Pietro Berti

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VILLA BERTI - IMOLA VIA BEL POGGIO 13

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Auguro a voi tutti un buon viaggio nel mio blog.

Anchorage

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venerdì 4 febbraio 2011

la Repubblica


la Repubblica è un quotidiano italiano, con sede a Roma, appartenente al Gruppo Editoriale L'Espresso.
È il secondo quotidiano d'Italia per diffusione, dopo il Corriere della Sera di Milano, con 462.262 copie di diffusione media[1].
Indice[nascondi]
1 Storia
1.1 Fondazione
1.2 Primi anni di vita
1.3 La "guerra di Segrate"
1.4 La Repubblica dopo Scalfari
2 Rubriche
3 Edizioni locali
4 Inserti e supplementi
5 Iniziative editoriali
6 Direttori
7 Firme attuali
8 Firme del passato
8.1 Vignettisti
8.2 Disegnatori
9 Diffusione
10 Note
11 Bibliografia
12 Voci correlate
13 Collegamenti esterni
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Storia [modifica]
Fondazione [modifica]
la Repubblica nasce ad opera di Eugenio Scalfari, già direttore del settimanale L'espresso. L'editore Carlo Caracciolo (proprietario del settimanale) e la Mondadori investono 2 miliardi e 300 milioni di lire (metà per ciascuno) e il punto di pareggio è calcolato a 150.000 copie[2]. Quattro stanze in via Po 12 costituiscono la sede.
Scalfari ha chiamato con sé alcuni colleghi fidati: Gianni Rocca, caporedattore centrale, poi Giorgio Bocca, Sandro Viola, Mario Pirani, Miriam Mafai, Barbara Spinelli, Natalia Aspesi e Giuseppe Turani. Le vignette satiriche sono affidate alla matita di Giorgio Forattini.
Primi anni di vita [modifica]
Il quotidiano esce per la prima volta in edicola il 14 gennaio 1976. Si presenta al pubblico con un formato più piccolo degli altri; mancano lo sport e buona parte della cronaca. Vuole essere un "secondo giornale", con le sole notizie importanti a livello nazionale, per un pubblico che ha già letto i fatti del giorno sull'abituale quotidiano cittadino. È composto di 20 pagine ed esce dal martedì alla domenica. Al posto della Terza pagina tradizionale, la cultura è collocata nel paginone centrale.All'inizio Repubblica è un giornale molto scritto. Quando, dopo una prima fase, la griglia ha raggiunto un'impostazione standard, la pagina inizia ad essere movimentata con l'aggiunta di illustrazioni, fotografie e disegni. Il grafico Franco Bevilacqua inventa i blocchi prefigurati: l'articolo si compone di testo e fotografie insieme (per esempio, un articolo con due foto "misura" 60 righe, uno con una foto "misura" 40 righe).
Durante i primi due anni di vita il quotidiano crea il proprio pubblico, ondeggiando tra la sinistra extraparlamentare e il PCI[3]. Nel 1977 Scalfari coglie la novità rappresentata dal movimento giovanile nelle università; "Repubblica" lo aggancia e comincia a crescere. Il punto di forza del quotidiano sono i commenti, sempre incisivi e schierati: anche le cronache hanno un taglio politico. Alla schiera dei redattori intanto si aggiunge Giampaolo Pansa, proveniente dal Corriere della Sera, che affianca Rocca e Pirani nel ruolo di vicedirettore.
Nel 1978 appare l'inserto Satyricon: è il primo inserto di un giornale italiano dedicato interamente alla satira [4]. All'inizio dell'anno la vendita media è di 114.000 copie. Durante i 55 giorni del sequestro Moro la Repubblica appoggia incondizionatamente la linea della fermezza mentre segue con attenzione nettamente critica la scelta "trattativista" del PSI di Bettino Craxi[5]. Il posizionamento si rivela vincente e a fine anno il quotidiano arriva a toccare le 140.000 copie. Nel 1979, con una tiratura media di 180.000 copie, raggiunge il pareggio di bilancio. La foliazione del giornale aumenta: le pagine vengono portate da 20 a 24. Il giornale decide per la prima volta di parlare anche di sport; a dirigere la redazione sportiva viene chiamato Gianni Brera. Nel 1979-80 appare la nota rubrica a disegni «Tutti da Fulvia sabato sera», di Pericoli e Pirella.
