Pietro Berti

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Anchorage

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lunedì 4 aprile 2011

Real Madrid Club de Fútbol


Il Real Madrid Club de Fútbol, abbreviato in Real Madrid, è una società polisportiva spagnola di Madrid fondata il 6 marzo 1902 e composta principalmente dalla nota sezione calcistica e da una cestistica. Nel corso degli anni il Real Madrid è riuscito a imporsi a livello nazionale e internazionale, cogliendo una serie notevole di vittorie, tra cui i 9 successi nella UEFA Champions League (primato), di cui 5 consecutivi dalla prima edizione, nel 1956. La squadra fu eletta Club del Secolo dalla FIFA dopo un sondaggio nella sua rivista istituzionale, FIFA World Magazine, il 23 dicembre 2000[1]. Inoltre il club è stato incoronato miglior del XX secolo in Europa dall'IFFHS il 10 settembre 2009[2]. Attualmente è il club più ricco del mondo con 442,3 milioni di euro in ingressi[3] e grazie alle sue enormi capacità economiche la società è riuscita a mettere a segno il colpo di mercato più dispendioso della storia: Cristiano Ronaldo, acquistato per la cifra di 93 milioni di euro dal Manchester United nel 2009. Il Real Madrid disputa le partite interne nello stadio Santiago Bernabéu, che può ospitare più di 80.000 spettatori e detiene il record mondiale di imbattibilità, essendo rimasto inespugnato per 121 turni di campionato tra il 1957 e il 1965. Secondo la Deloitte Football Money League, i ricavi del Real Madrid sono tuttora di 275,7 milioni, che ne fanno il club più ricco del mondo prima del Manchester United, che era rimasto in vetta per otto anni[4]. È, inoltre, l'unica società sportiva professionistica al mondo ad istituire un corso di studi universitario post-laurea. Infatti, nel 2006, presso l'Universidad Europea de Madrid è stata creata la Escuela de Estudios Universitarios Real Madrid, prima scuola di specializzazione sullo sport, la sua gestione, la comunicazione e la salute. Il direttore della cattedra è Mario Vargas Llosa, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 2010[5]. Indice[nascondi] 1 Calcio 2 Storia 2.1 Santiago Bernabéu 2.2 I successi in patria 2.3 I successi internazionali 2.4 Gli anni della Quinta del Buitre 2.5 La prima era Pérez e i Galacticos 2.6 L'era Calderón 2.7 La seconda era Pérez 3 Tifosi e rivalità 3.1 Rivalità con il Barcellona 3.2 Rivalità con l'Atlético Madrid 4 Capitani del Real Madrid 5 Sponsor 6 Colori e simbolo 6.1 Evoluzione della divisa 7 Rosa 2010-2011 7.1 Staff 8 Rose degli anni precedenti 9 Giocatori celebri 9.1 Campioni del mondo 9.2 Campioni d'Europa 10 Presidenti e allenatori 11 Statistiche 12 Palmarès 12.1 Titoli nazionali 12.2 Titoli internazionali 12.3 Titoli regionali 12.4 Altri titoli 13 Titoli individuali 14 Altri piazzamenti 15 Altre sezioni 15.1 Calcio 15.2 Basket 15.3 Calcio a 5 15.4 Sezioni storiche 16 Note 17 Voci correlate 18 Altri progetti 19 Collegamenti esterni Calcio[modifica] Il Real Madrid deve la sua fama soprattutto alla sua squadra di calcio, la più vincente nella storia sia del calcio spagnolo che delle competizioni UEFA per club[6], ed è uno dei club con più tifosi. Militante nella Primera División spagnola fin da quando è stata creata la Liga (1929, al pari di Barcellona e Athletic Bilbao), detiene il record di titoli nazionali vinti (31) nonché il primato di vittorie in Coppa dei Campioni (9). Il club può vantare uno dei palmarès più prestigiosi, che annovera altresì 17 Coppe di Spagna, 8 Supercoppe di Lega, 2 Coppe UEFA, una Supercoppa europea e 3 Coppe Intercontinentali. Questa bacheca fa del Real Madrid la prima squadra al mondo per numero di trofei vinti prima di: Milan e Boca Juniors. La squadra venne chiamata originariamente Madrid Club de Fútbol e successivamente venne aggiunto Real a seguito della benedizione ricevuta nel 1920 da Alfonso XIII Re di Spagna. I giocatori del Real Madrid vengono chiamati merengues per via del colore della maglia che ricorda quello della meringa. Per un certo periodo (in concomitanza con le due presidenze consecutive di Florentino Pérez) i giocatori sono stati soprannominati anche Los Galacticos (I Galattici), per via della presenza di tante stelle nell'organico. Lo stadio di casa è il celebre "Santiago Bernabéu" di Madrid, intitolato all'omonimo presidente e che ha una capacità di 80.354 spettatori (il 16º al mondo per capienza) e un campo da gioco di 106 per 72 metri. I campi di allenamento sono siti nell'avvenieristico centro sportivo Ciudad Real Madrid, inaugurato nel 2005, alla periferia della città. In Spagna il club è noto come el Madrid (il Madrid), in contrapposizione con l'Atlético (el Atlético), mentre in Italia è conosciuto come il Real, abbreviazione che nel contesto calcistico spagnolo non sarebbe caratteristica del Real Madrid, essendo il nome "Real" comune a molti club spagnoli tra cui Real Saragozza, Real Sociedad e Real Valladolid. Storia[modifica] A Madrid il calcio fu introdotto dai professori e dagli studenti del Institución Libre de Enseñanza, tra cui c'erano molti laureati a Oxford e Cambridge. Nel 1895 costoro fondarono il club Football Sky, che giocava la domenica mattina a Moncloa. Nel 1900 questo club si divise in due società diverse: il New Foot-Ball de Madrid e il Club Español de Madrid. Il presidente di quest'ultimo club era Julián Palacios, anch'esso divisosi il 6 marzo 1902 con la costituzione del Sociedad Madrid FC. Il primo presidente era Juan Padrós Rubió, il primo segretario Manuel Mendía e il primo tesoriere José de Gorostizaga. Juan Padrós Rubió sarebbe poi stato rimpiazzato dal fratello Carlos Padrós. Santiago Bernabéu[modifica] Prima di diventare presidente nel 1945, Santiago Bernabéu Yeste aveva già svolto le mansioni di giocatore, capitano della prima squadra, finanziatore e direttore del club, in un sodalizio con la società madrilena che durò per oltre 70 anni. Assunse l'incarico di ricostruire il club dopo la Guerra civile spagnola e, sotto la sua presidenza, edificò lo Stadio Santiago Bernabéu e la Ciudad Deportiva. Riorganizzò anche il club a tutti i livelli in quella che sarebbe diventata la normale gerarchia operativa dei club professionistici in Europa, dotando ogni sezione e ogni livello di squadre tecniche indipendenti e arruolando assistenti validi come Raimundo Saporta. A partire dal 1953 adottò una strategia nuova, decidendo di mettere sotto contratto giocatori di classe mondiale provenienti dall'estero, il migliore dei quali fu Alfredo Di Stéfano, e costruì la prima vera squadra multinazionale. Durante la presidenza di Bernabéu con il Real Madrid giocarono molti dei nomi leggendari della squadra: dal già citato Alfredo Di Stéfano a Ferenc Puskás, Francisco Gento, Héctor Rial, Raymond Kopa, José Santamaría, Miguel Muñoz, Amancio, Santillana, Juanito e José Antonio Camacho. Nel 1955, sviluppando l'idea proposta dal giornalista de L'Equipe Gabriel Hanot e nell'intento di ripensare la