Afghanistan: morto militare italiano, altri 4 rimasti feriti
Convoglio rientrava alla base dopo operazione di assistenza medica alla popolazione locale
Convoglio rientrava alla base dopo operazione di assistenza medica alla popolazione locale
28 febbraio, 12:38
ROMA - Un militare italiano è morto e altri quattro sono rimasti feriti nell'ovest dell'Afghanistan. Lo apprende l'ANSA da fonti qualificate.
E' il tenente Massimo Ranzani il militare deceduto. Lo rende noto lo Stato maggiore della Difesa.
I militari italiani, del quinto Reggimento Alpini, erano a bordo di un veicolo blindato Lince che e' saltato su un ordigno improvvisato. L'attentato e' avvenuto nel corso di un pattugliamento nella zona di Shindand.
Il convoglio italiano saltato in aria su uno Ied a Shindad stava rientrando alla base dopo un'operazione di assistenza medica alla popolazione locale. Lo sottolinea la Difesa precisando che l'agguato ai militari italiani è avvenuto alle 12.45 ora locale, a 25 chilometri a nord di Shindad. L'operazione per l'evacuazione dei quattro militari feriti è ancora in corso.
BERLUSCONI, CI SI CHIEDE SE SFORZO SERVA - "E' un tormento, un calvario e tutte le volte ci si chiede se questo sacrificio che impegna il parlamento con voto unanime e tutto il popolo italiano ad essere lì in un paese ancora medioevale sia uno sforzo che andrà in portò". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi commentando l'attentato in Afghanistan dove è morto un ufficiale dell'Esercito. Berlusconi ha quindi precisato: "dobbiamo andare avanti". Quindi ha ricordato che oltre al tenente morto vi sono altri quattro feriti dei quali tre gravi.
NAPOLITANO, PROFONDA COMMOZIONE - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con profonda commozione la notizia del gravissimo attentato perpetrato a Shindand, in Afghanistan, contro il contingente italiano impegnato nella missione internazionale ISAF, in cui un militare ha perso la vita e altri quattro sono rimasti feriti, esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del caduto e un affettuoso augurio ai militari feriti. Lo rende noto un comunicato del Quirinale.
DI PIETRO, RESPONSABILI CHI VOTATO DECRETO - "Siamo vicini alle famiglie del militare caduto in Afghanistan, dei quattro feriti e a tutti i commilitoni impegnati su quei territori. Esprimiamo profondo dolore e commozione per questa ennesima tragedia annunciata. Smettiamola e usciamo dal luogo comune di chi intende coprire la propria responsabilità in nome della patria e della bandiera. Da tempo l'Italia dei Valori, che ha dato una bocciatura sonora al decreto di rifinanziamento di questa missione, denuncia che non ha più alcun senso restare in Afghanistan perché nel Paese é in atto una vera e propria guerra civile, e quindi non portiamo avanti soltanto una lotta al terrorismo". E' quanto afferma in una nota il presidente IdV, Antonio Di Pietro. "Denunciamo - continua - in modo forte e chiaro, che la responsabilità politica di queste morti ricade sul governo e su tutti coloro che in Parlamento hanno votato per il proseguimento della missione. Ricordiamo che è stato un voto trasversale e, proprio per questo, ancora più inaccettabile".
PROFONDO CORDOGLIO LA RUSSA - Il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha espresso "profondo cordoglio per la morte del militare a seguito dell'attentato verificatosi stamani a 25 chilometri a nord di Shindand". Lo rende noto un comunicato della Difesa. Il ministro La Russa viene tenuto "costantemente aggiornato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa circa l'evolversi della situazione e sulle condizioni di salute degli altri quattro militari rimasti feriti nell'evento".
SCHIFANI, ALTO PREZZO MA RIMANIAMO - "L'Italia continua a pagare degli alti prezzi ma lo fa in piena coscienza e nella consapevolezza che la libertà è un bene da garantire anche al di fuori dei propri confini". Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, in visita ad una scuola dell'infanzia a Barete (L'Aquila), distrutta dal terremoto e ricostruita grazie anche al contributo del Senato. Ai giornalisti che gli chiedevano se l'Italia rimane in Afghanistan, Schifani ha risposto: "L'Italia non può che rimanere, la nostra presenza è condivisa all'interno della comunità internazionale e sarà essa a decidere i metodi di abbandono dell'Afghanistan, sicuramente quando esso sarà portato a piena democrazia". Il presidente del Senato ha espresso "profondo dolore per un'altra vita che cade immolandosi sull'altare della democrazia" e "vicinanza ai familiari dei nostri feriti".