Nel 1980 il terrorismo colpisce da vicino la Repubblica. Il 7 maggio il cronista Guido Passalacqua viene gambizzato dallo stesso gruppo che il 28 uccide Walter Tobagi.Nel 1981 uno scandalo travolge il Corriere della Sera, il cui direttore Franco Di Bella risulta essere iscritto alla P2. Ciò consente a Repubblica di aumentare il numero dei lettori e di strappare al Corriere alcune firme prestigiose, tra cui quelle di Enzo Biagi e Alberto Ronchey. Scalfari intravede l'opportunità di portare il suo giornale ai primi posti e lancia nuove iniziative per allargare la base dei lettori. Porta la foliazione a 40 pagine, per dare più spazio alla cronaca varia, agli spettacoli e allo sport. Il suo quotidiano diventa un "giornale omnibus" (un giornale per tutti i tipi di lettori).
Per quanto riguarda la linea politica, il giornale appoggia come sempre la sinistra riformista, cambiano invece i termini del confronto con i partiti al governo: da una parte permane l'opposizione alla politica di Bettino Craxi, mentre si registra una maggiore apertura verso Ciriaco De Mita, principale esponente della sinistra DC[6]. I risultati non si fanno attendere: nel 1985 "Repubblica" vende in media 372.940 copie: circa 150 mila in più della media del 1981[6].
Nel 1986 il giornale compie i suoi primi dieci anni. Per festeggiare il compleanno esce l'opera Dieci anni 1976/1985: 10 fascicoli in carta patinata, uno per ogni anno, con la riproduzione di molti articoli originali. Il lancio dell'iniziativa editoriale avviene con uno spot che ha un buon successo: all'inizio si vede un giovane universitario che acquista il quotidiano in un'edicola. Lo stesso giovane, dieci anni dopo, è diventato un uomo. Stringe in mano lo stesso giornale, ma nel frattempo ha fatto carriera ed è diventato il manager di una grande azienda. Nello stesso anno viene introdotto l'inserto settimanale finanziario Affari & finanza, diretto da Giuseppe Turani. Il Corriere della Sera è sempre più vicino; in alcune occasioni (dicembre 1986) "Repubblica" riesce anche a superare il rivale.
Nel 1987 "la Repubblica" lancia un gioco a premi: si chiama Portfolio, ed è in pratica una lotteria che si basa sulla Borsa. I lettori sono quindi invogliati a comprare il giornale tutti i giorni per controllare i valori delle azioni. Il gioco si rivela molto più redditizio dei supplementi, che aumentano le vendite solo per uno-due giorni alla settimana. Il quotidiano romano guadagna in 3 mesi quasi 200 mila copie, sfiorando le 700 mila di vendita media[7]. La Repubblica è il primo quotidiano italiano.
Il Corriere non sta a guardare e risponde colpo su colpo, offrendo un rotocalco in omaggio al sabato. La risposta de la Repubblica è Il Venerdì, il cui primo numero esce il 16 ottobre 1987 nello stesso giorno in cui già esce Affari & Finanza. La corazzata di via Solferino riprenderà il primato faticosamente solo due anni più tardi.
La "guerra di Segrate" [modifica]
Nel 1989, convinti che per la crescita del gruppo occorresse un più solido sostegno finanziario, Carlo Caracciolo ed Eugenio Scalfari (principali azionisti del Gruppo Editoriale L'Espresso) vendono tutte le loro quote a Carlo De Benedetti. Questi, già importante azionista della Mondadori, porta il Gruppo Espresso in dote alla casa editrice milanese, di cui punta a diventare azionista di maggioranza acquistando i pacchetti in mano agli eredi di Arnoldo Mondadori. Gli sbarra la strada Silvio Berlusconi, aprendo quella che passerà alla storia come la "guerra di Segrate" (il paese alle porte di Milano dove ha sede la Mondadori).Tra Berlusconi, nuovo patron della Mondadori, e De Benedetti, nasce un contenzioso giudiziario che si conclude, dopo oltre due anni di battaglie finanziarie e legali, nel 1991 con la separazione fra il settore libri e periodici (che va al gruppo Fininvest) e quello di Repubblica ed Espresso, che va a costituire il Gruppo Editoriale L'Espresso, di cui la CIR di Carlo De Benedetti è azionista di maggioranza.La controversa operazione fu al centro di una causa giudiziaria che vedeva come protagonista Berlusconi, accusato di corruzione in atti giudiziari: tale causa divenne nota sui principali organi d'informazione col nome di «Lodo Mondadori». Con sentenza del Tribunale Civile di Milano del 3 ottobre 2009 viene statuito che la Fininvest di Berlusconi deve risarcire alla CIR di Carlo de Benedetti la complessiva somma di circa 750 milioni di euro per il danno patrimoniale conseguente alla "perdita di opportunità" per il giudizio imparziale connesso al succitato Lodo [8]. Il pagamento del risarcimento viene in seguito sospeso fino alla fine del processo d'appello, venendo comunque garantito da una fidejussione bancaria [9].
