Mediaset S.p.A. è un'azienda privata italiana attiva nell'ambito dei media e della comunicazione. È specializzata primariamente in produzione e distribuzione televisiva in libera visione (free to air, FTA) e a pagamento (pay-tv e pay per view) su più piattaforme, oltre che in produzione e distribuzione cinematografica, multimediale e in raccolta pubblicitaria.
Quotata alla Borsa italiana dal 1996 (Milano, codice isin: IT0001063210, codice alfanumerico: MS, segmento Blue Chip) con una capitalizzazione di mercato attuale di circa 6,5 miliardi di euro e un fatturato annuale attorno ai 4 miliardi, è controllata dalla holding Fininvest, proprietà della famiglia Berlusconi. È un'impresa multinazionale poiché possiede società in altre Nazioni del mondo e principalmente in Spagna con il Grupo Gestevisión Telecinco (Mediaset España) quotato alla Borsa di Madrid (Madrid, codice isin: ES0152503035, codice alfanumerico: TL5, listino IBEX-35).
È a tutti gli effetti un conglomerato mediatico con fisionomia di major; conta circa 6.400 dipendenti, ha partecipazioni in più di 40 società con sedi in vari Stati, ed è il secondo gruppo televisivo privato d'Europa[1]; in termini di fatturato è tra i più rilevanti a livello mondiale nel mercato globale dei media[2]. Nel 2010 è risultato miglior gruppo media italiano e quinto europeo nella classifica stilata da Thomson Reuters Extel[3].
La sede sociale è nel centro di Milano, in via Paleocapa 3, mentre la sede principale è a Cologno Monzese (Milano), in viale Europa 44/46/48.
Dal 1994 il presidente del Gruppo Mediaset è Fedele Confalonieri.
Quotata alla Borsa italiana dal 1996 (Milano, codice isin: IT0001063210, codice alfanumerico: MS, segmento Blue Chip) con una capitalizzazione di mercato attuale di circa 6,5 miliardi di euro e un fatturato annuale attorno ai 4 miliardi, è controllata dalla holding Fininvest, proprietà della famiglia Berlusconi. È un'impresa multinazionale poiché possiede società in altre Nazioni del mondo e principalmente in Spagna con il Grupo Gestevisión Telecinco (Mediaset España) quotato alla Borsa di Madrid (Madrid, codice isin: ES0152503035, codice alfanumerico: TL5, listino IBEX-35).
È a tutti gli effetti un conglomerato mediatico con fisionomia di major; conta circa 6.400 dipendenti, ha partecipazioni in più di 40 società con sedi in vari Stati, ed è il secondo gruppo televisivo privato d'Europa[1]; in termini di fatturato è tra i più rilevanti a livello mondiale nel mercato globale dei media[2]. Nel 2010 è risultato miglior gruppo media italiano e quinto europeo nella classifica stilata da Thomson Reuters Extel[3].
La sede sociale è nel centro di Milano, in via Paleocapa 3, mentre la sede principale è a Cologno Monzese (Milano), in viale Europa 44/46/48.
Dal 1994 il presidente del Gruppo Mediaset è Fedele Confalonieri.
Indice[nascondi]
1 Storia, profilo societario e settori di attività
2 Centri di produzione televisiva
3 Publitalia '80 e le concessionarie di pubblicità
4 Le reti generaliste: Canale 5, Italia 1 e Rete 4
5 Il digitale terrestre: i canali tematici, la pay-tv Premium, l'alta definizione 3D
6 I canali digitali satellitari e la piattaforma Tivù Sat
7 Internet e la TV su PC: Mediaset.it e Video Mediaset
8 Il DVB-H, la TV digitale in mobilità
9 Produzione e distribuzione cinematografica con Medusa
10 I diritti televisivi e cinematografici
11 Rilevazioni Auditel
12 Telecinco, le attività internazionali e le partecipate estere
13 Testate giornalistiche
14 I Master universitari
15 Mediafriends, Link e le attività socio-culturali
16 Principali azionisti
17 Società del Gruppo Mediaset
18 Canali televisivi e piattafome pay-tv
18.1 Canali analogici terrestri
18.2 Canali digitali terrestri (SD e HD)
18.3 Canali digitali satellitari (SD)
18.4 Canali digitali via cavo (SD e HD)
18.5 Canali digitali via rete mobile (SD)
18.6 Piattaforme digitali pay-tv, pay per view e video on demand (SD, HD e 3D)
19 Dati societari
20 Organi sociali
21 Logo
22 Critiche
22.1 Lodo Retequattro
22.2 Anime
22.3 Pubblicità
22.4 YouTube
22.5 Faziosità
22.6 Auditel
22.6.1 Il "Caso Englaro"
22.7 Rapporti con i dipendenti
22.8 TV Trash in Italia e Spagna
22.9 Controprogrammazione
23 Voci correlate
24 Fonti
25 Note
26 Collegamenti esterni
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Storia, profilo societario e settori di attività [modifica]
Il gruppo televisivo di Fininvest venne fondato a Milano il 7 settembre 1978 da Silvio Berlusconi, allora in veste di presidente (attualmente azionista di maggioranza), con l'inaugurazione ufficiale del canale televisivo locale via etere Telemilano (poi Telemilano 58)[4]; due anni più tardi, assunto il riconoscimento giuridico di rete su scala nazionale, venne rinominato Canale 5.
Il primo logo di Canale 5, in onda dal 1980 al 1982
Telemilano, precedentemente denominata Telemilanocavo (ai tempi si trattava di una emittente a trasmissione via cavo), venne ceduta a Fininvest da Giacomo Properzj ad un prezzo simbolico come emittente locale esclusiva del centro residenziale di Milano Due, realizzato negli stessi anni dallo stesso Berlusconi e situato nel comune di Segrate, confinante con Milano. Nello stesso anno la sentenza n. 202 della Corte costituzionale decretò la libertà di esercizio per le reti televisive locali private via etere, favorendo lo sviluppo del modello televisivo commerciale. Pochi anni dopo Fininvest, acquisì e sviluppò anche altri due network nazionali nati in quel periodo: Italia 1 nel 1982 e Rete 4 (Retequattro) nel 1984. La costituzione e il mantenimento da parte dell'azienda di un tale assetto a tre reti, nonché la relativa diffusione analogica su scala nazionale e la quota di raccolta pubblicitaria detenuta, utile al finanziamento dell'impresa, diedero luogo nel corso degli anni a una lunga serie di complesse vicende politico-giudiziarie.
L'attuale denominazione come Gruppo Mediaset ebbe origine quindici anni dopo la sua fondazione, il 15 dicembre 1993, con la nascita di Mediaset s.r.l.[5], che rilevò il ramo d'azienda della società Reteitalia, nata nel 1979, relativo alla gestione dei diritti di sfruttamento televisivi. Nel gennaio 1994 Silvio Berlusconi si dimise da tutte le cariche ricoperte nel gruppo Fininvest per fondare il movimento politico di centro-destra Forza Italia, dal 2008 Popolo della Libertà, lasciando la guida del Gruppo a Fedele Confalonieri, tuttora presidente in carica; la società televisiva in quello stesso anno venne ridefinita Società per Azioni. Nel 1995 fu quindi definitivamente scorporata da Fininvest nella neonata subholding Mediaset S.p.A. e aperta a soci esterni: i principali istituti di credito italiani e alcuni investitori stranieri, tra cui l'imprenditore tedesco Leo Kirch, il principe saudita Al-Walid bin Talal e Johann Rupert.
Il 15 luglio 1996 approdò quindi in borsa, direttamente nel MIB30 grazie a una capitalizzazione di circa 8.200 miliardi di Lire, con un collocamento di 7.000 Lire ad azione (3,62 €)[6], raccogliendo rapidamente circa 300.000 azionisti: Fininvest, da allora, detiene la maggioranza delle azioni (attualmente 38,98%). Nel 1998 la holding della famiglia Berlusconi rifiutò ufficialmente l'offerta di acquisto da parte del magnate australiano Rupert Murdoch, intenzionato a rilevare Mediaset per un cifra di 7.000 miliardi di Lire[7]; nel 2000, a meno di quattro anni di distanza dalla quotazione, il titolo superò la soglia di 52.000 Lire ad azione (circa 27 €), il suo massimo storico[8]. Nel 2005 entrò poi a far parte anche del mercato finanziario statunitense con il programma ADR (American Depositary Receipt) Level 1; JPMorgan Chase è la banca depositaria.
Sin dalla sua nascita rappresenta il primo network di emittenti private in Italia all'interno di un polo cine-televisivo denominato R.T.I. - Reti Televisive Italiane, attualmente guidato dal figlio del fondatore, Pier Silvio Berlusconi, creato nel 1984 dall'unione delle tre reti nazionali analogiche fre to air in grado di generare oggi circa il 40% degli ascolti televisivi (share): Canale 5, Italia 1 e Rete 4, finanziate totalmente dalla pubblicità, da sempre gestita in esclusiva dalla propria concessionaria Publitalia '80, fondata appositamente per la nascita di Canale 5 e divenuta rapidamente leader in Italia nel mercato della raccolta pubblicitaria. Detiene inoltre l'intera rete di trasporto per la diffusione del segnale televisivo analogico e digitale terrestre attraverso Elettronica Industriale, maggiore operatore di rete televisiva nazionale, nonché propri studi per la produzione di programmi televisivi attraverso Videotime. Produce autonomamente programmi di informazione attraverso sette diverse testate giornalistiche. Ha come concorrenti dirette la televisione di Stato RAI e Telecom Italia Media, con le quali tuttavia spartisce quote societarie della controllata Tivù, oltre il Gruppo Editoriale L'Espresso e le rispettive concessionarie Sipra, Cairo Communication, Mtv Pubblicità e A. Manzoni & C..
Dal 1999 è presente nel settore multimediale con Internet, attraverso una serie di servizi disponibili sul portale http://www.mediaset.it/ (precedentemente denominato MOL - Mediaset On Line): video gratuiti in esclusiva ad alta qualità (Video Mediaset), informazione (TGcom) e rubriche sportive (Sport Mediaset), e-commerce (Mediashopping), community, servizi per telefonia cellulare, informazione aziendale (Qui Mediaset). Il portale è tra i siti più visitati dagli italiani[9].
Attraverso la società Media Shopping, costituita nel 2004 ed editrice del canale televisivo omonimo, detiene il primato nel mercato delle vendite a distanza ed è presente in oltre 900 punti vendita nel settore della grande distribuzione italiana, tra cui Carrefour, Auchan, Billa, Iper e Autogrill.
È attiva nel settore della pay-tv, in cui iniziò a muovere i primi passi già nel 1990 ancora come Fininvest, con la creazione della prima piattaforma analogica terrestre a pagamento italiana: Tele+, in società con Vittorio Cecchi Gori e Leo Kirch, fino al 1998, anno in cui cedette le proprie quote. Dal 2005 è tornata sul mercato con un servizio nazionale di totale ed esclusiva proprietà, denominato Mediaset Premium, disponibile via digitale terrestre e via cavo (IPTV) con Alice Home TV e TV di Fastweb, in cui oggi figurano più di venti canali, di cui alcuni in alta definizione (HD) e in 3D; dieci di proprietà esclusiva denominati Mya, Mya +1, Joi, Joi +1, Premium Calcio, Premium Cinema, Premium Cinema HD, Premium Cinema Emotion, Premium Cinema Energy e Hiro, due in collaborazione con NBC Universal di nome Steel e Steel +1, dieci canali di servizio dedicati al calcio nazionale e internazionale (Premium Calcio 1-2-3-4-5-6), (Premium Calcio HD 1 e HD 2), al Motomondiale (Premium MotoGP) e ai reality show autoprodotti (Premium Extra), oltre alla distribuzione di Disney Channel, Disney Channel +1, Playhouse Disney, Cartoon Network e Studio Universal (quest'ultimo in distribuzione esclusiva). Sulla stessa piattaforma gestisce il proprio servizio video on demand in alta definizione, denominato Premium-on-Demand HD, fruibile esclusivamente attraverso appositi set top box.
La pay-tv Mediaset Premium lanciata a gennaio 2005
Nel ramo pay-tv e pay per view ha come concorrente diretta Dahlia TV del gruppo AirPlus TV presente in digitale terrestre nazionale, nonché la piattaforma digitale satellitare di SKY Italia (con cui detiene accordi commerciali), attraverso un'offerta televisiva alternativa per numero di canali, tipologia di programmi, modalità di acquisto e pagamento. Alla fine di aprile 2010, ha superato la quota di 4,3 milioni di attivazioni al servizio[10], consolidando il proprio primato europeo nel business della pay-tv su digitale terrestre[11].
Possiede inoltre altri sei canali nazionali non a pagamento (FTA), a carattere tematico e semigeneralista, in digitale terrestre: Boing, Iris, La 5, Mediaset Extra, TG Mediaset e Mediashopping. Questi vanno ad aggiungersi ai tre canali generalisti principali, trasmessi anch'essi in digitale terrestre nazionale già dal 2003. Dal 2009 propone gratuitamente nelle aree switch-off i tre canali generalisti anche nella versione ritardata di un'ora: Canale 5 +1, Italia 1 +1 e Rete 4 +1, oltre che in alta definizione (Canale 5 HD, Italia 1 HD e Rete 4 HD) .
Dal 2006 detiene costanti rapporti commerciali nel settore delle telecomunicazioni con tutti i principali operatori italiani di telefonia fissa e mobile, in particolar modo con Telecom Italia, per la distribuzione digitale di tutti i propri canali nazionali free to air, dei contenuti televisivi e dell'offerta in pay-tv, via rete mobile (DVB-H) oltre che via cavo (IPTV).
Nel 2008 ha attivato un canale satellitare denominato Mediaset Plus, in esclusiva sulla piattaforma SKY, e da luglio 2009 replica tutta la propria offerta televisiva non a pagamento in digitale terrestre, sulla piattaforma satellitare gratuita Tivù Sat della società Tivù, controllata al 48%.
