La Cinq fu la prima televisione privata gratuita in Francia, fondata da Silvio Berlusconi nel 1986.
Indice[nascondi]
1 Storia
1.1 Fondazione dell'emittente e primo avvicendamento
1.2 Inizio delle trasmissioni
1.3 Il secondo avvicendamento
1.4 La bancarotta e la fine
1.5 La morte in diretta
2 Dopo La Cinq
3 Altre informazioni
4 Voci correlate
5 Collegamenti esterni
//
Storia [modifica]
Fondazione dell'emittente e primo avvicendamento [modifica]
Berlusconi voleva portare all'estero il modello Canale 5, primo grande canale commerciale italiano, e partì dalla Francia approfittando del fatto che il presidente transalpino Mitterrand, vedendo probabile una sconfitta dei socialisti alle elezioni regionali e legislative del 1986, decise a sorpresa di riformare il PAF (letteralmente Paesaggio Audiovisivo Francese) con l'aiuto del premier Laurent Fabius; vennero concesse due nuove licenze per emittenti private gratuite; tuttavia Berlusconi non fece tutto da solo, ma chiese aiuto al produttore Jérôme Seydoux, che fu azionista di maggioranza relativa.
L'esperimento Oltralpe ebbe una vita breve (dal 20 febbraio 1986 al 12 aprile 1992) e molto travagliata.
Inizio delle trasmissioni [modifica]
La programmazione risentì all'inizio dell'impronta italiana (il direttore dei programmi era Carlo Freccero e molti format furono forniti da Berlusconi e registrati nei medesimi studi milanesi come il quiz Pentathlon in onda al giovedi o W le donne , ribattezzato "Cherchez la Femme", il sabato sera). Anche molte serie erano in comuni, e alcuni di esse erano inedite in francia (es. Supercar e alcune stagioni di Happy Days). Il canale lavorava su poche frequenze, rilasciate col contagocce dal CSA, il Consiglio Superiore dell'Audiovisivo creato insieme all'apertura del mercato tv, creando ovvi e, alle volte, clamorosi ammanchi nella copertura: ad esempio, solo alcuni quartieri di Tolosa, la quarta città francese, poterono vedere lo show d'apertura, che fu registrato a Milano negli studi Fininvest, e che fu presentato tra gli altri da Amanda Lear. Molte star tv francesi si lasceranno attirare dal canale e vi lavoreranno, per poi abbandonare poco dopo per i bassi ascolti dovuti alla scarsità di frequenze.
Sempre nel 1987, nascerà il punto di forza del canale, l'informazione; a settembre va in onda il primo "journal" condotto dal giornalista Jean-Claude Bourret, proveniente da TF1. 1 anno dopo, la programmazione del canale copre l'intera giornata, e il canale trasmette il suo primo importante evento sportivo, il Rally Dakar (che manterrà fino alla morte).
E sempre in quegli anni, La Cinq sfrutterà parecchio e con successo il Minitel, una sorta di antenato di Internet sviluppato in Francia sul Videotex: al codice 3615 La Cinq si trovavano concorsi, notizie e sondaggi.
Il secondo avvicendamento [modifica]
Tra il 1990 e il 1991 Hersant, travolto dai debiti e dalla guerra contro Berlusconi per il controllo societario, lasciò l'emittente al Gruppo Hachette guidato da Jean-Luc Lagardère, il quale sperava da tempo di acquisire il controllo di una rete tv nazionale dopo aver fallito la conquista di TF1: dichiarò, al momento dell'accordo che credeva fosse possibile sauver La Cinq ("salvare La Cinq"). Il canale subì cambiamenti profondi, a partire dal logo – un complesso design di numeri sovrapposti creato dallo stilista Jean-Paul Goude, al posto del 5 con la stella inventato da Berlusconi e ispirato al logo di Canale 5. Anche i quadri societari cambiarono, con l'uscita di Carlo Freccero, ma Berlusconi rimase azionista e vicepresidente.
