Il Partito Democratico (PD) è un partito politico italiano di centrosinistra fondato il 14 ottobre 2007.
Secondo il Manifesto dei Valori approvato dal partito il 16 febbraio 2008, «il Partito Democratico intende contribuire a costruire e consolidare, in Europa e nel mondo, un ampio campo riformista, europeista e di centrosinistra, operando in un rapporto organico con le principali forze socialiste, democratiche e progressiste e promuovendone l’azione comune»[9].
Il PD è un partito che nasce principalmente dall'incontro di due partiti, i Democratici di Sinistra e Democrazia è Libertà - La Margherita.
A livello europeo il PD ha intrapreso un rapporto di stretta collaborazione con il Partito del Socialismo Europeo, con il quale ha formato il gruppo parlamentare dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici.
L'attuale segretario, vincitore delle primarie del 25 ottobre 2009, è Pierluigi Bersani che ha sconfitto e sostituito Dario Franceschini.Il presidente del partito è Rosy Bindi eletta il 7 novembre 2009 dall'Assemblea Nazionale del PD[10] occupando così il posto di Romano Prodi resosi vacante dal 16 aprile 2008[11].Lo stesso giorno sono stati eletti vicepresidenti del partito Ivan Scalfarotto e Marina Sereni e vicesegretario Enrico Letta.
Il PD è nato il 14 ottobre 2007, attraverso le elezioni primarie per la scelta del segretario nazionale e dell'Assemblea Costituente. Si presenta agli elettori come l'erede de L'Ulivo, una coalizione di partiti fondata nel 1995 e nasce innanzitutto dalla volontà dei due principali partiti di centrosinistra attivi all'inizio del XXI secolo, i Democratici di Sinistra (DS) di tendenza socialdemocratica e Democrazia è Libertà - La Margherita (DL) di tendenza centrista/cristiano-sociale, di impegnarsi per l'unificazione del centrosinistra italiano. Al processo costituente hanno partecipato anche altre formazioni politiche: Movimento Repubblicani Europei (liberale sociale), Italia di Mezzo (centrista), Alleanza Riformista (socialdemocratico), Repubblicani Democratici (liberale sociale) e gruppi regionali come il calabrese Partito Democratico Meridionale (centrista) e Progetto Sardegna (centrista). Diverso è il caso dei Radicali Italiani, che hanno presentato i propri candidati nelle liste del PD, collocandosi all'interno del gruppo parlamentare dopo le elezioni, ma non confluiti nel partito.
Seppur inizialmente interessati ad aderire al percorso costituente, non hanno partecipato alla costruzione del PD: i Socialisti Democratici Italiani (SDI), l'Italia dei Valori (che dichiarò la propria adesione durante la campagna elettorale del 2008[12], ma frenò poi dopo le elezioni[13]), due minoranze socialiste dei DS di cui una confluita nel nuovo Partito Socialista e una fondatrice del movimento Sinistra Democratica, parte dei diniani e degli ulivisti della Margherita (che hanno dato vita rispettivamente ai Liberal Democratici e ad Unione Democratica), il movimento Italia Popolare (già federato alla Margherita), il Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI).
Il PD è il secondo maggior partito italiano per numero di voti e prima forza politica del centrosinistra. Il 29 luglio 2009, al termine della fase di tesseramento in vista del congresso, il partito annuncia 820.607 iscritti[14] risultando essere il maggiore partito europeo per numero di iscritti seguito dalla CDU tedesca[15] e dal PP spagnolo[16].
Indice[nascondi]
1 Storia
1.1 Le origini
1.2 Le prime proposte di un nuovo partito
1.3 L'evoluzione del progetto e i congressi di DS e Margherita
1.4 Le elezioni primarie del 2007 e la vittoria di Veltroni
1.4.1 I membri del Comitato promotore
1.5 L'Assemblea costituente
1.6 La sede ed il simbolo
1.7 L'attività politica con Veltroni segretario
1.7.1 Il Partito Democratico all'interno del governo Prodi II
1.7.2 La caduta del Governo Prodi e la campagna elettorale 2008
1.7.3 Risultato delle elezioni e l'opposizione
1.7.4 La crisi
1.8 Verso il I Congresso: Franceschini segretario
1.8.1 Le elezioni europee del 2009
1.9 Le primarie 2009 e l'elezione a segretario di Bersani
1.9.1 La corsa per la segreteria
1.9.2 L'uscita dal partito di Rutelli
1.10 Prospettiva di alleanza con l'Unione di Centro
2 Ideologia e correnti
2.1 Area socialdemocratica
2.2 Area cristiano-sociale
2.3 Area liberale
2.4 Area ecologista
3 La collocazione europea
4 Profilo organizzativo
5 Segretari del PD
6 Altre cariche del Partito
6.1 Presidenti
6.2 Vicesegretari
6.3 Coordinatori
6.4 Segreteria Nazionale
6.5 Segretari regionali
6.6 Membri Onorari
6.7 Presidenti dei gruppi parlamentari
6.7.1 Camera dei Deputati
6.7.2 Senato della Repubblica
7 Risultati elettorali
8 Gruppi parlamentari del PD
8.1 Camera dei deputati
8.2 Senato della Repubblica
8.3 Parlamento europeo
9 Iscritti
10 Stampa e televisione
11 Feste nazionali
12 Note
13 Bibliografia
14 Voci correlate
15 Altri progetti
16 Collegamenti esterni
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Storia [modifica]
Le origini [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Provenienza dei politici appartenenti al Partito Democratico e Storia del Partito Democratico (Italia).
Secondo il Manifesto dei Valori approvato dal partito il 16 febbraio 2008, «il Partito Democratico intende contribuire a costruire e consolidare, in Europa e nel mondo, un ampio campo riformista, europeista e di centrosinistra, operando in un rapporto organico con le principali forze socialiste, democratiche e progressiste e promuovendone l’azione comune»[9].
Il PD è un partito che nasce principalmente dall'incontro di due partiti, i Democratici di Sinistra e Democrazia è Libertà - La Margherita.
A livello europeo il PD ha intrapreso un rapporto di stretta collaborazione con il Partito del Socialismo Europeo, con il quale ha formato il gruppo parlamentare dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici.
L'attuale segretario, vincitore delle primarie del 25 ottobre 2009, è Pierluigi Bersani che ha sconfitto e sostituito Dario Franceschini.Il presidente del partito è Rosy Bindi eletta il 7 novembre 2009 dall'Assemblea Nazionale del PD[10] occupando così il posto di Romano Prodi resosi vacante dal 16 aprile 2008[11].Lo stesso giorno sono stati eletti vicepresidenti del partito Ivan Scalfarotto e Marina Sereni e vicesegretario Enrico Letta.
Il PD è nato il 14 ottobre 2007, attraverso le elezioni primarie per la scelta del segretario nazionale e dell'Assemblea Costituente. Si presenta agli elettori come l'erede de L'Ulivo, una coalizione di partiti fondata nel 1995 e nasce innanzitutto dalla volontà dei due principali partiti di centrosinistra attivi all'inizio del XXI secolo, i Democratici di Sinistra (DS) di tendenza socialdemocratica e Democrazia è Libertà - La Margherita (DL) di tendenza centrista/cristiano-sociale, di impegnarsi per l'unificazione del centrosinistra italiano. Al processo costituente hanno partecipato anche altre formazioni politiche: Movimento Repubblicani Europei (liberale sociale), Italia di Mezzo (centrista), Alleanza Riformista (socialdemocratico), Repubblicani Democratici (liberale sociale) e gruppi regionali come il calabrese Partito Democratico Meridionale (centrista) e Progetto Sardegna (centrista). Diverso è il caso dei Radicali Italiani, che hanno presentato i propri candidati nelle liste del PD, collocandosi all'interno del gruppo parlamentare dopo le elezioni, ma non confluiti nel partito.
Seppur inizialmente interessati ad aderire al percorso costituente, non hanno partecipato alla costruzione del PD: i Socialisti Democratici Italiani (SDI), l'Italia dei Valori (che dichiarò la propria adesione durante la campagna elettorale del 2008[12], ma frenò poi dopo le elezioni[13]), due minoranze socialiste dei DS di cui una confluita nel nuovo Partito Socialista e una fondatrice del movimento Sinistra Democratica, parte dei diniani e degli ulivisti della Margherita (che hanno dato vita rispettivamente ai Liberal Democratici e ad Unione Democratica), il movimento Italia Popolare (già federato alla Margherita), il Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI).
Il PD è il secondo maggior partito italiano per numero di voti e prima forza politica del centrosinistra. Il 29 luglio 2009, al termine della fase di tesseramento in vista del congresso, il partito annuncia 820.607 iscritti[14] risultando essere il maggiore partito europeo per numero di iscritti seguito dalla CDU tedesca[15] e dal PP spagnolo[16].
Indice[nascondi]
1 Storia
1.1 Le origini
1.2 Le prime proposte di un nuovo partito
1.3 L'evoluzione del progetto e i congressi di DS e Margherita
1.4 Le elezioni primarie del 2007 e la vittoria di Veltroni
1.4.1 I membri del Comitato promotore
1.5 L'Assemblea costituente
1.6 La sede ed il simbolo
1.7 L'attività politica con Veltroni segretario
1.7.1 Il Partito Democratico all'interno del governo Prodi II
1.7.2 La caduta del Governo Prodi e la campagna elettorale 2008
1.7.3 Risultato delle elezioni e l'opposizione
1.7.4 La crisi
1.8 Verso il I Congresso: Franceschini segretario
1.8.1 Le elezioni europee del 2009
1.9 Le primarie 2009 e l'elezione a segretario di Bersani
1.9.1 La corsa per la segreteria
1.9.2 L'uscita dal partito di Rutelli
1.10 Prospettiva di alleanza con l'Unione di Centro
2 Ideologia e correnti
2.1 Area socialdemocratica
2.2 Area cristiano-sociale
2.3 Area liberale
2.4 Area ecologista
3 La collocazione europea
4 Profilo organizzativo
5 Segretari del PD
6 Altre cariche del Partito
6.1 Presidenti
6.2 Vicesegretari
6.3 Coordinatori
6.4 Segreteria Nazionale
6.5 Segretari regionali
6.6 Membri Onorari
6.7 Presidenti dei gruppi parlamentari
6.7.1 Camera dei Deputati
6.7.2 Senato della Repubblica
7 Risultati elettorali
8 Gruppi parlamentari del PD
8.1 Camera dei deputati
8.2 Senato della Repubblica
8.3 Parlamento europeo
9 Iscritti
10 Stampa e televisione
11 Feste nazionali
12 Note
13 Bibliografia
14 Voci correlate
15 Altri progetti
16 Collegamenti esterni
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Storia [modifica]
Le origini [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Provenienza dei politici appartenenti al Partito Democratico e Storia del Partito Democratico (Italia).
Le prime proposte di un nuovo partito [modifica]
Nel 2003 Michele Salvati, deputato eletto nelle liste dei Democratici di Sinistra, in alcuni articoli pubblicati sui quotidiani Il Foglio[17] e la Repubblica[18] nell'aprile 2003, delineò un nuovo partito, nato dalla «riunione di tutte le correnti riformistiche moderate della storia italiana di cui tanto si è parlato a proposito dell’Ulivo» per formare così «un partito di sinistra moderata (o centrosinistra, se si preferisce), con un nome immediato, semplice e fortemente evocativo». L'idea di Salvati fu ripresa tre mesi dopo da Romano Prodi, all'epoca presidente della Commissione Europea[19].
Per le elezioni europee del 2004 nacque così la lista Uniti nell'Ulivo, composta da Democratici di Sinistra, la Margherita, SDI e Repubblicani Europei. La lista unitaria raccolse il 31,1% dei voti, eleggendo 25 euro-parlamentari.
La lista unitaria si ripresentò anche in 9 delle 14 regioni chiamate al voto alle elezioni regionali del 2005, tenutesi in aprile. Il 16 ottobre 2005 in vista delle imminenti elezioni politiche del 2006 si tennero le elezioni primarie per scegliere il leader della nuova coalizione di centrosinistra che riuniva, oltre ai partiti dell'Ulivo, anche la maggior parte delle forze di opposizione alla maggioranza di centrodestra e che prese il nome di L'Unione. I membri della federazione dell'Ulivo (comunemente chiamata anche "Fed") sostennero la candidatura di Romano Prodi, che con il 74% dei voti, divenne il candidato Presidente del Consiglio dell'Unione.
Il successo delle primarie convinse anche La Margherita, seppur inizialmente titubante, a presentare una lista unitaria dell'Ulivo alle politiche del 2006 per l'elezione della Camera dei Deputati, mentre ciascun partito avrebbe corso con il proprio simbolo al Senato. Nella lista unitaria non si presentarono tuttavia i SDI che preferirono partecipare al progetto la Rosa nel pugno, dichiarandosi non interessati alla costituzione di un partito unico di centrosinistra.
L'evoluzione del progetto e i congressi di DS e Margherita [modifica]
Visti il successo della lista unitaria dell'Ulivo alle elezioni del 2006 (31,2%) e la vittoria elettorale dell'Unione, seppur con margini ristretti, con la conseguente elezione a Presidente del consiglio di Romano Prodi, i partiti fondatori della lista decisero di continuare il percorso verso la formazione di un partito unico.
Nacquero numerose associazioni, che rivendicarono la partecipazione attiva dei cittadini, anche di quelli non iscritti ad alcun partito, alla formazione del Partito Democratico.
Romano Prodi in prima persona, nel corso del 2006, incaricò tredici personalità di spicco del mondo della cultura e della politica di redigere un Manifesto per il Partito Democratico. Il documento venne reso pubblico nel dicembre del 2006.
Tra il 19 e il 21 aprile 2007 si tenne il IV e ultimo congresso dei DS, caratterizzato da una pluralità di mozioni:
Per il Partito Democratico (75,5%), che ricandidava segretario Piero Fassino ed era favorevole al processo unitario con La Margherita e alla fondazione del Partito Democratico
A Sinistra. Per il socialismo europeo (15,1%), che candidava segretario Fabio Mussi ed era espressione del cosiddetto Correntone, contraria alla formazione di un partito unico con i settori moderati della coalizione
Per un partito nuovo. Democratico e socialista (9,4%), che aveva come primi firmatari Gavino Angius e Mauro Zani, i quali richiedevano un legame esplicito al socialismo europeo.
L'elezione alla segreteria di Piero Fassino fu sostanzialmente l'approvazione da parte della base dei DS della creazione del nuovo soggetto politico. Mussi ed il vecchio Correntone annunciarono la propria uscita dai DS e la volontà di costituire un nuovo soggetto a sinistra del partito Democratico.[20] La corrente di Gavino Angius, la settimana successiva all'assise congressuale, deciderà di abbandonare i DS, vista la non certezza dell'adesione al PSE.[21]
Anche il II congresso de La Margherita (dal 20 al 22 aprile 2007) si svolse con l'obiettivo di dar vita al Partito Democratico, e orientata in tal senso fu l'unica mozione presentata dal presidente del partito Francesco Rutelli. L'assise della Margherita non presentò le medesime divisioni interne verificatesi nei DS, coerentemente con l'ispirazione unificatrice delle forze di centrosinistra che il partito di Rutelli ebbe sin dalla sua nascita come lista elettorale nel 2001, e come partito nel 2002. Le uniche critiche vennero da Arturo Parisi, ministro della Difesa in carica, e da Willer Bordon, che chiesero lo scioglimento delle correnti interne in vista della nascita del PD e che il PD diventasse un vero e proprio partito unico e non una mera federazione di partiti. Più tardi, nella fase di preparazione del PD, lo stesso Bordon, l’ex Presidente del consiglio Lamberto Dini e l'ex segretario del PPI Gerardo Bianco decideranno di non aderire al nuovo partito.
