Pietro Berti

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Anchorage

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martedì 1 febbraio 2011

Il satanismo in Italia

Il satanismo è un fenomeno che desta attenzione e preoccupazione in numerosi ambienti. Nella letteratura giornalistica, è spesso confuso con fenomeni diversi come la magia cerimoniale, la neo-stregoneria, il neo-paganesimo, la corrente “thelemita” di origine crowleyana, da cui va invece rigorosamente distinto. Nella letteratura giornalistica qualsiasi ritrovamento di residui rituali (candele rosse o nere, pupazzi, calici) è spesso immediatamente riferito al satanismo, mentre potrebbe trattarsi appunto di altre forme di magia o di religiosità. Il satanismo in senso stretto è un movimento che si interessa al personaggio chiamato Diavolo o Satana nella Bibbia, e ne fa il punto di riferimento principale della sua ritualità. “Satana” può essere considerato semplicemente uno stato di coscienza superiore dell’uomo (come nel satanismo “razionalista”, che talora tende verso l’ateismo militante), ovvero un personaggio preternaturale (satanismo “occultista”): ma la centralità di Satana nel discorso e nel rituale (diversa da qualche semplice riferimento metaforico di carattere anticristiano, che si ritrova in numerosi gruppi) è essenziale perché si possa parlare di satanismo.
Il satanismo si muove nella storia secondo un andamento che può essere definito “pendolare”. Piccoli gruppi di satanisti salgono all’onore delle cronache. Poiché l’adorazione esplicita del Male è, per definizione, intollerabile, la presenza dei gruppi satanisti – per quanto piccoli – determina reazioni che si manifestano rapidamente come sproporzionate, e che attribuiscono ai gruppi che praticano il satanismo una dimensione, un rilievo, una capacità di influire sulle vicende anche sociali e politiche che in realtà non hanno. Questo anti-satanismo organizzato – fra l’altro facilmente infiltrato da millantatori – finisce per essere screditato dai suoi stessi eccessi. Il discredito in cui cade l’anti-satanismo permette il riemergere di nuovi gruppi di satanisti, per un certo periodo di tempo tollerati dalla società, finché si determina una nuova reazione, e così via.
Il satanismo si manifesta per la prima volta nel gruppo attivo ai margini della corte del re di Francia Luigi XIV (1638-1715) intorno a Catherine La Voisin (†1680). Con l’aiuto di un sacerdote cattolico rinnegato, l’abbé Étienne Guibourg (1603-1683), la La Voisin organizza per dame di corte, fra cui Françoise Athénaïs, marchesa de Montespan (1641-1707), favorita del re, le prime “Messe nere” (l’espressione nasce appunto in questa occasione) nelle quali il Diavolo è adorato per ottenere favori o vantaggi materiali. Sembra che, almeno in qualche occasione, siano anche sacrificati dei bambini. Dopo la scoperta, la repressione – affidata a un tribunale speciale detto “Camera ardente” – si arresta per timore di indagini troppo approfondite sulle dame di corte: la La Voisin è comunque condannata a morte, mentre Guibourg muore in carcere. Questo episodio scandaloso ma circoscritto acquista un’enorme notorietà europea grazie alle gazzette, in un’epoca in cui la stampa comincia a diventare socialmente importante. Così sorgono, sia pure in proporzioni modeste, imitatori. “Messe nere” e altre cerimonie sataniche sono celebrate nel Settecento in Italia – nel Ducato di Modena, ai margini più discutibili dell’eresia quietista –; in Inghilterra, fra i libertini che si riuniscono all’abbazia di Medmenham intorno a sir Francis Dashwood (1708-1781), che danno tuttavia al satanismo un’impronta ludica, razionalista e anti-clericale; e forse in Russia, dove peraltro le fonti sono scarse.
In ogni caso, questo proto-satanismo determina una prima epidemia di anti-satanismo, che finirà per attribuire all’azione occulta dei satanisti due fenomeni a diverso titolo sconvolgenti per il mondo cristiano: la Rivoluzione francese e lo straordinario successo dello spiritismo. Naturalmente, occorre distinguere fra interpretazioni – che, sul piano metafisico e teologico, hanno certamente un carattere del tutto serio – che considerano l’azione del diavolo causa remota della Rivoluzione francese e dei successi spiritisti, e tesi più immediate che vedono dietro ogni giacobino e ogni spiritista l’azione diretta del demonio tramite i suoi agenti, i satanisti, che rimarrebbero nell’ombra. La letteratura secondo cui una congrega segreta di satanisti ha diretto in modo sotterraneo i principali avvenimenti dell’epoca della Rivoluzione cade così facilmente in semplificazioni di tipo “complottista” e in eccessi grotteschi. Questo stile di pensiero va dalle opere anti-rivoluzionarie del sacerdote Jean-Baptiste Fiard (1736-1818) fino ai testi paradossali di Alexis-Vincent-Charles Berbiguier (1764-1842), che vede dietro ogni evento negativo l’opera di satanisti capaci di trasformarsi in farfadet, in “folletti” invisibili.
Secondo l’effetto “pendolare” cui si è fatto cenno, l’anti-satanismo è così sufficientemente screditato perché negli anni che vanno dal 1850 al 1890 possa sorgere in Francia e in Belgio, relativamente indisturbato, un piccolo movimento satanista. Le informazioni su questo movimento sono incerte e ambigue, e provengono spesso da personaggi che – pure avendo veramente indagato nella subcultura satanista – talora ne fanno in qualche modo parte, ovvero mescolano la fantasia con la realtà, come il giornalista Jules Bois (1868-1943). Quest’ultimo è uno dei principali informatori del romanziere Joris-Karl Huysmans (1848-1907), che nel 1891 pubblica il romanzo Là-bas (“Nell’abisso”). Questo testo contiene la più famosa descrizione letteraria di una “Messa nera”, che è servita da modello a numerosi satanisti in carne e ossa del Novecento. Si sa oggi che, nel romanzo, Huysmans ha utilizzato – certo rielaborandone – informazioni relative alle esperienze negli ambienti satanisti della sua amica Berthe Courrière (1852-1917), in seguito alle quali egli riteneva credibili le accuse rivolte al sacerdote belga Louis Van Haecke (1829-1912) – la cui effettiva colpevolezza costituisce ancora oggi argomento di fervente dibattito fra gli storici – di celebrare Messe nere e di essere, in realtà, un importante capo satanista.
Le attività dei satanisti francesi e belgi rilevate da Huysmans determinano – ancora seguendo lo schema “pendolare” – un’ondata di anti-satanismo particolarmente virulenta. Ai satanisti – riuniti in una misteriosa setta, il palladismo – sono attribuite in particolare tutte le attività della massoneria, all’epoca impegnata in un duro scontro con la Chiesa cattolica. Léo Taxil (pseudonimo di Marie-Joseph-Antoine-Gabriel Jogand, 1854-1907), un massone autore di virulente opere anti-clericali di carattere pornografico, nel 1885 annuncia come si è accennato la sua clamorosa conversione al cattolicesimo. Dopo la pubblicazione di Là-bas di Huysmans, produce, con alcuni collaboratori, in pochi anni decine di opere e migliaia di pagine in cui rivela le attività dei palladisti che, ispirati direttamente da Satana, guidano segretamente la massoneria e controllano numerosi governi europei. Molti avversari della massoneria gli credono, ma non tutti; altri – nello stesso mondo cattolico – sospettano un inganno. Finalmente, di fronte alle pressioni, Taxil annuncia una conferenza pubblica in cui chiarirà tutti i dubbi. A Parigi, il 19 aprile 1897, confessa di avere semplicemente simulato la sua conversione e di avere completamente inventato la storia del palladismo per prendersi gioco dell’estrema credulità dei cattolici.
La vicenda di Taxil rimane problematica e oscura – è certo che abbia abilmente mescolato documenti veri e falsi, mentre rimane un dubbio sulle sue motivazioni ultime – ma, per quanto riguarda il satanismo, il prevedibile effetto è quello di fare riemergere satanisti autentici che – per paura di essere confusa con le provocazioni del famoso impostore – la stampa, nei primi anni del ventesimo secolo, tratta con indulgenza e perfino con simpatia. È il caso di Maria de Naglowska (1883-1936), che apre a Parigi un Tempio di Satana, descritto con singolare indulgenza dalla stampa e giustificato da una complessa quanto bizzarra teologia.
