Pietro Berti

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mercoledì 2 febbraio 2011

Cairo nel caos, tre morti e 1500 feriti La Clinton: "Transizione inizi ora"

Cairo nel caos, tre morti e 1500 feriti La Clinton: "Transizione inizi ora"
Drammatici scontri nella capitale dopo che sostenitori di Mubarak hanno tentato di irrompere a piazza Tahrir, cariche contro i manifestanti pacifici. Anche i giornalisti coinvolti negli scontri. L'esercito chiede alla gente di tornare a casa, ma l'opposizione annuncia: "Continueremo l'intifada". Cresce il pressing della diplomazia internazionale

IL CAIRO - Il clima festoso che ha accompagnato ieri le manifestazioni di piazza contro Mubarak 1 è ormai solo un ricordo. E' esplosa la violenza oggi a piazza Tahrir, luogo simbolo delle proteste che chiedono al presidente di lasciare il potere. Scontri tra opposte fazioni sul lato nord della piazza, dove 500 sostenitori del raìs hanno tentato di fare irruzione, si sono trasformati in tragedia con morti e feriti. Il bilancio fornito dal ministero della Sanità è di tre vittime, e i medici parlano di oltre 1500 feriti. Nella capitale regna il caos: uomini a cavallo e su cammelli sono entrati nella piazza caricando i manifestanti e anche il museo egizio è andato a fuoco. Mohamed El Baradei, portavoce dell'opposizione, ha invocato l'intervento dell'esercito "per proteggere le vite egiziane", accusando il governo "criminale" di fomentare le violenze. Diversi giornalisti sono rimasti coinvolti negli scontri e sono stati aggrediti. Manifestazioni pro-Mubarak si sono svolte anche a Ismailia e a Suez. Aumentano intanto gli appelli della diplomazia internazionale e salgono i toni. Mentre il vicepresidente Suleiman parlava di un diaologo da aprire "solo dopo la fine delle manifestazioni", la Casa Bianca era perentoria: "Ogni violenza istigata dal governo deve cessare immediatamente". E Hillary Clinton cojn una telefonata allo stesso Suleiman
chiariva che "la transizione deve iniziare subito". L'Unione europea torna a chiedere una transizione ordinata che inizi subito e l'Italia esprime grande preoccupazione per le notizie delle ultime ore. LE FOTO Le cariche con cavalli e cammelli 2 - I VIDEO 3 Battaglia al Cairo. La situazione è precipitata rapidamente nella capitale, dove i manifestanti si sono rifiutati di lasciare la piazza, ignorando gli appelli dell'esercito che chiedeva di fare ritorno alla vita normale, assicurando che le loro richieste erano state ascoltate. "Continueremo l'Intifada popolare fino alla partenza di Mubarak", ha risposto il neoeletto segretario del Comitato politico dell'opposizione unita, Abu Al Izz Al Hariri. Vogliamo, ha aggiunto, "un dialogo vero".La polizia non ha caricato i dimostranti, ma ha lanciato lacrimogeni, sparato in aria e usato idranti per disperderli. L'opposizione ha denunciato che alcuni agenti in borghese si sarebbero infiltrati tra la folla per fomentare le violenze. Alcuni hanno riferito che l'esercito ha sparato in aria alcuni colpi, notizia smentita poi dalla tv di Stato, ma la situazione è piuttosto confusa: il graphic novelist Magdi el Shafee da piazza Tahrir ha riferito che agenti della sicurezza nazionale hanno indossato le divise dell'esercito per poi attaccare con molotov i manifestanti anti Mubarak, dando l'impressione che l'esercito si fosse schierato contro la folla. LA CRONACA DELLA GIORNATA 4El Baradei: "Dal governo tattica del terrore". "Spero che Mubarak se ne vada prima di venerdì" ha detto Mohamed El Baradei, in riferimento alla ennesima giornata di protesta che le forze ostili al regime hanno già chiamato il "venerdì della partenza", proprio alludendo all'uscita di scena del raìs dopo un trentennio al potere. Parlando alla Bbc ha usato parole molto dure contro il governo: l'ex direttore generale