Le elezioni primarie del 2007 e la vittoria di Veltroni [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Elezioni primarie del Partito Democratico (Italia) del 2007.
Il primo atto formale verso la costituzione del nuovo Partito venne effettuato il 23 maggio 2007 con la nomina di un Comitato promotore, il "Comitato 14 ottobre", così chiamato con riferimento alla data in cui sarebbe stata eletta l'assemblea costituente del Partito Democratico[22].
Tale comitato, nato con 45 membri, annoverava, oltre ad esponenti di DS e Margherita, anche politici provenienti da esperienze diverse (come l'ex UDC Marco Follini e l'ex-SDI Ottaviano Del Turco, governatore della Regione Abruzzo) e personalità della società civile, come il giornalista Gad Lerner, il presidente di "Slow Food" Carlo Petrini e l'esponente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Tullia Zevi[22].
Il comitato è stato criticato sia per la scarsa presenza di donne (poco più di un terzo) sia per la totale assenza di giovani (nessuno dei membri ha meno di 40 anni) dal candidato alle primarie dell'Unione Ivan Scalfarotto e dal Ministro della Difesa Arturo Parisi, uno dei 45[23].
I membri del Comitato promotore [modifica]
Giuliano Amato
Mario Barbi
Antonio Bassolino
Pier Luigi Bersani
Rosy Bindi
Paola Caporossi
Sergio Cofferati
Massimo D'Alema
Marcello De Cecco
Letizia De Torre
Ottaviano Del Turco
Lamberto Dini
Leonardo Domenici
Vasco Errani
Piero Fassino
Anna Finocchiaro
Giuseppe Fioroni
Marco Follini
Dario Franceschini
Vittoria Franco
Paolo Gentiloni
Donata Gottardi
Rosa Jervolino
Linda Lanzillotta
Gad Lerner
Enrico Letta
Agazio Loiero
Marina Magistrelli
Lella Massari
Wilma Mazzocco
Maurizio Migliavacca
Enrico Morando
Arturo Parisi
Carlo Petrini
Barbara Pollastrini
Romano Prodi
Angelo Rovati
Francesco Rutelli
Luciana Sbarbati
Marina Sereni
Antonello Soro
Renato Soru
Patrizia Toia
Walter Veltroni
Tullia Zevi
Il Comitato definì le modalità di svolgimento delle primarie per l'elezione dell'Assemblea Costituente Nazionale e delle Assemblee Costituenti Regionali, con i rispettivi Segretari.
Il 31 luglio 2007 il Coordinamento Nazionale delle primarie ufficializzò le candidature alla carica di Segretario Nazionale del PD di Mario Adinolfi, Rosy Bindi, Pier Giorgio Gawronski, Jacopo G. Schettini, Enrico Letta e Walter Veltroni. La candidatura di Schettini fu successivamente apparentata a quella di Gawronski. Vennero inoltre presentate delle liste di candidati all'assemblea costituente del PD, collegate ad uno dei candidati alla segreteria.
Alle elezioni costituenti di domenica 14 ottobre 2007 si registrò una partecipazione superiore alle aspettative con 3.554.169 voti validi.[24]
Primarie del PD (14 ottobre 2007): da sinistra Schettini, Letta, Bindi, Prodi, Veltroni e Adinolfi
Le liste collegate a Walter Veltroni ("Democratici con Veltroni", "Ambiente, Innovazione, Lavoro.", "A Sinistra per Veltroni" ed altre liste locali) ottennero complessivamente il 75,82%, decretando automaticamente l'elezione di Veltroni a Segretario Nazionale del PD (avendo superato il 50% dei voti validi). La lista "Con Rosy Bindi democratici, davvero" ricevette il 12,83%, i "Democratici per Enrico Letta" l'11,02% mentre la lista in appoggio di Adinolfi ("Generazione U'") e quelle in appoggio di Gawronski ("Il coraggio di cambiare" e "Noi per il Partito Democratico") riuscirono ad eleggere solo i due candidati alla segreteria ottenendo rispettivamente lo 0,17% e lo 0,07%[24].
L'Assemblea costituente [modifica]
Sabato 27 ottobre 2007 avvenne la prima riunione dell'Assemblea Costituente Nazionale del Partito Democratico a Milano presso il polo fieristico di Rho-Pero. I delegati erano 2.858, eletti attraverso liste bloccate formate col criterio dell'alternanza uomo-donna. Romano Prodi, fondatore dell'Ulivo nonché premier in carica fu eletto primo Presidente dell'Assemblea.
Nella riunione di insediamento venne formalizzata l'elezione di Veltroni a primo Segretario Nazionale. Al termine l'assemblea approvò un dispositivo proposto da Veltroni, che fra le altre cose stabiliva la nomina di Dario Franceschini a Vice Segretario Nazionale del partito e di Mauro Agostini a Tesoriere Nazionale[25].
Vennero poi costituite, all'interno dell'assemblea, tre commissioni di 100 componenti ciascuna (con rappresentanza di delegati di tutte le liste proporzionale alla composizione totale dell'assemblea) che dovevano redigere rispettivamente lo Statuto, il Manifesto dei Valori ed il Codice Etico nazionali del partito. Stante la struttura federale del PD, analoghi documenti a livello regionale vennero redatti da parte delle Assemblee Costituenti Regionali.
Il 4 novembre 2007 il segretario Veltroni nominò la segreteria del PD, con 17 membri di cui 9 donne (la maggioranza).[26] Il 7 novembre 2007 fu eletto capogruppo del PD alla Camera dei deputati Antonello Soro[27], che sostituì Dario Franceschini fino ad allora capogruppo dell'Ulivo mentre al Senato della Repubblica venne confermata la capogruppo dell'Ulivo Anna Finocchiaro.
Nel mese di novembre si insediarono le Assemblee Costituenti Regionali, che elessero i rispettivi Presidenti e formalizzarono l'elezione dei Segretari Regionali. Sempre a novembre, si insediarono delle Assemblee Provinciali provvisorie (formate dai delegati alle Assemblee Costituenti Regionali e Nazionale territorialmente competenti), ciascuna delle quali scelse il proprio Presidente ed un coordinatore provinciale, pure essi pro tempore.
Tra la fine del 2007 e i primi mesi del 2008 avvenne il radicamento territoriale del partito. In ciascun comune vennero richiamate le assemblee degli elettori del 14 ottobre, per costituire i Circoli territoriali del PD. Ciascun Circolo elesse il proprio Coordinamento ed i propri delegati per le Assemblee Cittadina (ove nello stesso comune fossero presenti più Circoli territoriali) e Provinciale. Le Assemblee Provinciali e Cittadine così formate elessero nei giorni successivi i rispettivi Presidenti ed i Segretari Provinciali e Cittadini. Inoltre all'interno di ciascun Circolo territoriale il Coordinamento elesse il Coordinatore del Circolo (che coincide col Segretario Cittadino nei comuni ove fosse costituito un solo Circolo territoriale).
Nella seconda riunione dell'Assemblea Costituente Nazionale, sabato 16 febbraio 2008 a Roma, vennero approvati lo Statuto, il Manifesto dei Valori ed il Codice Etico. Lo statuto prevedeva tra l'altro la possibilità di costituire, accanto ai Circoli territoriali, anche dei Circoli ambientali (nei luoghi di lavoro o di studio) e dei Circoli on line. Venne fissata per l'ottobre 2009 la data della prima convenzione del PD, con il rinnovo di tutte le cariche nazionali e regionali, che successivamente avranno invece mandato quadriennale.
La sede ed il simbolo [modifica]
Il 9 novembre venne inaugurata la sede nazionale del PD, a Roma in Piazza Sant'Anastasia, nei pressi del Circo Massimo.
Il 21 novembre il PD presentò il suo nuovo simbolo tricolore, elaborato dal grafico venticinquenne molisano Nicola Storto. Per Ermete Realacci, responsabile della comunicazione del partito, «il simbolo assume su di sé l'identità nazionale con molta forza. Infatti, i tre colori rispondono a tre tradizioni diverse dell'Italia. Il verde è la tradizione laica e ambientalista, il bianco è il solidarismo cattolico, il rosso è il colore del lavoro e del socialismo. Il risultato è una sintesi molto forte». La definizione e l'idea di partito "verde-bianco-rosso" nel segno delle anime del PD e della bandiera nazionale venne coniata per la prima volta dal candidato alla segretaria nazionale Jacopo G. Schettini in una lettera aperta pubblicata dal sito del PD il 5 settembre, ed è il titolo della sua candidatura presentata dal primo numero del periodico ufficiale del PD.
L'attività politica con Veltroni segretario [modifica]
Il Partito Democratico all'interno del governo Prodi II [modifica]
Appena sorto, il Partito Democratico assunse immediatamente il ruolo di maggiore forza politica all'interno del II Governo Prodi. Il segretario Walter Veltroni intuì rapidamente la necessità di avviare un dialogo con le varie forze politiche per la creazione di importanti riforme, ritenute necessarie per la modernizzazione dello Stato. L'11 novembre Veltroni lanciò una nuova proposta di legge elettorale elaborata dal costituzionalista Salvatore Vassallo[28], nell'ambito di una riforma che coinvolgesse anche i regolamenti parlamentari e la Costituzione, dando l'appoggio del PD alla proposta di revisione costituzionale al vaglio della Camera dei Deputati[29].
Nei giorni successivi, si assistette alla fine della Casa delle Libertà, coalizione di opposizione: il governo Prodi II, la cui caduta era stata data per certa al Senato da Silvio Berlusconi agli alleati[30], tra il 14 e il 15 novembre passò indenne il delicato passaggio della Finanziaria a Palazzo Madama[31]. A seguito di questo fatto, la Lega Nord, l'UDC e soprattutto Alleanza Nazionale rivolsero pesantissime critiche a Forza Italia e raccolsero l'invito di Veltroni ad approvare insieme alcune riforme istituzionali. A stretto giro, lo stesso Berlusconi abbandonò il rifiuto di ogni dialogo con la maggioranza e si dichiarò disposto a discutere con Veltroni di legge elettorale, annunciando la fine della sua difesa al bipolarismo ed il gradimento per il sistema proporzionale.
A fine novembre, dopo il fallimento della "spallata" della Casa delle Libertà (termine giornalistico per indicare i tentativi di Berlusconi di far cadere il governo Prodi II), la coalizione di centro-destra sembrò frantumarsi in uno scontro tra Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini da una parte, e Silvio Berlusconi dall'altra[32]. Ormai rassegnati all'idea che la caduta del governo non fosse imminente, tutti i partiti dell'opposizione accettarono dunque (pur con motivazioni diverse) la proposta di dialogo sulle "riforme" lanciata con forza da Veltroni e Franceschini.
Il segretario del PD incontrò quindi, in rapida successione, i leader della maggioranza e dell'ex-CdL per discutere e cercare di trovare un accordo su una nuova legge elettorale, sulla riforma dei regolamenti parlamentari e della parte II della Costituzione.
La caduta del Governo Prodi e la campagna elettorale 2008 [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Elezioni politiche italiane del 2008.
Walter Veltroni a Trento per la campagna elettorale 2008
Il 24 gennaio 2008 il Governo Prodi venne sfiduciato al Senato, a seguito della crisi politica innescata da Clemente Mastella. Il PD di Veltroni appoggiò il tentativo di formare un governo attorno ad una convergenza fra le forze politiche sulla riforma elettorale, affidato dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano al presidente del Senato Franco Marini. Tuttavia il tentativo non riuscì per la ferma opposizione del centro-destra, ora ricompattato dalla prospettiva di una vittoria elettorale imminente.
Nei giorni successivi allo scioglimento delle Camere, il PD scelse di formare le sue alleanze "esclusivamente su base programmatica", il che si risolse con l'esclusione di ogni apparentamento con la Sinistra Arcobaleno e con - invece - la formazione di una coalizione con l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Si giunse anche ad un accordo con i Radicali italiani, che implicò l'inserimento di alcuni loro esponenti nelle liste del PD. Nonostante gli sforzi, non si giunse a un accordo con il Partito Socialista, il quale non accettò di rinunciare al suo simbolo per inserire suoi esponenti nelle liste del PD, presentando così una lista separata indipendente.
Dopo la presentazione delle liste ufficiali dei candidati scoppiò una polemica interna al Partito a causa di alcune esclusioni eccellenti. L'esclusione di Ciriaco De Mita e quella di Giuseppe Lumia, ex-Presidente della Commissione Antimafia, furono motivate dall'esigenza di partito di non candidare persone con più di tre legislature. A questa regola generale si sono fatte 32 deroghe per i cosiddetti "big" del partito[33], tra cui lo stesso Walter Veltroni.
Altre polemiche sorsero per la presunta scarsità di candidature femminili con buone possibilità di successo[34].
Infine i Radicali hanno sostenuto che Veltroni non abbia dato corso al patto siglato: agli occhi della dirigenza Radicale, infatti, non tutte le nove candidature radicali avrebbero l'elezione garantita[35] e, anche se i nove candidati risultarono poi tutti eletti, la dirigenza radicale sostenne che ciò fu possibile solo grazie all’inaspettata esclusione della Sinistra Arcobaleno dalla ripartizione dei seggi.[36] Gianfranco Pasquino, criticando il trattamento subito dai Radicali, ha dichiarato: «Le liste del Partito Democratico, redatte secondo principi di marketing e di rappresentanza settorializzata, "ma anche", burocratico-partitocratica, sono già di per sé pessime.»[37]
Risultato delle elezioni e l'opposizione [modifica]
Al Quirinale: Walter Veltroni (al centro), Antonello Soro (a sinistra) e Anna Finocchiaro (a destra)
Alle elezioni politiche del 2008 PD e Italia dei Valori raccolgono complessivamente il 37,546%[38] dei consensi alla Camera, contro il 46,811% della coalizione Il Popolo della Libertà - Lega Nord - Movimento per l'Autonomia guidata da Silvio Berlusconi, e il 38,010%[39] al Senato, contro il 47,320% della coalizione avversaria. Singolarmente il Partito Democratico ha ottenuto rispettivamente il 33,17% e il 33,69% dei suffragi. Il 16 aprile 2008 viene resa nota una lettera risalente al precedente 23 marzo, giorno di Pasqua, in cui Romano Prodi informava il segretario Veltroni di voler abbandonare l'incarico di presidenza del Partito, per fare spazio a una nuova generazione dirigente.
