Pietro Berti

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Anchorage

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venerdì 25 febbraio 2011

Toyota Motor Corporation







La Toyota Motor Corporation (in giapponese: トヨタ自動車株式会社; Toyota Jidōsha Kabushikigaisha) abbreviata TMC, è una multinazionale giapponese che produce autoveicoli. La sede si trova nell'omonima città di Toyota.
La Toyota è la maggiore società automobilistica del Giappone, con una produzione stimata in circa nove milioni di veicoli l'anno. La società domina il mercato giapponese con circa il 40% delle nuove auto registrate nel 2004, e gode di una consistente fetta di mercato sia in Europa che negli Stati Uniti. Ha quote di mercato significative anche in diversi paesi del sud-est asiatico.
L'azienda produce una grande varietà di veicoli generalmente stimati per qualità dei materiali, buona progettazione e valore.
All'inizio del 2009 fu pubblicata la notizia che nel corso del 2008 la Toyota superò la General Motors diventando la prima azienda automobilistica al mondo per numero di veicoli prodotti e per fatturato[2][3].
Il primato di Toyota è durato solo pochi mesi.
Nel Novembre 2009 il gruppo Audi-Volkswagen ha superato Toyota[4][5] ancora prima che Toyota subisse la contrazione delle vendite dovute a vari difetti di produzione che hanno costretto il colosso giapponese a richiamare 9 milioni di veicoli per un problema al tappetino del guidatore che, incastrando l'acceleratore non ne permetteva il ritorno al minimo; si pensa che questo inconveniente abbia causato alcune centinaia di morti in tutto il mondo, anche se successive indagini svolte negli USA (peraltro il teatro della maggior parte dei suddetti incidenti) analizzando i dati registrati dai sistemi elettronici delle auto nei secondi prima degli incidenti, hanno dimostrato che nel 98-99 % dei casi i conducenti non hanno nemmeno provato ad azionare il freno in maniera dovuta (sono state rilevate solamente lievi accenni di frenata), mentre solo in un caso si può ricondurre la causa della morte al problema della vettura. Essendosi creato una sorta di scandalo, essendo nota l'affidabilità di queste vetture, è stato il presidente stesso della Toyota in una conferenza stampa indetta per l'accaduto, a scusarsi pubblicamente di fronte al mondo per gli incidenti provocati.
Indice[nascondi]
1 Origini
2 Presenza nel mondo
3 Produzione
4 Azionisti
5 Marchi e holding
6 Attività non automobilistiche
6.1 Finanza
6.2 Movimentazione Merci
6.3 Biotecnologie agricole
7 Corse automobilistiche
7.1 Rally
7.2 Corse di prototipi sportivi e 24 ore di Le Mans
7.3 Formula Uno
7.4 Nascar
7.5 JGTC
8 Sport
9 Note
10 Bibliografia
11 Altri progetti
12 Collegamenti esterni
Origini [modifica]



La storia della Toyota Motor Corporation iniziò nel settembre del 1933, quando la Toyoda Automatic Loom (nata nel 1890 come produttore di telai tessili, dove ebbe un grande successo grazie all'invenzione del suo creatore,: il telaio tessile in legno) aprì una nuova divisione destinata alla produzione di automobili sotto la direzione di Kiichiro Toyoda, figlio del proprietario Sakichi Toyoda.
Poco dopo vennero prodotti i primi motori Type A Engine, nel 1934, usati l'anno seguente sull'automobile Model A1 e sull'autocarro G1. Nel 1936 iniziò la produzione in serie dell'automobile Model AA.

Replica della Toyota Model AA, il primo modello Toyota entrato in produzione (1936)
Nonostante il gruppo Toyota oggi sia conosciuto soprattutto per le automobili, esso è ancora attivo nel settore tessile e continua a produrre telai, ovviamente automatizzati, e macchine per cucire venduti in tutto il mondo. La Toyota Motor Company fu istituita come società indipendente nel 1937.
Il nome della ditta era stato trasformato dal cognome del fondatore Sakichi Toyoda (豊田 - tradotto significa: fertile campo di riso) in Toyota per motivi scaramantici, potendosi quest'ultimo scrivere, in giapponese, con 8 colpi di pennello (l'8 è considerato numero fortunato in Giappone e Cina[6]). Inoltre il nome fu cambiato per distinguere la vita privata e la carriera lavorativa dei fondatori e semplificare la pronuncia.
Durante la guerra del Pacifico l'azienda era impiegata nella la produzione di autocarri per l'Esercito imperiale giapponese. A causa della grave crisi economica, questi autocarri vennero prodotti cercando di spendere il meno possibile: ad esempio erano dotati di un solo proiettore posto al centro del tetto.
Fortunatamente per Toyota la guerra finì poco prima che un bombardamento pianificato dagli alleati ne colpisse le fabbriche nella prefettura di Aichi.
La produzione commerciale di automobili iniziò nel 1947 con il modello SA. Nel 1950 nacque una società distinta per la vendita, la Toyota Motor Sales Company (che durò fino al luglio del 1982). Nell'aprile del 1950 venne costituita la catena di vendita Toyopet.
Il 29 gennaio 2010, il presidente della casa automobilistica in parola, Akio Toyoda si scusa pubblicamente per la vicenda che ha visto coinvolte più di 7 milioni di vetture (1.800.000 delle quali "richiamate" sul mercato europeo) per un problema all'acceleratore (tra le automobili coinvolte Yaris, Auris e Rav4)[7]. Si stima che il problema abbia causato alcune centinaia di morti in tutto il mondo.
Presenza nel mondo [modifica]