formula della Coppa Latina (torneo riservato a squadre di Francia, Spagna, Portogallo e Italia), Bernabéu incontrò all'Hotel Ambassador di Parigi Bedrignan e Gustav Sebes e creò la Coppa dei Campioni, oggi nota come UEFA Champions League. Posta sotto l'amministrazione dell'UEFA, è ora la competizione più importante del mondo. Una veduta dall'alto dello stadio Bernabéu Fu sotto la presidenza Bernabéu che Real Madrid si stabilizzò come una potenza calcistica sia in ambito spagnolo sia in ambito europeo. Prima di morire nel 1978, Bernabéu era stato al timone del club per 35 anni, durante i quali aveva vinto una Coppa Intercontinentale, 6 Coppe dei Campioni, 16 campionati spagnoli e 6 Coppe del Re. I successi in patria[modifica] La metà degli anni cinquanta vide la dirigenza del Real Madrid creare una rosa di prim'ordine che comprendeva, tra gli altri, Alfredo Di Stéfano, Ferenc Puskás, Francisco Gento, Héctor Rial, Raymond Kopa e José Santamaria. Questi giocatori formarono il nucleo della squadra che avrebbe dominato la seconda parte del decennio. Nel 1954 la formazione della capitale vinse la Liga per la prima volta in 20 anni con il nome Real Madrid e si riconfermò campione di Spagna nel 1955. Conquistò due altri titoli spagnoli nel 1957 e nel 1958, dato che nel 1956 l'Athletic Bilbao fu l'unica squadra capace di interrompere la sequenza. Nel 1959 e nel 1960 la vittoria della Liga andò al Barcellona, ma tra il 1961 e il 1980 il Real Madrid tornò a dominare il campionato spagnolo, vincendone 14 edizioni, tra cui una striscia di cinque titoli consecutivi (1961-1965) e due strisce di tre titoli di fila (1967-1969 e 1978-1980). Fu in quest'epoca che vestirono la maglia del club giocatori leggendari come José Antonio Camacho, Uli Stielike e Juan Gómez Gonzalez. Nei primi anni ottanta il Real Madrid perse lo scettro della Liga, ma dal 1986 inaugurò una nuova serie di vittorie, inanellando cinque successi consecutivi nel torneo (1986-1990). Di questa squadra facevano parte Hugo Sánchez e la celebre Quinta del Buitre, Óformata da Emilio Butragueño, Manolo Sanchís, Martín Vazquéz, Míchel e Miguel Pardeza. I successi internazionali[modifica] Oltre ai successi nazionali, la fama di grande squadra il Real Madrid la guadagnò con le straordinarie prestazioni in Coppa dei Campioni. Ad oggi il Real Madrid è la squadra incoronata più volte campione d'Europa, potendo vantare 9 trionfi continentali. Alfredo Di Stéfano, Ferenc Puskás e altri giocatori celebri aiutarono il club a vincere la Coppa dei Campioni per cinque volte consecutive tra il 1955-1956 e il 1959-1960. Tra le partite memorabili ci sono il 7-3 contro l'Eintracht Francoforte nella finale dell'Hampden Park del 1960, davanti alle telecamere della BBC e dell'Eurovisione e a un pubblico di oltre 135.000 spettatori, la più grande affluenza per una finale di Champions League. La società madrilena vinse la competizione per la sesta volta nel 1966, sconfiggendo prima l'Inter in semifinale e poi il Partizan Belgrado per 2-1 in finale con una squadra interamente composta da giocatori spagnoli, la prima nella storia della manifestazione. Si noti come solo Paco Gento giocò in tutte e sei le edizioni vinte dal Real Madrid. Il club fu finalista perdente nel 1962, nel 1964 e nel 1981. In virtù delle cinque vittorie consecutive nel torneo al Real Madrid fu conferito il trofeo originale e fu dato il diritto di vestire la coccarda d'onore dell'UEFA. La formazione di Madrid ha vinto anche 2 Coppe UEFA ed è stata per due volte finalista perdente in Coppa delle Coppe. A livello di partecipazioni in Europa ha saltato due stagioni: 1977-1978 e 1996-1997, entrambe per mancata qualificazione. Formazione iniziale del Real Madrid vittorioso contro la Juventus nella finale della UEFA Champions League 1997-98 Nell'estate del 1996 il presidente Lorenzo Sanz ingaggiò come allenatore Fabio Capello, reduce da un quinquennio di successi con il Milan. Benché la sua esperienza sulla panchina della squadra spagnola durò solo una stagione, conclusasi con la vittoria della Liga, la squadra costruita dall'allenatore italiano, che comprendeva campioni come Raúl, Predrag Mijatović, Fernando Redondo, Fernando Hierro, Davor Šuker, Clarence Seedorf e Roberto Carlos, aveva aperto un ciclo vincente, tanto che due anni dopo pose fine all'astinenza del Real Madrid nel massimo torneo continentale. Sotto la guida tecnica di Jupp Heynckes batté infatti la Juventus per 1-0 nella finale della Champions League 1997-1998. La società si fregiò del titolo di campione d'Europa anche nel 2000 e nel 2002 sotto la guida tecnica di Vicente Del Bosque, con formazioni piene di stelle di prima grandezza: Fernando Morientes, Steve McManaman, Luís Figo, Iker Casillas e Zinedine Zidane. Il Real Madrid ha conquistato anche 3 Coppe Intercontinentali, ottenute superando Peñarol, Vasco da Gama e Olimpia Asunción rispettivamente nel 1960, nel 1998 e nel 2002. Gli anni della Quinta del Buitre[modifica] Alla generazione dei giocatori cresciuti nelle giovanili del Real Madrid che resero vincente il club a livello nazionale negli anni ottanta fu assegnato il nomignolo Quinta del Buitre. L'epiteto (Leva dell'Avvoltoio)[7] derivava dal soprannome dato al membro più carismatico della squadra, Emilio Butragueño. Gli altri quattro componenti erano Manolo Sanchís, Martín Vázquez, Míchel e Miguel Pardeza. Sanchís e Martín Vázquez furono i primi a giocare con la prima squadra del Real Madrid: il loro debutto risale ad una partita contro il Murcia giocata il 4 dicembre 1983. L'allenatore Alfredo Di Stéfano schierò i due giovani tra i titolari dall'inizio. Entrambi giocarono sorprendentemente bene e Sanchís riuscì anche a segnare il gol della vittoria. Pochi mesi dopo, il 5 febbraio 1984, Emilio Butragueño debuttò in squadra in una partita sul campo del Cadice. El Buitre ("L'Avvoltoio") fu una rivelazione e segnò una doppietta già nella sua prima apparizione. Pardeza fu aggregato alla prima squadra in quella stagione e Míchel all'inizio di quella seguente. Con La Quinta del Buitre (ridotta a quattro componenti quando Pardeza lasciò il club per il Saragozza nel 1986) il Real Madrid poteva vantare una delle migliori squadre spagnole ed europee durante la seconda metà degli anni ottanta e vinse anche 2 Coppe UEFA e 5 campionati spagnoli di seguito. L'unica macchia fu la mancata conquista della Coppa dei Campioni. Martín Vázquez andò a giocare con il Torino nel 1990, prima di tornare al Real Madrid nel 1992 e di lasciarlo nuovamente nel 1995, quando passò al Deportivo La Coruña. Butragueño lasciò la squadra nel 1995 e Michél nel 1996. Ambedue si trasferirono all'Atlético Celaya, in Messico. Sanchís fu l'unico componente de La Quinta a trascorrere l'intera carriera nel Real Madrid. Vincendo la Champions League per due volte, nel 1998 e nel 2000, riuscì a raggiungere quel traguardo che La Quinta non era stata in grado di tagliare nei suoi giorni di gloria. Si ritirò nel 2001, ultimo