Pietro Berti

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VILLA BERTI - IMOLA VIA BEL POGGIO 13

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Anchorage

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martedì 2 giugno 2009

FENOMENO PERSONE SCOMPARSE

FENOMENO PERSONE SCOMPARSE
Il fenomeno degli scomparsi in Italia è di notevoli dimensioni secondo quanto risulta dalla relazione semestrale presentata ad aprile 2008 dal Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse. Sono infatti 23.545 le persone che risultano scomparse in Italia da 1974 al 2008 e più di 2.000 i territori comunali. http://www.deltanews.it/progetti/200508.htm
In Emilia Romagna sono 13 i cadaveri che non hanno ancora un nome. Oltre 1100 persone sono sparite tra il 1974 e il 2008 , per la precisione sono 1166. Il record in negativo va a Rimini con ben 449 scomparsi in città più 34 in provincia. A Bologna, 102 sono le persone scomparse in città, oltre alle 39 in provincia (dati Ministero Interno, Commissario Straordinario persone scomparse). Sono stati necessari molti anni per aprire uno squarcio di luce sul fenomeno, e il merito va al Commissario Straordinario persone scomparse, che ha stilato un censimento. Quasi in ogni comune della regione esiste una persona scomparsa, non si riesce però ad avere un target degli scomparsi se non che l'età media è di circa 34 anni e la maggior parte è di sesso maschile.
Secondo quanto risulta dalla relazione semestrale presentata ad aprile 2008 dal Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, il fenomeno delle persone scomparse in Italia è di notevoli dimensioni e complessità. Sono infatti 23.545 le persone che risultano scomparse in Italia da 1974 al 2008 da circa 2.000 territori comunali. Di questi circa 10 mila sono minorenni. Un dato che ha subito un incremento notevole rispetto ai 497 registrati nel 1974, ai 764 del 1993 e ai 1.285 del 2000, e che negli ultimi anni ha registrato una vera e propria impennata. A volte sono casi clamorosi che sconvolgono la comunità e per qualche giorno fanno le prime pagine dei giornali, molte volte sono casi cosiddetti minori, il prodotto di tante esistenze difficili, ma, nell’uno o nell’altro, quello che emerge è la rappresentazione di famiglie addolorate, sofferenti, lasciate a se stesse, dove spesso anche l’impegno delle forze dell’ordine non è sufficiente per dare le giuste risposte. http://www.europaregioni.it/info/articoloaiccre.asp?id_info=5833&id_area=
Dall’analisi globale effettuata, su impulso dello scrivente, dal Servizio Analisi
Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale sulle persone scomparse in Italia, compresi i minori, si evince, innanzitutto, che il fenomeno ha registrato un incremento costante a partire dagli anni novanta. Erano 497 nel 1974, 764 nel 1993 e già 1285 nel 2000.
Dal 2001 in poi si è verificato un ulteriore crescita del fenomeno, fino ad arrivare al maggio 2007 ad un numero complessivo di 29.530 scomparsi da ricercare.
(All.1)
La ragione di tale aumento, in particolare di cittadini stranieri, è da annettere senz’altro all’intensificazione dei flussi migratori che, dopo la caduta del muro di Berlino, ha caratterizzato il panorama geo-politico europeo.
Al riguardo, a seguito della istituzione della struttura commissariale, sono stati operati degli affinamenti che hanno consentito di effettuarne un più puntuale aggiornamento.
Si è, difatti, passati dal predetto dato iniziale globale “grezzo” pari a 29.530 persone scomparse ad un nuovo dato che, come già sopra fatto cenno, è stato definito sulla base del riesame effettuato sui singoli fascicoli e, pertanto, i casi complessivi al 31 gennaio 2008 di persone scomparse in Italia ancora da ricercare ammontano a 23.545 (italiani e stranieri, maggiorenni e minorenni) determinato dalla differenza tra 74.712 denunce e 51.166 soggetti ritrovati o comunque rientrati. (All. n.2)
D’altronde, il mancato o non corretto aggiornamento dei dati sulle revoche delle relative denunce determina conseguenze piuttosto rilevanti ai fini della pronuncia sulla “diagnosi” dell’effettiva entità del fenomeno.
Un’ulteriore scrematura dei dati si è potuta realizzare allorquando, una direttiva del 29 gennaio 2007 della Direzione Centrale della Polizia Criminale ha reso obbligatori taluni campi del modello informatico compilato dalle forze di polizia, concernente informazioni di maggiore dettaglio.
Sono state introdotte, infatti, le categorie dell’allontanamento volontario, della motivazione non conosciuta, dei disturbi psicologici e delle vittime di reato.
Pertanto, allo scopo di conseguire risultati apprezzabili nel breve periodo, sotto il profilo dell’approccio metodologico, ho inteso rafforzare il processo di approfondimento delle informazioni relative alle diverse categorie di persone scomparse.