Negli anni successivi nuove iniziative editoriali arricchiscono l'offerta informativa del quotidiano. La Repubblica, che dalla nascita non era mai uscita di lunedì, acquisisce per 50 milioni di lire il marchio del Lunedì di Repubblica, rivista satirica, primo giornale vero/falso edito da Vincenzo Sparagna, l'autore di Frigidaire[10]. Il lancio avviene il 10 gennaio 1994: in questo periodo il quotidiano si attesta su una tiratura media di 660.000 copie. Il 1995, oltre ad esser l'anno dell'introduzione dei due supplementi Musica! rock & altro e Salute, è anche l'anno della rivoluzione grafica: viene infatti introdotto il colore nella prima pagina e nelle inserzioni pubblicitarie.
La Repubblica dopo Scalfari [modifica]
Nell'aprile 1996 la direzione del quotidiano passa di mano: Eugenio Scalfari dopo vent'anni lascia il timone all'attuale direttore Ezio Mauro (che firma il giornale dal 6 maggio), pur continuando a rimanere una firma importante all'interno del giornale. Nello stesso anno viene lanciato come inserto il settimanale femminile "D".
Il 5 aprile 1996 viene aperto il sito http://www.repubblica.interbusiness.it/ [11], versione on-line sperimentale del quotidiano, lanciata in occasione delle elezioni politiche del 21 aprile successivo.
L'esordio di Mauro alla direzione del quotidiano è caratterizzato da una clamorosa topica: il 30 maggio 1996 viene infatti annunciata e commentata la vittoria di Shimon Peres alle elezioni israeliane, quando ancora lo spoglio non era terminato. Alla fine risulterà vincitore Benjamin Netanyahu.[12]
Nell'agosto del 1996 ha inizio la sperimentazione Repubblica lavori in corso con l'obiettivo di collaudare l'organizzazione, i servizi, e gli strumenti redazionali per la realizzazione di una edizione on-line. In questa fase coordinano il progetto giornalistico Vittorio Zambardino, Gualtiero Pierce ed Ernesto Assante, il progetto tecnico viene coordinato da Alessandro Canepa.
Il 14 gennaio 1997 viene lanciata l'edizione on-line del quotidiano Repubblica.it poi affermatosi come principale sito d'informazione italiano con oltre 10 milioni e 600 mila utenti unici[13].
Nel 2004, attraverso un processo graduale, il quotidiano inserisce il colore in tutte le pagine. La decisione smuove tutto il mercato dei quotidiani italiani, spingendo la concorrenza ad adottare delle contromosse. In breve anche gli altri maggiori quotidiani passeranno alle pagine a colori.
Il 19 settembre 2007 il quotidiano si rinnova ancora, questa volta dal punto di vista grafico e dell'impaginazione. la Repubblica si sdoppia in due giornali: uno dedicato alle notizie e un altro (denominato "R2") contenente approfondimenti e inchieste sui principali temi dell'attualità.
Il quotidiano può essere considerato vicino allo schieramento politico del centrosinistra anche se nel corso degli anni non ha mai risparmiato critiche ai suoi rappresentanti politici e ai partiti che lo compongono, riguardo sia alla questione morale sia alla frammentazione e disunione delle forze politiche.
Sin dalla sua "discesa in campo" il giornale segue una linea piuttosto critica nei confronti di Silvio Berlusconi, criticando in special modo il suo conflitto d'interessi come imprenditore e politico. A fine agosto del 2009 Berlusconi ha fatto causa alla testata [14] in seguito alla pubblicazione di dieci domande a lui rivolte, molte delle quali inerenti allo scandalo escort a lui direttamente collegato.