calciatore in attività tra coloro che avevano fatto parte della famosa "coorte". La prima era Pérez e i Galacticos[modifica] Beckham e Zidane nel 2003 Ronaldo, al Real Madrid dal 2002 al 2007 Nell'estate del 2000 si candidò alla presidenza del club Florentino Pérez, che batté il presidente uscente Lorenzo Sanz. A giocare un ruolo decisivo per la vittoria di Pérez fu la promessa, fatta in campagna elettorale, di portare al Real Madrid l'idolo dei tifosi del Barcellona Luís Figo, il quale fu acquistato poco tempo dopo la sua elezione. Con l'acquisto di Figo, successivo alla vendita del centro di allenamento (la Ciudad Deportiva), fu inaugurata una strategia societaria improntata all'acquisto dei più grandi campioni del calcio mondiale. Nel 2001 fu acquistato Zinédine Zidane, nel 2002 Ronaldo e nel 2003 David Beckham. Nel 2004 fu la volta di Michael Owen, mentre nel 2005 arrivò a Madrid Robinho. I media coniarono l'espressione Los Galácticos ("I Galattici") per porre l'accento sulla risonanza mediatica del parco-giocatori del Real Madrid. Inizialmente la strategia fu vincente: il Real Madrid vinse la Liga nel 2001 e nel 2003 e la Champions League nel 2002, anno del centenario. La squadra conquistò anche la Coppa Intercontinentale (2002), la Supercoppa europea (2002) e la Supercoppa di Spagna (2001 e 2003). I giornalisti parlarono di Zidanes y Pavones per descrivere la strategia di unire giocatori affermati come Zidane a giovani calciatori formatisi nel settore giovanile del club, tra cui Francisco Pavón. Fuori dal campo la strategia dei Zidanes y Pavones ebbe uno straordinario successo dal punto di vista finanziario. Il club si adoperò, infatti, per sfruttare il suo enorme potenziale sul mercato mondiale, specialmente in Asia. Di lì a poco, tuttavia, una serie di scelte tecniche discutibili e i problemi dovuti alla convivenza di tanti campioni aprirono un periodo di crisi e di insuccessi, iniziato con il controverso esonero dell'allenatore Vicente Del Bosque meno di ventiquattr'ore dopo che il tecnico aveva condotto la squadra alla vittoria nella Liga, nel maggio 2003. Real Madrid-Real Sociedad del 5 gennaio 2005 A Pérez fu rimproverata anche la cessione di Claude Makélélé, centrocampista di contenimento fondamentale per gli equilibri tattici della squadra e al quale non fu rinnovato il contratto scaduto nel 2003. Negli anni a venire il presidente acquistò un numero consistente di giocatori d'attacco, secondo la politica dei Galacticos. Malgrado l'arrivo di giocatori di alto livello come Walter Samuel, Sergio Ramos, Michael Owen, e Robinho, il Real Madrid non riuscì, dunque, a vincere un trofeo importante dal 2004 al 2007, soffrendo il dominio nazionale e internazionale del Barcellona di Frankie Rijkaard. Guti, prodotto del vivaio del Real Nel 2003-2004 la panchina del Real Madrid fu affidata a sorpresa a Carlos Queiróz. Il club vinse la Supercoppa di Spagna, ma quel successo fu il preludio a una stagione fallimentare. Da Natale, infatti, iniziò una serie di risultati negativi, che fino a febbraio non compromisero il primo posto nella Liga, ma in seguito si rivelarono fatali. La crisi culminò in cinque sconfitte di fila nelle ultime cinque partite di campionato, che fecero retrocedere il Real Madrid al quarto posto e causarono l'esonero di Queiroz, che non poté quindi sottrarsi alla sorte infausta che in quel periodo colpiva gli allenatori del Real Madrid[8] Alla delusione in campionato si aggiunse l'inattesa eliminazione ai quarti di finale della UEFA Champions League 2003-2004 per mano del Monaco. La compagine madrilena mancò anche la conquista della Coppa del Re, nella cui finale fu battuta dal Real Saragozza. Nell'estate del 2004 Pérez fu comunque rieletto con il 94,2% dei voti. Per l'annata successiva fu nominato allenatore José Antonio Camacho, che di lì a poco si sarebbe dimesso. Gli subentrò Mariano García Remón, esonerato dopo la pausa invernale quando la squadra stazionava al quinto posto. Vanderlei Luxemburgo, il suo sostituto, non riuscì a guidare i suoi uomini oltre gli ottavi di finale della Champions League (prevalse la Juventus) e della Coppa del Re, ma in campionato il Madrid si batté con ardore, fino a ottenere il secondo posto, a 4 punti di distacco dal Barcellona campione. Anche il 2005-2006 fu avaro di soddisfazioni. Trascorsi alcuni mesi segnati da prestazioni negative, Luxemburgo fu sollevato dall'incarico e il suo sostituto fu Juan Ramón López Caro, allenatore del Real Madrid Castilla, che rimase sorprendentemente in carica per il resto della stagione. Nella Liga dominata dal Barcellona il Real Madrid, pur giungendo alla fine secondo, non rappresentò mai una minaccia per la conquista del titolo da parte dei rivali catalani, che al Bernabéu si imposero sui madrileni con il risultato di 3-0 a novembre. Estromessi dalla Coppa del Re, dove furono superati per 6-1 dal Real Saragozza nella gara di andata dei quarti di finale, i bianchi della capitale uscirono di scena dalla Champions League ancora una volta agli ottavi di finale, sconfitti dall'Arsenal poi finalista perdente del torneo. Il 27 febbraio 2006 Florentino Pérez si dimise e fu rimpiazzato provvisoriamente da Fernando Martín. L'era Calderón[modifica] Per approfondire, vedi la voce Ramón Calderón. Lo stadio Santiago Bernabeu durante il primo derby dell'era Calderón Il 2 luglio 2006 fu eletto presidente Ramón Calderón, che ingaggiò Fabio Capello come allenatore, l'ex campione del Real Madrid Predrag Mijatović come direttore sportivo e Franco Baldini come direttore generale. Capello caldeggiò l'acquisto di Fabio Cannavaro ed Emerson, entrambi, come l'allenatore, arrivati al Real dalla Juventus in seguito allo scandalo nel calcio italiano che ha visto coinvolta la società bianconera. In totale il club spagnolo spese 21 milioni di euro, anche per ingaggiare Ruud van Nistelrooy, Mahamadou Diarra e José Antonio Reyes. Nel corso della sessione invernale del calciomercato internazionale, tra dicembre e gennaio, la dirigenza del club madrileno si assicurò alcuni giovani sudamericani di talento come Marcelo, Gonzalo Higuain e Fernando Gago, arrivi cui fecero da contraltare le partenze di due dei Galacticos, David Beckham, accasatosi ai Los Angeles Galaxy da luglio 2007, e Ronaldo, ceduto al Milan nel gennaio 2007. In Champions League i blancos di Madrid furono eliminati agli ottavi di finale dal Bayern Monaco. Dopo aver trascorso gran parte della stagione al secondo o al terzo posto del campionato spagnolo 2006-2007, negli ultimi mesi recuperarono molti punti sul Barcellona e vinsero, infine, il campionato all'ultima giornata. Pur avendo gli stessi punti del Barcellona in classifica, infatti, i madridisti poterono festeggiare il loro trentesimo titolo nazionale in virtù dei migliori risultati negli scontri diretti (vittoria per 2-0 al Santiago Bernabéu e pareggio per 3-3 al Camp Nou). L'inaspettato trionfo, però, non impedì l'esonero di Fabio Capello, allontanato