La bancarotta e la fine [modifica]
Seguì un anno difficile con molti bassi (22 trasmissioni lanciate e molte di queste chiuse, crisi del mercato pubblicitario) e pochi alti (un esempio eclatante e` la Formula 1: strappa i diritti del 1991-1993 a TF1; in quell'anno vanno in onda Twin Peaks e i film Disney, e l'informazione è sempre apprezzata come dimostra la copertura della prima guerra in Iraq), che si concluse con 576 licenziamenti (e relativo sciopero) e un bilancio in rosso per 1 miliardo di franchi, pari a circa 150 milioni di euro attuali, a causa di 3 miliardi di debiti; ma sul fronte ascolti La Cinq era terza col 10,9%, superando FR3 e M6 (che pure era costretta a una politica di austerità a causa di cospicue perdite di bilancio). Il canale finì in amministrazione controllata, e Bourret (dall'87 a La Cinq e che poi non lavorerà più in tv) creò un'associazione per difenderlo, che ebbe in poco tempo 800.000 aderenti, per poi toccare quota 1,3 milioni.
Fu Bourret ad annunciare, il 3 aprile 1992 alle 20.00, che La Cinq morirà tra 9 giorni: sarà il 12 aprile a mezzanotte, parlando poi di pressioni politiche ed economiche volte a "uccidere" il canale.
La morte in diretta [modifica]
Alle 20.45 del 12 aprile, dopo l'ultimo telegiornale, venne effettuata l'ultima trasmissione del canale dal titolo Vive La Cinq; vi presero parte tutti i personaggi legati all'emittente, ed era presentata da Gilles Schneider, assieme alla anchorwoman Marie-Laure Augry, al direttore delle news Patrice Duhamel (ora a France 24) e naturalmente Bourret.
In poco più di tre ore vennero ripercorsi i sei anni di attività del canale, con una lunga serie di addii e l'animazione di un'eclissi totale sulle note di 2001: Odissea nello spazio che culminò a mezzanotte con la scritta in sovraimpressione "La Cinq vous prie de l'excuser pour cette interruption définitive de l'image et du son" ("La Cinq vi prega di scusarla per questa interruzione definitiva dell'immagine e del suono") seguita da un messaggio tacitiano, breve ma eloquentissimo: C'est fini ("È finita"). L'audience della serata aveva registrato in quei momenti circa 7 milioni di telespettatori, una percentuale di share altissima, anche perché si calcola che alla fine della sua esistenza il canale ebbe l'80% di copertura territoriale anche se ormai era troppo tardi.
Dopo La Cinq [modifica]
Nei mesi successivi, sulle riviste di programmi tv, al posto di "La Cinq" compariva la dicitura "Le trou noir" (Il buco nero). Le frequenze furono poi assegnate al canale di diffusione artistica ARTE, che partì con trasmissioni serali il 28 settembre 1992, e il palinsesto diurno fu dal 1994 riempito con le trasmissioni di La Cinquième (oggi France 5). Questo atteggiamento fu criticato da molti e considerato come un "furto" nei confronti di chi voleva creare un'altra tv privata. Bourret aveva più volte tentato di far rinascere un'emittente simile a La Cinq senza riuscirci, ma l'associazione da lui fondata esiste ancora sotto il nome di "Tv Liberté".
Altre informazioni [modifica]
Tra le "invenzioni" dell'emittente, vi è senza dubbio "Le journal permanent", cioè notizie ogni 15 minuti la mattina; questo probabilmente ha ispirato la versione corrispondente italiana "Prima Pagina", attualmente in onda su Canale 5. Un'altra innovazione fu la conduzione uomo-donna. Inoltre, aveva inventato un programma domenicale, Face à France, dove un politico si confrontava con alcuni francesi comuni scelti dalla società di sondaggi IPSOS in modo da ricalcare l'insieme della società; tale concetto sarà ripreso da un programma di TF1, da uno di TVE e da uno di France 2.
Contrariamente a quanto molte fonti dicono, La Cinq non fu il primo canale nazionale generalista a morire in diretta nella storia della televisione francese. Nel 1987 infatti stessa sorte era toccata alla stazione televisiva TV6, soppressa dopo appena un anno di vita per lasciare spazio alla M6-Metropole 6. L'animazione conclusiva delle due tv presentava molte analogie. TV6, come animazione finale, mostrò infatti l'esplosione di un pianeta recante il marchio della emittente (causata da un Dart Fener nel quale veniva identificato il governo gollista di allora con a capo Chirac) e accompagnata dalle musiche di Star Wars. Una sequenza molto simile all'eclissi totale che copriva il pianeta con il logo di La Cinq. Ma tale morte passò sotto silenzio, sia perché TV6 era riuscita a malapena a consolidare un certo pubblico solo tra i giovani, sia perché M6 la rimpiazzò sugli schermi nello spazio di undici ore.
