La Südtiroler Volkspartei (SVP – pronuncia in tedesco "ès-fau-pé" –, in italiano Partito Popolare Sudtirolese) è un partito politico che rappresenta, per statuto, gli interessi delle minoranze tedesca e ladina della Provincia autonoma di Bolzano.
Indice[nascondi]
1 Storia
2 Valori
3 Risultati elettorali
4 Congressi
5 Cariche del partito
5.1 Obmänner dal 1945
6 Note
7 Bibliografia
8 Collegamenti esterni
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Storia [modifica]
Il partito venne fondato l'8 maggio 1945 come continuatore dell'Andreas-Hofer-Bund (Lega di Andreas Hofer), un'organizzazione politica che sotto il fascismo aveva contribuito alla creazione delle Katakombenschulen (scuole clandestine in lingua tedesca), si era opposta all'emigrazione in Germania durante le Opzioni, e si era attivamente battuta contro il nazismo ed il fascismo venendo duramente perseguitata e decimata. Uno dei fondatori dell'SVP era Hans Egarter, che dal 1943 era stato a capo del Bund, cui apparteneva anche Erich Amonn, che fu il primo presidente del nuovo partito.
Per molti decenni le vicende della SVP sono strettamente intrecciate con quelle dell'Alto Adige.
Fino al 1992 la SVP si era sempre alleata alla Democrazia Cristiana, dal 1995 ha scelto di stare nel campo del centro-sinistra: fino al 2005 è stata alleata dell'Ulivo e dal 2005 al 2008 dell'Unione[senza fonte].
Nell'autunno del 2003, come ininterrottamente dal secondo dopoguerra, l'SVP ha vinto le elezioni provinciali della Provincia autonoma di Bolzano ottenendo la maggioranza assoluta, perdendo tuttavia un numero consistente di voti, soprattutto nelle zone di campagna.
È rappresentata in Parlamento da parlamentari e senatori propri, che aderiscono ai gruppi Minoranze linguistiche alla Camera e "Per le autonomie" al Senato.
Appartengono alla Südtiroler Volkspartei 100 dei 116 sindaci dei comuni dell'Alto Adige ed anche il presidente della provincia e della Giunta regionale del Trentino-Alto Adige, Luis Durnwalder, nonché i presidenti di 2 delle 5 circoscrizioni di Bolzano.
Alle europee del 2004 è stato eletto rappresentante dalla SVP Michl Ebner grazie al collegamento con la lista Uniti nell'Ulivo. Per la prima volta dal dopoguerra, però, la SVP è rimasta al di sotto del 50% dei voti in provincia di Bolzano (46,7%).
Nel 2005 la SVP, alleato del centro-sinistra, è risultato il primo partito a Bolzano ed ha contribuito in maniera decisiva all'elezione del sindaco Luigi Spagnolli, candidato de L'Unione.
Alle elezioni politiche del 2006 ha presentato le sue liste alla Camera dei deputati e nei collegi uninominali del Trentino-Alto Adige, in alleanza con L'Unione. Alla Camera conquista 182 mila voti (il 28,5% a livello regionale, lo 0,5% a livello nazionale) eleggendo 4 deputati grazie alla norma, prevista dalla legge elettorale appena entrata in vigore, sulla tutela delle minoranze linguistiche, in ottemperanza alla quale era necessario superare lo sbarramento del 20%. Risultò eletto alla Camera dei deputati anche Giacomo Bezzi, candidato al quarto posto nella lista SVP ed esponente trentino del Partito Autonomista Trentino Tirolese (PATT).
Al Senato la SVP ha presentato liste autonome in due collegi (Bressanone-Val Pusteria e Merano-Val Venosta) della Provincia autonoma di Bolzano, eleggendo entrambi i senatori; nell'altro collegio della provincia di Bolzano (Bolzano-Bassa Atesina) appoggiava invece un candidato insieme con le altre forze dell'Unione, anche in questo caso con successo. Il simbolo e il nome (L'Unione-SVP) sono stati utilizzati anche nei tre collegi della Provincia autonoma di Trento. Due dei tre candidati appoggiati risultarono eletti.
Alle elezioni politiche del 2008 la SVP si è presentata da sola alla Camera dei deputati e nei due collegi senatoriali di Bressanone-Val Pusteria e Merano-Val Venosta, mentre in alleanza con Partito Democratico, Italia dei Valori, Partito Autonomista Trentino Tirolese, Partito Socialista e Civica Margherita sotto le insegne della lista SVP - Insieme per le Autonomie nel collegio di Bolzano-Bassa Atesina e nei tre collegi trentini. I risultati sono stati deludenti, in particolare alla Camera: in campo provinciale, la SVP ha ottenuto il 44,3%, peggior risultato elettorale di sempre,[1] eleggendo due soli deputati contro i 4 uscenti. Al Senato sono stati invece confermati i tre senatori uscenti nei collegi della provincia di Bolzano (Helga Thaler Ausserhofer, Manfred Pinzger e Oskar Peterlini, tutti esponenti SVP, quest'ultimo con il simbolo «Insieme per le autonomie») mentre un solo senatore è stato eletto in Trentino (Claudio Molinari, nel collegio di Rovereto, con lo stesso simbolo di Peterlini).