Sono anche questi gli anni in cui si esercita sull’ambiente satanista l’influenza di Aleister Crowley (1875-1947). A rigore non satanista – e anzi polemico con i satanisti –, Crowley scrive nella sua opera Magick (Samuel Weiser, York Beach [Maine] 1974, p. 296 e p. 220) che “il Diavolo non esiste. È un falso nome inventato dai Fratelli Neri per implicare un’Unità nella loro ignorante confusione di dispersioni” e che i satanisti praticano solo “una forma pervertita di magia”. Secondo Crowley, i satanisti sbagliano perché credono che il Diavolo esista veramente come persona. Per questo – come scrive nella sua autobiografia – i satanisti dell’Ottocento “con tutta la loro pretesa devozione a Lucifero o Belial (…) erano nel loro spirito sinceri cristiani, e per di più cristiani inferiori, giacché i loro metodi erano puerili” (The Confessions of Aleister Crowley. An Autohagiography, Routledge & Kegan Paul, Londra-Boston-Henley 1979, p. 126). D’altro canto, per quanto riguarda i rituali, Crowley rimane una fonte continua di ispirazione per tutto il satanismo successivo. Un anello di collegamento importante è costituto da John Whiteside Parsons (1914-1952), un ingegnere e scienziato californiano, celebre esperto di esplosivi, che elabora nella Loggia Agapé le idee di Crowley trasformandole in un culto dell’Anticristo.
Con Parsons ci troviamo alla vigilia del vero e proprio satanismo contemporaneo, che nasce con un cineasta underground di Hollywood, Kenneth Anger, e con il suo amico Anton Szandor LaVey (pseudonimo di Howard Stanton Levey, 1930-1997), fondatori nel 1961 di un’organizzazione chiamata Magic Circle e nel 1966 della http://www.churchofsatan.com/ Chiesa di Satana. Negli stessi anni Mary Ann Maclean (1931-2005) e suo marito Robert de Grimston Moor (nato nel 1935 e tuttora vivente) fondano a Londra The Process, un’organizzazione – oggi non più esistente ancorché, dopo la separazione del 1974 fra i due coniugi, dal gruppo che segue Mary Ann origini http://www.bestfriends.org/" target="_blank, un gruppo di protezione degli animali con sede a Kanab, nello Utah, che conserva tuttora elementi e dirigenti dell’originario The Process – oggi ridotta a un piccolo residuo, con cui il suo stesso fondatore non ha peraltro più rapporti – costruita intorno a una teologia “luciferiana” particolarmente sofisticata. I primi anni della Chiesa di Satana di LaVey sono quelli del maggiore successo giornalistico, grazie all’adesione di personalità di Hollywood, che permette di raccogliere qualche migliaio di aderenti in diversi paesi del mondo.
La Chiesa di Satana è peraltro piagata, sostanzialmente sin dalle sue origini, da problemi interni ed esterni. All’interno si sviluppa una tensione tra il satanismo “razionalista” di LaVey, che – pure con qualche concessione alla magia e all’occulto – interpreta sostanzialmente Satana come l’“indulgenza in luogo dell’astinenza”, il simbolo di una rivolta razionalista e atea contro la religione e la morale, e un’ala “occultista”, il cui leader è il luogotenente stesso di LaVey, Michael Aquino (all’epoca colonnello dell’esercito americano, specializzato in guerra psicologica e disinformazione). Queste tensioni porteranno nel 1975 allo scisma di Aquino, che fonderà il http://www.xeper.org/Tempio di che probabilmente costituisce oggi la singola maggiore organizzazione del satanismo organizzato su scala internazionale.
Quanto alla Chiesa di Satana, sopravvissuta con difficoltà alla morte di LaVey nel 1997 e alle successive dispute anche giudiziarie sulla sua eredità, recluta aderenti soprattutto per corrispondenza e ha dovuto patire vari scismi collegati anche alle divisioni all’interno della famiglia immediata di LaVey e a conflitti relativi all’eredità di quest’ultimo. Mentre la compagna di LaVey, Blanche Barton, mantiene in vita la Chiesa di Satana in attesa, afferma, di consegnarla al figlio avuto dal “Gran Sacerdote di Satana”, Xerxes LaVey, nato nel 1993, le due figlie dello stesso fondatore hanno preso strade diverse. Karla LaVey ha fondato la http://www.satanicchurch.com/Prima Chiesa Satanica, e Zeena LaVey – che aveva rotto con il padre fin dal 1990 – è diventata Gran Sacerdotessa del Tempio di Set. Il nome a dominio per Internet churchofsatan.org è rimasto alla http://www.churchofsatan.org/ Prima Chiesa di Satana, diretta dal discepolo dissidente Daemon Egan (pseudonimo di John Dewey Allee), che riprende la tradizione dell’ultimo LaVey dedicandosi soprattutto alla vendita di diplomi “satanici” per corrispondenza. Peraltro il satanismo “razionalista” di LaVey, anche attraverso organizzazioni che non aderiscono formalmente alla Chiesa di Satana, ha avuto una sorta di revival negli anni 2000 ed è ampiamente presente su Internet, smentendo le previsioni secondo cui non sarebbe riuscito a sopravvivere alla morte del fondatore.
Sul piano esterno, gli omicidi commessi da aderenti alla comunità raccolta attorno a Charles Manson, la “Famiglia” nel 1969, e il successivo clamoroso processo del 1972 avevano procurato inizialmente un’ampia pubblicità al satanismo, ma ultimāmente hanno determinato una forte reazione sociale. Gli specialisti del caso Manson concordano oggi sul fatto che gli elementi “satanici” della sua comunità sono stati introdotti in gran parte da un Manson intento a reinventarsi come personaggio più importante di quanto non fosse in realtà mentre si trovava in carcere, dopo gli omicidi, e prontamente utilizzati dal rappresentante della pubblica accusa, il procuratore Vincent Bugliosi, per costruirsi a sua volta una importante fama politica (e più tardi letteraria).
Il caso Manson tuttavia convince l’opinione pubblica americana che i satanisti non sono degli eccentrici innocui, ma possono essere collegati alla violenza e all’omicidio. Ne nasce la maggiore ondata di anti-satanismo della storia moderna, che va dal 1980 al 1990. In questa ondata si inseriscono psichiatri e psicologi, i quali credono alla realtà fattuale dei racconti dei loro pazienti (chiamati survivor, “sopravvissuti”) che, sotto ipnosi, ricordano di avere subito violenze sataniche (in genere a sfondo sessuale). Agli stessi racconti – che lascerebbero intendere l’esistenza di un vasto network di abusi rituali satanici, perpetrati soprattutto su bambini, da organizzazioni di satanisti clandestini e insospettabili – prestano fede anche ambienti protestanti fondamentalisti e (particolarmente in Inghilterra) organizzazioni di assistenti sociali. Come spesso avviene in occasione delle ondate di anti-satanismo, i resoconti relativi all’esistenza di “abusi rituali satanici” – che provengono da “memorie ritrovate” sul lettino dello psicoterapeuta dopo molti anni, o da incerte testimonianze di bambini più o meno “istruiti” da assistenti sociali – sono accolti con crescente scetticismo.
Nel 1994 due rapporti ufficiali – uno inglese, commissionato dal governo alla sociologa Jean La Fontaine, e uno statunitense del National Center of Child Abuse and Neglect – danno un colpo fatale alla credibilità della tesi relativa all’esistenza di “abusi rituali satanici”. Secondo il rapporto americano, su dodicimila denunce di presunti abusi rituali satanici “neppure un solo caso ha potuto essere sostenuto da prove”, anche se in un piccolo numero di casi si è potuto stabilire che “singoli pedofili isolati o coppie [ma non organizzazioni] dichiarano di avere rapporti con Satana o usano questa pretesa per spaventare le vittime”. Anche se casi isolati che si verificano in diversi paesi, non soltanto di lingua inglese, mostrano che la leggenda urbana degli “abusi rituali satanici” è ancora diffusa in alcuni ambienti (particolarmente fra le assistenti sociali, la cui credulità in genere era duramente criticata nel rapporto inglese), l’ondata di anti-satanismo dei primi anni 1990 sembra essere cessata verso la fine del decennio. Come sempre, per l’effetto “pendolare”, si è resa così possibile la nascita di nuovi gruppi satanisti.