dell'Agenzia Internazionale delle Nazioni Unite per l'Energia Atomica ha accusato le autorità di servirsi di una vera e propria "tattica del terrore". E ha definito gli scontri "un atto criminale compiuto da un regime criminale". Confusione sul bilancio delle vittime. Secondo Al Arabiya, fonti sanitarie hanno contato 500 feriti a piazza Tahrir, ma mancano cifre precise. Al Jazeera ha parlato di morti. In serata il governo ha fornito i suoi numeri: tre morti e oltre 400 feriti. Alle ambulanze è stato impedito l'accesso alla piazza, mentre i manifestanti pro Mubarak continuavano a premere per entrare nella piazza principale della capitale, il cui accesso è stato bloccato da carri armati. Uno dei dottori operativi in un presidio medico allestito sul posto parla di oltre 1.500 persone rimaste.Giornalisti nel mirino. Diverse troupe straniere sono rimaste coinvolte negli scontri e hanno comunicato, via twitter, di essere state caricate. Secondo la reporter della Cnn Anna Stewart l'anchor americano "Anderson Cooper e la sua troupe sono stati attaccati dai manifestanti al Cairo". Anche una troupe della Cbs è stata attaccata, mentre un giornalista belga, corrispondente di Le Soir, è stato fermato dalla polizia. Due giornalisti del quotidiano svedese Aftonbladet sono stati aggrediti dalla folla in un quartiere del Cairo, per poi essere arrestati e rilasciati poco dopo, riferisce Al Arabyia. Museo egizio in fiamme. La violenza non risparmia neppure i luoghi artistici. Decine di molotov sono state lanciate contro la facciata sinistra del museo egizio che si trova proprio in Piazza Tahrir, ha riferito l'inviato di Al Jazeera. Fiamme si sono sviluppate nel giardino del museo e non è chiaro se abbiano raggiunto anche le sale che custodiscono i reperti. Più volte nei giorni scorsi si sono moltiplicati gli appelli per proteggere il patrimonio artistico egiziano, anche da parte dell'Unesco. Parlamento sospende attività. Le violenze di oggi hanno annullato il lento ritorno alla normalità che sembrava profilarsi con l'annuncio della riduzione di tre ore del coprifuoco e con la ripresa del funzionamento di Internet al Cairo e ad Alessandria, almeno parziale. In mattinata l'attività del Parlamento è stata sospesa in attesa che i tribunali si pronuncino sui ricorsi sui risultati delle elezioni di novembre e dicembre, ha annunciato la tv di Stato egiziana. Un provvedimento di questo tipo era stato già preannunciato ieri nel discorso del presidente Hosni Mubarak 5, per rispondere alle richieste dei partiti di opposizione che non hanno rappresentanti in Parlamento.Clinton: "Transizione inizi ora". Gli Stati Uniti hanno scaricato definitivamente Mubarak. Lo ha chiarito Hillary Clinton al vicepresidente egiziano Omar Suleiman cui ha ribadito quanto dichiarato oggi dalla Casa Bianca: la transizione in Egitto deve iniziare immediatamente. Nel corso di una telefonata il segretario di Stato ha anche chiesto all'ex capo dei servizi segreti che i responsabili delle violenze rispondano delle loro azioni.Da Ue aumentano pressioni su Mubarak. L'Unione europea aumenta le pressioni su Mubarak, chiedendogli di fare "qualcosa, il più presto possibile", per dimostrare che le legittime aspirazioni dei cittadini egiziani che manifestano pacificamente vengono ascoltate. "E' fuori questione che dobbiamo vedere un movimento e che il processo di trasformazione e di transizione impongono un senso di urgenza", ha detto il capo della diplomazia della Ue Catherine Ashton. "Ci appelliamo al presidente Hosni Mubarak perché faccia qualcosa il più presto possibile affinché il popolo possa vedere che sta avendo risposte".
(02 febbraio 2011) fonte: http://www.repubblica.it/esteri/2011/02/02/news/morti_feriti_piazza_tahrir-11974778/

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