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Anchorage

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venerdì 14 gennaio 2011

Storia della Federazione dei Verdi (i Verdi - Sole che ride)


La Federazione dei Verdi è un partito politico italiano (noto anche semplicemente come i Verdi), che porta avanti istanze ambientaliste e pacifiste, membro della Federazione Europea dei Partiti Verdi.
La fondazione ufficiale avvenne il 16 novembre 1986 a Finale Ligure, raggruppando in un unico soggetto politico tutte le Liste Verdi esistenti fino ad allora sul territorio nazionale. I Verdi si danno, per la prima volta, un'organizzazione nazionale con uno statuto comune, un regolamento e organi nazionali esecutivi. Il simbolo che viene adottato è il Sole che ride, già presentato alle elezioni amministrative del 1985 in 8 regioni, e mutuato direttamente dal Movimento anti-nucleare danese e donato al neomovimento ambientalista da Marco Pannella (leader di Radicali Italiani).
Il presidente nazionale dei Verdi è Angelo Bonelli eletto nell'Assemblea nazionale tenutasi nell'ottobre 2009 e successore di Grazia Francescato, a sua volta subentrata al presidente e già ministro Alfonso Pecoraro Scanio che ha guidato il partito dal 2001 al 2008.
Indice[nascondi]
1 Storia
1.1 Dalle Liste Verdi al partito
1.2 Ripa di Meana - sinistra riformista
1.3 Il Governo - Manconi portavoce
1.4 Grazia Francescato - sinistra voce delle associazioni ambientaliste storiche
1.5 L'era di Pecoraro Scanio - sinistra ecologista e pacifista
1.6 2006: i Verdi tornano al Governo
1.7 Politiche 2008: i Verdi fuori dal Parlamento. Grazia Francescato e Sinistra e Libertà
1.8 La XXX assemblea nazionale e la scissione di Associazione Ecologisti
1.9 La nuova «Costituente ecologista»
2 Valori
3 Aree interne
4 Fusioni, scissioni, cartelli elettorali
4.1 Fusioni
4.2 Scissioni
5 Risultati elettorali
6 Assemblee Nazionali
7 Portavoce e presidenti
7.1 Portavoce (1993 - 1999)
7.2 Presidenti (1993 - )
7.3 Portavoce (2008 - 2009)
8 Capigruppo al Senato della Repubblica
9 Capigruppo alla Camera dei deputati
10 Note
11 Voci correlate
12 Collegamenti esterni
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Storia [modifica]
Dalle Liste Verdi al partito [modifica]

Simbolo delle Liste Verdi
Le prime formazioni ambientaliste fanno la loro comparsa alle elezioni regionali del 1985, in cui, pur prive di organizzazione comune, si presentano in 11 regioni con lo stesso simbolo del "Sole Che Ride" e la denominazione di "Lista Verde". Questo progetto sfocia, l'anno seguente, nel raggruppamento di tali movimenti ambientalisti ed ecologisti in un unico soggetto politico, che vede la nascita il 16 novembre 1986 a Finale Ligure, noto come Federazione delle Liste Verdi.
I Verdi si presentano per la prima volta ad una competizione politica nazionale in occasione delle elezioni politiche italiane del 1987, ottenendo il 2,5% alla Camera (dove eleggono 13 deputati) e il 2% al Senato (dove eleggono 1 senatore). Il primo capogruppo dei Verdi alla Camera diventa Gianni Mattioli, leader delle battaglie antinucleariste.
I Verdi cominciano a radicarsi sul territorio, a svolgere la loro azione parlamentare e si ripresentano agli elettori in occasione delle elezioni europee del 1989, come "Lista Verde - Verdi Europa": il risultato è in ascesa, la federazione ottiene il 3,8% eleggendo tre europarlamentari (Alexander Langer, Gianfranco Amendola ed Enrico Falqui). Nel frattempo, tuttavia, si coordina un nuovo movimento verde, i Verdi Arcobaleno, che alle medesime elezioni del 1989, conquista il 2,4% eleggendo Adelaide Aglietta e Virginio Bettini al Parlamento europeo.
Ripa di Meana - sinistra riformista [modifica]
La Federazione dei Verdi, così come conosciuta attualmente, nasce il 9 dicembre 1990 con l'unificazione tra la Federazione delle Liste Verdi e i Verdi Arcobaleno, avvenuta nel corso di un'assemblea nazionale tenuta a Castrocaro. Il simbolo che si dà il nuovo partito è sempre il "sole che ride" e il nuovo soggetto politico si chiama "Federazione dei Verdi" o, semplicemente, "Verdi".