L'azienda si sviluppa anche in ambito internazionale. Sin dal 1989 opera in Spagna e dal 2003 è azionista di riferimento, attraverso la controllata Mediaset Investimenti, del Grupo Gestevisión Telecinco (50,13%) editrice dell'omonimo canale anch'esso free to air; a dicembre 2009 ha ufficializzato l'acquisto dell'emittente Cuatro, portando a otto il numero complessivo dei propri canali nazionali (Telecinco, La Siete, FDF Telecinco, Cincoshop, Cuatro, CNN+, 40 latino e Canal Club) e rilevando altresì il 22% della piattafoma satellitare a pagamento Digital+.
Dal 2007 detiene una quota del 33% dell'olandese Endemol attraverso Mediaset Investment Sarl. È attiva inoltre dal 2008 nel mercato televisivo nordafricano, con una partecipazione del 25% nel canale televisivo satellitare in lingua francese Nessma (visibile anche in Italia e in tutta Europa), e cinese, con la partecipazione del 49% in Sportnet Media e accordi commerciali con il canale sportivo China Sport Programs Network (CSPN). Attraverso Telecinco possiede una quota rilevante del canale nordamericano CV Network (CaribeVisión). Per mezzo della concessionaria internazionale Publieurope, nata nel 1996, gestisce la vendita di spazi pubblicitari su più di venti canali televisivi europei, tra cui le reti del gruppo televisivo multinazionale ProSiebenSat.1.
Dal 2007 è attiva nel mercato cinematografico attraverso Medusa, già controllata da Fininvest dal 1995, società leader assoluta in Italia nella produzione e distribuzione cinematografica di film italiani e internazionali, specializzata anche nell'home entertainment, nella realizzazione e gestione di sale e multisale cinematografiche presenti sul territorio nazionale; si contano attualmente 27 centri cinematografici appartenenti dal 2009 alla società Capitolosette, partecipata al 49%, proprietaria del circuito The Space Cinema, nato dalla fusione di Medusa Multicinema e Warner Village Cinemas. Dalla joint venture tra Medusa Film e la casa di produzione capitolina di fiction d'autore Taodue, acquisita nel corso del 2007, è stata creata una major, Med Due, per la produzione di contenuti italiani per la TV e il cinema. Nella distribuzione cinematografica in Italia ha come concorrenza diretta le major americane Universal, Warner e Fox.
Attraverso accordi commerciali con le principali società di produzione e distribuzione americane ed europee e alle proprie risorse produttive, tra cui le partecipate Fascino PGT, Mediavivere e Ares Film, detiene un'immensa library di diritti televisivi e cinematografici. È presente sia in campo accademico con una serie di master universitari, che nell'ambito socio-culturale attraverso l'organizzazione di eventi e le iniziative della propria Onlus denominata Mediafriends.
Centri di produzione televisiva [modifica]
Milano (Cologno Monzese), Centro di Produzione - Sede Centrale - Via Cinelandia
Milano (Segrate), Palazzo dei Cigni - Centro Direzionale di Milano Due
Milano (Segrate), T.O.C. - Via Marconi, 27
Roma, Centro Safa Palatino - Piazza SS. Giovanni e Paolo, 8
Roma, Helios - Via Tiburtina, 1361
La torre Mediaset, inaugurata nel 1994, situata all'interno del Centro di Produzione di Cologno Monzese (Milano).
Mediaset trasmette sulle proprie reti circa 26.000 ore di programmazione all'anno; un terzo sono frutto di produzioni realizzate autonomamente.
La produzione di programmi televisivi italiani è garantita da R.T.I., attraverso la controllata Videotime, società presieduta da Franco Ricci, che dal 1982 gestisce lo sviluppo e il mantenimento tecnologico di studi, sale di postproduzione, grafiche e regie mobili.
A Milano - Cologno Monzese, adiacente alla sede centrale del Gruppo, è situato il centro di produzione TV principale, nato sulle ceneri degli ICET Studios - Cinelandia, teatri di posa e studi di incisione utilizzati negli anni sessanta e settanta per fare concorrenza a Cinecittà con la creazione di una sede cinematografica milanese. Gli studi, acquistati nel 1983 da Fininvest, furono debitamente ampliati e ristrutturati per ospitare le maggiori produzioni della nascente televisione privata. Oggi quest'area ospita più di 10 studi di registrazione tra i quali uno dei più grandi d'Europa[12] (Studio 20), uffici, bar e ristoranti, zone commerciali e fitness, con all'interno una serie di servizi dedicati esclusivamente ai dipendenti e agli artisti (Mediacenter), oltre a quelle specifiche per la produzione televisiva e per la trasmissione terrestre e via satellite e del segnale nazionale e internazionale.
Un altro centro di produzione ha sede nel Centro Direzionale di Milano Due (Palazzo dei Cigni), rilevato nel 1976, in cui principalmente risiedono le redazioni giornalistiche di Studio Aperto, Tg4 e di Striscia la Notizia, così come gli studi da cui questi programmi vanno in onda. Questo palazzo rappresenta la sede storica ove nacque la prima rete, Canale 5, e in cui vennero registrati già nel 1978 i primi programmi di Telemilano.
A Milano - Segrate, nella sede denominata TOC, ha sede un moderno centro di emissione completamente digitale, in cui vengono prodotti e irradiati i canali digitali terrestri, satellitari e i contenuti veicolati tramite IPTV. Si trovano inoltre gli studi in cui vengono realizzate televendite, annunci e telepromozioni in onda sia sulle reti generaliste, sia sul canale tematico Mediashopping.
A Roma si trovano il centro di produzione Helios, di cui Videotime detiene il 30% (la restante parte è di proprietà di Titanus S.p.A.), e il Centro Safa Palatino, nato nel 1984, in cui oggi vengono realizzati i programmi di approfondimento giornalistico come Matrix e il Tg5 e dove hanno sede le redazioni romane di Tg4 e Studio Aperto.
Per alcune produzioni vengono utilizzati eccezionalmente altri teatri e studi, come Cinecittà a Roma per il reality show Grande Fratello e Telecittà Studios a San Giusto Canavese (Torino) per la fiction CentoVetrine.
Publitalia '80 e le concessionarie di pubblicità [modifica]
Per via della propria tipologia di business, Mediaset controlla uno dei più grandi gruppi di raccolta pubblicitaria del mondo[13] attivo soprattutto, ma non solo, nel settore televisivo. La società di punta è Publitalia '80, fondata nel 1979 dallo stesso Berlusconi e oggi guidata da Giuliano Adreani, concessionaria multinazionale di pubblicità per le reti nazionali generaliste e tematiche da anni leader nel mercato italiano ed europeo[14] con sede principale nel Centro Direzionale di Milano Due (Palazzo Cellini), a Segrate (Milano).
Publitalia '80, con circa 3 miliardi di Euro di fatturato annuo complessivo, è il principale canale finanziario in entrata del Gruppo e controlla totalmente altre due concessionarie minori: Publieurope, filiale multinazionale attiva dal 1996 sui mercati e i media esteri con sede centrale a Londra, e Digitalia '08, nata nel 2008 (precedentemente denominata Promoservice Italia), delegata alla vendita di pubblicità sui canali realizzati per il digitale terrestre e satellitare, per le attività legate al pagamento della pubblicità in cambio merce. Detiene inoltre il 50% di Mediamond per la vendita di spazi pubblicitari presenti sui siti Internet del gruppo e di Mondadori.
La raccolta pubblicitaria in Spagna è affidata dal 1988 a Publiespaña, concessionaria del Grupo Telecinco, che con circa 1 miliardo di Euro di fatturato annuo detiene il primato in ambito nazionale; la sede principale è situata nel centro di Madrid[15]. Publiespaña, controlla inoltre la concessionaria Publimedia Gestiòn per la commercializzazione di contenuti audiovisivi per la televisione via cavo e digitale terrestre, la vendita di format tv e di pubblicità sui diversi siti Internet spagnoli del gruppo (divisione Advanced Media).
Nel 2009 è stata creata la concessionaria Nessma Advertising per la raccolta pubblicitaria del canale satellitare Nessma presente nel Maghreb.
Le reti generaliste: Canale 5, Italia 1 e Rete 4 [modifica]
Canale 5, lanciata nel 1980, è la rete ammiraglia.
Mediaset è nata dal conferimento da parte di Fininvest di un polo televisivo (R.T.I.) costituito da tre reti analogiche terrestri nazionali (network), finanziate esclusivamente dalla pubblicità e in libera visione (free to air): Canale 5, lanciata nel 1980, Italia 1, acquistata dall'editore Edilio Rusconi nel 1982, e Rete 4 (Retequattro), rilevata dalla casa editrice Mondadori e da Giulio Perrone e Carlo Caracciolo nel 1984. Esattamente trent'anni dopo la nascita della tv in Italia con RAI (1954), venne costituito un gruppo di reti generaliste private totalmente gratuite e a parità numerica delle reti televisive di Stato, finanziate in gran parte dall'imposta sul canone televisivo in quanto di servizio pubblico. L'assetto a tre reti raggiunto nel 1984, così come avvenne già per RAI nel 1979, permise al gruppo privato di entrare in concorrenza a pieno titolo con la tv pubblica, muovendosi subito per l'acquisizione delle frequenze televisive necessarie per la diffusione nazionale del segnale, nonché di contenuti e programmi in esclusiva. Già nel 1980, per il lancio di Canale 5, vennero acquisiti dai network americani ABC, CBS e NBC circa 6.000 ore di cinema e serie tv di grande successo, tra le quali Dallas, ed eventi sportivi. Inoltre in quegli stessi anni approdarono alle reti commerciali, lasciando la RAI, alcuni dei più noti volti e autori televisivi di allora, primi fra tutti Mike Bongiorno, Corrado Mantoni, Raimondo Vianello, Sandra Mondaini, Maurizio Costanzo, Gigi Sabani e successivamente molti altri. Nel corso degli anni ottanta le autoproduzioni aumentarono esponenzialmente, così come l'idezione di format televisivi di successo (quiz, talk show e varietà) destinati a varie tipologie di pubblico, soprattutto giovane, trasmessi per anni: Attenti a noi due, Ok il prezzo è giusto, Superflash e Telemike, Drive In, Premiatissima, Risatissima, Il pranzo è servito, Deejay Television, Bim Bum Bam, Maurizio Costanzo Show, Buona Domenica, Il gioco delle coppie e molti altri. In pochi anni le tre reti conquistarono un volume di ascolti solo di poco inferioriore alle emittenti statali, divenendo così un punto di riferimento alternativo dell'offerta televisiva nazionale e richiamando altre celebrità della televisione nazionale come Pippo Baudo e Raffaella Carrà, poi tornati in RAI. Nel 1991, grazie alla legge Mammì che consentì alle reti commerciali di trasmettere in diretta nazionale per favorire il pluralismo informativo, iniziò a produrre anche informazione giornalistica e telegiornali su ogni rete (prima con Studio Aperto, poi si aggiunsero Tg4 e Tg5 nell'anno successivo) e a trasmettere in tempo reale programmi d'intrattenimento (il primo fu Buona Domenica), eventi di cronaca, di costume e sportivi (calcio, Formula 1, ciclismo e Motomondiale); fino ad allora difatti tale servizio era concesso esclusivamente alla televisione di Stato. Con gli anni novanta le tre reti si affermarono definitivamente, raggiungendo un indice totale di ascolto pari alle tre reti statali, grazie alla grandissima varietà di programmi, all'informazione prodotta dal Tg5 diretto da Enrico Mentana e dalle altre due testate giornalistiche, infine alla consacrazione di una nuova generazione di conduttori di successo come Gerry Scotti, Fiorello, Ezio Greggio, Marco Columbro, Lorella Cuccarini, Alberto Castagna, Amadeus, Teo Teocoli, Enrico Papi, Simona Ventura e Maria De Filippi. Dopo il 2000, con l'arrivo in Italia della prima edizione del programma Grande Fratello trasmesso su Canale 5 e di altri nuovi format televisivi di successo distribuiti su scala nazionale (reality show e talent show), si aggiunsero ai precedenti personaggi dello spettacolo altri nuovi volti per lo più femminili, divenuti poi famosi, quali Daria Bignardi, Barbara D'Urso, Alessia Marcuzzi, Federica Panicucci, Paola Perego e Michelle Hunziker, dando corso a una fase di mantenimento della quota di ascolti raggiunta nel corso degli anni precedenti.
Le tre reti, convertite in digitale terrestre nel 2003 e disponibili in libera visione anche in digitale satellitare dal 1997, hanno caratteristiche differenti: Canale 5 (diretta da Massimo Donelli) è la rete ammiraglia destinata al vasto pubblico delle famiglie con un indice di ascolto medio pari al 20%, Italia 1 (diretta da Luca Tiraboschi) offre una una programmazione destinata maggiormente ai giovani realizzando circa il 9% degli ascolti, mentre Rete 4 (diretta da Giuseppe Feyles) trasmette programmi più tradizionali tra cui anche sport, divulgazione scientifica e approfondimento giornalistico, attestandosi intorno a un valore del 7% di share.
Italia 1, rilevata nel 1982, è la rete giovane.
