Obama duro con Mubarak"La transizione cominci ora"
Telefonata del presidente Usa all'omologo egiziano poi il discorso in tv in cui si è rivolto ai giovani del Cairo: "Noi ascoltiamo la vostra voce"
NEW YORK - "La transizione cominci ora": non è stato un appello, è stato un ordine quello che il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha dato oggi da Washington al presidente dell'Egitto, Hosni Mubarak. In un intervento attesissimo, e durato solo quattro minuti, Obama ha pesato con estrema cautela ogni singola parola della sua dichiarazione. Ma nei confronti di Mubarak è stato chiarissimo: il suo discorso televisivo per quanto importante non è stato sufficiente, e gli Stati Uniti si aspettano che "la transizione cominci ora, subito"."Anche il presidente Mubarak ha riconosciuto che lo status quo (in Egitto) non è sostenibile e che serve un cambiamento - ha affermato Obama -. Per l'Egitto si è aperto un capitolo nuovo", Mubarak deve prenderne atto e garantire "subito" una transizione ordinata e pacifica. Per gli Usa non è una questione di mesi, come lasciato intendere da Mubarak nel suo intervento, è una questione di settimane, di giorni.Obama aveva seguito il discorso di Mubarak dalla Situation Room della Casa Bianca, dove aveva convocato una riunione speciale del suo consiglio di sicurezza per valutare la situazione in Egitto, presente tra gli altri il segretario di Stato, Hillary Clinton. Dopo aver assistito al discorso di Mubarak, Obama ha avuto con lui un discorso di mezz'ora. Poi si è presentato in tv, e ha parlato in primo luogo all'America, ma ben consapevole che il suo pubblico in quel momento non era solo l'Egitto, ma
l'intero Medio oriente. Il presidente Usa non ha riferito cosa i due leader si siano detti. Ma ha riferito che "lo stesso Mubarak ha riconosciuto che lo staus quo non è sostenibile e che serve un cambiamento". L'unica via d'uscita per lui è una iniziativa "immediata".Non spetta agli Stati Uniti indicare quale "il cambiamento" possa essere, ha precisato Obama. Ma di certo deve essere chiaro a tutti, tanto all'Egitto quanto a tutto il Medio Oriente, che gli Stati Uniti sono schierati a difesa "di tutti i diritti universali" e contro i violenti. Obama si è congratulato per la professionalità dimostrata finora dall'esercito egiziano, e ha auspicato che "continui così". Poi ha così concluso: "ai tanti giovani che sono in piazza in Egitto in questi giorni vorrei dire che noi americani ascoltiamo la vostra voce".È stata Hillary Clinton, che fino a una settimana fa aveva sostenuto che Mubarak era "stabile", a proporre a Obama l'invio in Egitto di Wisner risolvi-problemi, il diplomatico che già per Bush aveva negoziato l'indipendenza del Kosovo. Solo Wisner, amico di Mubarak e con molti agganci in Egitto, poteva recapitare il messaggio del presidente Nobel per la pace, che teme una Tienanmen araba: "Per gli Usa" ha detto "la tua presidenza è finita". Qualche ora prima, anche Benjamin Netanyahu aveva dato il benservito al vicino più prezioso, esortando la "la comunità internazionale a esigere il rispetto della pace con Israele da qualsiasi governo egiziano".
(02 febbraio 2011) fonte: http://www.repubblica.it/esteri/2011/02/02/news/obama_mubarak-11945274/
l'intero Medio oriente. Il presidente Usa non ha riferito cosa i due leader si siano detti. Ma ha riferito che "lo stesso Mubarak ha riconosciuto che lo staus quo non è sostenibile e che serve un cambiamento". L'unica via d'uscita per lui è una iniziativa "immediata".Non spetta agli Stati Uniti indicare quale "il cambiamento" possa essere, ha precisato Obama. Ma di certo deve essere chiaro a tutti, tanto all'Egitto quanto a tutto il Medio Oriente, che gli Stati Uniti sono schierati a difesa "di tutti i diritti universali" e contro i violenti. Obama si è congratulato per la professionalità dimostrata finora dall'esercito egiziano, e ha auspicato che "continui così". Poi ha così concluso: "ai tanti giovani che sono in piazza in Egitto in questi giorni vorrei dire che noi americani ascoltiamo la vostra voce".È stata Hillary Clinton, che fino a una settimana fa aveva sostenuto che Mubarak era "stabile", a proporre a Obama l'invio in Egitto di Wisner risolvi-problemi, il diplomatico che già per Bush aveva negoziato l'indipendenza del Kosovo. Solo Wisner, amico di Mubarak e con molti agganci in Egitto, poteva recapitare il messaggio del presidente Nobel per la pace, che teme una Tienanmen araba: "Per gli Usa" ha detto "la tua presidenza è finita". Qualche ora prima, anche Benjamin Netanyahu aveva dato il benservito al vicino più prezioso, esortando la "la comunità internazionale a esigere il rispetto della pace con Israele da qualsiasi governo egiziano".
(02 febbraio 2011) fonte: http://www.repubblica.it/esteri/2011/02/02/news/obama_mubarak-11945274/
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