Coree: la svolta verso il dialogo militare tra i due stati
Da Seul e Pyognyang primi segnali distensivi
01/02/2011, ore 17:56 -
Sono stati definiti come "ciclo di incontri militari preliminari", si terranno l'8 febbraio e rappresentano un motivo di distensione importante e concreto tra la Corea del Nord e quella del Sud. Un invito al dialogo che culmina con la possibilità ("se necessaria") di un pacifico e proficuo facci a faccia tra il leader sudcoreano Lee Myung-bak e quello nordcoreano Kim Jong-il.E così, dopo il primo segnale d'apertura inviato da Pyognyang, le due compagini solitamente sull'orlo della guera aperta, hanno accettato l'idea di meeting di "tipo operativo" tra le forze armate. Si tratta del primo dialogo ufficiale tra i due stati dopo l'attacco sferrato da Pyognyang all'isola Yeonpyeong che causò quattro vittime (tra cui due civili). Da Seul si è richiesto lo spostamento della data dell'incontro dall'11 febbraio all'8 dello stesso mese. Un anticipo che la Corea del Sud ha accettato immediatamente e che dimostra, probabilmente, la volontà bipartisan di una tregua imposta al clima di tensione perpetua.
Sono stati definiti come "ciclo di incontri militari preliminari", si terranno l'8 febbraio e rappresentano un motivo di distensione importante e concreto tra la Corea del Nord e quella del Sud. Un invito al dialogo che culmina con la possibilità ("se necessaria") di un pacifico e proficuo facci a faccia tra il leader sudcoreano Lee Myung-bak e quello nordcoreano Kim Jong-il.E così, dopo il primo segnale d'apertura inviato da Pyognyang, le due compagini solitamente sull'orlo della guera aperta, hanno accettato l'idea di meeting di "tipo operativo" tra le forze armate. Si tratta del primo dialogo ufficiale tra i due stati dopo l'attacco sferrato da Pyognyang all'isola Yeonpyeong che causò quattro vittime (tra cui due civili). Da Seul si è richiesto lo spostamento della data dell'incontro dall'11 febbraio all'8 dello stesso mese. Un anticipo che la Corea del Sud ha accettato immediatamente e che dimostra, probabilmente, la volontà bipartisan di una tregua imposta al clima di tensione perpetua.
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