Ottavio Missoni (Ragusa, 11 febbraio 1921) è uno stilista ed ex atleta italiano.
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1 Biografia
1.1 L'infanzia in Dalmazia
1.2 La carriera sportiva
1.3 La Seconda Guerra Mondiale
1.4 La famiglia e l'azienda della linea Missoni
1.5 I primi successi
1.6 Curiosità
2 Bibliografia
Biografia [modifica]
L'infanzia in Dalmazia [modifica]
Nato nel 1921 a Ragusa, nell'allora regno di Jugoslavia, da padre di origine friulana (l'"omo de mar" Vittorio Missoni, capitano, figlio di un magistrato) e madre dalmata (de' Vidovich, di antica e nobile famiglia di Sebenico) si trasferisce all'età di sei anni a Zara, dove trascorre la giovinezza fino al 1941.
La carriera sportiva [modifica]
Divide il suo tempo tra lo studio e l'atletica leggera. Nel 1935 veste la maglia azzurra, nella specialità dei 400 metri piani e nei 400 metri ostacoli. Nella carriera ha conquistato otto titoli nazionali. Nel 1939 diviene campione mondiale studentesco a Vienna. Dopo il secondo conflitto mondiale parteciperà alle Olimpiadi di Londra, classificandosi al sesto posto nella finale dei 400 m ostacoli e correndo come secondo frazionista nelle batterie della staffetta 4 x 400 m.
La Seconda Guerra Mondiale [modifica]
Missoni partecipa alla battaglia di El Alamein, e viene fatto prigioniero dagli alleati. Dopo avere passato 4 anni in un campo di prigionia in Egitto, nel 1946 torna in Italia, a Trieste, dove si iscrive al Liceo Oberdan.
La famiglia e l'azienda della linea Missoni [modifica]
Il 18 aprile 1953, Ottavio Missoni sposa Rosita Jelmini, la cui famiglia possiede una fabbrica di scialli e tessuti ricamati a Golasecca, in provincia di Varese. Missoni a Trieste aveva intanto aperto un laboratorio di maglieria, in società con un amico, il discobolo Giorgio Oberwerger. Iniziò dell'attività a Gallarate, Via Cattaneo in un capannone in affitto. I due sposi uniscono i loro sforzi, spostando la produzione artigianale interamente a Sumirago.Nel 1954 nasce il loro primo figlio, Vittorio, cui seguiranno Luca nel 1956 e Angela nel 1958.
I primi successi [modifica]
Nel 1960 gli abiti Missoni iniziano ad apparire sulle riviste di moda. Nel 1962 viene utilizzata la macchina da cucito Rachel, nata per la lavorazione degli scialli, per la creazione di vestiti. Risultano colorati e leggeri. Questa innovazione decreta il successo commerciale della linea. Nel 1976 viene aperta la prima boutique a Milano. Nel 1983, Missoni realizza i costumi di scena per la prima della Scala di quell'anno, la Lucia di Lammermoor. Nel 1986 Ottavio Missoni viene insignito dell'onorificenza di Commendatore della Repubblica.
Curiosità [modifica]
Caratteristica di Missoni è quella di non prendere troppo sul serio né se stesso né il suo mestiere. Un suo classico detto è: "per vestirsi male non serve seguire la moda, ma aiuta". Altra caratteristica di Missoni è quella di non parlare mai in nessun caso dei suoi colleghi. Nella trasmissione Chiambretti Night ha dichiarato: "Non mi chiedere di moda, non me ne intendo, e nemmeno dei miei colleghi, non li conosco bene, li saluto e basta." Ed in merito ai suoi vestiti: "non compro abiti firmati, mi metto quello che mi piace. Quando sono stato invitato al Quirinale mi serviva uno smoking... Non producendo io quella roba, sono entrato da Armani e ne ho comprato uno."