Si deve però distinguere fra il satanismo degli adulti, che si articola in gruppi che hanno una continuità dottrinale e rituali, capi identificabili, sedi, talora anche pubblicazioni (il fatto che i capi siano adulti, o giovani adulti, non esclude che talora alle attività possano partecipare anche minori) e il satanismo giovanile (negli Stati Uniti talora chiamato satanismo “acido”, per la sua associazione assai frequente con la droga). Quest’ultimo è composto da gruppuscoli di minorenni (molto raramente con la presenza di qualche adulto), privi di una continuità organizzativa e rituale e di contatti con i gruppi del satanismo organizzato, che mettono in scena rituali satanici “selvaggi” o caserecci sotto l’influsso di film, trasmissioni televisive, fumetti, e di una certa subcultura musicale. Le statistiche sul satanismo degli adulti possono essere ricostruite in modo piuttosto preciso (è impossibile – nonostante miti giornalistici diffusi in materia – che un gruppo organizzato di una certa consistenza capace di perdurare nel tempo sfugga completamente al rilevamento da parte, se non degli specialisti, della polizia). Le statistiche sul satanismo giovanile o “acido” sono invece, per definizione, ipotetiche e fluide perché molti gruppi possono essere rilevati soltanto in occasione dell’incidente o del reato la cui scoperta finisce per distruggerli.
Nel mondo gli adepti dei gruppi organizzati del satanismo degli adulti non sono più di cinquemila. Le organizzazioni più importanti si trovano (oltre che in Italia) negli Stati Uniti, Spagna, Scandinavia, Grecia, Russia, Australia e Nuova Zelanda, con qualche presenza anche in Germania e in Francia. Occorre qui guardarsi, in particolare, dal prendere per buone le statistiche fornite da alcune delle organizzazioni sataniste più “pubbliche”, come la Chiesa di Satana fondata da LaVey, che fanno riferimento a indirizzari dove sono registrati anche i semplici curiosi che si sono limitati a inviare una lettera di richiesta di informazioni al movimento, e non a veri e propri “membri”. I gruppi giovanili del satanismo “acido” sono molto più difficili da censire e anche più pericolosi: non tanto per una maggiore intrinseca violenza ma per una minore possibilità di sorveglianza da parte delle autorità di polizia. Si tratta di gruppi di adolescenti che mettono in scena riti satanici “copiati” da fumetti, film, o ispirati da una certa musica.
Questi gruppuscoli non sono in contatto con tradizioni e rituali – e sono insieme disprezzati e tenuti a distanza dai gruppi degli adulti – e il loro rituale tipico non è, normalmente, la Messa nera. Si tratterà di sacrifici di animali, di atti sessuali accompagnati dalla rottura di un crocefisso o di un altro simbolo cristiano, di profanazione di chiese e (più spesso) di cimiteri. Nei gruppi giovanili è più facile che sia completamente perso il senso del limite fra metafora e realtà, e che quindi – spesso sotto l’influsso della droga – si trascenda in atti di violenza carnale, e in casi molto rari (ma non inesistenti) si verifichino anche sacrifici umani. Quasi tutti i crimini gravi attribuiti al satanismo – se si parla di omicidi, ce n’è in media uno all’anno nell’America del Nord secondo dati dall’FBI – possono essere ricollegati ai gruppi giovanili.
Oltre gli Stati Uniti i paesi più coinvolti sono l’Inghilterra, la Germania, la Scandinavia, la Russia; in Francia ha destato scandalo la profanazione di cimiteri (in particolare di cimiteri ebraici, dal momento che alcuni gruppi giovanili associano satanismo e nazismo), ricollegata peraltro a gruppuscoli di meno di dieci aderenti. Il fenomeno del satanismo giovanile appartiene più al mondo della devianza che a quello vero e proprio della religione. Gruppi di questo genere, non organizzati, compaiono di tanto in tanto anche nelle cronache italiane, fino alla tragedia di Chiavenna (Sondrio) del 2000, dove però le tre ragazze che hanno brutalmente ucciso una suora fra slogan satanisti e anticattolici desunti da una certa musica e da Internet sembravano, più che fare già parte di un “gruppo”, coltivare il vago desiderio di fondarne uno, e al grave episodio delle Bestie di Satana venuto alla luce in Lombardia nel 2004.
In Italia sono anche presenti meno di duecento persone che appartengono a gruppi organizzati, alcuni dei quali – dopo un periodo di notorietà alle cronache – sembrano ora avere cessato l’attività. È questo il caso del Tempio di Pan (chiamato dapprima Impero Satanico La Luce degli Inferi, poi Chiesa del Grande Ordine di Satana), un gruppo “luciferiano” (per cui, cioè, Satana è in realtà una personificazione del Bene e della conoscenza) il cui fondatore, che si faceva chiamare Maestro Loitan e operava nell’Italia centrale, ha deciso nel 1998 di sciogliere il movimento e di convertirsi al cattolicesimo. Anche la CEDG (Confraternita di Efrem del Gatto), detta talora anche Chiesa Nera Luciferina o Luciferiana, attiva a Roma fin dal 1980, sembra avere cessato l’attività dopo la morte nel 1996 del suo fondatore Efrem Del Gatto (pseudonimo di Sergio Gatti, 1945-1996), e aveva del resto sempre tenuto a presentarsi come gruppo “luciferiano” e non “satanista”, nel senso che considerava Satana un simbolo del bene e non del male. La rivista Black Star dietro a cui agiva – o dichiarava di agire – un gruppo Satanael - Universale Fratellanza della Luce Nera a Santeramo in Colle (Bari) sembrerebbe pure avere cessato le pubblicazioni.
Per completezza – accanto ai primi rappresentati rispettivamente dai gruppi organizzati e dal satanismo giovanile “fai da te” – si possono menzionare altri due quadranti del satanismo italiano. Un terzo è composto da pervertiti sessuali che, senza credere né a Dio né al Diavolo, si servono di pretesti e mascherate “sataniche” per attirare giovani ingenui alle loro attività. Dopo tutto, se qualcuno si apposta fuori da un liceo e propone alle ragazzine di andare a casa sua dove saranno drogate e violentate è difficile che qualcuna lo segua. Se invece si presenta come “reverendo” di una qualche Chiesa satanista e propone un rito satanico, su centinaia di studentesse non è escluso che ne trovi una o due interessate, come è successo in fatti di cronaca. Ci sono anche pervertiti feticisti che entrano in contatto con criminali per ottenere ossa trafugate in cimiteri e, nei casi più gravi, parti del corpo di persone assassinate. La letteratura internazionale conferma che casi di questo genere sia esistono, sia sono molto rari. Talora i pervertiti sessuali del terzo quadrante cercano di entrare in contatto con le bande di balordi del secondo quadrante – ammesso che riescano a identificarle – perché lì trovano persone disposte a lasciarsi coinvolgere nelle loro attività. Ma questi pervertiti non vanno confusi con i satanisti organizzati del primo quadrante, che considerano il satanismo una vera e propria religione, né sono a loro volta in grado di “coordinare” o organizzare le bande del secondo livello.
Il quarto quadrante, infine, si riferisce al folklore di ambienti della malavita organizzata che celebrano riti magici, talora con incantamenti o filastrocche dove si menziona il Demonio, come scongiuri in funzione propiziatoria per il successo delle loro imprese criminali. In questi riti entra talora l’uso di parti del corpo di nemici uccisi, e di sangue. Episodi di questo genere si sono verificati soprattutto nell’ambiente della criminalità organizzata latino-americana, ma qualche sospetto è corso occasionalmente anche in Italia, senza che sia stato possibile giungere a conclusioni sicure.