dalla dirigenza pochi giorni dopo i festeggiamenti per la conquista del campionato. La sua cacciata fu motivata dal cattivo gioco espresso dalla squadra durante buona parte della stagione, non degno del più grande club del mondo, a detta del presidente e dell'area tecnica. Il direttore sportivo Mijatović diede atto a Capello di aver "lavorato sotto una pressione enorme" e "ottenuto un risultato importante come la vittoria della Liga", ma aggiunse: "Abbiamo bisogno di giocare un calcio diverso rispetto a quello dell'ultima stagione, abbiamo bisogno di qualcosa di più perché i nostri tifosi possano tornare a divertirsi"[9]. Il Real Madrid in festa per la vittoria della Supercoppa di Spagna 2008 Al posto dell'allenatore friulano fu assunto Bernd Schuster, autore di una grande stagione col piccolo Getafe, portato alla finale di Coppa del Re e di conseguenza in Coppa UEFA. Sul fronte del calciomercato la campagna-acquisti del club fu ancora una volta faraonica (120 milioni di euro). Allo stadio Bernabéu giunsero il portoghese Pepe e gli olandesi Arjen Robben, Royston Drenthe e Wesley Sneijder. In Champions League la squadra madrilena fu eliminata per il quarto anno consecutivo agli ottavi di finale, questa volta dalla Roma. In campionato, invece, occupò costantemente la testa della classifica per tutta la stagione, confermandosi Campione di Spagna con tre giornate di anticipo grazie anche ad un attacco molto produttivo, capace[10] di segnare in 35 partite su 36. L'8 maggio, alla terzultima giornata, i blancos già campioni batterono per 4-1 il Barcellona al Bernabéu. Per la prima volta in diciotto anni il Real Madrid fu in grado di confermarsi Campione. La stagione 2008-2009 si è aperta con la conquista della Supercoppa di Spagna nella doppia sfida contro il Valencia, ma il Real Madrid ha avuto un deludente avvio di stagione, segnato da alcune sconfitte in campionato che non hanno permesso al club di tenere il passo del Barcellona. Il 9 dicembre 2008 Bernd Schuster è stato esonerato e sostituito dallo spagnolo Juande Ramos. Il 16 gennaio 2009 Calderón si è dimesso[11] dalla carica di Presidente della società madridista per via delle presunte illegalità avvenute nella sua rielezione nel dicembre precedente. Gli è subentrato temporaneamente Vicente Boluda, in attesa dello svolgimento di nuove elezioni nell'estate 2009. Intanto la squadra, stabilmente al secondo posto della Liga alle spalle Barcellona, nella fase di calciomercato di gennaio è stata rinforzata con l'acquisto del centravanti Klaas-Jan Huntelaar, chiamato a sostituire il connazionale van Nistelrooy, seriamente infortunatosi, e del centrocampista Lassana Diarra. In Champions League la corsa dei madrileni si è fermata nuovamente agli ottavi di finale, contro il Liverpool, mentre in campionato hanno mantenuto il secondo posto dietro il Barcellona. Alla fine di maggio si dimette il direttore sportivo Mijatović. La seconda era Pérez[modifica] Kaká al Santiago Bernabéu per la presentazione ufficiale Unico candidato alla presidenza, Pérez è stato eletto nuovamente al vertice del Real Madrid il 1º giugno 2009. Dopo l'insediamento ha attuato la politica dei "Galattici" che aveva caratterizzato la sua prima era al Real Madrid. Cristiano Ronaldo Ha messo a segno il primo costosissimo acquisto di calciomercato, quello del brasiliano Kaká, fornendo 67,2 milioni di euro al Milan. Il clamoroso acquisto è stato seguito dall'affare più costoso nella storia del calcio, l'ingaggio del portoghese Cristiano Ronaldo, comprato dal Manchester United per 93 milioni di euro (80 milioni di sterline). Per il giocatore il club madrileno ha fissato una clausola rescissoria di 1 miliardo e 125.000 euro, una somma che non ha eguali nella storia del calcio. La faraonica campagna acquisti del Real Madrid di Pérez è proseguita con l'ingaggio del francese Karim Benzema dal Lione per 35 milioni, degli spagnoli Raúl Albiol dal Valencia, Alvaro Arbeloa e Xabi Alonso dal Liverpool e Esteban Granero dal Getafe. In totale Pérez ha speso circa 252 milioni di euro, record stagionale nel calciomercato mondiale, mentre hanno lasciato Madrid gli olandesi Klaas-Jan Huntelaar, Wesley Sneijder e Arjen Robben, Alvaro Negredo, Michel Salgado, Jordi Codina, Daniel Parejo, Julien Faubert, Javier Saviola, Fabio Cannavaro, Miguel Torres, Gabriel Heinze e Javi García.L'ingente mole di acquisti è resa possibile da un budget societario pari a 415 milioni di euro, record mondiale. Il bilancio societario risulta, pertanto, in attivo, grazie agli introiti derivanti dal contratto con Mediapro (120 milioni), dalle entrate dallo stadio (140 milioni), dal marketing (più di 150 milioni) e dalle amichevoli[12]. Nonostante i copiosi investimenti, il Real Madrid non è riuscito a conquistare alcun trofeo. In ambito europeo ha disatteso ancora una volta le aspettative, cadendo per il sesto anno consecutivo agli ottavi di finale della Champions League, questa volta contro i francesi del Lione, mentre in Coppa del Re è incappata in una clamorosa eliminazione ai sedicesimi di finale contro l'Alcorcón, squadra di terza divisione capace di vincere per 4-0 in casa nella gara di andata. In campionato la squadra di Pellegrini è giunta seconda a 3 punti dal Barcellona, anche se ha lottato per il titolo sino all'ultima giornata in un campionato dominato dalle due grandi. Non sono bastati ai madrileni i 96 punti conquistati, più di qualsiasi altra squadra laureatasi Campione di Spagna nel passato[13], al termine di un torneo dominato dalle due grandi, con la terza, il Valencia, a quasi trenta punti dalla vetta[13]. Alla fine della stagione Pellegrini viene sollevato dal suo incarico e il 28 maggio 2010 al suo posto è ingaggiato Josè Mourinho. Nella sessione estiva del calciomercato, la società madrilena, mette a segno alcuni colpi: Angel Di Maria, Sergio Canales, Pedro León, Sami Khedira, Ricardo Carvalho e Mesut Özil , per un totale di 77,5 milioni di euro. Lasciano Madrid, invece, le due storiche bandiere dei blancos Guti e Raúl, insieme anche al tedesco Christoph Metzelder e all'olandese Royston Drenthe, ceduto in prestito per una stagione all'Hércules. Il 2 aprile 2011 perde in casa contro il Real Sporting de Gijón per 0 a 1 dicendo così definitivamente addio alla Liga Tifosi e rivalità[modifica] Durante molte delle partite casalinghe la maggior parte dei posti dello stadio Bernabeu sono occupati dagli abbonati, che sono approssimativamente 65mila. Per diventare abbonato occorre essere un socio o un membro del club. Non tutti i membri possono ottenere un abbonamento. In aggiunta ai membri, il club ha oltre 1.800 peñas - i fansclub affiliati ufficiali - in Spagna e nel mondo. Rivalità con il Barcellona[modifica] Per approfondire, vedi la voce El Clásico. La rivalità tra Real Madrid e Futbol Club Barcelona è leggendaria. Fin dall'inizio i due club erano visti come le rappresentanti delle due regioni rivali in Spagna, Castiglia e Catalogna, così come