All'inizio del 2010 il quotidiano si è riavvicinato nelle vendite allo "storico" concorrente Corriere della Sera: dalle -80.000 copie del marzo 2009 il divario è sceso a -30.000 nel marzo 2010 [15].
Rubriche [modifica]
L'amaca: Michele Serra commenta un fatto del giorno.
Bonsai: rubrica quotidiana a cura di Sebastiano Messina che commenta con ironia i recenti avvenimenti in ambito politico.
Carta canta: su Repubblica.it Marco Travaglio mette a confronto dichiarazioni vecchie e nuove di personaggi politici, mostrandone le incongruenze.
La Notte dei Gufi: rubrica dell'inserto del lunedì che usa l'alta finanza, l'economia e la bassa politica per staccionare le nuove frontiere della poesia on the road, libera e scalza.
Scalfari risponde: rubrica del venerdì nella pagina dedicata alla posta dove il fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari rispondeva ai lettori. La rubrica è stata chiusa nel 2006.
Edizioni locali [modifica]
La Repubblica pubblica in dieci diverse località italiane una edizione locale: a Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Parma, Roma e Torino.
Inserti e supplementi [modifica]
Nel novembre del 2004 esordisce "La Domenica di Repubblica", ovvero 20 pagine, in uscita ogni domenica, dedicate agli approfondamenti sull'attualità, agli spettacoli, agli stili di vita, al tempo libero. "La Domenica di Repubblica" si ispira alle edizioni domenicali dei principali quotidiani anglosassoni, arricchite da numerosi inserti sui temi più svariati.
"'L'Almanacco dei libri"': esce dal 2004 ogni sabato con 8 pagine di recensioni e classifiche.
"'xL"': mensile dedicato ai giovani, esordisce nell'agosto 2005.
"'Velvet"' (dal novembre 2006): altro mensile glamour dedicato alla moda.
'"Diario di Repubblica"': bisettimanale (martedì e venerdì) di 4 pagine all'interno del giornale, in cui vengono approfonditi importanti temi del nostro tempo analizzando una parola chiave. Alla fine dell'anno le pagine del "Diario" vengono raccolte e pubblicate in un volume rilegato in vendita in abbinamento con il quotidiano.
"'Album di Repubblica"', inserto speciale del quotidiano.
'"Dcasa'", supplemento mensile di "D - La Repubblica delle donne" dedicato alla casa.
"'Metropoli"', settimanale in uscita la domenica a 10 centesimi.
L'inserto locale ligure è lo storico quotidiano socialista genovese Il Lavoro.
Nasce nell'ottobre 2009 "R2 Cult", in uscita il sabato al posto del normale "R2", "Almalacco dei Libri", R2 Spettacoli", un inserto di 16 pagine che unisce cultura, tecnologia spettacolo e tempo libero.
Iniziative editoriali [modifica]
"L'enciclopedia di Repubblica": enciclopedia suddivisa in 19 volumi, redatta in collaborazione con la casa editrice UTET e l'Istituto Geografico De Agostini
"'L'Atlante di Repubblica"': volume, ad uscita di solito annuale, in cui vengono raccolti i migliori articoli di Repubblica su un argomento particolare.
'"Le Guide di Repubblica"': manuali in cui spesso vengono affrontati argomenti di arte cultura e scienza;
"'La Repubblica Auto'": bimestrale dedicato al mondo dei motori.
