Maurizio Belpietro (Castenedolo, 10 maggio 1958) è un giornalista italiano.
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1 Biografia
2 Procedimenti giudiziari
3 Note
4 Altri progetti
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Biografia [modifica]
Nasce a Castenedolo in provincia di Brescia, ma cresce e risiede per oltre quarant'anni a Palazzolo sull'Oglio. È sposato e ha due figlie.
Ha cominciato la professione nel 1975 nel quotidiano Bresciaoggi, poi all'inizio degli anni '80 contribuì alla nascita di Bergamoggi. È stato in seguito caporedattore centrale del settimanale L'Europeo e poi vicedirettore de L'Indipendente di Vittorio Feltri. Segue Feltri a Il Giornale nel 1994 come vicedirettore. Nel 1996 ha la sua prima esperienza da direttore, al quotidiano Il Tempo di Roma. Rientra a Milano già l'anno dopo, prima come vicedirettore del Quotidiano nazionale, poi per tornare al Giornale come direttore operativo, al fianco di Mario Cervi. Il 26 marzo 2001 assume la direzione del quotidiano, che guida fino al settembre 2007. Dall'11 ottobre 2007 ha diretto il settimanale Panorama.[1]
Il 13 agosto 2009 sostituisce Vittorio Feltri alla direzione del quotidiano Libero[2], subentrando al direttore provvisorio Gianluigi Paragone.
Dal 2004 conduce, prima su Canale 5 poi su Retequattro, il breve programma di informazione L'antipatico. Spesso è ospite di tribune politiche televisive: numerose le presenze a Porta a Porta, trasmissione condotta da Bruno Vespa, a Matrix, condotto da Alessio Vinci, a Ballarò, condotto da Giovanni Floris, ad Annozero, condotto da Michele Santoro. Dall'ottobre 2007 conduce su Canale 5, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, il programma Panorama del giorno, divenuto a partire dal 21 gennaio 2008 parte del programma Mattino Cinque, rinominato dalla stagione del programma 2009/2010 La telefonata, dove il direttore di Libero intervista telefonicamente un personaggio della politica.
La sera del 30 settembre 2010 Belpietro sarebbe stato oggetto di un tentativo di agguato. Secondo le prime ricostruzioni, basate sulla testimonianza di un agente della sua scorta, un uomo armato si sarebbe introdotto nelle scale condominiali e, una volta sorpreso dall'agente avrebbe puntato la pistola verso di lui ma l'arma si sarebbe inceppata; a questo punto l'agente avrebbe esploso tre spari intimidatori facendo fuggire l'aggressore.[3] Nonostante i tre spari siano stati uditi dagli altri abitanti del condominio, non ci sarebbero testimoni oculari o riscontri da telecamere.[4][5] L'agente di scorta, inoltre, è lo stesso che avrebbe sventato anni prima un simile attentato all’ex procuratore della Repubblica di Milano, Gerardo D’Ambrosio, anch'esso senza il conforto di altre testimonianze. In quest'ultima occasione, l'agente fu promosso e trasferito ad altro incarico.[4] Belpietro ha ricevuto unanime solidarietà dal mondo politico e giornalistico.[6][7] L'effettivo avvenimento dell'attentato, piuttosto che il suo essere stato solo una simulazione da parte del caposcorta di Belpietro, è ancora all'attenzione degli inquirenti[8][9]
Il 17 dicembre Belpietro ha annunciato il ritorno di Vittorio Feltri a Libero [10]. I due giornalisti, già colleghi al Giornale, hanno acquistato il 10% ciascuno della società editrice. Nonostante posseggano una quota di minoranza, la gestione del giornale è stata affidata a loro. Inoltre, grazie a una serie di patti parasociali, Belpietro e Feltri avranno anche la maggioranza nel consiglio di amministrazione.
Procedimenti giudiziari [modifica]
Belpietro è stato condannato in primo grado per diffamazione dal Tribunale di Desio, per affermazioni relative al caso di Piergiorgio Welby, avendo paragonato il medico Mario Riccio ai «boia aguzzini che eseguono le sentenze capitali negli USA» [11].
Nell'ottobre 2009 è indagato dalla Procura della Repubblica di Roma per vilipendio al Capo dello Stato per un articolo su Libero del 20 settembre 2009[12].