All'ultimo "duello" (che chiudeva le notizie delle 12.45), prese parte il presidente francese Nicolas Sarkozy.
Voci correlate [modifica]
France 5
Collegamenti esterni [modifica]
(FR) Site officiale Vive la Cinq!
(FR) Una ricostruzione della vita del canale
Video della morte in diretta
Reportage che ricostruisce la vita di La Cinq
[espandi]
v · d · mGruppo Mediaset
Publitalia '80 R.T.I. Gestevision Telecinco Endemol Medusa Film
Società chiuse
Mediatrade R.T.I. Music Mediadigit Promoservice Italia
Persone
Fedele Confalonieri (presidente) Pier Silvio Berlusconi (vicepresidente) Giuliano Adreani (amministratore delegato) Silvio Berlusconi (fondatore ed azionista di maggioranza)
Canali televisivi
Analogici
Canale 5 Italia 1 Rete 4 Telecinco (in Spagna)
Satellitari
Canale 5 Italia 1 Rete 4 Mediaset Plus Mediashopping Telecinco (in Spagna) Network Caribevision (in Nord America) Nessma Tv (in nord Africa)
Digitali terrestri
Gratuiti
Canale 5 Italia 1 Rete 4 Canale 5+1 Italia 1+1 Rete 4+1 Canale 5 HD Italia 1 HD Rete 4 HD Boing Mediashopping Iris La 5 Mediaset Extra Telecinco (in Spagna) LaSiete (in Spagna) FDF (in Spagna) Cincoshop (in Spagna)
A pagamento
Hiro Joi Joi+1 Mya Mya+1 Premium Calcio 24 Mediaset Italia (in Francia, Belgio, Slovenia, Svizzera e Canada)
Canali televisivi chiusi
Analogici
Tele 5 (in Germania) La Cinq (in Francia)
Satellitari
MT Channel Happy Channel Duel TV Italia Teen Television Comedy Life
Piattaforme televisive
Mediaset Premium
Tv on demand sul web
Rivideo
Altri servizi televisivi
Mediavideo
Altro
Personaggi Mediaset
Categoria
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Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/La_Cinq"
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1.1 Fondazione dell'emittente e primo avvicendamento
1.2 Inizio delle trasmissioni
1.3 Il secondo avvicendamento
1.4 La bancarotta e la fine
1.5 La morte in diretta
2 Dopo La Cinq
3 Altre informazioni
4 Voci correlate
5 Collegamenti esterni
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Storia [modifica]
Fondazione dell'emittente e primo avvicendamento [modifica]
Berlusconi voleva portare all'estero il modello Canale 5, primo grande canale commerciale italiano, e partì dalla Francia approfittando del fatto che il presidente transalpino Mitterrand, vedendo probabile una sconfitta dei socialisti alle elezioni regionali e legislative del 1986, decise a sorpresa di riformare il PAF (letteralmente Paesaggio Audiovisivo Francese) con l'aiuto del premier Laurent Fabius; vennero concesse due nuove licenze per emittenti private gratuite; tuttavia Berlusconi non fece tutto da solo, ma chiese aiuto al produttore Jérôme Seydoux, che fu azionista di maggioranza relativa.
L'esperimento Oltralpe ebbe una vita breve (dal 20 febbraio 1986 al 12 aprile 1992) e molto travagliata.
Inizio delle trasmissioni [modifica]
La programmazione risentì all'inizio dell'impronta italiana (il direttore dei programmi era Carlo Freccero e molti format furono forniti da Berlusconi e registrati nei medesimi studi milanesi come il quiz Pentathlon in onda al giovedi o W le donne , ribattezzato "Cherchez la Femme", il sabato sera). Anche molte serie erano in comuni, e alcuni di esse erano inedite in francia (es. Supercar e alcune stagioni di Happy Days). Il canale lavorava su poche frequenze, rilasciate col contagocce dal CSA, il Consiglio Superiore dell'Audiovisivo creato insieme all'apertura del mercato tv, creando ovvi e, alle volte, clamorosi ammanchi nella copertura: ad esempio, solo alcuni quartieri di Tolosa, la quarta città francese, poterono vedere lo show d'apertura, che fu registrato a Milano negli studi Fininvest, e che fu presentato tra gli altri da Amanda Lear. Molte star tv francesi si lasceranno attirare dal canale e vi lavoreranno, per poi abbandonare poco dopo per i bassi ascolti dovuti alla scarsità di frequenze.