Direttori [modifica]
dal 1976 al 1996: Eugenio Scalfari
dal 1996 ad oggi: Ezio Mauro
Firme attuali [modifica]
Natalia Aspesi
Emanuela Audisio
Corrado Augias
Giorgio Bocca
Tito Boeri
Carlo Bonini
Filippo Ceccarelli
Pietro Citati
Pino Corrias
Gianni Clerici
Leonardo Coen
Franco Cordero
Maurizio Crosetti
Umberto Galimberti
Alberto D'Argenio
Giuseppe D'Avanzo
Ilvo Diamanti
Antonio Dipollina
Massimo Giannini
Renzo Guolo
Alessandra Longo
Gad Lerner
Miriam Mafai
Curzio Maltese
Paolo Mauri
Daniele Mastrogiacomo
Francesco Merlo
Sebastiano Messina
Gianni Mura
Joaquín Navarro-Valls
Marino Niola
Piero Ottone
Alessandro Penati
Mario Perniola
Carlo Petrini
Mario Pirani
Franco Quadri
Adriano Prosperi
Federico Rampini
Guido Rampoldi
Maurizio Ricci
Massimo Riva
Stefano Rodotà
Gabriele Romagnoli
Paolo Rumiz
Chiara Saraceno
Roberto Saviano
Eugenio Scalfari
Aldo Schiavone
Michele Serra
Adriano Sofri
Luigi Spaventa
Alberto Statera
Giuseppe Turani
Nadia Urbinati
Giovanni Valentini
Bernardo Valli
Sandro Viola
Orazio La Rocca
Giancarlo Zizola
Vittorio Zucconi
Firme del passato [modifica]
Guido Almansi
Alberto Arbasino
Gianni Baget Bozzo
Gianni Brera
Mario Calabresi
Furio Colombo
Concita De Gregorio
Giorgio Dell'Arti
Enrico Filippini
Paolo Filo della Torre
Mino Fuccillo
Alfredo Giuliani
Enzo Golino
Paolo Guzzanti
Giampaolo Pansa
Antonio Polito
Beniamino Placido
Carla Ravaioli
Gianni Rocca
Enzo Siciliano
Tiziano Terzani
Vignettisti [modifica]
Francesco Tullio Altan
Massimo Bucchi
Ellekappa
Giorgio Forattini (fino al 1999)
Giannelli
Franco Bevilacqua
Disegnatori [modifica]
Franco Bevilacqua
Giorgio Fasan
Massimo Bucchi
Roberto Micheli
Mojmir Ježek

Note [modifica]
^ Dati Ads-Accertamento diffusione stampa - media mobile giugno 2010[1].
^ La stampa italiana nell'età della tv, a cura di Valerio Castronovo e Nicola Tranfaglia, Laterza, Roma-Bari, 1994, pag. 8.
^ La stampa italiana nell'età della tv, a cura di Valerio Castronovo e Nicola Tranfaglia, Laterza, Roma-Bari, 1994, pag. 9.
^ Fu una vera palestra: con Satyricon nacquero Giannelli, Riccardo Mannelli, Vauro, Sergio Staino, Ellekappa.
^ La stampa italiana nell'età della tv, a cura di Valerio Castronovo e Nicola Tranfaglia, Laterza, Roma-Bari, 1994, pag. 9.
^ a b La stampa italiana nell'età della tv, a cura di Valerio Castronovo e Nicola Tranfaglia, Laterza, Roma-Bari, 1994, pag. 28.
^ La stampa italiana nell'età della tv, a cura di Valerio Castronovo e Nicola Tranfaglia, Laterza, Roma-Bari, 1994, pag. 37.
^ http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Sentenza-lodo-Mondadori-dalla-Fininvest-750-mln-di-euro-di-risarcimento-alla-Cir_3839039762.html
^ http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITMIE62809B20100309
^ Il Gruppo editoriale L'Espresso, in un primo momento, aveva denunciato per plagio Sparagna, ma perse la causa perché il tribunale riconobbe la legittimità del Lunedì di Repubblica come "testata originale".
^ Realizzato in collaborazione con Digital e Interbusiness (l'allora divisione internet di Telecom Italia
^ Nel nome di Rabin
^ Report censuario di Nielsen Netratings ottobre 2007.
^ Berlusconi fa causa a repubblica. La stampa. URL consultato il 28-08-2009.
^ Claudio Plazzotta. «Corsera tallonato da Repubblica». Italia Oggi, 20 04 2010, p. 8. URL consultato in data 20-4-2010.
Bibliografia [modifica]
La stampa italiana nell'età della tv a cura di Valerio Castronovo e Nicola Tranfaglia, Laterza, Roma-Bari, 1994. ISBN 88-420-4509-8.
Voci correlate [modifica]
Il Venerdì
XL
Gruppo Editoriale L'Espresso
Carlo De Benedetti
CIR (Compagnie Industriali Riunite)
Collegamenti esterni [modifica]
Sito ufficiale
Sito ufficiale - Versione per smartphone
La Repubblica 1976-2006 la Storia Siamo Noi, Rai educational, interviste e testimonianze
[espandi]
v · d · mGruppo Editoriale L'Espresso
Azionisti
CIR Carlo Caracciolo Assicurazioni Generali Giulia Maria Crespi Cassa di Risparmio di Trieste
Prodotti
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Aziende del gruppo
Somedia Elemedia National Geographic Italia
[espandi]
v · d · mStampa italiana e in lingua italiana
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