delle due città. La rivalità raggiunse nuovi livelli negli anni in cui Franco era al potere, quando Franco cercò di sfruttare i successi internazionali del Real Madrid; ad ogni modo, durante la stessa guerra civile spagnola, membri del Real Madrid vennero giustiziati per mano delle milizie di Franco. Il presidente del Real Rafael Sánchez Guerra, un insigne repubblicano, fu imprigionato e torturato. Le milizie arrestarono e uccisero anche un vicepresidente e un tesoriere del Real e fecero scomparire un sostituto presidente. La rivalità subì un significativo inasprimento a partire dalla semifinale di Coppa del Re del 1943 disputata tra i due club. L'andata al Les Corts finì con una sconfitta per 3-0 ai danni del Real, ma il ritorno a Madrid lo vide vincere 11-1. Si è insinuato che sui giocatori blaugrana furono fatte pressioni da alcuni loro tifosi affinché perdessero la partita. Negli anni Cinquanta controversie come la disputa sull'ingaggio di Alfredo Di Stéfano intensificarono ulteriormente la rivalità. In qualità dei due più grandi, ricchi e vincenti club di Spagna, la rivalità si è rinnovata annualmente con entrambe le squadre a gareggiare spesso tra di loro per il titolo nazionale. Il culmine di questa rivalità è costituito dai due superclásicos, le sfide di campionato che richiamano attenzione in tutto il mondo. Il bilancio recente del Real Madrid con il FC Barcelona è abbastanza magro nelle sfide disputate in Catalogna valide per il campionato, avendo vinto due sole volte al Camp Nou negli ultimi 20 anni (1-2, 2003, 0-1 2007) ma vincendo una partita di Supercoppa spagnola, una di Coppa del Re e, soprattutto nella semifinale della Champions League del 2001-2002, poi vinta. Più recentemente il Madrid è tornato a vincere nel derby il 22 ottobre 2006 con una vittoria per 2-0 nella Liga. Nella stagione successiva il Real strapazza i rivali battendoli 4-1 nella partita giocata in casa, dopo averli battuti anche in trasferta, mentre nella stagione 2008-2009 il Real Madrid esce sconfitto 2-0 all'andata e subisce uno storico rovescio al ritorno in casa per 6-2. Nella stagione 2009-2010 il Real Madrid esce sconfitto 1-0 all'andata e subisce il 2-0 al ritorno. il 29-11-2010 il Real Madrid incorre nella prima sconfitta stagionale nella Liga proprio per colpa dell'FC Barcelona, il match giocato al Nou Camp termina infatti con un roboante 5 a 0 a favore della squadra catalana. Rivalità con l'Atlético Madrid[modifica] In aggiunta alla rivalità con il FC Barcelona, il Real mantiene anche una storica rivalità locale con l'Atlético Madrid. Sebbene l'Atlético fosse stato originalmente fondato da tre studenti baschi, a questi si unirono nel 1904 alcuni dissidenti del Madrid FC. Ulteriori tensioni furono create dal fatto che inizialmente i tifosi dell'Atlético provenivano dalla classe lavoratrice, mentre i sostenitori del Real appartenevano alla classe media. Oggi queste distinzioni sono largamente superate. La rivalità tra i due club madrileni conquistò per la prima volta l'attenzione internazionale durante la Coppa dei Campioni del 1959, quando le due formazioni si incontrarono in semifinale. Il Real vinse 2-1 la gara d'andata al Bernabéu, mentre l'Atlético vinse 1-0 il ritorno al Metropolitano. Il pareggio portò ad un rematch che il Real vinse 2-1. L'Atletico conquistò comunque alcune rivincite quando, dopo le dimissioni dell'allenatore del Real José Villalonga, lo sconfisse nelle due successive finali di Coppa del Re del 1960 e del 1961. Tra il 1961 e il 1980, quando il Real dominò la Liga solo l'Atlético offrì ai blancos una seria sfida vincendo il titolo nel 1966, 1970, 1973 e 1977. Nel 1965, quando finì vicecampione della Liga dopo un'intensa battaglia con i rivali cittadini, l'Atlético divenne la prima formazione dopo otto anni a battere il Real al Bernabéu. Il bilancio delle ultime sfide con l'Atletico è molto favorevole al Real. L'apice del dominio delle merengues si è avuto nella stagione 2002/03, quando il Real ha conquistato il titolo della Liga dopo aver battuto l'Atlético 4-0 allo stadio Vicente Calderón. Capitani del Real Madrid[modifica] Raul Gonzalez Blanco, storico capitano madrileno Giocatore Carriera Capitanato Numero Partite totali Iker Casillas 1999 - 2010 - 1 515 (-570) Raúl González 1994 - 2010 2003 - 2010 7 738 (322) Fernando Hierro 1989 - 2003 2001 - 2003 4 598 (126) Manuel Sanchís 1983 - 2001 1988 - 2001 5 710 (49) Carlos Santillana 1971 - 1988 1979 - 1988 9 632 (352) Pirri 1964 - 1979 1976 - 1979 4 595 (210) Amancio 1962 - 1976 1971 - 1976 7 471 (142) Francisco Gento 1953 - 1971 1961 - 1971 11 761 (253) Sponsor[modifica] Fornitore 1980-1986: Adidas 1986-1994: Hummel 1994-1998: Kelme 1998-: Adidas Sponsor 1982-1985: Zanussi 1985-1989: Parmalat 1989-1990: Reny Picot 1990-1992: Otaysa 1992-2001: Teka 2001-2002: Realmadrid.com 2002-2007: Siemens 2007-: Bwin Colori e simbolo[modifica] Divisa originale del Real Madrid Il primo simbolo del Real Madrid aveva un design semplice, che consisteva in un intreccio decorativo delle lettere "MCF", acronimo di Madrid Club de Fútbol, scritte in blu scuro su maglia bianca. Il primo cambio nello stemma fu apportato nel 1908, quando le lettere adottarono una forma più stilizzata e furono inserite in un cerchio[14]. Un ulteriore cambiamento nel disegno del simbolo fu apportato nel 1920, sotto la presidenza di Pedro Parages[15]. Quell'anno, il 29 giugno Re Alfonso XIII di Spagna concesse al club il titolo di "Real"; ciò consentì alla squadra di aggiungere al disegno originale la corona reale[14]. Con la dissoluzione della monarchia nel 1931, ogni simbolo reale fu eliminato. Dal nome fu tolta la denominazione "Real"; nello stemma la corona fu eliminata mentre nel cerchio contenente le lettere fu aggiunta una banda trasversale violetta, a rappresentare la Castiglia. Nel 1941, due anni dopo la conclusione della Guerra civile spagnola, fu ripristinata la corona reale e la banda trasversale venne mantenuta. Inoltre, tutto lo stemma divenne completamente colorato; l'oro divenne il colore preponderante. Il club tornò anche a chiamarsi Real Madrid Club de Fútbol[14]. La modifica più recente al simbolo del club fu apportata nel 2001, quando il club decise di renderlo più moderno e consono al XXI secolo[14]. Tradizionalmente, la divisa casalinga del Real Madrid è completamente bianca; tuttavia inizialmente adottò una striscia trasversale blu sulla maglia; a differenza di oggi inoltre, i calzettoni erano di colore blu scuro[16]. La maglia con banda trasversale fu rimpiazzata nel 1902 da una tutta bianca sul modello del club londinese Corinthian F.C.[17]. Nello stesso anno, i calzettoni da blu divennero neri. Nei primi anni Quaranta, alla maglia furono aggiunti dei bottoni e lo stemma fu spostato sul lato sinistro del petto (posizione dove si trova tuttora). Il 23 novembre 1947, in un incontro con l'Atlético Madrid, il Real Madrid divenne la prima squadra spagnola ad indossare maglie numerate[18].

