Pietro Berti

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Anchorage

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domenica 27 febbraio 2011

Luca Cordero di Montezemolo


Luca Cordero di Montezemolo (Bologna, 31 agosto 1947) è un dirigente d'azienda italiano.
Presidente della Ferrari S.p.A. (dal 1991) di cui è stato anche Amministratore Delegato (fino a settembre 2006), presidente della FIAT S.p.A. (dal 2004 al 2010), della Fiera Internazionale di Bologna, ex presidente della Luiss (dal 2003 al 2010) e di NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori); Consigliere di Amministrazione del quotidiano La Stampa, del Gruppo francese PPR SA (Pinault/Printemps Redoute), Tod's, Indesit Company, Campari, ex presidente della Maserati (dal 1997 al 2005). Fa parte del Consiglio Direttivo e della Giunta dell'Assonime. È membro dell'International Advisory Board di Citi Inc.. Ha fondato Charme, fondo finanziario imprenditoriale, con cui nel 2003 ha acquisito Poltrona Frau SpA, azienda di arredamento di cui è anche Consigliere di Amministrazione, e, nel 2004, Ballantyne, marchio internazionale di cashmere, cui si sono poi aggiunti i marchi Cappellini, Thonet e Gufram.
Ha ricoperto in passato gli incarichi di presidente della FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) e degli Industriali della Provincia di Modena, consigliere di amministrazione di Unicredit Banca d'Impresa, TF1, amministratore delegato della RCS Video, della Cinzano International e della Itedi.
È stato presidente di Confindustria dal 25 maggio 2004 al 13 marzo del 2008.
È presidente di Telethon dal 20 giugno 2009, anche se la nomina del Consiglio di Amministrazione è del 7 luglio successivo.
Indice[nascondi]
1 Biografia
1.1 Gli studi e la passione per lo sport
1.2 La prima esperienza in Ferrari
1.3 Le esperienze internazionali
1.4 Italia '90
1.5 Il ritorno alla Ferrari
1.6 Altre esperienze imprenditoriali
1.7 L'uomo dell'anno
1.8 Alla Presidenza di Confindustria
1.9 Altre note biografiche
2 Onorificenze
3 Curiosità
4 Note
5 Bibliografia
6 Voci correlate
7 Altri progetti
Biografia [modifica]
Primogenito dei tre figli di Massimo Cordero dei marchesi di Montezemolo (1920-2009) e di Clotilde Neri (1922), nipote del neurologo Vincenzo Neri,[1] Luca di Montezemolo appartiene ad un'antica famiglia piemontese per generazioni al servizio di Casa Savoia,[2] della quale sono altri illustri rappresentanti il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo e il colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, martire alle Fosse Ardeatine.
Gli studi e la passione per lo sport [modifica]
In età adolescenziale entra al Collegio Navale Francesco Morosini di Venezia, senza però terminare il triennio, concludendo invece gli studi al liceo Istituto Massimiliano Massimo di Roma. Si laurea in Giurisprudenza all'Università degli studi di Roma "La Sapienza" nel 1971 e successivamente frequenta alcuni corsi di Diritto Internazionale alla Columbia University di New York. Stando all'ufficio del Registrar della Columbia University, e contrariamente a quanto erroneamente diffuso sul web, non fu mai iscritto a detta università, né, di conseguenza, ha conseguito un Master presso la Columbia University Law School. Inizia la sua carriera lavorando presso lo studio legale Chiomenti di Roma e lo studio Bergreen & Bergreen di New York.
In coppia con l'amico Cristiano Rattazzi, corre diverse gare sui circuiti italiani a bordo di una Fiat 500 Giannini color corallo. Inoltre vien registrata una sua partecipazione alla Marathon de la Route al Nürburgring nell'agosto del 1969, a bordo di una FIAT 125 S di serie. L'avventura nei rally internazionali lo vede a fianco di Pino Ceccato, oltre che del già citato Cristiano Rattazzi, alla guida di FIAT 124 S e 125 S; messosi in luce, viene chiamato da Cesare Fiorio per correre con la Lancia ufficiale, in coppia con Daniele Audetto. Il primo rally corso dai due è il Rally d'Italia a Sanremo, a bordo di una Fulvia 1600 HF; seguono quello dell'isola d'Elba, quello dei 999 minuti ed il Rally del Medio Adriatico.
La prima esperienza in Ferrari [modifica]
Il rapporto con Enzo Ferrari inizia allorché il giovane Luca, ospite in una trasmissione radiofonica, difende il "Drake" da un duro attacco, rivoltogli da un radioascoltatore, sui rischi, a dire di costui inutili, di uno sport quale l'automobilismo.
Nel 1973 entra in Ferrari come assistente di Enzo Ferrari e responsabile della Squadra Corse. Sotto la sua gestione la Ferrari torna a dominare le gare di Formula 1, vincendo il campionato mondiale costruttori per tre anni di seguito, dal 1975 al 1977, e due campionati mondiali piloti con Niki Lauda negli anni 1975 e 1977, mancando di poco quello del 1976. Era da undici anni che la Ferrari non si aggiudicava questi trofei.
Le esperienze internazionali [modifica]
Lascia la Ferrari nel 1977 e diventa responsabile delle relazioni esterne alla FIAT. Ricoprirà questo incarico fino al 1981. In seguito, grazie ad altre connessioni, viene nominato Amministratore Delegato della Itedi, holding che controlla il quotidiano La Stampa e le altre attività del Gruppo FIAT nel settore editoriale.
Tra il 1984 e il 1986 è Amministratore Delegato della Cinzano International, società dell'Istituto Finanziario Industriale (IFI), ed è il responsabile dell'organizzazione della partecipazione all'America's Cup di vela con l'imbarcazione Azzurra Challenge. Grazie all'attività velistica, Montezemolo ha il merito di rilanciare l'immagine della Cinzano; tuttavia questo merito è vanificato da una errata scelta imprenditoriale della casa produttrice: infatti non viene prodotta abbastanza merce da soddisfare il consistente aumento della domanda, pertanto la Cinzano beneficia solo marginalmente dell'accresciuta visibilità del suo marchio.[3]
Italia '90 [modifica]
Dal 1986 al 1990 Montezemolo assume l'incarico di Direttore Generale del comitato organizzatore della Coppa del Mondo di Calcio Italia '90. Al termine dei Mondiali, assume la carica di Vicepresidente esecutivo della Juventus. Nonostante venga speso molto denaro per una intensa campagna acquisti (su tutti l'acquisto di Roberto Baggio), la squadra si classifica al 7º posto e resta esclusa dalle competizioni internazionali, fatto che non si verificava da 27 anni. Dal 1990 al 1992 ricopre il ruolo di Amministratore Delegato della RCS Video. Sotto la sua gestione la RCS acquisisce il 3,6% della Carolco Pictures ed in seguito aumenta la sua quota fino al 12%.[4] In seguito Montezemolo diventerà membro del Consiglio di Amministrazione di TF1, il più importante canale televisivo francese.
Il ritorno alla Ferrari [modifica]