E' il tenente Massimo Ranzani il militare deceduto. Lo rende noto lo Stato maggiore della Difesa.
I militari italiani, del quinto Reggimento Alpini, erano a bordo di un veicolo blindato Lince che e' saltato su un ordigno improvvisato. L'attentato e' avvenuto nel corso di un pattugliamento nella zona di Shindand.
Il convoglio italiano saltato in aria su uno Ied a Shindad stava rientrando alla base dopo un'operazione di assistenza medica alla popolazione locale. Lo sottolinea la Difesa precisando che l'agguato ai militari italiani è avvenuto alle 12.45 ora locale, a 25 chilometri a nord di Shindad. L'operazione per l'evacuazione dei quattro militari feriti è ancora in corso.
BERLUSCONI, CI SI CHIEDE SE SFORZO SERVA - "E' un tormento, un calvario e tutte le volte ci si chiede se questo sacrificio che impegna il parlamento con voto unanime e tutto il popolo italiano ad essere lì in un paese ancora medioevale sia uno sforzo che andrà in portò". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi commentando l'attentato in Afghanistan dove è morto un ufficiale dell'Esercito. Berlusconi ha quindi precisato: "dobbiamo andare avanti". Quindi ha ricordato che oltre al tenente morto vi sono altri quattro feriti dei quali tre gravi.
NAPOLITANO, PROFONDA COMMOZIONE - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con profonda commozione la notizia del gravissimo attentato perpetrato a Shindand, in Afghanistan, contro il contingente italiano impegnato nella missione internazionale ISAF, in cui un militare ha perso la vita e altri quattro sono rimasti feriti, esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del caduto e un affettuoso augurio ai militari feriti. Lo rende noto un comunicato del Quirinale.
DI PIETRO, RESPONSABILI CHI VOTATO DECRETO - "Siamo vicini alle famiglie del militare caduto in Afghanistan, dei quattro feriti e a tutti i commilitoni impegnati su quei territori. Esprimiamo profondo dolore e commozione per questa ennesima tragedia annunciata. Smettiamola e usciamo dal luogo comune di chi intende coprire la propria responsabilità in nome della patria e della bandiera. Da tempo l'Italia dei Valori, che ha dato una bocciatura sonora al decreto di rifinanziamento di questa missione, denuncia che non ha più alcun senso restare in Afghanistan perché nel Paese é in atto una vera e propria guerra civile, e quindi non portiamo avanti soltanto una lotta al terrorismo". E' quanto afferma in una nota il presidente IdV, Antonio Di Pietro. "Denunciamo - continua - in modo forte e chiaro, che la responsabilità politica di queste morti ricade sul governo e su tutti coloro che in Parlamento hanno votato per il proseguimento della missione. Ricordiamo che è stato un voto trasversale e, proprio per questo, ancora più inaccettabile".
PROFONDO CORDOGLIO LA RUSSA - Il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha espresso "profondo cordoglio per la morte del militare a seguito dell'attentato verificatosi stamani a 25 chilometri a nord di Shindand". Lo rende noto un comunicato della Difesa. Il ministro La Russa viene tenuto "costantemente aggiornato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa circa l'evolversi della situazione e sulle condizioni di salute degli altri quattro militari rimasti feriti nell'evento".
SCHIFANI, ALTO PREZZO MA RIMANIAMO - "L'Italia continua a pagare degli alti prezzi ma lo fa in piena coscienza e nella consapevolezza che la libertà è un bene da garantire anche al di fuori dei propri confini". Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, in visita ad una scuola dell'infanzia a Barete (L'Aquila), distrutta dal terremoto e ricostruita grazie anche al contributo del Senato. Ai giornalisti che gli chiedevano se l'Italia rimane in Afghanistan, Schifani ha risposto: "L'Italia non può che rimanere, la nostra presenza è condivisa all'interno della comunità internazionale e sarà essa a decidere i metodi di abbandono dell'Afghanistan, sicuramente quando esso sarà portato a piena democrazia". Il presidente del Senato ha espresso "profondo dolore per un'altra vita che cade immolandosi sull'altare della democrazia" e "vicinanza ai familiari dei nostri feriti".
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