Le prime due reti ricevettero regolare e definitiva concessione a livello nazionale nel 1999, a distanza di nove anni dalla prima legge italiana organica di sistema per la disciplina del settore radiotelevisivo pubblico e privato, denominata Legge Mammì. Tale legge seguì ad un periodo, dal 1984 al 1989, nel quale l'assenza di precise regolamentazioni e di leggi (vacatio legis) per un settore in fase di radicale cambiamento, portarono a una serie di provvedimenti transitori nel corso delle varie legislature. Già nel 1984, venne varato dal governo a guida socialista di Bettino Craxi il cosiddetto Decreto Berlusconi, convertito poi in legge nel 1985, finalizzato ad impedire interventi della magistratura atti a sospendere la diffusione simultanea in differenti aree regionali di programmi trasmessi da Canale 5, Italia 1, Rete 4 e altre emittenti private, già presenti a centinaia sul territorio, in attesa di una nuova legge per la regolamentazione radiotelevisiva. La legge fino allora vigente non prevedeva, ma nemmeno escludeva, la possibilità per i privati di interconnettere i propri ripetitori situati in regioni diverse in modo da poter trasmettere lo stesso programma in tutto il territorio nazionale. La sentenza n. 202 della Corte Costituzionale del 1976 cancellò il monopolio televisivo pubblico, ma solo in ambito locale, senza che nulla fosse poi stabilito dal Parlamento in ambito nazionale. La creazione di un gruppo di canali televisivi nazionali si rivelò di fatto in contrasto con la legge in vigore e con le sentenze della Corte che, già dal 1960 (n. 59/1960), mostrò il suo orientamento in materia. Un tema ripreso anche dal più seguente pronunciamento del 1981, dove veniva riaffermata la mancanza di costituzionalità nell'ipotesi di permettere ad un soggetto privato il controllo di una televisione nazionale, considerando questa possibilità, visti gli spazi limitati delle frequenze via etere a disposizione, come una lesione al diritto di libertà di manifestazione del proprio pensiero, garantito dall'articolo 21 della Costituzione. Difatti, dopo le denunce della RAI e dell'associazione delle emittenti locali (ANTI) avvenute nel 1982, le reti Fininvest vennero oscurate contemporaneamente a ottobre del 1984 per alcuni giorni in tre regioni d'Italia, a seguito della disposizione dei pretori di Torino, Roma e Pescara, secondo i quali il sistema di interconnessione simultanea regionale a mezzo di videocassette violava ugualmente l'articolo 195 del Codice Postale datato 1973, ovvero il monopolio sulla trasmissione nazionale da parte della tv pubblica. La diffusione dei programmi, tuttavia, avveniva con una minima differita tra ogni regione comprovando che ciascuna emittente locale trasmetteva autonomamente secondo le norme allora vigenti. A seguito di questo oscuramento avvennero in queste città manifestazioni popolari per richiedere l'immediato ripristino delle reti Fininvest [16]. Questi episodi contribuirono a spingere il governo alla conversione in legge del Decreto Berlusconi che aprì la strada alla creazione di network televisivi privati anche in Italia, così come accadde in altri Paesi dell'Europa Occidentale negli stessi anni, seguendo il già avviato modello statunitense tra cui spiccavano ABC, CBS e NBC.
La posizione di Rete 4 è stata differente per molti anni per via di una serie di altre vicende politico-giudiziarie (Lodo Retequattro). Una volta effettuata l'acquisizione da parte di Finininvest nel 1984, l'anno seguente venne avviata una trattiva per la cessione dell'emittente all'industriale Callisto Tanzi, già operante nel settore televisivo. Ciò avvenne per presunti motivi politici collegati alla Democrazia Cristiana, allora partito di governo[17]. Sfumata l'operazione, la Corte Costituzionale a distanza di tre anni, nel 1988, giudicò anticostituzionale la concessione di tre reti analogiche nazionali ad un unico soggetto privato, nuovamente in violazione dell'articolo 21 della Costituzione Italiana. Al contrario di quanto espresso dalla Corte, nel 1990 la rete ottenne ugualmente la concessione a trasmettere sul territorio nazionale ai sensi della Legge Mammì appena varata dal governo guidato da Giulio Andreotti. Nel 1994, con una nuova sentenza, la Corte sancì l'incostituzionalità della legge e così, nel 1995, pochi mesi dopo l'ingresso in politica di Silvio Berlusconi, venne promosso un referendum popolare per l'abrogazione delle norme che consentivano la concentrazione di tre reti televisive a un unico soggetto privato (legge Mammì); l'esito negativo della votazione legittimò il mantenimento dell'assetto esistente ponendo apparentemente fine alle controversie. Nel 1997 la situazione mutò nuovamente: con l'approvazione della Legge Maccanico, durante il governo di centro-sinistra guidato da Romano Prodi, venne vietato ad uno stesso soggetto di essere titolare di concessioni o autorizzazioni che consentissero di irradiare più del 20% delle reti televisive analogiche in ambito nazionale, quindi esclusivamente a Mediaset, unico caso esistente in Italia. La legge stabilì inoltre che le "reti eccedenti", quindi Rete 4, avrebbero potuto continuare a trasmettere anche dopo il nuovo limite fissato per il 1998, a patto che fossero affiancate alle trasmissioni analogiche quelle con segnale digitale (intese allora come cavo e satellite, ancora poco diffuse), per poi permettere un passaggio più graduale e definitivo verso queste ultime. Ciò sarebbe avvenuto solo quando l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni avesse accertato che in Italia la diffusione di antenne paraboliche per la ricezione del segnale satellitare fosse congrua; termine, quest'ultimo, che non esprimendo una quantità, fu lasciato alla discrezione della stessa Autorità e mai più definita.
Rete 4, acquisita nel 1984, è la rete tradizionalista.
Nel luglio 1999, sulla base della legge e della graduatoria approvata dalla Commissione e differenza delle reti Fininvest Canale 5 e Italia 1, a Rete 4 non fu rilasciata la concessione nazionale analogica, seppure già attiva da oltre sedici anni; la licenza invece venne accordata a Europa 7, una nuova emittente non ancora attiva e in fase di avviamento. Per via di un'autorizzazione ministeriale, approvata dal governo di centro-sinistra in carica guidato da Massimo D'Alema, la situazione restò tuttavia ancora immutata e Rete 4 poté continuare regolarmente le proprie trasmissioni in analogico. Nel 2002 una nuova sentenza della Consulta confermò la violazione della legge in atto fissando il termine ultimo della diffusione del segnale al termine del 2003, ma a dicembre di quell'anno il nuovo governo di centro-destra con a capo Silvio Berlusconi approvò un nuovo decreto legge per permettere di progarne la diffusione analogica; contemporaneamente le tre reti iniziarono ad essere trasmesse anche in digitale terrestre, una nuova tecnologia di trasmissione che nel corso di alcuni anni avrebbe sostituito progressivamente il sistema analogico, secondo le indicazioni dell'Unione Europea. Con la definizione della successiva Legge Gasparri nel 2004 per il riordino del sistema radiotelevisivo, fu definitivamente svincolata la diffusione di Rete 4 in via analogica terrestre, in trasmissione simultanea digitale terrestre (simulcast), sino al passaggio definitivo in sola tecnica digitale (switch off), fissato dal precedente governo di centro-sinistra entro la fine del 2006 (poi prorogato al 31 dicembre 2012, seguendo la direttiva dell'UE), seppure in contrasto con la sentenza della Corte Costituzionale.
La Legge Gasparri venne tuttavia contestata nel luglio 2007 dall'Unione Europea avviando una procedura d'infrazione e sollecitando il governo italiano a modificarla in più punti; difatti secondo la Corte di giustizia dell'Unione Europea, il regime italiano di assegnazione delle frequenze per le attività di trasmissione radiotelevisiva venne decretato contrario al diritto comunitario. Allo stesso tempo, rispettando il programma ministeriale di switch-over su base regionale, iniziò il passaggio a diffusione esclusivamente in digitale di Rete 4 (così come per Rai 2), ad oggi ancora in atto. Il Consiglio di Stato, nel 2008, confermò come lecita la momentanea attività di diffusione televisiva dell'emittente in ambito analogico (la diffusione in digitale non è mai stata in discussione) ma, allo stesso tempo, richiamò esplicitamente il ministero a rideterminarsi motivatamente sull'istanza di Europa 7 intesa alla attribuzione delle frequenze, sulla base della sentenza europea. Alle fine del 2008 il ministero attribuì definitivamente le frequenze a Europa 7 e agli inizi dell'anno successivo il Consiglio di Stato accordò un risarcimento economico all'emittente superiore al milione di euro. A seguito della delibera dell'Agcom sulle nuove frequenze digitali disponibili, la procedura d'infrazione aperta dall'Unione Europea contro la legge Gasparri è stata quindi sospesa nel 2009.
Le tre reti dispongono dal 1997 di un servizio teletext, chiamato Mediavideo, in cui sono disponibili contenuti testuali di informazione, sport, economia, televisione e servizi per non udenti (sottotitoli).
L'intera rete di trasporto per la diffusione del segnale dei canali analogici e digitali terrestri, nonché dei "semi-lavorati", è pertinenza esclusiva di R.T.I. attraverso la controllata Elettronica Industriale, società di proprietà di Adriano Galliani dal 1975 e poi ceduta interamente al Gruppo Mediaset nel 1996 con sede centrale a Lissone (Monza e Brianza) e presieduta da Franco Ricci. Con essa, grazie ad un'infrastruttura di circa 1.700 torri tecnologiche e circa 15 sedi operative, viene garantita la copertura di tutta la popolazione italiana. In ambito televisivo, analogico e digitale terrestre, Elettronica Industriale è pertanto il maggior operatore di rete nazionale.
Sardegna, Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige, Campania, Piemonte, Lombardia, Lazio (ad esclusione della Provincia di Viterbo), Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia-Giulia sono le aree italiane in cui è già cessata definitivamente la diffusione del segnale analogico delle le tre reti a favore esclusivamente del segnale digitale, secondo il programma ministeriale di switch-off.
Il digitale terrestre: i canali tematici, la pay-tv Premium, l'alta definizione 3D [modifica]
In vista del progressivo switch-off televisivo nazionale stabilito dalla legge italiana e dalla direttiva dell'Unione Europea entro il termine dell'anno 2012, Mediaset, attraverso R.T.I., è di fatto l'azienda televisiva che più ha investito in Italia sulla tecnologia digitale terrestre (DTT o DVB-T) e fa parte dal 2004, insieme ai principali gruppi televisivi, dell'associazione nazionale DGTVi. Dal 2008 detiene il 48% di Tivù, società creata insieme a RAI (48%) e Telecom Italia Media (4%) per sviluppare la diffusione della tv digitale terrestre in Italia. Per ricevere i canali digitali terrestri è sufficiente disporre di televisori con sintonizzatore DTT incorporato o collegare al televisore che già si possiede un ricevitore DTT (set-top box o decoder).
Il primo logo creato per il lancio di Mediashopping (2004), la rete dedicata alle televendite.
Dal 1º dicembre 2003 trasmette su piattaforma Tivù tutti i propri canali, a partire dalle reti generaliste Canale 5 (LCN 5), Italia 1 (LCN 6) e Rete 4 (LCN 4), su tutto territorio italiano mediante tale tecnologia attraverso i MUX di proprietà Mediaset 1, Mediaset 2, Mediaset 4, Mediaset 5, Mediaset 6, oltre all'ausilio di MUX terzi, quali Dfree, L'Espresso 1 e TIMB 1. I possessori di set-top box o televisore con tecnologia MHP (Multimedia Home Platform) possono inoltre fruire gratuitamente di tutte le funzionalità interattive incluse nel segnale dell'emittente (TV interattiva): portali di rete, EPG, approfondimenti sui programmi, servizi di pubblica utilità, pubblicità interattiva. I MUX Mediaset 1 e 2, che ad oggi offrono in assoluto la maggiore copertura della popolazione italiana tra quelli esistenti, ospitano alcuni canali appartenenti ad altri editori nazionali: Coming Soon Television e Class News msnbc.
Con l'avvio del digitale terrestre in Italia, Mediaset acquisì nel 2003 Home Shopping Europe rilanciandolo l'anno successivo, sotto la direzione di Rodrigo Cipriani, come Mediashopping (LCN 121), un canale dedicato alle televendite e visibile anche via satellite e su web-tv, edito dalla società di vendite a distanza Media Shopping, controllata al 100% e presieduta da Niccolò Querci. In seguito creò nel 2004, insieme a Time Warner, la società Boing, controllata al 51% ed editrice di un canale omonimo (LCN 40) dedicato a bambini e ragazzi, diretto da Silvio Carini.
Boing, la rete gratuita per i più giovani.
Nel corso 2007 si aggiunse Iris (LCN 22), un terzo canale gratuito di cinema, musica, teatro e documentari, diretto da Miriam Pisani. Nel 2010, a completare l'offerta di canali gratuiti esistente, sono nati La 5 (LCN 30), dedicato al pubblico femminile, e Mediaset Extra (LCN 34), dedicato alla riproposizione dei programmi di successo. Entrambi i canali sono diretti da Massimo Donelli. Sempre nello stesso anno è iniziata la diffusione del canale dedicato alla riproposizione di tutti i telegiornali Mediaset, TG Mediaset[18] (LCN 51).
Mediante questa nuova tecnologia di trasmissione, Mediaset decise nel 2005 di diversificare la propria offerta televisiva, fino ad allora esclusivamente gratuita, lanciando un innovativo servizio pay per view fruibile con tessera (smart card Nagravision) ricaricabile, ai tempi l'unico in Europa su digitale terrestre. Dopo aver mosso i primi passi nel settore della pay-tv già nel 1990, ancora come Fininvest e in società con altri editori, con la creazione della prima piattaforma analogica terrestre a pagamento italiana denominata Tele+, diede quindi vita quindici anni più tardi ad una piattaforma di proprietà esclusiva denominata Mediaset Premium, con un'offerta di servizi televisivi dedicata inizialmente al calcio in diretta, ai film in prima tv, ai reality show e alle opere teatrali, disponibile sia per utenti privati che per locali pubblici.
Nel 2008 modificò sensibilmente il modello di business della piattaforma a pagamento, realizzando un vero e proprio sistema pay-tv con abbonamento mensile prepagato, per poi attivare da luglio dello stesso anno l'opzione bimestrale, semestrale e annuale in addebito diretto su conto corrente bancario o carta di credito (Easy Pay). L'offerta di Mediaset Premium venne difatti ampliata con il pacchetto Premium Gallery, ovvero tre canali a pagamento, in esclusiva sul DTT, dai nomi Joi (LCN 321, 324), Mya (LCN 322, 325) e Steel (quest'ultimo in collaborazione con NBC Universal, LCN 323, 326), dedicati al cinema, alle serie tv e ad altri programmi d'intrattenimento di qualità e alle prime visioni. Questi canali offrono la cosiddetta versione +1, dove la programmazione è ritardata di un'ora rispetto ai primi tre canali.