Rosa 2010-2011[modifica] Aggiornata al 3 marzo 2011[19] N. Ruolo Giocatore 1 P Iker Casillas (capitano) 2 D Ricardo Carvalho 3 D Pepe 4 D Sergio Ramos (vice capitano) 5 C Fernando Gago 6 A Emmanuel Adebayor 7 A Cristiano Ronaldo 8 C Kaká 9 A Karim Benzema 10 C Lassana Diarra 11 C Esteban Granero 12 D Marcelo N. Ruolo Giocatore 13 P Adán 14 C Xabi Alonso 16 C Sergio Canales 17 D Álvaro Arbeloa 18 D Raúl Albiol 19 D Ezequiel Garay 20 A Gonzalo Higuaín 21 C Pedro León 22 C Ángel Di María 23 C Mesut Özil 24 C Sami Khedira 25 P Jerzy Dudek Staff[modifica] Staff dirigenziale Staff dirigenziale Presidente: Florentino Pérez Presidente onorario: Alfredo di Stéfano Vice-presidente 1: Fernando Fernández Tapia Vice-presidente 2: Eduardo Fernández de Blas Segretario: Enrique Sánchez González Direttore generale esecutivo: José Angel Sanchez Direttore generale e vicario del presidente: Jorge Valdano Direttore generale dell'ufficio del presidente: Manuel Redondo Direttore delle relazioni istituzionali: Emilio Butragueño Consigliere del presidente per la prima squadra: Zinedine Zidane Direttore sportivo: Miguel Pardeza Direttore dell'Area Sociale: José Luis Sánchez Direttore della commissione di consulenza legale: Javier López Farre Team manager: Chendo [[Leggi...]] Staff tecnico Staff tecnico Allenatore: José Mourinho Allenatore in seconda: Aitor Karanka Assistente tecnico: Rui Faria Preparatore atletico: José Morais Preparatore dei portieri: Silvino Louro [[Leggi...]] Rose degli anni precedenti[modifica] [espandi] v · d · mReal Madrid C.F. – Archivio delle stagioni 1902 · 1902-03 · 1903-04 · 1904-05 · 1905-06 · 1906-07 · 1907-08 · 1908-09 · 1909-10 · 1910-11 · 1911-12 · 1912-13 · 1913-14 · 1914-15 · 1915-16 · 1916-17 · 1917-18 · 1918-19 · 1919-20 · 1920-21 · 1921-22 · 1922-23 · 1923-24 · 1924-25 · 1925-26 · 1926-27 · 1927-28 · 1928-29 · 1929-30 · 1930-31 · 1931-32 · 1932-33 · 1933-34 · 1934-35 · 1935-36 · 1935-36 · 1935-36 · 1935-36 · 1939-40 · 1940-41 · 1941-42 · 1942-43 · 1943-44 · 1944-45 · 1945-46 · 1946-47 · 1947-48 · 1948-49 · 1949-50 · 1950-51 · 1951-52 · 1952-53 · 1953-54 · 1954-55 · 1955-56 · 1956-57 · 1957-58 · 1958-59 · 1959-60 · 1960-61 · 1961-62 · 1962-63 · 1963-64 · 1964-65 · 1965-66 · 1966-67 · 1967-68 · 1968-69 · 1969-70 · 1970-71 · 1971-72 · 1972-73 · 1973-74 · 1974-75 · 1975-76 · 1976-77 · 1977-78 · 1978-79 · 1979-80 · 1980-81 · 1981-82 · 1982-83 · 1983-84 · 1984-85 · 1985-86 · 1986-87 · 1987-88 · 1988-89 · 1989-90 · 1990-91 · 1991-92 · 1992-93 · 1993-94 · 1994-95 · 1995-96 · 1996-97 · 1997-98 · 1998-99 · 1999-00 · 2000-01 · 2001-02 · 2002-03 · 2003-04 · 2004-05 · 2005-06 · 2006-07 · 2007-08 · 2008-09 · 2009-10 · 2010-11 Giocatori celebri[modifica] Per approfondire, vedi la voce Categoria:Calciatori del Real Madrid C.F.. Campioni del mondo[modifica] Günter Netzer (Germania Ovest 1974) Paul Breitner (Germania Ovest 1974) (passa dal Bayern Monaco al Real Madrid) Jorge Valdano (Messico 1986) Ronaldo (Giappone/Corea del Sud 2002) (passa dall'Inter al Real Madrid) Fabio Cannavaro (Germania 2006) (passa dalla Juventus al Real Madrid) Iker Casillas (Sudafrica 2010) Raúl Albiol (Sudafrica 2010) Álvaro Arbeloa (Sudafrica 2010) Sergio Ramos (Sudafrica 2010) Xabi Alonso (Sudafrica 2010) Campioni d'Europa[modifica] Amancio (Spagna 1964) Félix Ruiz (Spagna 1964) José Vicente Train (Spagna 1964) Ignacio Zoco (Spagna 1964) Uli Stielike (Italia 1980) Nicolas Anelka (Belgio/Olanda 2000) Iker Casillas (Austria/Svizzera 2008) Sergio Ramos (Austria/Svizzera 2008) Presidenti e allenatori[modifica] Per approfondire, vedi le voci Categoria:Presidenti del Real Madrid C.F. e Allenatori del Real Madrid Club de Fútbol. Di seguito è riportata la lista di presidenti e allenatori che si sono succeduti nel club merengue nei suoi 109 anni di storia. Presidenti Presidenti Julián Palacios: 1900-1902 Juan Padrós: 1902-1904 Carlos Padrós: 1904-1908 Adolfo Meléndez: 1908-1916 Pedro Parages: 1916-1926 Luis de Urquijo: 1926-1930 Luis Usera: 1930-1935 Rafael Sánchez Guerra: 1935-1936 Adolfo Meléndez: 1936-1940 Antonio Santos Peralba: 1940-1943 Santiago Bernabéu Yeste: 1943-1978 Luis de Carlos: 1978-1985 Ramón Mendoza: 1985-1995 Lorenzo Sanz: 1995-2000 Florentino Pérez: 2000-2006 Fernando Martín Álvarez: 2006-2006 Luis Gómez-Montejano: 2006-2006 Ramón Calderón: 2006-2009 Vicente Boluda: 2009-2009 Florentino Pérez: 2009- [[Leggi...]] Allenatori Allenatori Arthur Johnson: 1910-1920 Juan de Cárcer: 1920-1926 Pedro Llorente: 1926 Santiago Bernabéu Yeste: 1926-1927 José Berraondo: 1927-1929 José Quirante: 1929-1930 Lippo Hertzka: 1930-1932 Robert Firth: 1932-1934 Francisco Bru: 1934-1941 Juan Armet: 1941-1943 Ramón Encinas: 1943-1945 Jacinto Quincoces: 1945-1946 Baltasar Albéniz: 1946-1947 Jacinto Quincoces: 1947-1948 Michael Keeping: 1948-1950 Baltasar Albéniz: 1950-1951 Héctor Scarone: 1951-1952 Juan Antonio Ipiña: 1952-1953 Enrique Fernández: 1953-1954 José Villalonga: 1954-1957 Luis Carniglia: 1957-1959 Miguel Muñoz: 1959 Luis Carniglia: 1959 Manuel Fleitas: 1959-1960 Miguel Muñoz: 1960-1974 Luis Molowny: 1974koko Miljan Miljanić: 1974-1977 Luis Molowny: 1977-1979 Vujadin Boškov: 1979-1982 Luis Molowny: 1982 Alfredo di Stéfano: 1982-1984 Amancio Amaro: 1984-1985 Luis Molowny: 1985-1986 Leo Beenhakker: 1986-1989 John Toshack: 1989-1990 Alfredo di Stéfano: 1990-1991 Radomir Antić: 1991-1992 Leo Beenhakker: 1992 Benito Floro: 1992-1994 Vicente del Bosque: 1994 Jorge Valdano: 1994-1996 Vicente del Bosque: 1996 Arsenio Iglesias: 1996 Fabio Capello: 1996-1997 Jupp Heynckes: 1997-1998 Guus Hiddink: 1998-1999 John Toshack: 1999 Vicente del Bosque: 1999-2003 Carlos Queiroz: 2003-2004 José Antonio Camacho: 2004 Mariano García Remón: 2004 Vanderlei Luxemburgo: 2004-2005 Juan Ramón López Caro: 2005-2006 Fabio Capello: 2006-2007 Bernd Schuster: 2007-2008 Juande Ramos: 2008-2009 Manuel Pellegrini: 2009-2010 Josè Mourinho: 2010- [[Leggi...]] Statistiche[modifica] Stagione