In una prima fase il partito è diretto da un organo collegiale, un gruppo di coordinamento composto da 11 persone. A giugno del 1991 esce il primo numero di Notizie Verdi, settimanale del partito che, dal 1993, diventerà quindicinale.
Il primo banco di prova nazionale sono le elezioni politiche del 1992, dove i Verdi ottengono il 2,8% alla Camera e il 3,1% al Senato, eleggendo 16 deputati e 4 senatori.
Nel marzo 1993, Carlo Ripa di Meana viene eletto portavoce nazionale dei Verdi, proprio nei giorni in cui i governi italiani fondati sui partiti tradizionali cominciavano ad andare in crisi e il sistema politico si avviava a dichiarare conclusa l'esperienza della cosiddetta "Prima Repubblica".
Infatti, nel 1994, si torna alle urne con l'introduzione del sistema maggioritario e la predisposizione dei partiti ad aggregarsi in coalizioni: i Verdi si schierano a sinistra aderendo all'Alleanza dei Progressisti insieme al PDS, a Rifondazione Comunista e ad altri movimenti minori, tra cui La Rete e Alleanza Democratica. Il partito ottiene il 2,7% elegge soltanto 11 deputati e 7 senatori in sede maggioritaria, in quanto non supera lo sbarramento del 4% previsto dalla nuova legge elettorale.
La coalizione di sinistra, in ogni caso, esce sconfitta. A prevalere è il nascente centrodestra guidato da Silvio Berlusconi.
Pochi mesi più tardi, alle elezioni europee, i Verdi conquistano il 3,2% riconfermando i 3 seggi al Parlamento europeo, con l'elezione del portavoce Ripa di Meana e le conferme di Adelaide Aglietta e Alexander Langer, alla cui scomparsa subentra Gianni Tamino.
Il Governo - Manconi portavoce [modifica]
Nel 1995, nell'assemblea nazionale di Forte dei Marmi, Carlo Ripa di Meana viene riconfermato portavoce nazionale e poco tempo dopo parte la prima campagna di adesione ai Verdi.
L'appuntamento elettorale più importante è quello delle elezioni politiche del 1996, tenute in anticipo perché il Governo Berlusconi era stato sfiduciato e successivamente era entrato in carica un governo tecnico. Comincia l'era del bipolarismo in Italia, con la nascita di due coalizioni di centrosinistra e centrodestra.
I Verdi sono fondatori dell'alleanza di centrosinistra, denominata L'Ulivo e guidata da Romano Prodi, che vince le elezioni e forma il suo primo Governo. Il partito del "sole che ride" raggiunge il suo miglior risultato, in termini di seggi parlamentari: 14 deputati e 14 senatori, avendo conquistato nella quota proporzionale della Camera il 2,5%.
I Verdi, per la prima volta, entrano a far parte di un Governo nazionale, esprimendo il Ministro dell'Ambiente Edoardo Ronchi e 4 sottosegretari.
Mentre il governo comincia a lavorare, riprende l'attività interna del partito. A novembre del 1996 si svolge la XXI assemblea dei Verdi, durante la quale viene eletto Luigi Manconi come nuovo portavoce al posto di Carlo Ripa di Meana, che lascia dopo tre anni e mezzo.
Nel frattempo, il governo dell'Ulivo è caratterizzato da momenti di instabilità: Prodi viene sfiduciato e, tra il 1998 e il 1999, vengono costituiti due nuovi governi guidati da Massimo D'Alema, nei quali viene mantenuta, in ogni caso, la rappresentanza verde attraverso Ronchi al dicastero dell'Ambiente.
A marzo del 1999 la nuova assemblea dei Verdi, tenuta a Montecatini Terme, riconferma Manconi alla carica di portavoce nazionale. Manconi, tuttavia, si dimette subito dopo le elezioni europee di giugno, in seguito al risultato non soddisfacente dell'1,8% conseguito dal partito con la conseguente perdita di un seggio al Parlamento europeo: i posti a Strasburgo passano da 3 a 2, con l'elezione dell'etologo Giorgio Celli e del famoso alpinista Reinhold Messner.
