La Maserati è un'azienda produttrice d'automobili con sede a Modena, che ha partecipato attivamente a tutte le principali competizioni con la propria Squadra Corse.
Indice[nascondi]
1 La Storia
1.1 Gli inizi
1.2 La crisi
1.3 La ripresa
2 Le vetture
3 Voci correlate
4 Altri progetti
5 Collegamenti esterni
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La Storia [modifica]
Gli inizi [modifica]
L'azienda fu fondata il 1 dicembre 1914 a Bologna da Alfieri Maserati e all'inizio sviluppava auto per gare su strada "Isotta Fraschini". La fabbrica aveva soltanto 5 dipendenti e 2 erano i fratelli di Alfieri Maserati: Ettore ed Ernesto.Nel 1919 la sede si trasferisce fuori dalle mura della città, da vicolo Pepoli a via Emilia Levante, nel rione Pontevecchio (ora parte del quartiere Savena).
Nel primo dopoguerra Alfieri incominciò a correre con le vetture dell'Isotta Fraschini in modo agonistico e vinse subito molte gare di notevole importanza per l'epoca come il circuito del Mugello, l'Aosta-Gran San Bernardo e la Susa-Moncenisio.
Nel 1924 dopo un Gran Premio venne squalificato per 5 anni e così si poté dedicare alla sua industria. Il fatto risale alla corsa in salita della Rabassada, nei pressi di Barcellona. Alfieri, iscritto alla gara con una Diatto 2000 cc, durante la notte sostituì il motore con un 3000 cc, ma, a seguito di una soffiata, il concorrente Ferdinand de Vizcaya (su Elizalde 4400 cc) fece reclamo. Sette mesi dopo, gli organismi internazionali dell'automobile comminarono la squalifica di cinque anni ad Alfieri Maserati ed alla Diatto. Alla casa automobilistica la squalifica fu in seguito revocata, perché dimostratasi estranea ai fatti.
La prima automobile interamente Maserati fu fabbricata nel 1926 e si chiamò "Tipo 26". Su questa vettura apparve per la prima volta il simbolo della Maserati: un tridente ispirato alla fontana del Nettuno di Bologna e probabilmente disegnato da Mario Maserati, pittore.
La Tipo 26 esordisce alla Targa Florio del 1926, con alla guida Alfieri Maserati che giunge nono. Gli anni seguenti furono costellati di grandi trionfi mondiali. Nel 1932 Alfieri morì in seguito ad un incidente stradale (fu sepolto nella Certosa di Bologna). Portarono avanti l'attività Ettore, Ernesto e Bindo.
Maserati A6
Nel 1937 l'azienda viene ceduta ad una famiglia modenese, gli Orsi, e la Maserati viene trasferita da Bologna a Modena, mentre i tre figli del fondatore, rimasti per 10 anni ancora nell'azienda in qualità di consulenti, nel 1947 fondano una loro società, la OSCA. Nel secondo dopoguerra l'attività riprende dato che durante la seconda guerra mondiale aveva prodotto candele di accensione.
La Maserati riavvia la produzione di automobili con la fabbricazione di una nuova vettura GT, la A6 1500 che, guidata da Alberto Ascari vince all'esordio al circuito di casa a Modena.
Nel 1957 Juan Manuel Fangio torna alla Maserati e si laurea per la quinta volta campione del mondo.
Nello stesso anno la casa annuncia, tuttavia, il ritiro ufficiale dalle competizioni dove vi ritornerà soltanto nel 2004 grazie alla MC12, protagonista nel campionato FIA-GT. La Maserati, però, fornirà ancora per qualche anno i suoi motori V12 3000cc alle vetture della Cooper, per la precisione nelle stagioni di Formula 1 dal 1966 al 1969 ottenendo con questa squadra un paio di vittorie.
La produzione Maserati cresce notevolmente come i modelli. Nonostante questo, nel 1968, un'industria francese, la Citroën, rileva le azioni della famiglia Orsi.
La crisi [modifica]
Una Maserati Sebring
La situazione precipita il 23 maggio 1973 quando la Citroën annuncia che l'industria è posta in liquidazione ma, grazie alla pressioni delle associazioni industriali, la Maserati evita la chiusura.