La sede della Toyota a Toyota City, Giappone
Toyota possiede stabilimenti in tutto il mondo per produrre o assemblare i veicoli destinati ai mercati locali. Esse sono presenti in Stati Uniti, Giappone, Australia, Canada, Indonesia, Polonia, Sudafrica, Turchia, Gran Bretagna, Francia, Brasile, e, più recentemente, anche in Pakistan, India, Argentina, Repubblica Ceca, Messico e Venezuela.
In Europa, è attiva una joint venture con il gruppo PSA Peugeot Citroën che in un impianto situato a Kolin, nella Repubblica Ceca produce, nelle sue varie versioni, un modello di city car progettato in comune e commercializzato con i marchi Toyota Aygo, Peugeot 107 e Citroën C1.
Produzione [modifica]
Toyota investe molto della sua ricerca in veicoli ibridi come la Toyota Prius, basata sulla tecnologia Hybrid Synergy Drive. Nel 2002, Toyota testò con successo una nuova versione della RAV4 a celle a combustibile. Scientific American dichiarò l'azienda Business Leader of the Year nel 2003 per commercializzare automobili ibride a un prezzo abbordabile.

La Toyota Prius, il primo veicolo ibrido prodotto in massa dalla Toyota
Toyota è famosa anche per la sua filosofia di produzione, chiamata Sistema di produzione Toyota, in particolare per il metodo Just in time che viene adottato in tutto il mondo da molte aziende manifatturiere.
Azionisti [modifica]
La Toyota è una società per azioni quotata alla borsa di Tokyo con il numero 7203 (prima sezione), a quella di New York con la sigla TM e alla borsa di Londra come TYT.
Marchi e holding [modifica]
La Toyota commercializza i suoi prodotti con i marchi Toyota, Scion e Lexus. Lexus viene utilizzato per il settore delle automobili di lusso mentre il marchio Scion viene utilizzato solo negli Stati Uniti per commercializzare modelli destinati ad un pubblico giovane. La Toyota conta 529 sussidiarie e 226 affiliate.
Le società controllate dalla Toyota sono:
Daihatsu (51,3% a marzo 2009), produttore di automobili[8].
Hino Motors (50,1% a marzo 2005), produttore di autocarri e autobus
Le partecipazioni sono:
Aisin Seiki Co., Ltd. (23,0% a marzo 2005), produttore di componenti automobilistici
DENSO Corporation (22,98% a marzo 2005), produttore di componenti automobilistici
Fuji Heavy Industries (8,7% a ottobre 2005), gruppo industriale produttore dei veicoli Subaru
Attività non automobilistiche [modifica]
Finanza [modifica]
Toyota Financial Services, società che fornisce finanziamenti ai clienti Toyota.
Movimentazione Merci [modifica]
TMHG - Toyota Material Handling Group società che si contende il primato europeo di primo costruttore di macchine per la movimentazione di magazzino, transpallets e carrelli elevatori. Possiede il gruppo BT Industries AB in Svezia di cui fa parte Cesab Carrelli Elevatori SpA in Italia
Biotecnologie agricole [modifica]
Toyota investe in molte piccole aziende e partnership nel settore delle biotecnologie, fra le quali:
P.T. Toyota Bio Indonesia a Lampung, Indonesia
Australian Afforestation Pty. Ltd. in Australia Occidentale e Australia Meridionale
Toyota Floritech Co. Ltd. a Rokkashomura, nel distretto di Kamikita, nella prefettura di Aomori
Sichuan Toyota Nitan Development Co. Ltd. a Sichuan, Cina
Toyota Roof Garden Corporation a Miyoshi-Cho, prefettura di Aichi
Corse automobilistiche [modifica]
Rally [modifica]
Toyota ha partecipato a gare di rally con la Toyota Celica e la Toyota Corolla ed è stata campione del mondo nel 1992, nel 1993 e nel 1994.
Corse di prototipi sportivi e 24 ore di Le Mans [modifica]
Dopo vari tentativi nel Gruppo C con auto molto veloci ma poco affidabili e in molti casi molto sfortunate nel 1998 la Toyota fece debuttare alla 24 ore di Le Mans il nuovo prototipo Gt-One nella classe GT1. Le tre Toyota GT-One (nome in codice TS020) furono tra le auto più veloci della competizione ma mancarono la vittoria a causa di vari problemi meccanici ed elettronici. Toyota partecipò nuovamente alla competizione l'anno successivo con una versione riveduta del prototipo GT-One (iscritto in quest'anno nella casse LMGTP). Le auto furono ancora più veloci della volta precedente ma anche questa volta due di esse furono costrette al ritiro a causa di problemi di affidabilità, mentre la superstite conquistò il secondo posto. Dopo questa partecipazione l'azienda fermò lo sviluppo della GT-One per concentrarsi sulla prossima entrata in campo nella Formula Uno.