Sempre nello stesso anno si aggiunse all'offerta di Premium Gallery la distribuzione del principale canale della Disney, Disney Channel (LCN 350, 351), anch'esso dotato di versione +1. Un canale sportivo dedicato al calcio 24 ore su 24, Premium Calcio 24 (l'anno successivo rinominato Premium Calcio) (LCN 370), diede vita a un secondo pacchetto, Premium Calcio, costituito da sei canali di dedicati agli incontri calcistici in diretta e in differita (LCN da 371 a 376) già attivi e acquistabili anche in modalità pay per view. L'offerta dei canali calcio si concentra sulle partite del campionato italiano di Serie A, della UEFA Champions League e Europa League (quest'ultima in esclusiva).
Hiro, il canale a pagamento per ragazzi, lanciato nel 2008, nel pacchetto Premium Fantasy.
Alla fine del 2008 entrarono a far parte di Premium altri tre canali: Playhouse Disney del gruppo Disney (LCN 352), Cartoon Network del gruppo Time Warner (LCN 353) e Hiro (LCN 354), che insieme a Disney Channel costituirono un terzo pacchetto: Premium Fantasy.
Ad aprile 2009 venne lanciato il servizio pay per view dedicato al Motomondiale in esclusiva (attivo per tutta la durata del campionato del mondo), Premium MotoGP (LCN 341), e da maggio il pacchetto Gallery fu arricchito con due nuovi canali destinati al cinema: uno di proprietà, Premium Cinema (LCN 311), e la distribuzione in esclusiva del canale della NBC Universal, Studio Universal (LCN 314). A novembre iniziarono le trasmissioni altri due canali di proprietà a programmazione cinematografica: Premium Cinema Emotion (LCN 312) e Premium Cinema Energy (LCN 313).
Per le edizioni del reality Grande Fratello, furono attivati in passato uno o più canali Extra dedicati all'evento 24 ore su 24. In aggiunta, nel corso del 2009, venne attivato temporaneamente anche un canale dedicato al reality La fattoria, denominato Premium La Fattoria per tutta la durata del programma. Nell'autunno dello stesso anno è stato riavviato il canale Extra 2 (LCN 332) per la nona edizione del talent show Amici sino al termine della produzione, così come per il canale Extra 1 (LCN 331) dedicato alla decima edizione di Grande Fratello. Entrambi i programmi, dalla stagione 2009-2010, sono divenuti un'esclusiva di Mediaset Premium, all'interno di un nuovo pacchetto denominato Premium Reality.
Alla fine del 2009 è stato lanciato il primo servizio video on demand su digitale terrestre, denominato Premium-on-Demand HD, fruibile esclusivamente mediante il set-top box omonimo in commercio. Attraverso questo servizio, già incluso nell'abbonamento a Premium Gallery, è possibile accedere a una library in costante aggiornamento di circa 50 film a settimana di cui alcuni in HD e 3D, visionabili in qualsiasi momento. Nel corso del 2010 doveva essere lanciato un nuovo canale all news 24 ore su 24[19], ma il suo avvio è stato rimandato al 2011.
Iris, la rete dedicata al cinema d'autore, alla musica e ai documentari.
Con l'ausilio della tecnologia digitale terrestre è attiva nella diffusione di programmi in alta definizione (HD). Dal 2007 è in corso, nelle sole aree switch-off, la diffusione del segnale di Canale 5, Italia 1 e Rete 4 HD, ovvero in alta definizione (LCN 504, 505 e 506) e, a livello nazionale, è disponibile da agosto 2009 su Mediaset Premium il canale Premium Calcio HD 1 e HD 2 (LCN 381 e 382, sintonizzabili solo con appositi decoder HD). Da maggio 2010 è visibile in alta definizione anche il canale Premium Cinema (Premium Cinema HD, LCN 320). Dal 2009, solo nelle aree interessate dallo switch-over, trasmette anche nella versione +1 le tre reti generaliste (LCN 104, 105 e 106). Tutti i canali su digitale terrestre sono in formato 16:9, trasmessi con audio Dolby Digital e con opzione in lingua originale. Da ottobre 2010 trasmette alcuni contenuti in alta definizione 3D, visibili solo con decoder Premium-on-Demand HD.
Mediaset è anche partner del progetto TED - Tv Educational Channel (LCN 96), un innovativo servizio televisivo digitale terrestre a carattere nazionale lanciato nel 2008 e dedicato alla formazione a distanza di medici e professionisti della sanità (e-learning); la trasmissione del segnale avviene attraverso il MUX TIMB 1 di Telecom Italia Media. È partner inoltre di Class Editori per il canale Class News (LCN 27) e detiene quote rilevanti di Nessma, di Karoui & Karoui World, canale maghrebino che sarà visibile in Italia anche in digitale terrestre nel corso del 2011.
Ad eccezione dell'offerta a pagamento di Mediaset Premium, tutti canali Mediaset in libera visione (FTA) sono disponibili gratuitamente solo in digitale terrestre (piattaforma Tivù) e la maggior parte di essi attraverso la piattaforma satellitare Tivù Sat; contrariamente a ciò che avviene per la loro stessa riproposizione su tutte le altre piattaforme televisive digitali mediante abbonamento: satellitare (SKY), via cavo (IPTV di TV di Fastweb), via cavo con lo sfruttamento del digitale terrestre (Alice Home TV e Infostrada TV). Dal 2009 l'offerta di Mediaset Premium è disponibile anche via IPTV su Alice Home TV e TV di Fastweb.
Attraverso Elettronica Industriale, è attiva nella fornitura di capacità trasmissiva digitale terrestre a società televisive terze, in adempimento delle disposizioni di legge.
I canali digitali satellitari e la piattaforma Tivù Sat [modifica]
Tra il 1998 e il 2003 lanciò cinque canali tematici visibili esclusivamente sulle piattaforme satellitari e via cavo a pagamento allora esistenti: Happy Channel nel 1998 per Tele+, Duel TV e Comedy Life nel 2000 per Stream TV. Nel 2001 creò MT Channel ancora per Stream TV e infine, nel 2003, Italia Teen TV per l'allora neonata SKY. Tutti i canali confluirono in quello stesso anno nell'offerta della nuova piattaforma satellitare a pagamento ad eccezione di Comedy Life che terminò invece i suoi programmi con la conseguente chiusura di Stream TV. Nel 2006 MT Channel, Happy Channel, Duel TV e Italia Teen TV cessarono le trasmissioni per via di una ridefinizione contrattuale con SKY. Dal 2000 è partner di Class Editori per il canale di news economiche Class CNBC sulla piattaforma satellitare (canale SKY 505).
Le tre reti generaliste, Canale 5, Italia 1 e Rete 4, sono presenti via satellite in libera visione (ad eccezione di alcuni programmi criptati) attraverso Hot Bird 9 di Eutelsat; inoltre sono da sempre presenti su SKY (canali 104, 105 e 106), così come il canale di televendite Mediashopping (canale 808). A dicembre 2008 ha lanciato, in esclusiva su SKY, Mediaset Plus (canale 123), diretto da Miriam Pisani, che ripropone una serie di programmi trasmessi sulle tre reti generaliste ma a orari differenti, nonché il TG5 della sera e le 2 edizioni di Studio Aperto posticipati di un'ora.
Attraverso la piattaforma Tivù Sat, realizzata dalla società partecipata Tivù, da luglio 2009, viene replicata integralmente via satellite l'offerta di canali gratuiti già disponibile in digitale terrestre. Il servizio è accessibile mediante smart card Nagravision. A dicembre 2009 è stato ufficilizzato il dato di 570 mila tessere distribuite [20].
Internet e la TV su PC: Mediaset.it e Video Mediaset [modifica]
Dal 1999 è attiva nel settore multimediale. Attraverso il sito web mediaset.it[21], è possibile conoscere tutta l'offerta di contenuti di Mediaset via Internet. Dal portale, gestito da R.T.I. Interactive Media (ex Mediadigit), si accede ai siti di tutte le reti, ai siti dedicati ai programmi tv, alle community (6 come 6), alle news della testata giornalistica multimediale Tgcom (fornitore di news per radio R101 di Mondadori), oltre che alle "pillole informative" Tv in onda sulle reti Mediaset, dei telegiornali e dello sport (sportmediaset.it[22]), ai siti dedicati all'e-commerce e al merchandising (Mediashopping e Five Store), ai contenuti dedicati alla telefonia mobile.
Rivideo, video on demand a pagamento via Internet attivo dal 2007 al 2009.
Attraverso Video Mediaset è possibile vedere gratuitamente e in alta qualità, con tecnologia Smoothstreaming (HQ) parti di programmi già andati in onda e intere puntate in esclusiva, oltre ad alcuni programmi in diretta (tra cui Mattino Cinque e Pomeriggio Cinque) e i telegiornali delle tre reti generaliste. Sul sito mediasetpremium.it tutti i possessori di smart card Mediaset Premium abilitata alla visione del reality show Grande Fratello, possono seguire in diretta il programma 24 ore su 24 gratuitamente. All'interno delle sezione Qui Mediaset è possibile trovare notizie e video relative ad attività ed eventi legati all'azienda.
Dal 2007 alla fine del 2009, il servizio Mediaset Rivideo, permetteva inoltre di vedere su PC tutte le puntate delle fiction e delle serie tv trasmesse sulle reti Mediaset, i film, i cartoni animati, le partite di calcio di Serie A in diretta e in differita in modalità video on demand a pagamento. Attualmente il servizio risulta sospeso.
Media Shopping possiede uno spazio per televendite sul canale on-demand di Youtube e dal 2008 è presente su eBay con un negozio virtuale (e-commerce). Dal 2010 diversi programmi di successo sono presenti su Facebook con pagine ufficiali.
Per via della grande quantità di contenuti, di servizi e di informazioni, mediaset.it è tra i siti più visitati dagli italiani[9].
Il DVB-H, la TV digitale in mobilità [modifica]
Con l'alleanza dei principali operatori italiani di telefonia mobile, è attiva nello sviluppo della tecnologia DVB-H, il nuovo standard per la visione di contenuti multimediali digitali su cellulari evoluti. Agli inizi del 2006 lanciò il primo servizio di "Mobile TV" in tecnologia DVB-H al mondo.
Dopo aver raggiunto un accordo con TIM e Vodafone, acquisì e successivamente convertì in digitale le frequenze analogiche della rete Sportitalia, realizzando così un terzo MUX (Mediaset 3), che nel rispetto dei limiti posti dall'Antitrust venne dedicato esclusivamente all'offerta in DVB-H. Gli accordi stipulati previdero inoltre l'affitto del 40% della totale capacità trasmissiva a ciascuno dei due operatori telefonici. 3 invece decise di realizzare, allo stesso modo, un proprio MUX attraverso l'acquisizione delle frequenze di un largo numero di emittenti locali distribuite sul territorio.
Le programmazioni integrali di Canale 5, Italia 1 e i contenuti legati al calcio di Serie A di Mediaset Premium fanno parte dell'offerta gratuita in DVB-H di TIM TV. 3 TV invece, oltre all'opzione a pagamento di Mediaset Premium, dispone nel proprio pacchetto gratuito una selezione dei programmi dei tre canali generalisti e l'intero palinsesto del canale Boing.
Mediaset è presente anche come fornitore di contenuti sulla tradizionale rete cellulare. Nello specifico, a TIM, Vodafone, Wind e 3 offre contenuti video on demand basati su streaming, in particolare news, pillole di intrattenimento, immagini, suonerie, musica e giochi. Dal 2009 ha lanciato alcune applicazioni gratuite e a pagamento per iPhone, iPad e iPod touch: TGcom, Sport Mediaset, Video Mediaset, Grande Fratello e la guida tv di Mediaset Premium, scaricabili attraverso App Store o iTunes di Apple.
Produzione e distribuzione cinematografica con Medusa [modifica]
Nel 2007 rilevò dalla holding Fininvest il Gruppo Medusa, incorporandola nel gruppo all'interno della controllata R.T.I., entrando così a pieno titolo anche nel mercato cinematografico.
L'attuale Medusa, già dal 1987 al 1994 Silvio Berlusconi Communications, nacque nel 1995 ed è la società leader assoluta in Italia nella produzione e distribuzione cinematografica di film italiani e internazionali, con sede centrale a Roma. Le origini della società risalgono tuttavia al 1962, anno in cui venne fondata da Lorenzo Ventavoli; venne acquistata poi da Fininvest nel 1989.
È specializzata anche nell'home entertainment; attraverso Medusa Video, difatti, è tra i primi operatori nazionali per la produzione e distribuzione di film, documentari, cartoni animati, trasmissioni televisive in formato VHS, DVD e Blu-ray Disc. È attiva inoltre nella realizzazione e nella gestione di sale e multisale cinematografiche ubicati nelle principali città italiane. Medusa Film detiene una quota di minoranza di Cinecittà Digital Factory, specializzata in postproduzione cinematografica, e insieme alla casa produttrice di fiction Taodue fa parte della società Med Due. Il presidente di Medusa è Carlo Rossella.
A luglio 2009 il Gruppo ha ufficializzato la costituzione della società Capitolosette, detenuta al 49%, dedicata alla gestione di sale e multisale, grazie all'accordo con il gruppo di private equity 21 Partners, di proprieta della holding di partecipazioni Schemaquattordici (ex 21 Investimenti). La società è proprietaria del circuito The Space Cinema, presieduto da Giuseppe Corrado, in cui sono confluiti i multiplex di Medusa Cinema e di Warner Village Cinemas, costituito da 27 multiplex, quindi leader di mercato[23]. Gli immobili sono di proprietà di Capitolosette ad eccezione dei multisala situati a Torri di Quartesolo (Vicenza), Livorno, Torino, Bologna e Salerno, posseduti dalla Fimit.
