centro, liberale, popolare e riformista, indipendente da PD e PdL, e pronto ad un'alleanza con l'UDC.
Elezioni regionali del 2010 [modifica]
In vista della tornata elettorale regionale del 2010, il direttivo di Alleanza per l'Italia decide di presentare delle liste alleate all'Unione di Centro (all'interno di questa o con proprie liste). Si presenta all'interno dell'Unione di Centro là dove gli uomini di Casini scelgono il Centro-sinistra (Liguria e Piemonte), o la corsa in solitaria (Veneto e regioni rosse). Presenta infine liste proprie nelle Marche, Campania, Basilicata e Calabria (in quest'ultima come Alleanza per la Calabria). In queste quattro regioni totalizza 135.190 voti (0,60%) con una media del 2,88% ed eleggendo un consigliere ciascuno nelle Marche e in Basilicata.
Intanto il 23 marzo confluisce in ApI Rifondazione Democrazia Cristiana di Publio Fiori[24]. Il 20 aprile è la volta dei Comitati Liberali di Valerio Zanone,[25][26] mentre il 22 aprile scelgono di aderire ad ApI oltre 50 ex Verdi, che si presentano come Ambientalisti del Buongoverno: tra di loro anche l'ex deputato verde Camillo Piazza.[27][28]
Inoltre in Sicilia aderiscono all'API due deputati all'Assemblea regionale siciliana (Mario Bonomo, proveniente dal Pd, e Pio Lo Giudice, proveniente dall'Udc) e un assessore della giunta di Raffaele Lombardo.
Assemblea de La Margherita [modifica]
Il 21 giugno 2010 si è tenuta una riunione dell'assemblea federale de La Margherita, convocata dal senatore Enzo Bianco. All'assemblea ha partecipato anche Francesco Rutelli e ciò ha riacceso i dubbi intorno a una possibile scissione dell'area popolare e liberaldemocratica del PD verso l'Alleanza per l'Italia e una rinascita de La Margherita.[29][30][31]
Festa nazionale "Alleanza per il Futuro" [modifica]
Alleanza per l'Italia ha tenuto la sua prima festa nazionale, battezzata "Alleanza per il Futuro", a Labro, borgo in provincia di Rieti, dal 2 al 5 settembre. Francesco Rutelli, leader di Api, presentando l'iniziativa ha detto che "il programma politico della festa va oltre le maggiori iniziative dei maggiori partiti ed è un passo nella costruzione di quel 'terzo polo' che dovrà rompere lo schema bipolare che ha fallito".[32] Alla festa hanno preso parte anche il leader dell'Unione di Centro, Pierferdinando Casini che si è confrontato con Lorenzo Dellai sul futuro del Centro italiano, il presidente della Camera Gianfranco Fini, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani e i ministri Maurizio Sacconi e Mariastella Gelmini.[33]
Il presidente di Alleanza per l'Italia, Francesco Rutelli, ha auspicato la nascita in tempi rapidi di un Terzo Polo da costruire insieme all'Unione di Centro, ai delusi de Il Popolo delle Libertà e del Partito Democratico e al nuovo gruppo di Futuro e Libertà e attaccato il bipolarismo “che non ha funzionato in Italia”, sostenendo che, se si andasse ora al voto, “il primo partito sarebbe quello degli astenuti”.[34][35][36]
Il Fronte Moderato e il Polo della Nazione [modifica]
In occasione della mozione di sfiducia al sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, il neonato gruppo dei finiani Futuro e Libertà. Per l'Italia, l'Unione di Centro, l'Alleanza per l'Italia e il Movimento per le Autonomie scelgono di astenersi.[37] Pier Ferdinando Casini ha definito questa alleanza "un'area di responsabilità nazionale"[38]; Francesco Rutelli ha parlato della necessità di "unire le forze che vogliono fare le riforme ed esercitare una grande responsabilità"[39]; dello stesso avviso anche il capogruppo di FLI, Italo Bocchino, che in un editoriale su Il Secolo d'Italia ha scritto che si tratta di una "responsabilità - aggiunge - spesso messa sotto i piedi da un violento spirito di parte, da una faziosità senza limiti e da una partigianeria che non possiamo condividere".[40] Gli astenuti totali sono stati 75[41]. Sono stati molti, tra giornali e intellettuali, a definire questa alleanza tra moderati, un possibile embrione di Terzo Polo.[42][43][44]
Bruno Cesario e Massimo Calearo lasciano il partito Allenaza per l'Italia a settembre 2010.
Il 30 ottobre aderisce ad Api anche l'europarlamentare Vincenzo Iovine (ex Idv) che costituisce il sottogruppo di Alleanza per l'Italia al Parlamento Europeo.[45][46]
Il 9 dicembre, Rutelli presenta un nuovo restyling del simbolo del partito[47] e annuncia l'adesione di Enrico Boselli, ex leader dello Sdi, che diventerà vicepresidente del partito.[48]
Il 15 dicembre, ApI ufficializza l'adesione al Polo della Nazione.