Bibliografia [modifica]
Comitato Organizzatore, XIVth Olympiad London 1948, Londra, 1948 (Versione digitalizzata)
estratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Ottavio_Missoni
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1 Biografia
1.1 L'infanzia in Dalmazia
1.2 La carriera sportiva
1.3 La Seconda Guerra Mondiale
1.4 La famiglia e l'azienda della linea Missoni
1.5 I primi successi
1.6 Curiosità
2 Bibliografia
Biografia [modifica]
L'infanzia in Dalmazia [modifica]
Nato nel 1921 a Ragusa, nell'allora regno di Jugoslavia, da padre di origine friulana (l'"omo de mar" Vittorio Missoni, capitano, figlio di un magistrato) e madre dalmata (de' Vidovich, di antica e nobile famiglia di Sebenico) si trasferisce all'età di sei anni a Zara, dove trascorre la giovinezza fino al 1941.
La carriera sportiva [modifica]
Divide il suo tempo tra lo studio e l'atletica leggera. Nel 1935 veste la maglia azzurra, nella specialità dei 400 metri piani e nei 400 metri ostacoli. Nella carriera ha conquistato otto titoli nazionali. Nel 1939 diviene campione mondiale studentesco a Vienna. Dopo il secondo conflitto mondiale parteciperà alle Olimpiadi di Londra, classificandosi al sesto posto nella finale dei 400 m ostacoli e correndo come secondo frazionista nelle batterie della staffetta 4 x 400 m.
La Seconda Guerra Mondiale [modifica]
Missoni partecipa alla battaglia di El Alamein, e viene fatto prigioniero dagli alleati. Dopo avere passato 4 anni in un campo di prigionia in Egitto, nel 1946 torna in Italia, a Trieste, dove si iscrive al Liceo Oberdan.
La famiglia e l'azienda della linea Missoni [modifica]
Il 18 aprile 1953, Ottavio Missoni sposa Rosita Jelmini, la cui famiglia possiede una fabbrica di scialli e tessuti ricamati a Golasecca, in provincia di Varese. Missoni a Trieste aveva intanto aperto un laboratorio di maglieria, in società con un amico, il discobolo Giorgio Oberwerger. Iniziò dell'attività a Gallarate, Via Cattaneo in un capannone in affitto. I due sposi uniscono i loro sforzi, spostando la produzione artigianale interamente a Sumirago.Nel 1954 nasce il loro primo figlio, Vittorio, cui seguiranno Luca nel 1956 e Angela nel 1958.
I primi successi [modifica]
Nel 1960 gli abiti Missoni iniziano ad apparire sulle riviste di moda. Nel 1962 viene utilizzata la macchina da cucito Rachel, nata per la lavorazione degli scialli, per la creazione di vestiti. Risultano colorati e leggeri. Questa innovazione decreta il successo commerciale della linea. Nel 1976 viene aperta la prima boutique a Milano. Nel 1983, Missoni realizza i costumi di scena per la prima della Scala di quell'anno, la Lucia di Lammermoor. Nel 1986 Ottavio Missoni viene insignito dell'onorificenza di Commendatore della Repubblica.
Curiosità [modifica]
Caratteristica di Missoni è quella di non prendere troppo sul serio né se stesso né il suo mestiere. Un suo classico detto è: "per vestirsi male non serve seguire la moda, ma aiuta". Altra caratteristica di Missoni è quella di non parlare mai in nessun caso dei suoi colleghi. Nella trasmissione Chiambretti Night ha dichiarato: "Non mi chiedere di moda, non me ne intendo, e nemmeno dei miei colleghi, non li conosco bene, li saluto e basta." Ed in merito ai suoi vestiti: "non compro abiti firmati, mi metto quello che mi piace. Quando sono stato invitato al Quirinale mi serviva uno smoking... Non producendo io quella roba, sono entrato da Armani e ne ho comprato uno."
