Pietro Berti

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VILLA BERTI - IMOLA VIA BEL POGGIO 13

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Anchorage

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venerdì 8 maggio 2009

REPORTER CANADESE SEQUESTRATA CON UN COLLEGA AUSTRALIANO DA 259 GIORNI IN SOMALIA


REPORTER CANADESE SEQUESTRATA CON UN COLLEGA AUSTRALIANO DA 259 GIORNI IN SOMALIA


Si tratta della ventottenne Amanda Lindhout, rapita il 23 agosto 2008 assieme al collega australiano Nigel Brennan. Il fatto si è verificato sulla strada che unisce Mogadiscio ad Afgoi da un commando di banditi. L’intento dei due reporter era quello di visitare un campo profughi dove vivono migliaia di persone in fuga da una violentissima guerra che dura ormai da oltre 18 anni. Da quel giorno si son perse le loro tracce. Alcuni siti somali raccontano notizie raccapriccianti su quanto sia avvenuto alla giornalista canadese e sinceramente ci auguriamo che quanto riportato sia solo frutto di fantasia e serva a far tenere accesa l’attenzione su questa drammatica vicenda. Si parla di violenze sessuali subìte quotidianamente a turno ad opera dei suoi rapitori e che sarebbe incinta di uno di questi. Mentre Nigel si sarebbe dovuto convertire all’Islam e sarebbe stato costretto a sposare due donne somale. Tutte queste informazioni però contrastano con fonti più recenti da Nairobi che dicono, al contrario, che i due prigionieri stanno bene, compatibilmente con la lunga detenzione a cui sono sottoposti. L’ambasciata canadese a Nairobi ha messo ha offerto ai banditi 250 mila dollari in cambio della liberazione dei due prigionieri. I rapitori hanno considerato la cifra esigua e hanno fatto sapere che per liberarli vogliono 2 milioni e mezzo di dollari americani. Tutto ciò premesso, partendo dal presupposto che porgiamo la nostra più profonda solidarietà ad Amanda e al suo collega australiano, riteniamo, però, altrettanto, sbagliato il cedere alle richieste di bande di delinquenti assassini che hanno come fonte primaria di sostentamento quella del rapimento a scopo di estorsione degli occidentali per poi restituirli dopo essersi fatti pagare riscatti milionari. Da sottolineare che la stessa tecnica viene adottata dai loro degni compari (sicuramente in contatto tra loro) che praticano la pirateria proprio nelle zone limitrofe. Al di là di come uno la possa pensare, ritengo che un paese civile non possa in alcun modo far mettere il proprio Governo in ginocchio al punto da dover foraggiare questi delinquenti in caso di rapimento di propri connazionali. Ritengo, invece, che sia legittimo che una volta per tutte ed in maniera definitiva il problema della pirateria ed il problema dei rapimenti in quelle zone debba essere risolto fermamente con l’utilizzo della forza in maniera congiunta da tutte le nazioni che si son trovate loro malgrado coinvolte a cominciare dalla Francia, dall’Italia, dagli USA, dalla Turchia, dalla Spagna, da Panama, etc. . ritengo che un pattugliamento costante delle zone maritme limitrofe con navi da guerra che scortino i mercantili, le navi passeggeri e le petroliere sia da attuare immediatamente ed allo stesso modo in caso di rapimenti si debbano utilizzare le forze speciali di cui ogni nazione è dotata per liberare gli ostaggi ed eliminare le bande dei rapitori. In questo modo, queste due attività che, purtroppo, stanno prendendo sempre più piede andrebbero via via scemando. Al contrario, non agendo si incentiverebbe sia l’una sia l’altra attività, arricchendo banditi in contatto con gruppi terroristici che utilizzerebbero questi soldi per finanziare l’integralismo islamico antioccidentale. E’ il momento che l’Occidente faccia sentire la sua voce e che sia una voce forte e chiara e soprattutto all’unisono, in modo che questi delinquenti capiscano che d’ora in poi tutti i tentativi di arrembaggio alle navi e di rapimento ai civili qualsiasi mestiere essi facciano non farebbe altro che scatenare l’Occidente ad agire massicciamente via mare e via terra nei loro confronti fino al loro annientamento. Con questa gentaglia non si tratta. E Amanda e il suo collega devono essere liberati al più presto senza il pagamento di un riscatto ma con un’azione militare ben orchestrata . Israele docet. Pietro Berti

5 commenti:

  1. poverina.ma il suo governo,cosa fa,paga o interviene diplomaticamente,oppure sceglie opzioni militari.comunque,sia,mi auguro che agisca presto e bene,senza mettere a rischio la vita dei dei 2 reporter.severino c.asti

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  2. forse le opzioni di utilizzare le forze speciali israeliane,sono la soluzione migliore.quando rapiscono uno di loro,si mobilita tutto il paese.mica come sta facendo il canada.rosa scardovi,imola.

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  3. pensate ,nel 2009,parliamo,ancora di pirateria e di rapimenti da parte di popoli del 3 mondo.bisogna mettere un freno a,tutto questo.non e accettabile.uniti si vince.l occidente,ora,ha la possibilita,di distruggere,per sempre,questa situazione incredibile.samuele samori,salo.

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  4. condivido,pienamente la tua posizione.ma il governo italiano,cosa sta facendo,concretamente,per la pirateria,i rapimenti degli occidentali e,in che rapporti di collaborazione si trova con gli altri paesi.a presto.f.tito,fi.

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  5. poverina,giovane bella e con la pelle bianca,se la saranno passata tutti.....

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