La crisi [modifica]
Dopo le elezioni in Sardegna del 14-15 febbraio 2009, dove Renato Soru, governatore uscente e uomo di punta del PD viene sconfitto dal candidato del PDL Ugo Cappellacci, in considerazione di questo e di altri risultati negativi del Partito in consultazioni elettorali precedenti e le forti critiche alla sua gestione, Veltroni si dimette da segretario[40]. Viene riunita sabato 21 febbraio l'Assemblea Costituente, chiamata a decidere come uscire dal momento di difficoltà e quale strada intraprendere. Si fronteggiano due linee: da una parte chi vuole andare subito a primarie, a cui far seguire un congresso per lanciare una nuova fase del partito, cambiando profondamente le leadership della classe dirigente del Partito e proponendo alla segreteria temporaneamente Arturo Parisi; dall'altra parte coloro i quali ritengono sia dannoso aprire la fase congressuale in quel momento, data la vicinanza delle Elezioni Europee, preferendo confermare alla guida del Partito il vicesegretario di Veltroni, Dario Franceschini. Nel frattempo, l'ex Ministro Pierluigi Bersani rende pubblica la sua intenzione di correre alle future primarie del PD in vista della Convenzione di ottobre 2009, ipotesi in un primo tempo ventilata anche dall'ex candidato alla Segreteria nel 2007 Jacopo Schettini Gherardini. All'Assemblea dei circoli del PD tenutasi nel marzo 2009 è salita alla ribalta[41], col suo applauditissimo intervento, Debora Serracchiani, segretario comunale per il partito a Udine.
Verso il I Congresso: Franceschini segretario [modifica]
Dario Franceschini.
Convocata dopo le dimissioni di Veltroni, l'Assemblea Costituente (presieduta da Anna Finocchiaro, essendo vacante la carica di Presidente del PD) ha eletto, con 1047 preferenze, Dario Franceschini nuovo segretario nazionale del Partito, contro i 92 voti raccolti da Arturo Parisi[42].
Il nuovo segretario, eletto con il compito di portare il partito alle Elezioni Europee e al Congresso di autunno, annuncia di volere cominciare una nuova fase nel Partito, basata su inedite e giovani personalità, caratterizzata da una opposizione più ferma al Governo (puntando soprattutto sul tema della crisi economica e finanziaria in atto), mettendo da parte i "capibastone" e coinvolgendo maggiormente amministratori locali e dirigenti territoriali. Con l'elezione di Franceschini, sono decaduti gli organi direttamente nominati da Veltroni, in primis il Governo ombra. Sono stati poi nominati una nuova segreteria e nuovi responsabili per tematiche politiche[43].
Le elezioni europee del 2009 [modifica]
La prima importante sfida che il nuovo segretario si trova ad affrontare è quella delle elezioni europee del 2009. Il nodo sulla collocazione europea è stato sciolto ufficialmente solo dopo le votazioni, sebbene Piero Fassino avesse già proposto di formare una federazione con il PSE che dia luogo a un unico gruppo nell'Europarlamento, il quale contenga tutte le forze progressiste europee.[44] La campagna del PD si è basata sulla rivendicazione della sua identità europeista; inoltre tiene banco la denuncia del particolare approccio alla consultazione elettorale scelto da Silvio Berlusconi, il quale corre in tutte le circoscrizioni elettorali pur essendo incompatibile per quella carica in quanto deputato alla Camera e Presidente del Consiglio dei ministri, opponendogli candidati che siederanno effettivamente all'Europarlamento in caso di elezione. Alle elezioni del 2009 il Partito Democratico ha ottenuto il 26,1% dei voti, perdendo circa il 7% dei consensi rispetto alle politiche del 2008 (nel corso delle quali il PD comprendeva anche i radicali, mentre alle europee del 2009 questi avevano una propria lista che ha raggiunto il 2,4%).
Le primarie 2009 e l'elezione a segretario di Bersani [modifica]
La corsa per la segreteria [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Elezioni primarie del Partito Democratico (Italia) del 2009.
La Direzione Nazionale del partito fissa il nuovo congresso («convenzione» secondo lo statuto del partito) all'11 ottobre del 2009 e le nuove elezioni primarie per il 25 ottobre[45].
Inizialmente il segretario uscente Dario Franceschini non si era espresso sulla possibilità di ricandidarsi alla guida del partito[46] ma il 24 giugno annuncia ufficialmente la sua candidatura per il Congresso e per le primarie[47].
A sua volta, l'ex ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani annunciò la sua candidatura ricevendo l'appoggio di D'Alema[48].
Il 4 luglio, infine, il chirurgo Ignazio Marino confermò a sua volta di voler correre per la segreteria, sostenuto in prima linea da Giuseppe Civati.
Il 23 luglio il Comitato per il Congresso ufficializzò 4 candidature: quelle di Pierluigi Bersani, Dario Franceschini, Ignazio Marino e Amerigo Rutigliano. Il 28 luglio, però, proprio quest'ultima candidatura viene respinta dallo stesso Comitato, poiché delle 1542 firme presentate dal candidato, 500 sono risultate appartenenti a persone non iscritte al PD[49]. Il giorno successivo la Commissione Nazionale per il Congresso annunciò anche che la quota degli iscritti che prendono parte alla prima fase congressuale è di 820607[14].
I risultati definitivi dei congressi nei circoli vennero divulgati l'8 ottobre dalla Commissione Nazionale: Pierluigi Bersani ottenne 255 189 voti pari al 55,13%, seguito da Dario Franceschini con 171 041 voti pari al 36,95% e da Ignazio Marino con 36 674 voti pari al 7,92%.
Tutti e tre i candidati sono stati quindi ammessi a partecipare alle elezioni primarie del 25 ottobre 2009. Si è confermata in questa occasione una ampia partecipazione popolare (3.067.821 votanti), che ha sostanzialmente confermato l'esito della Convention, dando la vittoria a Pierluigi Bersani.
L'uscita dal partito di Rutelli [modifica]
Francesco Rutelli e altri, già da tempo critici nei confronti di un partito a loro dire «mai nato», prendono atto della vittoria di Bersani, ma lasciano il partito. Secondo Rutelli, con Bersani si andrebbe verso un «partito democratico di sinistra. (...) la promessa, dunque, non è mantenuta: non c’è un partito nuovo, ma il ceppo del Pds con molti indipendenti di centrosinistra»[50]. Così il 27 ottobre Rutelli annuncia che «occorre iniziare un percorso diverso, con persone diverse»[51], e il giorno dopo fonda l'associazione Cambiamento e Buongoverno insieme a Massimo Cacciari, Giuliano da Empoli, Lorenzo Dellai, Linda Lanzillotta, Vilma Mazzocco, Roberto Mazzotta, Andrea Mondello, Bruno Tabacci, Elvio Ubaldi e Giuseppe Vita[52][53]. Inutile fino all'ultimo il tentativo di D'Alema per una riconciliazione[54].
Il 17 aprile 2010 anche il MRE di Luciana Sbarbati ha lasciato il PD[55].
Prospettiva di alleanza con l'Unione di Centro [modifica]
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Il leader dell'Unione di Centro, Pierferdinando Casini, il 12 dicembre 2009 si è detto disponibile alla costituzione di una coalizione con il Partito Democratico e con l'Italia dei Valori nel caso in cui si verificassero elezioni politiche anticipate. L'obiettivo sarebbe la costruzione di un "fronte democratico" volto ad opporsi alla colizione PDL-Lega e a difendere i principi costituzionali e le istituzioni repubblicane, che rischierebbero di essere compromesse. Ciò accadde a seguito di una dichiarazione del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi[56][57][58].
La proposta è stata accettata dal segretario Pier Luigi Bersani[59] ed ha trovato anche l'adesione del segretario di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, che potrebbe dare solo l'appoggio esterno alla coalizione PD-UDC[60] .
L'alleanza con i centristi si è realizzata in occasione delle elezioni regionali del 2010 in alcune delle regioni chiamate al voto: in Liguria, Basilicata, Marche e Piemonte. Saltato invece l'accordo nel Lazio, dove Casini ha preferito appoggiare la Polverini per il PdL anziché Emma Bonino, candidata dai Radicali e che ha provocato il 14 gennaio 2010 l'abbandono dei deputati Enzo Carra e Renzo Lusetti. Il 14 febbraio, invece, annuncia la sua adesione all'UdC la deputata Paola Binetti[61]. L'alleanza è stata riproposta dal leader centrista anche nelle settimane successive all'aggressione subita da Berlusconi [62].
Ideologia e correnti [modifica]
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Per approfondire, vedi le voci Correnti del Partito Democratico (Italia), Categoria:Correnti del Partito Democratico (Italia) e Centrosinistra.
Il Partito Democratico è un partito politico che ispira alle grandi culture politiche che costituiscono oggi il centrosinistra ossia la socialdemocrazia ed il cristianesimo sociale con una certa influenza del pensiero socio-liberale e ecologista. I valori del partito sono formati dalla cultura del repubblicanesimo, il rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, del Risorgimento e della Resistenza. I partiti della cosiddetta "Prima Repubblica" e le loro relative culture e posizionamenti politici di riferimento per il PD sono quelli che componevano l'intero arco costituzionale.
Forte è la connotazione europeista del partito e l'influenza del Partito Democratico degli Stati Uniti e del liberalismo americano. Scopo del partito è di creare un nuovo centrosinistra anche a livello europeo comprendendo anche esperienze politiche che non necessariamente provengano dalla tradizione socialista e socialdemocratica.[63][64][65][66]
L'articolo 30 dello Statuto del partito recita che il PD «ai sensi dell’articolo 18 della Costituzione, favorisce la libertà e il pluralismo associativo e stabilisce rapporti di collaborazione con fondazioni, associazioni ed altri istituti, nazionali ed internazionali, a carattere politico-culturale e senza fini di lucro, garantendone e rispettandone l’autonomia». «Tali fondazioni, associazioni ed istituti» vengono considerati «strumenti per la divulgazione del sapere, il libero dibattito scientifico, la elaborazione politico-programmatica» e le loro iniziative «non sono soggette a pareri degli organi del Partito Democratico».
Per tale motivo diversi esponenti nel PD hanno subito promosso fondazioni e associazioni o hanno rilanciato quelle che già preesistevano al partito. L'attività febbrile intorno alle fondazioni democratiche ha fatto sì che da più parti si parlasse di vera e propria attività correntizia più o meno occulta. Non è ancora dato di parlare di correnti in senso classico, e del resto uno stesso esponente democratico può essere iscritto a più fondazioni e associazioni, così come quest'ultime spesso iscrivono anche soggetti esterni al PD quando non iscritte ad altri partiti.
Le correnti sono suddivise per matrice ideologica. Non va tuttavia dimenticato il ruolo di Area Democratica come luogo di coordinamento delle correnti che hanno sostenuto la candidatura di Dario Franceschini alle primarie del 2009.
Area socialdemocratica [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Socialdemocrazia.
L'area socialdemocratica del Partito Democratico si rifà alla precedente esperienza dei Democratici di Sinistra, del Partito Democratico della Sinistra e prima ancora del Partito Comunista Italiano. Nel partito vi sono anche modesti spezzoni del Partito Socialista Italiano. L'area socialdemocratica rappresenta la maggioranza del partito e rivendica l'inserimento del partito all'interno dell'Internazionale Socialista e del Partito Socialista Europeo per rivendicare la natura di sinistra del partito. È rappresentata dalle seguenti correnti:
Riformisti e Democratici/Dalemiani. È la componente di origine dalemiana e d'ispirazione socialdemocratica, comprendente anche esponenti de I Popolari e d'estrazione liberale, come Paolo De Castro. La corrente comprende circa 100 parlamentari ed è favorevole all'ingresso del partito nel Partito del Socialismo Europeo.
Veltroniani. Rappresenta il gruppo costituito intorno all'ex segretario Walter Veltroni di ispirazione prevalentemente socialdemocratica. Prima della direzione del 23 settembre 2010 facevano parte di questo gruppo anche i sostenitori di Piero Fassino, da cui si sono distinti per una linea politica meno critica nei confronti dell'attuale segretario.[67]
A Sinistra. La corrente rivendica la continuazione della tradizione del Partito Comunista Italiano e del Partito Socialista Italiano promuovendo l'entrata del partito nel Partito del Socialismo Europeo nell'Internazionale Socialista. Il gruppo è guidato da Livia Turco.
Democrazia e Socialismo. Corrente guidata da Gavino Angius e nata con l'obiettivo di rendere il PD un partito di natura socialista e aderente al PSE e all'Internazionale Socialista.
Semplicemente Democratici. Di natura socialdemocratica/cristiano sociale, nasce come lista a sostegno di Dario Franceschini alle primarie del 2009, promossa da importanti esponenti del Pd quali Debora Serracchiani, Rita Borsellino, Sergio Cofferati, David Sassoli e Francesca Barracciu. Questo gruppo pone particolare attenzione al rinnovamento del gruppo dirigente e alla questione morale interna.
Vivi il Pd - Cambia l'Italia. Sono il gruppo eterogeneo e non organizzato che ha sostenuto la candidatura di Ignazio Marino alle primarie del 2009 ottenendo il 13% dei voti. Per la sua stessa avversione al correntismo il gruppo non forma una vera e propria corrente organizzata, però tutti coloro che sostenevano la candidatura Marino condividono un forte interesse comune per i temi legati alla laicità dello Stato e ai diritti civili, al rinnovamento generazionale, alla questione morale e al merito. A sostegno di Marino si sono schierati ex veltroniani doc come Goffredo Bettini, Marta Vincenzi e Felice Casson, ulivisti come Sandro Gozi, importanti esponenti nel campo dei diritti civili come Ivan Scalfarotto e l'on. Paola Concia.
Insieme per il Pd. Nata nel 2009 sul web2 da iscritti, militanti e coordinatori locali, non si può considerare una vera e propria corrente, i sostenitori condividono i temi quali la meritocrazia, il riformismo, rinnovamento generazionale , criticismo verso i leader storici, contro il nucleare, a favore del testamento biologico e la regolamentazione giuridica delle unioni civili. Il 20 novembre 2010 per la prima volta i partecipanti si sono riuniti a Roma per la prima edizione di "INSIEME DAY" un convegno che ha sancito la nascita dell'area a livello pubblico. L'area è guidata da Giuseppe Rotondo e dall'On.Sandro Gozi.
Area cristiano-sociale [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Cristianesimo sociale.
L'area cristiano-sociale comunemente definita come "cattolica-democratica" trae la sua origine dal partito centrista de La Margherita e prima ancora dalla esperienze della sinistra della Democrazia Cristiana e da altre esperienze centriste passate. L'area rivendica una maggiore rappresentanza del cattolicesimo sociale all'interno del partito rivendicandone un ruolo fondamentale nel centrosinistra a cui ha contribuito alla sua nascita ai tempi de L'Ulivo. L'area si oppone all'adesione al Partito del Socialismo Europeo e alla Internazionale Socialista. Le correnti di riferimento sono:
I Popolari/Quarta Fase. È la principale corrente cristiano-sociale che si rifà alla tradizione della sinistra interna della Democrazia Cristiana e del Partito Popolare Italiano. Rappresenta il 23% del Comitato Nazionale. Nell'area prevalgono due orientamenti diversi:[68] Dario Franceschini e Franco Marini guidano la parte della corrente che è più vicina alla maggioranza, mentre Beppe Fioroni è il principale esponente di coloro che sono più critici verso il segretario.
Democratici Davvero/Bindiani. È il gruppo di riferimento di Rosy Bindi, attuale presidente del partito. Si presenta come corrente di stampo cristiano-sociale e socialdemocratica, erede della sinistra democristiana e del Partito Popolare Italiano. I membri della corrente provengono dai gruppi degli Ulivisti, I Popolari (la stessa Bindi).
Teodem. Sono una corrente di stampo democristiano e cristiano-sociale che rappresenta la "destra" del PD sul fronte dei temi etico-sociali. Del gruppo fanno parte un deputato (Luigi Bobba), e quattro senatori (Benedetto Adragna, Emanuela Baio Dossi, Luigi Lusi e Antonino Papania). Del gruppo facevano originariamente parte anche Marco Calgaro e Donato Mosella, che hanno aderito ad Alleanza per l'Italia e Dorina Bianchi, Enzo Carra, Renzo Lusetti e Paola Binetti, che hanno aderito all'Unione di Centro.