Bibliografia [modifica]
Comitato Organizzatore, XIVth Olympiad London 1948, Londra, 1948 (Versione digitalizzata)
estratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Ottavio_Missoni
Missoni S.p.A. è una casa di moda fondata nel 1953 da Ottavio Missoni e dalla moglie Rosita Jelmini.
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1 Storia
2 Marchi principali
3 Profumi
4 Note
5 Collegamenti esterni
//
[modifica] Storia
Ottavio Missoni, soprannominato "Tai" nacque nel 1921 a Ragusa, oggi Dubrovnik,[2] all'epoca parte del Regno di Jugoslavia. Dopo la seconda guerra mondiale, Missoni aprì un laboratorio, insieme all'amico Giorgio Oberweger, per la realizzazione di capi sportivi in lana.[2] La tuta "Venjulia", di sua ideazioni, fu adottata dal team italiano durante i giochi olimpici del 1948 a Londra, a cui partecipava lo stesso Missoni.[2] In questa occasione Ottavio Missono conobbe Rosita Jelmini, proveniente da una famiglia di sarti di Golasecca, nella provincia di Varese.[2]
I due si sposarono nell'aprile del 1953, ed aprirono una piccola officina di maglieria a Gallarate, non lontano dalla città di Rosita.[2] Nel 1958 la loro prima collezione fu presentata a Milano, dal nome "Milano-Simpathy".[2] Con il supporto di Anna Piaggi, editrice della rivista Arianna di Mondadori, gli affari per i coniugi Missoni si avviarono verso il successo.[2] Durante un viaggio a New York nel 1965, Rosita conobbe la stilista francese Emmanuelle Khanh, che portò ad una collaborazione dei due marchi, ed una nuova collezione moda l'anno successivo.[2]
Nell'aprile del 1967 la popolarità di Missoni crebbe ulteriormente, quando furono invitati a presentare la nuova collezione a palazzo Pitti a Firenze.[2] In quell'occasione si creò un piccolo scandalo dato che su suggerimento della Jelmini, le modelle sfilarono senza reggiseno perché del colore sbagliato.[2] Sotto le luci dei riflettori, gli abiti più sottili si scprirono trasparenti, rivelando i seni delle modelle.[2] La giornalista Elsa Rossetti scrisse "Le idee di Missoni sono state le più estrose ed eccentriche della giornata"[3], tuttavia i Missoni non furono invitati l'anno seguente, ma la pubblicità data dall'evento amunetò la popolarità del marchio, dando la possibilità a Missoni di aprire una nuova sede a Sumirago nel 1969. [2] Missoni presentò la sua nuova collezione moda presso la piscina Salari di Milano, in una singolare sfilata acquatica, che gli varrà il premio "'Moda mare".[3] Il marchio Missoni diventa celebre anche a Parigi, capitale della moda europea,[3] dove Elle gli dedica una copertina.[3]
Nell'aprile del 1969 la rivista Woman's Wear Daily dedica un intero servizio a Missoni, scrivendo "Missoni è in testa con uno degli abiti più peccaminosi fra quelli ispirati all'Art Déco".[3] Grazie anche alla popolarità donata loro dalla rivista Vogue, nel 1970 Missoni poté aprire la prima boutique negli Stati Uniti all'interno di Bloomingdale's.[2] L'apice dell'influenza di Missoni nel mondo della moda si raggiunse nel corso degli anni settanta, al punto che il Chicago Tribune parla di Missoni dicendo "Maglia sensazionale in Italia. Colori che sono una rivelazione di bellezza naturale"[3], mentre nel 1971 il New York Times arriva a dire "E' quanto farebbe Chanel se fosse ancora viva, giovane e al lavoro in Italia".[3] Nel novembre 1972 Woman's Wear Daily classifica i Missoni tra le venti potenze mondiali nel campo della moda ("Fashion Power del mondo").[3] Nel settembre 1973 i Missoni ricevono il Neiman Marcus Fashion Award, prestigioso premio della moda. Da metà anni settanta, la produzione si espande oltre che agli accessori moda ed alla gioielleria anche alla biancheria per la casa ed all'arredamento[4], mentre nuove boutique vengono aperte in Italia, Parigi, Germania, Giappone, medio oriente e New York.[4]