Montezemolo durante la visita a Torino di Giorgio Napolitano, nella sede de La Stampa, con John Elkann e il direttore Giulio Anselmi, 25 ottobre 2006
Torna alla Ferrari nel 1991 in qualità di Presidente, ruolo che ricopre tuttora, e di Amministratore Delegato (incarico che ricoprirà fino al 2006). Ingaggia Jean Todt e, sotto la guida del francese, la Ferrari, dopo 21 anni, nel 2000 torna a vincere il Campionato di Formula 1 con Michael Schumacher. Il successo si ripete anche negli anni successivi: dal 2001 al 2004 la Ferrari conquista il titolo Piloti e Costruttori in Formula 1.
Oltre alle vittorie, arrivano anche risultati importanti nella gestione imprenditoriale: l'azienda di Maranello raggiunge nel 2001 un fatturato superiore a un miliardo di euro.
Nel 2007 la società chiude il 2007 con un fatturato di 1.668 milioni di euro, con una crescita del 15,3% rispetto all'anno precedente. Inoltre la Scuderia Ferrari conquista nel 2007, per la quindicesima volta, il Titolo Mondiale Piloti e quello Costruttori di Formula 1. Nel 2008 essa vince per la sedicesima volta il Titolo Costruttori.
Altre esperienze imprenditoriali [modifica]
Dal 1993 al 2005 è vice presidente onorario del Bologna calcio dell'allora presidente Giuseppe Gazzoni Frascara. Tra il 1997 e il 2005 Luca Cordero di Montezemolo assume anche il ruolo di Presidente e Amministratore Delegato di Maserati S.p.A; per sei anni, fino al giugno 2002, è Presidente degli Industriali della Provincia di Modena e a maggio del 2004 viene nominato Presidente del Gruppo Fiat. Con Diego della Valle dà vita al fondo finanziario imprenditoriale Charme, con il quale acquisisce Poltrona Frau e Cassina nel 2003 e Ballantyne nel 2004. Entra nel consiglio d'amministrazione di Tod's e fino a luglio 2004 è Presidente della FIEG, la Federazione Italiana Editori Giornali. Il 21 febbraio 2011 ha rifiutato la presidenza del comitato per Roma olimpica.[5]
L'uomo dell'anno [modifica]
Nel 2001 il prestigioso mensile USA 'Automobile Magazine' consegna il premio 'Man of the Year 2001' al presidente della Ferrari. L'anno successivo sarà la volta della rivista inglese "Autocar": il settimanale automobilistico più antico del mondo nomina Montezemolo "Uomo dell'Anno". Sempre nel 2002, l'avvocato riceve un altro importante riconoscimento: il premio "Leonardo", creato nel 1993 dall'Istituto per il commercio estero e da Confindustria per premiare gli imprenditori e le aziende che, con i loro successi, contribuiscono a valorizzare nel mondo l'immagine del Paese.
Alla Presidenza di Confindustria [modifica]
Il 25 maggio del 2004 l'Assemblea di Confindustria nomina, con il 98,5% dei voti, Montezemolo Presidente. L'avvocato guida per quattro anni, fino al 25 maggio 2008, l'associazione degli industriali, cercando di promuovere il made in Italy nel mondo.
Altre note biografiche [modifica]
Da anni si discute di un suo possibile ingresso in politica, tuttavia nel 2003 la sua elezione a presidente di Confindustria smentisce una possibile discesa in campo; al termine del mandato presidenziale, si fanno sempre più insistenti le voci di un suo possibile ingresso in politica.
Dopo essere stato marito di Sandra Monteleoni, dalla quale ha avuto il figlio Matteo, è stato il compagno di Barbara Parodi Delfino, dalla quale ha avuto la figlia Clementina, e poi dell'attrice Edwige Fenech; attualmente è sposato con Ludovica Andreoni, dalla quale ha avuto due figlie.
Nel gennaio 2005 Giovanni Paolo II riceve in Vaticano una delegazione di 95 persone, tra piloti, meccanici, operai e dirigenti, capeggiata da Montezemolo. Nel dicembre 2005 Luca Cordero di Montezemolo incontra Benedetto XVI, portando in dono un assegno di 950 mila euro, ricavato dalla vendita della quattrocentesima "Enzo", appositamente costruita per essere bandita in un'asta di beneficenza.[6][7]
Attualmente Montezemolo è anche presidente dell'associazione, da lui fondata, "Italia Futura".
Onorificenze [modifica]