Grazia Francescato - sinistra voce delle associazioni ambientaliste storiche [modifica]

Grazia Francescato
Pertanto, il partito convoca un'assemblea straordinaria, che si svolge a Roma il 23 e il 24 luglio 1999, con l'obiettivo di avviare un processo di rinnovamento, eleggendo un comitato promotore e affidando la guida a Grazia Francescato, già portavoce del WWF International e per molti anni presidente del WWF Italia.
Grazia Francescato diventa presidente federale dei Verdi con l'assemblea costituente del 21-23 gennaio 2000, tenuta a Chianciano Terme, nel quale viene eletto anche un esecutivo nazionale.
Ad aprile del 2000, con la nascita del nuovo Governo Amato, Alfonso Pecoraro Scanio viene nominato ministro delle Politiche Agricole e Gianni Francesco Mattioli ministro delle Politiche Comunitarie che, insieme a 2 sottosegretari, rappresentano i Verdi nell'esecutivo. In realtà Edo Ronchi viene nominato ministro delle Politiche Comunitarie ma rifiuta l'incarico prima del giuramento in polemica con il partito per non essere stato riconfermato al Ministero dell'Ambiente.
Alle elezioni politiche del 2001, i Verdi si ripresentano sempre in alleanza col centrosinistra che stavolta candida alla premiership Francesco Rutelli, tra l'altro un ex verde che guidò il coordinamento nazionale pre-costitutivo nel '92. Nella quota proporzionale della Camera, i Verdi - per ovviare al "problema" dello sbarramento del 4% - formano una lista unitaria denominata Il Girasole insieme allo SDI, la quale, tuttavia, si rivela un forte insuccesso, in quanto raggiunge complessivamente soltanto il 2,2%.
I Verdi eleggono 8 deputati e 9 senatori, ma il centrosinistra perde le elezioni, nelle quali prevale invece il rinnovato centrodestra di Berlusconi.
L'era di Pecoraro Scanio - sinistra ecologista e pacifista [modifica]

Alfonso Pecoraro Scanio
Dopo il flop elettorale, dal 30 novembre al 2 dicembre 2001 la nuova assemblea nazionale di Chianciano Terme pone fine al processo costituente ed elegge un nuovo presidente, il già ministro Alfonso Pecoraro Scanio, insieme ad un nuovo esecutivo nazionale.
I Verdi guidati da Pecoraro Scanio si caratterizzano per un ritorno ad una politica più fortemente legata ai temi della difesa dell'ambiente, della salute dei cittadini, dei diritti e della pace. La battaglia contro gli organismi geneticamente modificati (OGM), la proposta per la messa in sicurezza del territorio italiano, le azioni per lo sviluppo delle energie rinnovabili sono solo alcune delle linee più rilevanti di questo nuovo corso.
Fortemente significativo è il cambiamento di simbolo del partito, che nel corso del 2004 inserisce nella mezza luna inferiore l'inscrizione "per la Pace" e i colori dell'arcobaleno del movimento pacifista, cambiamento che avviene all'indomani l'intervento militare in Iraq. Pecoraro Scanio è anche il responsabile della nuova collocazione del partito nell'area della sinistra italiana, abbandonando così le precedenti posizioni moderate. Ciò provoca l'abbandono di esponenti e simpatizzanti moderati che aderiscono alla Margherita, ai Democratici di Sinistra (come l'ex portavoce Manconi).
Il primo nuovo banco di prova elettorale sono le elezioni europee del 2004: i Verdi tornano a percentuali più consistenti, conquistano il 2,5% ed eleggendo due parlamentari europei, Monica Frassoni (tra l'altro presidente del gruppo parlamentare dei Verdi Europei) e Sepp Kusstatscher, rappresentante dei Verdi altoatesini. Lo stesso giorno si vota anche per le amministrative in occasione delle quali i Verdi si presentano nelle liste dell'Ulivo in quasi tutte le province, riuscendo ad eleggere presidente della provincia di Napoli l'esponente verde Riccardo Di Palma.
Dal 23 luglio 2004 viene istituito il settore di iniziativa "Giovani Verdi: politiche giovanili e studentesche".
Intanto la coalizione di centrosinistra si rinnova, si apre a nuovi contributi e assume la denominazione di "L'Unione" nel febbraio 2005, di cui i Verdi fanno parte come soggetti fondatori, riaffidando la leadership a Romano Prodi in vista delle elezioni politiche dell'anno seguente.
