testo dal sito http://it.wikipedia.org/wiki/Monache_Carmelitane_Scalze
Le Monache Carmelitane Scalze (in latino Moniales Ordinis Carmelitarum Discalceatarum) sono religiose di voti solenni e costituiscono il second'ordine dei frati carmelitani scalzi: come i frati del ramo maschile, le monache pospongono al loro nome la sigla O.C.D.
Storia [modifica]
Nel clima di generale riforma del mondo cattolico suscitato dal Concilio di Trento (1545-1563), Teresa di Gesù (1515-1582), monaca Carmelitana nel monastero dell'Incarnazione d'Ávila, diede inizio alla sua attività riformatrice tesa a restaurare il rigore della primitiva regola dell'ordine.
Nel 1560 un gruppo di monache riunite nella cella di Teresa, ispirandosi alla riforma scalza introdotta da Pietro di Alcantara nell'ordine francescano, decisero di fondare un nuovo monastero di tipo eremitico.
Il breve che autorizzava la fondazione venne firmato a Roma il 7 febbraio del 1562 ed il convento, intitolato a San Giuseppe, venne eretto ad Ávila il 24 agosto dello stesso anno: nel 1567 venne inaugurato un secondo monastero, a Medina del Campo, dove Teresa incontrò Giovanni della Croce che si associò all'opera della religiosa dando vita ai carmelitani scalzi (il cui primo monastero fu eretto a Duruelo).
Entrata in conflitto con i superiori, a Teresa venne imposta la clausura a Toledo: per mettere fine agli scontri, su istanza di Filippo II, nel 1580 papa Gregorio XIII costituì la provincia autonoma degli scalzi che andarono a costituire un ordine autonomo.
Attività e diffusione [modifica]
Le monache di clausura si dedicano principalmente alla preghiera contemplativa.
Nel 2005 le carmelitane scalze erano presenti in circa 88 nazioni: i monasteri (canonicamente autonomi) dell'ordine erano in totale 868 (126 adottavano le costituzioni approvate dalla Santa Sede nel 1990 ed erano svincolati dal ramo maschile dell'Ordine; 762 quelli sottoposti alle costituzioni del 1991 e giuridicamente legati ai frati). Le religiose erano complessivamente 11.731 (1.836 del primo gruppo, 9.895 del secondo).
Bibliografia [modifica]
Annuario Pontificio per l'anno 2007, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2007, p. 1524. ISBN 978-88-209-7908-9.
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