Sale e multisale cinematografiche del circuito The Space Cinema:
Milano, Milano - Odeon
Milano, Rozzano
Vimercate (Monza e Brianza) Vimercate
Cerro Maggiore (Milano), Cerro Maggiore
Torino, Torino
Beinasco (Torino), Beinasco
Lugagnano di Sona (Verona), Verona
Torri di Quartesolo (Vicenza), Vicenza
Montebello della Battaglia (Pavia), Montebello
Parma, Parma - Barilla Center
Bologna, Bologna
Livorno, Livorno
Grosseto, Grosseto
Roma, Roma - Parco De Medici
Roma, Roma - Moderno
Guidonia (Roma), Guidonia
Terni, Terni
Corciano (Perugia), Corciano
Montesilvano, (Pescara), Montesilvano
Napoli, Med Maxicinema
Nola (Napoli), Napoli
Salerno, Salerno
Casamassima (Bari), Casamassima
Surbo (Lecce), Surbo
Maida (Catanzaro), Lamezia Terme
Belpasso (Catania), Catania
Quartucciu (Cagliari), Cagliari
I diritti televisivi e cinematografici [modifica]
Attraverso R.T.I., Medusa, Mediavivere, Fascino PGT, Taodue e Grupo Gestevisión Telecinco in Spagna, è proprietaria ldi una vasta library di diritti televisivi e cinematografici e tra le maggiori su scala europea [24]. Dopo aver estinto nel corso del 2002 Mediatrade, la società delegata all'acquisizione dei diritti televisivi e alla produzione di fiction, è attiva con Mediavivere, fondata nel 1999 insieme ad Endemol, nella produzione di soap e mini-serie tv italiane; Fascino PGT, in comproprietà con Maria De Filippi, produce invece format televisivi e talent show; Taodue, fondata da Pietro Valsecchi e Camilla Nesbitt nel 1991, produce film e fiction per la tv. Detiene inoltre il 30% della società Ares Film, casa di produzione di fiction diretta da Alberto Tarallo.
Per via di accordi pluriennali in esclusiva con le principali società di produzione e distribuzione americane ed europee, tra cui Universal, 20th Century Fox, Dreamworks, Sony Columbia e Warner Bros. International, dispone dei prodotti televisivi di maggiore popolarità mondiale: film, serie tv, soap opera, fiction, cartoni, telenovele, miniserie, film tv, oltre ad eventi musicali, d'intrattenimento e a manifestazioni sportive di livello internazionale e mondiale tra cui spiccano Motomondiale e Campionato italiano di calcio Serie A, UEFA Champions League, Europa League, UEFA Super Cup (questi ultimi solo su piattaforma digitale terrestre).
Attraverso la controllata Endemol detiene i diritti sui format per programmi televisivi di maggior successo e di livello internazionale, per una library complessiva di oltre 2.400 format diffusi in tutto il mondo e destinati a differenti piattaforme televisive.
Dopo aver definitavemente abbandonato nel 1999 il settore discografico con l'etichetta RTI Music (in precedenza Five Record), è tuttora attiva nel licensing e nel merchandising dei propri marchi, nonché personaggi televisivi. Con Mediaset Distribution distribuisce all'estero i prodotti televisivi del Gruppo a favore delle principali emittenti di tutto il mondo.
L'azienda nel 2008 ha avviato una causa legale contro Google e YouTube per illecita diffusione e sfruttamento commerciale di file audio-video di proprietà delle società del gruppo, per la violazione dei diritti televisivi e di copyright, richiedendo un risarcimento di circa 500 milioni di Euro e la rimozione dei filmati in cui sono presenti contenuti televisivi trasmessi sulle proprie reti FTA e a pagamento. Il 15 dicembre 2009 è stato accolto integralmente dal Tribunale di Roma il ricorso di Mediaset contro Youtube, disponendo la rimozione immediata dai server Youtube di tutti i contenuti illecitamente caricati. Nello specifico, l'ordinanza si riferisce a Grande Fratello[25][26]. A febbraio 2010 il Tribunale di Roma ha respinto il reclamo di YouTube e confermato il provvedimento emesso.
Rilevazioni Auditel [modifica]
È presente in Auditel fin dalla sua creazione nel 1984.
Secondo le rilevazioni Auditel (Rilevazioni Auditel), sul totale individui in Italia Mediaset ha una quota di ascolti giornalieri media pari a circa il 39%, leggermente inferiore alla quota RAI - Radiotelevisione Italiana pari al 41%. Canale 5 e Italia 1 sono rispettivamente la seconda e la terza rete nazionale più seguite alle spalle di Rai 1, mentre Rete 4 si colloca al quinto/sesto posto, sempre dietro Rai 2.
Poiché Mediaset ha una tipologia di business prettamente commerciale, a differenza delle reti di servizio pubblico, dalla primavera 2006 presenta le share Auditel rilevate esclusivamente nella fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni, denominata target commerciale, la più redditizia dal punto di vista pubblicitario; secondo questi parametri Mediaset totalizza oltre il 40% di ascolti giornalieri, distaccando Rai che si attesta al 34%. Canale 5 e Italia 1, difatti, risultano prima e terza rete nazionale, Rete 4 quinta.
Da febbraio 2009 anche il canale Boing, presente esclusivamente in digitale terrestre (Tivù) e su piattaforma satellitare Tivù Sat, viene rilevato quotidianamente da Auditel, con una media di ascolto prossima al 1% nel totale giornata. Boing si colloca così all'ottavo posto tra le reti nazionali rilevate, alle spalle di La7, e si afferma il canale junior più visto tra quelli trasmessi su tutte le piattaforme, gratuite e a pagamento.
Iris, La5, Mediaset Extra e i servizi pay-tv di Mediaset Premium sono anch'essi rilevati da Auditel dal 2010.
Telecinco, le attività internazionali e le partecipate estere [modifica]
Dal 2003 è l'azienda azionista di riferimento di Telecinco, canale tv del Grupo Gestevisión Telecinco diretto da Paolo Vasile è primo in Spagna sia in ascolti (15,5% di share)[27], sia in raccolta pubblicitaria (30% con la controllata Publiespaña, guidata da Giuseppe Tringali) e dal 2004 quotato alla Borsa di Madrid nel listino IBEX-35 (Madrid, codice isin: ES0152503035, codice alfanumerico: TL5[28]). L'emittente spagnola Telecinco venne fondata da Silvio Berlusconi nel 1989, così come avvenne nel 1986 in Francia con il canale La Cinq e nel 1988 in Germania con il canale Tele 5. Al contrario di ciò che accadde in Francia e in Germania, il canale spagnolo ebbe decisamente maggior fortuna, finché nel 1997 Mediaset acquisì la partecipazione di Fininvest pari al 25% per poi passare all'attuale 50,13%. Le attività di La Cinq e Tele 5 cessarono nel 1992, ma sulla prima fu fatto abortire un tentativo di salvataggio da parte di Berlusconi dal governo francese allora in carica.
Il Grupo Telecinco, che ha sede principale a Madrid nel quartiere Fuencarral, è attivo sul digitale terrestre spagnolo con altri tre canali tematici gratuiti: La 7 (ex Telecinco 2), FDF Telecinco e Boing, il massimo previsto dalla legge spagnola. Il canale Telecinco, che dal 30 marzo 2010 è visibile solo in digitale su DTT, è distribuito anche via satellite sulla piattaforma a pagamento Digital+, di cui possiede il 22% delle quote azionarie. Telcinco controlla in tutto circa una quindicina di società tra cui l'agenzia stampa Atlas, i servizi Internet Conecta 5 Telecinco, produzione cinematografica con Estudios Picasso Fábrica de Ficción, Mi Cartera Media e la società di vendita a distanza Publieci Televisión. A dicembre 2009 ha ufficializzato la creazione di una nuova società insieme all'altro canale digitale Cuatro e al controllo dei canali Gran Hermano 24 horas, CNN+, 40 latino e Canal Club, rafforzando così la propria leadership privata nel mercato televisivo iberico e gettando le basi per una ridefinizione del Gruppo spagnolo come Mediaset España. Il presidente del gruppo televisivo spagnolo è Alejandro Echevarrìa.
Dal 1996 la concessionaria Publieurope, società totalmente controllata da Publitalia '80, segue le attività di raccolta pubblicitaria per i clienti internazionali. Oltre alle reti del Gruppo e alle principali testate editoriali di Mondadori, è concessionaria delle maggiori emittenti televisive commerciali europee di Spagna, Germania, Regno Unito, Austria, Svizzera, Paesi Bassi, Belgio, Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Ungheria, Bulgaria, Romania, per le reti del gruppo ProSiebenSat.1, per il canale sportivo cinese CSPN, per il canale d'intrattenimento arabo Nessma e per il network nordamericano Caribevisiòn. Publieurope inoltre si avvale della fattiva collaborazione di Publitalia '80, per i clienti italiani, e di Publiespaña, per i clienti spagnoli.
Endemol, acquisita nel 2007, è presente in più di 20 Paesi nel mondo.
Dopo aver tentato l'acquisto del gruppo televisivo tedesco ProSiebenSat.1, ma non andato a buon fine, nel 2007 ebbe invece successo la gara per l'acquisizione (attraverso Telecinco in consorzio paritetico con il fondatore John de Mol e Goldman Sachs), per una cifra di circa 2,6 miliardi di Euro, della società internazionale leader nella produzione di format televisivi Endemol, di origine olandese (sede centrale ad Amsterdam) e presente in 25 Paesi e in tutti i continenti, quotata alla borsa olandese dal 1996 al 2007. Il presidente del gruppo olandese, fondato nel 1994 da Joop van den Ende e John de Mol, è l'israeliano Ynon Kreiz.
Nel 2008 Telecinco è entrata nel mercato tv nordamericano con l'acquisto del 28,3% di CV Network (CaribeVisiòn), canale televisivo in lingua spagnola diffuso a New York, Miami, Chicago e Porto Rico e rivolto alle comunità ispaniche. Sempre nello stesso anno Mediaset ha acquisito il 25% della tunisina Nessma, che con il 19% di share si attesta a primo canale satellitare di intrattenimento rivolto al mondo arabo mediterraneo (Maghreb) in lingua francese e visibile anche in Italia e in Europa, creando poi la concessionaria di pubblicità Nessma Advertising; ha stretto accordi commerciali in Cina con il canale sportivo China Sport Programs Network (CSPN) e ha rilevato quote pari al 49% di Sportnet Media, società attiva nella raccolta pubblicitaria, nell'acquisto diritti e nella produzione di programmi televisivi per il network cinese.
Attraverso Mediaset Distribution ha presentato nel 2008 il canale Mediaset International [29], rivolto esclusivamente ai Paesi esteri, ove vengono trasmessi i principali programmi delle tre reti generaliste in differita di ore o giorni. Nel corso dello stesso anno l'azienda ha ufficializzato il proprio interessamento all'ingresso, tramite Endemol, in ITV, la principale tv commerciale britannica.
Testate giornalistiche [modifica]
Con l'annuncio dell'inizio dell'azione militare alleata nella Guerra del Golfo in diretta e in anteprima nazionale da parte di Emilio Fede su Italia 1 con il notiziario Studio Aperto, dal 16 gennaio 1991 produce notiziari d'informazione in tempo reale su tutte le reti attraverso differenti testate e circa 400 giornalisti. Solo sulle tre reti generaliste sono trasmesse 11 edizioni di telegiornali e 3 notiziari sportivi ogni giorno, attraverso 4 differenti testate: Tg5, Studio Aperto, Tg4 e Sport Mediaset, la testata dedicata all'informazione e agli eventi sportivi nata nel 2003.
Il Tg5, dal 1992 è la principale testata giornalistica delle reti Mediaset e il secondo telegiornale italiano più seguito.
Esistono inoltre TGCom, attiva dal 2001, una testata giornalistica operante via Internet con finestre informative televisive sulle reti digitali tematiche e via radio (R101) e Videonews, nata nel 2004, che è invece la testata trasversale con il compito di ideare e realizzare programmi di approfondimento e di infotainment sulle tre reti generaliste (tra cui spiccano Matrix, Verissimo, Mattino 5, Pomeriggio 5, Domenica 5 e Lucignolo).
Sul sito Internet mediaset.it è possibile vedere le dirette dei programmi di Videonews e le edizioni dei tg attraverso il servizio Video Mediset, oltre a quelle più recenti. Sul canale Mediaset Plus vengono riproposti in differita di pochi minuti alcune edizioni dei telegiornali e i programmi di approfondimento presenti nel palinsesto delle reti generaliste. Nel corso del 2008, le produzioni news hanno rappresentato più del 18% dei programmi emessi dalle reti italiane Mediaset[30].
NewsMediaset è stata creata nel 2010, lavora come service giornalistico per il Gruppo e produce anche contenuti d'informazione con proprio marchio. La struttura è il laboratorio incaricato di studiare e realizzare il nuovo canale digitale all news[31]. A dicembre dello stesso anno è iniziata la diffusione del canale dedicato alla riproposizione dei telegiornali Mediaset, TG Mediaset (LCN 51).
Le reti spagnole del Grupo Gestevisión Telecinco dispongono di quattro testate giornalistiche, oltre ad un canale all news 24 ore su 24 denominato CNN+, rilevato attraverso l'acquisizione dell'emittente Cuatro alla fine del 2009.
Il direttore generale delle testate giornalistiche italiane di Mediaset (R.T.I.) è Mauro Crippa.
Italia
TG5, direttore Clemente J. Mimun, sei edizioni quotidiane e un settimanale di approfondimenti denominato Terra! su Canale 5.
Studio Aperto, direttore Giovanni Toti, due edizioni quotidiane su Italia 1.
TG4, direttore Emilio Fede, tre edizioni quotidiane e un rotocalco, dal lunedì al sabato, denominato Sipario del TG4 su Rete 4.