Il 24 dicembre, al partito aderisce anche il senatore democratico Riccardo Milana[49].
Ideologia [modifica]
Alleanza per l'Italia è un partito federale (basti pensare alle espressioni locali come l'Unione per il Trentino di Dellai) che si colloca al centro (con tendenze riformiste) dello schieramento e si propone di unire i moderati, i liberali, i riformisti e i popolari[50]. È caratterizzato anche da un sentimento ecologista[51], sostiene la necessità di costruire una laicità positiva[52] e vuole costruire un polo centrista insieme all'Unione di Centro, a Futuro e Libertà per l'Italia e ai delusi del sistema bipolare[53][54]. Obiettivo del movimento è di contrastare il populismo di Silvio Berlusconi e la deriva, secondo Rutelli, a sinistra del Partito Democratico. Tale decisione della fondazione del movimento è stata criticata dagli ex alleati di Francesco Rutelli già nei giorni precedenti dell'annuncio[55][56].
Punti di riferimento [modifica]
Alleanza per l'Italia guarda con favore all'esperienza di diversi partiti europei, come l'israeliano Kadima, il francese Movimento Democratico e l'inglese Partito Liberal-Democratico, e anche extra-continentali, come il Partito Democratico statunitense e il Partito Democratico giapponese,[57], considerati come ottime prove di convivenza tra moderati e riformisti.
Promotori [modifica]
Al progetto aderiscono, lasciando la Rosa per l'Italia, Elvio Ubaldi e Bruno Tabacci (quest'ultimo divenuto subito portavoce dell'ApI); Francesco Rutelli, Linda Lanzillotta, Franco Bruno, Claudio Gustavino (poi approdato direttamente all'Unione di Centro[58]), Gianni Vernetti, Marco Calgaro, Massimo Calearo(che nel Settembre 2010 abbandona API per rientrare nel Gruppo Misto) [59], e Donato Mosella, il 24 novembre anche Bruno Cesario, che lasciano invece il PD; Pino Pisicchio, e il 24 novembre anche Giacinto Russo[60], che lasciano l'IdV; Lorenzo Dellai dell'Unione per il Trentino; l'imprenditore Andrea Mondello; il giurista Alberto Gambino[61]; lo studioso Giuliano Da Empoli; il giornalista Pino Bicchielli; la psicologa Vilma Mazzocco, l'ecologista ex IdV Giuseppe Vatinno. L'elenco dei promotori si trova sul sito nazionale [62]
Precedenti usi del nome [modifica]
Nel 2007, alla fine della replica all'assemblea nazionale di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini aveva annunciato che «se si deve uscire dal bipolarismo, se si entra in una nuova fase politica, il partito che per 13 anni è stato strutturato in un certo modo dovrà strutturarsi in modo diverso», un superamento di AN, che nella sua fase finale avrebbe dovuto comportare anche il cambio del nome in Alleanza per l'Italia[63].
Assemblea nazionale [modifica]
Prima assemblea nazionale, 11-12 dicembre 2009 a Parma, il cui slogan era "Non sbirciare, entra"
Seconda assemblea nazionale, 29-30 gennaio 2010 a Napoli
Terza assemblea nazionale, 23-24 aprile 2010 a Roma
Presidenti dei gruppi parlamentari [modifica]
Camera dei Deputati
Gruppo Misto - Alleanza per l'Italia
19 gennaio 2010 - (in carica): Bruno Tabacci


Note [modifica]
^ Annuncio dell'iniziativa
^ http://www.alleanzaperlitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=133:assemblea-nazionale&catid=8:head-news
^ Rassegna stampa del 23 dicembre - alleanzaperlitalia.it
^ http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2010/04_aprile/22/api_rutelli_ritocca_il_simbolo_immagine_piu_decisa,23977114.html
^ http://www.alleanzaperlitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=411&Itemid=90
^ http://libero-news.it/news/551880/Casini__Fini_e_Rutelli_varano_il_Polo_della_nazione__il_partito_dei_perdenti.html
^ Rutelli: la rottura non ci sarà ma serve una svolta
^ CARO VELTRONI, NON VOGLIO MORIRE SOCIALISTA
^ Rutelli e gli ex Dl: avanti così e ci sarà la scissione
^ Dellai "scarica" il PD
^ Nasce dal Centro l'Italia di domani - Stati Generali del Centro (seconda giornata)
^ Francesco straniero nel Pd in un libro il suo j'accuse Svolta a sinistra, non ci sto
^ «No al Pd con i socialisti a Strasburgo Lanciamo noi il Gruppo Europeista»
^ DICO NO ALL'ASDE E MI BATTO NEL PD
^ a b Sito ufficiale di Francesco Rutelli
^ Cambiamento e Buongoverno come Kadima
^ Rutelli: sì, lascio il Pd Questo non è il mio partito
^ Dellai propone a Calearo di formare un nuovo centro
^ Tabacci lascia l'UDC
^ Calearo lascia il PD per fondare un partito moderato
^ Calearo segue Tabacci
^ Calearo "ApI non è il partito di Rutelli"
^ «Rutelli fonda «Alleanza per l'Italia» «Il simbolo sarà scelto online»». Corriere della Sera, 11 11 2009. URL consultato in data 11-11-2009.