Divisione Pos. G V N P GF GS Pt. Coppa Europa Note Allenatore 1994-95 1D 1 38 23 9 7 91 42 55 Ottavi f. Coppa UEFA Ottavi f. Valdano 1995-96 1D 6 42 20 10 12 75 51 70 Ottavi f. C. League Quarti f. Valdano & Iglesias 1996-97 1D 1 42 27 11 4 85 36 92 Ottavi f. Fabio Capello 1997-98 1D 4 38 17 12 9 63 45 63 Ottavi f. C. League Campione Heynckes 1998-99 1D 2 38 21 5 12 77 62 68 Semifinale C. League Quarti f. Camacho & Hiddink 1999-00 1D 5 38 16 14 8 58 48 62 Quarti f. C. League Campione Toshack & Del Bosque 2000-01 1D 1 38 24 8 6 81 40 80 Trentaduesimi f. C. League Semifinali Del Bosque 2001-02 1D 3 38 19 9 10 69 44 66 Finale C. League Campione Del Bosque 2002-03 1D 1 38 22 12 4 86 42 78 Quarti f. C. League Semifinali Del Bosque 2003-04 1D 4 38 21 7 10 72 54 70 Finale C. League Quarti f. Queiroz 2004-05 1D 2 38 25 5 8 71 32 80 Ottavi f. C. League Ottavi f. Camacho, García Remón & Luxemburgo 2005-06 1D 2 38 20 10 8 70 40 70 Semifinali C. League Ottavi f. Luxemburgo & López Caro 2006-07 1D 1 38 23 7 8 66 40 76 Ottavi f. C. League Ottavi f. Fabio Capello 2007-08 1D 1 38 27 4 7 84 36 85 Ottavi f. C. League Ottavi f. Bernd Schuster 2008-09 1D 2 38 25 3 10 83 52 78 Sedicesimi f. C. League Ottavi f. Bernd Schuster & Juande Ramos 2009-10 1D 2 38 31 3 4 102 35 96 Sedicesimi f. C. League Ottavi f. Manuel Pellegrini Stagioni nella Liga spagnola: 80 Miglior posizione in campionato: 1º (31 volte) Secondo posto in campionato: 19 Terzo posto in campionato: 7 Peggior posizione in campionato: 11º (1947-48) Partecipazioni alla Coppe del Re: 99 Partecipazioni alla Coppa della Liga: 4 Partecipazioni alla Supercoppa di Spagna: 11 Partecipazioni alla Coppa dei Campioni/Champions League: 41 Partecipazioni alla Coppa delle Coppe: 4 Partecipazioni alla Coppa UEFA: 9 Partecipazioni alla Supercoppa UEFA: 3 Partecipazioni alla Coppa Intercontinentale/Mondiale per club: 6 Maggior numero di punti in una stagione: 96 (2009-2010) Maggior numero di goal segnati in una stagione: 107 (1989-90) Maggior numero di goal segnati in una partita di campionato: Real Madrid - Elche 11 - 2 (1959-1960) Maggior numero di goal segnati in una partita di coppa europea: Real Madrid - Boldklubben 1909 12 - 0 (1961-1962) Maggior numero di gol subiti in una partita di campionato: Espanyol - Real Madrid 8 - 1 (1929-1930) Maggior numero di goal subiti in una partita di coppa europea: Milan - Real Madrid 5 - 0 (1988-1989) Palmarès[modifica] Titoli nazionali[modifica] Campionato spagnolo: 31 (record) 1931-32; 1932-33; 1953-54; 1954-55; 1956-57; 1957-58; 1960-61; 1961-62; 1962-63; 1963-64; 1964-65; 1966-67; 1967-68; 1968-69; 1971-72; 1974-75; 1975-76; 1977-78; 1978-79; 1979-80; 1985-86; 1986-87; 1987-88; 1988-89; 1989-90; 1994-95; 1996-97; 2000-01; 2002-03; 2006-07; 2007-08 Coppa di Spagna: 17 1904-05; 1905-06; 1906-07; 1907-08; 1916-17; 1933-34; 1935-36; 1945-46; 1946-47; 1961-62; 1969-70; 1973-74; 1974-75; 1979-80; 1981-82; 1988-89; 1992-93 Coppa della Liga: 1 1984-85 Titoli internazionali[modifica] La Coppa Intercontinentale del 2002 nel museo del Real Madrid Coppa dei Campioni/Champions League: 9 (record) 1955-56, 1956-57, 1957-58, 1958-59, 1959-60, 1965-66, 1997-98, 1999-00, 2001-02 Coppa UEFA: 2 1984-85, 1985-86 Supercoppa UEFA: 1 2002 Coppa Intercontinentale: 3 1960, 1998, 2002 Titoli regionali[modifica] Campionato Regionale: 18 1903-04, 1904-05, 1905-06, 1906-07, 1907-08, 1912-13, 1915-16, 1916-17, 1917-18, 1919-20, 1921-22, 1922-23, 1923-24, 1925-26, 1926-27, 1928-29, 1929-30, 1930-31 Trofeo Mancomunados: 5 1931, 1932, 1933, 1934, 1935 Altri titoli[modifica] Coppa Eva Duarte: 1 1947 Trofeo Santiago Bernabéu: 21 1981, 1983, 1984, 1985, 1987, 1989, 1991, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2003, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010 Trofeo Teresa Herrera: 8 1949, 1953, 1966, 1976, 1978, 1979, 1980, 1994 Trofeo Ramón De Carranza: 6 1958, 1959, 1960, 1966, 1970, 1982 Trofeo Ciutat de Barcelona: 3 1983, 1985, 1988 Trofeo Centenario AC Milan: 1 2000 Trofeo Pirelli: 1 1999 Trofeo Centenario SL Benfica: 1 2004 Trofeo Ciudad de La Línea: 5 1981, 1982, 1986, 1994, 2000 Trofeo Ciudad de Alicante: 10 1990, 1991, 1992, 1993, 1995, 1998, 2000, 2001, 2002, 2010 Franz Beckenbauer Testimonial: 1 2010 * coppa latina]: 2 :1955,1957 Titoli individuali[modifica] Pichichi: 24 (record) Manuel Olivares: 16 (1932-33), Pahiño: 28 (1951-52), Alfredo Di Stefano: 27 (1953-54), 24 (1955-56), 31 (1956-57), 19 (1957-58), 23 (1958-59), Ferenc Puskas: 26 (1959-60), 27 (1960-61), 26 (1962-63), 20 (1963-64), Amancio: 14 (1968-69), 16 (1969-70) Juanito: 17 (1983-84), Hugo Sánchez: 22 (1985-86), 34 (1986-87), 29 (1987-88), 38 (1989-90), Emilio Butragueño: 19 (1990-91), Iván Zamorano: 28 (1994-95), Raúl: 25 (1998-99), 24 (2000-01), Ronaldo: 24 (2003-2004), Ruud Van Nistelrooy: 25 (2006-2007) Zamora: 16 Ricardo Zamora 1931-32, 1932-33, José Bañón 1945-46, José Adelarpe Alonso 1954-55, Vicente Train 1960-61, 62-63, 63-64, Araquistain 1961-62, Betancort 1964-65, 66-67, Junquera 1967-68, Miguel Ángel 1975-76, Agustín 1982-83, Francisco Buyo 1987-88, 91-92, Iker Casillas 2007-2008 Pallone d'oro: 6 Alfredo Di Stéfano 1957, 1959, Raymond Kopa 1958, Luis Figo 2000, Ronaldo 2002, Fabio Cannavaro 2006 FIFA World Player: 4 Luis Figo 2001, Ronaldo 2002, Zinedine Zidane 2003, Fabio Cannavaro 2006 Scarpa d'oro: 1 Hugo Sánchez 1990 (38 gol) Trofeo Bravo: 3 Emilio Butragueño 1985, 1986, Iker Casillas 2000 Altri piazzamenti[modifica] Campionato spagnolo secondo posto: 1928-29, 1933-34, 1934-35, 1935-36, 1941-42, 1944-45, 1958-59, 1959-60, 1965-66, 1980-81, 1982-83, 1983-84, 1991-92, 1992-93, 1998-99, 2004-05, 2005-06, 2008-2009, 2009-2010; Coppa di Spagna (record) finalista: 1902-03, 1915-16, 1917-18, 1923-24, 1928-29, 1929-30, 1932-33, 1939-40, 1942-43, 1957-58, 1959-60, 1960-61, 1967-68, 1978-79, 1982-83, 1989-90, 1991-92, 2001-02, 2003-04; Supercoppa spagnola