Giallo sulle dimissioni di Hosni Mubarak dalla guida del Partito Nazionale Democratico, da lui guidato dal 1981. Contrariamente a quanto annunciato dalla rete al Jazira, la tv di Stato egiziana riporta che Mubarak sarebbe ancora presidente del Partito Nazionale Democratico. In una delle notizie scritte che scorrono nella parte bassa dello schermo si afferma che «in qualità di presidente del Pnd Hosni Mubarak ha deciso di nominare Hossam Badrawi segretario generale del Partito». Badrawi, medico, è già membro del direttivo del Pnd, ma vicino all'ala più liberale del movimento. Sono invece confermate le dimissioni dei sei componenti il vertice del Pnd incluso il figlio del presidente, Gamal.Gli Usa: Mubarak rimanga per gestire transizione Intanto, secondo quanto riferisce il Dipartimento di Stato americano, hanno avuto luogo i primi incontri tra governo e opposizione. Per Frank Wisne, inviato speciale statunitense per l'Egitto, Mubarak deve rimanere al potere per pilotare i cambiamenti.
Il tutto mentre va in scena il dodicesimo giorno della rivolta contro il governo di Mubarak, decine di migliaia di manifestanti sono anche oggi in piazza Tahrir, al Cairo. Tra i manifestanti anche molti cristiani copti. «Troppi cristiani sono morti durante la sua era, lasci l'Egitto ora», si legge in uno degli striscioni. Al momento l'esercito presidia gli accessi e nella zona circostante ci sono check point ogni 200 metri. La situazione pare tranquilla.
Il capo del comando centrale dell'esercito egiziano si è, tuttavia senza buon esito, rivolto oggi alle migliaia di manifestanti, nel tentativo di persuaderli a porre fine alla protesta che sta bloccando la vita della capitale egiziana. «Avete tutto il diritto di esprimervi, ma per favore salvate ciò che è rimasto di Egitto. Guardatevi attorno», ha detto Hassan al-Roweny usando un altoparlante. La folla ha risposto che deve essere Mubarak ad andarsene. E, intanto, si prepara a un'altra manifestazione di massa indetta per domani contro il governo, battezzata "la Domenica dei Martiri".
Il Cairo è ancora una sfinge
Il capo del comando centrale dell'esercito egiziano si è, tuttavia senza buon esito, rivolto oggi alle migliaia di manifestanti, nel tentativo di persuaderli a porre fine alla protesta che sta bloccando la vita della capitale egiziana. «Avete tutto il diritto di esprimervi, ma per favore salvate ciò che è rimasto di Egitto. Guardatevi attorno», ha detto Hassan al-Roweny usando un altoparlante. La folla ha risposto che deve essere Mubarak ad andarsene. E, intanto, si prepara a un'altra manifestazione di massa indetta per domani contro il governo, battezzata "la Domenica dei Martiri".
Il Cairo è ancora una sfinge
Prigioniero in piazza della Liberazione (dal nostro inviato Alberto Negri)
Le strategia al vaglio per offrire una via d'uscita a Mubarak Secondo il New York Times in queste ore il vice presidente Omar Suleiman e alcuni alti ufficiali dell'esercito egiziano starebbero cercando trovare una soluzione che offra una dignitosa via d'uscita a Mubarak che potrebbe riparare in Germania o a Sharm el Sheik, nella sua residenza estiva, mentre la Cnn annuncia che negoziati tra Suleiman e alcuni gruppi di opposizione potrebbero iniziare oggi.
In Giordania è stata sospesa per una settimana l'erogazione del gas proveniente dall'Egitto, dopo l'esplosione del gasdotto provocata stamani da un sabotaggio.
Esplode una chiesa a Rafah, nessun ferito In giornata è esplosa una chiesa a Rafah, vicino al confine tra Egitto e Gaza. L'attentato non ha provocato vittime dal momento che la chiesa di Mari Gerges era vuota al momento della deflagrazione. Alcuni testimoni riportano uomini armati intorno e del fumo che continua a uscire dal tetto.
La Russia richiama in patria 28mila turisti L'agenzia federale russa per il Turismo ha chiesto ai 28mila turisti in vacanza in Egitto di fare rientro in patria, a causa dei rischi per la sicurezza legati alla rivolta popolare contro il governo del presidente Hosni Mubarak. L'Egitto rimane infatti una delle mete preferite dei russi, che si dividono principalmente fra le località turistiche di Sharm-el-Sheik e Huraghada. Il Ministero degli Esteri di Mosca - che fino ad ora si era limitato solo a sconsigliare i viaggi - ha confermato le raccomandazioni dell'agenzia sottolineando come all'aeroporto del Cairo si trovi personale diplomatico per fornire qualsiasi assistenza sia necessaria.
Un migliaio di manifestanti anche a MIlano Un migliaio di egiziani, oppositori di Mubarak, sono sfilati per le vie di Milano nel pomeriggio. Il corteo è partito da piazzale Loreto, ha percorso alcune vie cittadine e vi ha fatto ritorno. La manifestazione, in cui gli egiziani hanno scandito slogan e mostrato cartelli contro l'ex presidente, si è svolta senza tensioni.
Le strategia al vaglio per offrire una via d'uscita a Mubarak Secondo il New York Times in queste ore il vice presidente Omar Suleiman e alcuni alti ufficiali dell'esercito egiziano starebbero cercando trovare una soluzione che offra una dignitosa via d'uscita a Mubarak che potrebbe riparare in Germania o a Sharm el Sheik, nella sua residenza estiva, mentre la Cnn annuncia che negoziati tra Suleiman e alcuni gruppi di opposizione potrebbero iniziare oggi.
In Giordania è stata sospesa per una settimana l'erogazione del gas proveniente dall'Egitto, dopo l'esplosione del gasdotto provocata stamani da un sabotaggio.
Esplode una chiesa a Rafah, nessun ferito In giornata è esplosa una chiesa a Rafah, vicino al confine tra Egitto e Gaza. L'attentato non ha provocato vittime dal momento che la chiesa di Mari Gerges era vuota al momento della deflagrazione. Alcuni testimoni riportano uomini armati intorno e del fumo che continua a uscire dal tetto.
La Russia richiama in patria 28mila turisti L'agenzia federale russa per il Turismo ha chiesto ai 28mila turisti in vacanza in Egitto di fare rientro in patria, a causa dei rischi per la sicurezza legati alla rivolta popolare contro il governo del presidente Hosni Mubarak. L'Egitto rimane infatti una delle mete preferite dei russi, che si dividono principalmente fra le località turistiche di Sharm-el-Sheik e Huraghada. Il Ministero degli Esteri di Mosca - che fino ad ora si era limitato solo a sconsigliare i viaggi - ha confermato le raccomandazioni dell'agenzia sottolineando come all'aeroporto del Cairo si trovi personale diplomatico per fornire qualsiasi assistenza sia necessaria.
Un migliaio di manifestanti anche a MIlano Un migliaio di egiziani, oppositori di Mubarak, sono sfilati per le vie di Milano nel pomeriggio. Il corteo è partito da piazzale Loreto, ha percorso alcune vie cittadine e vi ha fatto ritorno. La manifestazione, in cui gli egiziani hanno scandito slogan e mostrato cartelli contro l'ex presidente, si è svolta senza tensioni.
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