B.: Per una prima introduzione cfr. M. Introvigne, http://www.cesnur.org/recens/satanismo.htm
Il satanismo, Elledici, Leumann (Torino) 1997; più ampiamente: Idem, Indagine sul satanismo. Satanisti e anti-satanisti dal Seicento ai nostri giorni, Mondadori, Milano 1994. Sulla geografia del satanismo contemporaneo, cfr. soprattutto James R. Lewis, Satanism Today. An Encyclopedia of Religion, Folklore, and Popular Culture, ABC-Clio, Santa Barbara (California) 2001; J. R. Lewis - Jesper Aagaard Petersen (a cura di), The Encyclopedic Sourcebook of Satanism, Prometheus Books, Amherst (New York) 2008; J. A. Petersen (a cura di), Contemporary Religious Satanism. A Critical Anthology, Ashgate, Farnham (Surrey) - Burlington (Vermont) 2009. Sulle controversie recenti: James T. Richardson - Joel Best - David G. Bromley (a cura di), The Satanism Scare, Aldine de Gruyter, New York 1991; Jeffrey S. Victor, Satanic Panic. The Creation of a Contemporary Legend, Open Court, Chicago - La Salle (Illinois) 1993. Sul ruolo di Jack Parsons, cfr. John Carter (pseud.), Sex and Rockets. The Occult World of Jack Parsons, Feral House, Venice (California) 1999; e (con molte reserve) George Pendle, Strange Angel. The Otherworldly Life of Rocket Scientist John Whiteside Parsons, Harcourt, New York 2005. Di Anton Szandor LaVey, cfr. La Bibbia di Satana, trad. it., Arcana, Roma 2007. estratto da http://www.cesnur.org/religioni_italia/s/satanismo_01.htm
http://www.cesnur.org/religioni_italia/s/satanismo_01.htm



Mappa del satanismoin Italia
Secondo il sociologo Massimo Introvigne, uno dei maggiori esperti italiani dei culti esoterici, si possono distinguere quattro correnti di satanismo, a ciascuna delle quali si ispirano poi i vari gruppi, anche se poi, nella pratica la distinzione non è mai così netta e spesso riti e motivazioni si mescolano:1) Satanismo razionalista: Satana è semplicemente il simbolo del Male, di una visione del mondo anticristiana, edonista e immorale; 2) Satanismo occultista: accetta la visione del mondo descritta dalla Bibbia, la stora della Creazione, la cacciata dal Cielo degli Angeli ribelli poi divenuti demoni, però schierandosi "dall'altra parte", al servizio del diavolo; 3) Satanismo acido: i riti si basano sull'uso di sostanze stupefacenti, orge e abusi psicologici e sessuali. Il culto del diavolo è semplicemente una scusa per eccessi e depravazioni; 4) Luciferismo: è il satanismo di derivazione maniche o gnostica. Lucifero e satana sono oggetto di venerazione all'interno di cosmogonie che ne fanno un aspetto "buono", o comunque necessario, del sacro.Ecco di seguito le principali sette attive anche in Italia:Bambini di Satana: è quella più famosa, per le recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto il suo leader , l'ex guardia giurata Marco Dimitri (la "Bestia 666", come si autodefinisce). Può contare su circa 60 adepti e ha sede a Bologna. Come impostazione il gruppo si riallaccia alla Chiesa di satana fondata a San Francisco da Anton La Vey nel 1966. I seguaci americani sono stati più volte cinvolti in vicende di abuso di minori e violenze sessuali, ma nella maggior parte dei casi l'adorazione del demonio segue rituali innocui, legati all'occultismo.Chiese di Satana di Torino: il capoluogo piemontese vanta la comunità di satanisti più attiva d'Italia, 40 mila seguaci secondo il responsabile di una delle sette cittadine, molti di meno secondo le indagini del professor Introvigne, che parla di non più di 5-600 adepti, divisi in due Chiese. Le loro messe nere hanno un rituale meno macabro di quello di altri gruppi: niente orge o abusi sessuali, ma celebrazioni nel corso delle quali viene gridato l'odio a Dio, attraverso la profanazione del Crocifisso e l'uso di amuleti.Confraternita Luciferiana: con sede a Roma, questa setta guidata dall'occultista Efrem del Gatto segue il culto di Lucifero, ritenuto il "principe perfetto" di gran lunga superiore a Satana. Nei riti si eseguono flagellazioni liberatorie e durante le messe nere si tagliuzzano mani e braccia per offrire sangue al loro signore. Gli adepti sono circa 150.Cerchio satanico: una setta clandestina, ispirata al pensiero e alle azioni di Charles Manson, con sede a Bassano del Grappa.Figli di Satana: setta clandestina, attiva in Piemonte, e dedita soprattutto alla profanazione dei cimiteri di campagna.Ierudole di Ishtar: un misterioso gruppo satanista tutto femminile, di cui si è scoperta traccia a Pescara.Tempio di Set: è il più importante gruppo satanico americano, fondato nel 1975 da Michael Aquino. La filiale italiana si trova a Napoli, ed è stata accusata di aver organizzato una messa nera nei sotterranei dello Stadio San Paolo. estratto dal sito web http://www.repubblica.it/online/sessi_stili/sette/satanismo/satanismo.html


DOSSIER: IL SATANISMO IN ITALIA , dotati di speciali legami con l’anti-dio, da consultare per ottenere fatture a morte, imprecazioni, etc... (La mammana, la vecchia, la strega, l’indovina dei nostri paesi si pone in questa categoria).
2) Isolati dediti a droghe, che godono (se così si può dire!) di visioni sabbatiche e infernali nel trip drogastico.
3) Isolati psicotici, sofferenti di follia religiosa a contenuto satanista. Tra gli associati, sarebbero satanisti in senso proprio, puri, cioè legati al Satana biblico.
4) I Gruppi di Satanisti tradizionali (messe nere, fede, sia pure distorta, nella religione cristiana).
5) I gruppi dediti a droghe (La famiglia Manson, ad es.).
6) Gruppi di trasgressori sessuali, con tendenze sadomasochistiche e/o tendenze orgiastico-naturalistiche.
Sarebbero impropriamente satanisti (satanisti non puri), invece:
7) I seguaci di Baphomet (dio della sfera del divenire, contrapposto a Javè, dio dell’essere, della sfera celeste).
8) I carismatici, che credono nella rivelazione e nella venuta in terra di Satana, demiurgo buono, capace di riparare la creazione sbagliata di Javè.
9) I razionalisti, che identificano il demonio con le forze compresse e represse della nostra civiltà, forze che devono essere rivalutate e portate alla coscienza.
Dall’opera del prof. Introvigne: "Il Cappello del mago" (SugarCo Edizioni, Milano 1990), sinteticamente, di seguito, riassumo la distinzione dottrinale delle "quattro correnti principali" di satanismo:
I veri satanisti sono coloro che riconoscono e adorano un Satana personificato. È in questo caso il diavolo della Bibbia. Accanto a questo satanismo occultista ne vive un altro di tipo razionalista, che ha il suo maggiore rappresentante in Anton Szandor LaVey. Il satanismo razionalista si differenzia da quello occultista in quanto considera Satana semplicemente il simbolo della rivolta contro ogni tipo di regola e, essenzialmente, contro la religione considerata mera superstizione.
Esiste anche un satanismo che nasce dalla sperimentazione delle droghe da parte di gruppi, con infarinature di occultismo, che raccontano di vedere il diavolo quando sono in preda all’esaltazione psichedelica. Infine si può parlare, ancora, di un "-luciferismo-, o satanismo di orientamento manicheo o gnostico, che traduce in miti e riti teologie in cui Satana o Lucifero è oggetto di venerazione all’interno di cosmogonie che ne fanno un aspetto buono, o comunque necessario del sacro e della divinità" (Ibidem).
Ecco ora solo alcuni degli amici di Satana che pullulano in Italia. A Roma, due articoli pubblicati dal quotidiano "Il Messaggero" (19 e 20 Febbraio 1997), rivelavano l’esistenza della "Setta del Laterano" della quale farebbero parte circa 30 adepti, tra i quali, un personaggio importante del "Centro italiano di Psicologia e di Ipnosi Applicata" (Cipia). Scrive Alessandro Calderoni, che si è occupato di sette e magia per "Sette" del "Corriere della Sera", che questa come altre sette "acquistano bambini dell’Est d’Europa, o pagano donne perché consegnino i loro feti a fini sacrificali…" ("Night by Night", n.1 – Dicembre/Gennaio 1999). Sempre nella capitale sono presenti, come in altre città italiane (Milano e Firenze) gruppi assai pericolosi di "satanisti metropolitani", secondo alcuni, dediti al sacrificio umano. Vi è ancora la setta dell’"Orgasmo nero", i cui adepti sono stati accusati di utilizzare, durante i loro riti, droghe, sangue umano e di praticare la scarnificazione. Sempre a Roma vi è la "Chiesa Nera Luciferina" di Efrem del Gatto, organismo, che conta pochi aderenti, che fin dal Marzo 1984 è iscritto regolarmente presso il Tribunale di Roma.
A Napoli troviamo la filiale italiana del "Tempio di Set", fondato da Michael Aquino nel 1975. Sono stati sospettati di aver organizzato, nei sotterranei dello stadio San Paolo, delle messe nere. A Bologna c’è la setta dei "Bambini di Satana", fondata nel 1982 da Marco Dimitri. In Piemonte troviamo i "Figli di Satana", dediti a profanazioni di cimiteri. La "Chiesa di Satana" di LaVey ha a Torino due filiali. I "Figli del Demonio" è una setta di Venezia, di cui si è appresa l’esistenza da un articolo pubblicato sul quotidiano "La Padania". A Pescara è presente un gruppo "Ierudole di Ishtar". Setta, molto misteriosa, formata da sole donne. A queste ed altre sette bisogna ancora aggiungere quelle di derivazione afrocubane che praticano: Macumba, Palo Mayombe, Voodooo, ecc. ecc.