finalista: 1982, 1995, 2007; Coppa della Liga finalista: 1982-1983; Coppa dei Campioni/Champions League finalista: 1961-1962, 1963-1964, 1980-1981 Coppa delle Coppe finalista: 1970-1971, 1982-1983; Supercoppa Europea finalista: 1998, 2000; Coppa Intercontinentale finalista: 1966, 2000; Altre sezioni[modifica] Calcio[modifica] Vedi Real Madrid Castilla. Basket[modifica] Vedi Real Madrid Baloncesto. Calcio a 5[modifica] Nel 2008 il Real Madrid, unitamente ad altre 8 squadre vincitrici di almeno un campionato nazionale, diede vita alla Liga Española de Fútbol Indoor, campionato giocato da veterani dei rispettivi club. Il Real Madrid ha schierato giocatori come Paco Buyo, Emilio Amavisca ed Alfonso Pérez. Sezioni storiche[modifica] Oltre alle sezioni attualmente esistenti il Real Madrid ha avuto diverse altre sezioni sportive, attualmente scomparse. La sezione di pallavolo maschile, vincitrice di 9 campionati tra il 1972 ed il 1983 e di 12 Coppe del Re. La sezione di pallamano, vincitore di un campionato nazionale nel 1951. La sezione di baseball, fondata nel 1944 e vincitrice di 10 titoli nazionali. La sezione di atletica leggera, attiva tra il 1930 ed il 1980, salvo una fase di inattività nel 1938 ed il 1939. La sezione di rugby, presente all'interno della polisportiva tra il 1925 ed il 1948, vincitrice di un campionato nazionale e diversi titoli regionali. La sezione di tennis aveva tra i suoi tesserati Manuel Santana, vincitore del Torneo di Wimbledon nel 1966. La sezione di nuoto. Note[modifica] ^ (EN) José Luis Pierrend. «FIFA awards: FIFA clubs of the Century». www.rsssf.com, 22 1 2009. URL consultato in data 26-9-2008. ^ (EN) Europe's Club of the Century. www.iffhs.de, 10-9-2009. URL consultato il 14-9-2009. ^ (ES) Los ingresos del Real Madrid alcanzan los 442,3 millones de euros, un 8,6% más que el ejercicio anterior. realmadrid.com, 08-09-2010 ^ Real Madrid il club più ricco. SPORTMEDIASET.it. URL consultato il 11-2-2009. ^ Un proyecto internacional para formar líderes, que trasciende los límites del deporte. rm.uem.es. URL consultato il 10-10-2010. ^ Calcio Europa: Real Madrid - it.uefa.com. ^ Il termine spagnolo quinta è paragonabile alla nostra "leva", nel senso di generazione, gruppo della stessa annata e quindi chiamato assieme alla leva militare. ^ (EN) «Real sack Queiroz», BBC Sport, 24-5-2004. URL consultato in data 2-8-2010. ^ Real Madrid, esonerato Capelloe ora strada spianata per Schuster. laRepubblica.it. URL consultato il 5-12-2007. ^ Dato aggiornato a tre giornate dalla fine del campionato 2007-2008. Fonte: La Liga è del Real Madrid. gazzetta.it, 5-5-2008. URL consultato il 6-5-2008. ^ Calderon saluta Madrid. Boluda nuovo presidente. puntosport.net, 17-1-2009. URL consultato il 2-8-2010. ^ «Real, budget da record. 415 milioni di euro», La Repubblica, 1-9-2009. URL consultato in data 2-8-2010. ^ a b «Liga: Barcellona campione da record», blitzquotidiano.it, 17-5-2010. ^ a b c d (ES) Escudo Real Madrid. santiagobernabeu.com. URL consultato il 29-11-2008. ^ Presidents — Pedro Parages. Realmadrid.com. URL consultato il 18-7-2008. ^ (ES) Camiseta Real Madrid. santiagobernabeu.com. URL consultato il 29-11-2008. ^ (EN) Corinthian Casuals FC. bbc.co.uk. URL consultato il 21-6-2010. ^ (EN) Real Madrid turns 106 (V). realmadrid.com. URL consultato il 21-6-2010. ^ (EN) Squad. Real Madrid C.F. Voci correlate[modifica] Julio Chulilla Gazol Institución Libre de Enseñanza Ciudad Real Madrid Storia del Real Madrid Club de Futebol Altri progetti[modifica] Wikimedia Commons contiene file multimediali su Real Madrid Club de Fútbol Collegamenti esterni[modifica] (AR, ES, EN, JA) Sito ufficiale Real Madrid, "FIFA Club of the Century" - fifa.com Leyendablnaca del Real Madrid - History [espandi] v · d · mReal Madrid Club de Fútbol Squadre di calcio Real Madrid Club de Fútbol · Real Madrid Castilla · Real Madrid C Altre sezioni Pallacanestro Stadi Campo de O'Donnell · Campo de Ciudad Lineal · Stadio Chamartín · Stadio Santiago Bernabéu · Stadio Alfredo di Stéfano Palazzetti Palacio de Deportes de la Comunidad de Madrid · Palacio de Vistalegre · Caja Mágica Allenamento Ciudad Deportiva · Ciudad Real Madrid Derby Derbi madrileño · El Clásico Altro Real Madrid TV · Trofeo Santiago Bernabéu · Ye-yé · Quinta del Buitre [espandi] v · d · mPrimera División 2010-2011 Almería · Athletic Bilbao · Atlético Madrid · Barcellona · Deportivo · Espanyol · Getafe · Hércules · Levante · Maiorca · Málaga · Osasuna · Racing Santander · Real Madrid · Real Saragozza · Real Sociedad · Siviglia · Sporting Gijón · Valencia · Villarreal [espandi] v · d · mSquadre di calcio campioni del mondo - Cronologia Coppa Intercontinentale Real Madrid (1960) · Peñarol (1961) · Santos (1962, 1963) · Inter (1964, 1965) · Peñarol (1966) · Racing Avellaneda (1967) · Estudiantes (1968) · Milan (1969) · Feyenoord (1970) · Nacional (1971) · Ajax (1972) · Independiente (1973) · Atlético Madrid (1974) · Bayern Monaco (1976) · Boca Juniors (1977) · Olimpia (1979) · Nacional (1980) · Flamengo (1981) · Peñarol (1982) · Grêmio (1983) · Independiente (1984) · Juventus (1985) · River Plate (1986) · Porto (1987) · Nacional (1988) · Milan (1989, 1990) · Stella Rossa (1991) · San Paolo (1992, 1993) · Vélez (1994) · Ajax (1995) · Juventus (1996) · Borussia Dortmund (1997) · Real Madrid (1998) · Manchester United (1999) · Boca Juniors (2000) · Bayern Monaco (2001) · Real Madrid (2002) · Boca Juniors (2003) · Porto (2004) Coppa del mondo per club FIFA Corinthians (2000) · San Paolo (2005) · Internacional (2006) · Milan (2007) · Manchester United (2008) · Barcellona (2009) · Inter (2010) [espandi] v · d · mSquadre di calcio campioni d'Europa - Cronologia Real Madrid (1956, 1957, 1958, 1959, 1960) · Benfica (1961, 1962) · Milan (1963) · Inter (1964, 1965) · Real Madrid (1966) · Celtic (1967) · Manchester Utd. 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