^ ANSA - ADNK 23 mar: Rutelli si allea con Publio Fiori, nasce nuovo Polo
^ http://www.alleanzaperlitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=673:terza-forza-alternativa&catid=6:notizie&Itemid=23
^ http://www.alleanzaperlitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=688:comitato-liberale&catid=21:documenti-roma&Itemid=104
^ http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2010/04_aprile/23/api_ex_verdi_con_rutelli_sono_ambientalisti_del_buongoverno,23989797.html
^ http://www.alleanzaperlitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=689:ambientalisti-buongoverno&catid=21:documenti-roma&Itemid=104
^ http://damilano.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/06/22/aiuto-ritorna-la-margherita/
^ http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2010/06_giugno/22/pd_fioroni_con_rutelli_abbiamo_parlato_del_pd_che_volevamo,24885165.html
^ http://www.europaquotidiano.it/dettaglio/119399/giusto_aver_fondato_il_pd_le_angosce_della_margherita
^ http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2010/07_luglio/19/api_festa_per_il_terzo_polo_dal_2_al_5_settembre_a_labro_ri,25266691.html
^ http://www.alleanzaperlitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=826:alleanza-programma-labro&catid=3:politici
^ http://www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo490113.shtml
^ http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=481874
^ http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-09-05/rutelli-festa-labro-144829.shtml?uuid=AY7DT4MC
^ http://www.ultimenotizie.tv/notizie-politiche/patto-fini-casini-rutelli-nasce-il-fronte-dei-moderati.html
^ http://www.udc-italia.it/News/SchedaReader.aspx?TypeId=3&ID=91642
^ http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=143637
^ http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2010/08_agosto/04/governo_bocchino_nessun_terzo_polo_ma_area_della_responsabilita,25484492.html
^ http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-08-04/berlusconi-astensione-caliendo-senso-131329.shtml
^ http://www.bresciaoggi.it/stories/Italia%20&%20Mondo/172680___partita_sul_terzo_polo_il_pd_governo_alla_fine/
^ http://www.trentinoweb.it/blog/2010/08/il-grande-centro-cuando-caliendo-el-sol-sorge-il-terzo-polo/
^ http://www.asca.it/news-TERZO_POLO__CASINI__NON_E__MANOVRA_PALAZZO__SI_ALLARGHERA__NEL_PAESE-940442-ORA-.html
^ http://www.alleanzaperlitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1012:rutelli-adesioni-crescita&catid=6:notizie&Itemid=23
^ http://www.julienews.it/notizia/provincia/napoli-alleanza-per-litalia-alleati-per-un-nuovo-riformismo/58322_provincia_3_1.html
^ http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=547537
^ http://www.agi.it/politica/notizie/201012091117-pol-rt10053-api_il_socialista_boselli_con_rutelli_per_terzo_polo
^ http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/pd-riccardo-milana-api-rutelli-prestipino-692416/
^ Manifesto per il cambiamento e il buongoverno. Alleanza per l'Italia. URL consultato il 24-12-2009.
^ http://www.alleanzaperlitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=683:gli-ambientalisti-del-buongoverno&catid=6:notizie&Itemid=23
^ http://www.alleanzaperlitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=402:laicita-dialogo-avanzato&catid=19:documenti
^ http://www.alleanzaperlitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=400:documento-assemblea-napoli&catid=19:documenti-napoli&Itemid=87
^ http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2010/06_giugno/18/api_rutelli_serve_nuovo_partito_anche_con_fini_molti_via_da_pd,24829569.html
^ Follini critica Rutelli
^ Il Pd fa quadrato, cattolici contro Rutelli. Letta: sono allibito, parla come Gasparri
^ http://www.alleanzaperlitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=762:italia-giappone-le-felicitazioni-di-rutelli-a-naoto-kan&catid=6:notizie&Itemid=23
^ http://genova.repubblica.it/dettaglio-news/18:29/3802917
^ Calearo su Wikipedia
^ SENATO: RUSSO LASCIA IDV IN FAVORE DI ALLEANZA PER L'ITALIA
^ La notizia sul Corriere della Sera
^ Elenco promotori sul sito nazionale di API
^ La mossa segreta di Gianfranco via An, ecco "Alleanza per l'Italia"
^ si è presentata autonomamente nelle regioni di Marche, Campania, Basilicata e Calabria
^ il dato è calcolato sul quadro nazionale, nelle regioni in questione la media è del 2,88%
Voci correlate [modifica]
Provenienza dei politici appartenenti ad Alleanza per l'Italia
Democratici Rinnovatori e Coraggiosi
Unione per il Trentino
Collegamenti esterni [modifica]
Sito ufficiale
Sito LABoratorio ufficiale


estratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Alleanza_per_l%27Italia


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