Nell'aprile 2010 è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione per diffamazione nei confronti dei magistrati Giancarlo Caselli e Guido Lo Forte, per un articolo del 2004, quando era direttore de Il Giornale[13].
Note [modifica]
^ Editoria, "Panorama" a Belpietro. TGcom, 27 settembre 2007. URL consultato il 4-12-2009.
^ «Editoria: Maurizio Belpietro nuovo direttore "Libero"». La Repubblica, 05 08 2009. URL consultato in data 09-04-2010.
^ Gabriele Villa. «Milano, attentato a Maurizio Belpietro: "Certe idee si pagano in questo modo"». il Giornale, 1 10 2010. URL consultato in data 01-10-2010.
^ a b Belpietro, dubbi sulla dinamica. Nessuno ha visto l'attentatore in fuga. Per gli investigatori vi sono «incongruenze» nel racconto, La Stampa, 3 ottobre 2010
^ Belpietro, la scientifica riproduce l' agguato. Corsera.it, 05-10-2010
^ Belpietro, la solidarietà dei politici. "Ora fermare questo clima d'odio", La Repubblica, 1 ottobre 2010
^ Pd e Idv: solidali con direttore, l'Unità, 1 ottobre 2010
^ Il Messaggero, 31 dicembre 2010
^ Il Giornale, 28 dicembre 2010
^ Feltri e Belpietro diventano azionisti di «Libero» in Corriere della Sera. 17 dicembre 2010. URL consultato il 18 dicembre 2010.
^ Radicali: caso Welby, prime condanne per diffamazione nei confronti di Belpietro e Stefano Lorenzetto (Il Giornale) e Militia Christi. La sen. Binetti, invece, si trincera dietro l'immunità parlamentare.. Associazione Luca Coscioni, 16 giugno 2009. URL consultato il 4-12-2009.
^ «Di Pietro e Belpietro indagati per vilipendio al capo dello Stato». Corriere della Sera, 13 10 2009. URL consultato in data 09-04-2010.
^ «Belpietro condannato per aver diffamato Caselli». Il Sole 24 ORE, 08 04 2010. URL consultato in data 09-04-2010.
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1 Biografia
2 Procedimenti giudiziari
3 Note
4 Altri progetti
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Biografia [modifica]
Nasce a Castenedolo in provincia di Brescia, ma cresce e risiede per oltre quarant'anni a Palazzolo sull'Oglio. È sposato e ha due figlie.
Ha cominciato la professione nel 1975 nel quotidiano Bresciaoggi, poi all'inizio degli anni '80 contribuì alla nascita di Bergamoggi. È stato in seguito caporedattore centrale del settimanale L'Europeo e poi vicedirettore de L'Indipendente di Vittorio Feltri. Segue Feltri a Il Giornale nel 1994 come vicedirettore. Nel 1996 ha la sua prima esperienza da direttore, al quotidiano Il Tempo di Roma. Rientra a Milano già l'anno dopo, prima come vicedirettore del Quotidiano nazionale, poi per tornare al Giornale come direttore operativo, al fianco di Mario Cervi. Il 26 marzo 2001 assume la direzione del quotidiano, che guida fino al settembre 2007. Dall'11 ottobre 2007 ha diretto il settimanale Panorama.[1]
Il 13 agosto 2009 sostituisce Vittorio Feltri alla direzione del quotidiano Libero[2], subentrando al direttore provvisorio Gianluigi Paragone.
Dal 2004 conduce, prima su Canale 5 poi su Retequattro, il breve programma di informazione L'antipatico. Spesso è ospite di tribune politiche televisive: numerose le presenze a Porta a Porta, trasmissione condotta da Bruno Vespa, a Matrix, condotto da Alessio Vinci, a Ballarò, condotto da Giovanni Floris, ad Annozero, condotto da Michele Santoro. Dall'ottobre 2007 conduce su Canale 5, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, il programma Panorama del giorno, divenuto a partire dal 21 gennaio 2008 parte del programma Mattino Cinque, rinominato dalla stagione del programma 2009/2010 La telefonata, dove il direttore di Libero intervista telefonicamente un personaggio della politica.