Sempre nel 1987, nascerà il punto di forza del canale, l'informazione; a settembre va in onda il primo "journal" condotto dal giornalista Jean-Claude Bourret, proveniente da TF1. 1 anno dopo, la programmazione del canale copre l'intera giornata, e il canale trasmette il suo primo importante evento sportivo, il Rally Dakar (che manterrà fino alla morte).
E sempre in quegli anni, La Cinq sfrutterà parecchio e con successo il Minitel, una sorta di antenato di Internet sviluppato in Francia sul Videotex: al codice 3615 La Cinq si trovavano concorsi, notizie e sondaggi.
Il secondo avvicendamento [modifica]
Tra il 1990 e il 1991 Hersant, travolto dai debiti e dalla guerra contro Berlusconi per il controllo societario, lasciò l'emittente al Gruppo Hachette guidato da Jean-Luc Lagardère, il quale sperava da tempo di acquisire il controllo di una rete tv nazionale dopo aver fallito la conquista di TF1: dichiarò, al momento dell'accordo che credeva fosse possibile sauver La Cinq ("salvare La Cinq"). Il canale subì cambiamenti profondi, a partire dal logo – un complesso design di numeri sovrapposti creato dallo stilista Jean-Paul Goude, al posto del 5 con la stella inventato da Berlusconi e ispirato al logo di Canale 5. Anche i quadri societari cambiarono, con l'uscita di Carlo Freccero, ma Berlusconi rimase azionista e vicepresidente.
La bancarotta e la fine [modifica]
Seguì un anno difficile con molti bassi (22 trasmissioni lanciate e molte di queste chiuse, crisi del mercato pubblicitario) e pochi alti (un esempio eclatante e` la Formula 1: strappa i diritti del 1991-1993 a TF1; in quell'anno vanno in onda Twin Peaks e i film Disney, e l'informazione è sempre apprezzata come dimostra la copertura della prima guerra in Iraq), che si concluse con 576 licenziamenti (e relativo sciopero) e un bilancio in rosso per 1 miliardo di franchi, pari a circa 150 milioni di euro attuali, a causa di 3 miliardi di debiti; ma sul fronte ascolti La Cinq era terza col 10,9%, superando FR3 e M6 (che pure era costretta a una politica di austerità a causa di cospicue perdite di bilancio). Il canale finì in amministrazione controllata, e Bourret (dall'87 a La Cinq e che poi non lavorerà più in tv) creò un'associazione per difenderlo, che ebbe in poco tempo 800.000 aderenti, per poi toccare quota 1,3 milioni.
Fu Bourret ad annunciare, il 3 aprile 1992 alle 20.00, che La Cinq morirà tra 9 giorni: sarà il 12 aprile a mezzanotte, parlando poi di pressioni politiche ed economiche volte a "uccidere" il canale.
La morte in diretta [modifica]
Alle 20.45 del 12 aprile, dopo l'ultimo telegiornale, venne effettuata l'ultima trasmissione del canale dal titolo Vive La Cinq; vi presero parte tutti i personaggi legati all'emittente, ed era presentata da Gilles Schneider, assieme alla anchorwoman Marie-Laure Augry, al direttore delle news Patrice Duhamel (ora a France 24) e naturalmente Bourret.
In poco più di tre ore vennero ripercorsi i sei anni di attività del canale, con una lunga serie di addii e l'animazione di un'eclissi totale sulle note di 2001: Odissea nello spazio che culminò a mezzanotte con la scritta in sovraimpressione "La Cinq vous prie de l'excuser pour cette interruption définitive de l'image et du son" ("La Cinq vi prega di scusarla per questa interruzione definitiva dell'immagine e del suono") seguita da un messaggio tacitiano, breve ma eloquentissimo: C'est fini ("È finita"). L'audience della serata aveva registrato in quei momenti circa 7 milioni di telespettatori, una percentuale di share altissima, anche perché si calcola che alla fine della sua esistenza il canale ebbe l'80% di copertura territoriale anche se ormai era troppo tardi.