Sport Mediaset, direttore Ettore Rognoni, tre edizioni quotidiane su Italia 1 con Studio Sport e tutti i programmi sportivi su Canale 5, Italia 1, Rete 4 e Premium.
TGcom, direttore Paolo Liguori, varie edizioni quotidiane su Mediashopping e Iris, nell'intervallo di film su Canale 5, Italia 1 e Rete 4 e più edizioni quotidiane su R101.
Videonews, direttore Claudio Brachino, tutti i programmi di approfondimento su Canale 5, Italia 1, Rete 4, Iris, La 5 e Mediaset Extra.
NewsMediaset, direttore Mario Giordano, service giornalistico e programmi di informazione su Canale 5, Italia 1 e Rete 4.
Spagna
Informativos Telecinco, direttore Pedro Piqueras, 3 edizioni quotidiane su Telecinco.
La 7 Noticias, direttore Pedro Piqueras, 2 edizioni quotidiane a cura di Informativos Telecinco su La 7.
Noticias Cuatro, direttore Juan Pedro Valentìn, 3 edizioni quotidiane a cura di CNN+ su Cuatro.
CNN+, direttore Juan Pedro Valentìn, 3 edizioni quotidiane su CNN+.
I Master universitari [modifica]
Nel 2004, in collaborazione con la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano, fondò il consorzio Campus Multimedia In.Formazione, con l'obiettivo di creare un'offerta di alta formazione nell'ambito dei media, dell'economia digitale e della comunicazione. Due i master universitari attivi: Master in Management Multimediale (MIMM) e Master in Giornalismo (riconosciuto dall'Ordine dei giornalisti).
La concessionaria di pubblicità Publitalia '80 organizza a Milano dal 1988 un corso post-laurea accreditato ASFOR: il Master in Marketing, Comunicazione e Sales Management.
Dal 2003 al 2007, in collaborazione con l'Università La Sapienza di Roma, realizzò il Laboratorio di Comunicazione e Nuovi Contenuti con due corsi: Scuola della Tv, per la creazione di figure professionali specializzate, e il Laboratorio Linguaggio Tv.
Mediafriends, Link e le attività socio-culturali [modifica]
Attraverso Mediafriends, organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus), presieduta da Pier Silvio Berlusconi e costituita da Mediaset e Mondadori, vengono svolte attività di ideazione, progettazione, realizzazione e promozione di eventi, in special modo televisivi (La Fabbrica del Sorriso dal 2003), finalizzati alla raccolta di risorse da destinare alla beneficenza ed al finanziamento di progetti mirati quali: istruzione, assistenza socio-sanitaria, valorizzazione della cultura e dell'ambiente, cooperazione internazionale. La Onlus è attiva per la raccolta fondi a seguito di emergenze scaturite da eventi drammatici e catastrofi sia nazionali che internazionali.
La controllata Medusa sostiene da anni la Società italiana per l'Amiloidosi Onlus. Attraverso Publitalia '80, ogni anno dedica oltre 6.000 passaggi pubblicitari a campagne di carattere sociale. Telecinco, in Spagna, mette a disposizione l'emissione di spot dedicati a temi di interesse sociale.
Mediaset è attiva anche nel settore dell'editoria con "Link. Idee per la televisione", collana di comunicazione curata da R.T.I. dedicata alla divulgazione dei meccanismi che governano l'industria televisiva mediante il contributo di esperti e professionisti del settore, italiani e stranieri.
Nel 1995, attraverso Medusa, ha intrapreso un progetto di restauri cinematografici denominato Cinema Forever-Dedicato a Carlo Bernasconi, per la tutela di capolavori del cinema italiano diretti da grandi registi come De Sica, Fellini, Pasolini, Rossellini, Antonioni e Bertolucci. Tra il 1999 e il 2002, ha donato al Museum of Modern Art di New York una serie di lungometraggi restaurati per arricchire con pellicole prestigiose del cinema italiano il patrimonio dell'archivio storico del museo, uno dei più illustri del mondo.
Da più di vent'anni organizza al Teatro Manzoni di Milano la rassegna musicale "Aperitivo in Concerto"; la controllata Publitalia '80 è sponsor principale della "Mostra del Libro Antico", organizzata dalla Fondazione Biblioteca di via Senato, presso il Palazzo della Permanente di Milano.
Principali azionisti [modifica]
Capitalizzazione di mercato: circa 6.500.000.000 €
Silvio Berlusconi - 38,980%, tramite:
Fininvest Finanziaria d'Investimento SPA
Trefinance SA
Mediaset SPA (azioni proprie) - 3,795%
Mackenzie Cundill Investment Management LTD - 3,441%
Blackrock INC - 2,287%
Dato aggiornato al 1 dicembre 2010 secondo i dati Consob sulle partecipazioni rilevanti.
Società del Gruppo Mediaset [modifica]
MEDIASET S.p.A.:
Publitalia '80 S.p.A. 100%:
Digitalia '08 S.r.l. 100%
Publieurope Ltd 100%
Mediamond S.p.A. 50%
R.T.I. S.p.A. 100%:
Elettronica Industriale S.p.A. 100%
Media Shopping S.p.A. 100%
Medusa Cinema S.p.A. 100%:
Taodue S.r.l. 100%
Medusa Film S.p.A. 100%
Cinecittà Digital Factory S.r.l. 15%
X Content S.r.l. 100% (in liquidazione)
Videotime S.p.A. 98,96%
Boing S.p.A. 51%
Mediavivere S.r.l. 50%
Fascino PGT S.r.l. 50%
Capitolosette S.r.l. 49%
The Space Entertainment S.p.A. 91,55%
The Space Cinema 1 S.p.A. 100%
The Space Cinema 2 S.p.A. 100%
Tivù S.r.l. 48,25%
Ares Film S.r.l. 30%
Class CNBC S.p.A. 10,9%
Mediaset Investimenti S.p.A. 100%:
Gestevision Telecinco S.A. 50,10%: Publiespaña Sau 100%, Estudios Picasso Fábrica de Ficción Sau 100%, Grupo Editorial Tele5 Sau 100%, Atlas España Sau 100%, Mi Cartera Media Sau 100%, Cinematext Media S.A. 60%, Cinematext Media Italia S.r.l. 60%, Conecta 5 Telecinco Sau 100%, Mediacinco Cartera S.L. 75%, Premiere Megaplex S.A. 50%, Canal Factoría de Ficción S.A. 40%, Aprok Imagen S.L. 40%, Producciones Mandarina S.L. 30%, La Fabrica de la Tele S.L. 30%, Publieci Televisión S.A. 50%
Pegaso Television Inc. 35,08%: Caribevisiòn TV Network L.C.C. 83,34%
Mediaset Investment S.a.r.l. 100%:
Mediacinco Cartera S.L. 25%: EDAM Aquisition Holding I Cooperatief U.A. 33,3%, Endemol Group B.V. 100%
Sportnet Media Ltd 49%
Nessma S.A. 25%:
Nessma Entertainement S.a.r.l. 99,99%
Nessma Advertising S.a.r.l. 100%
Horizon Media International S.a.r.l. 100%
Nessma Broadcast S.a.r.l. 25%
Società estinte:
Mediatrade, R.T.I. Music, Mediadigit, Promoservice Italia.
Canali televisivi e piattafome pay-tv [modifica]
Canali analogici terrestri [modifica]
Italia
Rete 4 (FTA, non più attivo nelle aree di Switch-over e Switch-off, termina il 12 dicembre 2012)
Canale 5 (FTA, non più attivo nelle aree di Switch-off, termina il 12 dicembre 2012)
Italia 1 (FTA, non più attivo nelle aree di Switch-off, termina il 12 dicembre 2012)
Canali digitali terrestri (SD e HD) [modifica]
Italia
Rete 4 (FTA su Tivù, LCN 4, Mux Mediaset 2 e 4)
Canale 5 (FTA su Tivù, LCN 5, Mux Mediaset 2 e 4)
Italia 1 (FTA su Tivù, LCN 6, Mux Mediaset 2 e 4)
Iris (FTA su Tivù, LCN 22, Mux Mediaset 2)
La5 (FTA su Tivù, LCN 30, Mux TIMB 1 e Mediaset 4)
Mediaset Extra (FTA su Tivù, LCN 34, Mux TIMB 1 e Mediaset 4)
Boing (FTA su Tivù, LCN 40, Mux Mediaset 2)
TG Mediaset (FTA su Tivù, LCN 51, Mux L'Espresso 1)
Rete 4 +1 (FTA su Tivù, LCN 104, Mux Mediaset 6, solo nelle aree di Switch-off)
Canale 5 +1 (FTA su Tivù, LCN 105, Mux Mediaset 6, solo nelle aree di Switch-off)
Italia 1 +1 (FTA su Tivù, LCN 106, Mux Mediaset 6, solo nelle aree di Switch-off)
La 5 +1 (FTA su Tivù, LCN 130, Mux Mediaset 5, solo nelle aree di Switch-off, sospeso)
Boing +1 (FTA su Tivù, LCN 140, Mux Mediaset 2, sospeso)
Mediashopping (FTA su Tivù, LCN 121, Mux Mediaset 2, dal 1 marzo 2011 ME, LCN 35)
Rete 4 HD (FTA in alta definizione su Tivù, LCN 504, Mux Mediaset 6, solo nelle aree di Switch-off, sospeso)
Canale 5 HD (FTA in alta definizione su Tivù, LCN 505, Mux Mediaset 6, solo nelle aree di Switch-off)
Italia 1 HD (FTA in alta definizione su Tivù, LCN 506, Mux Mediaset 6, solo nelle aree di Switch-off)
Spagna
Telecinco (FTA, Canal 68)
La 7 (FTA, Canal 68)
FDF Telecinco (FTA, Canal 68)
Cuatro (FTA, Canal 67)
Boing (FTA, Canal MPE2)
Gran Hermano 24 horas (FTA)
Telecinco HD (FTA)
Canali digitali satellitari (SD) [modifica]
Italia
Satellite Hot Bird 9 - 13 gradi est, frequenza 11.919 MHz:
Rete 4 (Tivù Sat, LCN 4, visione integrale; FTA e SKY, can. 104, alcuni programmi sono criptati)
Canale 5 (Tivù Sat, LCN 5, visione integrale; FTA e SKY, can. 105, alcuni programmi sono oscurati mediante rullo Tivù Sat)
Italia 1 (Tivù Sat, LCN 6, visione integrale; FTA e SKY, can. 106, alcuni programmi sono criptati)
Boing (Tivù Sat, LCN 15)
Iris (Tivù Sat, LCN 25)
Satellite Hotbird 9 - 13 gradi est, frequenza 11.219 MHz:
Mediaset Plus (in esclusiva su SKY, can. 123)
Satellite Hotbird 6 - 13 gradi est, frequenza 11.179 MHz:
Mediashopping (Tivù Sat, LCN 24; FTA e SKY, can. 808, dal 1 marzo 2011 ME)
Satellite Hotbird 6 - 13 gradi est, frequenza 12.545 MHz:
La 5 (Tivù Sat, LCN 12)
Satellite Atlantic Bird 1 - 12,5 gradi ovest, frequenza 12.545 MHz:
La 5
Mediaset Extra
Spagna
Satelliti Hispasat 1D - 30 gradi ovest, frequenza 12.303 MHz / Astra 1E - 19,2 gradi est, frequenza 10.788 MHz:
Telecinco (Digital+, dial 15)
Cuatro (Digital+, dial 4, 14)
CNN+ (Digital+, dial 70)
40 latino (Digital+, dial 81, 158)
Canal Club (Digital+, dial 88)
Nord America (New York, Miami, Chicago e Porto Rico)
Satellite Galaxy 13/Horizons 1 - 127 gradi ovest, frequenza 3.800 MHz:
CaribeVisiòn - CV Network (FTA)
Nord Africa (Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania)
Satelliti Nilesat 102 - 7 gradi ovest, frequenza 12.203 MHz / Badr 6 - 26 gradi est, frequenza 11.727 MHz:
Nessma (FTA)
Canali digitali via cavo (SD e HD) [modifica]
Italia
Rete 4 (IPTV di Alice Home TV can. 4, TV di Fastweb can. 4 e Infostrada TV can. 4)
Canale 5 (IPTV di Alice Home TV can. 5, TV di Fastweb can. 5 e Infostrada TV can. 5)
Italia 1 (IPTV di Alice Home TV can. 6, TV di Fastweb can. 6 e Infostrada TV can. 6)
Boing (IPTV di Alice Home TV can. 677, TV di Fastweb can. 57 e Infostrada TV)
Iris (IPTV di Alice Home TV can. 332, TV di Fastweb can. 36 e Infostrada TV)
La 5 (IPTV di Alice Home TV, TV di Fastweb e Infostrada TV)
TG Mediaset (IPTV di Alice Home TV, TV di Fastweb e Infostrada TV)
Mediaset Extra (IPTV di Alice Home TV, TV di Fastweb e Infostrada TV)
Mediashopping (IPTV di Alice Home TV can. 808, TV di Fastweb can. 932 e Infostrada TV, dal 1 marzo 2011 ME)
Mediaset Plus (IPTV di Alice Home TV can. 123)
Mediaset Premium (solo Premium Bouquet, Premium Calcio e Premium MotoGP, IPTV di Alice Home TV e TV di Fastweb)
Mediashopping è visibile anche attraverso il sito mediashopping.it in modalità streaming (web-tv). Gran parte dei programmi di Canale 5, Italia 1 e Rete 4 sono visibili il giorno successivo alla messa in onda in formato integrale e/o in videoclip su "Video Mediaset" attraverso il sito video.mediaset.it in alta qualità; alcuni programmi e i telegiornali delle reti generaliste sono anche disponibili in diretta.