Ulivisti. È l'area più vicina a Romano Prodi e alla sua idea di Partito Democratico. Gli Ulivisti enfatizzano molto l'apertura del PD alla società civile e la democrazia interna al partito e al congresso non hanno appoggiato alcuna mozione. L'area si ispira al cristianesimo sociale e alla socialdemocrazia.
Cristiano Sociali. È una piccola corrente proveniente dai Democratici di Sinistra.
Area liberale [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Cristianesimo liberale e Liberalismo sociale.
I componenti di questa area rivendicano la presenza di una componente liberale all'interno del partito.
Associazione TrecentoSessanta/Lettiani. È la corrente di riferimento dell'attuale vice-segretario Enrico Letta. Si presenta come un'associazione di matrice cattolicoliberale e centrista disponibile al dialogo con l'Unione dei Democratici Cristiani e di Centro. I membri del gruppo provengono da varie corrente come gli Ulivisti, I Popolari, i Veltroniani, i Dalemiani.
Democratici Rinnovatori e Coraggiosi . Definita un tempo come corrente dei Rutelliani rappresenta la parte cattolicoliberale e centrista del partito. Si è sfaldata a seguito dell'uscita del proprio leader Francesco Rutelli e di gran parte dei propri membri che hanno scelto di aderire prevalentemente a Alleanza per l'Italia. La parte che è rimasta nel PD è guidata da Paolo Gentiloni.
Liberal Pd. Corrente di orientamento socioliberale, costituita il 26 gennaio 2008 su iniziativa di Enzo Bianco, Valerio Zanone, Enrico Morando (ex-leader dei Liberal DS) e Franco Bassanini.
Area ecologista [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Ecologismo.
Ecologisti Democratici. Gruppo ecologista formato da esponenti sia provenienti dai Democratici di Sinistra che da La Margherita. Leader di riferimento è Ermete Realacci.
La collocazione europea [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici.
La collocazione europea è stato uno dei principali nodi da sciogliere per il Partito Democratico, diviso tra un'anima di matrice socialdemocratica e un'altra cattolico-riformista: gli ex-DS, infatti, facevano parte del Partito Socialista Europeo, mentre la Margherita nel 2004 aveva fondato un Partito Democratico Europeo che siedeva nell'area liberaldemocratica.
Tra le maggiori preoccupazioni, specularmente delle minoranze diessine e dell'ala popolare della Margherita, c'era l'idea di rinuncia delle proprie identità storiche in un progetto che potrebbe condurre ad avere un partito senza identità ideologiche oppure l'appiattimento delle varie aree sulle posizioni di una sola. Quello della collocazione europea è il motivo che ha indotto la minoranza DS guidata da Gavino Angius (in seguito rientrato) a non aderire al partito, sostenendo appunto che mancasse un richiamo forte del partito all'appartenenza al PSE.
A tal proposito, il PSE, nel 7º congresso[69] tenuto a Oporto, ha modificato il proprio statuto definendosi come forza politica aperta a tutti i partiti europei "di ispirazione socialista, progressista e democratica", prospettando la possibilità di un allargamento a partiti e movimenti progressisti che non provengono necessariamente dallo storico campo del socialismo europeo. Tale modifica è stata considerata un'apertura nei confronti delle istanze avanzate dalla Margherita in Italia, anche se il partito ha rimarcato di non volere che il PD aderisca tout-court al PSE, semmai che intraprenda con esso un rapporto di collaborazione nell'alveo di un nuovo centrosinistra europeo.
In questa direzione va anche la posizione di Romano Prodi che, in sede di Assemblea Costituente, ha sostenuto che sarà l'Italia ad anticipare l'Europa nella creazione di un contenitore delle forze progressiste e democratiche. In sede europea, infatti, i parlamentari europei del PD hanno mantenuto inizialmente la loro collocazione originaria (divisi tra PSE e ALDE) fino alle elezioni europee del 2009: solo in seguito è stata stabilita una collocazione unitaria. La scelta si è realizzata nel non aderire tout-court al PSE, bensì creando un gruppo unico in sede del Parlamento europeo con esso, chiamato prima Alleanza dei Socialisti e dei Democratici per l'Europa (ASDE) e poi Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (APSD).[70]
Profilo organizzativo [modifica]
A livello centrale il massimo organismo che dirige il partito fra un congresso e l'altro è l'Assemblea Nazionale. Organo esecutivo sono la Segreteria Nazionale, collegio che aiuta il lavoro del segretario nazionale. An e Sn restano in carica quattro anni. L'organo esecutivo di indirizzo politico dell'An è il Coordinamento Nazionale. Il Cn è detta Direzione Nazionale quando comprende il Segretario Nazionale, il Presidente dell’Assemblea Nazionale, Il Vicesegretario, il Tesoriere, il massimo dirigente dell’Organizzazione giovanile, i Presidenti dei Gruppi parlamentari italiani ed europei, i Segretari Regionali, 20 personalità del mondo della cultura, dell’associazionismo, del lavoro e dell’impresa indicate dal Segretario, i Presidenti di Regione, i Sindaci delle Aree Metropolitane e i Presidenti delle Province con più di 3 milioni di abitanti e i presidenti di Anci, Upi e Uncem, gli ex Presidenti delle Camere e del Consiglio dei ministri, i vicepresidenti di Camera e Senato e Parlamento Europeo, i vicepresidenti dei gruppi parlamentari italiani ed europei del PD, i presidenti di Commissioni parlamentari di Camera e Senato, i candidati alle Primarie, i Presidenti e i relatori delle Commissioni costituenti Statuto, Manifesto dei valori, Codice Etico, 5 giovani espressione della organizzazione giovanile del PD, i Giovani Democratici.
L'attuale DN è stata eletta il 7 novembre 2009.
Segretari del PD [modifica]
Segretario
Periodo
Walter Veltroni
15 ottobre 2007 – 17 febbraio 2009
Dario Franceschini
21 febbraio 2009 – 24 ottobre 2009
Pier Luigi Bersani
25 ottobre 2009 - in carica
Altre cariche del Partito [modifica]
Presidenti [modifica]
Romano Prodi (14 ottobre 2007 – 16 aprile 2008[71])
Rosy Bindi (7 novembre 2009 - in carica), vice: Marina Sereni e Ivan Scalfarotto
Vicesegretari [modifica]
Dario Franceschini (27 ottobre 2007 – 21 febbraio 2009)
Enrico Letta (7 novembre 2009 - in carica)
Coordinatori [modifica]
Goffredo Bettini (14 ottobre 2007 - 17 febbraio 2009)
Maurizio Migliavacca (7 novembre 2009 - in carica)
Segreteria Nazionale [modifica]
Roberta Agostini
Stella Bianchi
Cecilia Carmassi
Stefano Fassina
Catiuscia Marini
Ettore Martinelli
Matteo Mauri
Marco Meloni
Matteo Orfini
Annamaria Parente
Francesca Puglisi
Nico Stumpo
Davide Zoggia
Segretari regionali [modifica]
Valle d'Aosta: Davide Raimondo Donzel
Piemonte: Gianfranco Morgando
Liguria: Lorenzo Basso
Lombardia: Maurizio Martina
Veneto: Rosanna Filippin
Alto Adige: Christian Tommasini
Trentino: Michele Nicoletti
Friuli-Venezia Giulia: Debora Serracchiani
Emilia-Romagna: Stefano Bonaccini
Marche: Palmiro Ucchielli
Toscana: Andrea Manciulli
Umbria: Lamberto Bottini
Lazio: Commissario Vannino Chiti
Abruzzo: Silvio Paolucci
Molise: Danilo Leva
Puglia: Sergio Blasi
Campania: Enzo Amendola
Basilicata: Roberto Speranza
Calabria: Carlo Guccione
Sicilia: Giuseppe Lupo[72]
Sardegna: Silvio Lai
Membri Onorari [modifica]
Giorgio Napolitano
Carlo Azeglio Ciampi
Oscar Luigi Scalfaro
Romano Prodi
Giuliano Amato
Presidenti dei gruppi parlamentari [modifica]
Camera dei Deputati [modifica]
7 novembre 2007[73] – 28 aprile 2008: Antonello Soro, vice: Marina Sereni, Gianclaudio Bressa5 maggio 2008 – 16 novembre 2009: Antonello Soro, vice: Marina Sereni, Gianclaudio Bressa17 novembre 2009 – (attualmente in carica): Dario Franceschini, vice: Michele Ventura, Alessandro Maran, Rosa Villecco Calipari
Senato della Repubblica [modifica]
27 novembre 2007[74] – 28 aprile 2008: Anna Finocchiaro, vice: Luigi Zanda, Nicola Latorre6 maggio 2008 – (attualmente in carica): Anna Finocchiaro, vice: Luigi Zanda, Nicola Latorre
Nel 2003 Michele Salvati, deputato eletto nelle liste dei Democratici di Sinistra, in alcuni articoli pubblicati sui quotidiani Il Foglio[17] e la Repubblica[18] nell'aprile 2003, delineò un nuovo partito, nato dalla «riunione di tutte le correnti riformistiche moderate della storia italiana di cui tanto si è parlato a proposito dell’Ulivo» per formare così «un partito di sinistra moderata (o centrosinistra, se si preferisce), con un nome immediato, semplice e fortemente evocativo». L'idea di Salvati fu ripresa tre mesi dopo da Romano Prodi, all'epoca presidente della Commissione Europea[19].
Per le elezioni europee del 2004 nacque così la lista Uniti nell'Ulivo, composta da Democratici di Sinistra, la Margherita, SDI e Repubblicani Europei. La lista unitaria raccolse il 31,1% dei voti, eleggendo 25 euro-parlamentari.
La lista unitaria si ripresentò anche in 9 delle 14 regioni chiamate al voto alle elezioni regionali del 2005, tenutesi in aprile. Il 16 ottobre 2005 in vista delle imminenti elezioni politiche del 2006 si tennero le elezioni primarie per scegliere il leader della nuova coalizione di centrosinistra che riuniva, oltre ai partiti dell'Ulivo, anche la maggior parte delle forze di opposizione alla maggioranza di centrodestra e che prese il nome di L'Unione. I membri della federazione dell'Ulivo (comunemente chiamata anche "Fed") sostennero la candidatura di Romano Prodi, che con il 74% dei voti, divenne il candidato Presidente del Consiglio dell'Unione.
Il successo delle primarie convinse anche La Margherita, seppur inizialmente titubante, a presentare una lista unitaria dell'Ulivo alle politiche del 2006 per l'elezione della Camera dei Deputati, mentre ciascun partito avrebbe corso con il proprio simbolo al Senato. Nella lista unitaria non si presentarono tuttavia i SDI che preferirono partecipare al progetto la Rosa nel pugno, dichiarandosi non interessati alla costituzione di un partito unico di centrosinistra.
L'evoluzione del progetto e i congressi di DS e Margherita [modifica]
Visti il successo della lista unitaria dell'Ulivo alle elezioni del 2006 (31,2%) e la vittoria elettorale dell'Unione, seppur con margini ristretti, con la conseguente elezione a Presidente del consiglio di Romano Prodi, i partiti fondatori della lista decisero di continuare il percorso verso la formazione di un partito unico.
Nacquero numerose associazioni, che rivendicarono la partecipazione attiva dei cittadini, anche di quelli non iscritti ad alcun partito, alla formazione del Partito Democratico.
Romano Prodi in prima persona, nel corso del 2006, incaricò tredici personalità di spicco del mondo della cultura e della politica di redigere un Manifesto per il Partito Democratico. Il documento venne reso pubblico nel dicembre del 2006.
Tra il 19 e il 21 aprile 2007 si tenne il IV e ultimo congresso dei DS, caratterizzato da una pluralità di mozioni:
Per il Partito Democratico (75,5%), che ricandidava segretario Piero Fassino ed era favorevole al processo unitario con La Margherita e alla fondazione del Partito Democratico
A Sinistra. Per il socialismo europeo (15,1%), che candidava segretario Fabio Mussi ed era espressione del cosiddetto Correntone, contraria alla formazione di un partito unico con i settori moderati della coalizione
Per un partito nuovo. Democratico e socialista (9,4%), che aveva come primi firmatari Gavino Angius e Mauro Zani, i quali richiedevano un legame esplicito al socialismo europeo.
L'elezione alla segreteria di Piero Fassino fu sostanzialmente l'approvazione da parte della base dei DS della creazione del nuovo soggetto politico. Mussi ed il vecchio Correntone annunciarono la propria uscita dai DS e la volontà di costituire un nuovo soggetto a sinistra del partito Democratico.[20] La corrente di Gavino Angius, la settimana successiva all'assise congressuale, deciderà di abbandonare i DS, vista la non certezza dell'adesione al PSE.[21]
Anche il II congresso de La Margherita (dal 20 al 22 aprile 2007) si svolse con l'obiettivo di dar vita al Partito Democratico, e orientata in tal senso fu l'unica mozione presentata dal presidente del partito Francesco Rutelli. L'assise della Margherita non presentò le medesime divisioni interne verificatesi nei DS, coerentemente con l'ispirazione unificatrice delle forze di centrosinistra che il partito di Rutelli ebbe sin dalla sua nascita come lista elettorale nel 2001, e come partito nel 2002. Le uniche critiche vennero da Arturo Parisi, ministro della Difesa in carica, e da Willer Bordon, che chiesero lo scioglimento delle correnti interne in vista della nascita del PD e che il PD diventasse un vero e proprio partito unico e non una mera federazione di partiti. Più tardi, nella fase di preparazione del PD, lo stesso Bordon, l’ex Presidente del consiglio Lamberto Dini e l'ex segretario del PPI Gerardo Bianco decideranno di non aderire al nuovo partito.
Le elezioni primarie del 2007 e la vittoria di Veltroni [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Elezioni primarie del Partito Democratico (Italia) del 2007.
Il primo atto formale verso la costituzione del nuovo Partito venne effettuato il 23 maggio 2007 con la nomina di un Comitato promotore, il "Comitato 14 ottobre", così chiamato con riferimento alla data in cui sarebbe stata eletta l'assemblea costituente del Partito Democratico[22].
Tale comitato, nato con 45 membri, annoverava, oltre ad esponenti di DS e Margherita, anche politici provenienti da esperienze diverse (come l'ex UDC Marco Follini e l'ex-SDI Ottaviano Del Turco, governatore della Regione Abruzzo) e personalità della società civile, come il giornalista Gad Lerner, il presidente di "Slow Food" Carlo Petrini e l'esponente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Tullia Zevi[22].
Il comitato è stato criticato sia per la scarsa presenza di donne (poco più di un terzo) sia per la totale assenza di giovani (nessuno dei membri ha meno di 40 anni) dal candidato alle primarie dell'Unione Ivan Scalfarotto e dal Ministro della Difesa Arturo Parisi, uno dei 45[23].