Anche alle successive Provinciali del 2008, l'SVP - pur recuperando alcuni punti percentuali rispetto alle politiche - non è riuscita ad ottenere la maggioranza dei voti (48,1%), anche se ha mantenuto la maggioranza assoluta in consiglio provinciale con 18 consiglieri su 35.
In vista del congresso 2009, l'Obmann uscente Elmar Pichler Rolle rinunciò ad un secondo mandato[2], lasciando la carica all'unico candidato, Richard Theiner, eletto effettivamente il 18 aprile.
Alle elezioni europee del 2009 la SVP ha presentato una lista in alleanza il con Partito Autonomista Trentino Tirolese e lo Slovenska Skupnost raggiungendo il 52,1% dei voti in provincia di Bolzano e ottenendo un seggio al Parlamento europeo per il capolista Herbert Dorfmann grazie al collegamento con il Partito Democratico. In occasione del voto di fiducia al Governo Berlusconi IV, il 14 Dicembre 2010, ha annunciato di astenersi.[3]
Il 14 dicembre 2010 i tre deputati della SVP si sono astenuti sulla mozione di sfiducia al governo Berlusconi IV, citando gli esempio di collaborazione, quali l'introduzione della segnaletica turistica montana bilingue. Il PD e gli ambientalisti hanno accusato la SVP di essersi astenuti in cambio del via libera della maggioranza parlamentare alla suddivisione della gestione del parco nazionale dello Stelvio tra enti regionali anziché a livello statale (approvata al consiglio dei ministri del 22 dicembre); la SVP ha negato[4][5].
Valori [modifica]
La Südtiroler Volkspartei si rifà ai valori dell'autonomismo, riferito alla regione Trentino-Alto Adige e in particolare della provincia di Bolzano, e del cristianesimo democratico, nonché alla tutela della minoranza linguistica tedesca e ladina.
Da statuto l'SVP non ammette nel proprio partito cittadini che si sono dichiarati di madrelingua italiana.
Cariche del partito [modifica]
Alla guida del partito c'è l'Obmann, coadiuvato da tre vice (Obmannstellvertreter), uno dei quali di lingua ladina. Viene eletto dal congresso, e resta in carica cinque anni.
Il segretario provinciale (Landessekretär) ha funzioni di coordinamento, e viene eletto ogni quattro anni dall'assemblea dei delegati (Parteiausschuss).
Obmänner dal 1945 [modifica]
Erich Amonn (1945–1948)
Josef Menz (1948–1951)
Toni Ebner (1951–1952)
Otto Guggenberg (1952–1954)
Karl Tinzl (1954–1956)
Toni Ebner (1956–1957)
Silvius Magnago (1957–1991)
Roland Riz (1991–1992)
Siegfried Brugger (1992–2004)
Elmar Pichler Rolle (17 aprile 2004–18 aprile 2009)
Richard Theiner (18 aprile 2009-in carica)
Note [modifica]
^ (DE) Schlechtestes Wahlergebnis für SVP seit 1945 - Amhof gescheitert. 15-03-2008. URL consultato il 15-03-2008.
^ Pichler Rolle si ritira a sorpresa. Theiner sarà l'Obmann Svp. 12-04-2009. URL consultato il 17-06-2009.
^ http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/trentino/2010/12/08/visualizza_new.html_1672505682.html
^ La Repubblica, 22 dicembre 2010
^ Corriere della Sera, 8 dicembre 2010
Bibliografia [modifica]
(IT) Franco Boiardi, La Südtiroler Volkspartei 1945-1994 (Grande enciclopedia della politica, 3, n. 10), Roma, Ebe editore, 1994. ISBN 88-7977-030-6
(DE) Anton Holzer, Die Südtiroler Volkspartei, Thaur/Tirol, Kulturverlag, 1991. ISBN 3-85395-157-0.
(EN) Günther Pallaver, The Südtiroler Volkspartei and its ethno-populism, in Challenges to consensual politics: democracy, identity, and populist protest in the alpine region (Regionalism & federalism, 6), a cura di Daniele Caramani, Bruxelles et al., Peter Lang, 2005, pp. 187-208. ISBN 90-5201-250-4
(DE) Joachim Goller, Die Brixner Richtungen. Die Südtiroler Volkspartei, das katholische Lager und der Klerus, Innsbruck-Vienna-Bolzano, Studienverlag, 2007. ISBN 978-3-7065-4230-7.
Collegamenti esterni [modifica]
La presentazione in lingua italiana della SVP
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v · d · m Partiti politici italiani
Maggiori
Il Popolo della Libertà – Partito Democratico
Medi
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Minori
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Regionali
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Provincia diBolzano
Südtiroler Volkspartei – Die Freiheitlichen – Verdi del Sudtirolo – Süd-Tiroler Freiheit – Union für Südtirol – Lega Nord Sud Tirolo – Unitalia – Ladins – Demokratische Partei Südtirol — Del passato: Tiroler Heimatpartei – Soziale Fortschrittspartei Südtirols – Sozialdemokratische Partei Südtirols – Partei der Unabhängigen – Südtiroler Heimatbund – Freiheitliche Partei Südtirols – Unione Democratica dell'Alto Adige
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Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/S%C3%BCdtiroler_Volkspartei"
Categorie: Provincia di Bolzano Partiti politici trentini ed altoatesini Autonomismo Partiti democratici cristiani
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