Spagna
Telecinco è distribuito in digitale via cavo da Ono, R, Euskaltel, Telecable e via (IPTV) da Imagenio, Orange TV, Jazztelia TV; La 7, FDF Telecinco, Cuatro, CNN+ e 40 latino sono distribuiti da Ono, R e Imagenio.
Nord America (New York, Miami, Chicago e Porto Rico)
CV Network è distribuito via cavo da Comcast e Atlantic Broadband.
Canali digitali via rete mobile (SD) [modifica]
Italia
Canale 5 (FTA, DVB-H di TIM TV)
Italia 1 (FTA, DVB-H di TIM TV)
Boing (FTA, DVB-H di 3 TV)
Il meglio di Canale 5, Italia 1 e Rete 4 (FTA, DVB-H di 3 TV)
Mediaset Premium (solo partite di Serie A su Premium Calcio in pay per view, DVB-H di TIM TV e 3 TV)
Piattaforme digitali pay-tv, pay per view e video on demand (SD, HD e 3D) [modifica]
Italia
VIA DIGITALE TERRESTRE (MHP) E DIGITALE VIA CAVO (IPTV di Alice Home TV e TV di Fastweb)
Mediaset Premium (pay-tv, pay per view e video on demand)
Premium Menu (LCN 300, Mux Mediaset 1 servizio televisivo per la gestione della smart card, in esclusiva su digitale terrestre)
Premium Gallery (in esclusiva su digitale terrestre):
Premium Cinema (LCN 311, Mux Dfree)
Premium Cinema Emotion (LCN 312, Mux Dfree)
Premium Cinema Energy (LCN 313, Mux Dfree)
Studio Universal (LCN 304, Mux Dfree, solo distribuzione)
Premium Cinema HD (in alta definizione LCN 320, Mux Mediaset 5)
Premium Joi (LCN 321, Mux Dfree)
Premium Mya (LCN 322, Mux Dfree)
Premium Steel (LCN 323, Mux Dfree)
Premium Joi +1 (LCN 324, Mux Dfree)
Premium Mya +1 (LCN 325, Mux TIMB 1 e Mux Mediaset 5)
Premium Steel +1 (LCN 326, Mux Mediaset 1)
Premium Extra 1 (LCN 331, Mux Mediaset 1)
Premium Extra 2 (LCN 332, Mux Mediaset 1)
Disney Channel (LCN 350, Mux Dfree, solo distribuzione)
Disney Channel +1 (LCN 351, Mux Mediaset 5, solo distribuzione)
Premium Fantasy (in esclusiva su digitale terrestre):
Disney Channel (LCN 350, Mux Dfree, solo distribuzione)
Disney Channel +1 (LCN 351, Mux Mediaset 1, solo distribuzione)
Playhouse Disney (LCN 352, Mux Mediaset 1, solo distribuzione)
Cartoon Network (LCN 353, Mux Mediaset 1, solo distribuzione)
Premium Hiro (LCN 354, Mux Mediaset 1)
Premium on Demand HD (in esclusiva su digitale terrestre, funzione video on demand in alta definizione e in 3D con set top box e tv abilitati)
Premium Calcio (digitale terrestre e IPTV) :
Premium Calcio (LCN 370, Mux Mediaset 1, in pay per view solo le dirette Serie A, Champions League e Europa League; Alice Home TV, can. 80; TV di Fastweb, can. 851)
Premium Calcio 1 (LCN 371, Mux Mediaset 1, pay per view; Alice Home TV, can. 81; TV di Fastweb, can. 852)
Premium Calcio 2 (LCN 372, Mux Mediaset 1, pay per view; Alice Home TV, can. 82; TV di Fastweb, can. 853)
Premium Calcio 3 (LCN 373, Mux Mediaset 1, pay per view; Alice Home TV, can. 83; TV di Fastweb, can. 854)
Premium Calcio 4 (LCN 374, Mux Mediaset 1, pay per view; Alice Home TV, can. 84; TV di Fastweb, can. 855)
Premium Calcio 5 (LCN 375, Mux Mediaset 1, pay per view; Alice Home TV, can. 85; TV di Fastweb, can. 856)
Premium Calcio 6 (LCN 376, Mux Mediaset 1, pay per view; Alice Home TV, can. 86; TV di Fastweb, can. 857)
Premium Calcio HD 1 (in alta definizione LCN 381, Mux Mediaset 1)
Premium Calcio HD 2 (in alta definizione LCN 382, Mux Mediaset 5)
Premium MotoGP (digitale terrestre e IPTV):
Premium MotoGP (Mux Mediaset 1, pay per view, Alice Home TV, can. 79; TV di Fastweb, can. 860, sospeso)
Premium Bouquet (in esclusiva su IPTV):
Premium Joi (Alice Home TV, can. 51; TV di Fastweb, can. 801)
Premium Mya (Alice Home TV, can. 52; TV di Fastweb, can. 802)
Premium Steel (Alice Home TV, can. 53; TV di Fastweb, can. 803)
Premium Joi +1 (Alice Home TV, can. 54; TV di Fastweb, can. 805)
Premium Mya +1 (Alice Home TV, can. 55; TV di Fastweb, can. 806)
Premium Steel +1 (Alice Home TV, can. 56; TV di Fastweb, can. 807)
Premium Cinema (Alice Home TV, can. 57; TV di Fastweb, can. 811)
Premium Cinema Emotion (Alice Home TV, can. 58; TV di Fastweb, can. 812)
Premium Cinema Energy (Alice Home TV, can. 59; TV di Fastweb, can. 813)
Studio Universal (Alice Home TV, can. 60; TV di Fastweb, can. 814, solo distribuzione)
Premium Hiro (Alice Home TV, can. 71; TV di Fastweb, can. 831)
Cartoon Network (Alice Home TV, can. 72; TV di Fastweb, can. 832, solo distribuzione)
Le partite trasmesse sui canali Diretta Calcio e Premium Calcio24 (solo per le partite di Serie A e Champions League, Europa League) sono acquistabili singolarmente in modalità pay-per-view (per le nuove tessere acquistate nel corso del 2008 previo acquisto Premium Gallery).
Parte dell'offerta Mediaset Premium è distribuita in Italia anche in DVB-H su TIM TV e 3 TV.
Spagna
VIA DIGITALE SATELLITARE
Satelliti Hispasat 1D - 30 gradi ovest, frequenza 12.303 MHz / Astra 1E - 19,2 gradi est, frequenza 10.788 MHz:
Digital+ (pay-tv e pay per view)
Dati societari [modifica]
Ragione sociale: Mediaset S.p.A.
Sede legale: Via Paleocapa, 3 - 20121 Milano
Partita Iva e Codice Fiscale: 09032310154
Capitale sociale: 614.238.333 Euro
Organi sociali [modifica]
Consiglio di Amministrazione:
Presidente: Fedele Confalonieri*
Vice Presidente: Pier Silvio Berlusconi* (Presidente e Amministratore Delegato R.T.I.)
Amministratore Delegato: Giuliano Adreani* (Presidente e Amministratore Delegato Publitalia '80)
Consiglieri: Gina Nieri*, Marina Berlusconi, Niccolò Querci (Presidente Media Shopping), Pasquale Cannatelli, Paolo Andrea Colombo, Luigi Fausti, Carlo Secchi, Attilio Ventura, Mauro Crippa, Bruno Ermolli, Marco Giordani, Alfredo Messina
Collegio Sindacale: Alberto Giussani, Francesco Vittadini, Silvio Bianchi Martini, Mario D'Onofrio, Antonio Marchesi
(*) Membri del Comitato Esecutivo
Logo [modifica]
L'emblema originario dei Visconti raffigurante il "Biscione"
Il logo di Mediaset è la testa stilizzata del Basilisco, detto anche Biscione, adottato come simbolo araldico e stemma dai Visconti, signori di Milano, a partire dal XI secolo in seguito alle gesta di Oddone Visconti in Terra Santa nel 1187. Il Basilisco venne poi acquisito dagli Sforza nel corso del XIV secolo, sino a divenire uno dei simboli della città.
Il Biscione di Mediaset porta tra le fauci un fiore di otto petali, a differenza dello stemma dei Visconti in cui vi si trova un moro. Il logo è stato creato negli anni settanta come simbolo di Milano 2: un progetto urbanistico ad opera di Silvio Berlusconi situato nella natura (il fiore), adiacente a Milano (il Biscione). Da allora ha sempre rappresentato il gruppo Fininvest, quindi il canale Telemilano, la cui sede era per l'appunto a Milano 2, in seguito rinominato Canale 5. Di qui l'adozione del simbolo da parte di Mediaset nel 1993 esteso a tutte le società del gruppo televisivo; nel 2004 ha poi assunto la linea attuale in concomitanza con il lancio dell'offerta televisiva in digitale.
È simbolo anche di Milano 3, Medusa, della società di aerotrasporti privata Alba, del Teatro Manzoni e, in altre differenti declinazioni, del canale Mediashopping, della Onlus Mediafriends, del gruppo assicurativo-bancario Mediolanum, facente sempre parte di Fininvest.
Il colore del fiore oggi è il principale carattere distintivo del simbolo: blu per Mediaset, arancione per Canale 5 (in precedenza rosso), verde per Fininvest e Mediafriends, giallo per Mediashopping, azzurro per Mediolanum, giallo oro per Alba e Medusa, rosso per Milano 2, Milano 3 ed il Teatro Manzoni.
Per identificare il gruppo televisivo facente capo a Fininvest, viene spesso utilizzato per l'appunto il termine Biscione.
Critiche [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Critiche a Mediaset.
Mediaset (e prima della sua costituzione Fininvest) è da diversi anni al centro di diverse critiche, nonché iter politico-giudiziari per lo più strettamente intrecciati tra la storia politica italiana, la magistratura e il fondatore Silvio Berlusconi; in altri casi invece totalmente separati dallo stesso fondatore in quanto dal 1994 non rientrante più nei quadri societari. Principalmente tali critiche riguardano le presunte violazioni di alcune leggi, le quote di ricavi da concessioni pubblicitarie, l'informazione giornalistica, la qualità dei programmi trasmessi, i diritti televisivi, la gestione dei rapporti con la concorrenza (televisiva e mediatica in generale) e le censure degli anime.
Lodo Retequattro [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Lodo Retequattro.
Una critica rivolta all'azienda è relativa all'emittente Rete 4 e al cosiddetto lodo Retequattro, secondo cui l'emittente non avrebbe diritto a trasmettere in analogico (in altre forme invece sì). La situazione è ancora pendente, mentre la giurisprudenza ha prodotto molte sentenze al riguardo.
Anime [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Adattamento e censura degli anime.
Un'altra importante critica mossa nei confronti di Mediaset riguarda la politica relativa ai prodotti di animazione, soprattutto l'animazione giapponese. Sul web sono infatti facilmente rintracciabili siti e comitati di protesta che attaccano duramente gli adattamenti italiani di alcuni anime curati dal network. Molto spesso Mediaset è stata accusata di aver censurato i contenuti, i dialoghi e le immagini di alcune serie stravolgendone il significato, perché ritenute inadatte.[32] Serie come Temi d'amore fra i banchi di scuola, È quasi magia Johnny, le 3 serie di Dragon Ball e le 5 serie di Sailor Moon sono spesso portate ad esempio. Va segnalato che in alcuni casi Mediaset ha dichiarato di aver solo ceduto alle pressioni del MOIGE, di cui è noto l'ostracismo verso tutti gli anime del Sol Levante. Gli accusatori sostengono invece che la mancanza di motivazione di alcuni tagli porta a pensare che Mediaset non abbia ceduto alle pressioni ma intrattenga una vera collaborazione con il MOIGE o addirittura cerchi solo di adattare le opere ad un target diverso dall'originale, per poter migliorare l'audience. A riprova di questo c'è il fatto che gli anime trasmessi da MTV o dalle emittenti locali non presentano censure o tagli arbitrari che stravolgono l'opera o comunque non in maniera forte.
In altre occasioni Mediaset è stata accusata di aver stravolto il significato di una serie per puri scopi commerciali, un esempio in questo caso è la celebre serie Mila & Shiro, in cui la protagonista viene fatta diventare cugina della protagonista di Mimì e la nazionale di pallavolo, creando una connessione in realtà inesistente tra le due opere (poi portata nelle versioni francese e spagnola) e giustificata dal tentativo di trasferire il successo della serie di Mimì su quella di Mila, che comunque divenne popolare in Italia. Lo stesso discorso è valido per le due serie Holly e Benji, due fuoriclasse e Palla al centro per Rudy.
Pubblicità [modifica]
Da diverse parti Mediaset è stata accusata di inserire nel palinsesto quantità eccessive e sempre crescenti di pubblicità, a volte ricorrendo a trucchi e artifizi cavillosi. Un esempio è il fatto che TGcom, un servizio a pagamento di informazioni, è considerato da Mediaset un programma autonomo simile ad un telegiornale piuttosto che una pubblicità inserita all'interno di altri programmi. Forte di questa interpretazione, Mediaset ha più volte aggirato la normativa vigente e interrotto una trasmissione per trasmettere pubblicità seguita dal TGcom e poi da un ulteriore stacco pubblicitario anziché con la ripresa del programma. L'autorità garante delle comunicazioni ha già condannato più volte questo atteggiamento.[33]
Nel 2003 un telespettatore ha fatto causa a Mediaset a causa del numero di spot giudicato intollerabile trasmessi durante le semifinali di Champions League, il caso è arrivato in cassazione e la suprema corte si è espressa a favore del telespettatore riconoscendogli il risarcimento simbolico chiesto di 100 euro (più il pagamento delle spese legali).[34]
Nel novembre 2006 Mediaset è stata multata di 650.000 euro per le ripetute violazioni delle norme riguardanti le interruzioni pubblicitarie durante la trasmissione dei film e per la violazione delle norme in materia di tutela dei minori.[35]
All'inizio degli anni duemila sono stati soppressi tutti i contenitori di cartoni animati, con grande disappunto degli affezionati, per far posto ad un programma di pochi secondi (secondo alcuni uno spot mascherato) che reclamizza suonerie e loghi per telefoni cellulari.[36]
YouTube [modifica]
Nel 2008 Mediaset ha fatto causa a YouTube per violazione dei diritti d'autore richiedendo 500 milioni di euro di risarcimento. Secondo Mediaset, alla luce dei contatti rilevati e vista la quantità dei documenti presenti illecitamente sul sito, è possibile stabilire che le tre reti televisive italiane del Gruppo abbiano perduto ben 315.672 giornate di visione da parte dei telespettatori, con relative perdite subite per la mancata vendita di spazi pubblicitari sui programmi illecitamente diffusi in rete. Alcuni hanno visto in questo atteggiamento una volontà di censura, ma Mediaset si è difesa affermando di aver cercato più volte un dialogo con YouTube e con il suo proprietario Google senza mai ottenere risposta, vedendosi costretta a ricorrere alle vie legali.[37] Questo comportamento è stato tuttavia criticato da molti poiché molte televisioni in Italia (La7 e la Rai dispongono di canali su Youtube su cui pubblicano gratuitamente parte del loro materiale) e all'estero (su tutte la BBC[38]) applicano sempre più una politica di rilasciare i propri contenuti.