I membri del Comitato promotore [modifica]
Giuliano Amato
Mario Barbi
Antonio Bassolino
Pier Luigi Bersani
Rosy Bindi
Paola Caporossi
Sergio Cofferati
Massimo D'Alema
Marcello De Cecco
Letizia De Torre
Ottaviano Del Turco
Lamberto Dini
Leonardo Domenici
Vasco Errani
Piero Fassino
Anna Finocchiaro
Giuseppe Fioroni
Marco Follini
Dario Franceschini
Vittoria Franco
Paolo Gentiloni
Donata Gottardi
Rosa Jervolino
Linda Lanzillotta
Gad Lerner
Enrico Letta
Agazio Loiero
Marina Magistrelli
Lella Massari
Wilma Mazzocco
Maurizio Migliavacca
Enrico Morando
Arturo Parisi
Carlo Petrini
Barbara Pollastrini
Romano Prodi
Angelo Rovati
Francesco Rutelli
Luciana Sbarbati
Marina Sereni
Antonello Soro
Renato Soru
Patrizia Toia
Walter Veltroni
Tullia Zevi
Il Comitato definì le modalità di svolgimento delle primarie per l'elezione dell'Assemblea Costituente Nazionale e delle Assemblee Costituenti Regionali, con i rispettivi Segretari.
Il 31 luglio 2007 il Coordinamento Nazionale delle primarie ufficializzò le candidature alla carica di Segretario Nazionale del PD di Mario Adinolfi, Rosy Bindi, Pier Giorgio Gawronski, Jacopo G. Schettini, Enrico Letta e Walter Veltroni. La candidatura di Schettini fu successivamente apparentata a quella di Gawronski. Vennero inoltre presentate delle liste di candidati all'assemblea costituente del PD, collegate ad uno dei candidati alla segreteria.
Alle elezioni costituenti di domenica 14 ottobre 2007 si registrò una partecipazione superiore alle aspettative con 3.554.169 voti validi.[24]
Primarie del PD (14 ottobre 2007): da sinistra Schettini, Letta, Bindi, Prodi, Veltroni e Adinolfi
Le liste collegate a Walter Veltroni ("Democratici con Veltroni", "Ambiente, Innovazione, Lavoro.", "A Sinistra per Veltroni" ed altre liste locali) ottennero complessivamente il 75,82%, decretando automaticamente l'elezione di Veltroni a Segretario Nazionale del PD (avendo superato il 50% dei voti validi). La lista "Con Rosy Bindi democratici, davvero" ricevette il 12,83%, i "Democratici per Enrico Letta" l'11,02% mentre la lista in appoggio di Adinolfi ("Generazione U'") e quelle in appoggio di Gawronski ("Il coraggio di cambiare" e "Noi per il Partito Democratico") riuscirono ad eleggere solo i due candidati alla segreteria ottenendo rispettivamente lo 0,17% e lo 0,07%[24].
L'Assemblea costituente [modifica]
Sabato 27 ottobre 2007 avvenne la prima riunione dell'Assemblea Costituente Nazionale del Partito Democratico a Milano presso il polo fieristico di Rho-Pero. I delegati erano 2.858, eletti attraverso liste bloccate formate col criterio dell'alternanza uomo-donna. Romano Prodi, fondatore dell'Ulivo nonché premier in carica fu eletto primo Presidente dell'Assemblea.
Nella riunione di insediamento venne formalizzata l'elezione di Veltroni a primo Segretario Nazionale. Al termine l'assemblea approvò un dispositivo proposto da Veltroni, che fra le altre cose stabiliva la nomina di Dario Franceschini a Vice Segretario Nazionale del partito e di Mauro Agostini a Tesoriere Nazionale[25].
Vennero poi costituite, all'interno dell'assemblea, tre commissioni di 100 componenti ciascuna (con rappresentanza di delegati di tutte le liste proporzionale alla composizione totale dell'assemblea) che dovevano redigere rispettivamente lo Statuto, il Manifesto dei Valori ed il Codice Etico nazionali del partito. Stante la struttura federale del PD, analoghi documenti a livello regionale vennero redatti da parte delle Assemblee Costituenti Regionali.
Il 4 novembre 2007 il segretario Veltroni nominò la segreteria del PD, con 17 membri di cui 9 donne (la maggioranza).[26] Il 7 novembre 2007 fu eletto capogruppo del PD alla Camera dei deputati Antonello Soro[27], che sostituì Dario Franceschini fino ad allora capogruppo dell'Ulivo mentre al Senato della Repubblica venne confermata la capogruppo dell'Ulivo Anna Finocchiaro.
Nel mese di novembre si insediarono le Assemblee Costituenti Regionali, che elessero i rispettivi Presidenti e formalizzarono l'elezione dei Segretari Regionali. Sempre a novembre, si insediarono delle Assemblee Provinciali provvisorie (formate dai delegati alle Assemblee Costituenti Regionali e Nazionale territorialmente competenti), ciascuna delle quali scelse il proprio Presidente ed un coordinatore provinciale, pure essi pro tempore.
Tra la fine del 2007 e i primi mesi del 2008 avvenne il radicamento territoriale del partito. In ciascun comune vennero richiamate le assemblee degli elettori del 14 ottobre, per costituire i Circoli territoriali del PD. Ciascun Circolo elesse il proprio Coordinamento ed i propri delegati per le Assemblee Cittadina (ove nello stesso comune fossero presenti più Circoli territoriali) e Provinciale. Le Assemblee Provinciali e Cittadine così formate elessero nei giorni successivi i rispettivi Presidenti ed i Segretari Provinciali e Cittadini. Inoltre all'interno di ciascun Circolo territoriale il Coordinamento elesse il Coordinatore del Circolo (che coincide col Segretario Cittadino nei comuni ove fosse costituito un solo Circolo territoriale).
Nella seconda riunione dell'Assemblea Costituente Nazionale, sabato 16 febbraio 2008 a Roma, vennero approvati lo Statuto, il Manifesto dei Valori ed il Codice Etico. Lo statuto prevedeva tra l'altro la possibilità di costituire, accanto ai Circoli territoriali, anche dei Circoli ambientali (nei luoghi di lavoro o di studio) e dei Circoli on line. Venne fissata per l'ottobre 2009 la data della prima convenzione del PD, con il rinnovo di tutte le cariche nazionali e regionali, che successivamente avranno invece mandato quadriennale.
La sede ed il simbolo [modifica]
Il 9 novembre venne inaugurata la sede nazionale del PD, a Roma in Piazza Sant'Anastasia, nei pressi del Circo Massimo.
Il 21 novembre il PD presentò il suo nuovo simbolo tricolore, elaborato dal grafico venticinquenne molisano Nicola Storto. Per Ermete Realacci, responsabile della comunicazione del partito, «il simbolo assume su di sé l'identità nazionale con molta forza. Infatti, i tre colori rispondono a tre tradizioni diverse dell'Italia. Il verde è la tradizione laica e ambientalista, il bianco è il solidarismo cattolico, il rosso è il colore del lavoro e del socialismo. Il risultato è una sintesi molto forte». La definizione e l'idea di partito "verde-bianco-rosso" nel segno delle anime del PD e della bandiera nazionale venne coniata per la prima volta dal candidato alla segretaria nazionale Jacopo G. Schettini in una lettera aperta pubblicata dal sito del PD il 5 settembre, ed è il titolo della sua candidatura presentata dal primo numero del periodico ufficiale del PD.
L'attività politica con Veltroni segretario [modifica]
Il Partito Democratico all'interno del governo Prodi II [modifica]
Appena sorto, il Partito Democratico assunse immediatamente il ruolo di maggiore forza politica all'interno del II Governo Prodi. Il segretario Walter Veltroni intuì rapidamente la necessità di avviare un dialogo con le varie forze politiche per la creazione di importanti riforme, ritenute necessarie per la modernizzazione dello Stato. L'11 novembre Veltroni lanciò una nuova proposta di legge elettorale elaborata dal costituzionalista Salvatore Vassallo[28], nell'ambito di una riforma che coinvolgesse anche i regolamenti parlamentari e la Costituzione, dando l'appoggio del PD alla proposta di revisione costituzionale al vaglio della Camera dei Deputati[29].
Nei giorni successivi, si assistette alla fine della Casa delle Libertà, coalizione di opposizione: il governo Prodi II, la cui caduta era stata data per certa al Senato da Silvio Berlusconi agli alleati[30], tra il 14 e il 15 novembre passò indenne il delicato passaggio della Finanziaria a Palazzo Madama[31]. A seguito di questo fatto, la Lega Nord, l'UDC e soprattutto Alleanza Nazionale rivolsero pesantissime critiche a Forza Italia e raccolsero l'invito di Veltroni ad approvare insieme alcune riforme istituzionali. A stretto giro, lo stesso Berlusconi abbandonò il rifiuto di ogni dialogo con la maggioranza e si dichiarò disposto a discutere con Veltroni di legge elettorale, annunciando la fine della sua difesa al bipolarismo ed il gradimento per il sistema proporzionale.
A fine novembre, dopo il fallimento della "spallata" della Casa delle Libertà (termine giornalistico per indicare i tentativi di Berlusconi di far cadere il governo Prodi II), la coalizione di centro-destra sembrò frantumarsi in uno scontro tra Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini da una parte, e Silvio Berlusconi dall'altra[32]. Ormai rassegnati all'idea che la caduta del governo non fosse imminente, tutti i partiti dell'opposizione accettarono dunque (pur con motivazioni diverse) la proposta di dialogo sulle "riforme" lanciata con forza da Veltroni e Franceschini.
Il segretario del PD incontrò quindi, in rapida successione, i leader della maggioranza e dell'ex-CdL per discutere e cercare di trovare un accordo su una nuova legge elettorale, sulla riforma dei regolamenti parlamentari e della parte II della Costituzione.
La caduta del Governo Prodi e la campagna elettorale 2008 [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Elezioni politiche italiane del 2008.
Walter Veltroni a Trento per la campagna elettorale 2008
Il 24 gennaio 2008 il Governo Prodi venne sfiduciato al Senato, a seguito della crisi politica innescata da Clemente Mastella. Il PD di Veltroni appoggiò il tentativo di formare un governo attorno ad una convergenza fra le forze politiche sulla riforma elettorale, affidato dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano al presidente del Senato Franco Marini. Tuttavia il tentativo non riuscì per la ferma opposizione del centro-destra, ora ricompattato dalla prospettiva di una vittoria elettorale imminente.
Nei giorni successivi allo scioglimento delle Camere, il PD scelse di formare le sue alleanze "esclusivamente su base programmatica", il che si risolse con l'esclusione di ogni apparentamento con la Sinistra Arcobaleno e con - invece - la formazione di una coalizione con l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Si giunse anche ad un accordo con i Radicali italiani, che implicò l'inserimento di alcuni loro esponenti nelle liste del PD. Nonostante gli sforzi, non si giunse a un accordo con il Partito Socialista, il quale non accettò di rinunciare al suo simbolo per inserire suoi esponenti nelle liste del PD, presentando così una lista separata indipendente.
Dopo la presentazione delle liste ufficiali dei candidati scoppiò una polemica interna al Partito a causa di alcune esclusioni eccellenti. L'esclusione di Ciriaco De Mita e quella di Giuseppe Lumia, ex-Presidente della Commissione Antimafia, furono motivate dall'esigenza di partito di non candidare persone con più di tre legislature. A questa regola generale si sono fatte 32 deroghe per i cosiddetti "big" del partito[33], tra cui lo stesso Walter Veltroni.
Altre polemiche sorsero per la presunta scarsità di candidature femminili con buone possibilità di successo[34].
Infine i Radicali hanno sostenuto che Veltroni non abbia dato corso al patto siglato: agli occhi della dirigenza Radicale, infatti, non tutte le nove candidature radicali avrebbero l'elezione garantita[35] e, anche se i nove candidati risultarono poi tutti eletti, la dirigenza radicale sostenne che ciò fu possibile solo grazie all’inaspettata esclusione della Sinistra Arcobaleno dalla ripartizione dei seggi.[36] Gianfranco Pasquino, criticando il trattamento subito dai Radicali, ha dichiarato: «Le liste del Partito Democratico, redatte secondo principi di marketing e di rappresentanza settorializzata, "ma anche", burocratico-partitocratica, sono già di per sé pessime.»[37]
Risultato delle elezioni e l'opposizione [modifica]
Al Quirinale: Walter Veltroni (al centro), Antonello Soro (a sinistra) e Anna Finocchiaro (a destra)
Alle elezioni politiche del 2008 PD e Italia dei Valori raccolgono complessivamente il 37,546%[38] dei consensi alla Camera, contro il 46,811% della coalizione Il Popolo della Libertà - Lega Nord - Movimento per l'Autonomia guidata da Silvio Berlusconi, e il 38,010%[39] al Senato, contro il 47,320% della coalizione avversaria. Singolarmente il Partito Democratico ha ottenuto rispettivamente il 33,17% e il 33,69% dei suffragi. Il 16 aprile 2008 viene resa nota una lettera risalente al precedente 23 marzo, giorno di Pasqua, in cui Romano Prodi informava il segretario Veltroni di voler abbandonare l'incarico di presidenza del Partito, per fare spazio a una nuova generazione dirigente.
La crisi [modifica]
Dopo le elezioni in Sardegna del 14-15 febbraio 2009, dove Renato Soru, governatore uscente e uomo di punta del PD viene sconfitto dal candidato del PDL Ugo Cappellacci, in considerazione di questo e di altri risultati negativi del Partito in consultazioni elettorali precedenti e le forti critiche alla sua gestione, Veltroni si dimette da segretario[40]. Viene riunita sabato 21 febbraio l'Assemblea Costituente, chiamata a decidere come uscire dal momento di difficoltà e quale strada intraprendere. Si fronteggiano due linee: da una parte chi vuole andare subito a primarie, a cui far seguire un congresso per lanciare una nuova fase del partito, cambiando profondamente le leadership della classe dirigente del Partito e proponendo alla segreteria temporaneamente Arturo Parisi; dall'altra parte coloro i quali ritengono sia dannoso aprire la fase congressuale in quel momento, data la vicinanza delle Elezioni Europee, preferendo confermare alla guida del Partito il vicesegretario di Veltroni, Dario Franceschini. Nel frattempo, l'ex Ministro Pierluigi Bersani rende pubblica la sua intenzione di correre alle future primarie del PD in vista della Convenzione di ottobre 2009, ipotesi in un primo tempo ventilata anche dall'ex candidato alla Segreteria nel 2007 Jacopo Schettini Gherardini. All'Assemblea dei circoli del PD tenutasi nel marzo 2009 è salita alla ribalta[41], col suo applauditissimo intervento, Debora Serracchiani, segretario comunale per il partito a Udine.
Verso il I Congresso: Franceschini segretario [modifica]
Dario Franceschini.
Convocata dopo le dimissioni di Veltroni, l'Assemblea Costituente (presieduta da Anna Finocchiaro, essendo vacante la carica di Presidente del PD) ha eletto, con 1047 preferenze, Dario Franceschini nuovo segretario nazionale del Partito, contro i 92 voti raccolti da Arturo Parisi[42].
Il nuovo segretario, eletto con il compito di portare il partito alle Elezioni Europee e al Congresso di autunno, annuncia di volere cominciare una nuova fase nel Partito, basata su inedite e giovani personalità, caratterizzata da una opposizione più ferma al Governo (puntando soprattutto sul tema della crisi economica e finanziaria in atto), mettendo da parte i "capibastone" e coinvolgendo maggiormente amministratori locali e dirigenti territoriali. Con l'elezione di Franceschini, sono decaduti gli organi direttamente nominati da Veltroni, in primis il Governo ombra. Sono stati poi nominati una nuova segreteria e nuovi responsabili per tematiche politiche[43].