L'Unione si presenta per la prima volta alle elezioni regionali del 2005: in questa occasione, i Verdi, nelle 14 regioni chiamate al voto, raggiungono una percentuale media del 2,8%.
Nel frattempo, Prodi rilancia l'organizzazione di elezioni primarie per scegliere il candidato premier, per avere una forma di legittimazione popolare e basandosi prevalentemente sul modello americano. Le primarie si svolgono il 16 ottobre 2005 con sette candidati: i Verdi sostengono la candidatura del loro segretario nazionale, Alfonso Pecoraro Scanio, che arriva al quinto posto con il 2,2% dei voti, alle spalle di Romano Prodi, Fausto Bertinotti, Clemente Mastella e Antonio Di Pietro.

Il simbolo della lista Insieme con l'Unione (Verdi-Pdci-Consumatori)
Si preparano, dunque, le elezioni politiche del 2006: cambia la legge elettorale, si torna ad un sistema proporzionale con premio di maggioranza. I Verdi, sempre all'interno del centrosinistra, presentano una propria lista autonoma alla Camera e un cartello elettorale denominato "Insieme con l'Unione" al Senato, insieme ai Comunisti Italiani e al piccolo movimento dei Consumatori Uniti.
2006: i Verdi tornano al Governo [modifica]
Si svolgono le elezioni. Il centrosinistra vince per poche decine di migliaia di voti alla Camera dei deputati, dove ottiene il 49,81% dei consensi contro il 49,74% della CdL. Al Senato, si rivela determinante il voto della circoscrizione Estero, che consente all'Unione di ottenere la maggioranza.
Alla Camera, la lista dei Verdi raccoglie 783 mila voti (il 2,1%), a sostanziale conferma dei voti conquistati nelle altre recenti consultazioni elettorali. Il partito elegge, così, 16 deputati, uno dei quali nella circoscrizione estera. Al Senato, la lista Verdi-PdCi-Cons.Uniti raccoglie invece 1,4 milioni di voti (il 4,2%) superando in molti casi gli sbarramenti regionali del 3% ed eleggendo 11 senatori (6 in quota Verdi e 5 fra i Comunisti Italiani). Angelo Bonelli è il nuovo capogruppo dei Verdi alla Camera.
Nasce il secondo Governo Prodi: Pecoraro Scanio viene nominato Ministro dell'Ambiente, Paolo Cento è sottosegretario all'Economia, Stefano Boco sottosegretario alle Politiche Agricole.
Nel novembre 2006 subiscono una piccola scissione: nascono gli Ecologisti per l'Ulivo con l'intento di partecipare alla costruzione del Partito Democratico.
Politiche 2008: i Verdi fuori dal Parlamento. Grazia Francescato e Sinistra e Libertà [modifica]
Nel 2007 i Verdi aderiscono al progetto la Sinistra - l'Arcobaleno, che li porta a costituire un cartello elettorale per le elezioni politiche del 2008 insieme ai partiti che si collocano a sinistra del Partito Democratico, che corre solitario alle elezioni, ossia Rifondazione Comunista, i Comunisti Italiani e Sinistra Democratica. L'insuccesso elettorale del cartello, che non riesce ad eleggere nessun parlamentare (complessivamente ottiene appena il 3% dei voti), porta alle dimissioni di Alfonso Pecoraro Scanio da presidente dei Verdi e alla convocazione di un congresso straordinario.
Il congresso si svolge a luglio 2008, a Chianciano Terme, nel quale viene nominata portavoce nazionale Grazia Francescato, che torna alla guida del partito con il consenso del 60% dei delegati, individuata come figura di garanzia per dirigere il partito verso l'appuntamento elettorale europeo del 2009. Su un altro versante c'era la minoranza guidata da Marco Boato che premeva per un cambiamento di rotta e per una più stretta alleanza dei Verdi con il PD, a cui è andato il 22% dei voti (111 su 530).
Il principale nodo di discussione restano le future alleanze: c'è chi sostiene il progetto di un partito che raccolga le varie anime della Sinistra e chi vorrebbe collaborare con il Partito Democratico uscendo così dall'area della sinistra comunista, ribadendo che i Verdi sono stati fra i fondatori dell'Ulivo. C'è infine un'area che preme perché i Verdi tornino, all'interno di un'alleanza di Centro-Sinistra, a giocare un ruolo autonomo, sostenendo l'irriducibilità dell'ecologismo ad altre tradizioni politiche.
