La bandiera dei pirati
L'imbarcazione stazza 105mila tonnellate ed è lunga 266 metri
Attacco pirata, gli armatori: ''L'equipaggio sta bene, nessuna richiesta di riscatto''
ultimo aggiornamento: 08 febbraio, ore 19:23
Roma - (Adnkronos/Ign) - La petroliera italiana Savina Caylin, di proprietà dei Fratelli D'Amato, è stata assaltata nell'Oceano Indiano. Confermata dalla Farnesina la presenza di 5 italiani a bordo. Frattini: ''Serve più collaborazione internazionale''.
Attacco pirata, gli armatori: ''L'equipaggio sta bene, nessuna richiesta di riscatto''
ultimo aggiornamento: 08 febbraio, ore 19:23
Roma - (Adnkronos/Ign) - La petroliera italiana Savina Caylin, di proprietà dei Fratelli D'Amato, è stata assaltata nell'Oceano Indiano. Confermata dalla Farnesina la presenza di 5 italiani a bordo. Frattini: ''Serve più collaborazione internazionale''.
Roma, 8 feb. (Adnkronos/ign) - Abbordata e catturata da un gruppo di pirati la petroliera italiana Savina Caylin. L'attacco, a quanto si apprende dallo Stato Maggiore della Marina Militare, è avvenuto nell'Oceano Indiano alle 6:57 (ora italiana) da parte di un barchino con a bordo 5 uomini. Contro la petroliera sono stati esplosi colpi di razzi Rpg e di armi leggere.
La nave ha tentato di sfuggire forzando al massimo i motori e lanciando getti d'acqua ma alle 7:27 i pirati sono riusciti a salire a bordo e ad assumere il controllo dell'unità. Non si ha notizia di feriti.
La Farnesina conferma che tra i 22 membri dell'equipaggio, di cui 17 indiani, vi sono cinque italiani. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha dichiarato che la Farnesina "segue l'evolversi della situazione" e ha riferito di aver chiesto all'Unità di crisi di attivare tutti i canali disponibili per assicurare la tutela dei cinque italiani a bordo (tra i quali il Comandante) e dell'equipaggio. "E' la conferma ulteriore - ha aggiunto - che a distanze così grandi dalle coste ci può essere un atto di pirateria. Questo conferma la necessità di una ancora più forte collaborazione internazionale anti-pirateria".
L'assalto dei pirati, il secondo dall'inizio dell'anno nei confronti di un'imbarcazione italiana (l'11 gennaio la nave cisterna italiana Dominia era stata catturata dai pirati al largo delle coste nigeriane) ha scatenato la reazione degli armatori: il presidente di Confitarma ha infatti chiesto il via libera del governo all'impiego di militari della Marina a bordo delle navi italiane in navigazione al largo della Somalia e nell'Oceano Indiano per proteggerle dalla minaccia dei pirati.
''Chiediamo al governo - ha detto all'ADNKRONOS il presidente di Confitarma Paolo D'Amico - di fare partire il progetto, elaborato dalla Marina Militare con il nostro contributo, per l'impiego di militari a bordo delle navi. Bisogna prendere una decisione; del progetto si parla da 5-6 mesi''. Anche perché, ha sottolineato, "i pirati sanno che le navi di determinati Paesi, come la Spagna o l'Olanda, sono protette e concentrano i loro attacchi su quelle indifese".
Rassicurazioni sulle condizioni dell'equipaggio sono intanto arrivate dal comandante Pio Schiano, direttore della 'Fratelli D'Amato', società partenopea proprietaria della petroliera. "L'equipaggio sta bene" ha detto Schiano in un'intervista al Tgr Campania. Poi ha precisato di aver parlato al telefono con uno dei presunti pirati. "Al momento ci risulta che i pirati, che dovrebbero essere cinque, siano a bordo - ha spiegato - abbiamo avuto un contatto telefonico con la nave, ho parlato con una persona a bordo che non si è qualificata e che presumo fosse uno dei pirati".
Il direttore della Fratelli 'D'Amato' ha precisato che "nessuna richiesta di riscatto è pervenuta", sottolineando anche che "la nave è dotata di provviste a sufficienza per almeno un mese". Quanto alla provenienza del personale dell'equipaggio, Schiano ha detto che dei cinque italiani, tre sono campani, uno laziale e uno triestino.
La fregata Zeffiro, impegnata nell'area nell'Operazione Atalanta contro la pirateria, si sta dirigendo sul posto ma il suo arrivo difficilmente potrà concretizzarsi in meno di un giorno, dato che al momento dell'allarme si trovava a 580 miglia nautiche dalla petroliera Savina Caylin, lunga 266 metri e varata nel 2008, ha una stazza pari a 105mila tonnellate.
La Farnesina conferma che tra i 22 membri dell'equipaggio, di cui 17 indiani, vi sono cinque italiani. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha dichiarato che la Farnesina "segue l'evolversi della situazione" e ha riferito di aver chiesto all'Unità di crisi di attivare tutti i canali disponibili per assicurare la tutela dei cinque italiani a bordo (tra i quali il Comandante) e dell'equipaggio. "E' la conferma ulteriore - ha aggiunto - che a distanze così grandi dalle coste ci può essere un atto di pirateria. Questo conferma la necessità di una ancora più forte collaborazione internazionale anti-pirateria".
L'assalto dei pirati, il secondo dall'inizio dell'anno nei confronti di un'imbarcazione italiana (l'11 gennaio la nave cisterna italiana Dominia era stata catturata dai pirati al largo delle coste nigeriane) ha scatenato la reazione degli armatori: il presidente di Confitarma ha infatti chiesto il via libera del governo all'impiego di militari della Marina a bordo delle navi italiane in navigazione al largo della Somalia e nell'Oceano Indiano per proteggerle dalla minaccia dei pirati.
''Chiediamo al governo - ha detto all'ADNKRONOS il presidente di Confitarma Paolo D'Amico - di fare partire il progetto, elaborato dalla Marina Militare con il nostro contributo, per l'impiego di militari a bordo delle navi. Bisogna prendere una decisione; del progetto si parla da 5-6 mesi''. Anche perché, ha sottolineato, "i pirati sanno che le navi di determinati Paesi, come la Spagna o l'Olanda, sono protette e concentrano i loro attacchi su quelle indifese".
Rassicurazioni sulle condizioni dell'equipaggio sono intanto arrivate dal comandante Pio Schiano, direttore della 'Fratelli D'Amato', società partenopea proprietaria della petroliera. "L'equipaggio sta bene" ha detto Schiano in un'intervista al Tgr Campania. Poi ha precisato di aver parlato al telefono con uno dei presunti pirati. "Al momento ci risulta che i pirati, che dovrebbero essere cinque, siano a bordo - ha spiegato - abbiamo avuto un contatto telefonico con la nave, ho parlato con una persona a bordo che non si è qualificata e che presumo fosse uno dei pirati".
Il direttore della Fratelli 'D'Amato' ha precisato che "nessuna richiesta di riscatto è pervenuta", sottolineando anche che "la nave è dotata di provviste a sufficienza per almeno un mese". Quanto alla provenienza del personale dell'equipaggio, Schiano ha detto che dei cinque italiani, tre sono campani, uno laziale e uno triestino.
La fregata Zeffiro, impegnata nell'area nell'Operazione Atalanta contro la pirateria, si sta dirigendo sul posto ma il suo arrivo difficilmente potrà concretizzarsi in meno di un giorno, dato che al momento dell'allarme si trovava a 580 miglia nautiche dalla petroliera Savina Caylin, lunga 266 metri e varata nel 2008, ha una stazza pari a 105mila tonnellate.
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