Le elezioni europee del 2009 [modifica]
La prima importante sfida che il nuovo segretario si trova ad affrontare è quella delle elezioni europee del 2009. Il nodo sulla collocazione europea è stato sciolto ufficialmente solo dopo le votazioni, sebbene Piero Fassino avesse già proposto di formare una federazione con il PSE che dia luogo a un unico gruppo nell'Europarlamento, il quale contenga tutte le forze progressiste europee.[44] La campagna del PD si è basata sulla rivendicazione della sua identità europeista; inoltre tiene banco la denuncia del particolare approccio alla consultazione elettorale scelto da Silvio Berlusconi, il quale corre in tutte le circoscrizioni elettorali pur essendo incompatibile per quella carica in quanto deputato alla Camera e Presidente del Consiglio dei ministri, opponendogli candidati che siederanno effettivamente all'Europarlamento in caso di elezione. Alle elezioni del 2009 il Partito Democratico ha ottenuto il 26,1% dei voti, perdendo circa il 7% dei consensi rispetto alle politiche del 2008 (nel corso delle quali il PD comprendeva anche i radicali, mentre alle europee del 2009 questi avevano una propria lista che ha raggiunto il 2,4%).
Le primarie 2009 e l'elezione a segretario di Bersani [modifica]
La corsa per la segreteria [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Elezioni primarie del Partito Democratico (Italia) del 2009.
La Direzione Nazionale del partito fissa il nuovo congresso («convenzione» secondo lo statuto del partito) all'11 ottobre del 2009 e le nuove elezioni primarie per il 25 ottobre[45].
Inizialmente il segretario uscente Dario Franceschini non si era espresso sulla possibilità di ricandidarsi alla guida del partito[46] ma il 24 giugno annuncia ufficialmente la sua candidatura per il Congresso e per le primarie[47].
A sua volta, l'ex ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani annunciò la sua candidatura ricevendo l'appoggio di D'Alema[48].
Il 4 luglio, infine, il chirurgo Ignazio Marino confermò a sua volta di voler correre per la segreteria, sostenuto in prima linea da Giuseppe Civati.
Il 23 luglio il Comitato per il Congresso ufficializzò 4 candidature: quelle di Pierluigi Bersani, Dario Franceschini, Ignazio Marino e Amerigo Rutigliano. Il 28 luglio, però, proprio quest'ultima candidatura viene respinta dallo stesso Comitato, poiché delle 1542 firme presentate dal candidato, 500 sono risultate appartenenti a persone non iscritte al PD[49]. Il giorno successivo la Commissione Nazionale per il Congresso annunciò anche che la quota degli iscritti che prendono parte alla prima fase congressuale è di 820607[14].
I risultati definitivi dei congressi nei circoli vennero divulgati l'8 ottobre dalla Commissione Nazionale: Pierluigi Bersani ottenne 255 189 voti pari al 55,13%, seguito da Dario Franceschini con 171 041 voti pari al 36,95% e da Ignazio Marino con 36 674 voti pari al 7,92%.
Tutti e tre i candidati sono stati quindi ammessi a partecipare alle elezioni primarie del 25 ottobre 2009. Si è confermata in questa occasione una ampia partecipazione popolare (3.067.821 votanti), che ha sostanzialmente confermato l'esito della Convention, dando la vittoria a Pierluigi Bersani.
L'uscita dal partito di Rutelli [modifica]
Francesco Rutelli e altri, già da tempo critici nei confronti di un partito a loro dire «mai nato», prendono atto della vittoria di Bersani, ma lasciano il partito. Secondo Rutelli, con Bersani si andrebbe verso un «partito democratico di sinistra. (...) la promessa, dunque, non è mantenuta: non c’è un partito nuovo, ma il ceppo del Pds con molti indipendenti di centrosinistra»[50]. Così il 27 ottobre Rutelli annuncia che «occorre iniziare un percorso diverso, con persone diverse»[51], e il giorno dopo fonda l'associazione Cambiamento e Buongoverno insieme a Massimo Cacciari, Giuliano da Empoli, Lorenzo Dellai, Linda Lanzillotta, Vilma Mazzocco, Roberto Mazzotta, Andrea Mondello, Bruno Tabacci, Elvio Ubaldi e Giuseppe Vita[52][53]. Inutile fino all'ultimo il tentativo di D'Alema per una riconciliazione[54].
Il 17 aprile 2010 anche il MRE di Luciana Sbarbati ha lasciato il PD[55].
Prospettiva di alleanza con l'Unione di Centro [modifica]
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Il leader dell'Unione di Centro, Pierferdinando Casini, il 12 dicembre 2009 si è detto disponibile alla costituzione di una coalizione con il Partito Democratico e con l'Italia dei Valori nel caso in cui si verificassero elezioni politiche anticipate. L'obiettivo sarebbe la costruzione di un "fronte democratico" volto ad opporsi alla colizione PDL-Lega e a difendere i principi costituzionali e le istituzioni repubblicane, che rischierebbero di essere compromesse. Ciò accadde a seguito di una dichiarazione del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi[56][57][58].
La proposta è stata accettata dal segretario Pier Luigi Bersani[59] ed ha trovato anche l'adesione del segretario di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, che potrebbe dare solo l'appoggio esterno alla coalizione PD-UDC[60] .
L'alleanza con i centristi si è realizzata in occasione delle elezioni regionali del 2010 in alcune delle regioni chiamate al voto: in Liguria, Basilicata, Marche e Piemonte. Saltato invece l'accordo nel Lazio, dove Casini ha preferito appoggiare la Polverini per il PdL anziché Emma Bonino, candidata dai Radicali e che ha provocato il 14 gennaio 2010 l'abbandono dei deputati Enzo Carra e Renzo Lusetti. Il 14 febbraio, invece, annuncia la sua adesione all'UdC la deputata Paola Binetti[61]. L'alleanza è stata riproposta dal leader centrista anche nelle settimane successive all'aggressione subita da Berlusconi [62].
Ideologia e correnti [modifica]
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Per approfondire, vedi le voci Correnti del Partito Democratico (Italia), Categoria:Correnti del Partito Democratico (Italia) e Centrosinistra.
Il Partito Democratico è un partito politico che ispira alle grandi culture politiche che costituiscono oggi il centrosinistra ossia la socialdemocrazia ed il cristianesimo sociale con una certa influenza del pensiero socio-liberale e ecologista. I valori del partito sono formati dalla cultura del repubblicanesimo, il rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, del Risorgimento e della Resistenza. I partiti della cosiddetta "Prima Repubblica" e le loro relative culture e posizionamenti politici di riferimento per il PD sono quelli che componevano l'intero arco costituzionale.
Forte è la connotazione europeista del partito e l'influenza del Partito Democratico degli Stati Uniti e del liberalismo americano. Scopo del partito è di creare un nuovo centrosinistra anche a livello europeo comprendendo anche esperienze politiche che non necessariamente provengano dalla tradizione socialista e socialdemocratica.[63][64][65][66]
L'articolo 30 dello Statuto del partito recita che il PD «ai sensi dell’articolo 18 della Costituzione, favorisce la libertà e il pluralismo associativo e stabilisce rapporti di collaborazione con fondazioni, associazioni ed altri istituti, nazionali ed internazionali, a carattere politico-culturale e senza fini di lucro, garantendone e rispettandone l’autonomia». «Tali fondazioni, associazioni ed istituti» vengono considerati «strumenti per la divulgazione del sapere, il libero dibattito scientifico, la elaborazione politico-programmatica» e le loro iniziative «non sono soggette a pareri degli organi del Partito Democratico».
Per tale motivo diversi esponenti nel PD hanno subito promosso fondazioni e associazioni o hanno rilanciato quelle che già preesistevano al partito. L'attività febbrile intorno alle fondazioni democratiche ha fatto sì che da più parti si parlasse di vera e propria attività correntizia più o meno occulta. Non è ancora dato di parlare di correnti in senso classico, e del resto uno stesso esponente democratico può essere iscritto a più fondazioni e associazioni, così come quest'ultime spesso iscrivono anche soggetti esterni al PD quando non iscritte ad altri partiti.
Le correnti sono suddivise per matrice ideologica. Non va tuttavia dimenticato il ruolo di Area Democratica come luogo di coordinamento delle correnti che hanno sostenuto la candidatura di Dario Franceschini alle primarie del 2009.
Area socialdemocratica [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Socialdemocrazia.
L'area socialdemocratica del Partito Democratico si rifà alla precedente esperienza dei Democratici di Sinistra, del Partito Democratico della Sinistra e prima ancora del Partito Comunista Italiano. Nel partito vi sono anche modesti spezzoni del Partito Socialista Italiano. L'area socialdemocratica rappresenta la maggioranza del partito e rivendica l'inserimento del partito all'interno dell'Internazionale Socialista e del Partito Socialista Europeo per rivendicare la natura di sinistra del partito. È rappresentata dalle seguenti correnti:
Riformisti e Democratici/Dalemiani. È la componente di origine dalemiana e d'ispirazione socialdemocratica, comprendente anche esponenti de I Popolari e d'estrazione liberale, come Paolo De Castro. La corrente comprende circa 100 parlamentari ed è favorevole all'ingresso del partito nel Partito del Socialismo Europeo.
Veltroniani. Rappresenta il gruppo costituito intorno all'ex segretario Walter Veltroni di ispirazione prevalentemente socialdemocratica. Prima della direzione del 23 settembre 2010 facevano parte di questo gruppo anche i sostenitori di Piero Fassino, da cui si sono distinti per una linea politica meno critica nei confronti dell'attuale segretario.[67]
A Sinistra. La corrente rivendica la continuazione della tradizione del Partito Comunista Italiano e del Partito Socialista Italiano promuovendo l'entrata del partito nel Partito del Socialismo Europeo nell'Internazionale Socialista. Il gruppo è guidato da Livia Turco.
Democrazia e Socialismo. Corrente guidata da Gavino Angius e nata con l'obiettivo di rendere il PD un partito di natura socialista e aderente al PSE e all'Internazionale Socialista.
Semplicemente Democratici. Di natura socialdemocratica/cristiano sociale, nasce come lista a sostegno di Dario Franceschini alle primarie del 2009, promossa da importanti esponenti del Pd quali Debora Serracchiani, Rita Borsellino, Sergio Cofferati, David Sassoli e Francesca Barracciu. Questo gruppo pone particolare attenzione al rinnovamento del gruppo dirigente e alla questione morale interna.
Vivi il Pd - Cambia l'Italia. Sono il gruppo eterogeneo e non organizzato che ha sostenuto la candidatura di Ignazio Marino alle primarie del 2009 ottenendo il 13% dei voti. Per la sua stessa avversione al correntismo il gruppo non forma una vera e propria corrente organizzata, però tutti coloro che sostenevano la candidatura Marino condividono un forte interesse comune per i temi legati alla laicità dello Stato e ai diritti civili, al rinnovamento generazionale, alla questione morale e al merito. A sostegno di Marino si sono schierati ex veltroniani doc come Goffredo Bettini, Marta Vincenzi e Felice Casson, ulivisti come Sandro Gozi, importanti esponenti nel campo dei diritti civili come Ivan Scalfarotto e l'on. Paola Concia.
Insieme per il Pd. Nata nel 2009 sul web2 da iscritti, militanti e coordinatori locali, non si può considerare una vera e propria corrente, i sostenitori condividono i temi quali la meritocrazia, il riformismo, rinnovamento generazionale , criticismo verso i leader storici, contro il nucleare, a favore del testamento biologico e la regolamentazione giuridica delle unioni civili. Il 20 novembre 2010 per la prima volta i partecipanti si sono riuniti a Roma per la prima edizione di "INSIEME DAY" un convegno che ha sancito la nascita dell'area a livello pubblico. L'area è guidata da Giuseppe Rotondo e dall'On.Sandro Gozi.
Area cristiano-sociale [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Cristianesimo sociale.
L'area cristiano-sociale comunemente definita come "cattolica-democratica" trae la sua origine dal partito centrista de La Margherita e prima ancora dalla esperienze della sinistra della Democrazia Cristiana e da altre esperienze centriste passate. L'area rivendica una maggiore rappresentanza del cattolicesimo sociale all'interno del partito rivendicandone un ruolo fondamentale nel centrosinistra a cui ha contribuito alla sua nascita ai tempi de L'Ulivo. L'area si oppone all'adesione al Partito del Socialismo Europeo e alla Internazionale Socialista. Le correnti di riferimento sono:
I Popolari/Quarta Fase. È la principale corrente cristiano-sociale che si rifà alla tradizione della sinistra interna della Democrazia Cristiana e del Partito Popolare Italiano. Rappresenta il 23% del Comitato Nazionale. Nell'area prevalgono due orientamenti diversi:[68] Dario Franceschini e Franco Marini guidano la parte della corrente che è più vicina alla maggioranza, mentre Beppe Fioroni è il principale esponente di coloro che sono più critici verso il segretario.
Democratici Davvero/Bindiani. È il gruppo di riferimento di Rosy Bindi, attuale presidente del partito. Si presenta come corrente di stampo cristiano-sociale e socialdemocratica, erede della sinistra democristiana e del Partito Popolare Italiano. I membri della corrente provengono dai gruppi degli Ulivisti, I Popolari (la stessa Bindi).
Teodem. Sono una corrente di stampo democristiano e cristiano-sociale che rappresenta la "destra" del PD sul fronte dei temi etico-sociali. Del gruppo fanno parte un deputato (Luigi Bobba), e quattro senatori (Benedetto Adragna, Emanuela Baio Dossi, Luigi Lusi e Antonino Papania). Del gruppo facevano originariamente parte anche Marco Calgaro e Donato Mosella, che hanno aderito ad Alleanza per l'Italia e Dorina Bianchi, Enzo Carra, Renzo Lusetti e Paola Binetti, che hanno aderito all'Unione di Centro.
Ulivisti. È l'area più vicina a Romano Prodi e alla sua idea di Partito Democratico. Gli Ulivisti enfatizzano molto l'apertura del PD alla società civile e la democrazia interna al partito e al congresso non hanno appoggiato alcuna mozione. L'area si ispira al cristianesimo sociale e alla socialdemocrazia.
Cristiano Sociali. È una piccola corrente proveniente dai Democratici di Sinistra.
Area liberale [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Cristianesimo liberale e Liberalismo sociale.
I componenti di questa area rivendicano la presenza di una componente liberale all'interno del partito.
Associazione TrecentoSessanta/Lettiani. È la corrente di riferimento dell'attuale vice-segretario Enrico Letta. Si presenta come un'associazione di matrice cattolicoliberale e centrista disponibile al dialogo con l'Unione dei Democratici Cristiani e di Centro. I membri del gruppo provengono da varie corrente come gli Ulivisti, I Popolari, i Veltroniani, i Dalemiani.
Democratici Rinnovatori e Coraggiosi . Definita un tempo come corrente dei Rutelliani rappresenta la parte cattolicoliberale e centrista del partito. Si è sfaldata a seguito dell'uscita del proprio leader Francesco Rutelli e di gran parte dei propri membri che hanno scelto di aderire prevalentemente a Alleanza per l'Italia. La parte che è rimasta nel PD è guidata da Paolo Gentiloni.
Liberal Pd. Corrente di orientamento socioliberale, costituita il 26 gennaio 2008 su iniziativa di Enzo Bianco, Valerio Zanone, Enrico Morando (ex-leader dei Liberal DS) e Franco Bassanini.
Area ecologista [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Ecologismo.