Olivier Panis alla guida della Toyota F1 durante il Gran Premio degli Stati Uniti del 2004
Formula Uno [modifica]

Per approfondire, vedi la voce ToyotaF1.
Dal 2002 Toyota ha partecipato al campionato di Formula Uno con il Toyota Team Europe, con sede a Colonia. Nonostante il grande investimento le prestazioni della scuderia sono state per 3 stagioni mediocri. Nel 2004 fu ingaggiato il noto progettista Mike Gascoyne; solo nel 2005 la scuderia avanzò dalle posizioni di metà classifica entrando in competizione per le posizioni di testa. Jarno Trulli arrivò due volte secondo ed una terzo (con una pole-position a Indianapolis) nelle prime cinque gare della stagione, aiutando la squadra a mantenere la seconda posizione nella Classifica Costruttori per diverse gare. Nella stagione 2007 i piloti sono stati ancora Jarno Trulli e Ralf Schumacher. Nel 2008 e nel 2009 sono stati Jarno Trulli e Timo Glock i piloti titolari del team. A seguito della crisi economica e degli scarsi risultati il 4 novembre 2009 la Toyota annuncia l'intenzione di abbandonare la F1 dal 2010.[9]
Nascar [modifica]
Toyota partecipa con la Tundra alla Craftsman Truck Series e con la Camry alla Busch Series e alla Nextel Cup (campionati Nascar).
JGTC [modifica]
Nel JGTC/SuperGT GT300, la Reckless's MR-S guidata da Kota Sasaki & Tetsuya Yamano ha vinto il campionato del 2005, precedentemente, nel 2002 Morio Nitta & Shinichi Takagis' con una ARTA Toyota MR-S hanno conseguito lo stesso titolo. Toyota è stata presente per anni nel campionato delle super gran turismo giapponesi con Supra, Celica, MR2 e MR-S.
Con la Apexi MR-S ha sfiorato la vittoria nel 2000 e nel 2002 ed è presente tutt'ora in tale campionato. Inoltre il marchio Toyota è stato presente nelle versioni televisive di "best motoring" con auto test quali Corolla Trueno AE86, e Techno Pro Spirit MR-S, il tutto testato dal pilota pluripremiato Keiichi Tsuchiya.
Sport [modifica]
Toyota è lo sponsor principale e il fondatore di tre squadre sportive giapponesi:
Toyota Verblitz, squadra di rugby della Top League giapponese.
Toyota Jido Shokki, squadra di rugby giapponese
Nagoya Grampus Eight, squadra di calcio di Nagoya che milita nella prima divisione della J. League
L'azienda inoltre sponsorizza e dà il proprio nome a varie strutture sportive in tutto il mondo come:
Toyota Center, palazzetto dello sport di Houston, nel Texas, sede della squadra di basket Houston Rockets e di quella di hockey Houston Aeros
Toyota Arena, stadio di Praga, Repubblica Ceca, sede della squadra di calcio Sparta Praga
Toyota Stadium, stadio di Nagoya, sede del Nagoya Grampus Eight
Note [modifica]
^ a b c d e (EN) Bilanci Toyota
^ Sorpasso della Toyota su Gm
^ Lista completa
^ Audi-Volkswagen raggiunge il primo posto
^ Volkswagen supera Toyota
^ Fonte: Corriere della Sera
^ Il richiamo Toyota su Quattroruote
^ (EN) Scheda sul sito Daihatsu
^ Toyota, addio alla Formula 1-"La crisi globale ce lo impone". gazzetta.it, 04-11-2009. URL consultato il 04-11-2009.
Bibliografia [modifica]
"Toyota's plan for Lexus is a reminder of its real goal" (1 agosto 2005). Financial Times, pagina 16.
Toyota up close "Toyota da vicino", dettagli sulle vendite.
Altri progetti [modifica]
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Toyota
Collegamenti esterni [modifica]
Siti ufficiali della Toyota Motor Corporation
(JA, EN) Sito ufficiale Toyota Motor
Toyota Italia
Lexus Italia
(EN) Scion
(JA, EN) Museo dell'automobile Toyota



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