Nel 1978 i 25 anni dell'attività vengono celebrati con una retrospettiva presso la Rotonda della Besana di Milano, che viene replicata due anni dopo al Whitney Museum of American Art di New York. Nel 1994 viene allestita a Firenze, ed in seguito a Milano Missonologia, mostra sul marchio, l'anno successivo è la volta di Ottavio e Rosita Story, mostra sulla vita dei coniugi Missoni organizzata nella nativa Gallarate ed infine nel 1996 altre due mostre vengono tenute in Giappone: la prima al Sazon Museum of Art, e la seconda e al Nagoya City Museum. Ancora capi Missoni sono esposti perennemente al Museum of Modern Art di New York, al Museum of Art di Dallas ed al Museum of Costum di Bath.[4]
In seguito Ottavio Missono ha mostrato maggior interesse in altri progetti, come disegnare i costumi per il teatro alla Scala di Milano mentre Rosita Jelmini negli anni novanta ha rivelato di aver perso interesse nella moda.[5] Dal 1997 il timone della azienda è passato in mano ai figli della coppia: Angela Missoni (nata nel 1958) è direttore artistico, Vittorio Missoni (1954) è responsabile commerciale mentre Luca Missoni (1956) è il responsabile tecnico.[4] Nel 2000 Luca Missoni ha disegnato la sua prima collezione uomo/donna, facendo rimanere il marchio Missoni legato alla tradizione della magliera.[4]
Nel 2003, in occasione dei 50 anni della maison, vengono allestite due mostre, una a Milano ed una a Tokyo. Nello stesso anno viene inaugurato il nuovo show room di Milano, aperto in via Solferino, e viene avviata una collaborazione con la casa automobilistica giapponese Mazda. Missoni, le cui sfilate di AltaRoma erano state sponsorizzate dalla Mazda, firma gli interni e i colori dell'ultimo modello della Mazda MX-5, prodotto in esemplare unico e battuto all'asta su eBay[6] ed i cui proventi sono stati devoluti in beneficenza a favore dell'Associazione Italiana per la sotta alla sclerosi multipla.
Da febbraio 2009, grazie ad un accordo con il gruppo Rezidor, siglato nel 2005, sono stati inaugurati i primi due Hotel Missoni a Kuwait City ed Edimburgo, con progetti per uno imminente a Los Angeles.[7][1]
[modifica] Marchi principali
Missoni - Principale linea del marchio, pret-a-porter e alta moda maschile e femminile.
Missoni Sport - Linea di abbigliamento casual, sportivo e biancheria intima.
Missoni Kids - Linea di abbigliamento per i bambini.
M Missoni - Linea di abbigliamento pret-a-porter femminile.
[modifica] Profumi
Di seguito un elenco incompleto dei profumi prodotti dall'atelier Missoni.[8]
Missoni per donna (dal 1982)
Missoni Uomo per uomo (dal 1983)
Molto Missoni per donna (dal 1990)
Noi Missoni per donna (dal 1995)
Missoni Acqua per donna (dal 2006)
Missoni per donna (dal 2006)
[modifica] Note
^ a b [1]
^ a b c d e f g h i j k l m Missoni History. Missoni S.p.A.. URL consultato il 2008-04-07.
^ a b c d e f g h Storia di Missoni, dal sito ufficiale
^ a b c d e Dizionario della moda
^ Menkes, Suzy (2003) Missoni's family mosaic. URL consultato il 2008-04-07.