Ecologisti Democratici. Gruppo ecologista formato da esponenti sia provenienti dai Democratici di Sinistra che da La Margherita. Leader di riferimento è Ermete Realacci.
La collocazione europea [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici.
La collocazione europea è stato uno dei principali nodi da sciogliere per il Partito Democratico, diviso tra un'anima di matrice socialdemocratica e un'altra cattolico-riformista: gli ex-DS, infatti, facevano parte del Partito Socialista Europeo, mentre la Margherita nel 2004 aveva fondato un Partito Democratico Europeo che siedeva nell'area liberaldemocratica.
Tra le maggiori preoccupazioni, specularmente delle minoranze diessine e dell'ala popolare della Margherita, c'era l'idea di rinuncia delle proprie identità storiche in un progetto che potrebbe condurre ad avere un partito senza identità ideologiche oppure l'appiattimento delle varie aree sulle posizioni di una sola. Quello della collocazione europea è il motivo che ha indotto la minoranza DS guidata da Gavino Angius (in seguito rientrato) a non aderire al partito, sostenendo appunto che mancasse un richiamo forte del partito all'appartenenza al PSE.
A tal proposito, il PSE, nel 7º congresso[69] tenuto a Oporto, ha modificato il proprio statuto definendosi come forza politica aperta a tutti i partiti europei "di ispirazione socialista, progressista e democratica", prospettando la possibilità di un allargamento a partiti e movimenti progressisti che non provengono necessariamente dallo storico campo del socialismo europeo. Tale modifica è stata considerata un'apertura nei confronti delle istanze avanzate dalla Margherita in Italia, anche se il partito ha rimarcato di non volere che il PD aderisca tout-court al PSE, semmai che intraprenda con esso un rapporto di collaborazione nell'alveo di un nuovo centrosinistra europeo.
In questa direzione va anche la posizione di Romano Prodi che, in sede di Assemblea Costituente, ha sostenuto che sarà l'Italia ad anticipare l'Europa nella creazione di un contenitore delle forze progressiste e democratiche. In sede europea, infatti, i parlamentari europei del PD hanno mantenuto inizialmente la loro collocazione originaria (divisi tra PSE e ALDE) fino alle elezioni europee del 2009: solo in seguito è stata stabilita una collocazione unitaria. La scelta si è realizzata nel non aderire tout-court al PSE, bensì creando un gruppo unico in sede del Parlamento europeo con esso, chiamato prima Alleanza dei Socialisti e dei Democratici per l'Europa (ASDE) e poi Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (APSD).[70]
Profilo organizzativo [modifica]
A livello centrale il massimo organismo che dirige il partito fra un congresso e l'altro è l'Assemblea Nazionale. Organo esecutivo sono la Segreteria Nazionale, collegio che aiuta il lavoro del segretario nazionale. An e Sn restano in carica quattro anni. L'organo esecutivo di indirizzo politico dell'An è il Coordinamento Nazionale. Il Cn è detta Direzione Nazionale quando comprende il Segretario Nazionale, il Presidente dell’Assemblea Nazionale, Il Vicesegretario, il Tesoriere, il massimo dirigente dell’Organizzazione giovanile, i Presidenti dei Gruppi parlamentari italiani ed europei, i Segretari Regionali, 20 personalità del mondo della cultura, dell’associazionismo, del lavoro e dell’impresa indicate dal Segretario, i Presidenti di Regione, i Sindaci delle Aree Metropolitane e i Presidenti delle Province con più di 3 milioni di abitanti e i presidenti di Anci, Upi e Uncem, gli ex Presidenti delle Camere e del Consiglio dei ministri, i vicepresidenti di Camera e Senato e Parlamento Europeo, i vicepresidenti dei gruppi parlamentari italiani ed europei del PD, i presidenti di Commissioni parlamentari di Camera e Senato, i candidati alle Primarie, i Presidenti e i relatori delle Commissioni costituenti Statuto, Manifesto dei valori, Codice Etico, 5 giovani espressione della organizzazione giovanile del PD, i Giovani Democratici.
L'attuale DN è stata eletta il 7 novembre 2009.
Segretari del PD [modifica]
Segretario
Periodo
Walter Veltroni
15 ottobre 2007 – 17 febbraio 2009
Dario Franceschini
21 febbraio 2009 – 24 ottobre 2009
Pier Luigi Bersani
25 ottobre 2009 - in carica
Altre cariche del Partito [modifica]
Presidenti [modifica]
Romano Prodi (14 ottobre 2007 – 16 aprile 2008[71])
Rosy Bindi (7 novembre 2009 - in carica), vice: Marina Sereni e Ivan Scalfarotto
Vicesegretari [modifica]
Dario Franceschini (27 ottobre 2007 – 21 febbraio 2009)
Enrico Letta (7 novembre 2009 - in carica)
Coordinatori [modifica]
Goffredo Bettini (14 ottobre 2007 - 17 febbraio 2009)
Maurizio Migliavacca (7 novembre 2009 - in carica)
Segreteria Nazionale [modifica]
Roberta Agostini
Stella Bianchi
Cecilia Carmassi
Stefano Fassina
Catiuscia Marini
Ettore Martinelli
Matteo Mauri
Marco Meloni
Matteo Orfini
Annamaria Parente
Francesca Puglisi
Nico Stumpo
Davide Zoggia
Segretari regionali [modifica]
Valle d'Aosta: Davide Raimondo Donzel
Piemonte: Gianfranco Morgando
Liguria: Lorenzo Basso
Lombardia: Maurizio Martina
Veneto: Rosanna Filippin
Alto Adige: Christian Tommasini
Trentino: Michele Nicoletti
Friuli-Venezia Giulia: Debora Serracchiani
Emilia-Romagna: Stefano Bonaccini
Marche: Palmiro Ucchielli
Toscana: Andrea Manciulli
Umbria: Lamberto Bottini
Lazio: Commissario Vannino Chiti
Abruzzo: Silvio Paolucci
Molise: Danilo Leva
Puglia: Sergio Blasi
Campania: Enzo Amendola
Basilicata: Roberto Speranza
Calabria: Carlo Guccione
Sicilia: Giuseppe Lupo[72]
Sardegna: Silvio Lai
Membri Onorari [modifica]
Giorgio Napolitano
Carlo Azeglio Ciampi
Oscar Luigi Scalfaro
Romano Prodi
Giuliano Amato
Presidenti dei gruppi parlamentari [modifica]
Camera dei Deputati [modifica]
7 novembre 2007[73] – 28 aprile 2008: Antonello Soro, vice: Marina Sereni, Gianclaudio Bressa5 maggio 2008 – 16 novembre 2009: Antonello Soro, vice: Marina Sereni, Gianclaudio Bressa17 novembre 2009 – (attualmente in carica): Dario Franceschini, vice: Michele Ventura, Alessandro Maran, Rosa Villecco Calipari
Senato della Repubblica [modifica]
27 novembre 2007[74] – 28 aprile 2008: Anna Finocchiaro, vice: Luigi Zanda, Nicola Latorre6 maggio 2008 – (attualmente in carica): Anna Finocchiaro, vice: Luigi Zanda, Nicola Latorre
Iscritti [modifica]
Lo Statuto del PD prevede due livelli di partecipazione alla vita del partito: gli iscritti e gli elettori, raccolti questi ultimi in un apposito albo. Lo statuto prevede diritti e doveri associativi per gli iscritti, mentre considera elettori tutte le persone che accettano di registrarsi nell'apposito albo e partecipano ai momenti di pubblica partecipazione organizzati dal partito: elezioni primarie ed elezioni dirette delle cariche partitiche nazionali e locali.
2009: 831.042 iscritti[8]
Stampa e televisione [modifica]
L'organo di proprietà del PD è Europa, vecchio quotidiano della Margherita. Possono, tuttavia, essere considerati filo-democratici i quotidiani l'Unità, già vicino ai DS e Il Riformista (di proprietà dello stesso editore di Libero), vicino all'area della margherita e della destra DS, diretto dall'ex-senatore della Margherita Antonio Polito. Anche La Repubblica, quotidiano non sportivo più venduto in Italia, ha una linea editoriale considerata vicina al PD. È stato inoltre pubblicato anche un numero 0 di un periodico, PD.
Recentemente è stato inaugurato il canale televisivo YouDem, che trasmette in streaming sul proprio sito Internet e via satellite sul canale 813 di SKY TV. Vicina al PD è anche RED TV che fa capo alla corrente di Massimo D'Alema.
Ha creato scalpore un manifesto a favore della manifestazione di piazza del 25 ottobre 2008. Nella locandina, che ritrae una folla indistinta, vi sono molte suore e frati. La foto ritrae la massa oceanica che rese omaggio alla salma di Giovanni Paolo II nel 2005[76]. Si tratta di pellegrini in piazza San Pietro. Il responsabile della propaganda democratica Alberto Losacco descrive la foto come un acquisto incauto da un'agenzia a cui era stata richiesta una folla senza bandiere rosse, bianche, senza simboli riconducibili a partiti ora più a sinistra, ed altri analoghi riferimenti. La foto era stata venduta come folla che assiste ad un avvenimento sportivo.
Feste nazionali [modifica]
Annualmente il PD organizza una Festa Democratica nazionale[77], più alcune Feste Democratiche nazionali tematiche. Segue l'elenco delle Feste nazionali annuali.
2008: Firenze, Fortezza da Basso[78]
2009: Genova, Porto antico[79]
2010: Torino, Piazza Castello-Giardini reali[80]
Note [modifica]
^ Sede legale: Piazza Sant'Anastasia 7 - RomaSede nazionale: Via Sant'Andrea delle Fratte, 16 - Roma
^ (EN) ITALY in Parties and Elections in Europe. URL consultato il 05-10-2010.
^ Di questi 6 deputati appartengono ai Radicali Italiani e 1 ai Moderati per il Piemonte.
^ Deputati e Organi Parlamentari - Composizione gruppi Parlamentari in Camera.it. URL consultato il 11-12-2009.
^ Di questi 3 senatori appartengono ai Radicali Italiani, mentre due membri del PD aderiscono al Gruppo Misto.
^ Composizione dei Gruppi parlamentari in senato.it. URL consultato il 11-12-2009.
^ Sito web del gruppo dell'Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo - Delegazione Italiana in Sito ufficiale Partito Democratico. URL consultato il 13-10-2010.
^ a b Tesserati per il PD del lavoro e delle famiglie in Sito ufficiale Partito Democratico. URL consultato il 30-01-2010.
^ Manifesto dei Valori del Partito Democratico, p. 4
^ Rosy Bindi eletta Presidente del PD
^ Strappo di Prodi: lascio la presidenza del Pd
^ «Di Pietro: «Fatto l'accordo con il Pd»». Corriere della Sera, 13 02 2008. URL consultato in data 09-11-2009.
^ «Gruppo unico col Pd, Di Pietro frena». Corriere della Sera, 18 04 2008. URL consultato in data 09-11-2009.
^ a b 820.607 democratici in Sito ufficiale Partito Democratico. URL consultato il 09-11-2009.
^ 530.755 (2008)
^ 707.000 (2008)
^ Michele Salvati. «Appello per il Partito Democratico» (pdf). Il Foglio, 10 aprile 2003, p. 1. URL consultato in data 27-08-2007.
^ Michele Salvati. «Perché voglio il Partito democratico» (pdf). la Repubblica, 15 aprile 2003, p. 17. URL consultato in data 27-08-2007.
^ Riparte la sfida per la premiership In campo oltre a Prodi c'è Veltroni
^ «L'addio dei Mussiani: «Non abbiamo ripensamenti»». l'Unità, 19 aprile 2007. URL consultato in data 27-08-2007.
^ «DS, Angius annuncia che non aderirà al PD». Reuters, 24 aprile 2007.
^ a b «Pd, è nato il comitato dei 45 Prodi: "Nessuna egemonia Ds o Dl"». La Repubblica, 23 05 2007. URL consultato in data 25-05-2010.
^ «Pd, è nato il comitato dei 45 Prodi: "Nessuna egemonia Ds o Dl"». La Repubblica, 23 05 2007. URL consultato in data 11-06-2010.
^ a b «Il giorno di Veltroni». Il Secolo XIX. URL consultato in data 25-05-2010.
^ Dispositivo approvato dall'Assemblea nazionale costituente del Pd in Sito ufficiale Democratici di Sinistra. URL consultato il 11-06-2010.
^ «Il Veltroni team: donne in maggioranza». Corriere della Sera, 04 11 2007. URL consultato in data 23-11-2009.
^ «Pd, è Soro il nuovo capogruppo». Corriere della Sera, 08 11 2007, p. 11. URL consultato in data 11-06-2010.
^ (PDF) Testo della proposta di legge elettorale Vassallo-Veltroni in La Repubblica. URL consultato il 10-11-2009.
^ Veltroni: Un nuovo bipolarismo per l'Italia, partitodemocratico.it [collegamento interrotto]
^ «Berlusconi: "Governo cadrà su Finanziaria" Prodi: "Sono tranquillo, non getto la spugna"». La Repubblica, 20 10 2007. URL consultato in data 10-11-2009.
^ «Finanziaria: arriva il sì del Senato». Corriere della Sera, 15 11 2007. URL consultato in data 10-11-2009.
^ «Berlusconi: "Cdl ormai era ectoplasma Gli ex alleati mi hanno fatto perdere"». La Repubblica, 25 11 2007. URL consultato in data 10-11-2009.
^ Claudia Fusani. end per scegliere il candidato Pd, ecco il regolamento per le liste «». La Repubblica, 19 02 2008. URL consultato in data 25-05-2010.
^ Marco Cremonesi. «Donne, in lista il 30 per cento Ma tante nei posti «perdenti»». Corriere della Sera, 05 03 2008. URL consultato in data 09-11-2009.
^ «Pd, Bonino: «Patti non rispettati» E Bettini: «Liste decise, tutti eleggibili»». Corriere della Sera, 04 03 2008. URL consultato in data 09-11-2009.
^ http://www.radicali.it/view.php?id=120722
^ Pasquino: "pacta sunt servanda" mi è sempre apparsa una frase che disciplina e nobilita i comportamenti in Sito ufficiale Radicali Italiani. URL consultato il 09-11-2009.
^ Ministero dell'Interno - Elezione della Camera dei Deputati del 13 - 14 aprile 2008. URL consultato il 15-04-2008.
^ Ministero dell'Interno - Elezione del Senato della Repubblica del 13 - 14 aprile 2008. URL consultato il 15-04-2008.
^ «Veltroni conferma le dimissioni: "Adesso basta farsi del male"». La Repubblica, 17 02 2009. URL consultato in data 09-11-2009.
^ (ES) Miguel Mora. «Nace una estrella en la izquierda italiana». El País, 25 3 2009. URL consultato in data 28-3-2009.
^ «Franceschini nuovo segretario del Pd». Corriere della Sera, 23 02 2009. URL consultato in data 09-11-2009.
^ Uniti e pronti in Sito ufficiale Partito Democratico. URL consultato il 10-11-2009.
^ PSE: Fassino, "Avviato confronto con i socialisti per un gruppo comune al parlamento europeo". in Sito ufficiale Partito Democratico. URL consultato il 10-11-2009.
^ «Pd, la sfida di Franceschini "Congresso vero, largo al nuovo"». La Repubblica, 26 06 2009. URL consultato in data 10-11-2009.
^ Annalisa Cuzzocrea. «Franceschini a Repubblica tv "Si vota anche per la democrazia"». La Repubblica, 22 05 2009. URL consultato in data 10-11-2009.