Dopo La Cinq [modifica]
Nei mesi successivi, sulle riviste di programmi tv, al posto di "La Cinq" compariva la dicitura "Le trou noir" (Il buco nero). Le frequenze furono poi assegnate al canale di diffusione artistica ARTE, che partì con trasmissioni serali il 28 settembre 1992, e il palinsesto diurno fu dal 1994 riempito con le trasmissioni di La Cinquième (oggi France 5). Questo atteggiamento fu criticato da molti e considerato come un "furto" nei confronti di chi voleva creare un'altra tv privata. Bourret aveva più volte tentato di far rinascere un'emittente simile a La Cinq senza riuscirci, ma l'associazione da lui fondata esiste ancora sotto il nome di "Tv Liberté".
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Tra le "invenzioni" dell'emittente, vi è senza dubbio "Le journal permanent", cioè notizie ogni 15 minuti la mattina; questo probabilmente ha ispirato la versione corrispondente italiana "Prima Pagina", attualmente in onda su Canale 5. Un'altra innovazione fu la conduzione uomo-donna. Inoltre, aveva inventato un programma domenicale, Face à France, dove un politico si confrontava con alcuni francesi comuni scelti dalla società di sondaggi IPSOS in modo da ricalcare l'insieme della società; tale concetto sarà ripreso da un programma di TF1, da uno di TVE e da uno di France 2.
Contrariamente a quanto molte fonti dicono, La Cinq non fu il primo canale nazionale generalista a morire in diretta nella storia della televisione francese. Nel 1987 infatti stessa sorte era toccata alla stazione televisiva TV6, soppressa dopo appena un anno di vita per lasciare spazio alla M6-Metropole 6. L'animazione conclusiva delle due tv presentava molte analogie. TV6, come animazione finale, mostrò infatti l'esplosione di un pianeta recante il marchio della emittente (causata da un Dart Fener nel quale veniva identificato il governo gollista di allora con a capo Chirac) e accompagnata dalle musiche di Star Wars. Una sequenza molto simile all'eclissi totale che copriva il pianeta con il logo di La Cinq. Ma tale morte passò sotto silenzio, sia perché TV6 era riuscita a malapena a consolidare un certo pubblico solo tra i giovani, sia perché M6 la rimpiazzò sugli schermi nello spazio di undici ore.
All'ultimo "duello" (che chiudeva le notizie delle 12.45), prese parte il presidente francese Nicolas Sarkozy.
Voci correlate [modifica]
France 5
Collegamenti esterni [modifica]
(FR) Site officiale Vive la Cinq!
(FR) Una ricostruzione della vita del canale
Video della morte in diretta
Reportage che ricostruisce la vita di La Cinq
[espandi]
v · d · mGruppo Mediaset
Publitalia '80 R.T.I. Gestevision Telecinco Endemol Medusa Film
Società chiuse
Mediatrade R.T.I. Music Mediadigit Promoservice Italia
Persone
Fedele Confalonieri (presidente) Pier Silvio Berlusconi (vicepresidente) Giuliano Adreani (amministratore delegato) Silvio Berlusconi (fondatore ed azionista di maggioranza)
Canali televisivi
Analogici
Canale 5 Italia 1 Rete 4 Telecinco (in Spagna)
Satellitari
Canale 5 Italia 1 Rete 4 Mediaset Plus Mediashopping Telecinco (in Spagna) Network Caribevision (in Nord America) Nessma Tv (in nord Africa)
Digitali terrestri
Gratuiti
Canale 5 Italia 1 Rete 4 Canale 5+1 Italia 1+1 Rete 4+1 Canale 5 HD Italia 1 HD Rete 4 HD Boing Mediashopping Iris La 5 Mediaset Extra Telecinco (in Spagna) LaSiete (in Spagna) FDF (in Spagna) Cincoshop (in Spagna)
A pagamento
Hiro Joi Joi+1 Mya Mya+1 Premium Calcio 24 Mediaset Italia (in Francia, Belgio, Slovenia, Svizzera e Canada)
Canali televisivi chiusi
Analogici
Tele 5 (in Germania) La Cinq (in Francia)
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MT Channel Happy Channel Duel TV Italia Teen Television Comedy Life
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