^ Una Mazda contro la sclerosi multipla
^ Deluxeblog
^ Osmoz.it
[modifica] Collegamenti esterni
Sito ufficiale Missoni
Sito ufficiale M Missoni
Sito ufficiale Missoni profumi
Sito ufficiale degli Hotel Missoni
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1 Storia
2 Marchi principali
3 Profumi
4 Note
5 Collegamenti esterni
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[modifica] Storia
Ottavio Missoni, soprannominato "Tai" nacque nel 1921 a Ragusa, oggi Dubrovnik,[2] all'epoca parte del Regno di Jugoslavia. Dopo la seconda guerra mondiale, Missoni aprì un laboratorio, insieme all'amico Giorgio Oberweger, per la realizzazione di capi sportivi in lana.[2] La tuta "Venjulia", di sua ideazioni, fu adottata dal team italiano durante i giochi olimpici del 1948 a Londra, a cui partecipava lo stesso Missoni.[2] In questa occasione Ottavio Missono conobbe Rosita Jelmini, proveniente da una famiglia di sarti di Golasecca, nella provincia di Varese.[2]
I due si sposarono nell'aprile del 1953, ed aprirono una piccola officina di maglieria a Gallarate, non lontano dalla città di Rosita.[2] Nel 1958 la loro prima collezione fu presentata a Milano, dal nome "Milano-Simpathy".[2] Con il supporto di Anna Piaggi, editrice della rivista Arianna di Mondadori, gli affari per i coniugi Missoni si avviarono verso il successo.[2] Durante un viaggio a New York nel 1965, Rosita conobbe la stilista francese Emmanuelle Khanh, che portò ad una collaborazione dei due marchi, ed una nuova collezione moda l'anno successivo.[2]
Nell'aprile del 1967 la popolarità di Missoni crebbe ulteriormente, quando furono invitati a presentare la nuova collezione a palazzo Pitti a Firenze.[2] In quell'occasione si creò un piccolo scandalo dato che su suggerimento della Jelmini, le modelle sfilarono senza reggiseno perché del colore sbagliato.[2] Sotto le luci dei riflettori, gli abiti più sottili si scprirono trasparenti, rivelando i seni delle modelle.[2] La giornalista Elsa Rossetti scrisse "Le idee di Missoni sono state le più estrose ed eccentriche della giornata"[3], tuttavia i Missoni non furono invitati l'anno seguente, ma la pubblicità data dall'evento amunetò la popolarità del marchio, dando la possibilità a Missoni di aprire una nuova sede a Sumirago nel 1969. [2] Missoni presentò la sua nuova collezione moda presso la piscina Salari di Milano, in una singolare sfilata acquatica, che gli varrà il premio "'Moda mare".[3] Il marchio Missoni diventa celebre anche a Parigi, capitale della moda europea,[3] dove Elle gli dedica una copertina.[3]
Nell'aprile del 1969 la rivista Woman's Wear Daily dedica un intero servizio a Missoni, scrivendo "Missoni è in testa con uno degli abiti più peccaminosi fra quelli ispirati all'Art Déco".[3] Grazie anche alla popolarità donata loro dalla rivista Vogue, nel 1970 Missoni poté aprire la prima boutique negli Stati Uniti all'interno di Bloomingdale's.[2] L'apice dell'influenza di Missoni nel mondo della moda si raggiunse nel corso degli anni settanta, al punto che il Chicago Tribune parla di Missoni dicendo "Maglia sensazionale in Italia. Colori che sono una rivelazione di bellezza naturale"[3], mentre nel 1971 il New York Times arriva a dire "E' quanto farebbe Chanel se fosse ancora viva, giovane e al lavoro in Italia".[3] Nel novembre 1972 Woman's Wear Daily classifica i Missoni tra le venti potenze mondiali nel campo della moda ("Fashion Power del mondo").[3] Nel settembre 1973 i Missoni ricevono il Neiman Marcus Fashion Award, prestigioso premio della moda. Da metà anni settanta, la produzione si espande oltre che agli accessori moda ed alla gioielleria anche alla biancheria per la casa ed all'arredamento[4], mentre nuove boutique vengono aperte in Italia, Parigi, Germania, Giappone, medio oriente e New York.[4]