In Spagna è successa quasi la stessa cosa: Telecinco ha vinto una causa contro il portale ottenendo la rimozione dei video non autorizzati ma non il risarcimento economico, mentre altre (TVE, Antena 3, Cuatro TV) hanno il loro spazio su YouTube.
Faziosità [modifica]
Alcuni esponenti del centro-sinistra hanno accusato alcune delle trasmissioni di informazione di Mediaset (su tutte il TG4 ma solo nei riguardi di Emilio Fede e non degli altri giornalisti che non mostrano il suo grado di faziosità, e in parte anche Matrix[39] di Enrico Mentana) di faziosità in favore del loro editore.
In occasione della celebre "discesa in campo" del 1994 alcuni personaggi VIP delle reti Mediaset (tra cui Raimondo Vianello, Ambra Angiolini e Mike Bongiorno) hanno pubblicamente dichiarato in diretta televisiva di votare per il loro editore, causando molte polemiche. La legge sulla par condicio metterà poi fine in seguito a tali espliciti endorsements. In occasione delle elezioni politiche italiane del 2008 invece, i due candidati Berlusconi e Veltroni hanno sostenuto delle interviste con Mentana nel corso della stessa serata (a causa del rifiuto del leader PDL di un faccia a faccia). A parlare per primo è stato Veltroni e in seguito all'uscita del leader del centro-sinistra si è avuto l'ingresso di Berlusconi. Ha sollevato delle polemiche il fatto che Berlusconi abbia potuto parlare per secondo ascoltando e dibattendo su tutto ciò che il suo avversario aveva detto in precedenza, mentre a Veltroni non è stata concessa l'opportunità di replicare alle dichiarazioni del leader del centrodestra, anche in questo caso Mediaset si è difesa per bocca di Fedele Confalonieri e dello stesso Mentana, dichiarando che l'ingresso è stato dato da un regolare sorteggio richiesto proprio dal partito Democratico di Veltroni, originariamente contrario all'ingresso di Berlusconi per primo. Altra critica riguarda il fatto che i palinsesti di Italia 1 e Rete 4, al momento dell'intervista Veltroni, prevedevano programmi molto seguiti come CSI e Tempesta d'amore, mentre Berlusconi sarebbe stato avvantaggiato perché, nella fascia oraria della sua intervista, non era prevista la messa in onda di programmi di punta come i precedenti.
In più occasioni le emittenti del gruppo (in particolare Rete 4) sono state multate per violazione della legge sulla par condicio.
Auditel [modifica]
Altre critiche riguardano la sospensione improvvisa per motivi di auditel di alcune serie televisive a causa dei bassi ascolti. Telefilm come Nati ieri e Crimini bianchi sono stati cancellati o sospesi dopo poche puntate per gli ascolti buoni ma insufficienti a battere la concorrenza RAI. Gli spettatori non negano all'emittente il diritto di cancellare un programma non proficuo, ma obbiettano che comunque non è corretto nei confronti degli appassionati sospendere una serie a metà lasciando irrisolta la conclusione della trama.[40] Soluzioni come lo spostamento in un'altra fascia oppure la realizzazione di uno o due episodi conclusivi sono considerati soluzioni molto più oneste nei confronti del pubblico.
Il "Caso Englaro" [modifica]
Il 9 febbraio 2009, in occasione della morte di Eluana Englaro, la rete ammiraglia Canale 5 ha mantenuto la programmazione invariata con la messa in onda del Grande Fratello 9 (a differenza della RAI in cui fu la rete secondaria Rai 2 a mantenere invariata la programmazione trasmettendo X factor), nonostante le richieste di Enrico Mentana per Matrix e del TG5 di trasmettere uno speciale sul caso. La rete del Gruppo preposta a tale approfondimento giornalistico, in prima serata, è stata Rete 4 (terza rete del gruppo) con uno speciale condotto dal direttore della testata Emilio Fede. La sera stessa Mentana, attraverso un comunicato stampa, annuncerà per protesta le sue dimissioni dalla carica di direttore editoriale di Mediaset, accusando il suo editore di pensare solo e unicamente all'auditel e di ignorare l'aspetto fondamentale della televisione come mezzo di informazione.[41][42] Mediaset accetterà immediatamente le dimissioni del giornalista affermando, attraverso un comunicato stampa, il proprio ruolo di televisione commerciale con un sistema a tre reti. Due giorni dopo, Mentana, tramite una lettera pubblicata dal quotidiano Libero, illustra a pieno la vicenda ribadendo le accuse e ottenendo solidarietà dal mondo giornalistico.[43].
Rapporti con i dipendenti [modifica]
Mediaset è duramente criticata dagli addetti ai lavori poiché si sono verificati casi in cui è mancata la comunicazione diretta agli attori e ai membri della troupe della decisione (o anche solo della possibilità) di sospendere la serie. Nel caso del già citato Crimini bianchi molti membri dei cast si sono lamentati di aver saputo della perdita del lavoro solo all'annuncio stampa.[44]
Ad inizio del 2009 ha molto risalto sui media il caso di Mike Bongiorno, volto storico del network fin dalla sua nascita. Infatti il contratto di Bongiorno scadeva alla fine del 2008 e lo stesso conduttore aspettava un rinnovo che in 30 anni era sempre arrivato puntuale e in automatico. Alla fine del 2008 tuttavia Mike non ricevette il rinnovo e le sue continue telefonate ai più alti dirigenti per avere chiarimenti furono ignorate fino a quando un impiegato dell'azienda gli comunicò per telefono che Mediaset già da tempo aveva deciso di non rinnovare il contratto. Durante la trasmissione di Raitre Che tempo che fa di Fabio Fazio Bongiorno si è detto duramente amareggiato per il modo in cui è stato trattato e del fatto che nessuno per mesi (neanche il suo grande amico Silvio Berlusconi) si è degnato di rispondere alle sue telefonate.
TV Trash in Italia e Spagna [modifica]
La principale critica alla tv spagnola Telecinco, rivolta fin dalla nascita e mai sopita, è stata quella di proporre Telebasura, cioè programmi di qualità scadente e di carattere popolare atti a conseguire grandi ascolti.
Anche in Italia trasmissioni come Uomini e donne, C'è posta per te, La pupa e il secchione, e in generale i reality show ed alcuni talk show proposti dalle emittenti del gruppo, sono state più volte indicate dagli opinionisti come televisione spazzatura e duramente attaccate anche dalle associazioni di psicologi perché propongono ai giovani esempi distorti e disapprovabili della vita. Duramente criticata è anche la costante presenza nei programmi di ballerine poco vestite e di personaggi privi di qualunque qualifica (Costantino Vitagliano, Daniele Interrante, Alessandra Pierelli, ecc.) scelti solo a causa del loro gradevole aspetto fisico. Mediaset si è più volte difesa affermando che il fatto stesso che i programmi facciano grandi ascolti significa che il pubblico apprezza, ma altri obbiettano che questo successo di ascolti è dovuto principalmente al grande battage autopubblicitario che le emittenti fanno ai loro programmi, infatti in molti casi i programmi di gossip e a volte perfino i telegiornali dedicano servizi interi alle vicende dei tronisti, sempre i telegiornali del gruppo sono stati accusati anche di fare pubblicità alle trasmissioni delle reti Mediaset tramite finti servizi giornalistici per approfondire il "grande successo" che la serie sta riscuotendo.
Controprogrammazione [modifica]
Da più parti Mediaset è stata accusata di decidere i propri palinsesti unicamente in base al desiderio di contrapporsi alle scelte della RAI. Infatti se la televisione di stato annuncia i suoi palinsesti senza tenere conto delle programmazioni del rivale, lo stesso non si può dire di Mediaset che in più occasioni ha spostato i propri programmi più visti (di fascia oraria o anche da un giorno all'altro) unicamente per rivaleggiare con programmi più forti della RAI. Nel marzo 2009 la celebre conduttrice Maria De Filippi criticò il proprio editore a causa dello spostamento del talent Amici di Maria De Filippi al martedì, con il solo scopo di rivaleggiare con il talent show X factor di Rai 2. [45] Altro esempio, almeno dal 2006, è Striscia la notizia, che quando è in diretta quasi sempre adegua la sua durata a quella dell'arcirivale Affari tuoi.
Voci correlate [modifica]
Fininvest
Publitalia '80
R.T.I.
Medusa Cinema
Telecinco
Digitale terrestre
Endemol
Mondadori
Teatro Manzoni
Auditel
Telecom Italia
3 Italia
Wind
SKY
Class Editori
Alice Home TV
TV di Fastweb
Apple
IULM
21 Investimenti
NBC Universal
Disney Channel Italia
DGTVi
Tivù
Legge Mammì
Legge Maccanico
Legge Gasparri
Lodo Retequattro
Silvio Berlusconi
Sigle delle produzioni Mediaset
Fonti [modifica]
Company Profile da Borsaitaliana.it
Borsaitaliana.it
Azionariato da Consob.it
Organi sociali da Consob.it
Bilancio consolidato Mediaset S.p.A. al 31.12.2007
Sito Internet Gruppo Mediaset
Sito Internet Publitalia '80
Note [modifica]
^ Classifica Broadcaster Europei, 2007
^ Classifica del mercato mondiale dei media, 2007
^ Classifica Thomson Reuters Extel
^ Inaugurazione Telemilano
^ Provvedimento Agcm n. 1742
^ Collocamento azioni Mediaset
^ [1]
^ Massimo storico titolo MS
^ a b Classifica siti italiani più visti
^ [2]
^ Fatturato Mediaset Premium 2008
^ Studio 20
^ Publitalia '80
^ Publitalia '80
^ Publiespaña
^ Manifestazione popolare per il ripristino delle reti Fininvest nel 1984
^ Trattativa per la cessione di Rete 4
^ Articolo sul sito Tv-Zone
^ [3]
^ Distribuzione tessere Tivù Sat
^ Mediaset.it
^ Sportmediaset.it
^ 21 Partners e Medusa Cinema
^ Diritti televisivi
^ Mediaset vince ricorso con Youtube tgcom.mediaset.it
^ Sentenza del tribunale tgcom.mediaset.it (PDF)
^ Telecinco
^ Telecinco
^ Mediaset International
^ Programmi di informazione
^ http://www.davidemaggio.it/archives/21421/mario-giordano-a-capo-della-nuova-agenzia-news-mediaset-aspettando-la-rete-all-news/
^ Fonte: Mentecritica.net
^ Fonte su repubblica.it
^ Fonte su ilmessaggero.it
^ Fonte su enricodiparola.it
^ Fonte su bimbumbam.altervista.org
^ Fonte su digital-sat.it
^ Fonte su repubblica.it
^ Fonte su dsmilano.eu
^ Fonte su blogapuntate.it
^ Notizia sulle dimissioni di Mentana da tv-zone.it
^ In onda il Gf9, Mentana si dimette Tgcom.it
^ stralcio lettera di Mentana a Libero
^ Fonte su blogapuntate.it
^ Maria de Filippi si infuria per lo spostamento al martedi Tgcom.it
Collegamenti esterni [modifica]
Mediaset.it
Gruppo Mediaset
Guida ai programmi reti Mediaset
Tgcom
SportMediaset
Video Mediaset
Mediaset Premium
Publitalia '80
Digitalia '08
Publieurope
Medusa
Medusa Cinema
Media Shopping
Taodue
Telecinco
Cuatro
Digital+
Publiespaña
Endemol Group
Tivù
CV Network
Nessma Tv
Campus Multimedia
Mediafriends
DGTVi
Fininvest
[espandi]
v · d · mGruppo Mediaset
Publitalia '80 R.T.I. Gestevision Telecinco Endemol Medusa Film
Società chiuse
Mediatrade R.T.I. Music Mediadigit Promoservice Italia
Persone
Fedele Confalonieri (presidente) Pier Silvio Berlusconi (vicepresidente) Giuliano Adreani (amministratore delegato) Silvio Berlusconi (fondatore ed azionista di maggioranza)
Canali televisivi
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Canale 5 Italia 1 Rete 4 Mediaset Plus Mediashopping Telecinco (in Spagna) Network Caribevision (in Nord America) Nessma Tv (in nord Africa)
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Canale 5 Italia 1 Rete 4 Canale 5+1 Italia 1+1 Rete 4+1 Canale 5 HD Italia 1 HD Rete 4 HD Boing Mediashopping Iris La 5 Mediaset Extra Telecinco (in Spagna) LaSiete (in Spagna) FDF (in Spagna) Cincoshop (in Spagna)
A pagamento
Hiro Joi Joi+1 Mya Mya+1 Premium Calcio 24 Mediaset Italia (in Francia, Belgio, Slovenia, Svizzera e Canada)
Canali televisivi chiusi
Analogici
Tele 5 (in Germania) La Cinq (in Francia)
Satellitari
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