Il 25 ottobre 2008 i Verdi erano presenti alla manifestazione 'Salva L'Italia' promossa dal Partito Democratico e svoltasi al Circo Massimo a Roma, segnando così un riavvicinamento al partito guidato da Walter Veltroni.
L'11 ottobre 2008, allo stesso tempo, i Verdi manifestano con gli altri partiti di Sinistra nella loro manifestazione contro il Governo-Berlusconi, mantenendo quindi il loro legame con essi.
Il 13 dicembre 2008, a Roma, si svolgono contemporaneamente gli 'Stati Generali dell'Ecologismò, organizzati da una parte del Partito, in testa Angelo Bonelli, e le 'Primarie delle idee', atto di nascita dell'Associazione Per la Sinistra, promosse da un'altra area del Partito (in testa Paolo Cento, Loredana De Petris e Paolo Hutter), assieme a Sinistra Democratica, all'area di Rifondazione Comunista che fa capo a Nichi Vendola, a quella dei Comunisti Italiani che fa capo a Katia Belillo, al Nuovo Partito d'Azione ed a varie personalità della Sinistra, in testa Moni Ovadia, assieme a molti comitati per la Sinistra sorti spontaneamente sul territorio. La portavoce Grazia Francescato partecipa ad entrambe le iniziative.
Per le Elezioni Europee del 2009 la Federazione dei Verdi si presenta nella lista Sinistra e libertà con il Movimento per la Sinistra, il Partito Socialista, la Sinistra Democratica e Unire la Sinistra.
Gli otto candidati verdi (due nel Nord-Ovest, due nel Nord-Est, uno al Centro, tre nel Sud e nessuno nelle Isole) raccolgono complessivamente 82.735 preferenze.
La XXX assemblea nazionale e la scissione di Associazione Ecologisti [modifica]
Contestualmente alla vittoria di Angelo Bonelli su Loredana De Petris nella XXX assemblea nazionale della Federazione dei Verdi, viene deciso di:
aprire una fase transitoria di gestione della federazione dei Verdi fino a gennaio 2010;
congelare a livello nazionale il simbolo del "Sole che ride" e assumere in via provvisoria il simbolo del girasole dei Verdi europei, fino a quando la Costituente Ecologista deciderà quale simbolo scegliere per il nuovo soggetto politico ecologista, fatta salva l'autonomia dei livelli regionali e locali di decidere quale simbolo presentare, in base al principio federalista;
eleggere in questa sede due persone, una donna e un uomo, con funzioni di portavoce nazionali e con il compito di:
promuovere un tavolo permanente nazionale di confronto tra tutti i soggetti ecologisti interessati (associazioni, movimenti politici, comitati, ecc.);
compiere una seria ricognizione della situazione economica dei Verdi e predisporre un piano di utilizzo delle risorse per favorire il nuovo percorso della Costituente Ecologista, che ne preveda la destinazione per 1/3 per al livello nazionale, 1/3 ai livelli regionali, 1/3 da destinare ad azioni legate all'ambiente e ai diritti, promosse dalle associazioni;
compiere una verifica dell'utilizzo dei contributo pubblico per l'editoria in rapporto alla finalità della Costituente Ecologista;
lanciare una forte campagna di auto-finanziamento.[1]
In seguito l'Esecutivo della Federazione decide e il ritiro immediato dei rappresentanti dal coordinamento nazionale e dagli eventuali organismi di Sinistra e Libertà a tutti i livelli, laddove istituiti.[2]
L'8 novembre 2009 si svolge a Roma, presso il Cinema/Auditorium in Via Rieti, 11, l'Assemblea nazionale costitutiva dell'Associazione Ecologisti. L'Assemblea, di fatto una scissione, vedrà partecipanti: Loredana De Petris, Grazia Francescato, Filiberto Zaratti, Paolo Cento, Michele Ragosta, Mario Lupi, Fabio Roggiolani, Riccardo Di Palma, Marco Lion, Mimmo Lomelo e sancirà l'ingresso di questa Associazione come componente ecologista di Sinistra e Libertà[3].