Nel 1978 i 25 anni dell'attività vengono celebrati con una retrospettiva presso la Rotonda della Besana di Milano, che viene replicata due anni dopo al Whitney Museum of American Art di New York. Nel 1994 viene allestita a Firenze, ed in seguito a Milano Missonologia, mostra sul marchio, l'anno successivo è la volta di Ottavio e Rosita Story, mostra sulla vita dei coniugi Missoni organizzata nella nativa Gallarate ed infine nel 1996 altre due mostre vengono tenute in Giappone: la prima al Sazon Museum of Art, e la seconda e al Nagoya City Museum. Ancora capi Missoni sono esposti perennemente al Museum of Modern Art di New York, al Museum of Art di Dallas ed al Museum of Costum di Bath.[4]
In seguito Ottavio Missono ha mostrato maggior interesse in altri progetti, come disegnare i costumi per il teatro alla Scala di Milano mentre Rosita Jelmini negli anni novanta ha rivelato di aver perso interesse nella moda.[5] Dal 1997 il timone della azienda è passato in mano ai figli della coppia: Angela Missoni (nata nel 1958) è direttore artistico, Vittorio Missoni (1954) è responsabile commerciale mentre Luca Missoni (1956) è il responsabile tecnico.[4] Nel 2000 Luca Missoni ha disegnato la sua prima collezione uomo/donna, facendo rimanere il marchio Missoni legato alla tradizione della magliera.[4]
Nel 2003, in occasione dei 50 anni della maison, vengono allestite due mostre, una a Milano ed una a Tokyo. Nello stesso anno viene inaugurato il nuovo show room di Milano, aperto in via Solferino, e viene avviata una collaborazione con la casa automobilistica giapponese Mazda. Missoni, le cui sfilate di AltaRoma erano state sponsorizzate dalla Mazda, firma gli interni e i colori dell'ultimo modello della Mazda MX-5, prodotto in esemplare unico e battuto all'asta su eBay[6] ed i cui proventi sono stati devoluti in beneficenza a favore dell'Associazione Italiana per la sotta alla sclerosi multipla.
Da febbraio 2009, grazie ad un accordo con il gruppo Rezidor, siglato nel 2005, sono stati inaugurati i primi due Hotel Missoni a Kuwait City ed Edimburgo, con progetti per uno imminente a Los Angeles.[7][1]
[modifica] Marchi principali
Missoni - Principale linea del marchio, pret-a-porter e alta moda maschile e femminile.
Missoni Sport - Linea di abbigliamento casual, sportivo e biancheria intima.
Missoni Kids - Linea di abbigliamento per i bambini.
M Missoni - Linea di abbigliamento pret-a-porter femminile.
[modifica] Profumi
Di seguito un elenco incompleto dei profumi prodotti dall'atelier Missoni.[8]
Missoni per donna (dal 1982)
Missoni Uomo per uomo (dal 1983)
Molto Missoni per donna (dal 1990)
Noi Missoni per donna (dal 1995)
Missoni Acqua per donna (dal 2006)
Missoni per donna (dal 2006)
[modifica] Note
^ a b [1]
^ a b c d e f g h i j k l m Missoni History. Missoni S.p.A.. URL consultato il 2008-04-07.
^ a b c d e f g h Storia di Missoni, dal sito ufficiale
^ a b c d e Dizionario della moda
^ Menkes, Suzy (2003) Missoni's family mosaic. URL consultato il 2008-04-07.
^ Una Mazda contro la sclerosi multipla
^ Deluxeblog
^ Osmoz.it
[modifica] Collegamenti esterni
Sito ufficiale Missoni
Sito ufficiale M Missoni
Sito ufficiale Missoni profumi
Sito ufficiale degli Hotel Missoni
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