Calderoni, nella citata rivista "Night by Night", dei seguaci del mago italiano Giuliano Kremmerz, vissuto tra la fine dello scorso secolo e le prime decadi di questo, riferendosi ai kremmerziani, scrive: "Una branca della loro magia è detta avatarica e si occupa di uccidere una persona lasciandone in vita le funzioni corporee, delle quali prenderà possesso per trasmigrazione, la coscienza dell’iniziato che si appresta a compiere il rito. (…). …chi segue questa linea di pensiero parla a tratti di magia vampirica. Il sangue di un neonato, circa due litri, viene versato in un vaso di trenta centimetri di diametro ed esposto nel primo giorno di luna nuova a partire dal segno zodiacale di nascita dello stregone. Un’ora prima dell’alba si raccoglie solo la pellicola raggrumatasi in superficie e la si ingerisce. Il procedimento viene ripetuto altre volte, con altre vittime…".
Nel satanismo contemporaneo l’influenza del mago inglese Aleyster Crowley è molto forte. Crowley fu chiamato dai giornali: "Il re della depravazione", "L’uomo più perverso del mondo", "Una bestia umana", ecc. Egli stesso si definirà "La Grande Bestia dell’Apocalisse", "Satana" ecc. Era una uomo veramente malvagio. La stessa madre lo rifuggirà con orrore. Fu a capo della società esoterica "Ordo Templi Orientis" (Ordine del Tempio d’Oriente). Alfonso M. Di Nola, nel suo libro "Il diavolo", (Newton Compton, Roma 1987), scrive: "dal movimento di Crowley derivano attuali gruppi satanisti che ricorrono a pratiche eversive prevalentemente sessuali: la Fraternitas Saturni e la Church of the Final Judgement con sedi in Francoforte, Berlino, Amburgo, Monaco, Friburgo e Lubecca. Ma la Church ha raccolto un grande numero di adepti e di iniziati soprattutto in California ed ha influenzato Charles Manson (responsabile del brutale assassinio dell’attrice Sharon Tate, moglie del regista Polanski, ndA) che ha avuto contatti con la Devil House di San Francisco… Manson credeva di essere il ‘Figlio dell’uomo’ annunziato nell’Apocalisse, contemporaneamente, cioè il Cristo e Satana…".
La magia di Aleister Crowley è anche pregna di satanica malvagità ed avversione verso Cristo. Egli si prefisse di distruggere la religione cristiana. Spiegando un suo rituale, affermò che il suo scopo era di: "preparare il tempo del Nuovo Eone di Horus", ma aggiunse che prima occorreva "…spazzare via completamente le macerie del suo predecessore. Perciò, l’operazione magica doveva servire a bandire il (termine col quale Crowley indica il Cristianesimo storico, ndA)".
L’Eone è un termine gnostico, usato dal mago inglese, per indicare la Divinità Suprema, ma, anche, ciclo di tempo indicante un periodo di circa 2000 anni. L’attuale Eone è quello di Horus iniziato nel 1904, che, secondo Crowley, annienterà il Cristianesimo gettando il "Dio morente" (Gesù Cristo) nell’abominio. Egli suggeriva, per affrettare tutto ciò, di usare riti sacrileghi e immondi.
Per cercare di comprendere appieno il problema del satanismo non bisogna neppure dimenticare il fenomeno del New Age. C’è, infatti, da dire che il New Age è, sempre più frequentemente, accusato di diffondere il satanismo. Una prova del legame che esisterebbe tra questo e il culto del diavolo ci viene offerta dal regista Kenneth Anger, appartenente alla Chiesa di Satana. Anger, nella presentazione al suo film Lucifer rising (La videocassetta "Lucifer rising" (Lucifero che risorge), è distribuita da Jettisoundz Video - England), ha dichiarato: e’. Così dice del demonio questo importante esponente del movimento della Nuova Era. Segni inquietanti dei tempi, dell’avvento del nuovo Millennio, che, nelle sue confusioni di nuove pseudo-religiosità, con le loro liturgie planetarie, ha smarrito l’autentico rapporto col sacro, nella pilotata e devastante diffusione delle più diverse forme di occultismo nero e "satanismo".

Giuseppe Cosco

linus.tre@iol.it
BIBLIOGRAFIA

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Le Chiese di Satana a TorinoLa mitologia secondo cui Torino sarebbe la “città di Satana” e farebbe parte di “triangoli magici” (con altre due città identificate di volta in volta in modo diverso) non è di origine antica ma risale agli anni 1968-1972. Come è stato rivelato nel 1988, la leggenda urbana secondo cui quarantamila satanisti sarebbero presenti a Torino è stata creata in quegli anni da un gruppo di buontemponi, membri dell’attiva goliardia dell’ateneo torinese e guidati da Gianluigi Marianini (1918-2009), che riuscirono ad accreditare la notizia – totalmente fantastica – su Stampa Sera, grazie alla complicità (come lo stesso giornalista ha rivelato nel 2004 nel libro scritto con Aldo Cazzullo Il mistero di Torino. Due ipotesi su una capitale incompresa, Mondadori, Milano 2004, pp. 226-227) di Vittorio Messori, allora giovane giornalista del quotidiano torinese e ben lieto di partecipare a una burla così ben riuscita divertendosi “– non da solo, ma in combutta con qualche collega o qualche conoscitore o adepto del giro – a lanciare presunte notizie o sparare cifre che nessuno era in grado né di smentire né di confermare”, che del resto “venivano incontro al bisogno così umano di stupirsi, di sognare, di fantasticare” e costituivano perfino “un antidoto all’ossessivo, luttuoso notiziario politico in quei tempi di terrorismo” (ibid.).Buontemponi e goliardi potevano peraltro contare su un precedente storico. Nel periodo 1850-1870 il governo risorgimentale piemontese si mostrava straordinariamente tollerante con tutte le forme di religiosità non cattolica o anti-cattolica, che riteneva strumentalmente utili alla sua polemica contro la Chiesa di Roma. In quegli anni il Piemonte – e Torino in particolare – vedono, di conseguenza, una tolleranza unica in Europa verso movimenti religiosi e magici di frangia, spiritisti, occultisti. Benché non sia provata la presenza a Torino neppure di un solo satanista nel senso stretto del termine, le voci abbondano e la presenza pubblica, anzi ostentata, di occultisti e maghi che organizzano provocazioni anti-cattoliche crea nella letteratura anti-piemontese e anti-risorgimentale la fama di “città del Diavolo” attribuita a Torino. Dopo la presa di Roma nel 1870, le ragioni strumentali della tolleranza piemontese verso i maghi più o meno sulfurei vengono meno, e nel 1890 – con il cosiddetto “processo delle sonnambule” – la polizia e la magistratura torinese danno un chiaro segnale che i tempi d’oro per la libera pratica delle “arti oscure” a Torino sono finiti.La leggenda, però, continua. Nel 1968 Torino è una città-laboratorio della contestazione operaia e studentesca, segnata dalla presenza nello stesso tempo di forme anticlericali (spesso, ancora, di carattere goliardico) e di una attiva massoneria “di frangia”, ripudiata dalle obbedienze massoniche maggioritarie e interessata all’occultismo e alla magia sessuale. È in questi ambienti che le notizie giornalistiche sull’esistenza di satanisti in California e altrove suscitano una certa curiosità. Un primo gruppo di persone – che gravitano, appunto, nell’ambiente delle massonerie “di frangia” occultiste – si indirizza alla Chiesa di Satana californiana (che conserva nei suoi archivi traccia di questi contatti piemontesi, fra il 1968 e il 1970). Su questa base nasce una “Chiesa di Satana” di Torino, che raccoglie discretamente alla fine degli anni 1960 e all’inizio degli anni 1970 un numero di aderenti che certamente non supera mai il centinaio.Giacché alcuni di costoro si rendono conto del carattere “razionalista” degli insegnamenti del fondatore della Chiesa di Satana californiana, Anton Szandor LaVey (1930-1997), nasce l’idea di rivolgersi altrove alla ricerca di un “vero” satanismo. Le origini della seconda formazione denominata a Torino “Chiesa di Satana”, più strettamente “occultista”, sono così strane da poter essere considerate paradossali. Un romanziere e folklorista francese, Claude Seignolle (nato nel 1917), aveva pubblicato diversi libri raccogliendo