Per facilitare tale immissione, su impulso dello scrivente, è stato predisposto un programma informatico che dettaglia maggiormente le indicazioni da inserire nel prospetto di denuncia, sulla base della motivazione della scomparsa, tra le quali quelle dell’allontanamento da istituti/comunità e della sottrazione da parte del coniuge o di altro congiunto, nel caso di scomparsa di minori.
Il risultato è tuttora in corso di adeguamento visto che ancora oggi una quota consistente di denunce sporte al riguardo non ha una motivazione conosciuta e questo dipende essenzialmente dal compilatore della denuncia stessa, ovvero da un mancato aggiornamento della banca dati qualora non vengano inserite le revoche.
A seguito di tali affinamenti, è emerso che in Italia la maggior parte dei casi (i 2/3) di scomparse sono riferiti ad allontanamenti volontari.
Approfondimenti ulteriori legati all’esistenza di patologie mentali, dovute all’età senile, saranno svolti nelle successive analisi.
In tale ambito sono da evidenziare taluni casi di scomparsa che, a seguito di successive indagini, si sono rivelati essere collegati ad attività di proselitismo ad opera di gruppi pseudo religiosi o a fenomeni settari di vario genere.
La scomparsa di soggetti affetti da possibili disturbi psicologici o da particolari patologie sono determinate dall’incidenza, sempre più crescente nella popolazione anziana, di malattie neurologiche quali l’alzheimer. D’altronde, le più favorevoli aspettative di vita determinatesi nell’ultimo decennio richiedono per le Istituzioni la necessità di riformulare le modalità d’intervento assistenziale nei confronti degli anziani, ivi compresa l’adozione di adeguati strumenti tecnologici per la rintracciabilità di quelli di loro in preda a gravi amnesie.
Solo una porzione residuale del fenomeno generale si riferisce a gravi fatti delittuosi.
Ulteriori valutazioni sono state effettuate per i soggetti minori. Tale fenomenologia ha avuto, nel tempo, un andamento crescente a partire dal 1991 in poi, con punte, per gli stranieri (soprattutto di etnia rom) negli anni 2001-2004.
Se la prevalenza delle fasce d’età interessate maggiormente al fenomeno è quella compresa tra i 6 ei 15 anni, non vi sono differenze di rilievo per il sesso. Le regioni più toccate dalla problematica sono il Lazio, la Lombardia, il Friuli, la Campania.
L’approfondimento dei dati ha messo, comunque, in evidenza che, anche per i minori, la motivazione più ricorrente è data dagli allontanamenti volontari (ovviamente per gli adolescenti), mentre non risulta attivato alcun procedimento giudiziario sul fenomeno della tratta di minori venduti per scopo di traffico di organi nel nostro Paese.
Ritornando al tema degli allontanamenti volontari di minori, è stato riscontrato che l’età interessata è quella compresa tra i 15 e i 17 anni, di cui una percentuale non residuale dagli istituti e dalle comunità.
Dai dati della Banca Dati Interforze SDI, analizzati dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, aggiornati al 6 febbraio scorso, risulta che, nel 2007, sono 136 i minori vittime del reato di “sottrazione di persone incapaci” ad opera di un genitore o di un congiunto”.
Anche questo fenomeno è in crescita, a causa dell’aumento delle unioni miste tra cittadini italiani e stranieri, anche di diversa religione.
In tali casi, la fascia d’età maggiormente interessata è quella che va da 0 a 10 anni.
Ad ogni modo, la disamina globale del fenomeno evidenzia che i minori italiani
scomparsi a causa di vere e proprie azioni delittuose e ancora da ricercare, a partire dall’anno 1983, sono 13.
Qui è possibile reperire la Relazione Semestrale del Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse marzo 2008
http://www.aiccre.it/pdf/scomparsi_5.pdf
Alla luce di quanto sopra esposto, a titolo personale e non politico, dichiaro di appoggiare senza se e senza ma il lavoro che sta svolgendo l'Associazione Penelope e la sua presidente, cui fornisco la mia massima disponibilità.

2 commenti:

  1. non ci posso credere,che questo fenomeno,sia,presente in forma cosi drammatica,anche nella nostra regione.non potevo credere ai miei occhi.pensavo che,queste cose,succedessero,in altre parti di italia,e, del mondo.ma non in e.romagna.sono sinceramente stupito.mi auguro che,le forze di polizia,non solo facciano di tutto per ritrovare gli scomparsi,ma,bensi,adottino tecniche,all avanguardia,per prevenirlo.corinna strucari,rimini.

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  2. peccato,che,anche,la nostra cara romagna,non sia immune da questo ,malconosciuto fenomeno.spero,veramente che i carabinieri ci aiutino.ilaria.ra

    RispondiElimina

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