Cavaliere del Lavoro
«"È presidente e amministratore delegato delle società Ferrari e Maserati, gruppo automobilistico con circa 2300 dipendenti e un fatturato che nel 1997 ha superato i mille miliardi, di cui oltre 700 dall'export. Entrato nell'azienda di Modena nel 1973 come assistente di Enzo Ferrari, diventa direttore della gestione sportiva che sotto la sua guida si aggiudicava due titoli mondiali. Dopo una parentesi nel gruppo Fiat, nella multinazionale Cinzano e alla direzione della organizzazione del Campionato del Mondo di calcio 1990, rientrava nel 1991 in Ferrari. In questi anni l'azienda ha completamente rinnovato la gamma dei modelli apprezzati in tutto il mondo ed è tornata ai massimi vertici della Formula Uno."»— 1998 [8]

Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»— 22 ottobre 2002 [9]

Commendatore dell'Ordine della Legion d'onore (Francia)

Balì gran croce d'onore e devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta
Il 14 luglio 2005 è stato nominato chevalier della Légion d'Honneur, su proposta del Presidente della Repubblica Francese Jacques Chirac. In seguito, è stato promosso officier e, nel dicembre del 2008, commandeur, delle cui insegne (la cravate) è stato insignito direttamente dal Presidente francese Sarkozy in una cerimonia all'Eliseo a Parigi. È stato citato dal "Financial Times" tra i cinquanta migliori manager del mondo nel 2003, nel 2004 e nel 2005. Gli sono state conferite quattro lauree Honoris Causa: in Ingegneria Meccanica dall'Università degli Studi di Modena, in Gestione Integrata d'Impresa dalla Fondazione CUOA di Vicenza, in Ingegneria Gestionale dall'Università degli Studi di Genova, in Ingegneria del Design industriale dal Politecnico di Milano. Gli è stato conferito, inoltre, un dottorato honoris causa in Fisica dei Materiali della SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste.[10]
Curiosità [modifica]
Secondo il sito finanza.it.msn.com, nell'anno 2009 è stato il quarto manager italiano per stipendio.[11]
Note [modifica]
^ Pianoro e i nobili Lambertini
^ http://armorial-register.com/arms-it/marquis-montezemolo-cordero-arms.html Notizie sulla famiglia Cordero di Montezemolo
^ Info sul sito di "Repubblica". URL consultato il 2008-09-19.
^ Info sul sito di "Repubblica". URL consultato il 2008-09-19.
^ http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/02/21/news/montezemolo_versa_la_rinuncia_sale_la_candidatura_di_pescante-12712472/?ref=HREC1-4
^ Il Papa incontra Montezemolo
^ Il Papa incontra Montezemolo
^ [1]
^ [2]
^ http://www.regione.fvg.it/rafvg/comunicati/comunicato.act?dir=/rafvg/cms/RAFVG/notiziedallagiunta/&nm=20050509006
^ Stipendi d'oro, mappa dei manager più pagati del 2009 su /finanza.it.msn.com
Bibliografia [modifica]
Sito web: http://www.fiatgroup.com/
Sito web: http://www.ferrari.com/
Sito web: http://www.ntvspa.it/
Sito web: http://www.italiafutura.it/
Voci correlate [modifica]
Nuovo Trasporto Viaggiatori
Fiat
Ferrari
Confindustria
Telethon
America's Cup
Italia '90
Altri progetti [modifica]
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Luca Cordero di Montezemolo
Wikiquote contiene citazioni di o su Luca Cordero di Montezemolo
Articolo su Wikinotizie: Montezemolo: «Il bilancio di Prodi è magro»

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