Governo in crisi, Obama: "Segno di paura"
Mentre il premier libanese è in visita negli Usa, dieci ministri del movimento sciita lasciano i loro dicasteri. Decisive per la crisi le dimissioni dell'undicesimo, il "neutrale" Adnan Hussein. La rottura dopo l'inchiesta Onu sull'attentato che costò la vita al padre del premier, Rafiq Hariri
BEIRUT - Giornata molto difficile per il premier libanese Saad Hariri, che si è visto abbandonare da ben 11 ministri del suo gabinetto mentre era in visita ufficiale negli Stati Uniti. Subito dopo l'incontro con Obama, Hariri ha deciso di ripartire al più presto per tornare in Libano, come spiegano fonti libanesi a Washington, secondo le quali il premier ha avuto colloqui anche con le autorità francesi e del Qatar. Al suo arrivo in patria, previsto prima dell'alba, Hariri incontrerà il presidente Michel Suleiman. Obama attacca il movimento Hezbollah: "I suoi sforzi per far cadere il governo sono solo prova di paura".Il conto alla rovescia verso la crisi di governo è stata scandita da due fasi. Dapprima sono giunte le dimissioni di 10 ministri Hezbollah, ma decisive sono state quelle dell'undicesimo ministro Adnan Hussein, considerato prossimo al presidente Suleiman e quindi in qualche modo "neutrale". A quel punto è scattata la sentenza sull'inevitabile scioglimento dell'esecutivo. Perché il governo libanese consta di trenta dicasteri e, in base alla costituzione, viene considerato decaduto se perde più di un terzo dei suoi ministri. La crisi di governo libanese ruota attorno alle indagini del Tribunale internazionale dell'Onu sulla morte dell'ex premier Rafiq Hariri 1, padre di Saad. Le richieste di incriminazione della procura sono ormai prossime e, come mandanti o esecutori dell'attentato commesso il 14 febbraio del 2005, potrebbero esserci i nomi di dirigenti di Hezbollah e forse anche della stessa Siria. Il movimento sciita pretende che il governo libanese prenda le distanze dal tribunale internazionale e ne ignori le decisioni, ritenendolo "al soldo di Israele e degli Stati Uniti". Pretese respinte, fino ad oggi, dal premier Saad Hariri.Mentre Hariri prendeva la via del ritorno in Libano, Barack Obama rivolgeva pesanti critiche agli Hezbollah. "Gli sforzi della coalizione guidata da Hezbollah per far cadere il governo libanese - ha dichiarato in una nota il presidente Usa - dimostrano soltanto le loro paure e la determinazione di impedire al governo di fare il suo lavoro e di rispondere alle aspirazioni del popolo libanese".
(12 gennaio 2011) dal sito web http://www.repubblica.it/esteri/2011/01/12/news/libano_crisi_per_il_governo_hariri-11149779/
(12 gennaio 2011) dal sito web http://www.repubblica.it/esteri/2011/01/12/news/libano_crisi_per_il_governo_hariri-11149779/
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