tradizioni popolari sul Diavolo, di cui uno dal titolo promettente, Les Evangiles du Diable (Maisonneuve & Larose, Parigi 1963). Personaggio curioso, Seignolle si è sempre divertito a presentarsi come un mago di campagna capitato quasi per caso a Parigi, e a lasciare circolare voci che lo dipingono come detentore di segreti esoterici (benché il suo interesse per il folklore demoniaco muova da studi effettuati sotto la guida di etnologi accademici). Avvicinato nel 1969 da torinesi che cercano un’iniziazione satanista più genuina di quelle che LaVey vende per corrispondenza, Seignolle li benedice e li incoraggia, fra il serio e il faceto. È sufficiente perché tornino a Torino convinti di avere ricevuto una “vera” iniziazione a una tradizione trasmessa di padre in figlio, il che determina uno scisma nel piccolo mondo dei satanisti torinesi. I riti sono simili – benché il gruppo scismatico, stagione permettendo, preferisca praticarli all’aria aperta – ma il significato diventa diverso.Né la prima né la seconda “Chiesa di Satana” – per quanto si siano divertite a confermare le false statistiche di origine goliardica – ha mai svolto forme organizzate di proselitismo, reclutando occasionalmente nuovi adepti solo sulla base di contatti personali. Non hanno mai avuto sedi, costituito associazioni o pubblicato giornali. Cosa più unica che rara nel mondo del satanismo, hanno saputo resistere per trent’anni alla tentazione di parlare con i giornalisti. Questi ultimi, sbarcati a Torino alla ricerca delle presunte migliaia di satanisti, si sono sempre dovuti ridurre a fotografare graffiti che derivano piuttosto da gruppi giovanili del satanismo “acido”, o a intervistare figure di satanisti “culturali” o di presunti fiancheggiatori del satanismo – come il pittore Lorenzo Alessandri (1927-2000), esponente della massoneria torinese e fondatore dei gruppi di “surrealismo magico” Soffitta Macabra e Surfanta (da “surrealismo” e “fantasia”), che in realtà si è sempre accostato al mondo del satanismo da osservatore esterno alla ricerca di temi e suggestioni per la sua attività artistica – che non hanno mai fatto parte né dell’una né dell’altra Chiesa di Satana.Proprio l’assenza di contatti con i giornalisti ha permesso ai due gruppi torinesi di sopravvivere, impresa resa più facile dal fatto che entrambi hanno continuato a contare i loro aderenti nell’ordine delle decine. Negli ultimi anni la pubblicità negativa relativa ai Bambini di Satana sembra avere consigliato una ulteriore riduzione delle attività. La Chiesa di Satana originariamente collegata alla California è “in sonno” dal 1997 (il che non esclude che i pochi membri superstiti si ritrovino occasionalmente per cerimonie e rituali). Una nuova iniziativa che si dichiara collegata alla Chiesa di San Francisco, promossa da un commerciante torinese, ha aperto un sito Internet e una casella postale (c/o Sir. Paolo,Casella Postale 2210, 10151 Torino), ma rimane per ora una realtà di piccole dimensioni senza contatti con organizzazioni torinesi più antiche. Dal canto suo, la Chiesa di Satana più “occultista”, peraltro ridotta a poche unità, continua a celebrare un rito annuale estivo all’aperto in una zona a Ovest di Torino.B.: M. Introvigne, Il ritorno della magia (seconda edizione di La sfida magica [1995]), Ancora, Milano 1998; Idem, Indagine sul satanismo. Satanisti e anti-satanisti dal Seicento ai nostri giorni, Mondadori, Milano 1994; Filippo Barbano, Diavolo, diavoli. Torino e altrove, Bompiani, Milano 1988.
Le Bestie di SatanaNella notte fra il 23 e il 24 gennaio 2004, presso uno chalet immerso nei boschi di Golasecca (Varese) è barbaramente uccisa, all’età di 27 anni, a colpi di pistola e badile, con il tentativo di seppellirne il corpo in una vicina serra, la varesina Mariangela Pezzotta (1977-2004). Colti pressoché in flagrante, per l’omicidio sono subito arrestati il suo ex fidanzato, Andrea Volpe (30 anni), e l’attuale fidanzata di questi, Elisabetta Ballarin (19 anni). Il crimine conduce gli inquirenti verso la pista del disagio e della devianza giovanile, nonché dell’abbondante utilizzo di droghe e alcool, del sesso vissuto in maniera ossessiva e sfrenata da parte degli incriminati e del loro giro di amicizie, ma le cronache – alludendo alle frequentazioni e agli interessi dei personaggi coinvolti – iniziano pure ad accennare al cosiddetto “satanismo acido”.L’arresto contribuisce a dare nuovo slancio alle indagini – peraltro mai interrotte – relative al caso della scomparsa, avvenuta il 17 gennaio 1998, di due giovanissimi frequentatori del gruppo di Volpe: Fabio Tollis (1982-1998) e Chiara Marino (1979-1998). Questi, la sera della loro scomparsa, si trovano con alcuni amici in un pub di Milano, frequentato pure da Volpe; intorno alle 23.30 escono dal locale dicendo che sarebbero andati a telefonare, ma da quel momento non si hanno più loro notizie. I loro corpi senza vita sono ritrovati il 28 maggio 2004 (la scoperta è resa nota il 5 giugno), in una fossa nei boschi nei pressi di Somma Lombardo (Varese). Fra giugno e luglio 2004, gli inquirenti danno seguito a una notevole ondata di arresti: dei tre omicidi sono accusati Volpe (già in carcere) e Nicola Sapone, accorso sul luogo del delitto di Mariangela Pezzotta su richiesta dell’amico Volpe. Per la morte di Tollis e della Marino – oltre a Volpe e Sapone – sono arrestati Pietro Guerrieri (detto Wedra, nel gergo delle Bestie di Satana), Mario Maccione, Eros Monterosso, Paolo Leoni (detto Ozzy) e Marco Zampollo, mentre Elisabetta Ballarin è accusata per il solo omicidio della Pezzotta. Accanto alle uccisioni si parla di altri due casi di morti sospette che avrebbero coinvolto persone appartenenti al gruppo dove Volpe e Sapone pare avessero una parte di rilievo a livello di leadership: si tratta dei casi di Andrea Ballarin (1977-1999; il quale, nonostante l’omonimia, non ha rapporti di parentela con Elisabetta), trovato impiccato nel cortile della scuola media che aveva frequentato il 7 maggio 1999, e di Andrea Bontade (1979-1999), che – nel corso dello stesso anno – muore in auto poche ore dopo un incontro con Sapone, accusato di averlo indotto al suicidio.Le cronache mettono in luce l’appartenenza degli arrestati, e anche di Tollis e della Marino, a un contesto tipico del satanismo giovanile, ovvero a un gruppo costituitosi informalmente intorno al 1995 e autodenominatosi Bestie di Satana, che raccoglieva i giovani di cui ora parlano le cronache giudiziarie residenti fra il basso varesotto e l’alto milanese, coinvolti soprattutto in questioni di droga nonché appassionati e interpreti di una frangia estrema del filone hard, black o death rock. In particolare, dai diari di alcuni dei coinvolti emerge l’interesse per tematiche e ritualità di genere vagamente occultistico e satanico. I familiari raccontano che la stessa Chiara Marino aveva allestito nella sua stanza un altarino, con candele nere, un telo con una stella a cinque punte e la riproduzione di un grosso piede di caprone e un teschio. Inoltre, uno degli accusati, Mario Maccione, era ritenuto essere un medium, in quanto gli altri membri lo credevano essere “posseduto” dai demoni durante la celebrazione dei riti caserecci messi in atto dal gruppo. Anche l’uccisone della stessa Marino e di Tollis paiono collocarsi in un contesto rituale satanico, per quanto – anche a causa delle strategie difensive variamente adottate dagli avvocati – i racconti relativi al fatto da parte degli accusati in sede giudiziaria mostrino alcune discrepanze. In ogni caso, la sera della scomparsa, Fabio Tollis e Chiara Marino sono colpiti con armi da taglio e corpi contundenti e gettati uno sopra l’altro in una buca, scavata alcuni giorni prima da Pietro Guerrieri.Il processo a carico di Volpe, Guerrieri e Maccione, celebratosi con rito abbreviato (che prevede lo sconto di un terzo della pena) presso il Tribunale di Busto Arsizio (Varese) nel mese di febbraio 2005, si è concluso con la condanna a trent’anni (contro i venti chiesti dal pubblico ministero) per Andrea Volpe – il quale dal carcere ha collaborato con la giustizia –, sedici per Pietro Guerrieri e l’assoluzione per Mario Maccione, accusato di associazione a delinquere, giudicata indimostrabile, anche se nel suo caso, per l’omicidio di Tollis e Marino è stato giudicato e condannato a diciannove anni di carcere dal Tribunale dei Minori di Milano, in quanto aveva sedici anni al momento dell’uccisione. Così, il 5 aprile 2005, presso il Tribunale dei Minori di Milano ha inizio il processo con rito abbreviato a carico di Maccione e Massimo Magni, anch’egli - minorenne all’epoca del delitto - accusato per l’omicidio di Tollis e della Marino. La pubblica accusa chiede una condanna a venti anni per Mario Maccione e a dieci Massimo Magni (quest’ultimo in carcere dalla fine di agosto 2004). La sentenza dell’11 aprile 2005 vede la condanna a diciannove anni per Maccione e l’assoluzione per Magni (in secondo grado, il 23 febbraio 2006, la Corte d’Appello del Tribunale dei Minori riduce a sedici anni la pena per Maccione, il quale annuncia in aula di essersi pentito dei delitti compiuti, mentre condanna Magni a nove anni di carcere). Il 21 giugno 2005 si apre invece il processo in Corte d’Assise per tutti gli altri imputati, compreso Andrea Basciu, estraneo ai delitti, ma accusato di avere coperto la vicenda dell’incendio di un auto di proprietà di una persona che aveva avuto una lite con Volpe, ad opera dello stesso e della Ballarin. Il processo si conclude il 31 gennaio 2006 - pur escludendo la sussitenza del reato di associazione a delinquere - con la condanna a due ergastoli con tre anni di isolamento diurno a Nicola Sapone, ventisei anni a Paolo Leoni e Marco Zampollo, ventiquattro anni a Eros Monterosso e ventiquattro anni e tre mesi a Elisabetta Ballarin.Il processo d’appello svoltosi dall’8 al 15 maggio 2007 presso la Corte d'Assise d’Appello di Milano si conclude invece con la condanna all’ergastolo per Nicola Sapone e Paolo Leoni e pene pari a ventinove anni e tre mesi per Marco Zampollo, ventisette anni e tre mesi per Eros Monterosso e ventitre anni per Elisabetta Ballarin. La sentenza conferma dunque le condanne di primo grado per Sapone, mentre acuisce la pena per Leoni, Zampollo e Monterosso. Unico sconto per la Ballarin, che vede la riduzione della pena di un anno. Il 25 ottobre 2007 le Sezioni penali unite della Corte di Cassazione confermano il giudizio emesso dalla Corte d'Appello di Milano il precedente 16 giugno nei confronti di Andrea Volpe, che vede una riduzione della pena da trenta a vent’anni di reclusione rispetto al processo celebratosi con rito abbreviato. La Cassazione ha inoltre confermato la riduzione di pena da sedici anni a dodici anni e otto mesi per il coimputato di Volpe, Pietro Guerrieri.B.: Per un accostamento giornalistico al tema cfr. Luigi Offeddu - Ferruccio Sansa, I ragazzi di Satana. La setta delle “Bestie”: alla scoperta di un’Italia sconosciuta, Rizzoli, Milano 2005.Le religioni in Italia: Le Bestie di Satana

I Bambini di SatanaBambini di SatanaCasella Postale 127640100 BolognaTel. e fax: 051-19980899E-mail: direzione@bambinidisatana.comURL: Bambini di Satana Le origini dei Bambini di Satana (un tempo chiamati anche Bambini di Satana Luciferiani) risalgono ai primi anni 1980. Marco Dimitri, nato a Bologna il 13 febbraio 1963, frequenta nei suoi primi anni giovanili la Fratellanza Cosmica, culto ufologico che si trova alle origini del successivo culto dei dischi volanti “cristianeggiante” di Giorgio Bongiovanni Nonsiamosoli. All’epoca, la Fratellanza Cosmica è guidata a Bologna dal seguace di Aleister Crowley (1875-1947) “luciferiano” Roberto Negrini. Dimitri abbandona la Fratellanza Cosmica a quattordici anni, ma continua a leggere Crowley, da cui è ampiamente influenzato. Nel 1982 si dichiara satanista “di stile pagano”, fonda i Bambini di Satana e inizia a organizzare rituali nella provincia di Forlì, fra Rimini e Riccione, nel Pesarese e intorno a Bologna. Il gruppo celebra i suoi rituali in vecchi casolari diroccati e boschi. Successivamente si dota di un tempio a Bologna con tende nere, maschere diaboliche, teschi e statue del Diavolo (un contesto che Dimitri definisce “iconografico”).Il nome, Bambini di Satana, è riferito sia al “bambino interiore” ovvero “a quella creazione propria la cui struttura è originata nell’Opera Magica gestita dalla Volontà”, sia alla purezza di un satanismo originario inquinato da successive influenze spurie e che solo “eterni bambini” possono riscoprire. Le attività comprendono rituali di evocazione, in cui non mancano elementi tantrici e di magia sessuale e “tutti hanno rapporti con tutti, anche di tipo omosessuale”, e attività rivolte al pubblico. L’iniziazione avviene tracciando il numero 666 con il sangue del fondatore Dimitri – che si fa chiamare “la Grande Bestia 666” – sulla fronte dell’iniziato o dell’iniziata, che riceve così “il marchio della Bestia”. Il novizio deve sottoscrivere un patto scritto di proprio pugno, e firmato con il proprio sangue, tramite il quale proclama fedeltà all’opera magica e si proclama Satana, dio di se stesso: “Giuro di essere fedele all’Opera dei Bambini di Satana e a Satana stesso, inteso come me stesso eretto nella mia natura, nel mio ego divino. Giuro lealtà nel mio operare, nel proseguire per esso, alla mia forma di iniziazione. Sigillando la mia firma con una goccia nel mio sangue, io mi proclamo Satana”.I Bambini di Satana – colpiti da successive polemiche – insistono sul fatto che l’affiliazione è “completamente gratuita”; solo “la tessera di appartenenza ha invece un prezzo, a scadenza annuale”; inoltre “è graficamente perfetta, con stemma e caratteri germanici in oro su campo nero. Solo mostrando questa si può accedere a rituali speciali”. “Per quanto possa sembrare strano”, aggiungono i Bambini di Satana, “un giuramento magico sancito con il proprio sangue non può essere infranto. Nemmeno se è arso o strappato il foglio sul quale lo si è scritto. Un tale giuramento è come una via senza uscita: non si può tornare indietro”. I Bambini di Satana offrono una gamma completa di servizi ai loro adepti, distinti in quattordici diverse categorie di rituali. Tra questi ci sono matrimoni eterosessuali e omosessuali, e anche a tre (qualunque sia il sesso) e incestuosi (“qualsiasi grado di parentela e sesso”). Per i cattolici e gli aderenti ad altre religioni c’è una “cerimonia di annullamento di riti battesimali di qualsiasi culto”.Del resto, secondo Dimitri, “Satana è denaro, arte e orgasmo, musica, lesbismo e tradimento”. In alcuni testi dei Bambini di Satana appare un elenco di nomi di demoni, non privo di elementi originali ma analogo a numerosi altri pubblicati in “manuali” che circolano in Italia e all’estero. Vi è però un’altra parte – più specifica del movimento – in cui Dimitri e collaboratori descrivono le ragioni e i rituali della loro magia (con un influsso di Crowley evidente). Presentano anche una filosofia satanica, in cui si evidenzia l’esaltazione del vizio; dell’arte, perché “demoniaca” per eccellenza; della guerra, come “vita” insita nella materia; della scienza, esaltata come nemica della religione; dello “spirito”, che è soprattutto orgoglio e confidenza in se stessi; e della ricchezza, amata da Satana e che è “la materia resa perfetta sotto il punto di vista del piacere”.Segue un “catechismo amorale” che proclama il satanismo “l’unica possibilità di realizzare materialmente i propri desideri”. Il satanismo di Dimitri sembra di tipo razionalista e pagano: “Satana siamo noi. Alla materia dell’universo Noi abbiamo dato il nome di Satana”; “Noi siamo Satana, non ammettiamo alcun dio all’infuori di Noi”. Ma d’altro canto si afferma pure che “Satana e i suoi demoni sono il nucleo della materia eterna in eterna trasformazione, in continuo movimento. Satana, l’Uomo e non dio… dio non può dove Satana regna!”