L'8 agosto 1975 la Benelli acquisisce buona parte delle azioni della Maserati e un argentino, Alejandro De Tomaso diviene amministratore dell'industria; grazie all'intervento della Benelli la Maserati riesce lentamente a far riprendere l'azienda.
Il modello di maggior successo in questo periodo è la Biturbo, fabbricata in versione sia coupé che spyder, auto di buone prestazioni e di costi non eccessivi.
La ripresa [modifica]
Grandi novità per la Maserati arrivano soltanto nel 1993, quando la Benelli cede le azioni al Gruppo Fiat che a sua volta le cederà nel 1997 alla Ferrari, per ritornare nuovamente a Fiat Group nel 2005. Nel 2000 iniziano i lavori per l'espansione del centro direzionale di Viale Ciro Menotti e la costruzione di una nuova rete commerciale. Nel 2005 viene anche assunto come amministratore delegato Karl-Heinz Kalbfell al quale viene anche affidato lo sviluppo strategico del polo sportivo Alfa Romeo-Maserati. Nel settembre del 2006 a Kalbfell subentra Roberto Ronchi.
Il lancio di nuovi modelli apre nuovi mercati per l'azienda. L'11 settembre 2001 al Salone dell'automobile di Francoforte la Maserati lancia la nuova Spyder e si appresta a tornare nel mercato americano. La prima Maserati che sbarca sulle coste nord americane è una Spyder color blue Mediterraneo, battuta ad un'asta a scopo benefico la sera del 12 novembre 2001 a New York. Il successivo gennaio, un nuovo modello, la Coupé, debutta in anteprima mondiale al Salone dell'automobile di Detroit, segno tangibile che quello USA è il mercato su cui la casa di Modena intende basare il proprio futuro. Il successo è immediato e gli Stati Uniti diventano già dal primo anno di commercializzazione, il 2002, il maggiore mercato al mondo per Maserati. Successo che si completa con il successivo arrivo della Quattroporte (2003), della Quattroporte Automatica (2007) e della GranTurismo (2007).
Le vetture [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Elenco dei modelli Maserati.
Voci correlate [modifica]
Maserati Squadra Corse
Fratelli Maserati
Maserati (motocicli)
Altri progetti [modifica]
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Maserati
Collegamenti esterni [modifica]
Il sito ufficiale della Maserati
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1 La Storia
1.1 Gli inizi
1.2 La crisi
1.3 La ripresa
2 Le vetture
3 Voci correlate
4 Altri progetti
5 Collegamenti esterni
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La Storia [modifica]
Gli inizi [modifica]
L'azienda fu fondata il 1 dicembre 1914 a Bologna da Alfieri Maserati e all'inizio sviluppava auto per gare su strada "Isotta Fraschini". La fabbrica aveva soltanto 5 dipendenti e 2 erano i fratelli di Alfieri Maserati: Ettore ed Ernesto.Nel 1919 la sede si trasferisce fuori dalle mura della città, da vicolo Pepoli a via Emilia Levante, nel rione Pontevecchio (ora parte del quartiere Savena).
Nel primo dopoguerra Alfieri incominciò a correre con le vetture dell'Isotta Fraschini in modo agonistico e vinse subito molte gare di notevole importanza per l'epoca come il circuito del Mugello, l'Aosta-Gran San Bernardo e la Susa-Moncenisio.
Nel 1924 dopo un Gran Premio venne squalificato per 5 anni e così si poté dedicare alla sua industria. Il fatto risale alla corsa in salita della Rabassada, nei pressi di Barcellona. Alfieri, iscritto alla gara con una Diatto 2000 cc, durante la notte sostituì il motore con un 3000 cc, ma, a seguito di una soffiata, il concorrente Ferdinand de Vizcaya (su Elizalde 4400 cc) fece reclamo. Sette mesi dopo, gli organismi internazionali dell'automobile comminarono la squalifica di cinque anni ad Alfieri Maserati ed alla Diatto. Alla casa automobilistica la squalifica fu in seguito revocata, perché dimostratasi estranea ai fatti.
La prima automobile interamente Maserati fu fabbricata nel 1926 e si chiamò "Tipo 26". Su questa vettura apparve per la prima volta il simbolo della Maserati: un tridente ispirato alla fontana del Nettuno di Bologna e probabilmente disegnato da Mario Maserati, pittore.