La nuova «Costituente ecologista» [modifica]
Come aveva proposto Bonelli al momento della sua elezione al vertice dei Verdi, il 24 settembre 2010 viene lanciato l'appello Io cambio![4] col quale i Verdi si avviano verso lo scioglimento in un nuovo soggetto ecologista del quale non viene reso noto né il nome, né il simbolo, ma che dovrebbe ispirarsi al francese Europa Ecologia unendo i Verdi ad altre realtà dell'ambientalismo italiano. Per Bonelli così «si avvia il processo di superamento della Federazione dei Verdi per lavorare insieme ai sottoscrittori dell'appello per la costituente ecologista»[5].
Il 15 e 16 ottobre ha luogo a Bologna il I meeting dei firmatari dell'appello della costituente ecologista[6][7].
Valori [modifica]
È scritto nella "Dichiarazione sui principi ispiratori" della Federazione dei Verdi: L'ambiente è il mondo vitale del nostro pianeta, il sistema di relazioni fisiche e sociali che lega tra loro gli umani; le altre specie animali, la natura, le cose.
Verde è chi assume la tutela dell'ecosistema come ragione della propria identità,
Verde è chi vede nella crescita economica, imperniata sullo sfruttamento più intenso ed esteso della natura e del lavoro umano, la causa originaria dello stato di degrado del nostro pianeta,
Verde è chi ritiene che le grandi migrazioni e il riprodursi di conflitti locali e di guerre regionali abbiano la loro radice nel crescente divario tra Nord sviluppato e Sud depresso, tra aree ricche e aree povere, tra mondi dell'opulenza e mondi della miseria.
Verde è chi rifiuta ogni forma di razzismo e discriminazione.
Verde è chi si adopera per la salvaguardia e in difesa dei diritti degli altri animali e fa propria la dichiarazione universale dei diritti degli animali approvata dall'UNESCO.
Verde è chi si impegna per l'unità politica dell'Europa sulla base del federalismo democratico e del principio di sussidiarietà.
Aree interne [modifica]
Benché non siano ravvisabili vere correnti costituitesi formalmente, sono comunque distinguibili varie aree politico-culturali:
Animalisti: area animalista, guidata da Annamaria Procacci e vicina alla linea politica di Alfonso Pecoraro Scanio.
Governativi: area di Alfonso Pecoraro Scanio, caratterizzata dalla disponibilità del movimento a stringere alleanze con i partiti moderati e riformisti all'interno di coalizioni di centro-sinistra.
Indipendenti: area priva di un vero e proprio retroterra culturale o politico, che raccoglie tuttavia l'appoggio di personalità verdi quali Fiorello Cortiana, Marco Moruzzi e Gianluca Borghi.
Movimentisti: area più a sinistra all'interno del partito, guidata da Mauro Bulgarelli e caratterizzata da una linea politica vicina a quella portata avanti dal PRC e dal PdCI.
Sociali: area intermedia tra i governativi ed i movimentisti, guidata da Paolo Cento.
Riformisti: area moderata laica/cattolica guidata da Palmiro Manco.
Fusioni, scissioni, cartelli elettorali [modifica]
+ si unisce
= da vita
--> si distacca
==> confluisce
Fusioni [modifica]
9 dicembre 1990: Federazione delle Liste Verdi + Verdi Arcobaleno = Federazione dei Verdi
Scissioni [modifica]
17 gennaio 2007: Federazione dei Verdi --> Ecologisti per l'Ulivo ==> l'Ulivo[8]
8 novembre 2009: Federazione dei Verdi --> Associazione Ecologisti ==> Sinistra e Libertà
23 aprile 2010: Federazione dei Verdi --> Alleanza Ecologica per l'Italia ==>Alleanza per l'Italia[9][10]


Portavoce e presidenti [modifica]
I Verdi nascono come un movimento a gestione collettiva. Solo dalla XVI Assemblea Nazionale si decise di creare la figura di un "portavoce". A seguito della rifondazione del partito nel 2000, la figura del portavoce viene sostituita da un vero e proprio Presidente. Nel 2008 la carica è stata sospesa e sostituita nuovamente da quella di Portavoce senza alcuna alterazione di poteri e prerogative, ma col compito di gestire la transizione del partito dalla XXIX alla XXX Assemblea Nazionale dell'ottobre 2009.