. Le pretese di Dimitri non sono modeste. Proclama: “Io Marco Dimitri, dopo la morte di Crowley, la caduta di LaVey e di Manson (entrambi inutili prima e dopo la loro fine), data l’idiozia dell’idea dell’esistenza di una Chiesa di Satana, ridicolo controsenso, mi propongo quale riferimento mondiale del culto demoniaco. Il mio fine è di essere la giovane guida di tutti i demoni della terra”.Un tale progetto non manca di essere contrastato. Tra il 1989 e il 1992 i Carabinieri si mettono sulle tracce dei Bambini di Satana attraverso diversi infiltrati. Nel 1992 c’è un’irruzione a Savignano sul Rubicone, nel Riminese, durante un rito. L’inchiesta sui conclude con un’archiviazione, ma Dimitri perde il suo impiego di guardia giurata e deve vivere con la sua attività di mago. La pubblicità – compresa la partecipazione a talk show televisivi – non è però sgradita a Dimitri, che porta i suoi adepti dall’iniziale trentina a un numero stimato fra i cento e i duecento nel 1994. Nel 1996, tuttavia, emergono accuse più gravi di violenza carnale su una ragazza minorenne e su un bambino, e anche di sacrifici umani. Dimitri è arrestato con due seguaci; nell’inchiesta sono coinvolti anche Efrem Del Gatto (pseudonimo di Sergio Gatti, 1945-1996) e l’attrice romana Cristina Bagnolini, e i Bambini di Satana conoscono una grave crisi. La custodia cautelare degli imputati dura tredici mesi.Nel 1997 Dimitri e i suoi compagni sono assolti – in primo grado – da tutte le accuse più gravi con formula ampia (rimane solo una modesta evasione fiscale per una mancata bollatura di un libro contabile). Il 26 gennaio 2000 l’assoluzione è confermata in appello. Nel frattempo, sulla base delle accuse di una quarantenne, ex-amante del leader degli Eletti di Satana che coinvolge nelle sue accuse anche i Bambini di Satana, la Confraternita di Efrem Del Gatto e un piccolissimo gruppo di Ardea (Roma) denominato Orgasmo Nero, nel 1999 scattano nuove perquisizioni. Dimitri afferma di non avere comunque nulla a che fare con i gruppi romani, e di essere vittima di una autentica persecuzione giudiziaria orchestrata da ambienti cattolici e dal pubblico ministero bolognese Lucia Musti.Su questo punto, Dimitri ha trovato fin dal 1997 la solidarietà del gruppo libertario che si firma “Luther Blissett”, che si è ripetutamente fatto beffe degli accusatori dei Bambini di Satana, sia a stampa sia su Internet. Si può osservare che la sovraesposizione pubblicitaria si è rivelata per i Bambini di Satana un’arma a doppio taglio: se li ha fatti conoscere a molti che, diversamente, non ne avrebbero mai sentito parlare e ha moltiplicato i loro aderenti, è anche almeno una concausa delle diverse disavventure giudiziarie.B.: Testi e manoscritti indediti: Marco Dimitri - Stefano Lanzi - Susy Medusa Gottardi, I Bambini di Satana – Vangelo Infernale; M. Dimitri - Alessandro Chalambalakis, Il Chiodo nel Chiodo. Dialoghi fra satanisti; M. Dimitri, Re Bled. Racconto surreale. Sulle vicende giudiziarie cfr. Luther Blissett, Lasciate che i bimbi, Castelvecchi, Roma 1997. Altre informazioni si possono trovare sulla rivista aperiodica Kaffeina, edita dal movimento. Sui Bambini di Satana, si veda inoltre la tesi di laurea in Sociologia della devianza di Simone Zanin (1978-2004), Rappresentazione e amplificazione della devianza nel caso dei Bambini di Satana.Gli Eletti di Satana(indirizzo non disponibile) Walter Leonardo Mita nasce a Gravina di Puglia, nel 1959. Nel 1989 si iscrive ai Bambini di Satana, ma ne è espulso quasi immediatamente insieme all’amante e al marito di questa; crea quindi un gruppo a Roma, gli Eletti di Satana. Per diversi anni – nel quadro di un interesse per il satanismo diffuso in diverse forme a Roma e nella zona dei Castelli – il gruppo celebra messe nere e altri rituali all’aperto, con sacrifici di animali, in genere il primo venerdì di ogni mese. Nel 1999 la rottura fra Mita e l’amante, cofondatrice degli Eletti di Satana, che lo accusa di ricattarla con fotografie scattate durante le messe nere, aveva portato a un’indagine che aveva coinvolto anche Marco Dimitri (che afferma di non incontrare Mita da dieci anni), Efrem Del Gatto (pseudonimo di Sergio Gatti, 1945-1996) ed esponenti del piccolo gruppo di Ardea.B.: Non risultano pubblicazioni del gruppo; in occasione dell’inchiesta del 1999 sono stati pubblicati sulla stampa, specie romana, numerosi articoli più o meno sensazionalistici. Sull’ambiente satanista dei Castelli un’opera giornalistica è quella di Enrica Cammarano - Letizia Strambi, Satana alle porte di Roma. Un viaggio nel mondo delle messe nere, Mediterranee, Roma 1995.http://www.cesnur.org/religioni_ital...tanismo_04.htm
La Loggia Nera e 666 Realtà SatanicaIl satanismo più diffuso (e pericoloso) in Italia è quello dei gruppi “acidi” del satanismo giovanile o fai-da-te. Un cenno meritano tuttavia due gruppi “organizzati” che hanno avuto un certo rilievo in anni passati, la Loggia Nera e 666 Realtà Satanica.La Loggia NeraURL: Rassegna Stampa Questo gruppo dell’ambiente satanista romano, di dimensioni peraltro piccolissime, si era fatto conoscere tramite una presenza sulla rivista di controcultura Torazine nonché in Internet sul Foro Romano Digitale del Comune di Roma, con una pagina anticattolica che proponeva una “via satanica alla conoscenza”. Sostenendo che “il corpo di Satana è composto dall’erotizzazione latente degli esseri umani”, il manifesto, che citava Anton Szandor LaVey (1930-1997) come “papa nero” e Aleister Crowley (1875-1947), inneggiava alla sodomia e alla masturbazione, e concludeva spiegando che, grazie alla via satanica, “gli odori-sapori-umori dei nostri corpi diverranno macchine da guerra tese alla dissoluzione della cultura cristiana attraverso la vera santificazione senza tempo: il godimento”. Dopo la denuncia del Telefono Arcobaleno di don Fortunato Di Noto, nel 1998 il Comune ha chiuso l’intero Foro Romano Digitale; come sempre avviene in questi casi, ambienti libertari hanno protestato per la “censura” e la pagina è disponibile in mirror all’URL citato.666 Realtà Satanica(i membri si ritrovano a Milano in case private o presso negozi di articoli magici) Il movimento 666 Realtà Satanica è stato fondato da Filippo Scerba, noto anche come Principe Demus, o Conte Ophiel. Gli adepti sono una quarantina. La formazione di Scerba avviene nella Wicca luciferiana (una variante della Wicca diffusa soprattutto in Francia, e ripudiata in genere dalla Wicca di lingua inglese) e attraverso contatti con la Chiesa di Satana di Anton Szandor LaVey (1930-1997). Non mancano, peraltro, spunti originali. Satana è considerato figlio di Dio e fratello di Gesù Cristo. La Terra è considerata un pianeta di livello non particolarmente elevato, dove tutto nasce, cresce e muore (Scerba crede però nella reincarnazione). In questa situazione, le massime di LaVey relative al prevalere dei forti sui deboli diventano un principio basilare. Il satanismo di Scerba non è però puramente razionalista, in quanto nel suo sistema trovano posto diversi demoni ed entità.La ritualità è eclettica, e sembra derivare da una pluralità di fonti diverse. Fra i riti ci sono quello della mano del morto, il rito del bue (o della capra), il rito del palo. Il primo consiste nello scoperchiare la tomba, tagliare la mano del cadavere, e coricarsi nella bara che rimane chiusa per un breve periodo di tempo. Il secondo è il sacrificio di un animale, in genere all’aperto. L’animale è squartato dopo essere stato legato a quattro alberi, che corrispondono rispettivamente a Lucifero, Satana, Leviathan e Belial. Il sacerdote immerge quindi l’adepto nelle viscere dell’animale. Quanto al rito del palo, si tratta di una pratica di magia eterosessuale.666 Realtà Satanica rimane un gruppo piuttosto piccolo, ma ha cercato di recente anche qualche contatto con la stampa.B.: La ritualità del movimento si basa su manoscritti non divulgati all’esterno.Le religioni in Italia: La Loggia Nera e 666 Realtà Satanica

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