La sera del 30 settembre 2010 Belpietro sarebbe stato oggetto di un tentativo di agguato. Secondo le prime ricostruzioni, basate sulla testimonianza di un agente della sua scorta, un uomo armato si sarebbe introdotto nelle scale condominiali e, una volta sorpreso dall'agente avrebbe puntato la pistola verso di lui ma l'arma si sarebbe inceppata; a questo punto l'agente avrebbe esploso tre spari intimidatori facendo fuggire l'aggressore.[3] Nonostante i tre spari siano stati uditi dagli altri abitanti del condominio, non ci sarebbero testimoni oculari o riscontri da telecamere.[4][5] L'agente di scorta, inoltre, è lo stesso che avrebbe sventato anni prima un simile attentato all’ex procuratore della Repubblica di Milano, Gerardo D’Ambrosio, anch'esso senza il conforto di altre testimonianze. In quest'ultima occasione, l'agente fu promosso e trasferito ad altro incarico.[4] Belpietro ha ricevuto unanime solidarietà dal mondo politico e giornalistico.[6][7] L'effettivo avvenimento dell'attentato, piuttosto che il suo essere stato solo una simulazione da parte del caposcorta di Belpietro, è ancora all'attenzione degli inquirenti[8][9]
Il 17 dicembre Belpietro ha annunciato il ritorno di Vittorio Feltri a Libero [10]. I due giornalisti, già colleghi al Giornale, hanno acquistato il 10% ciascuno della società editrice. Nonostante posseggano una quota di minoranza, la gestione del giornale è stata affidata a loro. Inoltre, grazie a una serie di patti parasociali, Belpietro e Feltri avranno anche la maggioranza nel consiglio di amministrazione.
Procedimenti giudiziari [modifica]
Belpietro è stato condannato in primo grado per diffamazione dal Tribunale di Desio, per affermazioni relative al caso di Piergiorgio Welby, avendo paragonato il medico Mario Riccio ai «boia aguzzini che eseguono le sentenze capitali negli USA» [11].
Nell'ottobre 2009 è indagato dalla Procura della Repubblica di Roma per vilipendio al Capo dello Stato per un articolo su Libero del 20 settembre 2009[12].
Nell'aprile 2010 è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione per diffamazione nei confronti dei magistrati Giancarlo Caselli e Guido Lo Forte, per un articolo del 2004, quando era direttore de Il Giornale[13].
Note [modifica]
^ Editoria, "Panorama" a Belpietro. TGcom, 27 settembre 2007. URL consultato il 4-12-2009.
^ «Editoria: Maurizio Belpietro nuovo direttore "Libero"». La Repubblica, 05 08 2009. URL consultato in data 09-04-2010.
^ Gabriele Villa. «Milano, attentato a Maurizio Belpietro: "Certe idee si pagano in questo modo"». il Giornale, 1 10 2010. URL consultato in data 01-10-2010.
^ a b Belpietro, dubbi sulla dinamica. Nessuno ha visto l'attentatore in fuga. Per gli investigatori vi sono «incongruenze» nel racconto, La Stampa, 3 ottobre 2010
^ Belpietro, la scientifica riproduce l' agguato. Corsera.it, 05-10-2010
^ Belpietro, la solidarietà dei politici. "Ora fermare questo clima d'odio", La Repubblica, 1 ottobre 2010
^ Pd e Idv: solidali con direttore, l'Unità, 1 ottobre 2010
^ Il Messaggero, 31 dicembre 2010
^ Il Giornale, 28 dicembre 2010
^ Feltri e Belpietro diventano azionisti di «Libero» in Corriere della Sera. 17 dicembre 2010. URL consultato il 18 dicembre 2010.
^ Radicali: caso Welby, prime condanne per diffamazione nei confronti di Belpietro e Stefano Lorenzetto (Il Giornale) e Militia Christi. La sen. Binetti, invece, si trincera dietro l'immunità parlamentare.. Associazione Luca Coscioni, 16 giugno 2009. URL consultato il 4-12-2009.
^ «Di Pietro e Belpietro indagati per vilipendio al capo dello Stato». Corriere della Sera, 13 10 2009. URL consultato in data 09-04-2010.
^ «Belpietro condannato per aver diffamato Caselli». Il Sole 24 ORE, 08 04 2010. URL consultato in data 09-04-2010.
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