Portavoce (1993 - 1999) [modifica]
Carlo Ripa di Meana, 21 marzo 1993 - 24 novembre 1996
Luigi Manconi, 24 novembre 1996 - 25 luglio 1999
Presidenti (1993 - ) [modifica]
Franco Corleone, 25 aprile 1993 - 11 gennaio 1997
Massimo Scalia, 11 gennaio 1997 - 25 luglio 1999
Grazia Francescato, 25 luglio 1999 - 1º dicembre 2001
Alfonso Pecoraro Scanio, 1º dicembre 2001 - 19 luglio 2008
vacante dal 19 luglio 2008 al 10 ottobre 2009
Angelo Bonelli, dal 10 ottobre 2009
Portavoce (2008 - 2009) [modifica]
Grazia Francescato, 19 luglio 2008 - 10 ottobre 2009
Capigruppo al Senato della Repubblica [modifica]
Carla Rocchi (1992-1994)
Edo Ronchi (1994-1996)
Maurizio Pieroni (1996-2001)
Stefano Boco (2001-2006)
Natale Ripamonti (vice di Manuela Palermi) (2006-2008)
Capigruppo alla Camera dei deputati [modifica]
Gianni Mattioli (1987-1991, 1993-1996)
Massimo Scalia (1991-1992)
Francesco Rutelli (1992-1993)
Mauro Paissan (1996-2001)
Alfonso Pecoraro Scanio (vice di Siegfried Brugger) (2001-2006)
Angelo Bonelli (2006-2008)
Note [modifica]
^ I VERDI ITALIANI VERSO LA NUOVA COSTITUENTE ECOLOGISTA
^ Le decisioni dell'Esecutivo nazionale
^ 08/10 PRIMA ASSEMBLEA NAZIONALE ASSOCIAZIONE ECOLOGISTI
^ Io Cambio! Decidere il futuro. Appello per una costituente ecologista, civica e democratica
^ L'appello dal titolo "Io cambio!" - Per la Costituente ecologista
^ Io Cambio. Primo Meeting dei firmatari dell'appello della Costituente Ecologista - prima giornata
^ Io Cambio. Primo Meeting dei firmatari dell'appello della Costituente Ecologista - secondo ed ultimo giorno dei lavori
^ PD. A BOLOGNA VERDI IN CRISI, BORGHI GUIDA LA DIASPORA 'ECOLOGISTI PER L'ULIVO' BATTEZZATI DA MATTIOLI E SCALIA
^ Gli ambientalisti del buongoverno
^ L’ex Rutelli e gli ex Verdi. Ora Api
Voci correlate [modifica]
Terra (quotidiano)
Sinistra e Libertà
Partito Verde Europeo
Verdi Europei - Alleanza Libera Europea
Quattro Pilastri del Partito Verde
Collegamenti esterni [modifica]
Sito ufficiale
Terra organo ufficiale d'informazione della Federazione dei Verdi
Simbolo dei Verdi (1990-presente; eccetto 2004-2009)
Storia del Movimento Verde in Italia di Wilko Graf von Hardenberg
Registrazioni audiovideo integrali dei Verdi sul sito di Radio Radicale
[nascondi]
v · d · m Partiti politici italiani
Maggiori
Il Popolo della LibertàPartito Democratico
Medi
Lega NordUnione dei Democratici Cristiani e di Centro/Unione di CentroFuturo e Libertà per l'ItaliaItalia dei Valori
Minori
Radicali ItalianiAlleanza per l'ItaliaMovimento per le AutonomieI Popolari di Italia DomaniNoi SudPartito Repubblicano ItalianoMovimento Repubblicani EuropeiLiberal DemocraticiAlleanza di CentroPartito Liberale ItalianoPartito Socialista ItalianoSinistra Ecologia LibertàPartito della Rifondazione ComunistaPartito dei Comunisti Italiani – Federazione dei Verdi – MoVimento 5 StellePopolari per il SudLa DestraFiamma TricolorePartito Comunista dei LavoratoriMovimento Associativo Italiani all'Estero
Regionali
Union ValdôtaineAutonomie Liberté DemocratieStella AlpinaFédération AutonomisteModerati per il PiemonteSüdtiroler VolksparteiDie FreiheitlichenSüd-Tiroler FreiheitUnione per il TrentinoPartito Autonomista Trentino TiroleseVerso Nord - Popolari UnitiLa Puglia prima di tuttoIo SudRiformatori SardiPartito Sardo d'AzioneUnione Democratica SardaForza del Sud
Sistema politico della Repubblica ItalianaCamera dei deputatiSenato della RepubblicaParlamento europeo
Portale Politica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di politica
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Federazione_dei_Verdi"
Categorie: Verdi Partiti politici italiani (presente

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