^ «Franceschini annuncia la candidatura "Non voglio che il PD torni indietro"». La Repubblica, 24 06 2009. URL consultato in data 10-11-2009.
^ Andrea Carugati. «D'Alema: «Il mio candidato è Bersani»». L'Unità, 12 06 2009. URL consultato in data 13-11-2009.
^ «Pd:restano tre in corsa; escluso Rutigliano». La Repubblica, 28 07 2009. URL consultato in data 10-11-2009.
^ Marco Cianca. «Rutelli: sì, lascio il Pd. Questo non è il mio partito». Corriere della Sera, 31 10 2009. URL consultato in data 10-11-2009.
^ «Pd, Rutelli annuncia lo strappo "Percorso diverso, con persone diverse"». La Repubblica, 27 10 2009. URL consultato in data 10-11-2009.
^ Cambiamento e Buongoverno. URL consultato il 10-11-2009.
^ «"Cambiamento e buongoverno" comincia la nuova stagione di Rutelli». La Repubblica, 28 10 2009. URL consultato in data 10-11-2009.
^ Alessandro Trocino. «D'Alema-Rutelli, fumata grigia». Corriere della Sera, 30 10 2009, p. 9. URL consultato in data 10-11-2009.
^ Direzione Nazionale MRE: sempre nel centro sinistra ma fuori dal PD in Sito ufficiale Movimento Repubblicani Europei. URL consultato il 20-04-2010.
^ «Fronte anti-Silvio, Casini scuote il Pdl Bersani: le sue sono parole importanti». La Stampa, 12 12 2009. URL consultato in data 19-12-2009.
^ «Berlusconi, nuovo attacco ai magistrati «Contro partito giudici cambiamo Carta»». Corriere della Sera, 10 12 2009. URL consultato in data 19-12-2009.
^ Goffredo De Marchis. «Casini: "Contro i falchi del Pdl fronte della legalità Udc-Pd"». La Repubblica, 17 12 2009. URL consultato in data 19-12-2009.
^ «Voto, Casini: Un fronte anti-Berlusconi. Bersani: È una conferma importante». Adnkronos, 12 12 2009. URL consultato in data 19-12-2009.
^ «ELEZIONI: FERRERO (PRC), BENE CASINI CONTRO BERLUSCONI ALLEATI ANCHE CON IL DIAVOLO». Adnkronos, 13 12 2009. URL consultato in data 13-12-2009.
^ «Pd, Binetti: "Entro nell'Udc"». Corriere della Sera, 14 02 2010. URL consultato in data 14-02-2010.
^ «"Inciucio utile", Pd spaccato su D'Alema Veltroni: "Ormai se ne vedono di tutti i colori». La Repubblica, 19 12 2009. URL consultato in data 03-01-2010.
^ (EN) Damiano Beltrami. «An Italian Democrat in NYC». i-Italy.org, 22 09 2008. URL consultato in data 20-04-2010.
^ (EN) Maria Rita Latto. «Italy. Everybody Is Crazy For Obama». i-Italy.org, 05 11 2008. URL consultato in data 20-04-2010.
^ (EN) «Veltroni quits as leader of Italy's opposition Democratic Party». EarthTimes.org, 17 09 2009. URL consultato in data 20-04-2010.
^ Il manifesto del Partito democratico in Sito ufficiale Democratici di Sinistra. URL consultato il 20-04-2010.
^
^
^ Speciale DS - 7º Congresso PSE in Sito ufficiale Democratici di Sinistra. URL consultato il 23-11-2009. (archiviato dall'url originale il 08-03-2008)
^ PD: In Europa, nell'Asde in Sito ufficiale Partito Democratico. URL consultato il 10-11-2009.
^ Marco Marozzi. «Prodi lascia la presidenza Pd "Serve un forte rinnovamento"». La Repubblica, 16 04 2008. URL consultato in data 10-11-2009.
^ Emanuele Lauria. «PD, Lupo nuovo segretario regionale». La Repubblica, 08 11 2009. URL consultato in data 08-11-2009.
^ Data di ridenominazione del gruppo dell' Ulivo in Partito Democratico-L'Ulivo e di elezione di Antonello Soro a capogruppo, in sostituzione di Dario Franceschini.
^ Data di ridenominazione del gruppo dell' Ulivo in Partito Democratico-L'Ulivo. Anna Finocchiaro resta nella carica di capogruppo.
^ Escluso il senatore Molinari, eletto nel collegio uninominale di Rovereto con 38.743 voti (40,2%) nella lista SVP-Insieme per le Autonomie
^ «La folla di San Pietro nei manifesti pd «Un errore, ma ben vengano suore e preti»». Corriere della Sera, 17 10 2008, p. 13. URL consultato in data 10-11-2009.
^ Sito ufficiale Festa Democratica. URL consultato il 10-12-2009.
^ Massimo Vanni. «Festa del Pd, porte aperte da oggi». La Repubblica, 23 08 2008, p. 4 sezione: Firenze. URL consultato in data 10-12-2009.
^ Raffaele Niri. «Un festival Pd sotto il segno di Renzo Piano». La Repubblica, 04 05 2009, p. 5 sezione: Genova. URL consultato in data 10-12-2009.
^ festademocratica.it
Bibliografia [modifica]
AA.VV., Manifesto per il Partito Democratico, dicembre 2006
Americo Bazzoffia, Giammarco Palmieri, Paolo Parrillo, Vademecum del Democratico. Per sapere da dove viene e dove sta andando il Partito Democratico, Rinascita Edizioni, Roma, 2007
Michele Salvati, Per il Partito Democratico. Alle origini di un'idea politica, Il Mulino, Bologna, 2003, ISBN 88-15-09664-7
Voci correlate [modifica]
Provenienza dei politici appartenenti al Partito Democratico
Primarie del Partito Democratico (Italia)
YouDem
Altri progetti [modifica]
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Partito Democratico (Italia)
Articolo su Wikinotizie: Walter Veltroni è il segretario del Partito Democratico italiano 15 ottobre 2007
Collegamenti esterni [modifica]
Sito ufficiale del Partito Democratico
Sito dell'associazione Liberal pd
Sito di Insieme per il PD
Dal PCI al Partito Democratico - Un percorso della politica italiana, La storia siamo noi, Rai Educational
Registrazioni audiovideo integrali del Partito Democratico sul sito di Radio Radicale
[nascondi]
v · d · m Partiti politici italiani
Maggiori
Il Popolo della Libertà – Partito Democratico
Medi
Lega Nord – Unione dei Democratici Cristiani e di Centro/Unione di Centro – Futuro e Libertà per l'Italia – Italia dei Valori
Minori
Radicali Italiani – Alleanza per l'Italia – Movimento per le Autonomie – I Popolari di Italia Domani – Noi Sud – Partito Repubblicano Italiano – Movimento Repubblicani Europei – Liberal Democratici – Alleanza di Centro – Partito Liberale Italiano – Partito Socialista Italiano – Sinistra Ecologia Libertà – Partito della Rifondazione Comunista – Partito dei Comunisti Italiani – Federazione dei Verdi – MoVimento 5 Stelle – Popolari per il Sud – La Destra – Fiamma Tricolore – Partito Comunista dei Lavoratori – Movimento Associativo Italiani all'Estero
Regionali
Union Valdôtaine – Autonomie Liberté Democratie – Stella Alpina – Fédération Autonomiste – Moderati per il Piemonte – Südtiroler Volkspartei – Die Freiheitlichen – Süd-Tiroler Freiheit – Unione per il Trentino – Partito Autonomista Trentino Tirolese – Verso Nord - Popolari Uniti – La Puglia prima di tutto – Io Sud – Riformatori Sardi – Partito Sardo d'Azione – Unione Democratica Sarda – Forza del Sud
Sistema politico della Repubblica Italiana – Camera dei deputati – Senato della Repubblica – Parlamento europeo
[nascondi]
v · d · mCorrenti del Partito Democratico
Area socialdemocratica
Veltroniani – Semplicemente Democratici – Riformisti e Democratici/Dalemiani – A Sinistra – Democrazia e Socialismo – Insieme per il Pd
Area cristiano-sociale
Cristiano Sociali – Ulivisti – Democratici Davvero/Bindiani – I Popolari/Quarta Fase – Teodem
Area centrista-liberale
Associazione 360°/Lettiani – Liberal PD
Area ambientalista
Ecologisti Democratici
Aree trasversali
Area Democratica - Movimento Democratico
Partito Democratico – Sistema politico italiano – Partiti politici italiani
Portale Italia
Portale Politica
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Partito_Democratico_(Italia)"
Lo Statuto del PD prevede due livelli di partecipazione alla vita del partito: gli iscritti e gli elettori, raccolti questi ultimi in un apposito albo. Lo statuto prevede diritti e doveri associativi per gli iscritti, mentre considera elettori tutte le persone che accettano di registrarsi nell'apposito albo e partecipano ai momenti di pubblica partecipazione organizzati dal partito: elezioni primarie ed elezioni dirette delle cariche partitiche nazionali e locali.
2009: 831.042 iscritti[8]
Stampa e televisione [modifica]
L'organo di proprietà del PD è Europa, vecchio quotidiano della Margherita. Possono, tuttavia, essere considerati filo-democratici i quotidiani l'Unità, già vicino ai DS e Il Riformista (di proprietà dello stesso editore di Libero), vicino all'area della margherita e della destra DS, diretto dall'ex-senatore della Margherita Antonio Polito. Anche La Repubblica, quotidiano non sportivo più venduto in Italia, ha una linea editoriale considerata vicina al PD. È stato inoltre pubblicato anche un numero 0 di un periodico, PD.
Recentemente è stato inaugurato il canale televisivo YouDem, che trasmette in streaming sul proprio sito Internet e via satellite sul canale 813 di SKY TV. Vicina al PD è anche RED TV che fa capo alla corrente di Massimo D'Alema.
Ha creato scalpore un manifesto a favore della manifestazione di piazza del 25 ottobre 2008. Nella locandina, che ritrae una folla indistinta, vi sono molte suore e frati. La foto ritrae la massa oceanica che rese omaggio alla salma di Giovanni Paolo II nel 2005[76]. Si tratta di pellegrini in piazza San Pietro. Il responsabile della propaganda democratica Alberto Losacco descrive la foto come un acquisto incauto da un'agenzia a cui era stata richiesta una folla senza bandiere rosse, bianche, senza simboli riconducibili a partiti ora più a sinistra, ed altri analoghi riferimenti. La foto era stata venduta come folla che assiste ad un avvenimento sportivo.
Feste nazionali [modifica]
Annualmente il PD organizza una Festa Democratica nazionale[77], più alcune Feste Democratiche nazionali tematiche. Segue l'elenco delle Feste nazionali annuali.
2008: Firenze, Fortezza da Basso[78]
2009: Genova, Porto antico[79]
2010: Torino, Piazza Castello-Giardini reali[80]
Note [modifica]
^ Sede legale: Piazza Sant'Anastasia 7 - RomaSede nazionale: Via Sant'Andrea delle Fratte, 16 - Roma
^ (EN) ITALY in Parties and Elections in Europe. URL consultato il 05-10-2010.
^ Di questi 6 deputati appartengono ai Radicali Italiani e 1 ai Moderati per il Piemonte.
^ Deputati e Organi Parlamentari - Composizione gruppi Parlamentari in Camera.it. URL consultato il 11-12-2009.
^ Di questi 3 senatori appartengono ai Radicali Italiani, mentre due membri del PD aderiscono al Gruppo Misto.
^ Composizione dei Gruppi parlamentari in senato.it. URL consultato il 11-12-2009.
^ Sito web del gruppo dell'Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo - Delegazione Italiana in Sito ufficiale Partito Democratico. URL consultato il 13-10-2010.
^ a b Tesserati per il PD del lavoro e delle famiglie in Sito ufficiale Partito Democratico. URL consultato il 30-01-2010.
^ Manifesto dei Valori del Partito Democratico, p. 4
^ Rosy Bindi eletta Presidente del PD
^ Strappo di Prodi: lascio la presidenza del Pd
^ «Di Pietro: «Fatto l'accordo con il Pd»». Corriere della Sera, 13 02 2008. URL consultato in data 09-11-2009.
^ «Gruppo unico col Pd, Di Pietro frena». Corriere della Sera, 18 04 2008. URL consultato in data 09-11-2009.
^ a b 820.607 democratici in Sito ufficiale Partito Democratico. URL consultato il 09-11-2009.
^ 530.755 (2008)
^ 707.000 (2008)
^ Michele Salvati. «Appello per il Partito Democratico» (pdf). Il Foglio, 10 aprile 2003, p. 1. URL consultato in data 27-08-2007.
^ Michele Salvati. «Perché voglio il Partito democratico» (pdf). la Repubblica, 15 aprile 2003, p. 17. URL consultato in data 27-08-2007.
^ Riparte la sfida per la premiership In campo oltre a Prodi c'è Veltroni
^ «L'addio dei Mussiani: «Non abbiamo ripensamenti»». l'Unità, 19 aprile 2007. URL consultato in data 27-08-2007.
^ «DS, Angius annuncia che non aderirà al PD». Reuters, 24 aprile 2007.
^ a b «Pd, è nato il comitato dei 45 Prodi: "Nessuna egemonia Ds o Dl"». La Repubblica, 23 05 2007. URL consultato in data 25-05-2010.
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^ a b «Il giorno di Veltroni». Il Secolo XIX. URL consultato in data 25-05-2010.
^ Dispositivo approvato dall'Assemblea nazionale costituente del Pd in Sito ufficiale Democratici di Sinistra. URL consultato il 11-06-2010.
^ «Il Veltroni team: donne in maggioranza». Corriere della Sera, 04 11 2007. URL consultato in data 23-11-2009.
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^ Data di ridenominazione del gruppo dell' Ulivo in Partito Democratico-L'Ulivo e di elezione di Antonello Soro a capogruppo, in sostituzione di Dario Franceschini.
^ Data di ridenominazione del gruppo dell' Ulivo in Partito Democratico-L'Ulivo. Anna Finocchiaro resta nella carica di capogruppo.
^ Escluso il senatore Molinari, eletto nel collegio uninominale di Rovereto con 38.743 voti (40,2%) nella lista SVP-Insieme per le Autonomie
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^ festademocratica.it
Bibliografia [modifica]
AA.VV., Manifesto per il Partito Democratico, dicembre 2006
Americo Bazzoffia, Giammarco Palmieri, Paolo Parrillo, Vademecum del Democratico. Per sapere da dove viene e dove sta andando il Partito Democratico, Rinascita Edizioni, Roma, 2007
Michele Salvati, Per il Partito Democratico. Alle origini di un'idea politica, Il Mulino, Bologna, 2003, ISBN 88-15-09664-7
Voci correlate [modifica]
Provenienza dei politici appartenenti al Partito Democratico
Primarie del Partito Democratico (Italia)
YouDem
Altri progetti [modifica]
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Partito Democratico (Italia)
Articolo su Wikinotizie: Walter Veltroni è il segretario del Partito Democratico italiano 15 ottobre 2007
Collegamenti esterni [modifica]
Sito ufficiale del Partito Democratico
Sito dell'associazione Liberal pd
Sito di Insieme per il PD
Dal PCI al Partito Democratico - Un percorso della politica italiana, La storia siamo noi, Rai Educational
Registrazioni audiovideo integrali del Partito Democratico sul sito di Radio Radicale
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