La Tipo 26 esordisce alla Targa Florio del 1926, con alla guida Alfieri Maserati che giunge nono. Gli anni seguenti furono costellati di grandi trionfi mondiali. Nel 1932 Alfieri morì in seguito ad un incidente stradale (fu sepolto nella Certosa di Bologna). Portarono avanti l'attività Ettore, Ernesto e Bindo.
Maserati A6
Nel 1937 l'azienda viene ceduta ad una famiglia modenese, gli Orsi, e la Maserati viene trasferita da Bologna a Modena, mentre i tre figli del fondatore, rimasti per 10 anni ancora nell'azienda in qualità di consulenti, nel 1947 fondano una loro società, la OSCA. Nel secondo dopoguerra l'attività riprende dato che durante la seconda guerra mondiale aveva prodotto candele di accensione.
La Maserati riavvia la produzione di automobili con la fabbricazione di una nuova vettura GT, la A6 1500 che, guidata da Alberto Ascari vince all'esordio al circuito di casa a Modena.
Nel 1957 Juan Manuel Fangio torna alla Maserati e si laurea per la quinta volta campione del mondo.
Nello stesso anno la casa annuncia, tuttavia, il ritiro ufficiale dalle competizioni dove vi ritornerà soltanto nel 2004 grazie alla MC12, protagonista nel campionato FIA-GT. La Maserati, però, fornirà ancora per qualche anno i suoi motori V12 3000cc alle vetture della Cooper, per la precisione nelle stagioni di Formula 1 dal 1966 al 1969 ottenendo con questa squadra un paio di vittorie.
La produzione Maserati cresce notevolmente come i modelli. Nonostante questo, nel 1968, un'industria francese, la Citroën, rileva le azioni della famiglia Orsi.
La crisi [modifica]
Una Maserati Sebring
La situazione precipita il 23 maggio 1973 quando la Citroën annuncia che l'industria è posta in liquidazione ma, grazie alla pressioni delle associazioni industriali, la Maserati evita la chiusura.
L'8 agosto 1975 la Benelli acquisisce buona parte delle azioni della Maserati e un argentino, Alejandro De Tomaso diviene amministratore dell'industria; grazie all'intervento della Benelli la Maserati riesce lentamente a far riprendere l'azienda.
Il modello di maggior successo in questo periodo è la Biturbo, fabbricata in versione sia coupé che spyder, auto di buone prestazioni e di costi non eccessivi.
La ripresa [modifica]
Grandi novità per la Maserati arrivano soltanto nel 1993, quando la Benelli cede le azioni al Gruppo Fiat che a sua volta le cederà nel 1997 alla Ferrari, per ritornare nuovamente a Fiat Group nel 2005. Nel 2000 iniziano i lavori per l'espansione del centro direzionale di Viale Ciro Menotti e la costruzione di una nuova rete commerciale. Nel 2005 viene anche assunto come amministratore delegato Karl-Heinz Kalbfell al quale viene anche affidato lo sviluppo strategico del polo sportivo Alfa Romeo-Maserati. Nel settembre del 2006 a Kalbfell subentra Roberto Ronchi.
Il lancio di nuovi modelli apre nuovi mercati per l'azienda. L'11 settembre 2001 al Salone dell'automobile di Francoforte la Maserati lancia la nuova Spyder e si appresta a tornare nel mercato americano. La prima Maserati che sbarca sulle coste nord americane è una Spyder color blue Mediterraneo, battuta ad un'asta a scopo benefico la sera del 12 novembre 2001 a New York. Il successivo gennaio, un nuovo modello, la Coupé, debutta in anteprima mondiale al Salone dell'automobile di Detroit, segno tangibile che quello USA è il mercato su cui la casa di Modena intende basare il proprio futuro. Il successo è immediato e gli Stati Uniti diventano già dal primo anno di commercializzazione, il 2002, il maggiore mercato al mondo per Maserati. Successo che si completa con il successivo arrivo della Quattroporte (2003), della Quattroporte Automatica (2007) e della GranTurismo (2007).
Le vetture [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Elenco dei modelli Maserati.
Voci correlate [modifica]
Maserati Squadra Corse
Fratelli Maserati
Maserati (motocicli)
Altri progetti [modifica]
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Collegamenti esterni [modifica]
Il sito ufficiale della Maserati
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